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Corso di Laurea in Ingegneria Informatica

ultima cifra del numero di matricola da 5 a 9

Teoria dei Circuiti (B)


(prof. D. Desideri)

Lezione 23

Regime variabile: casi introduttivi

23.1 Reti in regime variabile: il deviatore

Reti in regime variabile: il deviatore


Si considerano alcune reti introduttive relative al regime variabile.
Sono reti formate da GIT e GIC con grandezza impressa (e(t) e j(t)
rispettivamente) costante o sinusoidale, resistori ideali passivi,
induttori ideali, condensatori ideali, interruttori, deviatori.
Il deviatore (o commutatore)
Il deviatore (o commutatore) è un tripolo. È illustrato in figura.
All’istante t = t* si ha la A B
commutazione. È un componente che
per t < t* ha A e C in cortocircuito e B
aperto, mentre per t > t* ha B e C in C
cortocircuito e A aperto.

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23.2 Reti in regime variabile: istante critico

Reti in regime variabile: istante critico


Nella rete si ha la presenza di interruttori e/o commutatori in cui
l’istante di commutazione di un deviatore o di apertura o di chiusura
di un interruttore è detto istante critico. Si consideri il caso di un solo
istante critico presente nella rete e si fissi tale istante come riferimento
dei tempi, cioè a t = 0.
In generale all’istante critico si può avere la comparsa di discontinuità
nelle tensioni e/o correnti nella rete.
Se ad esempio un interruttore aperto con tensione non nulla in t = 0−
chiude in t = 0, ha una tensione nulla in t = 0+: si ha cioè una
discontinuità nella tensione in t=0. Analogamente se un interruttore,
chiuso con corrente non nulla in t = 0−, apre in t = 0, ha una corrente
nulla in t = 0+: si ha cioè una discontinuità nella corrente in t=0.
Anche altri componenti della rete potranno avere tensione e/o corrente
che presenta/presentano una discontinuità a salto finito in t=0. 3

23.2 Reti in regime variabile: istante critico

Reti in regime variabile: istante critico


Fra le reti possibili, ci si limita a considerare quelle che all’istante
critico hanno tensioni e/o correnti o continue o con discontinuità a
salto finito, ma non ci siano all’istante critico valori di tensioni e/o
correnti tendenti all’infinito. Questo comporta che per i condensatori
ideali e per gli induttori ideali vale che sono continue all’istante
critico le tensioni dei condensatori e le correnti degli induttori.
Infatti quando un condensatore ideale ha una discontinuità a salto
finito della tensione, cioè una variazione finita in un tempo
( )
infinitesimo, allora ha una corrente istantanea 𝑖 t = C
tendente all’infinito. Analogamente quando un induttore ideale ha
una discontinuità a salto finito della corrente, cioè una variazione
finita in un tempo infinitesimo, allora ha una tensione istantanea
( )
𝑣 t =L tendente all’infinito. 4
23.2 Reti in regime variabile: istante critico

Reti in regime variabile: istante critico


Pertanto per le reti introduttive che si considerano, per i condensatori
ideali e gli induttori ideali vale la continuità delle variabili di stato (cioè
delle tensioni dei condensatori ideali e delle correnti degli induttori
ideali) all’istante critico. Le altre tensioni e correnti della rete,
all’istante critico, saranno o continue o con discontinuità a salto finito.
All’istante critico, cioè in t = 0, si ha quindi che per i condensatori
ideali vC(0+) = vC(0−) e per gli induttori ideali iL(0+) = iL(0−).
Nei casi che si considerano, l’analisi è divisa in tre parti: t<0, t=0 e t>0.
Analisi per t < 0: sarà una rete a regime stazionario o a regime
sinusoidale (del tipo di quelle già analizzate) che sarà studiata per
ricavare i valori vC(0−) e iL(0−).
Analisi per t = 0: si ha che vC(0+) = vC(0−) e iL(0+) = iL(0−).
Analisi per t > 0: si scriverà il sistema di equazioni tipologiche e
topologiche della rete e si otterrà la soluzione cercata. 5

23.3 Reti in regime variabile: analisi per t > 0

Reti in regime variabile: analisi per t > 0


Per t > 0 (dove, come detto, in t = 0 si ha
l’istante critico) si ha una rete formata da ±v (t) = 0
GIT e GIC con grandezza impressa (e(t) e
j(t) rispettivamente) costante o sinusoidale, ±i (t) = 0
resistori ideali passivi, induttori ideali e
condensatori ideali. Per l’analisi di tale v(t) = e(t)
rete, in regime variabile, si scrivono le i t = j(t)
LKT, le LKC e le equazioni dei bipoli della v t − Ri t = 0
rete.
dv t
Si ottiene un sistema di equazioni che in i t −C =0
generale (con gli opportuni riferimenti) si dt
di t
può scrivere nella forma indicata qui a lato. v t −L =0
dt
6
23.3 Reti in regime variabile: analisi per t > 0

Reti in regime variabile: analisi per t > 0


È un sistema di 2ℓ equazioni in 2ℓ incognite. Le incognite sono le
tensioni v(t) e le correnti i(t) dei lati della rete; i termini noti sono le
f.e.m. e le correnti impresse rispettivamente dai generatori ideali di
tensione e di corrente.
Le f.e.m. e le correnti impresse sono dette ingressi della rete; in
generale un ingresso viene indicato con x(t). Le grandezze incognite,
cioè le tensioni v(t) e le correnti i(t) dei lati della rete sono dette uscite
o risposte della rete; in generale un’uscita viene indicata con y(t).
In generale, per la risoluzione del sistema, si combinano le equazioni
in modo da scrivere un’equazione in una sola incognita. L’equazione
in una sola incognita che si ottiene combinando le equazioni del
sistema è un’equazione differenziale lineare a coefficienti costanti.
Si applica tutto questo ad alcuni casi che sono di seguito illustrati. 7

23.4 Transitorio di carica del condensatore

Transitorio di carica del condensatore


Si consideri il circuito di figura, con R e C costanti positive.
Per t < 0, la rete è a regime stazionario 1 S R
e il commutatore S è in posizione 2.
In t = 0, S commuta in posizione 1. 2 +
E + vC(t) C
Determinare per t > 0 la tensione e la – – i (t)
corrente del condensatore ideale. C
Soluzione
Analisi per t < 0
S è in posizione 2. La rete è a regime 1 S R IR
stazionario. Il condensatore ideale +V –
R +
equivale ad un circuito aperto: IC=0. Si E + 2 C
– VC
ha che IR=0 e VR=RIR=0. Dalla LKT: – I
C
VR+VC=0. Si ottiene VC=0. Questo vale
per t<0 e quindi anche in t=0−: vC(0−)=0. 8
23.4 Transitorio di carica del condensatore

Transitorio di carica del condensatore


Analisi per t = 0
Come già detto, per i casi qui presentati, per i condensatori ideali si
ha che: vC(0+) = vC(0 −). Pertanto, dal valore calcolato in t = 0−:
vC(0+)=vC(0 −) = 0.
Analisi per t > 0
S è in posizione 1. Si scrivono le LKC, le LKT e le equazioni dei
bipoli della rete. Con i riferimenti di figura, si ha il sistema seguente:

R iR(t)
v t +v t −v t =0
1 S
i t = i t = i (t) iE(t)
v (t) = E + v (t) –
+
E + v (t) 2 v (t)+
R
v t = Ri (t) – E C
C
dv (t) ‒ – iC(t)
i t =C
dt 9

23.4 Transitorio di carica del condensatore

Transitorio di carica del condensatore


È conveniente risolvere il sistema rispetto a una variabile di stato. In
questo caso quindi si sceglie vC(t). Nella prima relazione del sistema,
inserendo le relazioni del resistore ideale passivo e del generatore
ideale di tensione e quindi mettendo iC(t) al posto di iR(t), si ottiene:
Ri (t) + v t − E = 0
dv (t)
i t =C
dt
()
Mettendo i t = C nella prima relazione, si ottiene:
dv (t)
RC =− v t −E
dt
È un’equazione differenziale del primo ordine, a coefficienti costanti,
a variabili separabili. Si integri rispetto al tempo fra 0+ e t e rispetto
alla tensione fra i valori corrispondenti quando il tempo varia fra 0+ e
t, cioè fra i valori vC(0+) e vC(t). Si ottiene: 10
23.4 Transitorio di carica del condensatore

Transitorio di carica del condensatore


()
dv 1
=− dt
v −E RC
( )

Si ha:
v t −E 1
ln =− t
v 0 −E RC

La funzione vale uno in t=0+. Si calcola la soluzione, funzione


continua, partendo dalla condizione iniziale (cioè per t=0+) di funzione
positiva (vale uno in t=0+). Iniziando per un t>0 prossimo a
0+, si calcola la soluzione, togliendo il valore assoluto. Si ha:
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23.4 Transitorio di carica del condensatore

Transitorio di carica del condensatore


v t −E
=e
v 0 −E
Si verifica che la funzione non cambia di segno per
qualunque t>0 e quindi la soluzione trovata vale per ogni t > 0.
Dato che con l’analisi in t=0, si è ottenuto che v 0 = 0, si ha:
v t = E(1 − e )
La corrente del condensatore ideale si ottiene, avendo trovato la
tensione vC(t), utilizzando la relazione del condensatore ideale:
dv t CE E
i t =C = e = e
dt RC R
Gli andamenti della tensione e della corrente del condensatore
ideale sono delle funzioni esponenziali, caratterizzati dalla
costante di tempo T = RC (unità di misura: s). 12
23.4 Transitorio di carica del condensatore

Transitorio di carica del condensatore


Per tracciare il grafico, si fissi il segno di E: ad esempio sia E > 0; i
grafici qualitativi della soluzione sono di seguito riportati per t > 0. Si
ricorda che la corrente del condensatore ideale è, a meno della
costante positiva C, la derivata della tensione del condensatore ideale.
vC(t), iC(t)
Le relazioni trovate per la tensione e la
E
corrente, per t > 0, mostrano che tensione e
vC(t)
corrente sul condensatore ideale tendono E/R
con andamento esponenziale ad un valore iC(t)
costante, come illustrato in figura.
T t
Tale valore costante, per la tensione del condensatore ideale, è il
valore finale di carica, pari ad E e viene raggiunto in un tempo
infinito; per la corrente il valore, per t che tende ad infinito, è pari a
zero. 13

23.4 Transitorio di carica del condensatore

Transitorio di carica del condensatore


Si osserva che trascorso un tempo pari a circa 4 o 5 volte la costante
di tempo T, la tensione differisce dal valore finale E per circa l’ 1% e
la corrente è ridotta a circa l’ 1% del valore iniziale E/R.
Pertanto nella pratica si assume che la carica avviene in un tempo
finito. Si parla di transitorio di carica. Dopo un intervallo di tempo
pari a circa 4 o 5 volte la costante di tempo T, di solito nella pratica
tale transitorio si può considerare esaurito e si può ritenere raggiunta
la situazione finale di tensione pari ad E e corrente nulla del
condensatore ideale.
1 S R IR
La situazione finale trovata per la
tensione e la corrente del condensatore + V –
ideale è la soluzione che si ottiene E + 2 R + C
– VC
analizzando la rete a regime –
IC
stazionario per t > 0: IC = 0 e VC = E. 14
23.5 Transitorio di scarica del condensatore

Transitorio di scarica del condensatore


Si consideri il circuito di figura, con R e C costanti positive. Per t < 0,
la rete è a regime stazionario e il commutatore S è in posizione 1.
In t = 0, S commuta in posizione 2. 1 S R
Determinare per t > 0 la tensione e la
corrente del condensatore ideale. 2 +
Soluzione E + v (t) C
– C
– i (t)
Analisi per t < 0 C
S è in posizione 1, la rete è a regime
stazionario. Il condensatore ideale 1 S R IR
equivale ad un circuito aperto: IC=0. Si +V –
ha: IR=0 e VR=RIR=0. Dalla LKT: 2 R +
E + V C
VR+VC=E. Si ottiene: VC=E. Questo – C
– IC
vale per t<0 e quindi anche in t = 0−:

vC(0 ) = E. 15

23.5 Transitorio di scarica del condensatore

Transitorio di scarica del condensatore


Analisi per t = 0
Come già detto, per i casi qui presentati, per i condensatori ideali si
ha che: vC(0+) = vC(0 −). Pertanto, dal valore calcolato in t = 0−:
vC(0+) = vC(0 −) = E.
Analisi per t > 0
S è in posizione 2. Si scrivono le LKC, le LKT e le equazioni dei
bipoli della rete. Con i riferimenti di figura, si ha il sistema seguente:
v t +v t =0
1 S R iR(t)
i t =i t iE(t)
v t = Ri (t) + v (t) –
+
E + v (t) 2 v (t)+
R
dv (t) – E C
C
i t =C ‒ – iC(t)
dt
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23.5 Transitorio di scarica del condensatore

Transitorio di scarica del condensatore


È conveniente risolvere il sistema rispetto a una variabile di stato. In
questo caso quindi si sceglie vC(t).
Si osserva che le relazioni scritte adesso per la scarica del
condensatore sono uguali a quelle scritte nel caso della carica del
condensatore nel caso in cui fosse stato vE(t) = E = 0.
Si procede pertanto nello modo già illustrato nel caso della carica del
condensatore.
Nella prima relazione del sistema, inserendo la relazione del resistore
ideale e quindi mettendo iC(t) al posto di iR(t) ed infine utilizzando la
relazione del bipolo condensatore ideale, si ottiene:
dv (t)
RC = −v t
dt
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23.5 Transitorio di scarica del condensatore

Transitorio di scarica del condensatore


Si è ottenuta un’equazione differenziale del primo ordine, a
coefficienti costanti, a variabili separabili. Si integri rispetto al tempo
fra 0+ e t e rispetto alla tensione fra i valori corrispondenti quando il
tempo varia fra 0+ e t, cioè fra i valori vC(0+) e vC(t). Si ha:
()
dv 1
=− dt
v RC
( )
Si ha: v t 1
ln =− t
v 0 RC
La funzione vale uno in t=0+. Si calcola la soluzione, funzione
continua, partendo dalla condizione iniziale (cioè per t=0+) di
funzione positiva (vale uno in t=0+). Iniziando per un t>0
prossimo a 0+, si calcola la soluzione, togliendo il valore assoluto. 18
23.5 Transitorio di scarica del condensatore

Transitorio di scarica del condensatore


Si ottiene: v t
=e
v 0
Si verifica che la funzione non cambia di segno per
qualunque t>0 e quindi la soluzione trovata vale per ogni t > 0.
Dato che con l’analisi in t=0, si è ottenuto che v 0 = E, si ha:
v t = Ee
La corrente del condensatore si ottiene, avendo trovato la tensione,
utilizzando la relazione del condensatore ideale. Si ha quindi:
dv t CE E
i t =C =− e =− e
dt RC R
Gli andamenti della tensione e della corrente del condensatore
ideale sono delle funzioni esponenziali, caratterizzati dalla costante
di tempo T = RC (unità di misura: s). 19

23.5 Transitorio di scarica del condensatore

Transitorio di scarica del condensatore


Per tracciare il grafico, si fissi il segno di E: ad esempio sia E > 0; i
grafici qualitativi della soluzione sono di seguito riportati per t > 0. Si
ricorda che la corrente del condensatore ideale è, a meno della
costante positiva C, la derivata della tensione del condensatore ideale.
Le relazioni trovate per la tensione e la vC(t), iC(t)
E
corrente del condensatore ideale, per t > 0,
mostrano che tensione e corrente tendono vC(t)
con andamento esponenziale ad un valore T
costante, come illustrato in figura. Tale t
valore costante, per la tensione del iC(t)
condensatore ideale, è il valore finale di - E/R
scarica, pari a zero e viene raggiunto in un tempo infinito; per la
corrente del condensatore ideale il valore, per t che tende ad infinito,
è pari a zero. 20
23.5 Transitorio di scarica del condensatore

Transitorio di scarica del condensatore


Si osserva che trascorso un tempo pari a circa 4 o 5 volte la costante
di tempo T, la tensione è ridotta a circa l’ 1% del valore iniziale E e la
corrente, presa in valore assoluto, è ridotta a circa l’ 1% del valore
iniziale E/R. Pertanto nella pratica si assume che la scarica avviene in
un tempo finito. Si parla di transitorio di scarica. Dopo un intervallo
di tempo pari a circa 4 o 5 volte la costante di tempo T, di solito nella
pratica tale transitorio si può considerare esaurito e si può ritenere
raggiunta la situazione finale di tensione e corrente del condensatore
ideale entrambe nulle. 1 S R IR
La situazione finale trovata per la
+V –
tensione e la corrente del condensatore 2 R +
E + VC C
ideale è la soluzione che si ottiene – – I
analizzando la rete a regime C
stazionario per t > 0: IC = 0 e VC = 0. 21

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