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Applicazione di circuiti dinamici: il Defibrillatore – Esame di Elettrotecnica

Introduzione

Il defibrillatore è un dispositivo in grado di ripristinare il ritmo cardiaco fornendo scariche elettriche


con livelli opportuni di energia in tempi brevi. Ciò stimola contemporaneamente tutte le fibre del
miocardio, muscolo che fa le veci di un conduttore del segnale della contrazione, in maniera tale che
rientrino contemporaneamente nel periodo refrattario, ossia il periodo in cui si carica il potenziale
elettrostatico della membrana cellulare.

Principio di funzionamento

Generalmente il circuito è formato da un generatore di alta tensione che carica un condensatore.


Questo viene poi scaricato al comando dell’operatore o in sincronia con il segnale rilevato da un
elettrocardiogramma. Mediante la scelta adeguata del circuito la scarica viene erogata con diverse
forme d’onda.

Tipologie

Storicamente i primi defibrillatori corrispondevano a una coppia di elettrodi applicati sul torace
attraverso i quali veniva fatta passare una corrente di pochi Ampere (5-6). Questi sono stati sostituiti
con i defibrillatori a scarica capacitiva in quanto riducevano il le contrazioni muscolari scheletriche e
di conseguenza ulteriori danni all’organismo. Ad oggi si distinguono due categorie in base alla forma
d’onda prodotta: defibrillatore RLC e defibrillatore ad onda trapezoidale.

Il defibrillatore RLC – Mono esponenziale sinusoidale

Ad oggi è il più diffuso nella pratica


clinica. Il circuito nella sua versione
più basilare schematizzato a fianco
presenta un alimentatore ad alta
tensione, una resistenza Ra che è la
resistenza in uscita
dell’alimentatore in alta tensione,
Rs la resistenza equivalente
introdotta dalla presenza dell’induttore reale L e gli elettrodi, Rp la resistenza del paziente e V 0 la
tensione di caricamento

Analisi del circuito RLC

Per analizzare questo circuito è sufficiente utilizzare il seguente


sistema di due equazioni di stato con le opportune condizioni al
contorno.

dV
i=−C
dt
di Figura 1: da Tesi in strumentazione
L =V − ( Rs+ Rp ) i biomedica
dt
Si suppone che all’istante t=0 lo switch cambi posizione e completi la seconda maglia, si avrà quindi
come condizioni iniziali:

 i(0)=0
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 V(0)=V0

Derivando rispetto al tempo la seconda equazione e sostituendo la prima si ottiene:

d2i ( di i
L 2
+ Rs+ Rp ) + =0
dt dt C
Per la risoluzione del sistema si imposterà quindi l’equazione caratteristica che risulta:

Rs+ Rp 1
α 2+ α+ =0
L LC
Si ottengono quindi le due radici:

−Rs+ Rp Rs+ Rp 2 1
α ( 1,2 ) =
2L
±
√( 2L ) ( )

LC
Analizzando quindi il delta delle radici:

 >0 : si ottiene i ( t )=C 1e α 1t +C 2 e α 2 t


 =0 : si ottienei ( t )=( C 1+C 2 ) eαt
αt
 <0 : si ottiene che ponendo γ = √−∆ si ha i=e ( C 1 cos ( γt )+ C 2 sin ( γt ) )
V0
Di conseguenza: C1=0 e C 2=
γL
V 0 αt
Risulta quindi: i ( t )= e sin ( γt )
γL
Quest’ultimo caso, dove il delta è negativo, è quello che concerne di più questo dispositivo in quanto
fornisce un picco di corrente per poi diventare asintotico all’asse delle ascisse, come mostrato in
Fig.1.

Esempio di applicazione:

Si fa il seguente esempio dei valori caratteristici:

 Rs=20Ω,
 Rp=50Ω,
 C=16µF,
 L=100mH
 Ep=400J

Si determina la tensione del condensatore e la corrente massima erogata al paziente:

L’energia erogata al paziente sarà corrisponde a:

Rp
Ep=E ;
Rp+ Rs
Quindi l’energia accumulata nel condensatore è:

1 Ep ( Rp+ Rs )
E= CV o 2= =560 J ;
2 Rp
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2 E 12
Vo= ( )C
=8.37 KV ;

Si va ora a calcolare la corrente massima, per fare ciò è necessario prima individuare l’istante di
tempo tmax ove avviene il picco di corrente:

Rs+ Rp 2 1
∆= ( 2L ) ( )

LC
=−50.25 104 ;

1 V0
γ = √−∆=709 ; C 2= =108 A ;
s γL
Siccome la funzione corrente assume valori pari a zero per la “componente” seno all’interno di essa
si ottiene che oltre a t=0 si ha un valore t=T 0=π/γ . Ciò significa che la corrente di picco dovrà essere
compresa in un intervallo 0<t< T0=4.43ms.

di
Determino tmax dalla condizione =0:
dt
1 −β
tmax= arctan
γ α ( )
=1.57 ms

imax=C 2 e αtmax sin ( γtmax )=61 A


Se di avesse avuto un semplice circuito RC senza induttanza la corrente massima erogata sarebbe di
gran lunga superiore ossia:

Vo
imax_rc= Rp+ Rs =121 A

Defibrillatore MTE - Forma d’onda trapezoidale troncata

Il defibrillatore ad onda trapezoidale è un circuito RC che presenta


uno switch controllato da un relè che apre il circuito dopo un
determinato istante di tempo, generalmente 4-5ms. A confronto
con la monoesponeziale sinusoidale del RLC utilizza una tensione
massima minore, di conseguenza per impartire la stessa energia al
paziente richiede un tempo maggiore. Dal l’area sottesa nel grafico
in Fig.2 messa a confronto con la Fig.1 ciò è chiaramente visibile.
Figura 2:da Tesi di strumentazione
Per fare in modo che i danni al paziente dovuti al tempo maggiore biomedica

siano ridotti si applica una forma d’onda bifasica tramite l’aggiunta


di un ponte ad H come mostrato nello schema seguente.
Tramite un opportuno circuito di controllo della chiusura
degli switch è possibile fare in modo che la corrente
inverta il verso di percorrenza sul paziente, quindi sulla
resistenza Rp equivalente, rendendo l’onda bifasica. Tra gli
istanti 1 e 2 nel grafico la corrente ha verso positivo quindi
nello schema gli switch 1 e 4 saranno chiusi, mentre 2 e 3
aperti. Viceversa per il verso negativo della corrente.

Figura 3: da Tesi in strumentazione Biomedica


Alimentatore in alta tensione
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Se il defibrillatore è collegato alla rete elettrica, quindi


in AC, per ottenere i valori tipici, tra i 6 e i 9 KV, di
tensione nel condensatore si utilizzano un
trasformatore e un raddrizzatore di corrente, come per
un circuito di Villard, il quale se esteso può diventare
un moltiplicatore di tensione.

Dovuto alla necessità di rendere l’impianto mobile


spesso viene collegato a una batteria per la quale è
necessario solamente un trasformatore in salita CC-CC
Figura 4: da Tesi in Strumentazione Biomedica
per passare dai tipici 12V alla tensione richiesta senza
la necessità dello stadio raddrizzatore.

Esempio numerico

Riferendoci a un circuito RC e supponendo noti:

 Ra=36k Ω, resistenza equivalente dell’alimentatore;


 Tc=10s, standard per un defibrillatore;
 C=50 µF, capacità del condensatore;
 Vc(Tc)=4KV, Tensione sul condensatore caricato.

Cerco la tensione V2 del generatore di tensione equivalente a regime.

La mia costante di tempo sarà: τ =RaC=1.8 s


Ciò verifica che il valore di Tc>5τ, di conseguenza posso supporre il circuito a regime. Posto il
condensatore inizialmente scarico posso ricavare dalla LKT sulla maglia che:
−t
Vc ( t )=V 2(1−e τ );
Ottengo quindi che a regime (t>Tc) : V 2=¿4016V
Inoltre, supponendo che sia alimentato da una batteria con V1=12V, come per esempio il Philips
Heartstart XL, e che il trasformatore sia ideale ottengo che il rapporto di trasformazione è:

V2
K= =334 .
V1
Bibliografia e Sitografia
 Dispense del corso di Elettrotecnica Industriale T - Prof. Massimo Fabbri

 Tesi in Strumentazione Biomedica: “DISPOSITIVI CARDIACI IMPIANTABILI: PACEMAKER E

DEFIBRILLATORI” di Elisa Novelli; Relatrice: Prof.ssa Elisa Magosso Anno accademico 2011/2012

 https://en.wikipedia.org/wiki/Voltage_doubler - Circuito di Villard

 https://www.politesi.polimi.it/bitstream/10589/92696/1/2014_04_Landena.pdf - Dati

 http://incenter.medical.philips.com/doclib/enc/fetch/577817/577818/XL_Instructions_for_Use_(IFU)

_M4735A_(ITA).pdf%3fnodeid%3d894925%26vernum%3d-2 - Philips Heartstart XL

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