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LE6: Generatore di un’onda quadra a frequenza fissa e duty cycle variabile.

OBIETTIVO:
Discutere e Simulare un Generatore di onde quadre con NE555.

TIMER NE555

I Timer 555 sono dispositivi integrati per realizzare diversi circuiti quali ad esempio: multivibratori
monostabile e astabile, generatori di forme d’onda, trigger di Schmitt, divisori di frequenza. Nella figura
sottostante è riportato lo schema a blocchi del circuito integrato del 555 e la rispettiva pedinatura. Il 555 è
composto: da un partitore resistivo, costituito da tre resistenze uguali R=5kΩ; da due comparatori (i due
operazionali); da un latch RS; da uno stadio d’uscita; da un transistor utilizzato come interruttore per la
scarica di un condensatore inserito all’esterno. Il partitore resistivo fa in modo che la tensione U1,
applicata all’ingresso invertente del Comparatore 1 sia 2UCC/3 e la tensione U2 applicata all’ingresso non
invertente del Comparatore 2, sia Ucc/3.

Nel 555, quando la tensione all’ingresso di Trigger (pin2) diviene minore di UCC/3, l’uscita di Comp. 2
passa a livello alto; il latch è nello stato di set con S=1, Q=1 e Q¬ =0; l’uscita Out del 555 (pin3) è
pertanto a livello alto, il transistor Q1 è interdetto e si comporta come un interruttore aperto. Tale
situazione permette anche quando all’ingresso di Triggerr ritorna al disopra di UCC/3, purchè l’ingresso di
Threshold (pin6) rimanga a una tensione inferiore a 2UCC/3.
Il comparatore Comp.1 ha la funzione di permettere il reset del latch. Infatti, quando la tensione di
Threshold (soglia) supera 2UCC/3 , l’uscita Comp.1 passa a livello alto; il latch è nello stato di reset, con
R=1, Q= 0 e Q¬=1; l’uscita Out del 555 passa a livello basso; il transistor Q1 va in saturazione, si
comporta come un interruttore chiuso e, se all’uscita discharge (scarica, pin 7) è collegato un condensatore
carico, esso si scarica. Tale situazione permane quando la tensione di Threshold scende al di sotto di
2UCC/3 , data la presenza del latch. Il 555 ha due altri pin d’ingresso: il Control Voltage (pin5) e il Reset
(pin4). Il Control Voltage permette di variare dall’esterno la tensione del terminale invertente di Comp.1
L’ingresso Reset, portato a livello basso, determina il reset del latch , indipendentemente dal livello degli
altri ingressi, e l’azzeramento dell’Uscita Out.Lo stadio d’uscita consente di avere una corrente
relativamente elevata all’uscita; ciò permette di alimentare il carico in molte applicazioni, senza ricorrere
ad un amplificatore di corrente.
La tensione di alimentazione è: UCC=4.5V (min) / 16V (max).
CIRCUITO DA ANALIZZARE

Componenti:

- Resistenze R1 e R2 da 1kΩ
- Resistenza variabile Rp = 100kΩ
- Condensatori C1= 10 nF e C2= 10 nF
- 2 Diodi 1N4148
- Vcc 5V – GND
- NE555
- Strumento di misurazione: Oscilloscopio

Analizzando il circuito abbiamo constatato che è un generatore di onda rettangolare


in configurazione ASTABILE quindi è possibile generare un onda
quadra con duty cycle variabile in funzione delle resistenze usate per il percorso di carica e
di scarica della capacità. Il problema è che le due resistenze sono in
serie (anche se vi è il pin di discharge collegato) quindi il percorso di carica avrà sempre una
resistenza maggiore di quello di scarica. Per ottenere ciò bisogna usare due diodi e due
resistenze in modo tale da avere una resistenza di scarica e una di carica separate che
agiscono una alla volta.
Il sistema è in modalità astabile, la capacità C2 serve solo per stabilizzare da possibile
rumore la tensione 2/3Vcc che si trova nel partitore interno.
Supponiamo inizialmente l’uscita 1, il transistor di discharge è aperto.
La capacità C1 può caricarsi attraverso R1, D1 e la parte della resistenza variabile
che forma il percorso di carica che chiameremo SX.
Quando la tensione sulla capacità raggiunge i 2/3Vcc i comparatori interni resettano il flip flop,
l’uscita negata sarà 1, il transistor di discharge è attivo e la capacità si scarica attraverso
la porzione della resistenza variabile che forma il percorso di scarica, ovvero (100KΩ – DX)
e attraverso D2 e R2.

Quindi variando la resistenza RP si varia il valore di SX. Se la resistenza del percorso


di carica aumenta, quella del percorso di scarica diminuisce e viceversa, rendendo possibile
la variazione di duty cycle. La resistenza R1 deve avere un valore molto piccolo rispetto alla
resistenza variabile in modo tale da non appesantire il percorso di carica. R1 non può essere
nulla o minore di 1000ohm circa però, altrimenti il condensatore non si scarica mai in quanto
la resistenza del transistor di discharge non è 0, quindi non riuscirebbe a portare a 0 il pin
di discharge.
I valori dei calcoli non sono molto precisi perché non tengono conto della tensione di soglia dei
diodi e della resistenza interna. Si potrebbero usare diodi Schottky o al germanio per ridurre questo
errore visto che hanno soglia minore degli 1N4148.

CALCOLI:

 I diodi separano il percorso della corrente di carica di C (attraverso R1, D1, Rp) da quello della
corrente di scarica (attraverso Rp, R2, D2), ottenendo due semiperiodi differenti.
 Chiamando TH il semiperiodo di carica (Uscita Vo alta) e TL quello di scarica (uscita bassa) si ha

TH= 0.7 C (R1+Rp1); TL= 0.7 C (R2+Rp2); T = = TH+TL = 0.7 C (R1+R2+Rp)


dove Rp è considerato il minimo per TL e il massimo per TH. Il duty cycle vale
𝑑. 𝑐. = =

In base ai calcoli TH= 0.707ms e TL=7µs


TH+TL= T = 0.714ms

 In base ai calcoli precedenti: f = quindi .


=1400Hz = 1.4kHz

 La variazione di duty cycle si ottiene spostando il cursore del potenziometro, aumentando e


diminuendo così la resistenza Rp.

d.c. min = ≈ 0.01 (1%) d.c.max = ≈ 0.99 (99%)


TABELLA:

TH (s) TL (s) T (s) f (Hz) d.c. (%)


0.707ms 7µs 0.714ms 1.4kHz variable

Nella seguente immagine possiamo osservare il duty cycle con la nostra


resistenza variabile Rp = 0Ω. Il nostro duty cycle è del 99%.

Nella seguente immagine possiamo osservare il duty cycle


con la nostra resistenza variabile Rp = 100Ω.
Il nostro duty cycle è del 1%.
Per osservare meglio questo cambiamento di duty cycle ho impostato la nostra
resistenza variabile a 5% del suo valore totale (5kΩ) e 95% del suo valore totale (95kΩ).

Conclusione:
La simulazione è risulatata perfettamente congruente con i dati calcolati e rispecchia molto bene la teoria
precedentemente immessa. Tramite la Piattaforma di silulazione NI Multisim possiamo osservare in tempo
reale il duty cycle variabile.

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