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Circuito elettrico: insieme di dispositivi elettrici interconnessi, deputati alla produzione, trasmissione ed

utilizzazione dell’energia elettrica

Modello zero-dimensionale: Le equazioni che descrivono i componenti elettrici non considerano le


dimensioni spaziali

Carica elettrica Q[C] :

- proprietà della materia usata per descrivere la forza elettrostatica


- quantizzata (macroscopicamente la assumiamo una distribuzione continua)
−¿
Q
densità di carica volumica: ρ ( P ,t )=lim Q =lim Q τ ¿ ¿ ; Q=∫ ¿ ¿ ¿
+¿+
-
τ→ 0 τ τ→ 0
−¿
Q
- Q + ¿+
densità di carica superficiale: σ ( P , t ) =lim =lim Q Σ ¿ ¿ ; Q=∫ ¿ ¿ ¿
Σ→ 0 Σ Σ →0
- carica puntiforme

Densità di corrente J[A/m^2] :

- può essere J!=0 anche se ρ+¿+ ρ −¿=0¿


¿

Tipi di correnti elettriche:

- correnti di conduzione: associate a conduttori metallici, gli elettroni si muovono sotto l’effetto di un
campo elettrico
- correnti di convezione: le cariche si spostano per effetto del movimento del mezzo in cui si trovano

Corrente elettrica: definizioni equivalenti

- carica attraverso una superficie orientata per unità di tempo:


Δq(t)
i (t )= lim
Δt → 0 Δt
- flusso del campo densità di corrente attraverso una superficie:
i (t )= ∫ J ∙ n dS
Riferimento di corrente elettrica: considerando un versore opposto ad n si ha una corrente di segno
opposto

Se la superficie S è chiusa orientata verso l’esterno, Q∫ ¿ (t +∆ t )=Q∫ ¿−∆Qusc =Q


∫ ¿ −i( t) ∆ t¿
¿
¿

d Qusc Q∫ ¿
¿>i ( t )= =−d ¿
dt dt
dQ
In regime stazionario =0 quindi la corrente attraverso una superficie chiusa è 0 => il campo di corrente
dt
è solenoidale (la sua divergenza è nulla)

Conduttori filiformi (sezione trascurabile): J è uniforme su tutta la sezione e tangente all’asse del filo

- i (t )=∫ J ∙ n dS=J ∙ S positiva se J è concorde al versore tangente

Amperometro: misura della corrente elettrica [A=C/s]

- Amperometro ideale: non modifica il valore della corrente


- versore n orientato dal + al -
Una carica libera puntiforme Q esercita su una carica di prova Δq una forza elettrostatica

Campo elettrostatico [N/C]=[V/m]: forza


elettrostatica specifica

- indipendente dalla carica di prova


- funzione del punto P

Campo elettrico: forza elettrica per unità di carica. Ha come sorgenti:

- cariche ferme: condizione elettrostatica


- cariche in moto con velocità costante: condizione stazionaria
- ρ e J variabili nel tempo
In questo caso E=Ec + Ei (c. elettrostatico + c. elettrico indotto)

Tensione elettrica [V]: definizioni equivalenti

- integrale del campo elettrico lungo una linea orientata


- lavoro elettrico prodotto dal campo elettrico lungo L per unità di carica

In generale la tensione dipende dalla linea L e dalla sua orientazione. Se il campo


elettrico è conservativo si può trattarla come una differenza di
potenziale

Voltmetro: misura di tensione elettrica

- ideale: non modifica la tensione elettrica tra due punti


- t orientato da + a -

Porta elettrica: coppia di morsetti per cui vale:

- i a ( t )=ib ( t )=i(t)
- u(t) è una differenza di potenziale

Per una porta elettrica, la sua potenza associata è il prodotto tra tensione e corrente di porta

dL ( t ) dL ( t ) dq ( t )
p (t)= = =u ( t ) i ( t ) [W] = [V][A]
dt dq dt
Per calcolare la potenza bisogna fissare il riferimento:

- Convenzione degli utilizzatori: potenza entrante positiva

- Convenzione dei generatori: potenza uscente positiva


Wattmetro: misura della potenza

- ideale: non modifica la potenza alla porta ab


- si fissano entrambi i riferimenti

Reti in regime stazionario:

- grandezze elettriche costanti nel tempo ( u(t)=U, i(t)=I )


- Campo J è solenoidale: le linee di flusso della corrente sono chiuse, la rete elettrica è formata da
circuiti
- Campo elettrico E è conservativo: ogni tensione è d.d.p.

Reti in regime quasi-stazionario:

- J solenoidale ed E conservativo

Bipolo elettrico: componente a due terminali (morsetti) con queste ipotesi

- corrente entrante in un morsetto è uguale a quella uscente nell’altro (J solenoidale)


- tensione ai morsetti è differenza di potenziale (E conservativo)

N-polo: componente con N

- somma nulla delle correnti uscenti/entranti


- tensioni sono tutte differenze di potenziale
- M-bipolo: N-polo in cui i terminali sono raggruppati in M porte distinte

Rete elettrica a parametri concentrati

- interconnessione di bipoli e N-poli, collegati in corrispondenza dei nodi


- i morsetti in comune al nodo sono equipotenziali
- una rete elettrica è caratterizzata da tipologia (tipi di componenti) e topologia (come sono
interconnessi i componenti)

Ipotesi della teoria dei circuiti:

- Carica libera di muoversi nei conduttori (sono equipotenziali, E=0)


- Spazio esterno a bipoli e conduttori è isolante
- All’esterno dei bipoli il campo elettrico è conservativo
- Campo J solenoidale

Bipolo passivo:

- non può erogare lavoro elettrico convertendolo da altre forme di energia


t
- per ogni istante il lavoro entrante L ( t ) =∫ p ( τ ) dτ ≥ 0 (può accumulare energia, ma non può
−∞
cederne più di quanta sia stata precedentemente immagazzinata)

Bipolo lineare: ha caratteristica esterna lineare a tratti (linea spezzata)


- Resistore ideale
- Cortocircuito
- Circuito aperto
- Diodo ideale
- Induttore ideale
- Condensatore ideale
- Generatore ideale (tensione/corrente)

Resistore ideale

- u(t)=Ri(t) , i(t)=Gu(t)
- G=1/R [S]
- Lineare, inerte, simmetrico, passivo
- Controllato in corrente (U=RI) o in tensione (I=GU)
- Effetto Joule: un conduttore percorso da corrente produce calore ∆ Q=R I 2 ∆ t , P=R I 2
L
- R=ρ (ρ=resistività,L=lunghezza,S=sezione)
S
- Resistività in funzione della temperatura

Cortocircuito

- u(t)=0
- Lineare, inerte, simmetrico, passivo
- Controllato in corrente dato che U=0 è fissato

Circuito aperto

- i(t)=0
- Lineare, inerte, simmetrico, passivo
- Controllato in tensione dato che I=0 è fissato

Interruttore ideale

- Cortocircuito o circuito aperto


- Tempo di commutazione nullo
- Passivo
- Tempovariante: comandato in t

Diodo ideale

- Cortocircuito o circuito aperto


- Inerte, passivo
- Non lineare, non simmetrico
- Controllato in tensione o in corrente

Induttore ideale

di ( t )
- u ( t )=L
dt
- Induttanza L [H]
- In regime stazionario corrisponde ad un cortocircuito

Condensatore ideale
du (t )
- i (t )=C
dt
- Capacità C [F]
- In regime stazionario corrisponde ad un circuito aperto

Forze elettriche generatrici:

- In un circuito, essendoci calore disperso Q>0 (ad esempio per la presenza di resistori) e non
variando l’energia interna per il primo principio della termodinamica il generatore deve compiere
lavoro
- Non esiste solo il campo elettrico conservativo, c’è una forza specifica generatrice

Generatore ideale di tensione

- U=E
- Lineare, non simmetrico, attivo
- Controllato in corrente (U è fissata)
- Se spento si comporta come un cortocircuito

Generatore ideale di corrente

- I=J
- Lineare, non simmetrico, attivo
- Controllato in tensione (I è fissata)
- Se spento si comporta come un circuito aperto

Grafo di un circuito elettrico

- ogni nodo è un punto di interconnessione


- descrizione grafica della topologia della rete
- per reti con M-bipoli, a ogni porta corrisponde un lato
- si considerano solo grafi connessi, se non lo sono ogni sottografo è un circuito che può essere
analizzato separatamente
- maglia: insieme di lati che forma un percorso chiuso toccando ciascun nodo una sola volta
- grafo piano: può essere disteso su un piano senza che i lati si intersechino
- anello (solo per grafi piani): maglia che con la superficie che racchiude sul piano non contiene
elementi del grafo
o in un grafo con n nodi e l lati ci sono m=l−n−1 anelli
- insieme di taglio: insieme dei lati tagliati da una superficie chiusa orientata che contiene almeno un
nodo del grafo (superficie interseca solo lati e non nodi)
- nodo: punto di interconnessione tra i lati
- albero (spanning tree): insieme dei lati che collegano tutti i nodi del grafo senza formare maglie
o possibile definire alberi diversi per ogni grafo, ciascuno con l a=n−1 lati
- coalbero: dato un albero, è l’insieme degli l c =l−n+ 1 lati ad esso complementari (corde)

Legge di Kirchhoff delle correnti (LKC)

- per qualsiasi insieme di taglio τ la somma algebrica delle correnti dei lati tagliati dalla superficie è
uguale a zero

∑ α h ih (t)=0
h ∈τ

- α h : numero di incidenza (+1 se concorde, -1 se discorde)


- vale anche se ci sono più nodi nell’insieme di taglio

Legge di Kirchhoff delle tensioni (LKT)

- la somma delle tensioni dei lati relativi a una maglia M è uguale a zero

∑ β h uh (t )=0
h∈ M

- β h : numero di incidenza (+1 se concorde, -1 se discorde)


- non è necessario che la maglia sia un anello

LKT e LKC definiscono un sistema di equazioni topologiche indipendenti

- n-1 equazioni LKC, una per ogni lato di albero o una per nodo considerando tutti i nodi tranne uno
- l-n+1 equazioni LKT, una per ogni lato di coalbero o una per ogni anello

Conservazione delle potenze


l
- se tutte le porte hanno la stessa convenzione e valgono le leggi di Kirchhoff allora ∑ u h (t)ih (t)=0
h =1
- più in generale, la somma delle potenze delle porte utilizzatore è uguale alla somma delle potenze
delle porte generatore

Serie diretta di due bipoli

- serie: hanno solo un morsetto in comune in un nodo in cui non c’è nessun altro collegamento
- serie diretta: hanno riferimenti concordi di tensione e corrente
- le caratteristiche esterne si sommano se c’è la tensione sull’asse delle
ordinate
- non possono essere connessi in serie GIC con J diverse
n
- serie di resistori ideali: R s=∑ Rk
k=1
Rk
partitore di tensione: uk ( t )= u s (t)
o
∑ Rh
h
tensione si ripartisce proporzionalmente
alla resistenza

Parallelo diretto di due bipoli

- parallelo: hanno entrambi i morsetti in comune


- parallelo diretto: hanno riferimenti concordi di tensione e corrente
- le caratteristiche esterne si sommano se c’è la corrente sull’asse delle
ordinate
- non possono essere connessi in serie GIT con E diverse
n
- parallelo di resistori ideali: G p=∑ G k
k=1
G
i k ( t )= i (t )
o partitore di tensione: ∑ Gh p
h
corrente si ripartisce proporzionalmente alla conduttanza
Resistenza equivalente di porta

- definita per reti di soli resistori


- rapporto tra tensione misurata e corrente impressa dal generatore di prova Rab =U ab /J p

Stelle e poligoni di resistori

- non possono essere ridotti a un unico resistore equivalente


con serie e parallelo
- caso con tre resistori uguali: R∆ =3 RY

Generatore lineare di tensione

- lineare
- non inerte (U=E a vuoto)
- non simmetrico
- controllato in corrente o in tensione

Generatore lineare di corrente

- lineare
- non inerte (I=J a vuoto)
- non simmetrico
- controllato in corrente o in tensione

Analisi di circuiti elettrici lineari

- circuito lineare: sono presenti solo generatori lineari di tensione e corrente


- descritti da equazioni lineari (grado 1)
- per un grafo di L lati ci sono 2L incognite, tensioni e correnti per ogni lato
- 2L equazioni indipendenti: n-1 LKC, L-n+1 LKT e L equazioni costruttive dei bipoli lineari
- per grafi sconnessi ci sono n-P e L-n+P equazioni rispettivamente, il sistema ha comunque soluzione
unica (sistema determinato)ù

- Il sistema si può scrivere in forma matriciale [ A ] [ VI ]=[ EJ ]


o In generale la matrice [A] è invertibile e la soluzione è quindi [ VI ]= [ A ] [ EJ ]
−1

Teorema di sostituzione

- Se un circuito elettrico ha soluzione unica la soluzione della rete non cambia sostituendo il bipolo in
un lato con un GIT con tensione impressa uguale a quella presente sul lato o GIC con corrente
impressa uguale a quella del lato

Sovrapposizione degli effetti

- se il circuito è lineare e ammette soluzione unica allora la tensione e la corrente su un lato sono la
somma degli effetti di ciascun GIT e GIC spegnendo gli altri
- h: indice di lato
- Er : effetto dovuto solo al r-esimo generatore di tensione
- Js : effetto dovuto solo al s-esimo generatore di corrente
- il singolo effetto è proporzionale alla causa che lo produce per la linearità della rete
o i coefficienti di proporzionalità sono detti coefficienti di rete

Correnti di anello
- usa correnti cicliche che soddisfano automaticamente le n-1 LKC, se ne considera una per ciascuna
delle m=L-n+1 maglie
- tutti i generatori devono essere di tensione
- si considerano tutte le correnti cicliche orientate nello stesso senso (orario o antiorario)
- RAkk: autoresistenza di anello k
- RAkh: mutua resistenza tra gli anelli k e h
- EAk: fem di anello k (positiva se la corrente va da – a +)
- se in un lato c’è un GIC si usa il teorema di sostituzione e si aggiunge un’equazione

Potenziali ai nodi

- usa come incognite tensioni sui bipoli che soddisfano automaticamente le L-n+1
LKT
- si assegna il potenziale 0 a un nodo arbitrario, detto nodo di massa, e si calcolano
gli altri potenziali in base a questo riferimento
- trovati i potenziali, le tensioni si calcolano come differenze di potenziale
- tutti i generatori devono essere di corrente
- GNkk: autoconduttanza di nodo k
- GNkh: conduttanza tra i nodi k e h
- JNk: corrente impressa al nodo k (+ se entrante)
- se in un lato c’è un GIT si usa il teorema di sostituzione e si aggiunge un’equazione

Riduzione di un circuito elettrico

- individuo una superficie di taglio da cui escono solo 2 conduttori (definendo una porta elettrica)
- semplifico la parte di rete contenuta dalla superficie

Teorema di Thevenin

- data una rete costituita da due sottoreti di cui almeno una lineare L
connesse alla porta ab se la rete ha soluzione unica (ipotesi del teorema
di sostituzione) allora L si può sostutuire con un generatore lineare di
tensione
U 0 , ab
- Eeq =U 0 ,ab, Req =Ri= U0,ab tensione a vuoto , Icc corrente di
I cc
cortocircuito

Dimostrazione

- In questa rete la parte a sinistra dei morsetti ab è


lineare
- vale l’ipotesi del teorema di sostituzione, quindi la
parte di destra del circuito (che può anche essere
non lineare) può essere sostituita con un GIC con
corrente impressa J=Iab senza modificare tensioni e correnti nel circuito
- per la sovrapposizione degli effetti, la tensione tra a e b si può scrivere
come somma di quella con il GIC spento e quella con gli altri generatori spenti
- con GIC spento la parte a destra di ab è un circuito aperto, quindi U’=U0,ab
- con gli altri generatori spenti la parte di sinistra si comporta come la propria resistenza equivalente
e quindi U’’=-Req J=-Req Iab
- la tensione tra a e b è quindi Uab=U’+U’’= U0,ab - Req Iab che è quella ai capi di un generatore lineare di
tensione con tensione impressa U0,ab e resistenza in serie Req
- se alla porta ab si mette un cortocircuto, imponendo quindi Uab=0, si trova che U0,ab=Req Icc , e quindi
Req=U0,ab/Icc

Teorema di Norton

- data una rete costituita da due sottoreti di cui almeno una lineare L connesse alla
porta ab se la rete ha soluzione unica (ipotesi del teorema di sostituzione) allora L
si può sostutuire con un generatore lineare di corrente
I cc
- J eq =I cc, Geq =Gi= U0,ab tensione a vuoto , Icc corrente di cortocircuito
U 0 , ab
- Si può dimostrare grazie a Thevenin, trasformando il generatore lineare di tensione in
quello lineare di corrente equivalente

Rendimento del generatore elettrico


E Ru
- I= , V =R u I = E
R i+ Ru Ri + Ru
Ru
- Potenza trasferita al carico Ru: P=VI = 2 2
(R ¿¿ i+ R¿ ¿u) E ¿ ¿
2
E
- Potenza generata dal GIT: P g=EI =
R i+ R u
2
2 Ri E
- Potenza dissipata dalla resistenza interna Ri: Pd =Ri I = 2
(R ¿¿ i+ R ¿¿ u) ¿ ¿
- Conservazione delle potenze: P=P g−Pd
P P g−Pd Ru
- Rendimento: η= = =
Pg Pg Ri + Ru
2
E
- Massimo trasferimento di potenza si ha per Ru=R i , in questa condizione η=0.5 e P=
4 Ru
(adattamento del carico)

Punto di lavoro

- Esempio: fotodiodo (conv. utilizzatore) che alimenta una batteria ricaricabile


(conv. generatore)
- Quando sono connessi, le equazioni sono soddisfatte solo dove le caratteristiche
esterne si incontrano
- punto nel 2° quadrante: fotodiodo eroga potenza, batteria assorbe
potenza
- l’area del rettangolo è la potenza erogata/assorbita
- se la rete ammette più punti di lavoro è indeterminata perché è
impossibile sapere a priori in che punto andrà ad operare

Doppi Bipoli (DB)

- componenti a 4 morsetti
o a 2 a 2 formano coppie
 coppia 1-1’ primaria, 2-2’ secondaria
' '
- per la LKC vale I 1=I 1 e I 2=I 2
- esempi di doppi bipoli: transistor, trasformatori, giratori, generatori pilotati, amplificatori
operazionali

Doppi Bipoli di ordine 0

- governati da 2 equazioni senza derivate


- 2 grandezze dipendenti e 2 indipendenti
- entrambe le porte convenzionate da utilizzatore
- potenza entrante: pe = pe 1+ p e2=v 1 i 1 + v2 i 2
- DB di ordine 0 ideali: descritti da equazioni algebriche del tipo y= Ax+ b dove A è una matrice 2x2
e x,y,b sono vettori 2x1
- DB ideali inerti: x=0=¿ y=0 , quindi b=0

Tipi di rappresentazioni per DB:


Rappresentazione controllata in corrente

- valori indipendenti i1 e i2

- R: matrice di resistenza o matrice a vuoto


- R11 , R22 autoresistenze: calcolate come rapporto di tensione e corrente nella porta avendo un
circuito aperto all’altra porta
- R12 , R21 resistenze di trasferimento: calcolate come rapporto tra la tensione a vuoto misurata ad
una porta e la corrente che la causa all’altra porta

Rappresentazione controllata in tensione

- valori indipendenti v1 e v2

- G: matrice di conduttanza o matrice in cortocircuito


- G11 , G22 autoconduttanze: calcolate come rapporto di corrente e tensione nella porta avendo un
cortocircuito all’altra porta
- G12 , G21 conduttanze di trasferimento: calcolate come rapporto tra la corrente di cortocircuito
misurata ad una porta e la tensione che la causa all’altra porta
Prima rappresentazione ibrida

- valori indipendenti v1 e i2

- h: prima matrice ibrida


- h11 resistenza in cortocircuito alla porta 1: rapporto tra tensione e corrente della porta 1 con un
cortocircuito alla porta 2
- h22 conduttanza a vuoto alla porta 2: rapporto tra corrente e tensione della porta 2 con un circuito
aperto alla porta 1
- h12 guadagno di tensione a vuoto dalla porta 2 alla porta 1: rapporto tra la tensione a vuoto
misurata alla porta 2 e quella alla porta 1
- h21 guadagno di corrente in cortocircuito dalla porta 1 alla porta 2: rapporto tra la corrente in
cortocircuito misurata alla porta 1 e quella che passa per la porta 2

Seconda rappresentazione ibrida

- valori indipendenti v2 e i1

- g: seconda matrice ibrida


- g11 conduttanza a vuoto alla porta 1: rapporto tra corrente e tensione della porta 1 con un circuito
aperto alla porta 2
- g22 resistenza in cortocircuito alla porta 2: rapporto tra tensione e corrente della porta 2 con un
cortocircuito alla porta 1
- g12 guadagno di corrente in cortocircuito dalla porta 2 alla porta 1: rapporto tra la corrente in
cortocircuito misurata alla porta 2 e quella che passa per la porta 1
- h21 guadagno di tensione a vuoto dalla porta 1 alla porta 2: rapporto tra la tensione a vuoto
misurata alla porta 1 e quella alla porta 2

I parametri delle matrici R, G, h e g sono funzioni di trasferimento: rapporti tra un effetto e la sua causa

Prima rappresentazione di trasmissione

- si esprimono la tensione e la corrente alla porta 1 in funzione di tensione e


corrente della porta 2
- di solito si usa la convenzione del generatore per la
porta 2
- T: prima matrice di trasmissione

- per determinare i parametri non si possono usare queste relazioni


(bisognerebbe fissare sia corrente che tensione alla porta 2), si
1 1 1 1
determinano gli inversi , , ,
A B C D
Seconda rappresentazione di trasmissione
- si esprimono la tensione e la corrente alla porta 2 in funzione di tensione e corrente della porta 1
- convenzione del generatore per la porta 2
- T’: seconda matrice di trasmissione

- per trovarli direttamente bisognerebbe fissare sia i1 che v1 , si ricavano


gli inversi

I parametri di T e T’ non sono rapporti tra l’effetto e la causa ma viceversa,


quindi non sono funzioni di trasferimento

Se un Doppio Bipolo ammette tutte le rappresentazioni si ha che G=R−1 , g=h−1 , T ' =T −1

Collegamento in cascata di DB
' ' '
T eq=T a T b

Serie di DB

Req =Ra + Rb

Parallelo di DB

Geq =Ga +Gb

Collegamento ibrido di DB

H eq =H a + H b

DB inerti passivi e attivi

- DB inerte passivo: con le porte convenzionate entrambe da utilizzatore, per ogni combinazione di
corrente e tensione nelle due porte la potenza (assorbita) è positiva
- attivo: esiste almeno una combinazione di corrente e tensione per cui la potenza assorbita è
negativa

Reciprocità

- un DB è reciproco se vale:
o R12=R21
o G 12=G 21
o h12=−h21
o g12=−g21
o AD−BC=1
o A' D ' −B ' C ' =1
- applicando una corrente fissata a ciascuna delle porte, sull’altra si ottiene la stessa tensione a vuoto
- applicando una tensione fissata a ciascuna delle porte, sull’altra si ottiene la stessa corrente di
cortocircuito
- il guadagno di corrente di cortocircuito in una direzione è uguale al guadagno di tensione a vuoto
nella direzione opposta cambiato di segno

Simmetria

- tensioni e correnti non cambiano scambiando le due porte


- oltre alle relazioni di un DB reciproco vale anche:
o R11 =R22 G11 =G22
2 2
o h11 h 22−h12=1 g11 h22−g12=1
'
o A=D A =D '
Trasformatore ideale

- non esistono le matrici resistenza e conduttanza


- trasformatore reale:
o formato da due induttori mutuamente accoppiati
o i due avvolgimenti sono scollegati elettricamente
o isola i 2 circuiti, che possono avere livelli diversi di tensione

- trasparente alla potenza: p=v 1 i 1 +v 2 i 2=n v 2 ( −1n i )+ v i =0


2 2 2

- passivo
- se n=1 simmetrico: invertendo le porte tensioni e correnti restano uguali
- se |n|>1 amplifica, quindi |v1|>|v2| e |i1|<|i2|
- se alla porta 2 è collegata una resistenza R alla porta 1 si vede una resistenza da n2 R
o v 1=n v 2=n (−R i 2 )=n ( −R (−n i 1 ) )=n2 R i 1

Generatore pilotato

- generatore ideale di corrente o tensione il cui valore dipende da una grandezza dell’altro lato
- alla porta 1 è connesso un cortocircuito o un circuito aperto in cui la grandezza non nulla è detta
grandezza di comando
- alla porta 2 è connesso un generatore ideale con grandezza impressa dipendente da quella di
comando

GTPT ideale
v 2=e 2=k α v 1

GTPC ideale
v 2=e 2=k r i 1

GCPT ideale
i 2= j 2=k g v 1

GCPC ideale
i 2= j 2=k β i 1

- ciascun generatore ammette solo una tra le matrici R, G, h e g


- doppi bipoli lineari possono essere rappresentati da circuiti equivalenti con generatori pilotati e
resistori

Teoremi per reti di N-poli

- vale la conservazione delle potenze


- se la rete ha soluzione unica vale il teorema di sostituzione
- per reti lineari con DB di ordine 0: sostituzione, sovrapposizione degli effetti, generatori equivalenti
o gli enunciati di Thevenin e Norton rimangono invariati

Resistenza equivalente di porta

- si annullano i generatori ideali, lasciando resistori e DB inerti di ordine 0


U ab
- Rab = J p=1 A generatore di prova
Jp

Reti in regime sinusoidale

- regime sinusoidale: tutte le correnti e le tensioni sono sinusoidi isofrequenziali

Funzioni periodiche: a ( t +nT )=a (t)

- T: periodo [s]
- n: intero qualsiasi
- t: istante temporale [s]
Sinusoidi:
1
- valore medio: A0 =
T T
∫ a ( t ) dt 0

1
- valore medio modulo: Am = ∫ ¿ a ( t )∨dt 0.636 AM
T T

- valore efficace: A=

1

T T
A
a2 ( t ) dt AM /√ 2

- fattore di forma k f = 1.11


Am

Funzioni sinusoidali: a ( t )= A M sen (ωt +α )

- AM: ampiezza
- ωt+α: fase istantanea [rad]
- α: fase iniziale [rad]
- ω: pulsazione angolare [rad/s]
- f=1/T: frequenza [Hz]
- t0=-α/ω: istante iniziale [s] istante in cui a(t)=0
Sinusoidi isofrequenziali: a ( t )= A M sen ( ωt+ α ) b ( t )=BM sen(ωt + β )

- non ha senso

Sω: insieme di sinusoidi isofrequenziali

- ogni sinusoide è identificata da 2 parametri: ampiezza e fase


o si può associare in modo biunivoco a un numero complesso

Trasformata di Steinmetz (o trasformata simbolica)

S: Sω →C

A M jα
a ( t )= A M sen ( ωt+ α ) → A=S [ a ( t ) ] = e =A e jα
√2
S-1: C → Sω

A=A e → a ( t ) =S [ A ] =√ 2 Asen ( ωt +α )= A M sen ( ωt + α )


jα −1

- fasore: immagine di una sinuide tramite la trasformata di Steinmetz S


- modulo: valore efficace A della sinusoide
- argomento: fase iniziale α
- A=S [ a ( t ) ]
o forma polare: A=A e jα
o forma cartesiana: A=Acos ( α ) + jAsen ( α )
- diagramma fasoriale
o se vengono rappresentate sia tensioni che correnti si definiscono scale
diverse
o al crescere della fase iniziale la sinusoide è sempre più in anticipo, in
questo esempio b(t) è in anticipo su a(t), oppure a(t) è in ritardo su b(t)
o per anticipi e ritardi in quadratura si formano angoli retti, per
opposizioni di fase angoli piani

Somma tra due fasori  somma delle sinusoidi (per LKC, LKT)

Prodotto per uno scalare reale  prodotto per uno scalare della sinusoide (resistore R)

Prodotto per l’immaginario jω  derivazione

- ω: stessa pulsazione di a(t)


- risultato è in quadratura in anticipo rispetto alla sinusoide di partenza (fase α+π/2)
- modulo moltiplicato per ω
- NB: il risultato ha un’unità di misura diversa
Prodotto di un fasore per il coniugato di un altro fasore
jα − jβ jφ
- Ṗ= A B̌=A e B e =Ae
- non è un fasore perché non rappresenta una grandezza sinusoidale

Rapporto tra fasori

A A j (α −β ) jφ
- Ȯ= = e =O e
B B
- A=Ȯ B operatore complesso: Ȯ opera su B producendo A
- non è un fasore
- se O ha dimensione fisica, A e B hanno dimensioni diverse

Bipoli in regime sinusoidale

- φ=α −β sfasamento tensione-corrente: angolo di anticipo della


tensione rispetto alla corrente

Potenza in regime sinusoidale

p ( t ) =u ( t ) i ( t )=U M I M sen ( ωt +α ) sen ( ωt+ β )=UI [ cos ( φ )−cos ( 2 ωt +α + β ) ] =P+ pf (t)

- non è isofrequenziale con le altre grandezze


- ha valore medio diverso da 0
1
- potenza attiva P= ∫ p ( t ) dt [W]
T T
o media della potenza periodica
o in regime sinusoidale vale P=UIcos (φ)
o vale zero se U e I sono in anticipo o in ritardo in quadratura
t t
- data la potenza p(t), il lavoro elettrico vale L ( 0 ,t )=∫ p(t)dt =tP+∫ p f (t) dt
0 0
o per t ≫ T si può approssimare come L ( 0 ,t ) ≈ tP
- il calore generato è uguale al lavoro L(0,t) per il 1° principio della termodinamica
o corrente e tensione efficaci sono il valore di corrente e tensione che in DC produrrebbero lo
stesso calore L(0,t) percorrendo una resistenza R
- potenza reattiva Q=UIsen ( φ ) [VAR]* volt ampere reattivi
o associata all’accumulo di energia elettrica
- potenza apparente S=UI [VA]* volt ampere
o usata per il dimensionamento del componente elettrico
o S= √ P2 +Q 2 , P=Scos ( φ ) , Q=Ssen (φ)
- * non si usa Watt perché non sono potenze associate ad un lavoro
- potenza complessa Ṡ=U Ǐ =UI e jφ=UI ( cos ( φ ) + jsen ( φ ) )=P+ jQ
- per bipoli passivi (conv. utilizzatori) deve essere
π
P=UIcos ( φ ) ≥ 0 , quindi |φ|≤
2
Strumenti di misura
- Voltmetro a valore efficace
- Amperometro a valore efficace
- Wattmetro a valore medio
- Varmetro a valore medio

Impedenza

- caratterizza bipoli passivi lineari (operatore complesso)


S [u (t )] U U e U jα
- Ż= = = = e jφ
S [i(t )] I Ie jβ
I
Ṡ=U Ǐ = Ż I Ǐ =Ż I =( ℜ [ Ż ] + jIm [ Ż ] ) I
2 2
-
- la parte reale dell’impedenza è associata all’assorbimento di potenza attiva, quella immaginaria di
potenza reattiva

Ammettenza

−1 I Ie I jφ '
- Ẏ = Ż = = jα
= e , φ ' =−φ
U Ue U
Resistore ideale

- u ( t )=R I M sen ( ωt + β )=U M sen ( ωt+ α )


- α =β=¿ φ=0=¿ cos ( φ )=1
- P=UI=RI2 , Q=0
1
- Ż=R , Ẏ = =G
R
Induttore ideale

di(t )
- u ( t )=L
dt
- (
u L ( t )=ωL I M sen ωt + β +
π
2)=U M sin ⁡(ωt + α )

π π
- α =β + =¿ φ= =¿ cos ( φ )=0 , sin ( φ )=1
2 2
1 1
- Ż= jωL= j X L , Ẏ = =− j = j BL
jωL ωL
o X L =ωL reattanza induttiva
−1
o BL = suscettanza induttiva
ωL
- P=0, Q=UI
1 2 1 2 2
- energia immagazzinata W L ( t )= Li ( t ) con massimo W Lmax = L I M =L I
2 2
Condensatore ideale
du (t )
- i (t )=C
dt
π
- i (t )=ωC U M sen (ωt +α + )=I M sen (ωt + β)
2
−π
- φ= =¿ cos ( φ )=0 , sin ( φ )=−1
2
1
- Ż=− j = j X C , Ẏ = jωC = j B C
ωC
−1
o XC= reattanza capacitiva
ωL
o BC =ωC suscettanza capacitiva
- P=0, Q=-UI
1 2
- energia immagazzinata W C ( t )= C u (t ) con massimo
2
1 2 2
W Cmax = C U M =C U
2
Generatori ideali in AC

- possono sia erogare che assorbire sia potenza attiva


che reattiva

Legge di Kirchhoff ai fasori delle correnti (LKC) ∑ α h I h=0


h ∈τ

Legge di Kirchhoff ai fasori delle tensioni (LKT) ∑ β h U h =0


h∈ M

Serie di impedenze

- Ż s= Ż 1+ …+ Ż n
Ż k
- partitore di tensione U k = Us
∑ Ż k
k

Parallelo di ammettenze

- Ẏ s =Ẏ 1 +…+ Ẏ n
Ẏ k
- partitore di corrente I k = Ip
∑ Ẏ k
k

Rete simbolica

- alle grandezze variabili nel tempo vengono associati fasori


- associata a una rete in regime sinusoidale
o stesso grafo
o lati (bipoli simbolici) hanno i fasori V e I
- valgono le leggi di Kirchhoff in forma simbolica ∑ V =0 ,∑ I =0
- è lineare in campo complesso: in C le proprietà sono uguali a quelle delle reti DC
- se Ż ≠ 0 e Ẏ ≠ 0 è possibile trasformare GLT simbolici in GLC simbolici e viceversa
- i metodi di risoluzione sono uguali a quelli del regime stazionario grazie alla linearità delle equazioni
di rete

Teorema di sostituzione simbolico

- se una rete ha soluzione unica, la sua soluzione non cambia sostituendo a un lato h avente tensione
U h /corrente I h con un generatore ideale simbolico di tensione/corrente con grandezza impressa
E=U h / J=I h

Sovrapposizione degli effetti

- se il sistema è lineare e ha soluzione unica allora la tensione


e la corrente su un lato sono la somma degli effetti di ciascun
generatore spegnendo gli altri

Correnti di anello

Potenziali ai nodi

Teorema di Thevenin

- una rete simbolica alla porta ab è equivalente ad un


generatore lineare simbolico di tensione avente fem
U 0 ,ab
simbolica E eq=U 0 ,abe impedenza Ż eq= Ż i=
I cc
Teorema di Norton

- una rete simbolica alla porta ab è equivalente ad un generatore lineare simbolico di corrente
I cc
avente corrente simbolica J eq =I cce ammettenza Ẏ eq =Ẏ i=
U 0 , ab

Conservazione delle potenze ∑ Ṡu =∑ Ṡ e

Circuito serie RLC

−1
- serie di resistenza R, induttore X L =ωL e condensatore X C =
ωC
1
- impedenza Ż S=R+ j ( X L + X C ) =R+ j(ωL− )
ωC

√ ( ) √ ( )
2 2 2
o modulo: Z s ( ω )= R2 + ωL− 1 = R+
2 ω LC−1 ha
ωC ωC
1
valore minimo per ω 0= quando la parte immaginaria
√ LC
ha contributo nullo (XC=-XL)
2
fase: φ s ( ω )=arctan ⁡(
ω LC−1 vale 0 per ω=ω
o ) 0
ωCR
o per ω <ω 0 prevale il comportamento ohmico-capacitivo, per
ω >ω 0 ohmico-induttivo
- fattore di merito del circuito
|X L ( ω0 )|=|X C ( ω0 )|= 1
Q 0=
o
R R
L
R C √
è un indice della selettività del circuito
- per ω=ω 0 la serie LC si comporta come un cortocircuito
o il circuito equivale al solo resistore
o tensione e corrente sono in fase
o tensione su induttore e condensatore: U L =U C =Q 0 U s

Circuito parallelo RLC

−1
- parallelo di resistenza R, induttore X L =ωL e condensatore X C =
ωC

- ammettenza Ẏ p=
1
R
−j
1
+ (
1
XL XC
=G+ j(ωC−
1
ωL
) )
√ ( ) √ ( )
2 2 2
o modulo: Y p ( ω )= G 2+ ωC − 1 = G +
2 ω LC−1 ha
ωL ωL
1
valore minimo per ω 0= quando la parte immaginaria
√ LC
ha contributo nullo (BC =-BL)

( )
2
ω LC−1
o fase: φ ' p ( ω )=arctan =−φ p vale 0 per ω=ω 0
ωLG
o per ω <ω 0 prevale il comportamento ohmico-induttivo, per ω >ω 0 ohmico-capacitivo

- fattore di merito del circuito Q 0=


' R
=
R
|X L ( ω0 )| |X C ( ω0 )|
=R
C
L √
o è un indice della selettività del circuito
- per ω=ω 0 la serie LC si comporta come un circuito aperto
o il circuito equivale al solo resistore
o tensione e corrente sono in fase
o corrente su induttore e condensatore: I L =I C =Q 0 I P

Trasferimento del massimo di potenza attiva

- in queste condizioni la potenza attiva ceduta al carico è massima quando


Ż =Ž (le parti immaginarie dell’impedenza della serie si cancellano)
u i
2
E
- la potenza trasferita al carico vale P=
4 Ru

Condensatore

- coppia di conduttori di forma generica (armature) separati da uno o più dielettrici


- sulle armature sono presenti cariche libere q A (t ) e q B (t ) uguali e opposte (q A=−q B ¿
- per ipotesi c’è solo campo elettrostatico, quindi ogni armatura è equipotenziale, e la
tensione u(t) tra le due armature è una differenza di potenziale
q A ( t ) qB ( t ) q ( t )
- capacita C= = = [F]
u AB (t ) uBA ( t ) u ( t )
- bipolo condensatore: due morsetti escono dalla superficie del bipolo
- la corrente entrante in A è uguale a quella uscente in B
t t
du (t ) 1 1
=¿ u ( t )=u0 + ∫ i ( t ) dt '= ∫ i ( t ) dt '
' '
- i (t )=C
dt C0 C −∞
- lavoro elettrico in carica
o ipotesi: energia immagazzinata nulla, cioè q ( 0 )=0 , u ( 0 )=0
o lavoro entrante nella carica:
t t u (t )
1
Le ( 0 → t )=∫ p e ( t ' ) d t ' =∫ u ( t ' ) i(t ' )d t ' = ∫ Cu ( t ' ) du= C u 2 ( t ) ≥ 0
0 0 u ( 0 ) =0
2
- lavoro elettrico in scarica
o condensatore carico all’istante t1: u ( t 1 ) ≠ 0
o condensatore scarico all’istante t2: u ( t 2 )=0
u (t 2)=0
−1
o lavoro entrante: Le ( t 1 → t 2 )= ∫ Cu ( t ' ) du=
2
C u2 ( t 1 )=−Le (0 → t 1 )
u( t 1 )

- il lavoro elettrico entrante nella fase di carica viene completamente restituito nella fase di scarica
senza dissipazione
1 2
o a questo lavoro corrisponde l’energia immagazzinata W C (t)= C u (t ) [J]
2
o è un bipolo passivo
o la tensione definisce lo stato energetico del condensatore: è la sua variabile di stato
- in regime stazionario si comporta come un circuito aperto
o ha energia immagazzinata costante, al contrario di un circuito aperto ideale che non
immagazzina energia

Induttore

- conduttore filiforme che si sviluppa lungo una linea di forma qualsiasi


o linea aperta, i due tratti finali sono vicini
- sulle armature sono presenti cariche libere q A (t ) e q B (t ) uguali e opposte (q A=−q B ¿
- per la contunuità della corrente i A ( t )=i B (t )
ϕ (t)
- induttanza L= [H] legame tra il flusso del campo magnetico e la corrente che lo ha generato
i (t )
- bipolo induttore: due morsetti escono dalla superficie del bipolo
t
di ( t ) 1
=¿ i ( t ) =i 0+ ∫ u ( t ) dt '
'
- u ( t )=L
dt L0
- lavoro elettrico in carica
o ipotesi: induttore scarico per t=0
t t i (t )
1
o Le ( 0 → t )=∫ p e ( t ' ) d t ' =∫ u ( t ' ) i(t ' )d t ' = ∫ Li ( t ' ) di= L i 2 ( t ) ≥ 0
0 0 i ( 0 ) =0
2
- lavoro elettrico in scarica
o induttore carico all’istante t1: i ( t 1 ) ≠ 0
o indittore scarico all’istante t2: i ( t 2 ) =0
i (t 2)=0
−1 2
o lavoro entrante: Le ( t 1 → t 2 )= ∫ Li ( t ' ) di=
2
L i ( t 1 )=−Le (0 → t 1 )
i( t1 )

- il lavoro elettrico entrante nella fase di carica viene completamente restituito nella fase di scarica
senza dissipazione
1 2
o a questo lavoro corrisponde l’energia immagazzinata W L (t)= Li (t) [J]
2
o è un bipolo passivo
o la corrente definisce lo stato energetico dell’induttore: è la sua variabile di stato
- in regime stazionario si comporta come un cortocircuito
o ha energia immagazzinata costante, al contrario di un cortocircuito ideale che non
immagazzina energia

Reti in regime variabile

- regime variabile quasi-stazionario: tensioni e correnti sono funzioni qualsiasi del tempo
- è presente un interruttore che apre o chiude nell’istante critico o un generatore che imprime
grandezze con andamento qualsiasi

Deviatore ideale (o commutatore ideale)

- tripolo
- all’istante t=t* commuta da A in B
- ideale: il tempo di commutazione è nullo
- tempovariante
- passivo

Istante critico: istante in cui si apre o chiude almeno un interruttore o si accende/spegne almeno un
generatore

- per semplicità si considera l’istante critico in t=0


- correnti e tensioni sono note per t<0 fino a t->0-
- dati iniziali: limiti da sinistra di correnti e tensioni u ¿ , i ¿
- valori iniziali: u ¿ e i ¿ da determinare con l’analisi dell’istante critico
o in generale correnti e tensioni possono essere discontinue u ¿ , i ¿
o le variabili di stato (che definiscono lo stato energetico di un bipolo) non ammettono
discontinuità, perché un cambiamento istantaneo dell’energia immagazzinata
implicherebbe potenza infinita nell’istante critico

Reti lineare in regime variabile

- sistema di 2L equazioni lineari


- si scrive una singola equazione di rete per determinare una variabile di stato detta uscita
- si risolve l’equazione differenziale per trovare l’uscita incognita, a partire da quella si ricavano
correnti e tensioni di tutti i lati
- ipotizziamo di avere un generatore unico, se ce ne sono di più si usa sovrapposizione degli effetti
- l’equazione che si usa per trovare l’uscita è un’equazione
differenziale ordinaria (EDO) lineare a coefficienti costanti non
omogenea (ci sono anche i termini noti a0 e b0) di ordine p
- l’ordine p non supera mai il numero complessivo di
condensatori e induttori presenti nella rete
- la soluzione completa y ( t ) = y 0 (t ) + y p (t ) è la somma di soluzione particolare yp(t) (risposta
forzata) e soluzione dell’equazione omogenea associata y0(t) (soluzione dell’EDO con ingresso nullo,
risposta libera)

Carica del condensatore

- t<0:
i (t )=0 perché il condensatore è un circuito aperto,
quindi la tensione su R è nulla, quindi per LKT la tensione su C
è nulla (il condensatore è inizialmente scarico)
- per la continuità della variabile di stato uC ¿
- t>0:

d uC ( t )
E=uR ( t ) +uC ( t ) ( LKT )=i R ( t ) R+uC ( Ohm )=i C ( t ) R+uC ( t )( LKC )=RC +uC ( t )( C )
dt
d uC ( t )
o RC +uC ( t )=E
dt
du du −1
- RC =E−u=¿ = =¿ ∫ ¿
dt u−E RC u ¿¿
−t d uC (t ) E −t
- uC ¿ quindi u ( t )=E(1−e RC ) e i C ( t )=C = e RC
C dt R
- costante di tempo T=RC : trascorso un tempo di circa 4÷5 T tensioni e correnti sono distanti di
meno dell’1% dal loro valore a regime e il transitorio si può considerare concluso
Scarica del condensatore

- per t<0 si considera il condensatore carico: u ( 0 ) =E


d uC ( t )
- con lo stesso procedimento si trova RC +uC ( t )=0
dt
uC ( t )
- risolvendo l’equazione si ottiene , ed essendo uC ¿ per la continuità
uC ¿ ¿
−t d uC (t ) −E −t
della variabile di stato si ha u ( t )=E e RC e i C ( t )=C = e RC
C dt R

Carica dell’induttore

- t<0: l’induttore è un cortocircuito quindi per LKT la tensione sulla


resistenza è 0, dunque i(t)=0 (l’induttore inizialmente è scarico)
- per la continuità della variabile di stato i L ¿
- t>0:

d iL ( t )
E=uR ( t ) +u L ( t ) ( LKT )=i R ( t ) R+u L ( Ohm )=Ri L ( t ) +u L ( t )( LKC )=Ri L ( t ) + L ( L)
dt
d iL (t )
o Ri L ( t )+ L =E
dt
di L di E di −R
L =E−Ri=¿− =i− =¿ = =¿ ∫ ¿
- dt R dt R E L
i− i ¿¿
R
−R −R
d i (t)
i L ¿ quindi i L ( t )= E (1−e L ) e u L ( t )=L L =E e L
t t
-
R dt
- costante di tempo T=L/R : trascorso un tempo di circa 4÷5 T tensioni e correnti sono distanti di
meno dell’1% dal loro valore a regime e il transitorio si può considerare concluso

Scarica dell’induttore

- per t<0 si considera l’induttore carico: i ( 0 )=E /R


d iL (t )
- con lo stesso procedimento si trova Ri L ( t )+ L =0
dt
iL ( t )
- risolvendo l’equazione si ottiene , ed essendo i L ¿ per la continuità della
iL ¿ ¿
E
−R
t d i (t ) −R
t
variabile di stato si ha i L ( t )= e L e u L ( t )=L L =−E e L
R dt
Circuito RLC

- per t<0 il circuto è aperto e la corrente è nulla


- per semplicità ipotizziamo C inizialmente scarico
- in t=0 il circuito si chiude
o per la continuità delle variabili di stato uC ¿ , i L ¿
-
d iL ( t )
E=uL ( t ) +u R ( t ) +uC ( t )( LKT )=L + R i R ( t ) +uC ( t ) ( L , R )=¿
dt
2
d iC ( t ) d uC ( t ) d uC ( t )
L + R i C ( t ) +uC ( t )( LKC )=L 2
+ RC +uC ( t ) ( C )
dt dt dt
2
d uC ( t ) d uC ( t )
o LC 2
+ RC + uC (t )=E
dt dt
d uC ( 0 )
- condizioni iniziali: uC ( 0 )=0 , =0
dt
- è possibile ricavare un’equazione analoga considerando la variabile di stato i L (t)
2L 1 rad
- si definiscono due parametri: T = [s ] costante di tempo e ω 0= [ ] frequenza di
R √ LC s
risonanza
2
d u C ( t ) 2 d uC ( t ) 2 E
o l’equazione si può riscrivere come LC 2
+ +ω 0 u C ( t )=
dt T dt LC
1
- si distinguono tre casi in base al valore di
ω0 T
1
o >1 caso sovrasmorzato
ω0 T
1
o =1 caso criticamente smorzato
ω0 T
1
o 0< < 1 caso sottosmorzato
ω0 T

- resistenza critica Rcr =2

1 R
√ L
C
o = => R> R cr caso sovrasmorzato, R=R cr caso criticamente smorzato, R< R cr
ω0 T Rcr
caso sottosmorzato

Caso sovrasmorzato

Caso criticamente
smorzato

- i grafici hanno
la stessa forma del caso sovrasmorzato
- la dipendenza è solo da T

Caso sottosmorzato
Proprietà delle reti in regime variabile

- la risposta RLC è smorzata a causa di R


o in assenza di R non ci sarebbe il transitorio che si esaurisce in 4÷5 T e la rete si porterebbe
istantaneamente a regime
- finito il transitorio il regime può essere stazionario o sinusoidale a seconda dei generatori
- induttori e condensatori causano andamenti oscillatori di tensione e corrente

Raddrizzatore a singola semionda

Raddrizzatore a doppia semionda

Raddrizzatore con capacità di filtro

- condensatore in parallelo al
carico
- costante di tempo RC >> T periodo di e(t)
o la tensione durante la scarica del condensatore ha l’andamento di una retta
−t
t
o v R ( t )=E e RC =E (1− )
RC
ET
- ripple: ampiezza dell’oscillazione della tensione V R=
2 RC

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