R:
Dimostrazione:
allora
l <<
Esempio 1:
Il teorema dice che la somma algebrica delle potenze assorbite da tutti i componenti di
un circuito è nulla in ogni istante.
Perciò detto in altre parole la somma algebrica delle potenze assorbite da un insieme di
elementi è pari alla somma delle potenze erogate dai rimanenti
Pa=vi
Pb=-vi
Pa+Pb=0
nel primo Il bipolo è connesso al nodo di riferimento ha potenza uguale a Pk=Va*ik; nel
secondo invece ho un bipolo non connesso al nodo di riferimento con Pk= Vab*ik=(Va-
Vb)*ik
Il teorema di Tellegen, detto anche bilancio delle cariche virtuali, afferma che due
circuiti elettrici diversi ma aventi lo stesso grafo (identica topologia tra i due circuiti)
orientato bilanciano le loro potenze viruali, ovvero:
la sommatoria delle potenze assorbite nel primo circuito è uguale alla sommatoria delle
potenze assorbite nel secondo circuito, che sono quindi nulle.
R:
I ciruiti resistivi lineari sono circuiti resistivi che contengono solo elementi con relazioni
caratteristiche lineari y=k*x e generatori indipendenti ( componenti affini)
Per effetti si intende: si intendono variabili circuitali quindi tensioni e correnti, che
esprimono la risposta del circuito.
Ogni circuito può essere descritto da un sistema lineare AX=B derivante dall’analisi
nodale (VALE SEMPRE) o dall’analisi delle maglie(CIRCUITI PLANARI).
Si risolve con Cramer il sistema, ottengo le due tensioni di nodo che non dipendono dal
generatore, ovvero due costanti che non dipendono dal generatore per il valore del
generatore. ( nel caso di un circuito con 3 nodi e un singolo generatore)
Prendo il sistema ricavato AX=B (slide 53), lo risolvo con Cramer e vedo facilmente che
ogni tensione di nodo è una costante che non dipende dal generatore e il valore o
segnale del generatore – una costante k2 che non dipende dal generatore per il il valore
o segnale del secondo generatore.
IN GENERALE: con n nodi, b bipoli, ogni variabile circuitale x ( tensione, corrente, nodo,
ramo o maglia) dà la sommatoria tra valore o segnali di generatori indipendenti di
tensione*una costante Hk che non dipende dal generatore, più sommatoria dei segnali
dei gen. Indipendenti di corrente per le costanti Kk che non dipendono dai generatori.
In un circuito resistivo lineare ogni variabile circuitale è data dalla somma degli effetti
dovuti ai singoli generatori indipendenti (cause)
È un principio applicabile non solo ai sistemi elettrici ma anche ad altri tipi di sistemi
(idraulici, meccanici) purchè siano di tipo lineare cioè la caratteristica ingresso-uscita
deve essere lineare, cioè passante per l’origine.
Quindi sia un circuito lineare un circuito in cui l’uscita è in relazione lineare con
l’ingresso e siano detti equivalenti due circuiti che hanno la stessa relazione tensione
corrente ai terminali allora per il teorema di Thevenin un circuito lineare con due
terminali può essere sostituito con un circuito equivalente formato da un generatore di
tensione in serie con un resistore V in cui è la tensione a vuoto ai terminali e R è la
resistenza in ingresso o resistenza equivalente vista agli stessi terminali quando i
generatori indipendenti sono spenti.
DIMOSTRAZIONE: si sostituisce B con una sorgente di corrente ottenendo così un circuito
lineare
Vedi slide 68