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Per la fisica attuale (NB: c' chi lo nega) una propriet della materia. La carica pu essere positiva o negativa. La sua unit di misura il
Coulomb (C). La pi piccola carica esistente in natura, detta carica elementare, quella dell'elettrone (negativa), esattamente (si pensa)
uguale a quella del protone (positiva). Essa vale 1,602*10-19C. Il protone ha una massa pari a 1840 volte la massa dell'elettrone.
POTENZIALE: V=W/Q
Si definisce potenziale di un punto l'energia posseduta dall'unit di carica positiva posta in quel punto; dunque il rapporto tra l'energia W
di una carica Q che si trova in quel punto, diviso la carica stessa. Si misura in Volt che corrisponde pertanto a Joule/Coulomb (V=J/C).
MASSA
E' il punto a cui, convenzionalmente, si attribuisce un potenziale nullo.
GENERATORE ELETTRICO
E' una macchina che utilizzando una qualsiasi forma di energia non elettrica (termica, meccanica, chimica, solare ecc.) la trasforma in
energia elettrica, provocando una separazione di cariche ( eccesso di elettroni al polo negativo, carenza di elettroni al polo positivo). Se i
poli del generatore sono collegati tra loro per mezzo di un circuito esterno, si stabilisce nello stesso circuito (e quindi anche nel generatore)
una corrente elettrica il cui verso convenzionale esce dal polo positivo del generatore. All'interno del generatore la corrente convenzionale
fluisce dal polo negativo al polo positivo (le cariche acquistano energia), all'esterno dal polo positivo a quello negativo (le cariche perdono
energia).
FORZA ELETTROMOTRICE: E.
E' l'energia che il generatore effettivamente fornisce all' unit di carica positiva. Essa corrisponde alla tensione presente ai morsetti del
generatore quando esso non eroga corrente (funzionamento a vuoto, circuito aperto). Si misura in Volt.
proporzionale
al
rapporto
lunghezza
del
conduttore
diviso
la
sua
sezione.
Si misura in Ohm: 1 Ohm la resistenza di un conduttore che sottoposto all tensione di 1 volt attraversato dalla corrente di 1 Ampere.
Il verso della corrente convenzionale che attraversa una resistenza va dal punto a potenziale pi alto verso il punto a potenziale pi basso.
L'inverso della resistenza si chiama conduttanza: G=1/R
Resistivit:
E' la costante di proporzionalit, dipendente dal materiale, tra il rapporto lunghezza del coduttore, l, diviso l'area della sua sezione, A, e la
resistenza R. Il suo inverso detto conduttivit
R=
*l/S
E' la resistenza di un pezzo di materiali di dimensioni unitarie: ad esempio un cubo di materiale di lato un metro ha una resistenza che la
resistivit del materiale espressa in ohm*metro. Pi praticamente un cilindro di un dato materiale di lunghezza un metro e di sezione un
millimetro quadro ha una resistenza, misurata tra le sezioni terminali, pari alla sua resistivit espressa in ohm*millimetroquadro diviso
metro.
UTILIZZATORE PASSIVO
E' un componente in cui tutta l'energia elettrica si trasforma in calore (resistenza). La potenza trasformata in calore su una resistenza
proporzionale al quadrato della tensione (o della corrente). La costante di proporzionalit l'inverso della resistenza, quando si considera
la tensione, la resistenza quando si considera la corrente. Leggi di joule: P=U2/R; P=R*I2.
UTILIZZATORE ATTIVO
E' un componente in cui l'energia elettrica si trasforma in una forma diversa dal calore (meccanica, chimica ecc). E' schematizzabile con
una forza elettromotrice avente polarit opposta al verso della corrente: la corrente entra nel bipolo dal polo positivo e viene perci detta
forza controelettromotrice.
RAMO
E' un bipolo caratterizzato da un dato valore dell'intensit di corrente.
NODO
E' una qualsiasi superficie chiusa in cui confluiscono 2 o pi rami.
MAGLIA
Insieme di rami che formano una figura chiusa.
RETE
Insieme di maglie aventi rami in comune.
I=0)
In un nodo la somma algebrica delle intensit di corrente sempre nulla, o, ci che lo stesso, la somma aritmetica delle correnti entranti
uguale alla somma aritmetica delle correnti uscenti.
U=0))
CORTOCIRCUITO
Si ha quando due punti di una rete sono collegati con un conduttore avente, idealmente resistenza nulla. La differenza di potenziale tra i
punti in tal caso nulla, qualunque sia l'intensit di corrente del collegamento, che pertanto si pu chiamare anche collegamento
equipotenziale. Si rappresenta negli schemi con un segno continuo.
SERIE
Pi bipoli si dicono in serie se sono attraversati dalla stessa intensit di corrente.
PARALLELO
Pi bipoli si dicono in parallelo se i loro terminali sono sottoposti alla stessa tensione.
BIPOLI EQUIVALENTI
Due bipoli si dicono elettricamente equivalenti se, per ogni valore di tensione presente ai loro terminali essi sono attraversati dalla stessa
corrente. In altre parole se la funzione I=f(U) la stessa per i due bipoli.
Il bipolo costituito da pi resistenze in serie equivale ad un'unica resistenza il cui valore la somma delle singole resistenze.
(1/R)
Il bipolo costituito da pi resistenze in parallelo equivale ad un'unica resistenza il cui valore l'inverso della somma degli inversi delle
singole resistenze.
1.
dal rapporto tra la forza elettromotrice e la corrente di cortocircuito che si ottiene quando si collegano i terminali del bipolo con un
filo di resistenza nulla
2.
determinando la resistenza equivalente del bipolo che si ottiene annullando l'azione di tutti i generatori (quindi aprendo i rami con i
generatori ideali di corrente (I0=0), e cortocircuitando i generatori ideali di tensione (U=0)).
CONDENSATORE
Qualsiasi coppia di conduttori (armature) separati da un isolante(dielettrico), costituiscono un condensatore. Se si applica una tensione
tra le armature, si separano cariche elettriche e, nel dielettrico, si forma un campo elettrico. L'armatura collegata al potenziale pi alto si
carica positivamente, negativamente l'altra. Le cariche positive e negative sono uguali ed il loro valore assoluto costituisce la carica Q del
condensatore. La carica proporzionale alla tensione applicata e la costante di proporzionalit una caratteristica di quel particolare
condensatore che si chiama capacit. Si misura in farad: [F]=[C][V]-1
La capacit di un condensatore piano (armature piane e parallele) proporzionale al rapporto tra la superficie (A) di una delle armature e
la loro distanza (d). La costante di proporzionalit () un a caratteristica dell'isolante interposto e si chiama costante dielettrica assoluta e
si misura in farad/m [F][M]
La costante dielettrica assoluta del vuoto vale 0= 8,85*10-12 F/m. Il rapporto tra la costante dielettrica assoluta di un isolante e la
costante dielettrica assoluta del vuoto un numero puro chiamato costante dielettrica relativa ( r= / 0). Sintetizzando matematicamente
quanto detto:
Energia elettrostatica
E' l'energia immagazzinata in un condensatore. Detta C la sua capacit, U la tensione tra le armature si ha:
We= 0,5 .C.U2
INDUTTORE
E' un componente che produce un campo magnetico. Da questo punto di vista qualsiasi conduttore percorso da corrente un induttore.
Chiameremo per preferibilmente induttore il componente che stato appositamente realizzato per produrre un campo magnetico di dato
valore. Il parametro che lo caratterizza il coefficiente di autoinduzione L che definito come il rapporto tra il flusso magnetico
concatenato con il conduttore e l'intensit di corrente che lo produce. Quindi
L=
c/I
L'unit di misura si chiama henry (H) e corrisponde al rapporto tra il weber e l'ampere; poich il weber, unit di misura del flusso
magnetico, il prodotto di volt*secondo, l'henry il prodotto di ohm per secondo.
[H]=[][s]
Il coefficiente di autoinduzione dipende dalle caratteristiche geometriche del conduttore, che compaiono come numero di spire N (numeri
di angoli giri compiuti dal conduttore), e dalle dimensioni e dalle propriet fisiche del mezzo in cui il conduttore sviluppa il suo campo
magnetico. Per fissare le idee pensiamo ad un solenoide ( avvolgimento) rettilineo costituito da N spire circolari di diametro D,
uniformemente distribuite su una lunghezza l. Si ha:
L= N2/Ril
dove Ril=(1/)l/ detta riluttanza. A=D2/4, l'area della superficie piana delimitata da una spira, la permeabilit magnetica
assoluta del mezzo in cui il campo si forma. Poich N un numero puro, l'unit di misura della riluttanza l'inverso dell'henry [H]-1. La
permeabilit magnetica , teoricamente, il coefficiente di autoinduzione che caratterizza da una particolare configurazione circuitale: quella
per la quale N2*A/l=1. Si misura pertanto in henry diviso metro [H][M]-1, unit che non possiede un nome proprio.
Molto importante la permeabilit magnetica del vuoto: 0=4
=410
10-7H/m
Si definisce permeabilit magnetica relativa di un mezzo fisico il rapporto tra la sua permeabilit assoluta e la permeabilit del
vuoto
r=
/
0 . E' un numero puro.
Grandezza periodica
E' una grandezza dipendente dal tempo che si ripete ad ogni intervallo di tempo chiamato periodo T che si misura in secondi [s].
Matematicamente definito da: y(t)=y(t+n.T) dove n un numero intero; l'espressione significa che il valore della grandezza nell'istante
t si ripete ad ogni multiplo del periodo T.
Il numero di periodi in un secondo la frequenza f=1/T e si misura in [s]-1 detti Hertz [Hz]
Valore medio: valore medio di una grandezza in un intervallo di tempo T, il valore costante corrispondente all'altezza del rettangolo
avente come base T ed area uguale all'area della figura sottesa dalla curva dei valori che la grandezza assume in quell'intervallo
(trapezoide). L'area del trapezoide va calcolata algebricamente e come la somma di rettangoli che ricoprono il trapezoide e che hanno come
base piccoli intervalli di tempo Dti , tali che in essi la grandezza vari in pratica linearmente , e come altezza la media aritmetica dei valori
assunti dalla grandezza agli estremi dell'intervallo, preso con il suo segno(yi(t)) . Si ha allora
T.Vmedio=
yi(t).ti
Valore efficace: il valore della grandezza che mantenuto costante in un certo intervallo di tempo d luogo agli stessi fenomeni energetici
della grandezza variabile. Poich gli effetti energetici dipendono dal quadrato della grandezza elettrica considerata (tensione o corrente) il
valore efficace la radice quadrata del valore medio dei quadrati della grandezza. Quindi
Y=radQ((1/T)
y2i(t).ti)
Fattore di forma: il rapporto tra il valore efficace ed il valore medio.
Grandezza alternata
E' una grandezza periodica il cui valore medio in un periodo nullo.
Grandezza sinusoidale
E' la grandezza alternata la cui variazione nel tempo descritta dalle funzioni matematiche seno e coseno. La sua espressione allora
y(t)=YM.sin(
.t+)
) dove YM: valore massimo o ampiezza o valore di picco
: pulsazione = 360.f o 2f
: fase. Il suo valore efficace
Y=YM/radQ(2) ed il fattore di forma Kf=1,11.
Numero complesso
E' una coppia ordinata di numeri reali. Esso pu rappresentare il punto del piano cartesiano, detto piano di Gauss, quindi anche il vettore
rappresentato dal segmento che unisce il punto all'origine, orientato verso il punto, quindi anche le grandezze sinusoidali isofrequenziali:
l'ampiezza (o il valore efficace) corrisponde al modulo (lunghezza del vettore), la fase all'angolo che il vettore forma con l'asse delle ascisse.
I due numeri reali sono le coordinate del punto nel piano. Se le coordinate sono l'ascissa e l'ordinata cartesiana del punto il numero
complesso si dice rappresentato in coordinate cartesiane (o rettangolari); se i due numeri reali sono la distanza del punto dall'origine, e
l'angolo che il segmento orientato verso il punto forma con l'asse delle ascisse, il numero complesso si dice in forma polare. La forma
cartesiana generalmente scritta con la notazione a+j*b dove a, corrispondente all'ascissa del punto detta parte reale del numero
complesso, mentre b, corripondente all'ordinata, detta parte immaginaria. Il simbolo j pu essere visto come un operatore che fa
effettuare al punto cosiderato una rotazione di 90 in senso antiorario nel piano. Cosi b, punto dell'asse delle ascisse (asse reale),
moltiplicato per j diventa il punto sull'asse delle ordinate che dista b dall'origine. L'operatore j gode della propriet fondamentale nei
calcoli:
j2=-1
IMPEDENZA
In alternata sinusoidale il numero complesso che esprime il rapporto tra il numero complesso che rappresenta la tensione ed il numero
complesso
che
rappresenta
la
corrente.
Comunemente
indicata
con
Z.
E', si potrebbe dire, la "resistenza" in alternata. Essa tiene conto dei fenomeni di consumo di energia elettrica e dei fenomeni di accumulo
di energia elettromagnetica. La parte reale del numero complesso rappresenta il fenomeno dissipativo e corrisponde alla resistenza, R,
nella schematizzazione con elementi in serie; la parte immaginaria, detta reattanza, X, associata ai fenomeni energetici di accumulo. La
resistenza un numero sempre positivo, la reattanza pu essere positivo o negativo: mel primo caso prevale l'accumulo di energia
magnetica (impedenza induttiva) , nel secondo quello di energia elettrostatica (impedenza capacitiva). Riassumendo si ha, indicando con U
ed I i numeri complessi che rappresentano tensione e corrente:
U/I=Z=R+j*X
X>0 -> impedenza INDUTTIVA
X<0 -> impedenza CAPACITIVA
Z = radQ(R2+X2) il modulo dell'impedenza e corrisponde al rapporto dei valori efficaci di tensione e corrente; =arctan(X/R) il
suo argomento ed l'angolo formato dai i vettori rappresentativi della tensione e della corrente.
Potenza istantanea
E' il prodotto dei valori istantanei di tensione e corrente, u(t) ed i(t), che sono i valori di tensione e di corrente nel generico istante t.
p(t)=u(t)*i(t)
Potenza apparente
E' il prodotto dei valori efficaci di tensione, U, e di corrente, I. Generalmente indicata con S, l'unit di misura chiamata voltampere, VA.
S=U*I
E' detta anche di dimensionamento poich in base ad U ed I si dimensionano , rispettivamente, l'solamento tra i conduttori e la loro
sezione.
Fattore di potenza
Tensione e corrente in un'impedenza sono sfasate, cio oscillano con la stessa frequenza ma l'una ritarda sull'altra di un tempo che, nella
rappresentazione vettoriale di tensione e corrente, corrsiponde ad un angolo , il cui coseno detto fattore di potenza. Coincide con
l'argomento dell'impedenza. Si dice comunemente cosf perch il simbolo pi comunemente usato per indicare tale angolo la lettera greca
: (cos
). E' il rapporto tra la resistenza ed il modulo dell'impedenza.
POTENZA ATTIVA
E' la potenza media che fluisce dal generatore all'utilizzatore. Si misura in watt ed il simbolo comunemente usato per essa P. E' la
potenza che d luogo all'energia elettrica effettivamente consumata, quella che si paga: 1 kilowattora (1 kWh=1 kW*1h) l'energia
consumata in un'ora da un apparecchio che assorbe la potenza attiva di un kW. La potenza attiva quella relativa ai resistori.
E' data dal prodotto della potenza apparente per il fattore di potenza.
P=S*cos
POTENZA REATTIVA
Indicata con Q rappresenta il picco di potenza scambiata tra generatore ed utilizzatore. E' data dal prodotto della potenza apparente
per il seno dell'angolo di sfasamento tra tensione e corrente.
P=S*sin
La potenza reattiva quella immagazzinata in induttori e condensatori. La potenza totale reattiva ne la somma algebrica,
considerando positive le potenze reattive degli induttori, negative quelle delle capacit
Triangolo di potenza
S, P e Q sono legate dalla relazione
S=radQ(P2+Q2)
Per il teorema di Pitagora S l'ipotenusa di un triangolo rettangolo di cateti P, l'orizzontale) e Q (verticale). Dopo aver disegnato il
cateto P, orizzontale, si segna il cateto Q, verticale, verso l'alto se la Q induttiva, verso il basso se capacitiva.
Potenza complessa
E' un numero complesso la cui parte reale la potenza attiva e la cui parte immaginaria la potenza reattiva. Si ottiene
moltiplicando il numero complesso rappresentativo della tensione, U,per il numero complesso coniugato, I, rappresentativo della
corrente, I. E' dunque rappresentabile con un vettore di ampiezza pari alla potenza apparente che forma con l'asse dei reali un
angolo che coincide con lo sfasamento tra la tensione e la corrente. Si ha pertanto
U*I=S=P+jQ