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L’energia elettrica è una delle più diffuse e utilizzate forme di

energia. L’energia elettrica è generata da un altro tipo di energia,


ad es. termica (combustibili vari), potenziale meccanica (idrica),
energia cinetica e pressione (eolica), lavoro meccanico, energia
chimica, solare, fissione nucleare e (forse un giorno) fusione
nucleare. Essa si può trasformare a sua volta in altri tipi di
energia. Anche per le trasformazioni che producono o
consumano l’energia elettrica vale il principio di conservazione
dell’energia. Si noti che l’efficienza di trasformazione di un tipo
di energia in un altro è in molti casi lontana dall’unità.
TENSIONE E
CORRENTE
esempio: recipienti
comunicanti con
diverso quantitativo di
acqua e aria

•Se il livello A nel primo serbatoio è identico


al livello B del secondo, non si ottiene alcun
movimento, mentre una differente altezza (in
figura) provoca il passaggio di acqua dal
serbatoio col livello più alto a quello col livello
più basso. Quindi per ottenere il movimento si
ha bisogno di una differenza di altezza.
La corrente elettrica è creata dal movimento degli elettroni
TENSIONE E
CORRENTE

Negli impianti elettrici al posto del tubo abbiamo il cavo elettrico,


al posto dell'acqua le cariche elettriche, al posto del flusso di
acqua (portata) abbiamo la corrente elettrica. La differenza non
è più di altezza, ma di potenziale elettrico. Questa differenza di
potenziale (d.d.p.) prende il nome di tensione (in campi
conservativi).

Aumentando la differenza di altezza, l'acqua scorre con più


velocità. Allo stesso modo se si aumenta la tensione aumenta
l'intensità di corrente.
TENSIONE E CORRENTE

• In un conduttore metallico, gli elettroni (negativi)


possiamo associarli all’acqua ed i protoni (positivi)
all’aria.

Quando ogni atomo ha equilibrato i suoi protoni con


gli elettroni mancanti non avremo più nessuna corrente
elettrica
TENSIONE E CORRENTE

GRANDEZZA UNITA' DI MISURA


tensione V volt V
corrente I ampere A

La differenza di altezza si misura in


metri, mentre la differenza di
potenziale (tensione) si misura in volt
(V) e la indichiamo con la lettera V.
L’Intensità di corrente si misura in
ampere (A) e si indica con la lettera I.
TENSIONE E
CORRENTE

Come col passaggio di acqua la


differenza di livello va progressivamente
riducendosi fino ad annullarsi, allo
stesso modo un generatore di corrente
elettrica si scarica (si riduce la
differenza di potenziale tra polo positivo
e polo negativo) mentre eroga corrente.
1A corrisponde a:

• 6.250.000.000.000.000.000 di elettroni che

scorrono dal terminale negativo verso il

positivo nel tempo di 1 secondo


TENSIONE E
CORRENTE

In una presa domestica, vi sono


costantemente 230 volt tra fase e neutro.
Una situazione simile sarebbe quella in
cui un rubinetto provvede a immettere
continuamente acqua nel serbatoio per
mantenere costante il livello A e di
conseguenza la differenza A-B.
Batteria da 12V per
auto.
Capacità = 60 Ah

TENSIONE CONTINUA
GENERATORE DI
TENSIONE
TENSIONE ALTERNATA

Dispositivo capace di generare una


differenza di potenziale tra i suoi due
morsetti, prende il nome di generatore
di tensione.
La tensione continua ha un andamento costante e la
si incontra, ad esempio, nella batteria dell'auto o in
qualunque pila. Si avrà, pertanto, un morsetto
positivo (quello a potenziale maggiore) e un
morsetto negativo (quello a potenziale minore).
La tensione alternata si inverte continuamente, per
cui non è possibile contrassegnare i morsetti come
positivo e negativo.

La tensione di alimentazione negli impianti civili


ha un valore di 220-230 V, in quelli industriali,
anche di 380-400 V. Essa non è costante, ma
varia in modo ripetitivo (periodico) e alternato
(positivo-negativo) di tipo sinusoidale: tensione
alternata sinusoidale.
TENSIONE E
CORRENTE
t

In Italia f=50 Hz

•Nel caso della tensione e della corrente, il


tempo impiegato dalla funzione per
assumere i valori che poi si ripeteranno
prende il nome di periodo. La frequenza f,
misurata in Hertz (Hz), indica quante volte
il periodo si ripete in un secondo. In Italia il
periodo si ripete 50 volte in un secondo, per
cui la frequenza è pari a 50 Hz.
Due grandezze alternate (es. tensione e intensità di corrente) si
dicono in “fase” se entrambe raggiungono nello stesso istante il
valore massimo e il valore minimo. Si dicono invece “sfasate” se
raggiungono i valori minimo e massimo in istanti diversi. Lo
sfasamento fra due grandezze alternate viene espresso in angoli.
Una differenza di fase di 90 gradi, ad esempio, significa che un’onda
ha raggiunto il suo massimo valore un quarto di ciclo prima o dopo
l’altra.
1. sinusoidi con STESSA fase,
stessa frequenza, ma di diversa
ampiezza,
2. sinusoidi con stessa ampiezza e
frequenza, ma diversamente
sfasate (con y1 in anticipo su y2
di π/2),
3. sinusoidi con stessa ampiezza e
frequenza doppia.
CIRCUITO
ELETTRICO

Il corpo umano può essere


impietosamente definito come un
sacco d'acqua pieno di ioni di
resistenza R sottoposto ad una
Percorso lungo il quale si differenza di potenziale V
attraverso il contatto con due
istaura un passaggio di punti a tensione V
corrente elettrica per effetto di
una differenza di potenziale
In un circuito elettrico, il generatore mette a disposizione
dell’energia che viene poi impiegata dai singoli componenti per
svolgere specifiche funzioni. Un esempio di circuito è quello
costituito da una centrale elettrica (il generatore), dalle linee ad
alta tensione che distribuiscono la corrente a un centro abitato, e
da tutto il complesso di apparecchi, elettrodomestici, dispositivi
di uso domestico e industriale che funzionano grazie ad essa.
LEGGE DI OHM: V = R I = (r L/S) I → R = V/I [W]

Caduta di tensione = R x I
Una "caduta di tensione" si verifica ogni
qualvolta la corrente incontra una resistenza di
qualunque tipo, interna o esterna, ma col termine
"caduta" si indica anche l'elemento stesso che è
responsabile dell'ostruzione del flusso elettrico.
Le cadute di tensione "sminuiscono" la differenza di potenziale ai
capi del circuito.
Maggiore è la corrente assorbita, minore
tensione è applicata all'utilizzatore
Potenza elettrica in corrente continua
EFFETTO JOULE
Quando una corrente I attraversa una resistenza R si ha
il riscaldamento di quest'ultima. E' l'effetto Joule. La
quantità di energia W (espressa in Joule) dissipata in
calore nel tempo t (espresso in secondi) dipende dal
quadrato della corrente I ed è definita dalla relazione
W = R I2 t = r l I2 t/A
Il fenomeno è indispensabile, ad esempio, nel filamento
di una lampadina a incandescenza, nelle stufe elettriche,
nei ferri da stiro e nei fusibili posti a protezione degli
impianti elettrici. E', invece, inutile e dannoso quando
non si ha la necessità di produrre calore elettricamente.
Nei componenti elettrici, se la corrente supera il limite
previsto, l'effetto Joule crea surriscaldamento e
deterioramento dell'isolante.
ELETTROMAGNETISMO
Quando una corrente elettrica I percorre un
conduttore crea nello spazio circostante un campo
magnetico (in figura è rappresentato in blu il
flusso magnetico di forma circolare intorno al
conduttore).
INDUZIONE ELETTROMAGNETICA
Si dice induzione elettromagnetica la produzione di una
corrente elettrica in un conduttore per azione di un
campo magnetico in movimento (o variabile nel tempo). Il
campo magnetico può essere prodotto da un magnete
permanente, da un elettromagnete o anche da un
conduttore percorso da corrente, e non ha alcuna
importanza che il magnete stia fermo e il conduttore si
muova o viceversa: ciò che conta è che il conduttore e il
magnete si muovano "l’uno rispetto all’altro".

Questo fenomeno è
importantissimo perché su di
esso sono basati sia i generatori
di corrente elettrica (dinamo e
alternatore) sia motori
elettrici.
INDUZIONE ELETTROMAGNETICA

-La corrente è variabile e, di


conseguenza, è variabile il campo
magnetico generato dal primo circuito;
-il flusso magnetico variabile generato
dal primo circuito si concatena, almeno in
parte, col secondo.
La tensione indotta
è tanto più elevata
quanto più rilevan-
te è la variazione
del flusso magneti-
co concatenato e
quanto più veloce
è la variazione.
Trasformatore di media tensione su palo in
una zona rurale

Trasformatore trifase
a bagno d'olio privo
del contenitore
Secondo la definizione del GRTN (Gestore della Rete di
Trasmissione Nazionale), dal punto di vista
prettamente energetico si distinguono: Alta Tensione
(compresa fra 35 e 150 kV) e Media Tensione: tensione
compresa fra 1 e 35 kV.
Nell’alimentazione elettrica si può definire anche una
Bassa Tensione con valori compresi tra 50 V e 1000 V.

Dpr 547/1955 (Art. 268 Definizione di "alta" e "bassa" tensione)

Agli effetti del presente decreto, un impianto elettrico è


ritenuto a bassa tensione quando la tensione del sistema è
uguale o minore a 400 V efficaci per corrente alternata e a
600 V per corrente continua.
Quando tali limiti sono superati, l'impianto elettrico è
ritenuto ad alta tensione.
•220/230 V - tensione per usi domestici
•380/400 V - tensione per uso industriale
•20/15 kV (15000-20000 V) tensione di esercizio delle
reti elettriche di distribuzione secondaria
(Lunghezza alcune decine di km)
•132/150/220/380 kV tensione di esercizio delle linee
elettriche di distribuzione primaria (Lunghezza
alcune centinaia di km)
•0,5/1 MV tensione di esercizio delle linee elettriche
di interconnessione su lunghissime percorrenze
(Lunghezza alcune migliaia di km)
Per effetto Joule un conduttore elettrico dissipa potenza
sotto forma di calore in ragione direttamente proporzionale
alla propria resistenza elettrica e al quadrato dell'intensità
della corrente che lo attraversa. È perciò opportuno tenere
questa corrente quanto più bassa possibile.
•La potenza elettrica trasmessa attraverso una linea ad un
carico è direttamente proporzionale alla tensione per la
corrente [P=VI]. Per trasmettere quanta più potenza
possibile è necessario perciò aumentare la corrente oppure
la tensione (o entrambe). Poiché aumentare la corrente
risulterebbe controproducente, si interviene aumentando la
tensione ai massimi valori praticamente possibili.
Rappresentazione dell'andamento della tensione istantanea
di fase (ogni colore corrisponde ad una fase) nella durata di
un periodo (0-360°)

In elettronica con sistema trifase si intende un particolare sistema di


distribuzione dell’energia elettrica basato su tre tensioni elettriche
alternate con differente fase.
Possiamo tranquillamente immaginare i tre generatori del sistema
trifase come tre generatori fisicamente separati, ciascuno con la
propria linea a due fili diretta verso i carichi. In questo caso i fili
necessari sarebbero sei.
Nel sistema trifase questi tre generatori sono sincronizzati e sfasati di
120°. Questo fatto comporta che la somma algebrica delle correnti
circolanti istante per istante in uno dei due fili di ciascuna linea è
nulla. Ne consegue che se questi tre fili vengono collegati assieme in
un unico conduttore, su di esso non si ha circolazione di corrente, ed
allora si può addirittura eliminare questo filo, del tutto inutile se il
sistema è equilibrato.

Il risultato è la possibilità di trasportare


la stessa quantità di energia utilizzando
tre fili al posto di sei, con un enorme
risparmio in rame o alluminio
specialmente sui lunghi elettrodotti.
L'alimentazione trifase offre due possibilità di
collegamento:
A STELLA - si collegano i tre ingressi dell'utilizzatore tra
fase e neutro (R-N, S-N, T-N) applicando, quindi, ad
ognuno una tensione di 230 volt. Se le tre fasi sono
interessate dalla stessa corrente (IR = IS = IT), non si
ha circolazione di corrente sul neutro (IN = 0). Infatti
sul neutro circola la somma delle tre correnti, ma
tre correnti uguali sfasate tra loro di 120° danno come
somma un valore nullo.
A TRIANGOLO - si collegano i tre ingressi
dell'utilizzatore tra fase e fase (R-S, S-T, T-R)
applicando una tensione di 400 volt. Non si ha bisogno
del neutro.
Un elettrodotto (su cui si possono
osservare quattro terne di fili) ed una
cabina elettrica

Il CEI stabilisce per i fili elettrici degli impianti trifase un preciso codice colore:
•Fase R: NERO
•Fase S: GRIGIO
•Fase T: MARRONE
•Neutro: AZZURRO
•Terra/schermo: GIALLO/VERDE
Negli impianti monofase si usano soltanto i colori azzurro per il neutro, marrone
per la fase e giallo-verde per il filo di messa a terra.
Trasformatore di media
tensione su palo in una PRESE E SPINE
zona rurale
POTENZA IN CORRENTE CONTINUA: P = V x I
POTENZA IN CORRENTE ALTERNATA
POTENZA ATTIVA
La potenza attiva P è quella effettivamente
assorbita e che viene trasformata in calore per
effetto Joule o in lavoro utile nelle macchine
elettriche. Si misura in Watt e viene calcolata
con la formula:
P = V x I x cosØ; (corrente trifase: P = 3 V x I x cosØ)
dove Ø è lo sfasamento tra tensione e corrente.
In un circuito puramente ohmico (Ø=0;
cosØ=1): P=VxI
In un circuito con sfasamento Ø=90° (cosØ=0):
P=0
POTENZA IN CORRENTE ALTERNATA
POTENZA REATTIVA
La potenza reattiva Q riguarda l'energia che viene
alternativamente assorbita e restituita dal campo
magnetico (circuiti induttivi) o dal campo elettrico
(circuiti capacitivi). Si misura in Var (voltampere
reattivi) e viene calcolata con la formula:
Q = V x I x senØ (corrente trifase: P = V x I x senØ)
3
dove Ø è lo sfasamento tra tensione e corrente.
In un circuito puramente ohmico (Ø=0; senØ=0):
Q=0
In un circuito con sfasamento Ø=90° (senØ=1):
Q=VxI
Esiste una parte dell'energia che, durante alcuni intervalli di tempo è
diretta dal generatore verso l'utilizzatore, durante altri,
dall'utilizzatore al generatore.
La quota di potenza che consente questo scambio bidirezionale di
energia si dice potenza reattiva.
La potenza reattiva non può essere utilizzata per compiere un
Lavoro, in quanto è funzionale ai sistemi e serve a costruire i campi
magnetici o elettrici necessari per il funzionamento dei dispositivi
stessi.
La potenza reattiva è misurata in VAR: volt-ampére reattivi.
Per rifasare l'impianto si usano i condensatori, il
cui comportamento è opposto a quello dei
componenti magnetici: i condensatori assorbono
una corrente Iqc uguale a Iq ma opposta
(sfasata di 90° in anticipo rispetto alla tensione).
Pertanto Iqc annulla Iq e la corrente assorbita
torna a essere la sola If.
L'inserimento nell’impianto elettrico di un buon impianto di
rifasamento comporta i seguenti vantaggi:
•minimizzazione dei costi in bolletta per indebito assorbimento di energia reattiva
dalla rete pubblica;
•aumento della potenza dell'impianto;
•miglioramento della tensione;
•riduzione delle perdite;
•risparmio sulla fattura dell'elettricità;
•ottimizzazione della gestione dell’impianto elettrico;
•diminuzione del rischio di caduta elettrica;
•risparmio sulla sostituzione dei conduttori di energia per allungamento della loro
vita media, in quanto rifasando l’impianto si riduce la corrente circolante nei cavi.
L'energia reattiva è una energia di scambio tra fornitore ed
utilizzatore e, da questo punto di vista, si ha sempre un pareggio:
tanta energia reattiva va dal fornitore all'utilizzatore quanta ne
torna dall'utilizzatore al fornitore.
Il costo dell'energia reattiva rappresenta in realtà una spesa di
trasporto. Il fornitore spende di più per trasportare all'utente la
stessa energia attiva (i kWh, quelli che effettivamente il cliente
consuma e deve pagare) quanto più energia reattiva è costretto a
scambiare. Spende di più perché è costretto a fornire al cliente una
corrente maggiore che produce perdite nelle linee di distribuzione.
Queste perdite, necessarie per effettuare il trasporto, non sono però
contabilizzate nei kWh misurati dal contatore installato presso
l'utente.
•Fattore di potenza medio mensile NON inferiore a 0,7-0,9;
•Quantitativi di energia reattiva induttiva prelevati, espressi in kVar*h,
numericamente NON eccedenti il 50% del corrispondente prelievo di
energia attiva, espresso in kWh.
MOTORE ELETTRICO
macchina elettrica che converte una forma di potenza disponibile
(elettrica ai morsetti) in potenza (meccanica disponibile all'asse di
rotazione)
Per servire un carico meccanico un motore elettrico, come qualsiasi
altra macchina costruita dall'uomo, quando opera la conversione
potenza elettrica → potenza meccanica non lo fa integralmente
Pel=Pm/η
il calcolo della potenza elettrica serve al tecnologo dirigente per
richiedere una fornitura del gestore capace di servirla
Solo raramente sarà chiesto alle linee di fornire il totale della potenza installata,
nella maggioranza dei casi ad esse sarà richiesto di portare solo una frazione di
questa potenza. Le apparecchiature alimentate, infatti, non sempre funzioneranno
contemporaneamente e alla massima potenza.
IMPIANTO DI TERRA

Il collegamento a terra non è mai a resistenza zero, in


quanto qualsiasi conduttore elettrico possiede una
certa resistenza. Comunque si fa in modo che questa
sia la più bassa possibile, avvicinandosi così al caso
ideale.
Collegando a terra le previste parti metalliche di
apparecchi elettrici, ci poniamo al sicuro da contatti
con potenziali pericolosi.
Normalmente le apparecchiature elettriche che
abbiamo in casa vengono collegate a terra tramite
l'alveolo centrale delle prese (solo se l'impianto di
terra è esistente).
IMPIANTO DI TERRA
ELIMINAZIONE DEL PERICOLO:

Il collegamento a terra provoca, in caso di


guasto, una circolazione di corrente dall'oggetto
verso terra. Questa corrente viene avvertita
dall’interruttore differenziale (salvavita), che
scatta eliminando la tensione da tutto l'impianto
elettrico collegato.
APPARECCHI DI CLASSE II
Apparecchi elettrici che non devono
essere collegati all'impianto di terra in
quanto la protezione è affidata a un
doppio isolamento o a un isolamento
rinforzato. Per riconoscerli basta
guardare la targa: deve essere riportato
il simbolo.
GRADI DI PROTEZIONE DEGLI INVOLUCRI
Il grado di protezione è indicato con le lettere IP
seguite da due numeri: la prima cifra indica il grado di
protezione contro i corpi solidi e la seconda il grado di
protezione contro l'acqua. Se non vi è la classificazione
per uno dei due casi, la cifra è sostituita da una X.
A Impedisce l'accesso con il palmo della mano
B Impedisce l'accesso con un dito
C Impedisce l'accesso con un attrezzo impugnato
D Impedisce l'accesso con un filo impugnato

LETTERA ADDIZIONALE
Oltre le due cifre appena descritte può apparire una
lettera ad indicare l'inaccessibilità dell'involucro alle
dita di una mano. E' ovvio che si usa solo se
l'inaccessibilità non è già garantita dalla prima cifra.
I cifra Descrizione II cifra Descrizione
Non protetto. Non è prevista alcuna
0 0 Non protetto
particolare protezione
Protetto contro i corpi solidi di
dimensioni superiori a 50 mm o una Protetto contro la caduta verticale di
1 1
grande superficie del corpo umano (ad gocce di acqua
es. una mano)
Protetto contro i corpi solidi di Protetto contro la caduta di gocce di
2 dimensioni superiori a 12 mm (ad es. 2 acqua con una inclinazione massima di
un dito della mano) 15 gradi
Protetto contro i corpi solidi di Protetto contro la pioggia da una
3 dimensioni superiori a 2,5 mm (ad es. 3 direzione, rispetto alla verticale, fino a
un cacciavite) 60 gradi
Protetto contro i corpi solidi di Protetto contro gli spruzzi d'acqua da
4 4
dimensioni superiori a 1 mm tutte le direzioni
Protetto contro i getti d'acqua da tutte
5 Protetto contro la polvere 5
le direzioni
6 Totalmente protetto contro la polvere 6 Protetto contro le ondate o getti potenti
Protetto contro gli effetti
7
dell'immersione
Protetto contro gli effetti della
8
sommersione in continuità
Normalmente non si deve scendere mai al di sotto di
IP20. In ambienti particolari il limite minimo sale. Ad
esempio: cucine IP21, giardini IP24, cantieri IP35,
esterno piscine IP37.

Esempio di custodia IP55


Molto richiesta
nell’industria agro-
alimentare
Impianto elettrico

Impianti e macchine in bassa tensione BT


L’impianto elettrico in BT, deve essere in ogni sua parte
adeguato all’ambiente in cui è installato (art.267, 268,
269, 270, 271 e seguenti, del DPR 547/55); in particolare
sono a "maggior rischio", quei locali e luoghi definiti
“Ambienti umidi e bagnati “.
La Norma CEI 64-8 “Impianti elettrici utilizzatori a
tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente
alternata e 1500 V in corrente continua" classifica ( alla
sez. VI ) i luoghi agricoli e zootecnici come "ambienti
umidi e bagnati“.
Impianto elettrico
In un ambiente considerato “umido” i quadri elettrici e le
connessioni devono essere almeno di classe IP 55.
Il DL 46/90 dispone che le macchine e i quadri elettrici devono
essere collegati alla terra e devono inoltre essere collegati tra di
loro per garantire l’equipotenzialità.
I quadri elettrici devono essere abbastanza grandi per evitare il
surriscaldamento dei componenti elettrici interni. Ciò eviterà i
continui sganci dei teleruttori e la necessità di lavorare,
irregolarmente, con gli sportelli aperti, con evidente rischio per gli
operatori.
La linea di alimentazione al quadro elettrico principale
dell’impianto deve essere protetta con un magnetotermico e un
differenziale.
Impianto elettrico
Impianti e macchine in bassa tensione BT
Pertanto i luoghi agricoli e zootecnici sono
considerati ambienti soggetti a rischio elettrico
maggiore.
La sezione IV della Norma CEI 64-8 impone un
limite massimo di tensione (25 Volt), risultante sulle
masse in caso di guasto, e nella realizzazione
dell'impianto di messa a terra, quella relativa minore
resistenza di terra (RT) secondo la formula RT = 25
V / IF dove IF è la corrente di intervento dei
dispositivi di protezione, sempre soddisfatta dai
dispositivi di protezione differenziali.
Impianto elettrico
Le industrie alimentari generalmente
devono avere impianti elettrici dei locali
e delle macchine, in genere rispondenti
alle Norme CEI 11-1 per le cabine
MT/BT e CEI 64 – 8 per la sola BT.
Impianto elettrico

Impianti e macchine in bassa tensione BT

Per la parte BT gli impianti sono realizzati, parte


incassati e parte in canalizzazione metallica chiusa,
fissata alle pareti dei locali.
I componenti essenziali, quadro generale e sottoquadri,
plafoniere, canale, cavidotti, scatole derivazione,
apparecchi, sono in parte in acciaio verniciato o zincato,
parte in resina, policarbonato e pvc.
Impianto elettrico

Impianti e macchine in bassa tensione BT


Le derivazioni, dalle scatole o dalle canale fino
agli apparecchi e le prese sono spesso realizzate
in tubo in acciaio tipo "Taz" realizzante un
grado di protezione IP 44 "medio" ed anche una
protezione meccanica all'urto, però non ben
valutabile. Stesso grado di protezione IP per i
"quadretti di macchina" o di "fase lavorativa",
passacavi, prese, spine e prolunghe. Le lampade
portatili sono alimentate in bassissima tensione
24V.
Impianto elettrico

Impianti e macchine in bassa tensione BT


Gli impianti di messa a terra sono in
genere realizzati in considerazione
della max tensione totale di terra (24
V prescritti per i luoghi agricoli e
zootecnici), risultante sulle masse in
caso di guasto ed al coordinamento
delle protezioni a mezzo di interruttori
differenziali ad alta sensibilità.
Impianto elettrico
Cabine di trasformazione

La cabina trasforma l’energia elettrica proveniente da


una linea di trasmissione trasmettendola direttamente
all’utenza. Normalmente la cabina è del tipo stabile,
ovvero è alloggiata in apposito edificio fuori terra.
La cabina di trasformazione viene realizzata secondo le
prescrizioni ed indicazioni fornite dalle norme CEI.
L’alta tensione di arrivo AT alla cabina (10 - 15 - 20.000
V), che dalle nuove norme CEI 11-1 è chiamata (media
tensione MT) per distinguerla dalle tensioni ancora
superiori usate per il trasporto dell’energia, viene
trasformata in tensione di rete (bassa tensione BT, 380 V –
220 V).
Impianto enologico: elenco macchine e
accessori
Strumenti di misura Pompe kW 10
kW 3,5

Vasche di raccolta Tubazioni


kW 4,0
Linee di selezione Trasporti kW 5
kW 1,5
Pigiatrice Filtri kW 10
Pigiaraspatrice kW 13

Presse kW 20 Torchi kW 10

Vinificatori kW 20
Serbatoi kW 10
Refrigeratori kW 10
Maggiorazione del 20% Lavaggio

Energia el. = 80-90%; Energia Termica = 10-20% 55


Impianto elettrico
L'energia elettrica utilizzata dalle macchine e
impianti nei locali della «cantina» viene fornita
dall’Ente Distributore all’utente a due tensioni
diverse in relazione alla potenza contrattuale
necessaria e richiesta dall'attività produttiva. Infatti,
viene fornita energia elettrica direttamente in Bassa
Tensione (BT, 380-220 V) per potenze elettriche
inferiori ai 40 – 50 kW ed in Media Tensione ( MT,
10 - 15 - 20.000 V ) per potenze elettriche superiori
ai 40 - 50 kW; in quest’ultimo caso presso
l’azienda viene trasformata la MT in BT mediante
“Cabina di Trasformazione MT/BT”.

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