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L’ ELETTRICITÀ

L’elettricità                                    
La materia è costituita essenzialmente da atomi che a loro volta sono costituiti
da protoni, neutroni ed elettroni, mentre gli elettroni, più leggeri, ruotano attorno al nucleo.
Si può comunque dire che alcuni corpi, a causa della loro struttura atomica, possiedono elettroni che
sono debolmente vincolati ai rispettivi nuclei atomici e sono detti “elettroni liberi”, i quali
opportunamente stimolati  (vedi ad Es. una pila), si spostano da un polo all’altro  in modo
ordinato.           
Parliamo dunque della corrente elettrica.
Come dice la parola stessa, corrente è qualcosa che scorre, che fluisce all'interno di alcuni
materiali; si definisce quindi corrente elettrica (elettricità) il movimento (o flusso) ordinato degli
elettroni che si spostano da un polo all’altro.
Tali materiali, proprio perché si prestano a consentire questo flusso, vengono definiti conduttori. 
Altri materiali, che invece si oppongono al passaggio della corrente, vengono definiti isolanti (in

questi materiali gli elettroni sono forte- mente attratti dal nucleo centrale dell’atomo).
I materiali conduttori che più ci interessano sono i metalli (ad esempio il rame, l'argento e
l'alluminio, che vengono usati per costruire i cavi elettrici).

Tra i materiali isolanti ricordiamo il vetro, il marmo, la plastica, la gomma, il sughero, il legno


e la carta (se sono ben asciutti).
Le grandezze elettriche prese in esame in questo grande fenomeno  sono tre:

 Tensione
 Resistenza
 Intensità
     Tensione o Potenziale
Perché ci sia corrente elettrica, deve esistere una differenza di potenziale agli estremi del
conduttore e quindi un campo di forze elettrico(es. Pila)
In particolare, un generatore di tensione  ha due morsetti: il polo positivo, con potenziale
elettrico più elevato (abbiamo una mancanza di elettroni), ed il polo negativo (abbiamo
un eccesso di elettroni) con potenziale elettrico minore.
Il passaggio di elettroni tende a livellare il potenziale tra i due poli.

Similitudine idraulica

Il circuito in questione si dice chiuso perché l'acqua aspirata ritorna al serbatoio attraverso la pompa
per poi ritornare in circolo.
In un circuito elettrico  il flusso di elettroni è continuo  fin quando esiste la differenza di
potenziale  tra i due poli e più precisamente fin quando la sostanza acida presente nel generatore 
stimola il Polo Positivo a perdere elettroni e quello Negativo ad acquistare elettroni.
Occorre però fare una precisazione: negli impianti elettrici di casa nostra non c'e' la corrente, ma
c'e' la tensione, ovvero quella forza che spinge gli elettroni a muoversi, dando origine alla corrente.
Questa forza ha un valore ben preciso, che si indica con un numero, abbinato ad una unità di

misura:  il volt,possiamo dire che la tensione disponibile  nelle prese di casa nostra misura 220 volt.
Resistenza  elettrica
Abbiamo visto che la corrente scorre per effetto di una forza detta forza
elettromotrice o tensione; c'è però qualcosa che contrasta di più o di meno questa
forza e tende a frenare lo scorrere degli elettroni: questa forza frenante,
che dipende dalla natura del materiale attraversato, viene detta resistenza
elettrica.
L’intensità luminosa che avremo in un semplice circuito elettrico dipenderà da
alcuni fattori:

 dalla forza elettromotrice, o tensione, applicata


  dalla resistenza del materiale
quest’ultimi  strettamente legati alle leggi  di Ohm Georg Simon( fisico tedesco) e
descritte dalle seguenti  relazioni matematiche.
Prima Legge di Ohm: Resistenza Elettrica
Prima Legge di Ohm: Il rapporto tra la d.d.p. V tra due punti di un conduttore
metallico a temperatura costante e l’intensità di corrente che fluisce in esso è
costante. La resistenza determina l'intensità della corrente che fluisce attraverso il
circuito, ai cui capi è applicata una differenza di potenziale.

         dove si evince che il valore della Resistenza è inversamente proporzionale


a quello dell’Intensità luminosa (I =V/R), mantenendo costante il valore della tensione

applicata.

Si consideri che il valore  dell’intensità della corrente elettrica  corrisponde alla quantità di cariche
elettriche che passano in un determinato punto del circuito ed anche in un particolare momento.
Seconda Legge di Ohm: Resistività
Seconda legge di Ohm: A parità di ogni altra condizione, la resistenza R di un
conduttore è direttamente proporzionale alla sua lunghezza e inversamente
proporzionale alla sua sezione (u.m. Ωmm2/m)   Resistività è la misura della
capacità del materiale di opporsi al fluire in esso della corrente elettrica
(indipendentemente dalle sue dimensioni e dalla sua forma, Campione di
lunghezza e sezione unitarie)
Filo utilizzato in elettricità
Più grande è la lunghezza del filo più grande è la resistenza R
Più piccola è la lunghezza del filo più piccola è la resistenza R
Più grande è lo spessore del filo più piccola è la resistenza R
Più piccolo è lo spessore del filo più grande è la resistenza R

seconda legge di Ohm, che permette di calcolare la resistenza di un mate riale a

partire dalle sue caratteristiche fisiche e geometriche (spessore , lunghezza)

dove   è la resistività del materiale (anche detta resistenza elettrica specifica, è


l'attitudine di un materiale a opporre resistenza al passaggio delle cariche
elettriche. Nel sistema internazionale la resistività si misura in ohm per metro
(Ω·m).
 
Conduttori
I materiali  sono catalogati a seconda della maggiore o minore capacità di far
passare gli elettroni al loro interno.
Appartengono al primo gruppo tutti i metalli, come, ad esempio, rame (Cu),
argento (Ag), Alluminio (Al).

Isolanti
In un isolante non esistono elettroni di valenza liberi di muoversi e tali da
evidenziare un flusso di cariche ordinate, sotto l’azione di un campo elettrico. In
realtà non esistono isolanti perfetti, ma sostanze definite isolanti perché offrono
una resistenza assai grande al passaggio di cariche elettriche.
l è la lunghezza del filo, misurata in metri
S è l'area della sezione, misurata in metri2
 

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