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I
t
I
Rr=Rl +Rz+R:
momento gli Struttura interna di un condensatore
elettroni non di poliestere. Per diminuire le dimensioni
del condensatore si arrotolano
Quando si collegano in parallelo, la resistenza equi- riusciranno più
.t- le due armature e I'isolante o dielettrico.
valente è minore della oiu oiccola ed il suo valore si cal- d Pd))drc ud
cola secondo la formula: una armatura
1111 all'altra, per questo motivo si dice che il condensatore
Rr
-=-+-+-
R1 R2 R3
blocca, o non lascia passare la corrente continua. In
realtà si lascia passare in un primo
momento sino a che la carica del
condensatore contrasta la differenza
di tensione.
ll tempo che impiega a caricarsi
un condensatore dal momento in cui
si collega una tensione continua ai
suoi capi, è proporzionale al prodot-
to della capacità per la resistenza del
crrcu rto.
Le resistenze offrono
una risposta Iineare al variare dell'intensità di
corrente l, quando
si applica una differenza di tensione V
CONDENSATORI
Rr=R1+R2+R3
Un condensatore è formato da due
Rr R2 R3
olacche metalliche seoarate da isolan- órAMovM/ovM/ó
te. Se si applica una differenza dì ten-
sione tra le due placche o armatura
passano elettroni da una armatura al-
l'altra, generando la carica del con-
Collegamento di resistenze in serie e in parallelo.
densatore. La relazione tra la carica
lo lcondensatori, così
come le resistenze, si
possono collegare in se-
rie ed in narallelo nero
le formrrle ner calrolare
le capacità equivalenti
sono inverse a quelle ap-
nlicate con le resistenze.
La capacità in Farad del condensatore è proporzionale
alle superfici delle armature ed inversamente proporzionale alla distanza tra di esse
In questo modo, la
--^--;+ì
cdudcil-d +^+-l^
r-0r-dre -l^;
uer varl
Nel caso di una tensione alternata, il continuo cam- condensatori accoppiati in parallelo è uguale alla
biamento dì polarità fra le armature, fa sì che si carichi- somma delle loro capacità singole.
no e si scarichino ogni semiperiodo, ossia al ritmo della
frequenza della corrente alternata. BOBINT
Quella circolazione di cariche nei due sensi, permet- La bobina consiste in un filo di rame arrotolato in for-
te il passaggio della corrente alternata, comportandosi ma di spirale, sopra un supporto c lindrico. La sua pro-
come una resistenza che si chiama reattanza capacitiva, prietà più importante è quella di comportarsi come una
Xc, il cui valore in Ohm viene dato con la seguente for- calamita, quando attraverso essa circola un'intensità
mula: elettrica. In corrente continua la bobina si comporta
v_ 1 come un filo conduttore di bassa resistenza, dato che
"7- 2ni.7 in regime di corrente costante non si verificano effetti
di autoinduzione. La bobina ha un funzionamento con-
trario rispetto al condensatore con la corrente continua,
infatti ne permette il passaggio invece di bloccarla.
Se viene applicata ad una bobina una corrente al-
ternata, varia il campo magnetico che viene generato e
queste variazioni ostacolano il passaggio di corrente
nella bobina stessa, abbiamo cioè il fenomeno della au-
toinduzione, per il quale, la bobina presenta una certa
resistenza al passaggio della corrente alternata. Questa
resistenza prende il nome di reattanza induttiva, il cui
valore viene dato da:
Xl = 2'n'f 'l
XL è la reattanza induttiva misurata in Q, f la fre-
quenza, L il coefficiente dr autoinduzione della bobina
misurata in Henri.
Le resistenze e i condensatorr sono In regime di corrente alternata, la bobina, al contra-
i componenti passivi maggiormente usati nell' implementazione rio del condensatore, presenta maggiore resistenza
dei ci rcu iti e I ettron ici
quanto maggiore è la frequenza.
I1 diodo semiconduttore
TSFMICONDUTTORIPEN
I componenti elettron ci attivi, diodi e transistor, sono
costruiti con materiale semiconduttore, e non presenta-
no un comportamento lineare quando sono attraversa-
ti da corrente elettrica. I materiali semiconduttori puri
maggiormente usati sono: il silicro e il germanio, carat-
terizzali dall'avere quattro elettroni nell'ultima orbita
atomica. Dato che la struttura non è stabile con soli
quattro elettroni nell'orbita di valenza, questi materiali
L'unione degli elettroni liberi della zona N con le lacune
hanno la proprietà di dividere i loro quattro elettroni della zona P genera una zona neutra, la zona N viene caricata
con i quattro atomi che li circondano, raggiungendo co- positivdmente e la zona P negativamente.
sì una struttura stabile con otto elettroni periferici che li
fa comportare come materiale isolante. trone libero. Riassumendo. i semiconduttori tipo P han-
Se a un semiconduttore puro, dr struttura molto sta- no un sovrannumero di lacune, cioè gli mancano degli
bile, vengono aggiunti degli atomi di impurezze che ab- elettroni. Ai semiconduttorr tipo N avanzano degli elet-
biano sulla loro ultima orbita tre o cinque elettroni, que- troni liberi nella struttura atomica.
sti andranno a occupare il posto degli altri atomi semi-
conduttori che avevano quattro elettroni periferici. Quan- LA GIUNZIONT N.P
do un atomo di semiconduttore puro deve condividere Nei semiconduttori tipo B ci sono molte lacune libere,
elettroni con un atomo di impurezza, (detto anche mate- (maggioritarie) e alcuni elettroni liberi (minoritari) origi-
riale drogante), e quest'ultimo ha tre elettroni nell'orbita nati dall'energia termica. A contrario, nei semicondut-
di valenza, ne manca uno per diventare stabile. Lassenza tori tipo N ci sono molti elettroni liberi (maggioritari) e
di un elettrone, si chiama "lacuna". Se l'atomo di impu- pochissime lacune (minoritarie). Se si uniscono i due tipi
rezzaha cinque elettroni rimane un elettrone lioero. di semiconduttori, la legge della dìffusione tende a equi-
I semiconduttori di tipo P subiscono il drogaggio con librare la concentrazione di portatori di carica, e di con-
atomi di impurezza trivalente nella struttura atomica del seguenza si origina una corrente di elettroni maggiorita-
semrconduttore puro. Per ogni atomo di impurezza si ri nella zona N che si dirigono verso la zona P, e una cor-
crea una lacuna. Se gli atomi di impurezza sono penta- rente dr lacune dalla zona P verso la N. Incontrandosr
valenti, il semiconduttore che si ottiene si chiama tipo nell'area di contatto, gli elettroni liberi con le lacune for-
N, in esso per ogni atomo di impurezza si crea un elet- mano una zona neutra stabile, allo stesso tempo la zo-
na N perdendo elettroni si carica positivamente e la zo-
na P perdendo lacune si carica negativamente.
IL DIODO SEMICONBUTTORE
È l'unione di un semiconduttore tipo N con un altro di
tipo P Nella zona di unione si crea una zona neutra, e
dal lato N si genera un potenziale positivo per la perdita
di elettroni, mentre dal lato P si genera un potenziale
negativo per la perdita di lacune. Questo voltaggio tra i
due tipi di semiconduttori, si chiama "barriera di poten-
Gli eletfroni maggioritari della zona N
ziale" , e diventa sufficientemente elevato per impedire
si dirigono verso la zona f; e le lacune di questa verso la zona N
che prosegua l'unione degli elettroni con le lacune.
Diodi reltifirslori
POLARIZZAZIONE DIBETTA
,;m#
POLARIZZAZIONE INVERSA
tre
trascurabile
Diodi reltificeitori
Diodi rettificatori
\I
î Dr î
Vr( G R Vz
1
Yz
__L
î
Y'nnn
î
Yrz, ,' '
corrente elettrica. Generalmente sono fabbricati con si vìene collocata una resistenza di limitazione, dato che
Arseniuro di Gallio, e quando attraverso di essi circola il LED necessita di una tensione da 1,2 a 2 V per vince-
una corrente da 1 a 10 mA emettono una luce propor- re la barriera di potenziale, il resto della tensione cadrà
zronale alla corrente stessa. sulla resistenza, che determinerà quindi il valore della
Perche emettano luce deve circolare della corrente, corrente circolante. La capsula che contiene il LED ha
p devnno essere nolarizzati direttamente. lr serie ad es- una parte piatta, che si usa per identifìcare il catodo.
ffi
lipi dl diodi
I1 transistor
o- .+"-^.Ji^-"i^
)Lroururìrdt td .-^^^"+-
)LUPCt td -h^tc
Lt
diede il via all'elettronica, ven-
ne fatla nel 194-/ orrando i ri-
cercatori Bardeen e Brattain
presentarono al mondo il tran-
sistor. Infatti, sino a quel momento, per
amplificare i segnali elettrici si usavano le
valvole. Le valvole sono ampolle di vetro
ermeticamente chiuse, dalle quali viene
estratta l'aria che permette agli elettroni
di circolare più liberamente. Gli elettronr
vengono prodotti. riscaldando a diverse
centinaia di gradi, un metallo dall'alto
potere di emissione che si chiama cato-
do. Di fronte al catodo un altro metallo
dalla forma cilindrica, l'anodo, si polariz-
za direttamente e attrae gli elettroni
emessi dal catodo surriscaldato. La valvo-
.la formata da catodo e anodo si com- ll chip di un transistor 2N3055 è di 5x5 mm,
porta nello stesso modo di un diodo se- e su dl esso si saldano gli elettrodi che si collegano ai piedini del componente
miconduttore. Per ottenere l'amplifìca-
zione. fra il catodo e l'anodo viene introdotta una spira un elettrodo, i tre strati si chiamano: emettitore, base e
metallica alla quale si applica il segnale da amplificare, collettore, e sono collegati ognuno ad un piedrno ester-
chiamata griglia. no del componente. Anche se il comportamento dei
La valvola amplificatrice con catodo, anodo e gri- due tipi di transistor è lo stesso, il verso delle correnti
glia si chiama triodo. Le valvole erano, e restano, che li attraversano - così come le polarità delle tensioni
molto costose da costruire. lavorano con alte tempe- che li alimentano - sono contrari nell'NPN e nel PNP
rature che influenzano tutti gli elementi circostanti, I simboli che rappresentano i due tipi di transistor si
consumano molta energra e hanno una vita limitata, differenziano solo per il verso della freccia, che identifi-
dato che l'emettitore di elettroni ha una vita media di
20.000 ore.
ll transistor è un minuscolo pezzo di materiale semi- E
conduttore, o chip, che realizza la stessa funzione del e
triodo; ha pero una durata illimitata, consuma pochissi- B
ma energia, Iavora con basse temperature, ed è molto
economico. È un piccolo grano di silicio incapsulato con
tre piedini.
STRUTTURA INTERNA
ll transistor è formato da tre strati alternati di semicon-
drtfnro di tinn ,. , ,,P per
Nl o nor questo oqi<tnnn L_,
nrio(tn estsÌono drro tini
.,f., di
_,
Struttura interna del transistor PNP con i suoi tre elettrodr.
transistor, NPN e PNP Oqni strato di semiconduttore è
E E
Nel simbolo del transistor NPN della fiqura, l'emettitore ha la freccia rivolta verso I'esterno. al contrario del PNP
ca l'emettitore. Negli NPN punta verso l'esterno, men- vengono fatti diffondere riscaldandoli ad aìta tempera-
tre nel caso dei PNP punta verso l'interno. I due tipi di tu ra.
transistor hanno una proprietà in comune: la corrente 3. Transistor a fusione diffusa.
di emettitore è uguale alla somma della corrente di col- Sopra un supporto di semiconduttore tipo B che sarà
lettore oiù ouella della base. il rnllortnro <i donn<it:
ULVvJTLO ttn VYLLW
Ull no77^ Ul
di llìOLCllClC
m:tori-l^ t\l -A^
l\ LllC
I contenitori dei transistor adottano forme diverse formerà la base, e un altro di tipo P che formerà l'e-
tra loro, ma tutti hanno dei riferimenti per distinguere mettitore, procedendo poi alla fusione ad alta tempe-
chiaramente i tre elettrodi. ratu ra .
I
:
ta dalla resistenza di carico; questo causa
delle importanti variazioni della tensione
VCE. In conclusione, piccoli cambiamenti
della tensione di ingresso (base) originano
Salendo di 0,1 V la tensione di ingresso (da 0,6 a 0,7) grandi variazioni della tensione di uscita
lC aumenta da 4 a 5 mA, di conseguenza Ia tensione di uscita passa da 6 à 5 V.
(collettore).
TALCOLO
DELL?MPLIFICAZIONE
famplrficazione di tensione dr un transi-
Ventrata Vuscita
stor si ottiene dividendo l'incremento
della tensione in uscita oer ouella corri-
Vee Vce
spondente all'ingresso. Nel circuito della 7V'
figura la tensione in uscita varia da 6 a
5 V, croe 'l V. mentre la variazione della
o17
tensione di ingresso va da 0,6 a 0,7 Y,
che equivale a 0,1 V 0,6
AMPLIFICAZIONE DI TENSIONE = 0,5
(vcE / vBE) =
(5-6)/(O,7-0,6)--10
ll valore di amplificazione di tensione
La tensione di uscita e sfasata di 180" rispetto a quella di ingresso ed è 10 volte superiore
è di -i 0, questo significa che il circuito
ll tirtuilo integrulo
cio e formano le zone N e P
Ordinando adeguatarnente la
creazione degli strati alternati di
semiconduttore, si costruiscono
resistenze, diodi e transistor.
ll circuito inlecrrcrlo
Vantaggi ed inconvenienti
completo all'interno di
ognuno di essi. Questo circuito inte-
grato si chiama microprocessore, e 3". Risposfo più 3". lmposibilitù o contenere bobine
diventerà il cervello del nostro robot
incaricandosi di governare e gestire i
genze.
TIPI DI CIRCUITI
INTEGRATI
I circuiti integrati si posso-
no classificare in molti mo-
di, secondo le loro caratte-
riciirhoDi <onr ri+n eJspo-
--y-,"-
-,
niamo alcune delle più co-
munt:
.
Per livello di integra-
zione:
SSI: piccola scala dr in-
tegrazione. Un massimo di
)
1rz nnrla nar rtrrt ril-^
PUr Lc pct LilLUtLU ^+^
ilLC-
grato.
MSI: media scala di in-
tegrazione. Da 12 a 100
porte.
LSI: alta scala di inte-
grazione. Da 100 a 1 000
porte.
VLSI: altissima scala di
integrazione. Più di 1 .000
C i rcu iti i nteg rati a na log ici.
porte.
Girruiti intesrqli
:ff
-.gi
..S
:-ffi
rE
,,#
.i*
:.'::ls
,a*
:ft
,$
;:H
':ffi
,:CH
,-#
scrivere ma sono volatìlr. .#
.'
3 - EPROM: si possono "'H
. .1;*
lonnprp p sanvpre non Sono ;rH
::: Ì:*
volatili. Per cancellarle si sot- :i:1\5
:4
topongono ai raggi ultravio- .ir
..--Ìi5
letti. :
,*
-,-{*
4 - FLASH ED EEPROM: ..#
-:.;È
qr nÒqqnnaì lpnnprp p SCrive- .:i$
MEMORIE
Sono circuiti integrati digitali, incari-
cati di immagazzinare informaztoni
binarie e si usano per memorizzare Ie
istruzioni e i dati dei programmì dei
computers. Sono divise in quattro
grandi tipi:
1 - ROM: sola lettura e non sono
volatili.
Microprocessore 486 di lntel
2 - RAM: si possono leggere e
Circuiti inteqrcrli
La logica
e il sistema binario
na grandezza dlgitale è
quella che varia a interval-
li discreti, a salti, non am-
mette qualsiasi valore, se
non quelli determinati che
sono separati fra di loro da incre-
menti fissi. Se si ammettono vari va-
lori si dice che un sistema è digitale
multivalente, mentre se si ammetto-
no solo due valori possibili è denomi-
nato bivalente o binario.
Una grandezza analogica è quella
che ammette qualunque valore com-
preso fra i due limiti. Un voltmetro di-
gitale ha un display che ammette un
ll multimetro puÒ rappresentare solo le misure permesse dai digits del suo display.
determinato numero di digits. Sitrat-
ta di un sistema digitale multivalente.
llvoltmetro analogico dispone di una lancetta indicatri- grandezza in forma digitale, ha quattro importanti
.ce che può assumere qualsiasi posizione tra i due estre- vantaggi, che sono stati determinanti nell'utilizzo del
mi della scala di misura. È un sistema analogico. computer.
La grandezza analogica ammette infiniti valori pos-
sibili, mentre quella digitale ammette solo un numero li-
mitato divalori. | ". I chcuili foitcft sono p'ù s€flÌdri d e(ofloflrici.
TEMPO
LE OPERAZIONI LOGICHE
Le operazioni nell'algebra di Boole si realizzano indi-
cando gli ingressi e le uscite con le lettere dell'aìfabeto.
Le operazioni, con questa nuova matematica, si rappre-
sentano anche con seqni dell'aritmetica convenzio-
nale: +, -, ecc.
Questi pero hanno un significato totalmente diver-
so. Esistono tre operazioni fondamentali nell'algebra
rogrca:
**y, é
OR (SOMMA IOGICA)
PORTA AN D
Quando due o più variabili logiche binarie (A e B )si
combinano mediante l'operazìone logica AND, pro-
ducono il risultato (X) che prende lo stato logico alto,
o 1, quando tutte le due variabili di ingresso hanno a) Equazione logÌca della funzione AND; b) Tavola della verità;
c) Rappresentazione elettrica, d) Simbolo logico.
air rocfo <tAto
PORTA NOT
Questa funzione logica vie-
ne chiamata sia inversione
sia NOT.
lìisnonp solo di rna va-
riabile binaria come ingres-
<n o l'rrc.itA nrandp
,_* <,-empre
lo stato opposto, o inverso,
a quello dell'ingresso.
Ra p presentazione log ica
della funzione NOT e tavola della verità.
X= A+B
Nell'algebra di Boole questa operazione si indica
come una moltiplicazione.
X=A.B .*-1
:;IWF'
..-,J*m,r,t*.tqffillg
L'equazione logica che ne segue e;
l-=Jsr-q:+llSr3fl*f s-r*SlJFtB-r*l-tS---Xfl-"i '5e esco in strada (B) e sta piovendo (A) prendo
A l'ombrello6)": S=A.B.
Lequazione logica e una AND o prodotto logico, si-
B
gnifica che affinché la variabile di uscita vada a livello al-
c to, entrambe le variabili di ingresso devono avere stato
alto. ll segno di moltiplicazione "." equivale nell'alge-
bra logica alla funzione AND. ll segno di somma "+"
rappresenta la funzione OR. Un trattino sopra la varia-
bile, o ilfatto che sia seguita dal segno "#" rappresen-
ta la negazione di detta variabile.
fimplementazione fisica della funzione AND me-
diante interruttori elettrici, consiste nel metterli rn serie
in modo che la tensione di alimentazione possa passa-
re solo nel caso che entrambi qli interruttori siano chiu-
si, o in stato alto.
Nell'elettronica per implementare le equazioni logi-
che utilizziamo circuiti che le realizzano, e che sono
contenuti nei circuiti integrati. ll problema si complica
L'equazione logica è risolta
quando esistono più variabili di ingresso e di uscita, co-
implementando uno schema a base di porte logiche
sì come maggiori possibilità di relazionamento fra gli in-
gressi per ottenere l'uscita. Le equazioni diventano più
e nratfro nnrte fondamentali sono:
I
complicate, così come gli schemì con le porte logiche
AND. Luscita ha livello alto se sono alti tutti isuoi che le implementano.
i ng ressi.
OR: L'uscita ha livello alto se almeno uno dei suoi in- ALTRE PORTE INTERESSANTI
gressi è alto. Esistono altre due porte derivate dalle fondamentali,
NOT: L'uscita ha livello logico opposto all'ingresso. che sono molto importanti. Si tratta della porta NAND
XOR: Luscita ha livello alto quando solamente uno e della porta NOR. La proprieta piu interessante di que-
donli innro<<i o:ltn ste porte e che permettono di risolvere tutte le opera-
"-v" "
zioni logìche, il che significa che è possibile risolvere
qualunque equazione logica utilizzando solamente
nroqfn tinn di nnria
Le porte logiche
Sistemi com bina zionali :
circuiti aritmetici
ono denominati sistemi combinazionali quelli lore della som-
la cui uscita dipende esclusivamente dallo sta- ma S coincide
to dei loro ingressi. Per progettare un circuito con la f unzione 0 0 0 0
Come si può vedere dalla tabella della verità, il va- tre sommatori,
0 0 0
B I 0 0 I
I 0 I 0 I
A
B
Cin
AO-|
BO+
Cin o+ Cout
Cout
Schema logico con porte e simbolo del sommatore completo (FA. Full Adder)
SEMISOMMATORE
Cour
SEMISOMATORE
compilazione della I
o,,o
'ttl ::
;
INGRESSI USCITE
EI
EO E3
E5
E7
--+ E9
É2
E3
Eó
E7
E4
E5
E6
E7
E8
E9
ll codificatore riceve 10 segnali di tngresso. ognuno dei quali I a nt tAtfrÒ ant tazinnì
rappreienta un digit decimale, del codìficatore si rrsolvano
e fornrsce 4 seonali brnar; rhe
'- rànnrcsenrann
"rr' I'inorcsso in codice BCD con quattro porte OR.
Godificcrtori e Decodificafori
La soluzione delle quattro equazio-
INGRESSI
TNGRESST i
ni logiche a cui corrispondono i quat- USCITE -"'--_"_r__'_'"-'_'i USCITE
quarrro
^,,î++4^ -^^--ll
segnail cne -^
-L^^ rappresentano
un valore nel codice BCD, e fornisce Simbolo e tabella della verità di un codifrcatore da BCD a decrmale
il valore decimale corrispondente,
Dalla tabella della verita, ricaviamo
lo <onrronti onr taziani lnnirho dollo
'10 possibili uscite:
5t=A.B#.(#.0#
s3=4.8.(#. D#
55=4.94.6. OU
57=A.8.(.D#
Godificertori e Decodificcrtori
Mutti plex€r, dem u lti plexer
e comparatori
MULTIPLTXER
Nei sistemi digitali è molto comune trasmettere le infor-
ENTRATA USCITA
mazioni binarie in serie. Si utilizza una sola linea nella qua-
le ogni determinato tempo si manda un bit. Per fare in
modo che emettitore e ricevitore saooiano esattamente
quando è presente nella linea un nuovo bit. si fornisce un
segnale di clock,
i cui fronti deter-
minano questo
ista nte. L'infor-
mazrone si tra-
smette in serie,
bit a bit, e la di-
Cronogramma in cui si invia, in serie, scriminazione
il codice del numero 9 in BCD (001001) +.- A, E))t
|o ut -^^
-t tcd-
^.-i )t
impiegando 6 impulsi di clock.
lizza mediante i
t
La selezione delle linee di ingresso che I
I
devono portare l'informazione all'usci-
ta e fatta mediante delle linee di con-
trollo. ll funzionamento generale di un
multiplexer è simile ad un commutato-
re che collega l'uscita all'ingresso che
in quel momento è selezionato dalla li-
nea di controllo. Nella figura si mostra
lo schema di principio di un multi-
Funzionamento schematrco di un demultiolexer a ouattro uscite
plexer a quattro ingressi.
&)k..'.........::.1|111...)/,',ì',,r,.'w|&....W/.'
Gircuiti Gomhinszionsli
Dato che il multtplexer è un sistema
combinazionale, in cui le uscite pren-
dono il valore degli ingressi selezìonati
dalle linee di controllo, per il suo pro-
getto si segue la metodologia genera-
le. In primo luogo si compila la tabella
della verità e da questa si ottengono le
equazionì logiche che devono essere,
se possibile, semplificate. Infrne si im-
plementano queste equazioni con
schemi a base di porte logiche.
EO EI E2 E3
S = C0#.C1#.E0 + C0.C1#.E1
+ G0#.C1.E2 + C0.C1.E3
DEMULTIPLEXER
Sono circuiti combinazionali che ricevono l'informazione
binarià in serie da una linea d'ìngresso e la trasmettono
ad una delle linee di uscita. Per individuare la linea di
uscìta sulla quale verrà caricata l'informazione che in
quell'ìstante è presente sull'ingresso esistono delle linee
di controllo. Nel progetto del demultiplexer si compila la
Schema logico di un demultiplexer a quattro uscite
tabella della verità, si dedu-
cono le equazioni logiche,
e si implementano in porte. i
INGRESSI INGRESST i
....-.**--?-"'-***i
USCrr
-**-:'"*****i'--*---':"-''"-*'?*--- !
€ireui*i colrrbircrzionali
Ftip-f[op
|ry
perché provoca clock, oppure di
o 0 so------lG
I 0 una "condrzio- uno dei suoi
_q I
ne indefinita", due fronti.
I dato che cer-
I
cando di uscìre TLTP.FLOP u*'ffi$-l-"
da questa situa- TTPS D
Tabella della verità zrone ponendo Possiedono un
vrt tlìn-ilnn
r'lal 1t'P ttvY R\ enn nnrta |,!Qft. S=R=0nonsi <nlo connrlo di FlipJlop RS con porte NAND
nrrÀ nrodiro ln ìnnrcscn nor il
stato logico che prenderanno le uscite delle porte NOR. dato, che si
Al passaggio simultaneo di 5 e R da 1 a 0, supponendo chiama D. Se
che'le due porte abbiano lo stesso ritardo di propaga- )r oppilLd d u
zione di 10 ns, entrambe le uscite avranno preso il valo- un l il flip-
re 1, la retroazione del circuito f orzerà le uscite per ri- flop si carica
portarle nuovamente a zero, iniziando un ciclo infinito. conunlese
Nella realtà, dato che una delle porte avrà minore ritar- -i-^^ti--..-^
)r dpprrLd urìu
do dell'altra, si awantaggerà e il flip{lop prenderà uno 0 si carica con
stato determinato. La tabella della verità è rappresenta- uno 0. Nella Flip-flop tipo D sincrono
ta nelìa figura. figura ripro-
.r-,-,----55rva
lfloll: finrrra : -i^^-+-+^
<trraa--i,,- e rporlaTo ilil cronogram-
^-. dotta a lato è
ma del comportamento di un f lip-f lop con porte
RS rappresentato un flip-flop tipo D sincrono con il se-
NOR, in fun- nn:lo dol rlnrV rho ,- pi c+r+n
stato rnctrr riin a
co5trurto r par|re
nrr 0a un
zione dei suoi R5 con porte NOR al quale è stato montato un inver-
I ng ressr. ter f ra l'ingresso Set e il Reset.
tlìl
s-l FLIP-FLOP TIPO JK
,nil" s iii:- R joi6
I i I jQ-r ìQ-l
Si tratta di un flip-flop speciale in cui e
stata eliminata Ia condizione di inde-
"'o 1""'--,
i t t-..'
:t, ---, terminazione. suoi segnali di ingresso
O-l n.rIl o I
TM MAGAZZINAM ENTO
DEI BIT NEI REGISTRI SISTEMA TRASMITTENTE SISTEMA RICEVENTE
PROGETTO DI UN CONTATORE
IN CODICE 8427
Come abbiamo visto, ci sono diversi tipi di contatori, ed
esistono molte forme per codificare il valore del con-
teggio. Anche se il codice binario 8421 è uno dei piu
ulilizzali, ve ne sono anche altri che utilizzano il codice
BCD.
Nel progetto di un contatore dobbiamo studiare la
sequenza secondo cui devono muoversi i flip-flop ad
ogni impulso di clock, per obbligarli ad assumere i valo-
ri che desideriamo. Per forzare lo stato di un flip-flop, dì
solito si usano delle porte logiche fra l'uscita di uno e
l'ingresso dell'altro. Nella figura vediamo un contatore
binario 8421 da quattro fìipJlop JK sincrono, che ha gli
ingressi e le uscite collegati fra loro mediante porte
AND. Dato che il segnale del clock si applica contem-
poraneamente ai quattro flip-flop, tutti cambiano si-
Tabella con i valori che assumono multaneamente. Per progettare il contatore della figura
i quattro flip-flop per rappresentare i digit esadectmali
si e seguita la regola con cui varia lo stato degli FF se-
!]@,]il!]!l]]]]]!]!..u.*,,,,,,,,,,,,...'f,#*"M*p''.x1
condo la tabella precedente. Così, ad esempio, FF I
cambia di stato ad ogni impulso di clock, e per ottene-
re rhe oresto commrîi sì rolleoano nli inarpssi J e K a
lìvelìo logico alto. La colonna FF2 della tabella mostra
come il suo valore cambi di stato ogni due colpi di
clock, cioe quando FF1 ha livello logico alto e arriva;n
ulteriore impulso di clock. Per ottenere questo compor-
tamento si uniscono gli ingressiJ e K dì FF2 all'uscita Q1
di FF1. FF3 cambia di stato quando FFl e FF2 sono a li-
vello 1, infatti solo allora la porta AND U1 che gestisce
questa situazione applica il livello logico alto agli n-
gressi .l e K di FF3. Infine FF4 cambra di stato quando
Ftl, FF2 e FF3 sono a 1 e arrìva il successivo colpo di Contatore asi n cron o d iscende nte
clock. La porta AND U2 rileva questa situazione e ob-
bliga FF4 a seguire la tabella del conteggio binario,
CONTATORI ASINCRONI
Nella figura si mostra un contatore asincrono ascen-
dente che segue il codice 8421, e nel quale si incre-
menta il valore rappresentato dagli FF ad ogni impulso
di clock.
Dato che si tratta di un contatore asincrono, l'uscita
di ogni FF fa commutare il successivo, perche le uscite
stMBoLo toclco
Q di ogni flip-flop sono collegate aglì ingressì del clock
del successivo. Gli ingressi J e K di ogni FF sono colle-
gatì permanentemente a livello alto, quindi ad ogni
fronte di salita del clock cambiano di stato tutti i flìp-
flop. ln questo modo ogni FF cambia dì stato alla meta
della frequenza a cui lo fa l'FF precedente. Nel dia-
gramma dei tempi riportato sotto lo schema, si puo ve- Diagramma logico, piedinatura e stmbolo
del divisore a modulo 12, implementato con un SN7492N
dere romp il valore rannresentalo d,rnli FF si incrementi
di una unità ad ogni colpo di clock, sino a che tutti e
quattro siano caricati con ilvalore 1;a quel punto, si ri- il ritardo totale fra l'istante in cui si aoolica a FFl ilfron-
pete il ciclo. Se ogni FF ha un tempo di ritardo di 20 ns, te di discesa, e il momento in cui FF4 completa la com-
mutazione, sarà di B0 ns. Questo tempo di ritardo de-
termina il periodo minimo, cioè la massima frequenza
di conteggio. Per fare in modo che rl contatore sia di-
scendente, e ad ogni impulso di clock si decrementi il
VAlOrp Lr rL r:nnroqéntÀ^^
vurvrL r^hp rupVrlJLr rLul ìU 9ll | | , L.--+-
^ri trtr -^il^^-re l,uscita
UO)tO LUllEgO
Q# con l'ingresso del clock dell'FF successivo. Come si
0 I 2 3 4 5 6 7 I 9 loil t2t3 l4t5 puo vedere nel cronogramma disegnato sotto lo sche-
aroa* ma del contatore discendente asincrono, il conteggio
rrto inizia con il valore 1111 , e decrementa a 1 1 '10, 1 '101,
mzro f------l M 1 100, ecc. sino a 0000, dopodiche si ripete il ciclo.
Funzionqrnenlo e
'mi
tipi di c ontalori
t-r*"
Contatori (il)
CONTATORI STNCRONI
In questo tipo di contatori tutti gli FF
si attivano grazie ad un segnale di
clock comune, e tutti cambiano allo
sresso rempo.
Gli ingressi J e K di tutti gli FF so-
no collegati alle uscite Q di tutti gli FF
precedenti tramite delle porte AND,
come si vede nella figura. Notate che
ogni FF commuta quando le uscite dr
quelli precedenti sono tutte a 1, per- Contatore sincrono con riporto a 4 bit
ché solo in quel momento gli ingressi
J e K dell'FF stesso sitrovano a livello alto. Per converti- la propagazione per tutti gli FF che compongono il con-
re in contatore discendente il circuito della figura, basta tatore.
collegare gli ingressi J e K di ogni FF alle uscite Q# dei ll costo dei contatori sincroni risulta più elevato, in
precedenti. quanto sono necessarie le porte AND, le quali hanno bi-
Dato che tutti gli FF ricevono gli impulsi di clock nel- sogno di un ingresso in più del numero di FF di cui di-
lo stesso istante, il ritardo non si propaga in serie come spone il contatore.
'succede
nei contatori asincroni, quindi il valore del ri-
tardo non è legato al numero di FF del contatore. Se si CONTATORE SINCRONO EON RIPORTO
considera che il tempo di ritardo degli FF è di 20 ns e Nella figura si mostra lo schema di un particolare tipo di
quello delle porte logiche AND di 10 ns. il ritardo tota- contatore sincrono, chiamato "con riporto", in riferi-
le nel cambio di stato degli FF è di 30 ns, questo signi- mento alle porte AND collegate in serie di cui dispone.
fica che è possibile lavorare ad una frequenza massima In questo caso il ritardo di propagazione delle porte
di 33,33 MHz. AND è cumulativo, e riduce la frequenza dr Iavoro.
Un'altra caratteristica molto importante dei contato-
ri sincroni è che tutte le uscite cambiano in modo si- CONTATORE BED
multaneo, evitando stati di transizione intermedi, con Si tratta di un contatore molto pratico, che realizza il
valori non corretti delle uscite sino a che non si comoleti conteggio in decimale: il codice BCD (Decimale Codifi-
cato in Binario). a differenza dei con-
tatori binari puri, visti in precedenza.
lulilizzo del codice BCD è molto co-
mune, dato che nella vita quotidiana
il sistema decìmale è quello più utiliz-
zato. Ha solo 10 stati, dallo 0 al 9, in-
vece dei 16 che ha il binario puro a 4
bit. ll conteggio e il valore degli FF nel
contatore BCD, è identico a quello
del binario puro, perÒ con il decimo
colpo di clock ritorna a 0. In pratica,
quando arriva a 9 (1001) e arriva il
Contatore sincrono ascendente da 7 biL.
successivo colpo di clock, passa a 0
Gentglerl elncroni
40010
5r0r0
!'@
: :
6 b'-r".! r"o
óUtlilj
7 *_1 - t ' O
(0000), invece di passare al digit A (1010) come succe- La tecnica abituale per la costruzìone di un contato-
de nei contatori binari puri. re di modulo N, consiste nell'assemblare assieme vari
Per ottenere il passaggio da 1001 a 0000, dobbia- contatori, in modo che il prodotto dei loro moduli coin-
mo realizzare alcune connessioni speciali fra gli FF del cida con il valore del modulo che cerchiamo.
contatore binario. Nella figura è riportato lo schema di Ad esempio: un contatore di modulo 12 puo essere
un contatore BCD sincrono, oltre aìla tabella di conteg- costruito utilizzandone uno di modulo 2 e uno di mo-
gio con i valori che assumono i suoi 4 FF. dulo 6, o uno di modulo 3 con uno di modulo 4. Nella
La strategia seguita nello schema della figura per figura sono rappresentatitre contatori base, con moduli
passare da 1001 a 0000 e la seguente: per mantenere 3,5e7.
FF2 à zero nel decimo colpo di clock,
l'uscita Q# di FF4 si collega all'ingres-
so della AND U1, in questo istante
Q# = 0 in FF4 e J e K di FF2 rtcevono
un livello basso, per cui l'uscita non
può passare a livello alto. Per fare in
modo che FF4 passi a 0 nel decimo
clock, si collega la Q di FF1 con la K
di FF4, in questo modo l'ingresso K
passa alternativamente da alto a bas-
so, e FF4 si mantiene nello stato 0.
Per passare dallo stato 7 allo stato 8
3
si utilizza la porta AND U3, che rileva 4
quando l'uscita dei primì 3 FF vale '1.
Gonlatori sincroni
Memorie (r)
tNDtRtzzo CONTENUTO
o00 ffilKt*o*o
00t ffiXt*o*,
olo ffilnllxx,arou,
ott Wffi*,o*"
r0o 9ffiffi,e*o,o,
Itr ffiffii,o*o*,
lt0 ffiffi,o*o*u
II I ffiKi,xo*,
Le memorie sono un chiaro Struttura di una memoria formata
esempio di circuiti integrati ad alta scala di tntegrazione da otto posizioni da quattro bit cadauna
CAPACITÀ
E chiamata capacità di una memoria il numero di bit
che questa può contenere, che corrisponde sempre ad
una potenza del 2.
Ouesta caratterìstica si evidenzia dal fatto che l'indi-
rizzo di una posizione di memoria è dato da un insieme Struttura interna e segnalt
di ingresso e uscita di una memoria da B indirizzi da B bÌt
dì n bit. il che fa sì che il numero di indirizzi di questa
memoria sìa la potenza n di base 2.
La capacità si ottiene moltiplicando il numero di in- MEMORIE A SEMICONDUTTORE
duizzi per i bit che contengono ognuno. Ad esempio, Questo tipo di memoria è quello che si utilizza attual-
una memoria da 1024induizzi da 8 bit ha una capacità mente a carattere universale, come memoria principale
di 1 K byte. dei sistemi digitali basati sui microcontroller e micropro-
cessori. Nella figura si mostra uno schema deììa struttu-
CARATTERISTICHE DELLE MEMORIE ra interna di una memoria da 8 indirizzi da B bit cadau-
Oltre alla capacità. le memorie si classificano anche in no. Per selezionare la posizione a cui accedere, si utiliz-
funzione di altri parametri fondamentali, come il "tem- za un indìrizzo di tre bit che si invia tramite il bus degli
no di erresso" e la "durata dell'informazione". indirizzi. ll decodificatore interno a 3 ingressi e B uscite
ll tempo di accesso e quello impiegato per realizzare attiva la posizione induizzala, che viene letta o scritta a
una operazione di ìettura della memoria; normalmente seconda del segnale di controllo RAIV#. Quando si rea-
si mìsura in nanosecondi (ns) e il suo simbolo è tACC. lizza una lettura, gli B bit di informazione contenuti in
Serve per esprimere la velocità di funzionamento della ouesta oosizione escono tramìte il bus dei dati. ln caso
memoria, dato che indica il tempo che trascorre fra l'i- di scrittura, l'informazione binaria presente sulla linea
stante in cui si posiziona l'indirizzo all'ingresso e ìl mo- del bus dei dati è scritta nella posizione scelta.
mento in cui appare l'informazione sull'uscita. Una del- ll segnale E (Enable) e quello del permesso di fun-
le classificazioni delle memorie, fa riferimento al modo zionamento della memorìa e CS (Selezrone del Chip)
in cui trattano l'informazione al loro interno, possiamo abilita o disabilìta il funzionamento qenerale del circui-
distinguere le seguenti classi: to integrato.
- Memorie permanenti: contengono sempre la Nella figura è riportata la struttura semplificata di
stessa informazione e non si possono cancellare. Sono una memoria da 1 K posizioni da 8 bit cadauna.
memorie di sola lettura.
- Memorie volatili: perdono l'informazione che
hanno memorizzato quando si interrompe l'alimenta-
zione. Sono memorìe di lettura e scrittura.
- Memorie non volatili: mantengono ì'informazio-
ne che è stata depositata in esse precedentemente, an-
che se viene a mancare l'aìimentazione. Sono di lettura
e scrittura, dato che si possono scrivere e ìeggere.
- Memorie a lettura distruttiva: la lettura di que-
ste memorie implica la distruzione delle informazioni al
(D0-D4
che contenevano. BUS DEI DATI
cella bipolare
base consiste in
Cella di una memoria ROM un bistabile con La finestra di cristallo della EPROM permette
con un transistor e con un diodo di cancellare il suo contenuto mediante raqqi ultravioletti.
due transistor,
l/lemorio s remicondu*iors
sola ìettura, ìn cui la scrittura delle informazioni è rea- TIPI DI MEMORIE RAM
lizzata dall' utente uti izzan do u no scrittore control ato
I I A seconda del tipo di cella da cui sono costìtuite, le me-
da un PC. Quando la serie da produrre è medio-picco- morie RAM si classificano in "statiche" e "dinamiche",
la. questo tipo di memoria può essere una buona solu- inoltre in base aìla tecnologia di fabbricazione si suddi-
zione. vidono in "bìpolari" e "MOS".
- EPROM o ROM riprogrammabili: sono memorie La lettura non è distruttiva e l'informazione rimane
non volatili che possono essere scritte dall'utente e, se inalterata nella
lo desidera, anche cancellate. ll circuito integrato dispo- cella. ll loro prin-
ne di una finestra di cristalìo nella parte superiore del cipale problema T
contenitore, come si può vedere dalla figura. La cancel- è la volatilità,
lazione delle informazioni si ottiene sottomettendo il anche se uìtima-
chip della EPROM per alcuni minuti a raggi ultravioletti mente stanno tDEe---1l--:--l
- EEPROM e FLASH: sono memorie di lettura e arrivando sul ttT l::i::: c
scrittura, non volatili, scrivibìli e cancellabìli elettrica- mercato modelli ó!
mente daìl'utente. Questo evita il noioso lavoro della di RAM non vo-
rwE +
cancellazione con raggi ultravioletti. latili, che impie-
gano una minu- Cella DRAM con tre transistor MOS.
Questi tipi di memoria sono uiilizzati daì PlC16F84',
per la memorìa di programma usa una FLASH da 1 K scola batteria in-
parole da 14 bit ognuna, e per memorizzare i dati in tegrata nel contenitore.
modo non volatile uttltzza una EEPROM da 64 indirizzi Le celle della RAM statica possono utllizzare transi-
da B bit cadauno. stor bipolari o MOS, con preferenza verso questi ultimi
Le celle della EEPROM sono complesse, il che limita perché permettono una maggiore densità di integrazio-
la loro densità dì integrazione, inoltre sono care. Le cel- ne, sono più economici e consumano meno potenza.
le della memoria FLASH sono più simiìi a quelle della Nella figura è riportata una RAM statica da quattro in-
EPROM, per cui permettono di ottenere maggiori den- dinzzi da due bit ognuno. Le linee degli indirizzi A0 e
sità con orezzi più ridotti. A1 e le porte ANDl -AND4 determinano la cella a cui
accedere. fuscita AND8 ha funzione di
clock per FF31 e tF32, i qualì si caricano
del dato che ricevono dagli ingressi l'l e l2
risoettivamente.
Le memorie RAM dinamiche, o
DRAM, sono basate su celle elementari,
che consistono in un condensatore, il cui
livello di carìca rappresenta il livello logìco
memorizzato. L'inconveniente di queste
celle così semplici, è costituito dalla perdi-
ta del condensatore che ha bisogno di es-
sere ricaricato, o "rinfrescato". ogni dato
tempo; sitratta appunto del ciclo di rinfre-
sco di cui necessitano costantemente que-
ste celle, da cui deriva anche il nome di di-
namiche. Nella figura si presenta una cella
dinamica implementata con tre transistor.
La capacità C corrisponde al livello di ten-
sione suì transistor T2 rìspetto alla massa.
ffi
IAEIIMONÉ DEUUsCIAI
tlenrorle rr témitondultore
Logica programmabile
LE PAL
Attualmente esiste sul mercato mon-
diale una grande varietà di circuiti logi-
ci programmabili. In generale si può di-
re che al loro interno ci sono numerose
porte AND, i cur ingressi, se necessario,
possono essere negati mediante porte
NOL e le cui uscite si possono collega-
re a un altro grande insieme di porte
OR. L'interconnessione fra gli ingressi e
le uscite si realizza mediante fusibili che
possono essere bruciati, per interrom-
pere i collegamenti indesiderati. come
mostrato nella figura.
ESEMPTO
Supponiamo dr voìer implementare un
Aspetto di due circuiti integrati programmabili tipo PAL
sistema digitale di tipo combinaziona-
LE GAL
Sono simili alle PAL, però hanno il vantaggio che si pos-
-FUSlBltE
ROTTO sono scrivere, cancellare e riprogrammare. Hanno una
forte diffusione nel progetto elettronico. Le ìoro uscite
possono essere programmate per scegliere il livello atti-
vo. Le uscite sono composte da macrocelle logiche, al
cui interno è prodotta la funzione OR. per ottenere la
somma dei prodotti così come aweniva con le PAL.
Questa caratteristica le rende molto adatte all'imple-
mentazione di circuiti sequenziali. Per completare que-
M
USCITA VAI.IDA
sta panoramica sulla logtca programmabile, si espongo-
no i quattro vantaggi principali che essa apporta:
Quando I'utilizzatore fonde i fusibili indicatL si ottiene all'uscita 1'. Semplificazione del progetto, basta introdurre
M della porta OR I'uscita digitale dell'equazione proposta. I'eouazione da risolvere.
2". Mantiene le stesse prestazioni e le caratteristi-
le, che risponda alla seguente equazione: che della logica convenzionale.
M=A.B.C#+A#. 3'. Riduzione della superficie del PCB e della mano-
B.C+A.B#.C oooera.
Lo schema logico che si offre in figura, risolve l'equa- 4". Aumento della sicurezza e dell'affidabilità.
zione con porte convenzionali: tre porte NOT, tre AND
e una oR.
Utilizzando una PAL si selezionano tre linee di in-
gresso: A, B e C, che si possono applicare in modo di-
retto oppure negato, all'ingresso di tre porte AND. Por-
tando le uscite di queste ultime in una porta OR, si con-
fìgura il circuito adatto a risolvere l'equazione. Dobbia-
mo rompere o bruciare i fusibili adeguati, per poter
adattare la PAL all'equazione proposta.
UN PO' DI STORIA
llamplificatore operazionale, il cui simbolo è O.A. (Ope-
rational Ampìifier), è uno dei dispositivi più utilizzati in
elettron rca.
Lo sviluppo di questi amplificatori inizio negli anni Vu<ib= Vcl- Vc2
Rr R2
|;I
-T- F"I
--r-
ossia, la tensione di uscita è zero quando non c'è differenza
fra i segnali di ingresso. L'O.A. lavora con due tensioni DCV
tl
_ usctTA -
+ Vs=lV - uguali, pero di diverso segno, per questo quando abbiamo
una piccola differenza di tensione sui suoi ingressi l'uscita
sarà la massima DCV e ìl segno dipenderà dal più alto degli
ingressi. Per controllare il guadagno dell'O.A. si pone una re-
sistenza Rr di retroazione fra I'uscita e l'inqresso come mo-
strato nella figura.
Vn
ferenziale con diversi Ve
stadi amplificatori e
circuiti complemen-
tari, che risponde a
V0=A(VA-VB),es-
sendo A il guada-
gno, o fattore di am-
Una piccola differenza di tensione sugli ingressi dell'O.A. ideale
plrficazione. porta Ia sua uscita alla massima tensione di alimentazione.
P anhra<èntazí^nè
SCHEMA DEI
del comportamento del O.A.
COLLEGAMENTI
GUADAGNO
ll simbolo dell'O.A. è
Vs= -R.
^"= vrN
un triangolo con tre R"
terminali, due rappresentano gli ingressi e uno l'uscita.
Vs
Questo non significa che un O.A. disponga solo di tre
piedini di collegamento più le alimentazioni. Come si
può vedere nella struttura interna dell'1M741. un clas-
sico, esistono anche terminali per la compensazione in
frequenza della resistenza, e una rete di compensazio-
ne della tensione continua che può essere all'ingresso
o all'uscita. Per quanto riguarda i due terminali di in- ll guadagno dell'O.A. reale dipende
dai valori della resistenza del circuito, secondo la formula.
gresso. sono diversi. Uno ha segno - e corrisponde al-
Er
Ez
lz
l"
Vr=Vsr
L'O.A. in un circuito che realizza la funzione loqaritmica. Circuito differenziatore basato su di un O.A.
Differe nze fra microcontroller
e mtcroprocessorl
n aaìmnrrtor À L rrn
urr <ic+^
JrJLE- CPU, che ha il compito di inter-
^li^;+-l^ LoPoLE di
r ro ur9rLqrE pretare le istruzioni del program-
processare programmi ma ed eseorirp le onerazioni che
costruiti con un insieme ne derivano, ricevendo i dati che
di istruzioni appropriato, funzionano come operandi e for-
e di ricevere e trasmettere l'infor- nendo irisultati. Per questo, da
mazione, da elaborare ed elabora- solo il microprocessore non e ope-
+r :lla nari{arirho
LO, OilE di ilryrC))V
Ur innra<<n o
C rativo, ha bisogno di essere colle-
PEtIgttLItE
uscita. Per assolvere a questo gato alla memoria con le istruzio-
cnmnitn si romnonp di tre blocchi ni e idati, e ai moduli di l/O. lpie-
fondamentali riportati nella figura dini di un microprocessore, a par-
e che sono: processore o CPU, te la funzione di alimentazione e
memoria e moduli di ingressi e rloll: ,-- di-,,JVOrO,
{ronrronzr l: COrfl-
uscrte. I microcontroller sono cir- snondono ron lp linee dei bus di
cuiti integrati che contengono tut- comunicazione fra i differenti
ti i componenti del computer. Ba- blocchi. Abbiamo tre bus, quello
sta caricarli con il programma di MICROCONTROTTER
donli indirizzi rhp fnrnisce l'indi-
l:rrnrn o rnllon.aro
!v"vyv' lo noriforirha rizzo della posizione a cui accede-
'agli l/O perché diventino operativi; re nella memoria, o nei moduli di
ovvramente saranno necessan sra All'interno di un microcontroller l/O; il bus dei dati e delle istruzio-
ci sono tutti i blocchi del computer.
l'alimentazione sia la frequenza di ni, che trasporta i dati o le istru-
funzionamento adeguata, come si zioni; il bus di controllo, che con-
nrrn riadoro nolln <rhom: doll: f inr rre I ln, mrcropro- tiene i segnali che governano le operazionr da realiz-
cessore e un circuito integrato che contiene la parte zare in ogni momento, come si vede nella rappresen-
nir'r imoortante del comnrter rioe il nrocessore o +--;^^^ ...1^ll- {Igura.
grarca oeila
razrone ^.^+i-^
MICROPROCESSORE
ffi
MEMORIA PROCESSORE (CPU)
ilfl+f#.{:#
Elrruli
s-Í
ru: BU5 DEGLI INDIRIZZI
grelll
PERIFERICHE
DI INGRESSO
PERIFERICHE
DI USCITA ffi BUs DI
COMUNICAZIONE
BU5 DI CONTROITO
I blocchi fondamentali del computer sono: processore (CPU), ll microprocessore contiene solo la CPU, e i suoi piedini supportano
memoila delle istruzioni e dati. moduli di inoressi e uscife. i bus di comunicazione con i restanti blocchi del computer
lfiicropro€eisori e nricro(onlroller
SOTTOSISTEMI APERTI
E CHIUSI
Si dice che un sistema computerizza-
to, costruito attorno ad un mìcro-
controllore e "chiuso", perche in un
solo circuito integrato sono contenu-
ti tutti glr elementi, e non è facil-
mente espandibile. ll PIC'l6FB4 pos-
siede tutti i componenti di un com-
PERIFERICHE PERIFERICHE
Ptc I óF84
nr rÌór anmo o controllo dei freni ABS delle autovetture, sono esempi
Un computer basato su un rappresentato rappresentativi delle applicazioni con microcontroller.
microcontroller, si dice che è un sistema nella figura, Un sistema basato su microprocessore è composto da
rhít rca nerrha tt tÌta lF te
<t
pero "molto li- diversi circuiti integrati in grado di comunicare fra loro,
ca ratteristiche so no stabi I ite dal costruttore
mitati". Se fos- ed e facilmente
|,L' ìrL esnandihilp
LJVVI I e srre canacita si adattano
se necessarìa all'applicazione, collegando i circuiti adeguati che con-
più memoria o più linee di l/O sarebbe consigliabile sce- tengono memoria e l/O ai bus. Sono sistemi piu cari, oc-
gliere un altro modeìlo di PlC. Quando si costruisce un cupano più spazio e hanno bisogno di più manodope-
sistema basato su un microprocessore, bisogna anche ra, però la loro potenza si adatta ai cambiamenti e alle
definire la memoria dei dati, quella delle istruzioni, i esigenze delle applicazioni.
moduli di l/O e le risorse ausiliarie; si puo configurare la ...G
llJlicroprocessoÍi e microtonlroller
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