FTUssO MAGNETICO
CONDUfiORE MOBIIE
SPIRA ROTANÎE
w?-.ai:r\\i)x *-*r.rt-t|Pigk*gÍ*li,
ce che quando un conduttore elettrico
si muove all'interno di un campo ma- SPIRA ROTANTE
nnctiro si oenera fra isuoi estremi
una differenza di potenziale propor-
zionale alla velocità di spostamento,
come rappresentato graficamente nel-
la figura.
Se invece di spostare un fìlo con-
duttore, all'interno del campo magne-
tico, si fa girare una spira con rl circur-
to chiuso su una resistenza. circolerà
attraverso di essa una corrente elettri-
ca, che sparirà quando cesserà il movi-
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mento della soìra.
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un campo ma-
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re: Coppia Motrice (P), Potenza in Watt (W) e Velocità
di Giro in r.p.m. (V).
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lwPPrqrw I V=0,95.(W/P)
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I
tramite l'indut- IL COLLETTORE E LE SPAZZOLE
W tn ro m r rnrra
l'indotto facen-
rì Dato che l'indotto gira su di un asse, per ricevere la ten-
sione esterna applicata agli estremi delle sue bobine è
dolo girare sul necessario I'ulilizzo di due elementi chiamatt spazzole,
>uu d>>c. a-^ \Jtd- che forniscono il contatto con i due estremi collegati al-
zia alla I anno di Io
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Girando di 90", la posizione relativa dei poli Ruotando di 180" si invertono i poli della tensione
origina Ia forza di attrazione e repulsione che mantiene applicata all'indotto, invertendo cosi anche i poli magnetict
la rotazione dell'asse. Si ritorna alla situazione iniziale.
Motori in serie
Gli avvolgimenti dell'induttore e dell'indotto sono
collegati in serie, e su entrambi circola la stessa
corrente. ll momento della partenza è critico, per-
ché circola una corrente molto alta e non c'è for-
za controlelettromotrice, dato che il motore e an-
cora fermo; per contro possiedono una buona
ronnia di snrrnto e la velocita varia con il variare
rvvH,u
Motori in derivazione
Le bobine dell'indotto e dell'induttore sono col- lnterno dì un motore
a corrente continua. Osserviamo gli awolgimenti del rotore
leoate in narallelo dato che ricevono entrambe
i
i MOTORE IN SERIE MOTORE IN i MOTORE AD
DERIVAZIONE ECCITAZIONE COMPOSTA
INDUITORE
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Presentazione dei quattro tipi piit significativi di motori DCV a seconda del tipo di collegamento delle loro bobine
J* r."r,o,u, o,
ll motore PAP è costruito da uno statore fisso formato ALTMENTAZTONE
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da vari awolgimenti indìpendenti posizionati su un ma-
teriale ferromagnetico, al cui interno può girare libera-
mente il rotore.
ll commutatore rotante
La tensione di alìmentazione si applica alle bobine
seleziona la bobina che sarà attraversata dalla corrente.
dello statore in modo sequenziale, in questo modo sr ot-
f
essere accettato neì motori con eccita-
zione separata e in serie, però non nei
motori a eccitazione paralleìa, dato
che I dipende dalla tensione di alìmen-
tazione e dalla resistenza dell'indutto-
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V durre che nei motori con eccitazione
indipendente e in serie, si puo control-
lare la velocità del motore stesso va-
riando la tensione di alimentazione.
I
I TIRISTORI
Uno dei dispositivì a semiconduttore
più impiegati per il controllo dei mo-
ln questo molore tn serie, V e la tensione applicata, tori è il tiristore, chiamato anche Retti-
E la forza controelettromotrice e lla corrente che circola sull'induttore e sull'indotto.
ficatore Controllato al Silicio o S.C.R. ll
It#RistRtk*nRl,k*tF*sg,lg=!Rr*î,"d,,ei-,p-t-",ti.P.f; )l
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I
Fv.
CATODO
T
tiristore è formato da quattro strati alternati di materia- simile a quello del diodo, pero la sua conduzione e con-
le semiconduttore N e B a cui sono collegati tre elettro- trollata anche dalla tensione applicata al terzo elettro-
di che sono il catodo, I'anodo. e il gate, come si vede do. ll tiristore non conduce, presenta un'enorme resi-
nella figura in alto. stenza al passaggio della corrente quando è polarizzato
Quando si polarizza il tiristore con una tensione cre- inversamente, o quando la tensione diretta è più bassa
scente fra l'anodo (positivo) e ìl catodo (negativo), si ot- di quella di mantenimento.
tiene un valore di resistenza molto basso fra ouesti due ln genere, quando si utilizza un tiristore si applica a
elettrodi, owero entrano in conduzione. Questo valore un circuito rettificatore di corrente alternata in cui non
di resistenza dipende dalla tensione applicata al terzo si desidera ulilizzare tutto il semiciclo positivo. Per fare
elettrodo, o gate. llfunzionamento del tiristore quindi è in modo che il tiristore conduca nel semiciclo che lo oo-
larizza direÍtamente, si applica un
impulso sul gate al momento desi-
derato. Per questo si chiama "ret-
tificatore controllato". Variando la
frequenza degli impulsi applicati
alla porta si gestisce il punto di ini-
zro della conduzione, e quindi la
potenza applicata al carico che
stiamo pilotando, come si può ve-
dere in figura.
Molti piccoli motori utilizzati co-
munemente negli elettrodomestici,
come frullatori, macinini, tritatutto
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mentano con una parte del semici-
clo della corrente alternata, con-
trollando la potenza secondo il
principio dello schema rappresen-
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degli impulsi controlla il punto di
La frequenza degli impulsi apertura del tiristore e la potenza
applicatí al gate del tiristore gesfrce la potenza ricevuta dal carico
che ricevono l'induttore e l'indotto.
ANALISI DELLA
SCHEDA DEL
VARIATORE DI VELOCITA
Facciamo riferimento allo schema ri-
l<Bl
U-r, portato nella figura del variatore di
velocità per motori a corrente conti-
nua. I diodi D1, D2, D3 e D4 configu-
rano un ponte di Graetz che rettifica
in doooia onda la corrente alternata.
La rete R1-C1 protegge il ponte dalle
sovratensioni transitorie dovute a ri-
combinazioni di cariche al momento
dell'inversione di oolarità sui morsetti
Struttura interna e simbolo del transistor uniqiunzione
dei diodi.
INDUTTORE P2
INDOTTO
L'induttore è collegato all'uscita del ponte rettifica- ne contro le sovratensioni transitorie, che potrebbero
tore e grazie alla sua elevata induttanza, il "ripple" è causare aperture incontrollate dell'SCR. ll tempo di ca-
molto piccolo, per cui si considera praticamente conti- rica di C3 dipende dal potenziometro P1, che con R5 e
nua la corrente che lo attraversa e che si controlla con C3 fissa la costante di tempo del circuito dì innesco.
il potenziometro P2. Dato che la tensione ai capi dell'SCR, che è quella di
La tensione raddrizzata si applica all'indotto tramite carica di C3, è uguale a quella dell'uscita del ponte me-
iltiristore, o 5CR, ilcuiangolo diconduzione in ognise- no la forza controelettromotrice del motore, il tempo di
miciclo, è controllato dal generatore di ìmpulsi basato carica di C3 dipende parzialmente anche da questa
sul transistor unigiunzione 2N2160. ll diodo D5, serve f.c.e.m., quindi dalla velocità del motore. In questo mo-
per lasciar passaè la corrente tramite l'indotto, per ìl do quando si applica al motore un carìco sul suo asse,
tempo necessario a dissipare l'energia immagazzinata la sua velocità tende a diminuire e con essa la f.c.e.m.
dall'induttanza dell'awolgimento. quindi la tensione ai capi dell'SCR aumenta riducendo il
All'inizìo di ogni semìperiodo che arriva dal ponte di tempo di carica di C3. In questo modo si anticipa il pun-
Graetz, I'SCR è bloccato. e rnizia a caricarsi il condensa- to di innesco del tiristore, e aumenta il suo angolo di
tore C3 tramite P1, R5, D9 e I'indotto. Fra le basi 81 e conduzione. di conseguenza si appìica al motore una
82 del transistor unigiunzione c'è una polarizzazione tensione superiore che compensa parzialmente la per-
fissa, data dal diodo zener D7. Quando C3 arriva alla dita di velocità dovuta all'aumento del carico
tensione sufficiente, il transistor unigiunzione entra in Con il potenziometro P2 si regola la velocità del mo-
conduzione, scaricando rapidamente C3 attraverso la tore, riducendo la corrente che circola nell'induttore;
giunzione gate-catodo del tirìstore, che passa anch'es- con questa riduzione di flusso, si regola la velocità sino
so in conduzione. R2-C2 formano una rete di protezio- a 3000 r.p.m.
CONTROLLO
ii-irieùi=,, DI MOTORI A CORRENTE
I ENt Abilirozione dei conoli I e 2 CONTINUA
Vc€ 2 lNl Ingresso del conole I
3 ouT Uscito del conole I Nella figura che abbiamo riporta-
4 GND Mosso dell'olimentozione to alla pagina successiva, trovia-
5 GND Mosso dell'olimentozione
6 OUT2 Uscito del conole 2
mo lo schema del principio di
7 tN2 Ingresso del conole 2 funzionamento di un circuito di
I Voo Alimenfozione del corico controllo di motori DC, conosciu-
9 EN2 Abilitozione dei conoli 3 e 4 t^ .^ma "nnnio :d l--l " I rinnrro
uvr LL uv
r
ro tN3 Ingresso del conole 3
ll ouT3 Uscito del conole 3
interruttori simulano i driver.
tuRWffiffi t2 GND Mosso dell'olimenlozione LON/OFF si attiva chiudendo il
r3 GND Mosso dell'olimenlozione circuito a massa mediante un se-
l4 OUT4 Ingresso del conole 4 gnale che si puo considerare co-
l5 tN4 Uscito del conole 4
ró Vcc Alimentozione +5 Vdc me quello di abilitazione. E ovvio
che se è scollegato, il motore ri-
Piedinatura del 12938 e descrizione dei piedini.
mane senza tensione.
ENI +Vcc
tNl rN4
VlNn VOUTn VENn
oun OUT4
H H H
H
+ +
+
r lz ÈL our2
lN2
orjT3
rN3
Azionamento di un motore
a corrente continua con una coppia
Schema a blocchi dell'12938 e tabella della verità di uno dei suoi canali. di driver del 12938.
DIREZIONE
UIA
401ó
MOTORT
t2 13