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ffi
ítr-T
e
Il metallo con il quale vengono saldati i componenti elettronici Il saldatore è un attrezzo che genera il calore necessario per
sulla scheda del circuito stampato chiamato PCB poter fondere lo stagno. Ricordiamoci,
(dall'inglese Printed Circuit Board, circuito stampato) è lo stagno. quando eseguiremo le operazioni di saldatura, di evitare rt
Per questo deye essere fuso utilizzando il saldatore. contatto diretto fra lo stagno e la punta del saldatore.
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La struttura meccanica più importante del robot è il telaio, ll telaio di Monty è anche predisposto
nel quale saranno inseriti il motore, per I'inserimento di diversi sensori ottici e meccanici, ì
le ruote e le schede del circuito impresso. Avrà anche il compito come un altoparlante
di portare tutta la struttura del robot. e le batterie necessarie per l'alimentazione del circuito.
i
Prcrticcr ed esercizi. Gonsigli di ufilifù
#
1" Cifra 2" Cifra Moltiplicatore Tolleranza
Consisli prcrtici
ll cacciavite a taglio viene spesso usato in elettronica.
Per esempio, e molto utrle per estrarre
i chips dagli zoccoli o per regolare i valori dei
porcnztometn.
Golqigli prctici
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Gonsigli protici
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Montoggio persso cr pcrsso
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Cominceremo dall'analisi dell'alimentatore dì
Monty. Esso si trova sulla scheda di controllo, ed
ha il compito di fornire 5 V per alimentare la
circuiteria e 13.8 V necessarì durante il processo
di scrittura del microprocessore.
rir!1111rir1iUUIr!à;;:ij];];]i]i];]i]i]!]!]!]!]!]F ,,,u,,,,*.,,,,,,*9?.|l*:!gS*F.L,q.!!s,
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Un; voìta che avremo 1a ten:rone fìltrata
all'uscita airi i:ú.rd=-i=icic r:"1 , f,5vreil'rc
slab iiz;o':r oe. otte, - '. . \, ì-re\rd. r,r'
alirlentaíe:rrrcuiti
4 icomponenti elettronici ,leli*:cheda, e
i 13,8 V n*r-egsari durante iì piocesso ii
programmazìone del Pic.
La slabilizzazìone sì realìzza attraverso i due
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rq9uroLUr I *-^. .-:.i.,uati .n U.l e u2. Lo
siabilizzatore 7B*5 {crni:re 5 V:ull'uscita e con ii
781? cttenramo'l 2 V.
All'uscita dei 5 V di tensione di alimentazione
del circuito, incontriamo il diodo led rosso DB.
Questo diodo si illumina sempre quando la scheda è
alimentata e se non ci sono cortocircuiti.
Quindi se abbiamo la scheda alimentaà, e quesfo
diodo non si accende, dobbiamo
spegnere immedial.amen te I' alimentazione, perche
probabilmente esiste un problema.
Gonsisli prcltici
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Consigli prqtici
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La funzione logica AND. L'immagine mostra il contenitore
del circuito integrato SN740B. L'uscita va a livello logico 1
so/o se c? un 1 in entrambi i suoi ingressi. Essa si
comporta corne se i suoi ingressi fossero interruttori in
serie. Entrambi gli interruttori
devono essere attivi nel medesimo tempo.
Consigli prctici
1lil!llil]]]iì11]]1]1!11ll!l,'''ii,''il|N!{ili$Wúi:V..Lt4ar,rat4!Í'.2)íAl/tira4,ry!ellitl\a1r:,1
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ll connettore d'applicazione J4 lo chiameremo PIC-BUS.
Contiene tutti i segnali d'ingresso e uscita del
microcontroller PIC situato nella scheda di controllo.
Attraverso esso ci collegheremo con il resto delle
schede da cui è costituito Monty. ll PIC potrà operare
con sensori e periferiche situati in queste
schede senza Ia necessità di muoverlo dal suo zoccolo
Gonsigli prctici
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I microcontroller PlCl6FB4 puo funziona-
re con quattro diversi tipi di oscillatori, che foscnuaoNtRoff Crn
possono essere specificati dall'utrlizzatore
+Voo 625kHz lOkf) 20PF
almomento della programmazione,
80kHz I0 ko 22OpF
mediante la parola di conf igurazione.
Nella nostra scheda di controìlo abbiamo utt- Rext (5kcRext<100k) SOHz t0 kO 0,lPF
lizzalo un oscrllatore tipo XT, formato da un cri-
stallo di quarzo e da due condensatori ceramicì
da27 pF.
I quattro tipi di oscillatori permessi sono:
SgF,n!$*|i,,,p,mi
del programma, e anche il consu-
mo di energia. All'interno della
stessa famiglia dei PIC esistono
modelli progettati per lavorare a
frequenze differenti. ll tempo di
esecuzione di un' istruzìone e
quattro volte il periodo di clock
dell'oscillatore che stiamo utiliz-
zando.
TCICLO Dl ISTRUZIONE=
4 * TCLOCK
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Connettori DB9 e D825. I connettori DB9 e DB25
sono uno standard molto diffuso in elettronica, per
vari motivi, uno dei quali è che sono il tipo di
connettore utilizzato dalla maggioranza dei PC per
comunicare con le periferiche tipo
il mouse o la stampante. Le porte seriali utilizzano
il connettore DB9, mentre quelle
parallele (e anche alcune seriali) impiegano il D825.
DB25 MASCHTO l
Consiqli prcrlicr
Collegamenti nella scheda di controllo
Segnole t/0
impregano quando la porta si utilizza per collegarsi, per +Dolo Bif I Dl 3 0ulpul
PC e il microcontrollore
Se osserviamo lo schema elettronico della figura, D5 7
+Dolo Bif 5 0ulpul
vedremo che tutti i segnali che vanno verso il connetto-
re, hanno una resistenza seriale da 'l 00 O, che serve per
la orotezione della oorta contro le sovratensìonì. Inoltre +Doto Bil 7 Dl 9 0ulpul
possiamo vedere che l'unrco ingresso utilizzato verso il
PC è il piedino 10, attraverso il quale si potrà leggere ìl
contenuto del PlC. +Busy -57 lì InPul
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rlu,
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Nell'immagine è mostrato lo schema completo
che si utilizta per la programmatione
del microcantroller PlC. Attraverso tl connettore
DB25 (J3) ci collegheremo alla porta
parallela del PC, e scartcheremo i programmi nel
microcontrol ler. I noltre potremo
leggere i programmi che il PIC ha in memorta.
Come possiamo osservare questo circuito pro- memoria di programma del PIC, il PC invia una sequen-
grammatore utilizza tensioni da 5 e da 13,8 V za di uno e zero attraverso la linea di R6 e contempo-
Abbiamo gia visto che i 13,8 V si otlengono con Io raneamente il PIC risponde inviando i bit tramite la linea
stabilizzatore 7812 e i tre diodì rettificatori 1N4007. di RB7 al piedino 10 del connettore. Tutte queste fun-
Questa tensione è necessaria per inrziare il
processo di scrittura deì PlC, dato che per +5Vcc
r l:s'
NIGI(EL-ffiDMTUTI BfiT'TEItY
tev 6mrnAh
Un'alternativa alle pile convenzionali,
consiste nell'uso di batterie ricaricabili.
&r€-AA
Le batterie piit comuni sono quelle
al nichel/cadmio, le quali possono essere
ricarÌcate moltissime volte senza
che si danneggino. Per le applicazioni
che oltre a I l' a utonom i a ri ch i edono
anche elevate prestazioni, le batterie ideali
sono quelle al piombo,
che sono ugualmente ricaricabili, ma
fo rn iscon o maqq iore corrente.
p* 34
/ t.,t.../:.-..t1i\tt,b\t'.r"r..r..4tì,ì;ì Ì I,,,11:ìììr,
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Un '1
logico corrisponderà alla presenza di una determi-
INGRESSI DIGITALI
Gli ingressi digitali sono quelli che presentano solo due nata tensione, ed uno 0 logico segnalerà I'assenza della
stati logici, che possiamo rdentificare come "1" o "0". medesima.
ffi
in cui viene attivato.
Vcc
SI
5W
sw SPsr { PUSHBUTTON
Questi sono gli schemi che dobbiamo realizzare
per utilizzare un interruttore o un pulsante. ln
funzione del posizionamento e collegamento della
resistenza, potremo ottenere all'attivarsi: un "1" o
uno "0". Nello schema della figura, nella situazione
di riposo entrambe le uscite sono a "0", quindi, RI R2
quando si attiverà I'interruttore o il pulsante
otterremo un "1" logico I pulsanti e gli interruttori
rok lok
non sono necessariamente costituiti da un solo
contatto; esistono commutatori e interruttori che alla
loro attivazione chiudono numerosi contatti. lnoltre ct
sono interruttori che chrudono fra i loro estremi
diverse uscite, a seconda della positione in cui si
trovano. Per gli interruttori disponiamo inoltre di
pacchetti di microinterruttori, come quello mostrato
nell'immagine, che permettono di disporre
in un unico componente di diversi ingressi digitali.
Sia gli interruttori che i pulsanti, sono periferiche
d'ingresso di tipo meccanico.
SW DPDT SW DIP.s Tutte le peilferiche ad ingresso meccanico presentano
un fenomeno conosciuto come effetto rimbalzo.
W H
+Vcc SEGNAtE
D'ENTRATA
9**g.liJta|ia,i
11!!!:lll?rî1reìììììlììÌlf ìit1r........11&taaira@ra**9a..:aaaaat ) ,,,.F*##,t
|l[offi,t,FH#,Px*:'9##'î***P',,,,,,**"-lÌiìP]ffii]i]ì
Oltre agli tnterruttari e ai pulsantr, esrtono
altri tipi di sensori meccanrci adatti all'uso del
mondo della mtcrorobotrca. Qualunque sensore
di tipo meccanico che uttl,tteremo presenterà
sempre l'effetto rimbalzo
Sensori ottici
I sensori otttci sono sensori digitali
che utilbzano un raggio di luce infrarossa
per il loro funzionamento. 5i basano sull'uso di un
fotodiodo e di un fototransistor, che sono
componenti elettronici capaci di modificare il loro
com po rta mento i n fu nzione
della quantità di luce che inctde sopra di essr.
RT
220
tsol
lì oFro
lsolAfoR-A
I sensori ottici piu comuni utilzzano un fotodiodo
R2
come fonte di emissione del raggio di luce, e un
rk
fototransistor come ricevitore di detta luce.
ll fototransistor è un tipo di transistor che
polarizza la sua base quando c'e presenza dt luce.
quando invece non riceve luce, non lascia
circolare corrente tra collettore ed emettitore.
.É
J'#
ff
ll sensore dell'immagine e un sensore ottico a
riflessione. Emette un raggio di luce con un
determinato grado di inclinazione. Se questa /uce
rimbalza sopra una superficie bianca e ritorna al
fototransistor, I'uscita del sensore andrà a "1". AI
contrario, se la luce non ilmbalza, o la superficie è
nera (quindi assorbe la luce) il fototransistor non si
ff
polarizza, e all'uscita del sensore avremo uno "0".
Con questo principio di funzionamento si puo
intuire come faremo a far si che il robot segua la
traiettoia di una ltnea nera disegnata sul
pavimento, oppure che riconosca il verso della
curva, gli spostamentì, ecc.
KC
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E
-.:,:'#
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'#-
KC
AE
É
:#
lJn'importante differenza dei sensori di tipo
ottico, rispetto a quelli meccanici, consiste nel
fatto che non presentano l'effetto rimbalzo.
Questo e dovuto al fatto che non ci sono parti
meccaniche coinvolte
nel funzionamento di questi dispositivi.
Consigli prcrtici
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#
G
$s
Montcrcrqi
:nrl|gg":#fg_t!*#q,s,r,?*
Pt 28
Cella LDR
La cella LDR mostrata nell'immagine, è un tipo
di resistenza che varia la sua resistività in funzione
della quantità di luce che incide su di essa.
Con questa proprieta e un piccolo circuito di
adaltamenb, possiamo misurdre, ad esempio,
ls nttantifs rli lttrp rhp r'e in un'abitazione.
Co nve rtito re a n a I og co / d i g i ta I e
t
Consigli prctici
Diodi LED
I carichi tipo LED, come quello mostrato
nel I' immagine, possono essere attivati
direttamente dai piedini del microcontroller.
I diodi LED sono periferiche molto
utilizzate, dato che ci permettono di vedere
lo stato logico dei segnali,
senza necessità di utilizzare il tester per verificarli
Consigli prctici
Mpnfaggig pcrEgo,,,,,:,,,,,,,.n,s::g,,,,,,,,,,,,,
Oltre ai dispositivi digitali ottici di uscita,
come i display o i led, disponiamo anche di dispositivi
sonori. I sensori piezoelettrici, emettono
un suono quando sono attivati da un'1'logico,
e smettono di emettere quando ricevono uno '0'.
Si possono attivare direttamente
con il segnale di uscita di qualunque piedino
del microcontroller PIC.
, *-**Jg.**iHl*#I*lit,i
Delle periferiche tipiche, impiegate in numerose
applicazioni (ad es. in Monty), sono i motori.
Nell'immagine abbiamo un motore a corrente
continua (C.C.). ll microcontroller può
pilotare la sua accensione, la sua fermata, cosi come
la velocità e il verso del giro.
ENI +Vcc
tNl rN4
Per convertire i segnali logici del PIC in segnali di OUTI OUT4
potenza, applicabili al motore, possiamo utilizzare un
driver come I'L2938 che puo governare sino a due
motori CC. Questo chip si controlla direttamente dal
:= +
PIC e amplifica il segnale per poter attivare
il motore. lnoltre si può impiegare il classico ponte ad
+ -
H, formato da transistor e componenti discreti.
OUT2 OUT3
rN2 rN3
+Vss EN2
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i seguito spiegheremo il funzionamento del -
o ^--+:-^ ..J-rr^ \]uoil ^lSSiamO
v6r LilE uoilc ^,,-r' PL selezionare dìstinte fun_
software di programmazione che serve per zioni di programmazione: il programma da scrivere, con
programmare il microcontroller. Per questo, le verifiche dello stato del PlC, ecc. In seguito spieghere-
abbiamo brsogno dei programmi compilati e mo in dettaglio ognuna di queste parti del software.
senza errori mediante l'uso di un aliro oro- Ricordiamo anche che questo software di programma-
gramma compilatore come il MPASM. zione, richiede che rl microcontroller PIC sia inserito nella
ll programma che dobbiamo eseguire per scrivere il scheda di controllo, e che quest'ultima deve essere col-
PIC si chiama 'l6FB2.EXE e si trova nelle directory PRO- legata alla porta LPT'l del computer, mediante un cavo
GRAMMI del CD-ROM, così come mostrato dall'imma- D825, e correttamente alimentata.
gine. Raccomandiamo di copiare il programma in una Nella finestra superiore a srnistra della videata, pos-
cartella deldisco rigido e dieseguirlo da lì, invece che dal siamo vedere il codice esadecimale del programma da
CD-ROM. La directory radice per trovare iì file del pro- scrivere. Questa è la sequenza dei dati che viene intro-
gramma da scrivere sul PlC, sarà quella delìa directory in dotta nel microcontroller, che si ottiene dopo aver com-
cui il programma si trova e dalla quale si eseguirà il pro- pilato il programma. Quando eseguiamo il program-
gramma 16F82.EXE, per cui è consigliabile posizionarlo ma, tutte le posizioni sono riempite da un codice
nella stessa diectory ìn cui si trovano i nostri file compi- 3FFF di default. Questo corrisponde ad un codice di
lati, o in un'altra vicina. Questa e la finestra che appare istruzione del PIC (14 bit per codice) composti da
dopo aver eseguito rl programma. E divisa in varie zone livelìi '1' (memoria cancellata).
Jél
-d\\\\ ]:sJ:;#jì'fl
:1ÈÉÉ:í.;;;i llammino.asm Cammino.her EsFloralore.asm Esplorètore.hex
Programma in esecuzione
Consigli prqtici
Cercando il file
ff
re
,é
--ffi
file .hex che voglramo scrivere nel PlC,
Per aprire il directory dobbiamo cliccare con il mouse sulla directory :f,e
dobbiamo cliccare sul pulsante apri, che si trova nella desiderata una volta che abbiamo visto il file .hex che
zona inferiore della finestra, dove ci sono tutti i pul- vogliamo scrivere; cliccando su di esso lo manderemo
sa nti. direttamente al buffer del software di lettura oer man-
Dopo avere cliccato con il mouse questo pulsante, darlo nel PlC.
appare una finestra come quella dell'immagine. Come Dopo aver aperto un file .hex, nella finestra che rap-
standard, ci troviamo ora nella directory in cui si trova il presenta il buffer di memoria, nella posizione dove
software di programmazione, e dalla quale lo abbiamo prima avevamo solo dati 3FFF, devono apparire una
eseguito. Dobbiamo ora cercare l'ubicazione dei file serie di numeri esadecimali che corrispondono al codrce
.hex che vogliamo scrivere, muovendosi suli'albero delle hex che scriveremo nel PlC.
directories del disco rigido. Vedremo sulla parte destra il Possiamo vedere tutto il codice del programma, che
nome dei files .hex che abbiamo nella directory e che arriva sino all'induizzo 3FF. Per questo possiamo clìcca-
potremo ulllizzare, nel caso ne esista qualcuno. re sui pulsanti Pag su o Pag giù o sopra le due frecce.
Per retrocedere nella directory, sarebbe a dire per Con le frecce scenderemo o saliremo solo di una linea
awicinarci alla directory base, dobbiamo cliccare con il per volta. Con i pulsanti Pag su o Pag giu, saliremo o
mouse sopra i due punti che si trovano all'inizio, come scenderemo di una videata. in modo da poterci muove-
prima directory, di ogni finestra. Per entrare in una re sul file molto oiù raoidamente.
Gonsigli prqlici
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@ rymffiry ffi
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Mediante questo menu possramo selezianare
la parola di configurazione
rhp notrcmn mpmnizzsrp nel mrcroconlroller
la prima optione. rcdi(e P serve per
proteggere o non il @dirc d; progròmmd
che vogliamo scrivere. Se attiviamo
la proletione del codice e scrivramo rl PtC,
quando lo leggeremo apparrranno
tutti gli tndirtzzi con il dato 0000, sarebbe a
rlira íl rnr"lira à.r;^t)f^
ll Watchdog T è il temporizzatore interno
ehp nt tn a,<erp t trili'zstn nef evitafe blOCChi
nel PlC, e tl Power Ttmer consiste nel
comandare al PIC di realizzare una piccola
temporizzazione dopo il Power On, in modo
che la tensione ai suoi ingressi si
stabilizzino prima di iniziare
ad eseguire il programma. lnfine dobbiamo
selezionare il tipo di oscillatore con
il quale lavorerà il microcontroller, nel nostro
ra<n <renliprpmo <Fmnrp lOSCillatOfe XT.
Nella parte infertore della finestra corrispondente al buffer di memorta troviamo i pulsanti attraverso i quali realizzramo
tutte le funzioni di programmaztone. lnizieremo la loro descrizione dalla fila supenore.
ll primo pulsante "Api File" serve per caricare il programma esadecimale (estensione .hex) che vogliamo memorizzare
nel microcontroller PlC. ll secondo pulsante, "Programma Tutto", ci permette
di scrivere nel PIC sia la memoria di programma con il file .hex selezionato, che la parola di configurazione. ll pulsante "Programma
Parola" scrive solo la parola di configurazione del PlC, senza modificare il contenuto della memoia Flash di programma.
L'ultimo pulsante di questa fila, "Verifica" serve per verificare se abbiamo scritto bene
il PIC e se è stato o no correttamente programmato. Si confronta il contenuto del buffer con quello della memorta interna.
ll pulsante della seconda fila "Leggi PlC", ci mostra nella finestra
del buffer il contenuto di un PIC già programmato. Leggeremo sia la memoria di programma del PIC che la sua parola di
configurazione. ll pulsante "Cancella" pulisce la memoria di programma del microcontroller ed elimina la parola di conftgurazione.
Mediante il pulsante "Verifica Cancella" veilfichiamo se la memoria del PIC
è cancellata o meno. lp,fip's martiznta it nt ttcanta "Fc.i" terminiamo l'esecuzione del software di programmazrone.
F-p,,*,tig*li*****ki
Se attiviama I'opzione "Veilfica Cancella"
il software si assicura che il PIC
sia cancellato prima di procedere
alla scrittura di ognuno degli indirizzi di memoria
di programma. Questa verifica si deve
fare sempre manualmente
mediante il pulsante, ed è molto affidabile.
a pp a re u :
n,,A frt i : ":"tr:';î ff;;'!
Si tratta di due numeri esadecimali da quattro bit
;
che si scrivono in una zona riservala
della memoria del PlC.
Nel numero lD si tntroduce un numero libero,
che generalmente è utilizzato per indicare il numero
di versione del programma scritto,
identifica il fabbricante, ecc. ll checksum
ci puo servire come codice di sicurezza,
per verificare se la memoria del PIC ha subito
alterazionr, o se si trova memorizzata
così come è stata scritta.
Quando scriviamo il PlC, il programma calcola
mediante un algoritmo, tl codice checksum,
in funzione dei dati che sono scritti nella memoia.
Quando leggiamo la memoria del PlC,
si calcola impiegando /o stesso algoritmo,
il checksum corrispondente ai dati letti che sono
memorizzati. ln questo modo, se il numero
che mostra la finestra dopo aver letto il PIC
e /o stesso che abbiamo visto quando abbiamo
scritto il programma, significherà
che la memorra del PIC e rimasta inalterata.
Consigli prcrtici
..,: . .r". -.i. ìrrrrìììrìììr:rrr.rrrrr
iii Pt 38
''.:aaa...))).).))i\tt
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f,rilecreaggi* pcss+ s €trsso
Con il programma 16FB4.EXE oltre a scrivere la
memoria Flash e la parola di configurazione del PIC
possiamo anche vedere il contenuto della memoria
EEPROM dei dati. ll PIC consta di 64 indirizzi di
memoria EEPROM, nella quale possiamo scrivere,
mediante il nostro programma di apphcativo, valori
che non vogliamo che vadano persi quando al
microcontroller viene tolta tensione. Per accedere alla
videata mostrata nell'immagine, dobbramo cltccare il
pulsante "Modif. Dati", che si trova all'inLerno del
menu "Caratteristiche". Dopo aver premuto questo
pulsanle sr apre un'altra finestra in cur sono spariti
alcuni pulsanti nella parte inferiore, inoltre si rrducono
anche gli indrrizzi dl memoria che possiamo leggere. ln
concreto posstamo leggere i 64 byte che
abbiamo memorizzato negli indirizzi EEPROM del PlC.
Gonsigli prctici
Ciclo di cancellazione realizzato
Dopo aver programmato il PlC, potremo modificare tl contenuto della parola di configurazione,
indipendentemente dalla memoria di programma. Per fare questo chccheremo il pulsante
"Programma Parola" e introdurremo nel PIC la nuova configurazione. Per eseguire il
programma nella nostra applicazione, dobbiamo scollegare il cavo DB-25 dalla scheda di
controllo (non è obbligatorio). lnoltre dobbiamo muovere la posizione SW3 da PROG a RUN. ln
questo modo le linee RB6 e RB7 rimangono pronte peressere collegate ai sensori e agli
attuatori, invece che al circuito di scrittura della scheda di controllo. Ora potremo modificare la
fonte di alimentazione e passare all'alimentazione mediante un trasformatore, o alimentare con
pile o batterie. ll consumo in questo momento è minore e se avremo scollegato il cavo D825,
disporremo di un sistema autonomo. Quesro e il processo che bisogna sempre seguire per
la programmazione corretta del PlC, e dobbiamo seguirlo anche ogni volta che introdurremo un
programma nuovo. Se abbiamo seguito questi passi e nonostante tutti i tentativi fatti non
riusciremo a cancellare o programmare il PlC, dobbiamo rivedere le saldature e la disposizione
dei componenti sulla scheda. Possiamo toccare con la punta del saldatore Ie saldature
per verificare se qualcuna di esse non sia stata ben fatta o non abbia preso la forma di cono.
Consieili prcrlicr
Pt 40
..
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rffi 4F
5r{_yà;. F
Montcrggio passo c p.rsso