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Struttura

di un robot industriale
a maggioranza di noi ha pensato qualche tratta di un tipo di automazione molto flessibile, adatta-
volta ad un robot ideale. un robot che asso- bile all'ambiente e di facile utilizzo. Così nasce il "mani-
migli a noi, che ci aiuti nelle nostre faccende, polatore programmabile" di George Devol, nel 1956. A
ci accompagni nei nostri giochi...., in defini- poco a poco l'immagine e le caratteristiche del primo ro-
tiva una macchina a somiqlianza dell'uomo. bot si trasformarono, così come Ie forme di controllo, che
Invece i robot che si utilizzano ai nostri giorni non han- sono passate dalle forme di controllo tramite computer
no sembianze umane, servono come aiuto all'industrìa sino ai moderni microprocessori e microcontrollori. Si cal-
per far fronte alla necessità di aumentare la produtti- cola che attualmente ne esistano, su scala mondiale, più
vità, e migliorare la qualità dei prodotti oltre che a ri- di un milione di unità, utilizzate in differenti settori.
durre i costi, rendendo obsoleta l'automazione indu-
striale rigida. Sono molto utili anche per lavori in am- CARATTERISTICHE DEI ROBOT
bienti pericolosi, come quelli dove la temperatura è INDUSTRIALI
molto elevata o vi sia presenza di sostanze tossiche. Si Anche se non tutti i robot possiedono le seguenti carat-
teristiche al completo, quello che definisce un robot in-
dustriale si può riassumere nei punti riportatr nella figura:

5i può odoflore o differenti sistemi di preso o sfrumenfi.

E outomotics.

I più moderni prendono decisioni o secondo delle informozioni coptole dol


mondo eslerno.

Caratteristiche orincipali di un robot industriale

Un robot industriale di solito ha l'asoetto di un brac-


cio con diverse articolazioni, con un elemento termina-
le che è quello che normalmente realizza il lavoro. Que-
sto elemento si puo sostituire a seconda della funzione
da realizzare. Normalmente il robot è integrato rn un
ambiente con altri robot, oltre a macchinari diversi ed ai
relativi apparati di sicurezza, come mostrato nella foto-
grafia, che è stata realizzaLa da INALI S.L. per il Labora-
torio di Robotica e Sistemi di Produzione Integrati di
ESIDE (Università di Deusto). Hanno un prezzo e una di-
Robot industriale KUKA KR6/2.
mensione considerevoli.

Roboticei industrierle e intelligenzn nrtificierle


ll loro funzionamento è gestito tramite un computer
od un altro sistema di controllo che a seconda del oro-
gramma o deìle istruzioni che sta eseguendo, ordina un
movimento o l'altro al robot. Ouesti controller inoltre
sono incaricati di realizzare i calcoli necessari e di pren-
dere le decisioni.
I robot di ultima generazione, hanno la capacità di
acquisire i parametri esterni tramite dei sensori, e anche
di prendere decisioni autonome, ad esempio, annullan-
do un'operazione se rilevano che il pezzo che stavano
movimentando si è spostato, oppure adattando il per-
corso ad una piattaforma di lavoro variabile. I program-
mi che governano questo tipo di robot sono quindi
molto generali e ottimizzati, e non necessitano di rego-
lazionr ognr volta che avviene un minimo cambiamento
nell'ambiente.
Attualmente sono molte le applicazioni che si realiz-
zano con l'aruto dei robot, ad esempio il carico e lo sca-
rico delle macchine utensili, oppure nei settorì della
stampa. fonderia. verniciatura, foratura, taglìo ecc. Robot mentre sta prendendo un utensile.
pero è l'industria automobilistica che assorbe il 60% del
parco mondiale di robot per realizzare lavori che sino a
poco tempo fa erano esclusiva competenza dell'uomo. . Manipolatori: sono sistemi per operazioni semplici e ri-
petitive. La sequenza dei passi può essere fissa, anche se è
CLASSIFICAZIONE DEI ROBOT permesso variare alcune caratteristiche, è anche previsto
Esistono differenti criteri per classificare i robot indu- che un operatore possa prendere il controllo del lavoro.
striali, qui lo faremo in base alla complessità dei lavori . Robot di ripetizione o apprendimento: sono quel-
che possono realizzare, il che comporta una maggiore li che apprendono una sequenza di movimentr, che in
o minore complessità della gestione. In base a questo orecedenza un operatore ha realizzato con l'aiuto di un
possiamo dividere i robot nelle seguenti categorie: controllo manuaie, e la ripetono; questo e conosciuto
come programma "gestuale".
.Robot controllati dal compu-
ter: dispongono di un linguaggio
specifico, adattato al sistema, per
realizzare i orogrammi che in se-
guito eseguira il robot.
. Robot intelligenti: simili a
trrtti
Lvrr, iI nrerpdonti
vl
nprn COn la Ca-
pacìtà di prendere decisioni che li

adattano all'ambiente, dato che


dispongono di sensori per la rac-
colta delle informazioni.
. Micro-robot: hanno un prez-
zn nirr er^rp<,sihilo Ia struttura e
il funzionamento sono simili ai
precedenti, però il loro obiettivo
è ben diverso. Hanno fini edu-
cativi, di intrattenimento o di ri-
Fotografia di una consolle di programmazione.
ce rca.

Roboticcr industricrle e intellieienzq drlificicrle


Cinematica e posizionamento
dei manipolatori

Manipolatore con i suoi tre elementi


principali uniti da articolazioni.

ri, gli assi di movimento per il posizio-


namento dell'elemento terminale, e Ia
soluzione ai problemi diretto e inverso.

Robot Kuka KR6/2, mentre sposta un oggetto da un piedistallo ad un armadio


LA STRUTTURA MECCANICA
Per struttura meccanica si intende la
I manipolatore è uno dei piu comuni robot ln- struttura fisica del manioolatore e la relazione fra i suoi
dustriali. Come indica il suo nome, questo robot elementi. Normalmente un manipolatore è costituito da
"manipola" gli oggetti per realizzare diversi tre elementi, corpo, braccio e avambraccio, che sono
compiti, quali spostarli da un posto all'altro, ap- collegati fra loro mediante delle articolazioni. Queste
plicare dei puntì di saldatura, forare, ecc. La ci- possono essere rotanti, quando il movimento permesso
nematica applicata alla robotica analizza i problemi che fra gli elementi collegati da questa articolazione e una
derivano dal posizionamento degli elementi di un ma- rotazione, o prismatiche, quando è di traslazione. Al
nipolatore, e fornisce soluzioni per questi problemi. An- termine dell'avambraccio, in quello che sarebbe il polso
che se la cinematica dei robot sr basa su concetti di ma- del manipolatore, si montano i diversi strumentì, secon-
tematica avanzata, non è nostra intenzione approfon- do il compito da svolgere.
dire qui questo tema, bensì fornire una visione genera-
le, in modo da rendere I'argomento facilmente com- GLI ASSI DI MOVIMENTO
prensibile, anche se non si possiedono grandi nozioni ll numero degli elementi del braccio e delle articolazro-
matematiche. ni che li collegano, determinano gli assi di movimento
Nella cimematica dei robot si lavora con tre concet- del manipolatore, che saranno i movimenti indipenden-
ti fondamentali: la struttura meccanica dei manioolato- ti che posizionano la parte del braccio nello spazio e la

Roboticcr industrierle e intel enz.l crrtificiqle


montaggio. Al contrario, in applrca-
zioni semnlici nrro essere sufficiente
un numero di movimenti più limìtato,

L5---
i
e pertanto con un minor numero di
assi dr movimento.
Secondo il sistema di coordinate
scelto, si potrà realizzare una serie di
movimenti oppure un'altra, quindi
dovremo pensare al lavoro che dovrà
svolgere il robot prima di scegliere il
tipo di coordinate, in modo da poter
realizzare tutti i movimentr che saran-
no np.pqq:ri ner nrrelYv\ determinato
compito.
ll movimento degli elementi del -i
manrpolatore, così come il calcolo,
l'elaborazione delle informazioni e le
azioni da eseguire, sono regolate da
Schema di un manipolatore con movimento su 6 asst.
un sistema chiamato controìlore; que-
sto sarà più o meno complesso a se-
posizione dell'elemento terminale. ll tipo di manipola- conda dei parametri da governare.
tore impiegato più frequentemente nell'industria, ha tre La posizione dell'elemento terminale sarà affidata al
assi di movimento nei suoi elementi e altritre nel polso. controllo cinematico, che dovrà fornire tutti i parametri
I primi tre servono per posizionare lo strumento e gli al- necessari allo scopo, controllando anche le parti del
tri tre per orientarlo nello spazio. braccro che sono collegate a questo elemento, deci-
Un maggior numero di assi di movimento permette dendone sia la velocità che il tipo di movimento.
un aumento della flessibilità del posizionamento dell'e-
lemento terminale, il quale puo essere necessario per I PROBLEMI DIRETTO E INVERSO
applicazioni industriali complesse, come quelle del Nel problema cinematico diretto si conoscono i para-
metri che definiscono gli assì di movi-
mento, cioè la posizione delle artico-
lazioni. Partendo da queste bisogna
calcolare la posizione dell'elemento
terminale.
ll problema cinematico inverso de-
ve determinare le caratteristiche degli
assi di movimento partendo dalla co-
noscenza della posizìone dell'elemen-
to terminale.
Per la soluzione dei problemi diret-
to e inverso, si utilizzano le regole trì-
gonometriche, ed altre piu comples-
qo .nmlrnnrp psatte basate sui cal-
coli matriciali e sulle trasformate
omogenee. Dopo aver calcolato gli al-
goritmi, è necessario implementarli in
un linguaggio di programmazione,
Sistema di coordtnate cartesane come il Basic o il Pascal o, perché no,
dei 4 tipi fondamentali di manipolatori a) cartestani, b) angolari, c) cilindrici, d) sferici
l'assembler del PlC.

Ro b o t i c er i n d u s t r i n I e e in re IIi ge1f1 î-1_l1-lg!a I e


Sistemi di controlto
con mtcroprocessore
I controllo dei robot industriali ha percorso ELEMENTI DEL SISTEMA DI CONTROLLO
molte tappe. Dai primi computer. sino ai mi- Tutti i moderni sistemi di controllo tramite computer ri-
croprocessori e agli attuali microcontroller si è chiedono alcuni elementr base oer funzionare in modo
ottenuto di diminuire il prezzo del controller intelligente, ad esempio i sensori con i relativi sistemi di
senza perdere né potenza né velocità nell'ela- acquisizione dei dati e di interfacciamento, il software
borazione dell'informazione. Normalmente abbiamo di- di controllo, gli attuatori con i loro adattatori, e i dispo-
versi di questi controller che lavorano in parallelo e si sitivi di comunicazione
trasmettono i oarametri. ll numero di controller e la lo-
ro potenza, dipende dalla complessità delle funzioni SENSORI, SISTEMI DI ACQUISIZIONE
che devono realizzare. E CONDIZIONAMENTO
Un robot è tanto più intelligente quanto più potrà I sensori sono incaricatidi tradurre le grandezze fisiche
adattarsi all'ambiente in cui lavora, senza aver bisogno reali come la veìocità o la pressione, in segnali elettrici
di modrficare il suo programma di controllo. Così, te- normalizzati. E Ia prima presa di contatto del robot con
nendo conto dei parametri esterni come velocità, posi- l'esterno, il che, una voìta tradotto e normalizzato, si
zione, accelerazione, ecc. si calcoleranno le azìoni da trasforma in una decisione da eseguire.
fare eseguire al manipolatore. Prima di realizzare la traduzione di questi segnali,
spesso e necessario un adattatore,
che ad esempio amplifichi il segnale,

ffi lo filtri, o in definitiva lo adatti, per lo


stadio successivo. ll sistema di acqui-

ffi ffi

BUS DEt SISTEMA

Schema degli elementi di un sistema di controllo con computer. Sensore dt pressione.

Roboticrr industricrle e intell crrtificicrle


di applicazioni complesse in poco tempo, gra-
zie anche alla facilità di comprensione dovuta ai
nuovi linguaggi di programmazione visuale che
possiedono. Così lo stesso PC si converte ìn vi-
sualizzatore di datì, presentando allarmi, ano-
malre, informazioni, ecc.

ATTUATORI E ADATTATORI
Dooo che il software ha determinato le azioni
da realizzare. queste si trasmettono all'attuato-
re corrispondente, che a sua volta avrà bisogno
di un adattamento precedente, come un relè o
un driver. Si puo aprire una valvola perché la
pressione misurata è molto alta, o pilotare un
dispositivo il cui movimento azioni qualche co-
sa, aumentare o diminuire una tensione, ecc.

DISPOSITIVI DI COMUNICAZIONE
PLC costru ito con microcontrol ler.
A seconda dell'installazione che si vuole auto-
maîizzare. ootrebbe essere sufficiente un solo
sizÌone dei dati, a volte, realizza anche questa funzione, sistema per il controllo del processo, oppure che ven-
oltre alla conversione del segnale, alla memorizzazione gano distribuite le funzioni su vari sistemi.
A^^l -^^--^ --t-tilcturo
-+' 'ra nnf rÀ qvErE rttn rlil sistema di
e alla vrsualizzazione. Alcuni di questi sistemi sono ba- v9rr ovporcLLr PUUq avorp trLULLU
sati su personal computer dotati di schede specifiche, controllo ed essere indipendente, oppure contenere so-
che eseguono le suddette funzioni; tuttavia questo non lo una parte del processo, come la cattura dei dati, l'e-
e l'unìco metodo, esistono anche altri sistemi chiamati laborazione dei medesimi, la loro visualtzzazione, l'at-
PLC che sono stati sviluppati in modo specifico per cat- tuazione sur dispositivi, ecc.
turare segnali, sia analogici che digitali, ed elaborarli. Normalmente questi sistemi sono in comunicazione
fra di loro, i modi di comunicazione sono vari, dato che
SOFTWARE DI CONTROLLO possono essere tramite le reti LAN, comunicazioni seriali
I sistemi di acquisizione dati basati su piattaforme PC di secondo le norme RS-232-C, RS-485 o Bus l2C, comu-
solito si accompagnano con dei software di controllo. nicazione oarallela. ecc.
Questi software sono sempre più do-
tati di interfacce semplìci da ulilizza-
ro rhp ncrmotlnno la realizzazione
ffiffi RS-232-C

RS-232-C t2c l2c

ffi ffi
E- @r
Solenoide che si contrae
ffi
e si espande a seconda del segnale fornito fra sistemi e normale

Roboticerindustrierleeintelligenzg..q!.|_ir::-_i*!*
I suoni dell,e macchine

ome succede per i microrobot, anche i robot voce. e dall'altra il riconoscimento automatico della vo-
industriali si relazionano con l'ambiente ce umana per pilotare le macchine con parole o frasr. In
esterno mediante i sensori e gli attuatori, questa sezione tratteremo argomenti inerenti la prima
questi ultimi normalmente come elemento pafte.
terminale. Quante più informazioni potrà Se analizziamo il modo in cui noi umani generiamo
captare il sistema tanto più sarà adattabile, e si potrà la voce, vedremo che, come esistono organi specifici
basare su di esse per prendere le decisioni. lsensori più per i sensi, come la vista, I'udito o il gusto, la voce uti-
impiegati in robotica sono quelli che informano sulle lizza differenti parti della nostra anatomia. Semplifican-
grandezze tipiche dell'industria, ad esempio la vicinan- do molto possiamo definire il suono come una corren-
za a un oggetto, la velocità, l'accelerazione, coppia e te d'aria che esce dai polmoni. 5ul suo cammino verso
forza, temperatura, ecc. Tutti questi, in genere, sono l'esterno, attraversa diverse pareti che la trasformano,
semplici trasduttori di tipo optoelettronico, eìettromec- così si ottengono i fonemi che combinati fra loro for-
canico oppure a ultrasuoni, anche se a volte ci interes- mano le parole, con le varianti dei diversi parametri, che
sa che il robot possa comunicare con sistemi di visione fanno sì che una persona abbia la voce più acuta o più
e suono. bassa dr un'altra.
Nella figura in basso possiamo osservare gli elemen-
LA VOCE UMANA ti che intervengono nella produzione della voce. L'aria
'l orocedimenti oer la sintesi della voce hanno due va- uscendo dai polmoni passa nella laringe, dove si trova-
rianti: da una parte I'ulilizzo di sistemi che, incorporati no le corde vocali, che come dice il nome sono delle
nelle macchine, awisano di certi processi mediante la corde che vibrano al passaggio dell'aria, toccandosi fra

Mascotte di Sony che risponde agli ordini impartiti con Ia voce. Parti che intervenqono nell'emissione della voce

Sintesi vocerle
Schema generale di un sintetizzatore dÌ voce

di loro e controllando la quantità e la velocità della me- ne del suono mediante il campionamento del segnale o
desima. La pressione esercitata su di esse determina la fluttuazione del segnale sonoro, mentre i secondi rico-
frequenza del suono, compreso fra 60 e 3.500 Hz. Co- struiscono la voce tenendo conto dei parametri di al-
me molti avranno notato, alcune volte la voce si fa più tezza tonale, intensità, armoniche ecc. per cui risultano
roca. se abbiamo parlato per molto tempo senza averle più complessi, però riproducono con molta fedeltà pa-
lubrificate. Dopo aver attraversato la faringe si incontra role e musrca.
la cavità orale, dove ci sono la lingua e ì denti, che so- Questi parametri sono calcolati e scritti in preceden-
no in comunicazione con la cavrtà nasale. Le dimensio- za da un orooramma di analisi vocale.
ni di queste cavità, il movimento del-
la lingua e delle labbra, o fattori va-
riabili come un'eventuale costipazio- vocE
ne, cambiano la frequenza di riso-
nanza e i parametri propri della voce.
CONVERTIIORE A/D
SINTESI DELLA VOCE
I sintetizzatori vocali sono cìrcuiti
elettronici utilizzati per riprodurre il FILÎRO DIGITALE
niir fedelmente Ynossibile
"'' la voce {MODEIIO MAîE'$ATTCO]
umana. Di solito sono dotati di una
memoria che contiene i codici digita-
li da riprodurre; tramite un micropro-
cessore che controìla tutto il proces- ANALISI DEL PARA'VIETRO ANALI$ DEL TONO ANAUSI DEIL'AMPIEZZA
so, i codici digitali sono trasformati in
analogici. per uscire all'esterno tra-
mite un altoparlante. A seconda del ATGORIÎMO
metodo impiegato nella codificazio- CODIFICATORE

ne del suono troveremo differenti


sintetizzatori di maggiore o minore
qualità. Si possono dividere in due MEMORIA
(Rorvr o EPROM)
grandi gruppi: codificatori del segna-
le sonoro, e codificatori basati sulìa
parametrizzazione del segnale sono-
Organigramma di un programma di analisi della voce per un sintetizzatore.
ro. I primi si basano sulla codificazro-

Sintesi Yoccrle
Visione artificiale

e la possibilità per un robot di poter generare fisticazione dei sensori, anche il software di elabora-
suoni può essere interessante in determinate zione dell'informazione raccolta sarà complesso; sono
applicazioni, il fatto di disporre di un sistema necessari sistemi potenti, sia per quanto riguarda la
di visione per catturare immagini, elaborarle e velocità di elaborazione sia per ìa capacità di memo-
in base ad esse prendere decisioni, apre uìte- rizzazione, per fare in modo che le immagini siano
riori campi di applicazione alla robotica. La capacità di elaborate in tempo reale e non sr perda qualità; inol-
visione fornisce al robot Ia massima adattabilità all'am- tre il sistema dovrebbe poter utilizzare l'esperienza ac-
biente rispetto agli altri sensori che può ulilizzare. quisita durante le elaborazioni precedenti, ed even-
tuali immagini campione, per prendere le decisionr.
DIFFICOLTÀ TSISTTruTT Quando la visione artificiale si applica a microrobot a
Pur tenendo conto dei vantaggi bisogna considerare causa dei oroblemr orecedenti e delle limitazioni dei
quali sono i problemi che sì possono creare, per vede- microcontroller, di solito è un computer centrale che
re se I'applicazione trae realmente vantaggio dall'inse- gestisce la telecamera, e si incarica dei calcoli. Ai pro-
rimento di questa tecnica. ll costo è il primo dei pro- blemi precedentemente citati si uniscono quelli ine-
blemi, soprattutto se il prezzo del sistema supera in renti all'elaborazione dell'immagine, come ombre, ri-
eccesso quello del robot per cui funziona. Data la so- flessi, cambi di illuminazione ecc.

STRUTTURA
GENERALE
DI UN SISTEMA DI
VISIONE
Per realizzare l'elaborazione
dell'immagine, sono neces-
sari sia elementi software
che hardware. ll primo ele-
mento indispensabile è la
telecamera. Con il progredi-
re delìa tecnologia, queste
sono diventate sempre me-
no costose, e anche la loro
dimensione si è ridotta no-
tevolmente. Attualmente le
possiamo classificare secon-
do il tipo dr informazione
che forniscono: digitale o
analogrca.
l-
Ld +^l^--*^"^ -^-lrdlOglCa
LereLdil rcrd dr
Quando la visione artificiale è applicata a microrobot necessita di una scheda di ac-
di solito c'è un computer centrale che gestrsce la telecamera e si incarica dei calcoli.
quisizione per trattare I'infor-

Roboticcr industricrle e intelligenzel drtificicrle


FASI DELTELABORAZIONE
DELTIMMAGINE
_-

sli
-

TELECAMERA
ANALOGICA
.::i:
:,ì.aì

t
SCHEDA
DlacQulslzloNE
- --ls!g[A!!
EEGNÀG
W Ognuno degli elementi preceden-
temente descritti è incaricato di un
comnito diverso essi sono struttu-
rati in diverse fasi attraverso le
quali passa l'immagine. La teleca-
BìtSHORll,lALlZZAtO
mera è incaricata di catturare l'im-

ffiffi&ffim
magine, quest'ultima, convertita in
segnale elettrico tramite ì'interfac-
ria ,,-,,- -J
<212 t12<ma<<:2a Un COmpU-
ter. lì software del computer dovrà

oo ,JFl
#Y,
analizzare I'i nformazione ricevuta,
il che implica discriminare fra
I'informazione utile e quella super-
flrr,r d,ato rhp e imnossrbile tenere
conto di tutte le informazioni, in-
Elementi necessarÌ per elaborare l'immagine.
LCIptCLdTC
i!-+: -'-"conda
I UdLr d )t delle
applicazioni in corso, arrivare ad
una o piu decisioni in base a que-
ste informazioni e, se fosse neces-
sario, combinarle con le informa-
zion i ricevute da altrr sensori o

Memorizzozione
dell'immogine

Trosmissione
dell'immogine

Anolisi dell'immogine

:--;-*. ..
ùerezlone
.'"*ì
lnt:rro.lon",
Telecamera di tipo digitale
lnterprefozione dei doti j
mazione; questo trattamento può essere realizzafo da nn<<ihili in{nr-
uno o oiù orocessori. Inoltre sarà necessaria della memo- m:zìnni nrèaa-
ria per immagazzinare dati e programmi, e moduli per il denti, derivate
controllo delle periferiche. Attraverso i moduli di ingres- da ll'espe rienza.
so/uscita si pilotano elementi esterni come rele, allarmi, Come ultimo
ecc. che servono anche per dare gli ordini finali al robot. n:(<n <i dnrrrà
Trosmissione dell'ordine
In genere I'informazione della telecamera si monito- trasmettere l'or-
rizza tramite il video del comouter o un televisore. Tutti dine o gli ordini
questi moduli si collegano tra loro tramite bus norma- di controllo al
Fasi dell'elaborazione dell'immaqine
lizzali. man rpotafore.

Roboticer industrierle e intelligenzq qrtificierle


Linguaggi di programm azione
dei robots

ey\

Classificazione della programmazione utilizzata in robotica

ome in qualsiasi sistema informatico, anche


V^ nella robotica esiste un linguaggio che ci per-
f mette difornire alla macchina ìe istruzioni per
I
I
la sua gestione. Nella robotica però, è molto
b
,-z importante che questi ordini siano mirati ai
;.
lavo-rda realizzare, in modo che la loro sequenza non rr^x o '-f.1") { b* *I
nurf " '-
interferisca con il rendimento del robot. Per questo so-
no stati sviluppati Iinguaggi propri per la robotica, in- "'o'uo
rurtn
I
I
"nu"ffi#]]#&
,:
w**'
clusi linguaggi dedicati a robot particolari, a seconda
della struttura, del compito o dei sensori di questi. :"::'|'@@'I"
.,""ffi .i {-"r ffi*r"
LA PROGRAMMAZIONE GESTUALE
È anche conosciuta come programmazrone diretta; in
essa l'utente guida ìl braccio del robot direttamente
".',€ '-r'í*)_ l-'*- "'-.'
*",q
lungo la traiettoria che si desidera fargli seguire. Mano "_ LF ,,,.,0
a mano che sr realizzano i passi. questi sono scritti in
memoria, e in seguìto il robot è capace di ripeterli. É ne-
cessaria la presenza del manipolatore durante le due fa-
Schema del dispositivo
si di lavoro: apprendimento e ripetizione. Questo tipo di
di insegnamento utilizzato per il robot Teachmover.
programmazìone si può realizzare in due modi, per ap-
prendimento diretto o con I'aiuto di un dispositivo di in-
segnamento. realizzare, e ci sono poche possibilità di modificare ìl
Nell'apprendimento diretto, si pilota il punto finale software generato.
del braccìo del manipolatore con l'aiuto di un dispositi- L'uso di un dispositivo di insegnamento amplra le
vo speciale, generando la traiettorìa da realizzare. i pun- possibilità, pero è necessaria Ia conoscenza del disposi-
ti di fermata, ecc. E sufficiente conoscere rl lavoro da tivo specifico. Si tratta di uno strumento con pulsanti.

R.oboticer industricrle e intellietenzer


__w .rrtificiclle
All'interno della programmazione testuale troviamo
OPEN
due grandi gruppi: la programmazione testuale esplici-
t0 M0vt RlPoso
ta e la programmazione testuale specificativa.
l/|lAIT I
ìJ{AIT _I La prima è la piu simile alla programmazione ge-
lfslc 2,,, THtll 500
stuale, dato che, anche se il programma e scritto, deve
GOSUE PTZZOA
60T0 5t0 essere definito punto a punto, e ìstruzione per istruzio-
5OO GOSUB PIZZOB no nrrolln rho il rnhnt oovra {1r^
---. ^^',rì rare. Arrnc+r
QUesra nrr
programma-
510 DH.AY 0.5
zione nro avere rrn livello di movimentazione elemen-
00st
DE AY 0.5 tare, quando si vogliono controllare solo i movimenti
Movr RrP050 del manipolatore, o un livello strutturato, quando met-
APPR P2,IOO
MOVIS P2
te in relazione il sistema del robot con gli oggetti e la
DEIAY 0.5 trasformazione degli stessi, il che rende il piu compren-
OPEN
sibile il programma, pero esige un certo livello di cono-
Dil.AY 0.5 | . plu9ldllll
>LCl ì1d. Ld nrnarrmmrzinno
lld4rvr rE to<trr:lo
Lq)Luqrs )vE!il r!d Llvd c: >l-
(no.ifi.-+i.,- -l
DIPARTS IOO
G0I0 ì 0 mile a quella che nell'ambiente dei programmatori è
conosciuta come Iinguaggio a oggetti. Si definiscono
Subroutine PIZZ0A
APPRO PI,IOO
una serie di oggetti, le loro caratteristiche e quello che
MOVES PI si vuole fare su di essi, oltre al modello dell'ambiente in
RITURN
cui andrà a lavorare il robot. Ino tre bìsogna descrivere
Subroufine PtZZ0B il lavoro da realizzare. ll modello puo essere orientato
SHIFIPI BY I5O,O,O :nli uvvcLLr,
o9il nnnptti q o ilil ilrrvuovyrv
linnrr:nnin rovvrsr
l:ynror) o rvr
ennI s))l Àirn++r
6qci ullEtto-
APPRO PI,IOO
mente e stabilirà relazioni fra ess o orientate agli obiet-
M0vt5 Pl
SHIFIPI BY_I5O,O,O tivi. cioè definendo il orodotto finale da ottenere.
RETURN

CARATTERISTICHE DI UN LINGUAGGIO
Programma esempio per il robot PUMA MK2 560 IDEALE PER LA ROBOTICA
Anche se ogni linguaggio applicato ai robot ha delle
indicatori, assi girevoli tipo "joystick", inclusi display caratteristiche specifiche che lo rendono idoneo a un
LCD... che l'utente deve maneggiare per dare ordini al ambiente o a una situazione determinata, nella lista
manipolatore. Di solito ha funzioni speciali, come gene- Àallr finrrrr
razione di ritardi, variazioni di velocità, scrittura del pro- abbiamo co-
gramma reailzzato, ecc. ^i-+^LU l^
prd --
rc Lo-
[hiorezzo delle isfuzioni del progrommo
Come contropartita alla semplicrtà d programma- ratte r ist ic h e
zinne Lvr
4rurrL orresti linor'-^^i
ronI VuLrLr C r'
ryUOVVl, L-'À ^^-- CUO
lO PULO -r-ttabilita al di un lin-
'il
mo77o d:to r.ro rinotono le seottenze annrese SenZa guaggio
Fodlilù di esponsione
tener conto der fattori esterni. id ea le.
Le prime
LA PROGRAMMAZIONE TESTUALE sei furono
È un altro tipo di programmazione dove, come in quel- enuncrate tffirscio
r- ^^-+' '-r^ À
ld 9E)tUdlc, E I^^-^---rio snecificare le azioni da fare
lcLE))cr rv rpLLrl a^mó drróilÒ

realizzare al robot, però non è necessario che questo sia basilari,


presente durante ì'elaborazione del programma. Que- pero a ne- Adofiobilitù ui sensori
sto tipo di programmazione si ulilizza quando sono ne- cessrtà d i

cessari calcoli piu esatti, e pertanto piu complessi di nuove fun-


quelli che si facevano con un posizionamento "a oc- ziona l;tà ci
chio", o quando la comunicazione con l'ambiente è im- ha indotti ad lnlerozione ron ohri sislemi
portante. I programmi diventano così più complessi, ampliarle
con l'utilrzzo di data base. salti condizionati. modulì in- con le ulti- Caratteristiche
del linguaggio ideale per robotrca.
tercambiabili. ecc. me quarrro.

Rob ot ic o indu stri cr I e e inr elljmg,,F,t!ffifrial e


trla
Introouzrone
alf i ntetlige nza artifi ciale

l
I
I
t;:Hnilrru:::T:l: ;n::,ìll'Ji.l
rio di incontrarle e di capirle, lo ha portato a
ideare macchine la cui capacità di ragiona-
regole di deduzione memorizzate, e la velocità di ela-
borazione. Immaginiamo, ad esempio, un sistema
esperto incaricato di determrnare la malattia di un pa-
ziente a partire da domande e risposte con il medesimo.
mento oretende di avvicinarsi a ouella uma- . ln ogni caso non si arriva all'apprendimento, cioè
na. ll modo di migliorare queste capacità e il campo di il sistema non sarà in grado di acquisire nuove cono-
-studio dell'intelligenza artificiale. Questa scienza è pero scenze tramite l'esperienza e i dati precedenti, sino a
abbastanza recente, dato che dipende in gran parte che non si ricondurrà tutto all'aoolicazione di un insie-
dalla tecnologia e dalle conoscenze disponibili, e solo a me di regole.
partire dal XX secolo ha iniziato a svilupparsi in tutte le o Esiste anche la programmazione automatica, che
sue possibilità. Nonostante questo, rimane ancora mol- si dedica alla generazione automatica di programmi,
to cammino da percorrere per fare in modo che mac- per risolvere problemi a partire dalle specifiche di quel-
chine pensanti come quelle rese famose dal film "2001 lo che dovranno fare questi programmi.
Odissea nello spazio" siano qualcosa di più di un sogno. . In ultimo, il linguaggio naturale e la visione, che a
noi risultano indisoensabilì ma a volte non sono suffi-
CAM PI DELTINTELLIGENZA crentemente valorizzaÍi, sono il cavallo di battaqlia del-
ARTIFICIALE l'intelligenza artificiale.
Esistono diverse classificazioni dei settori che trattano
l'intelligenza artificiale, e ognuno di essi e piu o meno CONCETTO DI AGENTE
sviluppato, a seconda degli avanzamenti ottenuti nel re- Non esiste una definizione accettata universalmente ri-
lativo settore della tecnologia. Ogni campo, pur separa- guardo a cos'è un agente, però possiamo fornire una
to, puo soddisfare la necessità di applicazioni concrete, serie di dati e di caratteristiche su cui esiste accordo.
e trovarsi pertanto allo stato puro, anche se di solito la
soluzione di un problema necessita dell'interrelazione di
diversi settori.
o La robotica è uno dei campi più avanzati, anche se
continuano i suoi miglioramenti e, come abbiamo potu-
to vedere, in origine lo scopo era studiare la realizzazio-
ne automatica di processì meccanici ripetitivi, come nel
Robofiro caso dei primi
manipolatori.
r (iqfomi o<norti
deducono dati o
Apprendimenlo
eventi nuovi, ba-
sandosi su altri
dati, aiutando il
Linguoggio Nolurole e Visione
lavoro dell'uomo
Ca m p i del I' i ntel I igenza 9tóLttr. -il- 9tótt-
^.--:^ ó,ró ^.-^
artificiale normalmente messi in relazione do nrr:ntità .li
per risolvere un problema. Un agente deve realizzare un lavoro per il suo padrone.
informazioni e

Roboticcr industricrle e intelligenzq errlificicrle


Un agente, così come lo descrive l'intelligenza artifi- noto il detto "dividi e vincerai", e su questo hanno
ciale, deve essere capace di realizzare un lavoro a favo- riflettuto un gruppo di ricercatori europei durante
ro dol " n:dr^no
^
| rtonf o" doll':nento <to<<n Or ro<tn
Yv!JLv un loro esoerimento di robotica. Si chiesero se non
compito deve essere realizzalo interagendo con l'am- era meglio ulilizzare piccoli robot di capacità limitata,
biente in modo intelligente e autonomo, e con il mini- al posto di grandi robot per la realizzazione di certi la-
mo intervento dell'utente. vori. Così, furono lasciati girare per un'abitazione un
gruppo di microrobot, il cui compito era raccogliere
ATTRIBUTI DI UN AGENTE IDEALE pezzi di candela sparsi in modo casuale per formarne
Por far sì rhe rrn :nente Si possa consrderare come ta- un solo mucchio. La prova f u realizzala molte volte, e
le, deve avere una serie di ogni volta il tempo risulto
--"^++^.'-+'-l- ^ +i^^
caratterSuLne, upo I.rd ca- minore rispetto al tempo
pacrra
^--i+\ or .,,;1,,^^-.^
-li sviluppare a/onl
-- che un robot mobile
che lo conducano alla grdnoe,
^"-^,1^ con
ran
cardrLeflstt-
r-r-Íta

mpta rioe :d psporrire il rha nirr nntonti imnion:-


""F'-v"
compito desiderato, degli va a realizzare lo stesso
^^" (edrtlare
-++,,-+^.i per
aIIUatofI "^^li-- rnmni+n
nrreqte ,azioni dpi senSori In questo modo nacque
per --^+-r^
^^. caprare ^1.+i udil
udLr ^l-ll/- am- la microrobotica, che do-
hiantotc, a
utcr c n^iór rn<ì
Pw LEr Lv)r ilin+^
l Lc- vremo differenziare dalla
.^l^ l-
ragrre con esso, e un cer- "^l^^+;--
Ivuu LtLo, ^^^
I tut | )vtu ^^"
Pcr ro
tn nrrdn di iniollinar minore dimensione der
-,,,'.-,,,y-,ìZa,
nór
Pfl PULCI moitoro
rìTELLETE in rol:-
ilr rcld- suoi membri, ma soprat-
^^iar
zione le azioni con le per- LUL.O per lr
+' '++^ ^^r
rd l^r^ --^
roro rd[iacrÎ4,
cezion r. rho:nrho qo nirrnl: di nor
VUcJLL <nnn
Orro<ta rvrru lo
rL 61121i+à
Vudllto Microrobot che compiono un lavoro insreme
se, unendosi dota l'insie-
L--^ -t ^ .;^,,--..J-^î
ud)c Lrrc rr9uoruoru ìe mo
lllL di
ur nr:ndo 66fp67j:lit:
Vrur ruL VvLLr tLtattta,

caratteristiche di reazio- aggiungendo così al detto


ne (captazione di stimoli e reazione). In molti casi so- "dividi o vinrprai" nrrello
Yvr" di " l'unione f a la îorza" .

no sufficienti per far eseguire all'agente il compito as-


segnato, però mano a mano che queste ultime si INTELLIGENZA ARTIFICIALE
complicano, anche le caratteristiche necessarie au- E MICROROBOTICA
mentano di livello. Arrivati a ouesto ounto moltì dei nostri lettorì avranno
l/rnnn+n
Ld9CllLC iÀ^îl^ carahho nrrolln rho
lUUdlC )OICUUE nn<<io"lo I':rrta-
9UqilU LrrE VV))IEUC ldUlU- già trovato la relazione esistente fra intelligenza arliÍi-
nomia (per realizzare azioni che dipendano non solo ciale e microrobotica, cioè che l'intelligenza program-
dalle conoscenze precedenti, ma anche dall'esperien- mata in un microrobot è quella che fa sviluppare i lavo-
za e interazione con l'ambiente), I'inferenza (creazio- ri in modo corretto. raccogliere dati dall'ambiente e
ne di nuove conoscenze a partire da dati 0recedente- operare in esso, e in definitiva converte un microrobot
mente appresi), l'adattamento (per adattarsi a un am- in un agente. Di conseguenza il miglior modo per com-
hionto r:nni:nfo o nrondorp lp nossihilita
migliorare con l'espe- di un microrobot, è co-
rienza), e Ia collabo- noscere gli avanzamen-
Autonomio
r:zinno (nar lsvnrsro
\|/!r ruvvrs'! ti realizzati dall'intelli-
con altri agenti a un genza
^^^-- ^-+l+l-i -l^ e
arI|Trcrare, ^ ailo
^ll.
compito comune). stesso tempo i microro-
Adoilomenfo
bot sono uno strumen-
NASCITA DELLA to efficace e molto im-
MICROROBOTICA medi:to ner norre in Un microrobot formica
Nel mondo della pro- Caratteristiche di un agente ideale, ^rî+,-a ^,,^-+,
L|uc)u
î,,î^-.
ovor4o-
può aiutare molto nello studto
PtoLrLo
nr:mm:zinno a hen non necessarie in utti i casi. di questi animali.
menti.

Roboticcr industricrle *#:tRUrg*,T#***t!,,*iff ffi *!R


Gli agenti

e si pensa per un attimo al concetto di agente.


questo è più ampio di quanto potrebbe appari-
re in principio, dato che sono molti glt "esseri"
che si adattano alla definizione, che abbiamo
visto, di agente. Così ad esempio il programma
di una macchina che sulla base di dati precedenti o di
una domanda o di prove realizzale su un paziente, è ca-
pace di determinare la malattia di quest'ultimo, può con-
siderarsi un agente, in questo caso software. I sistemi au-
tonomi di trasporto di merci, che già funzionano in alcu-
nì supermercati, sono un altro esempio dt agente, questa
volta di tipo hardware. Però uno deglì agenti più com-
plessi che esista è il corpo umano, vi siete mai sofferma-
ti a oensare ai complessi meccanismi che richiede Ia no-
stra mente ouando realizziamo un'attività così comune
come guidare un'automobile? lmmaginiamo un taxista
come un agente umano, nella figura allegata è rappre- Fotografia di un agente hardware
con evidenziate le differenti parti della struttura
sentato tutto il sistema associato.

STRUTTURA DI UN AGENTE ta il programma dell'agente, tenendo comunque sem-


La divisione degli agenti nelle varie categorie dipende pre conto dei sensori e degli attuatori disponibili.
dagìi obiettivi che devono realizzare, dalle percezioni e Quindi, a partire da questo momento, ci riferiremo
dalle azioni necessarie per ottenere queste mete. In esclusivamente agli agenti hardware e anche agli
ogni caso tutti si possono differenziare in due parti: l'ar- agenti software, e gli umani dispongono di entrambe
chitettura e il programma. oueste oarti.
L architettura la compongono ì sensori incaricati di
LdpLdrc
i r-+i ^ gil
I udlr tr -*lUatOfi Che
^r' olr realizzano azioni sul- TIPI DI AGENTI HARDWARE
l'ambiente, e il La classificazione degli agenti hardware può essere fat-
programma è ta in base alle differenti caratteristiche, però dato che
nr rolln rha rolz- quello che si desidera è la realizzazione di un compito
ztona entrambe nel miglior modo possrbile, possiamo convenire che una
le cose, cioè "di- buona classifi-
ce" aglì attuatori cazione è quella Livello di cooperozione

nrrolln rha dovn- che si realizza Livello comunilà


no fare secondo <ornndn il nr:-
Livello inrelligente
le informazion i do o livello di in-
f ollinanz: dol Livello reottívo
ottenute dar sen-
sori. A seconda programma l-ivello fisico
A volte è difficile separare dell'obiettivo pre- agente. La figu-
g I i agentt u m a n i -softwa re- h ardwa re Classificazione degli agenti per livello
fissato. si proget- ra rappresenta I

R.oboticcr industrierle e intell crrtificicrle


si rappresentano le opzioni che puo avere un agente del
primo tipo, programmato per una prova di sumo. Per
renderlo "deliberante" o "intelligente" si potrebbe ag-
giungere al suo programma di controllo una specie di
memoria, che ricordi le ultime azioni del suo awersario,
al fine di creare un campione di comportamenti e av-
vantaggiarsr sui suoi attacchi, o avere in ogni momento
"un'immagine" reale dell'area di lotta per rendersi con-
to se, e quando, I'altro lo sta ingannando con rampe o
altri accessori.
Allineamento della sabbia
con parametri regolati e non regolati.
LIVELLI DI COMUNITÀ
E COOPERAZIONE
ln entrambi i livelli sono coniugate le abilità di un grup-
diversi livelli e le relazioni che riguardano gli uni rispet- po di agenti per la realizzazione di uno stesso compito.
to agli altri. La struttura a cipolla che segue implica che Anche se abbramo detto che le capacità superiori in-
un agente che appartiene ad un livello superiore soddi- globano le caratteristiche di quelle inferiori, non sempre
sfa le caratteristiche del livello precedente, oltre a quel- questo è vero per i livelli di comunità. Ogni agente qui
le del oroorio Iivello. funziona come indipendente dagli altri, senza sapere
Lo stadio superiore è quello di maggior complessità dell'esistenza degli altri, e anche il suo comportamento
strutturale, sia software che hardware. potrà essere unicamente fisico o reattivo, pero il pro-
gettista dovrà ideare un insieme, in modo che, a fronte
LIVELLO FISICO di un problema, l'approccio sia lo stesso per tutta la
E conosciuto anche con il nome di agente dipendente, squadra.
dato che non fa nulla per se stesso. ll suo programma Nel Iivello di cooperazione si parla di una società di
di agente fa sì che si comporti in un modo prestabilito agenti. Ognuno di essi puo possedere un proprio ruolo
in tutte le situazioni: se l'ambiente e le condizioni cam- e le sue proprie caratteristiche all'interno della squadra,
biano, non è capace di adattarsi, e bisogna modificargli come in una partita di calcio, però sono la comunica-
il programma di agente. In ogni caso continua a soddi- zione e coordinazione fra i differenti membri a fare in
sfare la condizione base di agente, dato che puo com- modo che il compito assegnato sia risolto. Oltre ad un
piere un compito a favore di un utente. Ad esempio, se cambio sostanziale al momento di realizzare il oro-
avessimo un agente di questo tipo per Iisciare la sabbia gramma di agente, i sensori e gli attuatori dovranno es-
su un campo da calcio. potrebbe assolvere al suo com- sere anch'essi sofisticati, incorporando moduli di comu-
pito, sempre che sia programmato con dei tempi di per- nicazione del tipo a radiofrequenza, o essere dotati di
corso e di rotazione molto precisi e sia fatto partire dal telecamere per localizzare oltre ai compagni di squadra
punto giusto, altrimenti dato che non è in grado di cor- gli awersari e la palìa.
reggere la sua traìettoria potrebbe generare dei risulta-
ti non voluti.
#'ffi?o
LIVELLO REATTIVO E INTELLIGENTE
In questi livelli, oltre al programma agente è fonda- # 'f#?' o
GiEEod€tu :
mentale l'informazione raccolta dai sensori, poiché de-
termineranno le azioni da realizzare in ogni momento. Gifrre o 5initu
In ogni caso il modo di trattare questa informazione è & Firca*? O
quello che differenzia questi agenti fra loro. Mentre il
primo è basato su un insieme di regole "rf-else", in mo- , t1**T
do che ad ogni sensazione ricevuta reagisca in modo
prestabilito, il secondo sembra "pensare" all'azione da Azioni da fare con un
microrobot di tipo reattivo per una prova di sumo.
realizzare, e non seguire solo il suo istinto. Nella figura

R.oboticcr industrierle e intelligenzq errtificierle


Comuni cazione fra agenti

bbiamo visto che i microrobot, considerati ogente3


come agenti, possono avere differenti gradi
di intelligenza. Si potrebbe pensare che
quante più cose è capace di fare un microro-
bot, quanti più sensorì e attuatori possiede,
e piu "intelligente" è meglio è, pero non dobbiamo di-

q
menticare la filosofia con cui sono stati ideati i microro-
bot, in contrapposizione ai grandi e potenti robot indu-
striali. In ogni caso, arrivatial punto più alto di intelligen-
za. quello di cooperazione, le possibilità di interazione dei
microrobot aumentano sino a superare l'idea originale.
Per ottenere questo, e necessario che gli agenti sia-
's#
no capaci di comunicare fra loro, al fine di potersi scam- ,,à#,
biare i dati, ripartire le azioni e in definitiva formare un ogenlrey'
insieme che agisca tenendo conto di tutti i suoi compo-
nenti. I metodi sono diversi, e non ve ne sono né di mi- Se non si utilizza la figura del moderatore,
'gliori né di peggiori; a seconda delle applicazioni verrà possono nascere conflitti di dati, nel metodo della lavagna.

scelto il prù conveniente. Una volta scelto il metodo,


pero, tutti lo dovranno ufiltzzare, altrimenti, così come vo, potrebbero nascere dei problemi nell'aggiornamen-
succede con le lingue, tutti i tentativi di comunicazione to dei dati, per mancanza di tempo di elaborazione.
risulteranno infruttuosi.
METODO DELLA LAVAGNA
METODO DELLA CHIAMATA Questo metodo è il più frequente per far comunicare di-
E uno dei metodi pru semplici. Ogni agente ha dei pro- verse persone che non si trovano tutte insreme nello
cedimenti propri con cui capta i dati dall'ambiente, e li stesso posto, però hanno bisogno di scambiarsi infor-
elabora per ottenerne dei nuovi. Ogni agente inoltre, mazioni. La comunicazione non è persona-persona
conosce che tipo di dati puo otte- (agente-agente) ma persona-la-
nere dagli altri agenti. In questo vagna. Qualcuno può lasciare un
modo, quando un agente ha biso- dato che ha ottenuto, nel caso
gno di un dato "chiama" al proce- possa servire a qualcun altro, e
dimento adeguato. E una forma di prendere un'informazione che si
divisione del lavoro in elementi trova sulla lavagna per ottenere
semplici, in modo che ogni agente nuovi dati. Quando Ia quantità di
possa essere impiegato per esegui- informazione comune e grande,
re un solo compito, Se gli incarichi questo è un buon metodo, seb-
sono facilmente divisibili, questo bene non sia esente da problemi.
può risultare il metodo di comuni- Ad esempio, nella situazione del-
cazione piu idoneo, pero se la re- la figura, a seconda di quale
lazione fra gli incarichi o l'inter- Tre agenti si dividono agente (1 o 3) sia il piu rapido,
la funzione di ricerca di posti auto tn un garage
scambio di informazioni è eccessi- l'agente 4 riceverà un valore op-

Roboticcr industricrle e tn,l*l.l-g*;:.*s,,t't-{f -i*iglP


pure un altro come "dato 1". Mi inière$o :. SISTEMA DEI
soffoncorico 2 l3l
f agente 3 a sua volta potreb- i
CONTRATTI
be ricevere un "dato 5" anche
Chi vuole
soiloìncorico-ì?(2) |l.
Tutti gliagenti insieme devono
se non e ancora stato aggior- Chiwole Mi intere$o
realizzare un compito. Quan-
nato dall'agente 2 ecc. La so- sofloiicorico- 2? l2l sofroincor co . I {3) :
do si utilìzza questo metodo, il
A(dozone
luzione potrebbe essere ì'uti- conce$ione
sohoincorico I (5) sonoLncor co lol lavoro viene spezzettato e n-
Rkuholo : I
lizzo di un agente moderatore, 5oaoincorco. I l8l partito fra gli agenti con il me-
che assumerebbe il ruolo di sofloincorico 2 (5) Mi interesso
sotrorncorao-r IJI
todo dell'asta, tenendo conto
" lavagna intelligente" non l"""norio"": dei sottoincarichi che gli agen-
?.lq:
!.9!9it!S'.'cS:
permettendo di acquisire dati ti chiedono di realizzare e del-
in corso di elaborazione, o non la loro capacità a realizzarli. ll
aggiornati ecc. Bisogna sottoli- La sequenza delle azioni nel sistema
"banditore" quindi, deve co-
nó2ró.ho an.na co non sem- der contratti viene segnata dai numeri fra parentesi. noscere le attitudini dì ogni
bra, questo genera una grande "compratore". Ogni volta che
perdita dr tempo in attese, la velocità con cui si realizza- si assegna un comprto sl dice che è stato realizzato un
no oueste ooerazioni è dell'ordine dei microsecondi. contratto.

SISTEMA DEI MESSAGGI PGP: PARTIAL GLOBAL PLANNING


Si può considerare un miglioramento del metodo della In questo metodo ogni agente è incaricato di una serie
chiamata. Facendo un paragone fra i due, questo me- di compiti, e conosce gli incarichi che sono stati asse-
gnati agli altri agenti. Gli agenti stessi sono incaricati di
dividere questi lavori in sottoincarichr; facendo questa
divisione ouò caoitare che il risultato di un sottoincari-
co, necessario ad un agente, sìa stato svolto da un altro
agente, oppure che un altro ancora ne abbia bisogno in
domondo prossimo ogente (3)
seguito, facendo così una richiesta o un trasferimento
risoluzione doto I
di informazione" Questo puo succedere perché ogni
agente comunica continuamente agli altri lo stato del
suo ìncarico in corso.
{s 3 (5ì
Nella figura ognì agente realizza uno dei due com-
richieslo doto I (r')
pìtì esistentì, quelìo A e quello B. Uno dei sottoìncarichi
,É# del compito A è A4, che sarà utile a entrambi. fagente
ogenle2
1 lo puo realizzare, e comunicarne il risultato all'agente
Esempio di comunicazione basata su messaggi. I numeri fra 2. oppure delegare quest'ultimo alla sua esecuzione a
parentesi servono per vedere seconda del sistema dì oriorità e di divisione.
I'ordine con cui sono prodotti i messaggi.

todo sarebbe un dialogo fra due persone che conosco- A B


no le regole e il linguaggio di comunicazione, e il pre-
cedente sarebbe un dialogo in stile "Tarzan" .In questo
caso non si utilizzano chiamate a procedimenti per ot-
tenere un semplice dato, ma i messaggr possono esse-
re di diversi tipi come "Richieste di Informazioni", "Ri-
chiesta di Esecuzione di una Azione", "Risposta ad una
Richiesta Fatta" ecc. Ognì agente deve conoscere i possi-
bili messaggi e come generare e rispondere a qgnuno di
essi. Un messaggio si puo inoltre dìrigere a un gruppo di
agenti, dato che non è necessario sapere quale di essi e Un sottoincarico non si realizza diverse volte,
ma i suoi risultati sono condivisi.
capacedirea|ìzzareundeterminatoincarico.

Roboticei industrieile e intelligenzq qrlificiole

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