Mattia Preti, detto il cavalier Calabrese, nasce a Taverna (Catanzaro) il 14
Febbraio 1613; si formò nella nativa Calabria prima di trasferirsi all’età di 17 anni a Roma dove il fratello Gregorio aveva una bottega d’arte e si perfezionò nell’arte pittorica, e conobbe gli esiti della pittura caravaggesca e di quella emiliana dei carracceschi; a questi due prime influssi si aggiunse un colorismo di matrice veneta, assimilato durante un soggiorno a Venezia. Nel 1653 soggiorna a Napoli, dove esegue varie serie di affreschi, divenendo personalità di spicco nella città. Nel 1656, anno in cui il capoluogo partenopeo fu colpito dalla peste, il pittore realizzò una serie di affreschi votivi, purtroppo perduti, commissionati dalla confraternita degli eletti per le sette porte della città. Nell’opera La peste di Napoli, l’artista ha idealmente diviso la tela in tre parti nettamente distinte tra loro. Nel 1661 è richiamato dal Gran Maestro dell’Ordine a Malta, dove si stabilisce e s’impegna come pittore ufficiale, e produce oltre 400 tra tele ed affreschi. Morì il 3 gennaio 1699 a La Valletta.