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Nacque in Spagna a Siviglia nella prima settimana del giungo 1599, dove
venne a contatto con opere di stile caravaggesco (addirittura con originali
caravaggeschi); questo avvenne perché́ una delle sue prime opere
l’acquaiolo di Siviglia presenta chiari influssi caravaggeschi.
L’acquaiolo di Siviglia
Olio su tela
Il dipinto venne realizzato da Velazquez intorno al 1621 (22anni). Fa parte
del genere artistico dei bodegòn (consiste nel rappresentare personaggi
umili circondati da oggetti di uso comune o cibo).
Questo dipinto può essere visto come un'allegoria delle tre età della vita,
sebbene in quegli anni aveva tutto un altro significato: era infatti molto
comune vedere scene di questo tipo per la strada.
Nonostante Velazquez fosse all'inizio della sua carriera, si vede già qui molto
bene la sua tendenza a dipingere la personalità dei suoi soggetti,
caratteristica che porterà Manet a definirlo “il pittore dei pittori”.
Primo soggiorno di Velazquez in Italia
Nel 1624 Velazquez si trasferisce a Madrid, dove in pochi anni, verrà̀
proclamato primo pittore ufficiale della corte spagnola (come Tiziano che
lui ammirava molto). Qui, conobbe un grande pittore fiammingo Pieter Paul
Rubens e pare che gli consigliò di effettuare un soggiorno in Italia, infatti tra il
1629-31 approdò a Roma (conobbe il Barocco, osservò Bernini e Pietro da
Cortona). Tornato in Spagna si specializzerà nel genere del ritratto.
Da questo fondo scuro emerge con forza la figura di Filippo IV che, tiene
nella mano destra il bastone del comando mentre nella sinistra un cappello. A
dimostrare la grandezza è la piuma del cappello che si mimetizza col rosso
del resto della veste. Quello che colpisce è proprio la veste una sorta di
broccato color rosso che lui mette in contrasto con il bianco del colletto, il
tutto si risolve in un utilizzo quasi pirotecnico e scintillante del colore, sembra
una cascata di colore. La manica ha un colore argenteo. Il volto che scrutare
chi sta guardando, i baffi arricciati.
Ancora una volta crea un ritratto straordinario in cui riesce a fissare sulla tela
la psicologia del personaggio, sguardo vivo, reale e intenso. Il tutto è
realizzato con poche pennellate, ma ci dà l’idea di un dettaglio quasi
impressionista. Il ritratto fece da preludio a quello di Innocenza X il quale
dopo aver visto il ritratto si convinse che Velazquez poteva essere il suo
ritrattista. Così nel giro di poche settimane crea il ritratto di Innocenzo X
(Giovan Battista Pamphili).
Una volta terminato il soggiorno italiano torna Madrid e negli ultimi 10 anni
della sua vita si dedicherà esclusivamente al ritratto.
Las Meninas - Le damigelle
Olio su tela
Nel 1656 Velazquez realizza un’opera considerata come un vero e proprio
capolavoro. Iconograficamente rappresenta il ritratto della figlia del re di
Spagna Margherita in compagnia di alcune damigelle di corte, tra cui una a
sinistra che si sta inginocchiando di fronte a lei e le passa un vaso di terra
profumata pieno d’acqua, mentre l'altra a destra si sta piegando verso di lei.
All'estrema destra vediamo dei cortigiani e dei nani, che intrattenevano. Sulla
sinistra c’è un altro personaggio, Velazquez stesso, che si rappresenta
all’interno del dipinto. Questo squarcio del palazzo reale di Alcazar è una
parte proprio del suo studio, infatti, quello che ha di fronte è che si vede a
destra è la tela stessa che lui sta dipingendo.
Avrà una vita triste, nonostante fosse ricco a causa di debiti fu costretto a
vendere le sue opere e morì in completa miseria nel 1669.
La Ronda di Notte
Olio su tela
Una delle sue opere più̀ conosciute di Rembrandt dal titolo fuorviante venne
commissionata nel 1642 per decorare la scala della guardia nel palazzo del
municipio di Amsterdam. All'epoca in Olanda era molto diffuso il genere del
ritratto che doveva rappresentare medici, giudici, militari nel pieno del loro
lavoro, questi ritratti venivano esposti sul luogo di lavoro.
Prevalgono dei toni scuri ma ci sono delle eccezioni come il rosso della
fascia del capitano e del soldato a sinistra che carica il fucile, per non
parlare del giallo che compare sulla veste del compagno del capitano ovvero
William e anche sulla fanciulla sullo sfondo.
Questo perché́ si sposò con una donna ricca Catharina Bolenes lavorando
poco alle sue opere. Passa alla storia per la realizzazione della ragazza con
l’orecchino di perla.
Da uno sfondo scuro risalta una fanciulla che ruota il volto verso lo spettatore,
in favore luce. Caratteristico è il suo turbante che ha in testa, caratteristico
perché́ mette a contrasto il giallo e il blu colori che due secoli più̀ tardi
affascineranno Vincent Van Gogh. Straordinarie sono anche le labbra
inumidite con un tocco di bianco, una grande caratteristica è il famoso
orecchino che riflette la luce, un capolavoro assoluto di Vermeer.
Per le sue caratteristiche questo ritratto è stato definito come “la Monna lisa
del nord”.
Quest’opera divenne ancora più̀ conosciuta perché́ nel 1999 una scrittrice
americana, Traci Cheval, scrisse un libro incentrato su questo dipinto dal
titolo “la ragazza con l’orecchino di perla” in questo libro dal quale nel 2003
hanno ricavato un film in questo la scrittrice ipotizzava che quella donna che
Vermeer ritrae è la sua domestica che faceva posare di nascosto della
moglie per lui. Sebbene, nessuno conosce in realtà la vera identità.
Un altro dettaglio è la luce all’interno garantita dalla finestra sul quale vetro
troviamo riflesso il volto della donna, un effetto che rimanda alla pittura
fiamminga.
L'opera rappresenta la zona del porto della città con abitazioni, ponti ed
edifici molto celebri come le torri gemelle che ricreano dei giochi di luce e
ombra riflessi sullo specchio d’acqua.
I colori caldi della città illuminata dal sole contrastano con quelli freddi
del cielo plumbeo, via via più scuro; a sua volta questi colori si alternano
anche nella fascia del canale, in cui si rispecchiano gli edifici, e nella lingua di
sabbia in primo piano, dove passeggiano alcuni cittadini.
- il soffitto con travi di legno che converge verso il fondo dal quale
pende un lampadario d’ottone (rimando ai coniugi arnolfini).