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IL MANIERISMO NELLE CORTI EUROPEE: FONTAINEBLEAU E PRAGA

Il quadro politico e religioso europeo e la definizione di Maniera:


Nel 1519 il re Carlo di Spagna, appena asceso al trono dAustria, eletto imperatore del Sacro Romano Impero col nome di Carlo V1. Egli concentra nelle proprie mani un potere enorme, affiancando ai possedimenti dinastici (la Spagna, lItalia meridionale, le Fiandre, i territori asburgici tedeschi e le colonie sudamericane), anche i titolo imperiale. Negli anni successivi riconduce sotto il proprio controllo direttamente o indirettamente tutta la penisola italiana. Mentre al nord delle Alpi si diffonde la Riforma protestante, nel Mediterraneo le armate ottomane premono in modo sempre pi minaccioso, sullAtlantico si aprono nuove rotte commerciali.
La necessit di periodizzare gli stili artistici ha portato a definire il Cinquecento come et della Maniera, o Manierismo, anche se questultimo non ha trovato uninterpretazione unanime tra gli studiosi. Il termine maniera era comunemente usato tra i trattatisti del XV e XVI per indicare ci che noi chiamiamo lo stile, cio linsieme dei caratteri espressivi propri di un singolo o di un gruppo di artisti, e lo stesso Vasari parla di Maniera Moderna per riferirsi alle acquisizioni stilistiche di Leonardo, Michelangelo e Raffaello. Rispetto a questi grandi maestri il Manierismo si caratterizza per la consapevole tensione tra regola e licenza , cio tra ladesione alle convenzioni e la capacit di rinnovarle trasgredendo alla tradizione; esso d luogo ad espressioni artistiche pi sofisticate ed intellettuali, che richiedono allo spettatore una certa competenza (artistica, archeologica, mitologica) per poter apprezzare le invenzioni dellartista; questultimo, nella sua opera, deve per mantenere un giudizio, un ordine di base fondato sullimitazione della natura , dellantico e dei suoi modelli

Figura Error! Main Document Only. Tiziano, Ritratto dell'imperatore Carlo V con il suo cane, 1533, olio su tela, 192x111cm, Madrid, Museo del Prado

Fontainebleau. Artisti italiani alla corte di Francia:


Anche nel pieno Cinquecento gli artisti italiani continuano ad essere attratti dalla corte di Francesco I di Francia, che accoglie volentieri il flusso di opere e maestri della penisola. Proprio gli italiani contribuiscono ad emancipare il linguaggio artistico francese del Gotico cortese verso il Manierismo internazionale. Dopo larrivo in Francia, artisti come Rosso Fiorentino, Primaticcio, Cellini e altri, caratterizzati da una grande capacit sperimentale, contribuiscono ad educare generazioni di artisti francesi che si esprimono al loro volta in uno stile sofisticato ed intellettuale. Speso svuotata dai contenuti umanistico - celebrativi presenti nellopera degli italiani, dedita a soggetti erotici e connotata da un alto artificio, questarte denominata Scuola di Fontainebleau. Bench al servizio del re, Francesco Primaticcio non rimane stabilmente in Francia, ma compie molti viaggi in Italia per acquisire opere alle collezioni reali. Progettista globale, egli fornisce modelli per ogni sorta di apparato di feste o spettacoli, tanto che la sua opera grafica compensa la distruzione delle molte decorazioni realizzate. Nei dieci anni trascorsi presso Francesco I, Rosso Fiorentino ottiene riconoscimenti straordinari, lavorando ad uninfinit di progetti sia stabili sia effimeri, secondo la tradizione cortese. Il primo grande impegno assunto da Rosso a Fontainebleau la realizzazione della Galleria di Francesco I, progettata dallartista stesso ed eseguita con la collaborazione del Primaticcio e di aiuti, che vi affrescarono le Virt, la Gloria e le Allegrie del sovrano francese. Per quanto rimaneggiata da rifacimenti e restauri, la galleria costituisce un documento fondamentale dello sviluppo dello stile romano esportato nelle corti europee. A Fontainebleau, le pareti sono strutturate su una partizione scultoreo - architettonica che ispira alla decorazione michelangiolesca della volta della Cappella Sistina e delle opere ultime di Raffaello.Mentre nei precedenti romani il rapporto tra decorazione e narrazione era sempre bilanciato e le figure mantenevano importanza, nella Galleria di Francesco I i partiti decorativi e narrativi si equivalgono, in unelegante promiscua commistione. La gamma cromatica, giocata su forti e dissonanti colori , risente del rapporto degli italiani con la cultura locale, che a sua volta sar radicalmente influenzata dalla decorazione della galleria. A Fontainebleau opera anche Benvenuto Cellini che realizza la celebre saliera in oro e smalto per la tavola di Francesco I accorpando in dimensioni ridotte le allegorie tipiche delle fontane e dei monumenti. Montata su un piedistallo di ebano, che reca a rilievo doro le allegorie dei quattro venti e delle ore del giorno, oltre ai simboli delle attivit umane, la saliera sormontata dalle rappresentazione della Terra, appoggiata su un tempietto classico circondato da animali, e dal Mare, con il tridente in mano, sollevato sulle onde da quattro cavalli acquatici. Sia le figure sia il modello riecheggiano i modi di Michelangelo, mentre dalla frequentazione col Primaticcio viene la sensuale morbidezza dei maesti emiliani

Praga. Lultima affermazione del manierismo cortese:


Negli ultimi anni del Cinquecento, intorno a Rodolfo II dAsburgo, cultore di scienze esoteriche ed alchimia, maturano a Praga gli esiti estremi del Manierismo internazionale. Nella citt boema Rodolfo crea la pi grande raccolta di opere dEuropa, in parte pianificandone la produzione nelle botteghe presso il suo castello, in parte promuovendone laquisto. La collezione anche il mezzo per influenzare i molti artisti venuti in citt, che in essa trovano ispirazione per realizzare le pi astruse invenzioni, spesso con il fine di esaltare la figura dellimperatore. Tra gli artisti attivi a Praga spiccano lolandese Bartholomaus Spranger ed il milanese Giuseppe Arcimboldi. Formatosi ad Anversa, Bartholomaus Spranger ha lavorato in Francia ed in Italia, dove entrato in contatto con la cerchia Fernese e poi col Papa Pio V, prima di tornare al nord e di diventare pittore di corte di Rodolfo II. Nelle rappresentazioni di soggetti mitologici ed allegorici Spranger si esprime con un linguaggio sensuale e raffinato, intriso di cultura italiana e di sottili allusioni erotico, come nel piccolo ma squisito Ercole e Onfale in cui il contrasti tra i sessi ribaltato nello scambio degli attributi tra il nerboruto eroe, che indossa il velo e regge il fuso della compagna, e Onfale, raffigurata nuda di spalle intenta a drappeggiarsi con la pelle del leone Nemeo. Durante i venticinque anni trascorsi presso le corti degli Asburgo, prima a Vienna poi a Praga, il milanese Giuseppe Arcimboldi si afferma invece come pittore, ideatore di apparati festivi e curatore di collezioni imperiali. Anche dopo il ritorno in patria, egli continua a dipingere per limperatore, fondendo la propensione lombarda per la rappresentazione del dato naturale con linvenzione e lartificio manierista. Rientrato a Milano dopo i molti anni trascorsi a Vienna ed a Praga, il pittore continua a lavorare per la corte rudolfina , cui invia il Ritratto di Rodolfo II in veste di Ventumno, composto di frutta, fiori, foglie ed ortaggi, ben riconoscibili e tipici di ogni stagione dellanno. Arcimboldi trasforma lallegoria imperiale in un esercizio intellettuale, che non a caso stimol molti poeti a tentare di ottenere con parole il medesimo effetto suscitato dal dipinto, nella rincorsa del motto orazione ut pictura poesis ( la pittura come poesia) tanto di moda nel XVI secolo. Nel dipinto spedito a Rodolfo II Arcimboldo, simbolicamente, ricorda attraverso limmagine composita che il latino Ventumno (dal latino vertere, cio cambiare diventare), dio delle mutazioni periodiche, poteva identificarsi con Rodolfo stesso, dominatore del suo regno e sui suoi mutamenti, tanto da poter condurre il tempo presente ad una rinnovata et delloro. Tra le sue opere pi celebri annoveriamo anche le otto tavole che, in forma di ritratto allegorico, ritraggono le quattro stagioni (Primavera, Estate, Autunno e Inverno) e i quattro elementi della filosofia aristotelica (Aria, Fuoco, Terra, Acqua). Le otto allegorie, in ognuna delle quali si pu notare la sua cura meticolosa dei particolari, furono pensate per essere poste a coppie sulle pareti della residenza imperiale: ogni stagione rivolta ad un elemento.

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