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CORRENTE ELETTRICA

Consideriamo due generici conduttori di capacità C1 (inizialmente scarico) e C2 (inizialmente carico con carica
Q) posti a distanza sufficientemente grande l’uno dall’altro in modo da non influenzasti per induzione: se i due
conduttori vengono collegati tramite un filo conduttore avviene un trasferimento parziale di carica da C2 a C1
fino al raggiungimento dell’equilibrio elettrostatico dove i due conduttori raggiungono lo stesso potenziale

+ I I
t ++
E t I I I f I
+ t I t

V1 0 =
V2 = 8 V1 V2=

Fintanto che tra i due conduttori è presente una differenza di potenziale /AV=V2-V1 F0) le cariche continuano a
muoversi fluendo da C2 a C1, tuttavia quando viene raggiunto l’equilibrio elettrostatico 1 AV=V2-V1 +0)
il flusso di carica elettrica si arresta: è necessario dunque mantenere una certa differenza di potenziale tra i due
conduttori per fare muovere le cariche elettriche
EX: PRINCIPIO DEI VASI COMUNICANTI:
due recipienti contenenti un liquido a diverse
altezze (dislivello=0)
/ messi in comunicazione
raggiungono la stessa altezza (dislivello=0).
Per mantenere il flusso di liquido tra i due
recipienti è necessario mantenere il dislivello
utilizzando una pompa
In modo analogo è necessario utilizzare tra i due conduttori una “pompa” di cariche elettriche necessaria a
mantenere una differenza di potenziale non nulla tra di essi (AVF0)

I
I

t
I

I
Viene dunque collegato ai due conduttori un GENERATORE DI TENSIONE
I
(CONTINUA) o di corrente continua, un dispositivo che mantiene una
[

t I

-
I
differenza di potenziale costante (ovvero indipendente dal tempo) tra i due
↳ 11 A
conduttori impedendo al flusso di cariche elettriche di arrestarsi
Def: un circuito elettrico è un insieme di uno o più conduttori collegarsi tra loro e ad almeno un generatore
di tensione: applicando una differenza di potenziale tra le estremità di un conduttore in esso inizia a
scorrere corrente elettrica, ovvero un flusso ordinato di carica elettrica. All’interno di un circuito elettrico
possiamo inserire vari elementi costitutivi
• Filo di collegamento (conduttore)
• Interruttore: aperto (non scorre corrente elettrica) ⑧.

chiuso (scorre corrente elettrica) ⑧. .

. • Resistore
• Utlizzatore (dispositivo funzionante tramite energia elettrica),
- t es: lampadina, elettrodomestico, … t

• Generatore di tensione (continua)


-

- -

Un generatore di tensione (continua) è semplicemente strutturato come un condensatore piano tra le cui
-

armature viene generato un campo elettrostatico E e quindi mantenuto una differenza di potenziale
costante All’interno di un generatore viene generato anche un campo elettromotore E’ che si oppone
->

->

al campo elettrostatico E: compiendo un lavoro non nullo, esso trasferisce le cariche positive
che giungono sull’armatura negativa (V-) nuovamente su quella positiva (V+) mantenendo
costante la differenza di potenziale ai capi del circuito e dunque il flusso di carica elettrica in
esso ->

• E’ trasferisce cariche positive da potenziali minori a potenziali maggiori opponendosi al


loro moto spontaneo
OSS: nonostante le cariche libere siano quelle negative (elettroni) per convenzione il verso di scorrimento
della corrente elettrica è rappresentato da quello in cui fluiscono le cariche positive (protoni), quindi
dall’armatura positiva a quella negative del generatore esternamente ad esso nel circuito (ed in verso
opposto internamente ad esso)

Ded: definiamo l’intensità di corrente elettrica come il rapporto tra la quantità di carica che fluisce
attraverso una sezione trasversale S di un conduttore e l’intervallo di tempo in cui essa fluisce

(segreto
variazione di

I,
.
i Da+ caricatiettrica
=

At tempo
+
intervallo di
v.d.m. impere

Nello specifico una corrente elettrica la cui intensità i è costante (dunque non cambia nel tempo) si
definisce continua (analogamente si definisce differenza di potenziale o tensione AV continua)

LEGGI DI OHM
Applicando una differenza di potenziale costante AV agli estremi di un
qualunque conduttore in esso inizia a scorrere un’intensità di corrente elettrica
continua i: tali grandezze fisiche non sono indipendenti l’una dall’altra ma la
loro relazione dipende da differenti proprietà del conduttore

La funzione i(AV) descrive l’intensità di corrente i che scorre in un conduttore al variare della differenza di
potenziale applicata allo stesso ed il relativo grafico viene chiamato curva caratteristica del conduttore
i [A] i [A] a i [A]
N
a

AVIV] ,
AVIVS
I
NEON LED AVIV]
,

Conduttore non ohmnico Conduttore ohmnico


Il grafico i(AVS rappresenta una curva generica Il grafico i(BU) rappresenta una retta passante per l’origine,
ovvero le grandezze i e AV sono direttamente
* metalli/soluzioni (acide/basiche) vengono proporzionali secondo la seguente relazione chiamata
classificati come conduttori PRIMA LEGGE DI OHM
CAV i.R
=

La costante di proporzionalità (i 11R. AV) dipende da una grandezza definita resistenza R del conduttore
=

che dipende dalle caratteristiche dello stesso. Essa rappresenta una misura quantitativa della tendenza del
conduttore ad opporsi allo scorrimento di corrente elettrica (impedimento delle cariche al moto attraverso
un conduttore)
R
DV
=
v.d.m.
jumpere esam

La resistenza di un conduttore dipende dal materiale e dalle caratteristiche geometriche dello stesso secondo
la seguente relazione chiamata SECONDA LEGGE DI OHM
• R è direttamente proporzionale alla lunghezza del conduttore l
R b. l
• R è inversamente proporzionale alla sezione del conduttore s
=

5 • R dipende da una costante di proporzionalità A detta resistività [R.M]


dipende materiale che costituisce il conduttore


dal
(conduttori =70-7 bassa; isolanti1 102-1015 alta) =

-
dipende lineamente dalla temperatura del conduttore
Inon metalli aumenta in modo lineare con temperatura i
Def: un elemento resistivo inserito in un circuito elettrico che segue la prima legge di ohm viene chiamato
resistore e viene rappresentato con il simbolo R -

• In un circuito elettrico possono essere inseriti uno o più resistori collegati tra loro in due modi differenti
formando una cosiddetta rete di resistori

Def: se ai capi di una rete di resistori viene applicata una differenza di potenziale Ved detta equivalente e
sono attraversati da una corrente elettrica di intensità ind detta equivalente, definiamo resistenza
equivalente Req della rete di resistori come il rapporto tra AVER ed ind
AVER
ReR= Corrisponde alla resistenza di un singolo resistore Req (sostituito all’intera rete di resistori) in cui scorre
ila un’intensità di corrente ita se ai capi è applicata una differenza di potenziale aved

RESISTORI IN SERIE
• Due o più resistori sono collegati in serie tra loro se l’intensità di corrente che li attraversa è uguale
(ed è la stessa che attraversa il generatore) ita i1 i2 13 -> =
= =

=...

• Dalla prima legge di ohm deduciamo che ai capi di un resistore in cui scorre un’intensità di corrente
viene applicata una differenza di potenziale AV , pertanto AVed è data dalla somma delle nei singoli
resistori AVR AV1+AV2 +AV3+...+>
=

...
-> - t -...

R1 R2 R3

AVR AV1+AV2+AV3+...
=

eq. Rea 1.R1+ 12. R2+15. R3+...


=

7" legge diOhm+ita= i1=...


+

Resistenza equivalente=somma resistenze dei singoli resistori (rete)


4 Req R1+R2 +R3+... (Resistenza del circuito aumenta tramite collegamento in serie)
=

X —> serie svantaggioso


RESISTORI IN PARALLELO Ri

• Due o più resistori sono collegati in parallelo tra loro se la

itis l
differenza di potenziale ai capi di ciascuno è uguale (ed è la R2 ↓
stessa del generatore) AVER AV1=AV2 AV3=... ->
=
=

• Dal principio di conservazione della carica elettrica l’intensità


di corrente che attraversa il generatore si ripartisce nei singoli
resistori, pertanto ieq è data dalla somma delle i che scorrono
nei singoli resistori -> ita i1 + i2 i3+... =
+

ita in+i2 +ist...


=

ed 1 52 13+... Legge diOnm+IVeR=AV.


=

+ +
7 e

Reciproco resistenza equivalente= somma reciproci resistenze dei singoli resistori (rete)

Sea 2+st..
(Resistenza dei circuito diminuisce tramite il collegamento in parallelo)
+
(Resistori indipendenti l’uno dall’altro, dunque corrente continua a scorrere negli altri se
uno si danneggia) —> parallelo vantaggioso
Lampade, elettrodomestici e dispositivi elettronici sono collegati in parallelo (gli impianti domestici hanno
elettrodomestici che funzionano in modo indipendente e con tensione AV=220 V )
LEGGI DI KIRCHHOFF
Leggi che permettono di scrivere n equazioni (lineari) in n incognite associate ad un dato circuito elettrico
per risolverlo, ovvero determinare intensità di corrente i e tensione AV in ogni tratto del circuito (anche se

complesso)
• Un nodo è un punto del circuito in cui convergono 3 o più conduttori, detto
anche punto di diramazione della corrente (corrente si divide e quindi
distribuisce nei diversi tratti del circuito)
• Un ramo è un tratto del circuito (formato da un unico conduttore)
congiungente due diversi nodi (n ramo in un circuito, n equazioni
indipendenti)
• Una maglia è un percorso chiuso lungo il circuito formato da due diversi
rami che congiungono due medesimi nodi
PRIMA LEGGE DI KIRCHHOFF (LEGGE DEI NODI)
La somma delle intensità delle correnti entranti in un nodo è uguale alla somma delle intensità delle
correnti uscenti nel medesimo nodo SENT= EiUSC
->
OSS: la prima legge di kirchhoff vale in virtù del
principio di conservazione (locale) della carica
elettrica: nonostante il sistema non sia chiuso, il
flusso di carica entrante in un nodo deve essere
uguale al flusso di carica uscente nello stesso

SECONDA LEGGE DI KIRCHHOFF (LEGGE DELLE MAGLIE)


La somma algebrica (con segno) delle differenze di potenziale che si incontrano percorrendo una maglia
di un circuito è uguale a zero EgV=AV1+AV2+... 0
->
=

• In un circuito elettrico sono presenti differenze di potenziale ogni volta che si attraversa un generatore
di tensione oppure un resistore

Scegliamo arbitrariamente un verso di percorrenza della maglia


considerata poichè l’equazione corrispondente (2 LK) non dipende
dal diverso verso scelto (senso orario o antiorario indifferente) e
nemmeno dal nodo di partenza (A o B indifferente)
• I termini dell’equazione corrispondente cambiano tutti di segno
oppure commutano tra loro, ma l’equazione risulta invariata

Convenzione sul segno AV


• Attraversando un resistore nel verso della corrente il potenziale
diminuisce (caduta di potenziale) mentre in verso opposto alla
corrente il potenziale aumenta
• Attraversando un generatore dal polo positivo + al polo
negativo - il potenziale diminuisce, mentre in verso opposto il
potenziale aumenta
• Applicando la 2 LK al circuito otteniamo la seguente
equazione
38 20 38
in

SVA-AV-AVB+AV2 8
=

+>
> 2.0. AVA-11R1-AVB+12R2 1
-
=

OSS: la seconda legge di kirchhoff vale in virtù della conservatività del campo elettrostatico, ovvero che la
relativa circuitazione lungo un qualunque percorso chiuso risulta nulla: percorrendo una maglia il potenziale
del punto di partenza e quello di arrivo coincidono I /I(E) AUTOT 0)
=

=
In un circuito elettrico la corrente trasporta energia elettrica da un generatore o una batteria (in cui l’energia
chimica prodotta da specifiche reazioni viene convertita in energia elettrica) ad un dispositivo utilizzatore
(in cui l’energia viene riconvertita in diverse forme di energia in base al funzionamento specifico del
dispositivo)
• L’energia elettrica delle cariche in moto in un circuito elettrico diminuisce nel tempo e viene dunque
dissipata (trasformata —> principio di conservazione dell’energia) sotto forma di diversi tipi di energia
(meccanica, termica, luminosa, sonora, …)
• Pertanto l’energia immagazzinata in un generatore viene dissipata in un circuito elettrico in diverse
modalità, introducendo quindi il concetto di potenza (elettrica) dissipata oppure erogata dal generatore

DIM:i
1* Aq=1.At (def, intensitàcorrente
=

WA+B =

+
Ag. AV=iAtAV
lavoro del
generatore per muovere al

D WA+BlAt=iDEAV=iD
=

D=i AV
+
Potenza dissipata nel circuito
= Potenza erogata dal generatore
Idef. POTREG) At

Nello specifico nei circuito elettrici di alcuni elettrodomestici i resistori si riscaldano al passaggio della
corrente elettrica (lampadine, ferro da stiro, asciugacapelli,…) emettendo energia sotto forma di calore
• Il fenomeno in cui l’energia elettrica che attraversa un resistore viene trasformata in energia termica (e
quindi dissipata sotto forma di calore) prende il nome di effetto joule, introducendo quindi il concetto
di potenza (elettrica) dissipata

iAV=
DIM:D =

i(iR) i2R
=

+D i2R
=
Potenza dissipata in un resistore (effetto joule)
Misura la rapidità con cui energia elettrica viene dissipata
• Direttamente proporzionale a R
102.0.
• Quadraticamente proporzionale a i
(AV iR)
=

In precedenza abbiamo introdotto il concetto di campo elettromotore E che si oppone al campo elettrostatico
internamente ad un generatore: esso compie lavoro sulle cariche elettriche (positive) trasportandole dal polo
negativo al polo positivo opponendosi alla naturale repulsione elettrostatica
• Ogni generatore è caratterizzato da una grandezza fisica definita forza elettromotrice (fem) che
rappresenta, in base alla seguente relazione, il lavoro per unità di carica compiuto dal generatore sulle
cariche elettriche:
Dimensionalmente corrisponde ad una differenza di potenziale, infatti rappresenta la tensione

rem-a massima che un generatore è in grado di mantenere ai capi di un circuito (AVMAX)

In base a questa osservazione distinguiamo due diverse tipologie di generatori di tensione


(continua)
U.d.m [V] volt

1. GENERATORE DI TENSIONE IDEALE


Mantiene tra i propri poli (e ai capi del circuito) una tensione AV sempre uguale alla
a

propria forza elettromotrice fem. In tale generatore non avvengono fenomeni di


dissipazione di energia elettrica che viene totalmente erogata nel circuito elettrico
2. GENERATORE DI TENSIONE REALE
Mantiene tra i propri poli (e ai capi del circuito) una tensione AV sempre ⑪

inferiore alla propria forza elettromotrice fem. In tale generatore avvengono


fenomeni di dissipazione di energia elettrica (non viene totalmente erogata
nel circuito) dovuti ad un impedimento che la corrente incontra nel suo
scorrimento: tale ostacolo viene chiamato resistenza interna r

Un generatore reale “modello” è schematizzabile come un generatore ideale collegato in serie con un
resistore di resistenza r
• Esiste una relazione tra fem e AV per un generatore reale che dipende dalla resistenza interna r
a

Dim:consideriamo un circuito formato da un generatore reale di resistenza internar

collegato in serie con un resistore R ed applichiamo la 2"Lu

fem-ir-iR 0 =

-
+ir+iR= +feM i feM
+
=

D. D.D. generatore i(r+ R) FeM =


r R
+

ideale

eM.R AV
e
AV=iR =

+
-
↳1 AVfeM
+

R+ r O
D.D.P. REALE misurata nel
-

(circuito) resistore R ->


CASO LIMITE: r 0 =

av=
him r
rem=
E rem=ree

in un gen. ideale Sü rem


=

perche resist. Interna e


nulla (r 0) =

All’interno di un circuito elettrico possono essere inseriti tramite opportuno collegamento due dispositivi in
grado di misurare l’intensità di corrente i che scorre in un tratto del circuito oppure la tensione AV ai capi -

di un tratto del circuito. Entrambi gli strumenti sono dotati di una resistenza interna (con diverse
caratteristiche) che è attraversata da corrente nell’istante della misurazione

AMPEROMETRO: misura l’intensità di corrente i in un tratto del circuito. Deve essere direttamente
attraversato dalla corrente quindi viene collegato in serie con altri dispositivi inseriti nel circuito. Deve
avere una resistenza interna molto piccola per non modificare il valore dell’intensità di corrente misurata.

VOLTMETRO: misura la tensione AV ai capi di un tratto del circuito. Non deve essere direttamente
-

attraversato dalla corrente, quindi viene collegato in parallelo con altri dispositivi inseriti nel circuito.
Deve avere una resistenza interna molto grande per non modificare il valore della tensione misurata.

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