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RETI IN REGIME STAZIONARIO

GRANDEZZE ELETTRICHE,
LEGGI DI KIRCHHOFF (LK)
e
REGIME QUASI STAZIONARIO (RQS)

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INTRODUZIONE
Obiettivo Elettrotecnica rendere possibile l’analisi di oggetti fisici
reali anche complessi attraverso modelli
semplici derivati da ipotesi semplificative

Sistema Fisico Modello rete elettrica


(interconnessione di elementi idealizzati)

Grandezze fondamentali Tensione (Volt)


Corrente(Ampere)

Modello elettromagnetico e
modello a costanti concentrate
 Il modello matematico di un fenomeno fisico può avere diversi gradi di
accuratezza e complessità.
 Spesso nei sistemi fisici di interesse dell’ingegneria le variabili sono distribuite
lungo tutta l’estensione spaziale del sistema e dipendono anche dal tempo.
 L’elettromagnetismo è governato dalle equazioni di Maxwell.
 Esse si basano sull’utilizzo quantità e operatori (gradiente, divergenza e rotore)
che considerano variazioni nello spazio e nel tempo.
 La soluzione delle equazioni di Maxwell richiede quindi l’integrazione di
equazioni spazio temporale (Modelli agli elementi finiti, etc.) di non facile
implementazione nei casi di interesse tecnico.
 In tali casi, modelli semplificati basati sulle costanti concentrate consentono
di studiare il problema di interesse con una grado accettabile di
approssimazione.

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3
Modello a Costanti Concentrate

IPOTESI FONDAMENTALE DELLA TEORIA DEI CIRCUITI:


La rete elettrica è costituita da elementi (o componenti) concentrati.

Definizione: Un elemento può essere considerato concentrato quando la sua


dimensione fisica D è trascurabile, ovvero molto minore della lunghezza d’onda
l corrispondente alla massima frequenza di funzionamento.

ESEMPI: Stufa elettrica


dimensioni fisiche = decine di cm Elemento circuitale
frequenza = 50 Hz l=c/f=6000 km concentrato

Antenna di un radiotrasmettitore
Dimensioni fisiche = Lunghezza d’onda l Elemento circuitale
Dimensioni fisiche = Lunghezza d’onda l/2 distribuito

Bipolo Elettrico
Un circuito elettrico è dato dall’interconnessione di un numero arbitrario di elementi.
L’elemento fondamentale della teoria delle reti è il BIPOLO ELETTRICO.

BIPOLO ELETTRICO è costituito


da superficie chiusa  (frontiera)
dalla quale fuoriescono due
conduttori (connessioni elettriche)
aventi per estremi una coppia di
ordinata morsetti A,B che
costituiscono una porta elettrica.

Grandezze descrittive del bipolo elettrico:


• Corrente elettrica
• Tensione elettrica o differenza di potenziale
• Potenza elettrica

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Corrente elettrica
La corrente elettrica [A] di conduzione è la grandezza fisica che descrive
sinteticamente il moto delle cariche elettriche. È la quantità di carica che attraversa
una superficie nell’unità di tempo:

DEFINIZIONE
RIGOROSA

DEFINIZIONE OPERATIVA
Uno strumento detto amperometro misura la grandezza algebrica corrente
attraverso la sezione di un circuito elettrico. Tale corrente dipende in modo
esclusivo dal conduttore considerato (è la stessa attraverso qualsiasi sezione
del conduttore) al quale essa si correla univocamente ed è dotata di segno.

simbolo
dell’amperometro

rappresentazione
convenzionale

Corrente elettrica: le convenzioni di segno

Per calcolare la corrente


che fluisce in un certo
elemento, devono essere
preliminarmente scelti una
sezione e un verso di
riferimento. i

i>0
Verso di riferimento La corrente attraversa la
t
sezione con verso opposto a
i<0 quello scelto come riferimento:
la corrente è negativa
Verso di riferimento

La corrente attraversa la
sezione con verso uguale a
quello scelto come riferimento:
la corrente è positiva
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Legge di Kirchhoff della corrente (LKC)

Legge delle correnti (LKC): la somma algebrica delle


correnti attraverso una superficie chiusa qualunque è  i j (t )  0
identicamente nulla: j

La LKC è una conseguenza della proprietà di conservazione della carica elettrica.


Integrale di volume che
Integrale di superficie (chiusa) rappresenta la velocità di
che racchiude il volume accrescimento della carica
rappresenta la totale corrente di totale nel volume
conduzione uscente

Corrente di spostamento is=0 se: N


 i j (t )  is  0
- Regime stazionario
- No accumulo interno a  (scelgo  in modo tale che
non racchiuda porzioni di spazio i cui si ha un j 1
accumulo netto di carica: un nodo)

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Legge di Kirchhoff della corrente (LKC)

Tale relazione di vincolo consente di calcolare una corrente, note che siano tutte le
restanti associate alla superficie chiusa scelta.

LKC alla superficie chiusa :


i *(t )  iB (t )  iD (t )  i A (t )  iC (t )  iE (t )  0
LKC al nodo N:
i *(t )  iB (t )  i A (t )  iC (t )  iF (t )  0
+

Current
reference
direction

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Tensione elettrica o differenza di potenziale (DDP)

La tensione [V] è la grandezza fisica collegata alle forze LAB


che possono agire sulle cariche elettriche. Rappresenta il vAB   vA  vB
lavoro fatto per spostare una carica unitaria dal punto A al q
punto B: DEFINIZIONE
RIGOROSA

DEFINIZIONE OPERATIVA

Tra due punti qualsiasi A e B di un circuito elettrico uno strumento detto


voltmetro misura la grandezza algebrica tensione. Tale grandezza dipende in
modo esclusivo dagli estremi AB considerati, mentre il percorso orientato tra A
e B può essere invece qualunque, ed è dotata di segno.

V rappresentazione
convenzionale
simbolo del
voltmetro
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Tensione elettrica: le convenzioni di segno

Per calcolare la
tensione ai capi di un
certo elemento,
devono essere
preliminarmente
scelti due morsetti e vAB
un verso di Il verso della tensione
riferimento. reale è opposto a quello
vAB>0 di riferimento: la tensione
è negativa
t Verso di
vBA>0 riferimento

Verso di riferimento

Il verso della tensione reale


eguaglia quello di riferimento:
la tensione è positiva
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Legge di Kirchhoff delle tensioni (LKT)

Legge delle tensioni (LKT): la somma algebrica delle tensioni


ordinatamente misurabili lungo un percorso chiuso qualunque è  v j (t)  0
j
identicamente nulla:

 La LKT esprime il carattere conservativo del campo elettrico:


il lavoro compiuto per percorrere una linea chiusa (punto di partenza
coincidente col punto d’arrivo) è pari a zero.

B
 rotE    t   rotE  0 Integrale lungo una linea chiusa G del campo
elettrico è uguale a zero se:
- Regime stazionario
E   gradV - No campo magnetico all’interno della linea chiusa G

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Legge di Kirchhoff delle tensioni (LKT)


Tale relazione di vincolo consente di calcolare una tensione, note che siano tutte le
restanti associate al ciclo prescelto.

+
vBA
vBC
v *(t )  vBA (t )  vBC (t )  vDC (t )  vDE (t )  0

v **(t )  vBA (t )  vBC (t )  0
vDC
vDE

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Topologia della rete
La posizione e le dimensioni dei bipoli nello spazio sono inessenziali. Conta
solo il modo in cui gli elementi sono connessi tra loro cioè la topologia del
circuiti.

Le leggi di Kirchhoff (LKC e LKT) definiscono l’interazione fra le tensioni e le


correnti presenti in un circuito e sono legate alla topologia del circuito cioè
dipendono esclusivamente da come i bipoli sono collegati fra loro e non dalla
tipologia dei bipoli presenti.
Per tale motivo le LKC e LKT sono dette leggi di natura topologica.

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Potenza elettrica

Il prodotto delle grandezze tensione e corrente


identifica la grandezza algebrica potenza p(t)=v(t)i(t)
elettrica [W].

La potenza è il prodotto delle due grandezze tensione e


corrente ed è quindi una funzione NON lineare.

Un flusso di cariche q che attraversa il bipolo in un intervallo t da luogo a una corrente


elettrica i e da luogo a una variazione di energia per unità di tempo pari a:

L q
  v A  vB   p  t   v  t   i  t 
t t
L’energia per unità di tempo è la potenza richiesta per spostare la carica q da B a A nell’unità
di tempo.

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Potenza elettrica e Wattmetro
Il senso della potenza trasmessa, scambiata alla sola porta elettrica AB,
coincide con il verso della corrente al morsetto indicato dalla freccia della
tensione.

La potenza così calcolata può essere poi numericamente positiva o negativa.


Si dice:
• assorbita una potenza entrante positiva
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• ceduta o erogata una potenza uscente positiva
WATTMETRO

La potenza elettrica può essere misurata tramite


l’utilizzo combinato di un voltmetro e di un
amperometro.
È possibile compendiare i due strumenti in uno
strumento unico, il wattmetro.
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Convenzione degli UTILIZZATORI e dei GENERATORI

Convenzione degli utilizzatori Convenzione dei generatori

Il verso di riferimento della corrente entra dal Il verso di riferimento della corrente esce dal
morsetto indicato dalla freccia della tensione: morsetto indicato dalla freccia della tensione:
versi di v e i COORDINATI versi di v e i NON COORDINATI

Il verso della potenza p(t)=v(t)∙i(t) è entrante Il verso della potenza p(t)=v(t)∙i(t) è uscente
ed è una potenza utilizzata. ed è una potenza generata.

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Convenzione degli UTILIZZATORI e dei GENERATORI

Ipotesi fondamentale per la teoria dei circuiti


I concetti di tensione, corrente e bipolo elettrico e le leggi di Kirchhoff
sono sempre veri?
 In generale, nei fenomeni elettromagnetici, questo non è sempre
vero.
 La velocità di propagazione di una grandezza elettromagnetica è,
approssimativamente, pari alla velocità della luce c3·108 m/s
 Un segnale iniettato in un morsetto raggiunge l’altro morsetto in un
tempo pari a:

1
   3ns
c 3 108

 Tale intervallo di tempo (tempo di propagazione - delay time) dipende


dalla lunghezza del sistema elettromagnetico e dalla velocità della
luce: il tempo di propagazione pari a 3ns può o meno essere
trascurato in relazione alla scala dei tempi del fenomeno che si è
interessati a studiare
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11
Ipotesi fondamentale per la teoria dei circuiti
L’importanza del tempo di propagazione (delay time)
 Alla frequenza di f = 50Hz  il periodo è T = 1/f = 20ms; il tempo =3ns
è trascurabile.
 Alla frequenza di f = 100MHz  il periodo è T = 1/f = 10ns; il tempo
=3ns è pari a 3 volte il periodo; in questo caso:
• il tempo impiegato a percorrere l’elemento è importante e non può essere
trascurato. d



Propagazione a velocità infinita A B

 L’ipotesi fondamentale perché la teoria dei circuiti e le leggi di Kirchhoff


siano valide è che il tempo di propagazione del segnale sia trascurabile
rispetto alla velocità (scala dei tempi) del fenomeno di interesse
 Tale ipotesi è verificata quando dl, dove d è la massima dimensione
associata al circuito e l= cT è la lunghezza d’onda associata al segnale

tAB << T d << l

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Condizione di regime quasi stazionario (RQS)


La modellizzazione di un fenomeno elettromagnetico mediante bipoli
caratterizzati da tensione e corrente univoche è valida solo in regime quasi-
stazionario (RQS) ovvero quando è verificata la relazione:

l = c /f >> d
l lunghezza d'onda
f= massima frequenza presente nel campo elettromagnetico
c= velocità della luce (300.000 km/s)
d= massima dimensione lineare misurabile nel campo stesso.

Quando vale la condizione di Abraham di RQS:


 Il tempo di propagazione del campo elettromagnetico è essenzialmente nullo.
 Le dimensione del circuito elettrico possono essere trascurate: la rete può
essere assimilata ad un punto materiale privo di estensione.
 La variabile spaziale può essere eliminata dal modello matematico.

Trasmissione energia f=50 Hz f=1 MHz Telefonia mobile f=1GHz

c 300000 c 300000 3 c 300000 3


  6000  d  600km    d  0,03km    d  3cm
f 50 f 1106 10 f 1109 10000

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Condizione di regime quasi stazionario (RQS):
dalla teoria dei campi a quella dei circuiti

RQS

Sistema internazionale e unità derivate 26

Grandezza Simbolo In termini di altre In termini di


grandezze grandezze base del
SI
carica C (coulomb) s×A
Tensione elettrica, differenza di V (volt) W/A m2 × kg × s-3 × A-1
potenziale, forza elettromotrice
forza N (newton) m × kg × s-2
Energia, lavoro J (joule) N×m m2 × kg × s-2
Potenza W (watt) J/s m2 × kg × s-3
Pressione Pa (pascal) N/m2 m-1 × kg × s-2
Flusso magnetico Wb (weber) V×s m2 × kg × s-2 × A-1
Induzione magnetica T (tesla) Wb/m2 kg × s-2 × A-1
Resistenza elettrica W (ohm) V/A m2 × kg × s-3 × A-2
Conduttanza elettrica S (siemens) A/V m-2 × kg-1 × s3 × A2
Capacità F (farad) C/V m-2 × kg-1 × s4 × A2
Induttanza H (henry) Wb/A m2 × kg × s-2 × A-2
frequenza Hz (herth) s-1
Temperatura celsius °C (degree Celsius) K

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LEGGI COSTITUTIVE
DI
BIPOLI ELEMENTARI

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Introduzione alle leggi costitutive

Le leggi costitutive del bipolo permettono di


descrivere la tipologia dell’elemento circuitale
che si sta considerando.

Le leggi costitutive correlano in termini di ingresso-uscita le grandezze tensione e


corrente.

• i=i(v,t) corrente funzione della tensione (var. indip) e del tempo

• v=v(i,t) tensione funzione della corrente (var. indip) e del tempo

In funzione del fenomeno elettromagnetico si userà una o l’altra espressione.

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Generatore ideale di Tensione (E)

v(t)  e(t) i(t)

e = forza elettro motrice (fem) [V]

Il generatore di tensione applica ai suoi morsetti una


tensione identicamente eguale alla sua fem quale
che sia la corrente erogata

In termini energetici il generatore di tensione


rappresenta la potenza scambiata in modo invertibile, p* (t)  e(t)  i(t)
dal bipolo con i sistemi fisici interagenti.

La batteria o pila elettrica costituisce l’esempio più


comune di generatore di tensione.

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Generatore ideale di corrente (a)

i(t)  a(t) v(t)


a = corrente impressa [A]

Il generatore di corrente eroga ai suoi morsetti una


corrente identicamente eguale alla sua corrente
impressa quale che sia la tensione applicata

In termini energetici il generatore di


corrente rappresenta la potenza p* (t)  a(t)  v(t)
scambiata in modo invertibile, dal
bipolo con i sistemi fisici interagenti.

Una cella fotovoltaica può essere approssimata come un


generatore di corrente

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Generatori ideali di tensione (e) e di corrente (a)

v(t)  e(t) i(t) i(t)  a(t) v(t)


e = fem [V] a = corrente interna [A]

La presenza dei sistemi fisici interagenti sintetizza il


processo di conversione dell’energia da una fonte di natura
a priori qualunque a quella di natura elettrica (es. pila,
turbina, cella fotovoltaica)

La potenza elettrica messa in gioco dai generatori può


e, a sono elementi
essere positiva, negativa o nulla: il generatore può sia
ATTIVI
erogare che assorbire potenza.

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Resistore Lineare – Legge di Ohm
Resistenza (R [W]) Conduttanza (G [S])

Legge di Ohm: v(t)  R  i(t) G Resistore lineare


i(t)  G  v(t) R

In termini energetici il lavoro assorbito alla porta elettrica p p (t)  R  i(t) 2


è interamente degradato in calore attraverso la frontiera
del bipolo.
p p (t)  G  v(t) 2

La potenza assorbita è sempre non negativa: il resistore R (o G)


(conduttore) può solo assorbire potenza che viene sono elementi
trasformata in calore. PASSIVI

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Resistore non lineare

 Quando il parametro R cambia il suo valore con la corrente R=R(i) la


resistenza è detta non lineare
 La relazione che lega tensione v e corrente i continua a essere algebrica
v=R(i)·i ma la caratteristica sul piano v-i non è più una retta.

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17
Il resistore è il bipolo usato per modellare gli utilizzatori

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Corto circuito (cc) e circuito aperto


Corto circuito
Circuito aperto
R 0 G0
 v(t)  0 i(t)  i(t)  0 v(t)
e0 a0

La corrente in un corto circuito può essere


qualsiasi. La tensione ai capi di un circuito
aperto può essere qualsiasi.
I valori effettivi dipendono dal resto del circuito.

La potenza assorbita è sempre nulla: p(t)  0

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18
Bipolo Induttore e Bipolo Condensatore

L = Induttanza (H] C= Capacità [F]

di(t) dv(t)
v(t)  L  i(t)  C 
dt dt
1 t
i(t)  I L0 

L 0
v(t)dt v(t)  VC0 
1 t
C 0 
i(t)dt

L’induttore e il condensatore sono detti bipoli con memoria dal momento che
la loro legge costitutiva è caratterizzata da un legame integro-diferenziale

t1
In termini energetici il lavoro assorbito alla porta elettrica è
interamente accumulato sotto forma di energia nel campo W(t)   dW
magnetico (elettrico) nel bipolo. t0

L, C sono elementi
PASSIVI

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Induttore e Condensatore

38

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Osservazioni sulle leggi costitutive

1. Convenzioni di segno:
- R, G, L e C: convenzione degli utilizzatori. In tal caso valgono le
equazioni scritte e le potenze (R e G) e le energie (L e C) “entranti”
sono sempre non negative
- e ed a (generatori): entrambe le convenzione. La potenza alla porta
elettrica può assumere qualsivoglia segno: può essere assorbita o
erogata.
2. I bipoli introdotti sono lineari e tempo-invarianti: i loro valori sono
indipendenti dalla corrente che circola o dalla tensione ai loro capi e
non variano nel tempo.
3. I bipoli introdotti sono ideali: non sono da confondere con i dispositivi
fisici esistenti nella realtà. Gli elementi ideali vengono introdotti per
descrivere il funzionamento di questi ultimi.

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Componenti reali: generatore reale di tensione
I componenti reali sono rappresentati dalla combinazione di elementi ideali

Generatore di tensione reale


 I generatori ideali possono fornire teoricamente potenza infinita
 I generatori reali (ma in generale tutti i componenti) possono fornire una
potenza massima limitata dalla fonte primaria (elettrochimica,
elettromeccanica, etc.) o dalle proprietà dei materiali utilizzati per costruirli
 La fem imposta dai generatori reali diminuisce con l’aumentare della
corrente erogata

Circuito equivalente generatore


reale di tensione

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LEGGE di Ohm generalizzata


Rg I Rg I
A A

VR VR
E V E V

B B

V = E – VR = E - Rg I V = E + VR = E + Rg I

Rg I Rg
A I A
VR VR
E V E V

B B

V = –E – VR = –E – Rg I V = –E + VR = –E + Rg I

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Componenti reali: generatore reale di tensione
Generatore reale di tensione = generatore ideale di tensione 𝑣𝑆
con una resistenza 𝑟𝑆 in serie.

 La corrente erogata risulta in funzione della


resistenza 𝑅𝐿 :
𝑣𝑆
𝑖𝑆 =
𝑟𝑆 + 𝑅𝐿
 La resistenza interna:
• Impone un valore di tensione al carico
minore rispetto alla sorgente ideale 𝑣𝑆
𝑅𝐿
𝑣𝐿 = 𝑖𝑆 𝑅𝐿 = 𝑣𝑆 < 𝑣𝑆
𝑟𝑆 + 𝑅𝐿
• limita la corrente massima che la sorgente
può fornire:
𝑣𝑆
𝑖𝑆max = lim 𝑖𝑆 =
𝑅𝐿 →0 𝑟𝑆
Generatore reale di tensione  resistenza interna molto piccola
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Componenti reali: generatore reale di tensione

LKT vg = Vg + VR = Vg - Rg I Legge di Ohm Generalizzata

Due sono i funzionamenti limite:


• Funzionamento a vuoto vg = Vg I = 0
• Funzionamento in corto circuito vg = 0 I = Icc = Vg /Rg

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Componenti reali: generatore reale di corrente
Generatore reale di corrente = generatore ideale di CORRENTE 𝑖𝑆 con una
resistenza 𝑟𝑆 in parallelo.

 La tensione erogata in funzione della


resistenza 𝑅𝐿 dipende da 𝑟𝑆 :
𝑟𝑆 𝑅𝐿
𝑣𝑆 = 𝑖
𝑟𝑆 + 𝑅𝐿 𝑆
 La resistenza interna:
• Impone una corrente al carico minore
rispetto alla sorgente ideale 𝑖𝑆
𝑟𝑠
𝑖𝐿 = 𝑖𝑆 < 𝑖𝑆
𝑟𝑆 + 𝑅𝐿

• limita la tensione massima che la sorgente


può fornire:
𝑣𝑆max = lim 𝑣𝑆 = 𝑟𝑆 𝑖𝑆
𝑅𝐿 →∞

Generatore reale di corrente  resistenza interna molto grande


45

Componenti reali: generatore reale di corrente

LKC I= Ig – I’ = Ig - vg/Rg * vg = Rg* Ig – Rg * I

Due sono i funzionamenti limite:


• Funzionamento a vuoto vg = Rg * Ig I = 0
• Funzionamento in corto circuito vg = 0 I = Icc = Ig

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Equivalenza tra generatore reale di tensione e
generatore reale di corrente

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Strumenti di misura

 Ohmmetro è uno strumento che, connesso ai


capi di un elemento circuitale, ne misura la
resistenza.
La resistenza di un elemento può essere
misurata solo quando l’elemento è
completamente scollegato dal circuito.

 Amperometro è uno strumento che, collegato in


serie ad un elemento circuitale, misura la
corrente che percorre l’elemento.
L’amperometro deve essere posto in serie.
+
L’amperometro non deve modificare le
condizioni di funzionamento del circuito; un
amperometro ideale ha resistenza interna nulla
(cortocircuito)

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Strumenti di misura

 Il Voltmetro (tensiometro) è un dispositivo che,


collegato in parallelo ad un elemento circuitale,
misura la tensione ai capi dell’elemento.
Il voltmetro deve essere posto in parallelo.
+
Il voltmetro non deve modificare le condizioni di
funzionamento del circuito; il voltmetro ideale ha
resistenza interna infinita (circuito aperto)

 Il wattmetro è uno strumento a quattro morsetti +


+
che misura la potenza assorbita o erogata da un
bipolo. È costituito dalla combinazione di un
amperometro e un voltmetro che misurano la
corrente che fluisce nel il circuito e la tensione ai
capi dello stesso e le moltiplica per dare una
misura della potenza in transito.

50

25
CONNESSIONI SERIE E PARALLELO E
RESISTENZA EQUIVALENTE

51

Connessione dei bipoli


Le reti (e i bipoli complessi) sono costituite da un insieme di bipoli
comunque connessi.
Le connessioni più semplici sono quelle dette serie e parallelo che
verranno definite e analizzate.
Tutti i bipoli elementari possono essere connessi in serie e parallelo
ma solo alcune configurazioni (in termini sia di connessione che di
bipolo) sono significative.
L’analisi delle connessioni serie e parallelo ha lo scopo di:
- definirne le relazioni di connessione
- individuarne i parametri totali da associarsi al bipolo risultante
equivalente in funzione dei parametri dei singoli bipoli.
Due bipoli sono equivalenti se hanno la stessa relazione
caratteristica v-i: due bipoli tra loro equivalenti possono essere
scambiati senza produrre alcun effetto sul resto del circuito.

52

26
Connessione serie
(stessa corrente in ogni bipolo)
Relazioni di connessione:

 I r  I r
N

 Vr  V
 r 1

Vr  R r  I r  E r

V  E TOT  R TOT  I
N
E TOT   E r fem totale
1
N
R TOT   R r resistenza totale
1

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Esempi di connessione serie


Bipoli collegati in serie: un terminale del primo bipolo e un terminale del
secondo bipolo sono uniti in un nodo a cui non sono collegati altri componenti

E TOT  E1  E 2  E 3 R TOT  R1  R 2  R 3
fem in serie equivalgono alla loro resistenze in serie equivalgono
somma algebrica alla loro somma aritmetica

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27
Connessione parallelo
(stessa ddp ai capi di ogni bipolo)
I r  G r  Vr  A r

I  A TOT  G TOT  V
Relazioni di connessione:
N
Vr  V r A TOT   A r corrente interna totale
N
 1

 I r  I N
 r 1 G TOT   G r conduttanza totale
1

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Esempi di connessione parallelo


Bipoli collegati in parallelo: ciascuno dei terminali di un bipolo è collegato a uno
dei terminali dell’altro

A TOT  A1  A 2  A3

Correnti interne in parallelo equivalgono alla loro somma algebrica

G TOT  G1  G 2  G 3

conduttanze in parallelo equivalgono alla loro somma aritmetica

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28
Esempi di connessione parallelo

G TOT  G1  G 2
R1  R 2
R TOT 
R1  R 2

Tale espressione NON si generalizza al caso di 3 o più resistori


in parallelo.

1 1
Dim. G TOT  G1  G 2  
R1 R 2
1 1 R R
R TOT    1 2
1  R2
G TOT 1 1 R

R1 R 2

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Esempi di connessioni serie e parallelo


OSS. 1) Serie di generatori di corrente e parallelo di generatori di tensione

A1  A 2
A1  A 2 assurdo
E1  E 2
E1  E 2 assurdo
● Generatori ideali di corrente in serie ● Generatori ideali di tensione in
• se le correnti sono diverse il parallelo
collegamento viola la LKC • se le tensioni sono diverse il
• se le correnti sono uguali le tensioni collegamento viola la LKT
dei generatori sono indeterminate • se le tensioni sono uguali le correnti
dei generatori sono indeterminate
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29
Esempi di connessioni serie e parallelo

OSS. 2) Serie e parallelo di generatori con caratteristiche diverse

Collegando generatori con caratteristiche differenti è possibile


solo individuare una la corrente del generatore di tensione o la
tensione ai capi di un generatore di corrente.

59

Esempi di connessioni serie e parallelo


OSS. 3) Serie e parallelo con corto circuiti e circuiti aperti

60

30
Partitore di tensione
Impressa ai morsetti di un bipolo composto da resistori in Rr
serie una tensione E la tensione ai capi di una resistenza Vr  E
può essere calcolata direttamente: R TOT

E
I
R TOT
E
Vr  R r  I  R r 
R TOT

61

Partitore di corrente

Impressa ai morsetti di un bipolo costituito da conduttanze in Gr


parallelo una corrente A la corrente che percorre ciascuna
Ir  A
G TOT
conduttanza può essere calcolata direttamente:

A
Dim. V
G TOT
A
Ir  G r  V  G r 
G TOT

Caso di due soli resistori


G1 R2
I1  A  A
G1  G 2 R1  R 2
G2 R1
I2  A  A
G1  G 2 R1  R 2

62

31
Trasformazione stella/triangolo
Esistono relazioni di equivalenza anche fra circuiti/elementi accessibili da tre
o più terminali.
La trasformazione triangolo/stella è particolarmente utili nella semplificazioni
dei circuiti.
Stella Y Triangolo D, 

Si applica prendendo come riferimento i morsetti


disegnati e sovrapposti i due circuiti.
Per ricavare le condizioni di equivalenza si impone
che le resistenze equivalenti valutate tra tutte le
coppie di terminali (con il terzo terminale isolato)
nei due casi siano uguali

63

Trasformazione stella/triangolo.
 Per la stella ciascuna resistenza equivalente corrisponde alla serie delle due
resistenze che collegano la coppia di terminali
 Per il triangolo ciascuna resistenza equivalente corrisponde al parallelo della
resistenza che collega la coppia di terminali con la serie delle altre due resistenze

64

32
Trasformazione stella/triangolo.
Stella  Triangolo

La resistenza del triangolo equivalente si trova


scrivendo la somma dei prodotti ciclici delle
resistenze della stella divisa per il valore della
resistenza disposta sul vertice della stella
opposto al lato del triangolo rappresentato dalla
resistenza da trovare

65

Trasformazione stella/triangolo.
Triangolo  Stella

La resistenza della stella equivalente è data dal


prodotto delle resistenze del triangolo che si
dipartono dal vertice della stella corrispondente,
diviso per la somma di tutte le resistenze del
triangolo.

R
Nel caso di resistenze
uguali
RY 
3
66

33
Resistenza equivalente
• Generalizzazione del concetto di resistenza totale (o equivalente)
introdotto con le connessioni serie e parallelo.
• Si parla di resistenza equivalente di un bipolo se la relazione tra tensione
V e corrente I ai suoi morsetti è analoga alla legge di Ohm
 R eq  I dove Req è la resistenza equivalente.
……………
V
• Qualsiasi bipolo costituito esclusivamente da resistori è equivalente a un
unico resistore.
• Per individuare la resistenza equivalente si procede per semplificazioni
successive fino ad ottenere un unico resistore utilizzando:
- serie
I
I
- parallelo
- trasformazione stella/triangolo V
Rete
V
Lineare
Passiva
I I

67

Esempio di calcolo resistenza equivalente

34
Esempio di calcolo resistenza equivalente

Rendimento di un generatore reale tensione

La potenza generata risulta essere:


𝑉𝑔 𝑉𝑔2
𝑃𝑔 = 𝑉𝑔 𝐼 = 𝑉𝑔 = = 𝑅𝑔 + 𝑅𝑢 𝐼2 = 𝑃𝐽 + 𝑃𝑢
𝑅𝑔 + 𝑅𝑢 𝑅𝑔 + 𝑅𝑢
La potenza utilizzata risulta essere:
2
𝑉𝑔
𝑃𝑢 = 𝑣𝑔 𝐼 = 𝑅𝑢 𝐼2 = 𝑅𝑢
𝑅𝑔 + 𝑅𝑢
Il rendimento sarà:
𝑃𝑢 𝑅𝑢 𝐼2 𝑅𝑢 Il rendimento aumenta
𝜂= = =
𝑃𝑔 𝑅𝑔 + 𝑅𝑢 𝐼2 𝑅𝑔 + 𝑅𝑢 all’aumentare di Ru

35
Massimo trasferimento di potenza

Imponendo la condizione di massima potenza trasmessa, ovvero uguagliando a


zero la derivata della potenza trasmessa fatta rispetto alla resistenza 𝑅𝑢 si ha:
2
𝑑𝑃𝑢 𝑉𝑔2 𝑅𝑔 + 𝑅𝑢 − 2𝑉𝑔2 𝑅𝑢 (𝑅𝑔 + 𝑅𝑢 )
=0 → 4 =0
𝑑𝑅𝑢 𝑅𝑔 + 𝑅𝑢

e dunque basta eguagliare a zero il numeratore:


2
𝑉𝑔2 𝑅𝑔 + 𝑅𝑢 − 2𝑉𝑔2 𝑅𝑢 𝑅𝑔 + 𝑅𝑢 = 0

e si ottiene: 𝑅𝑔 = 𝑅𝑢
In queste condizioni di adattamento del carico si ha:
𝑃𝑢 𝑉𝑔2 𝑃𝑢 𝑅𝑢 1
𝑃𝑢,max = = 𝜂= = =
𝑃𝑔 4𝑅𝑢 𝑃𝑔 𝑅𝑔 + 𝑅𝑢 2

Teorema del massimo trasferimento di potenza


𝑉𝑔2 𝑃𝑢
𝑃𝑢,max = PMAX
4𝑅𝑢
2
𝑉𝑔
𝑃𝑢 = 𝑣𝑔 𝐼 = 𝑅𝑢 𝐼2 = 𝑅𝑢
𝑅𝑔 + 𝑅𝑢 P

𝑅𝑢
0
0
R
𝑅𝑅𝑢 ==𝑅𝑅𝑔
𝑔 𝑢

La potenza trasferita al carico Ru da un generatore reale di resistenza


interna Rg é massima quando la resistenza di carico eguaglia quella
interna del generatore

In condizioni di adattamento, il rendimento è pero pari a  = 0.5

elettronica: massimizzare la potenza anche a discapito del rendimento


elettrotecnica: massimizzare il rendimento a discapito della potenza
72

36
Resistenza dei conduttori
S

 R   = resistività [Wmm2/m]
S
Influenza della temperatura sulla resistenza dei conduttori

T  0 1  T 
T= resistività a T °C
0= resistività a 0 °C
 = coefficiente di temperatura
Comportamento Materiali
Metalli: >0  aumenta al crescere della temperatura

Carbone: <0  diminuisce al crescere della temperatura

Leghe: 0  costante al variare della temperatura

Resistenza in funzione della temperatura:

R T  R 0 1  T 

RT= resistenza a T °C; R0= resistenza a 0 °C

R T 1  T 

R a 1  Ta 

Ra= resistenza a Ta °C; Ta= temperatura ambiente

RT  1  1
T   Ta  
Ra    

37
Generatori controllati

Un generatore controllato ha il suo valore


controllato da un altro valore di tensione o corrente
nel circuito. Rappresentati con rombo.
4 tipi:
– Generatore di Tensione Controllato in
Tensione (GTCT)
– Generatore di Tensione Controllato in
Corrente (GTCC)
– Generatore di Corrente Controllato in
Tensione (GCCT)
– Generatore di Corrente Controllato in
Corrente (GCCC)
75

Generatori controllati

Generatore di Tensione Controllato in Tensione


(GTCT) vx vs

vs   vx

Generatore di Tensione Controllato in Corrente ix vs


(GTCC)
vs  Rmix
Generatore di Corrente Controllato in Tensione is
vx
(GCCT)
is  Gm vx

Generatore di Corrente Controllato in Corrente


(GCCC) is
is   ix ix

76

38
Generatori controllati

I coefficienti α e β sono adimensionali e sono detti


coefficiente di amplificazione di tensione e coefficiente di
amplificazione di corrente, rispettivamente.

Rm dimensionalmente è una resistenza [Ω] ed è chiamata


resistenza mutua o trans-resistenza.

Gm dimensionalmente è una conduttanza [S] ed è chiamata


conduttanza mutua o trans-conduttanza.

77

Riferimenti bibliografici

1. Maradei, Appunti e slides dei corsi di Elettrotecnica, Sapienza Università


di Roma
2. Bonaiuto, Sargeni, «Elettrotecnica, McGraw Hill
3. Alexander, Sadiku, «Fundamental of Electrical Circuits», McGraw Hill

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