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teorema di Millman che afferma : «la tensione ai capi del bipolo della Ogni misura è caratterizzata da: intervallo

intervallo di confidenza forcella di precisione dello stru-


rete è data dal rapporto ordine di grandezza (cifre sicure); mento. Numeri esatti → conteggio di oggetti distinti.
tra la somma algebrica incertezza (cifre approssimate); u- Dal 1982→Sistema Internazionale (SI). Forze o interazi-
delle correnti di corto cir- nità di misura (simbolo). La preci- oni fondamentali: gravitazionale, elettromagnetica, nu-
cuito dei singoli rami e la sione indica quanto è grande l’inc- cleare debole; nucleare forte; dimensioni fondamenta-
somma delle conduttanze ertezza dello strumento. L’accura- li: spazio; tempo. Il SI ha 7 unità fondamentali: 2 relati-
tezza indica quanto il valore misu- ve alle dimensioni fondamentali (lunghezza e tempo); 2
rato si avvicina al valore “vero”. relative alle prime due forze fondamentali (massa e
Non c’è misura poco precise e mol- corrente elettrica); 3 relative a vibrazioni molecolari
G=1/Rn di ogni ramo». Quindi Vab= to accurate; posso avere misure (temperatura), quantità di molecole/atomi (quantità di
molto precise ma poco accurate sostanza) e radiazione (intensità luminosa).
Amperometro (--); Voltmetro (//); Watt- Carica elettrica (grandezza quantizzata C=6,24·1018 qe) [C=A/s] La Il campo elettrico E in un punto P(x,y,z) è la forza La corrente è una grandezza scalare: non ha una
carica elettrica si conserva. | |
metro elettrostatica F che si esercita su una carica prova direzione ma solo un segno. Per convenzione è
Due cariche punti-
(potenza) q0 collocata in quel punto, divisa per il valore della positiva una corrente dovuta a cariche positive che
quattro formi di 1 Coulomb poste ad 1 metro di distanza subiscono ciascuna carica (ε0: costante si spostano nel verso scelto. Quindi la corrente
morsetti, una forza dielettrica del vuoto = elettrica, per convenzione, scorre dal + → - (in
due in serie attrattiva 8.85 10-12 C2/Nm2) verso opposto al reale verso di scorrimento degli
e due in /repulsiva pari Data una carica Q posta nell’origine del sistema. Il elettroni). La densità di corrente è il vettore orien-
parallelo. Parametri degli strumenti: a 8.99 109 N potenziale generato da questa carica in A posto tato come il vettore velocità delle cariche in moto,
portata (massima grandezza misurabile) ( =versore) distante ra da Q) è V=(Q ra). Il lavoro elettromotore il medesimo verso, se le cariche sono positive, o
risoluzione (più piccola unità misurabile) della carica che va da opposto se le cariche sono negative e modulo pari
classe di precisione: rapporto tra errore AaBè alla intensità di corrente per unità di area (unità di
strumentale e valore esatto misura di J è Ampere/m2)
Se i è costante |j|=i/A (con A=sezione di condu- L’energia si misura in J o in Wattora I bipoli attivi, sono i generatori di energia e si dividono in: G.d. tensione G.d.corrente
ttore) La corrente elettrica descrive il moto del- La potenza si misura P=v i [W] se generatori ideali di tensione (dispositivo capace di mante-
le cariche in una superficie (un punto del circu- parlo di utilizzatore v(t)·i(t) > 0 poten- nere tra i suoi morsetti una tensione pari alla sua f.e.m.
ito).La tensione elettrica descrive il lavoro fatto za assorbita se parlo di generatore indipendentemente dalla corrente erogata. Schema due
per trasportare le cariche da una posizione ad v(t)·i(t) > 0 potenza generata. linee con i segni + e – oppure cerchio con diametro lungo
un’altra (tra due punti di un circuito). Il segno Dipolo coppia di cariche elettriche linea del circuito); generatori ideali di corrente (dispositi- Corto circuito Circuito aperto
della tensione positivo: se il sistema assorbe Bipolo schematizzazione ideale (due vo capace di produrre una corrente invariante qualunque
energia; negativo: se il sistema eroga energia , morsetti o due punti) caratterizzati sia il valore della tensione tra i suoi morsetti. Schema un
(generatori elettrici si parla di F.E.M.) forza dalle grandezze che identificano il cerchio con diametro perpendicolare a linea del circuito
elettromotrice invece di tensione. sistema (tensione e corrente) con freccia e i segni + e -)
“Forza” elettromotrice (f.e.m.) In
un generatori di f.e.m. ideale: VA
– VB = VR = ε0 -> I = ε0/R
GDT reali

GDC reali
I R = VR = ε0 Nel caso di genera-
tori reali devo considerare la re-
sistenza interna del generatore
che per il GDC sarà in parallelo,
nel caso di GDT sarà in serie
Conoscendo tensione/corrente e La potenza netta trasferita da un dispositivo fem ai portatori di carica è Un bipolo si dice passivo se l’energia asso-
resistenza interna posso passare data da: P=i V=i(Vb-Va)=i(ε-ir)=iε-i2r=Pfem–Pr con: Pfem=PO-TENZA della rbita è sempre non negativa, non può for-
da uno all’altro generatore. Ma un FEM, Pr= DISSIPAZIONE interna della FEM. Il RENDIMENTO di un gene- nire al circuito cui è collegato più energia
generatore ideale di tensione ratore ε di resistenza interna Ri su un circuito di resisten-za R è dato dalladi quanta ne abbia assorbita in preceden-–
tende ad avere resistenza interna Potenza Utile diviso la Potenza Generatore. La Pu= R I2 = R ε2/(Ri+R)2 ; la za. Legge di OHM V=RI Legge di Joule se un
Rg≈0; mentre di corrente tende ad Pg = ε I = (Ri+R) I2. η = Pu/Pg = (RI2) / (εI) = R / (Ri+R) poiché ε = (Ri+R) I. resistore R è percorso da una corrente I
avere Rg≈molto grande. Per cui Al diminuire della Ri il rendimento aumenta. Adattamento del carico: nel resistore si dissipa una potenza P sot-
tanto più uno di questi bip-oli si Fissata Ri la potenza trasferita al carico R è massima se R = Ri cosi la toforma di calore pari a: P=RI2=V2/R. La
avvicina ad ideale, tanto più il (Ri+R)2/R è minima (derivata=0 derivata di Ri2/R+R è -Ri2/R2+1=0 per cui conduttanza è l’inverso della resistenza G=
ε0=tensione ideale duale si allontana dal modello. Ri2=R2). In queste condizioni il rendimento vale 0,5!. 1/R=I/V. [G]=1/Ω = A/V=Siemens
II Legge di OHM R=ρl/S la resistività ρ è Si definisce circuito elettrico un percorso chiuso
funzione della temperatura con α=coef- di cariche elettriche del quale fanno parte dive-
ficiente di temperatura.ρ= ρ0(1+α(T-T0)) rsi elementi (componenti) interconnessi nei qu-
•Conduttori 10-8<ρR< 10-5 (metalli) ali sotto, l’azione di una o più sorgenti, si pro-
• Semiconduttori 10-1<ρR< 103 (Si, Ge duce il passaggio di una corrente.
puri). • Isolanti 107<ρR<1017 (legno, pla- Un circuito elettrico a costanti concentrate tra-
stica, vetri, ceramici). In generale, ab- scura i tempi di propagazione dei fenomeni
bassando la temperatura, la resistenza elettromagnetici. Considero istantanei cambi di
dei conduttori diminuisce metalli ρ(T)= stato dei componenti. ∙ ≪ ∙ 10
ρ0(1+αT). RESISTENZE IN:
F=frequenza L= lunghezza circuito [unità Hz e
Serie→Req=R1+R2; //→1/Req=1/R1+1/R2
m]. → Modello adatto a circuiti piccoli media
stella/triangolo
frequenza (audio, certi circuiti elettronici, tra-
smissione elettrica <100km); non adatto a cir-
cuiti grandi alta frequenza (microonde, certi cir-
cuiti elettronici, antenne cellulari)
IV eq. Maxwell→KCL H = campo magnetico, J = III eq. Maxwell→KVL (II legge di kirchoff) E = ca- Passo 0: verificare condizioni di applicabilità del modello a costanti concen-
densità di corrente, D = induzione elettrica (in mpo elettrico, B = induzione magnetica (in mez- trate. Passo 1: individuare i nodi (e quindi i rami) del circuito e scegliere N-1
mezzi lineari e isotropi = εo εr E). zi lineari e isotro- nodi indipendenti. Passo 2: definire le correnti di ramo assegnando dei versi
i campi non variano pi =μo μr H). in arbitrari alle correnti. Passo 3: scrivere N-1 equazioni, applicando a ogni nodo
quindi l’integrale si condizioni stazio- indipendente la legge di Kirchhoff delle correnti (KLC). Quarto passo: identifi-

riduce a: narie, cioè se i care le maglie segnando arbitrariamente i versi di percorrenza delle correnti e
campi non variano scegliendo le maglie indipendenti (in numero R-N+1). Quinto passo: scrivere

R-N+1 equazioni, applicando a ogni maglia indipendente la legge di Kirchhoff
(∙ 0 delle tensioni (KVL) ed esprimendo le tensioni con le equazioni costitutive dei
somma di correnti che attraversano
componenti. Sesto passo: risolvere il sistema di (N-1)+(R-N+1)=R equazioni in-
una qualunque superficie chiusa è somma di ddp calcolati lungo un qualunque pe-
i7 = i3+ i5 + i6 dipendenti. Settimo passo: valutare i segni e calcolare le tensioni. Teorema di
pari a zero. Si passa dun-que alla rcorso chiuso è pari a zero → conservatività del
Tellegen Patt= ΣiVi Ii = Ppas= ΣjVJ Ij -> ΣiVi Ii - ΣjVJ Ij = 0 -> Sk vk ik = 0
KCL (I legge di kirchoff): ∑ "# $%&' in un nodo=0 campo elettrico (rotore e circuitazione nulli) v1– v6 – v4 + v5 = 0
Metodo maglie: esempio Teorema di Thévenin sostituisco nel circuito tensione e resistenza equivalenti, Relazione costitutive del
cortocircuito il generatore e calcolo Req; per trovare Eeq considero i poli come Condensatore C=Q/V 1
se fossero a vuoto (in questo caso 5KΩ di destra sparisce, alle altre tre resistenze farad= 1 cou-lomb/ 1 volt. L’energia
in serire applico il partitore di tensione cioè resistenza a cavallo fratto la somma accumulata è w=1/2 cv2con c=ca-
della se-rie pacità e v=tensione. Per i condensa-
per la tori in serie attraversati da stessa
tensione ai corren-te (Q), i potenziali si sommano
+, / / 5/
e )$* 1 3 4
capi vedi
5V) ∆./0∆. 2/ 2
mentre in parallelo stesso potenziale
Teorema di Norton è uguale a thévenin Si definisce dipolo magnetico la sorgente più la corrente si somma e )$* )1 3 )2.
solo che nel circuito sostituisco corrente semplice di campo magnetico ed è l’equivalen- Carica max condensatore: quando t=RC
Equivalente e resistenza di Norton che te del dipolo elettrico. Una carica che si sposta ho il 63% di ca-rica la scarica è esponen-
all’atto pratico diventanol’equazione genera un campo magnetico ch si misura in ziale e a t=RC ho il 37% di carica residua.
67 3 87 9 Tesla (T). [T] = [N][s]/([C][m]). Un Tesla è il Energia fornita generatore è CV2 men-tre
Conduttanza equivalente per tensione = campo magnetico necessario affinché una quella ac-cumulata è metà dell’ener-gia
intensità carica di 1 coulomb con velocità pari a 1 m/s fornita 1/2CV2 Energia dissipata in R: è
subisca una forza pari ad 1 Newton l’altra metà 1/2CV2
Il campo generato da una carica in la particella di carica q e velocità v che si muove nel ca- il campo magnetico B induce un campo mag- Il valore della f.e.m. indotta su un circuito è dato dalla derivata del flusso
movimento è funzione della densità mpo magnetico B è soggetta ad una forza magnetica netico nei materiali H, B=μ0μrH la polarizzazi- del campo magnetico cambiata di segno. Nel caso del solenoide (con n=
di corrente J, della distanza dal siste- pari alla carica q moltiplicata per il prodotto vettoriale one magnetica M=Hμr-H (μr=μ /μ0 = perme- n°spire) Una variazione di corrente
ma di riferimento r, e della velocità della velocità della carica per il campo magnetico. For- abilità relativa). e è la costante di proporzio- in un circuito produce una variazio-
C, G= B H ∆ *L H ;< per il verso regola mano des- nalità fra la densità di flusso elettrico (o indu- ne del campo magnetico indotto che a sua volta variando può provocare
<<<<, =>, @, AB
; F 9′
za di Lorentz
4E |∆ | tra (pollice forza, indice corrente, medio campo magn- zione elettrica) D e l'intensità di campo elet- una forza elettromotrice indotta in un altro circuito o può disperdersi in
.I
etico). Flusso magnetico misura la qua-ntità di magne- trico E nel vuoto:D= e0er E. μ è la costante di correnti parassite o può crearsi un autoflusso di induzione (autoinduzio-
Un filo rettilineo infinito percorso da
tismo attraverso una superficie (1Wb=1Tm2), il campo proporzionalità fra la densità di flusso magn- ne) nello stesso circuito. Con E fem
corrente (a=distanza)
magnetico nel vuoto B è uguale alla densità di flusso etico (o induzione) H e l'intensità di campo autoindotta e L coefficiente di
;< C, magnetico nel vuoto (1T=1Wb/1m2). autoinduzione (si misura in Henry H=Wb/A. L’induttore è un bipolo dina-
2EK magnetico B nel vuoto: H=B/μ0μr
mico che assorbe o cede energia v(t)=L(di(t)/dt)
È possibile estendere i me- Formule di Eulero IMPEDENZA: rapporto tra tensione e corrente di un qualsiasi componente
todi di analisi di circuiti lin- Z(s) = V(s) / I(s) inverso dell’impe-denza è
eari a circuiti con elementi antitrasformo l’AMMETTENZA: Y(s) = I(s) / V(s)
dinamici quindi integro-dif- fasori in sinus-oidi moltiplicando per ejωt e Sfasamento tra la fase della tensione e la
renziali analizzando la sola considero solo la parte reale fase della corrente= φz. Impedenza e
soluzione permanente (tra- Aejφejωt=Aej(ωt+φ)=A(cos(ωt+φ)+jsin(ωt+φ)) ammettenza sono costituiti da una parte
ttandola con la forma dei la somma di due funzioni sinusoidali è equivale- reale e una immaginaria
termini forzanti) e trascu- nte alla somma dei fasori corrispondenti; il pro-
rando la soluzione omoge- dotto di una sinusoide per un numero reale è
nea (transitoria) considerando quindi solo intervalli di tempo di 4-5 volte alla equivalente al prodotto del fasore corrisponde-
costante di tempo del circuito. Soluzione permanente ≡ Integrale particolare. nte per lo stesso numero reale.
Nei condensatori I è in anticipo di π/2 rispet- Nell’induttore V è in anticipo di π/2 Da rappresentazione Esponenziale a Cartesiana Grandezza sinusoidale data da ampiezza,
to a V L’impedenza del ris-petto a I. L’im- 9M 9N ∙ $ OPQ 9N ∙ "#RST 3 G9N ∙ R'%ST fase, pulsazione (Periodo, Frequenza) per cui
condensatore è pedenza di un ind- Da rappresentazione Cartesiana a Esponenziale ho VM= Valore Massimo = √2 Veff= 1,4
\]
9M 9U 3 V9W X9U 3 9W ∙ $ O YZ[^_
un numero im- uttore è un numero Valore Efficace, K=Fattore di Forma =
maginario puro immagina- Veff/VM. Potenza attiva = P=VIcosφz
impedenza e am- negativo: rio puro Il coniugato Z* di un fasore Z X 3 jY è: Potenza reattiva = Q = VIsen φz
mettenza del re- L’ammettenza del positivo: Z ∗ X– jY divisione e moltiplicazione: Macchine elettriche: statiche (trasformatore)
sistore sono condensatore è L’ammetten-za di un induttore è un o rotanti CC (motore o generatore)o AC
numeri reali un numero immaginario puro positivo: numero immaginario puro negativo: (motore o generatore, sincro-no o asincrono)
Nei circuiti RLC la corrente anticipa o ritarda se prevale Un sistema trifase è simme- Nella rappresentazione dei circuiti il generatore trifase vi-
capacità o induttanza. Si comportano come passa trico se in ogni istante la so- ene considerato come l'insieme di tre generatori monofa-
banda (all’aumentare della frequenza la reattanza ca- mma delle tensioni dei tre generatori è si, ognuno dei quali corrisponde a una fase della macchi-
pacitiva diminuisce nel collegamento in serie mentre la uguale a zero e1(t)+e2(t)+e3(t)=0, faso- na reale; a seconda che le fasi dell'alternatore siano colle-
suscettanza capacitiva aumenta nel parallelo). Sono rialment: (1 3 (2 3 (3 0 per veri- gate a stella o a triangolo, si hanno le 2 diverse configura-
equivalenti ai sistemi meccanici massa, molla, smorza- ficare ciò si deve avere che i valori mas- zioni. In un sistema squilibrato devo tener conto che le
tore (RLC con forzante o meno se con generatore di simi (o efficaci) siano uguali tra loro. La tensioni tra i “neutri” non sono zero. Inoltre, per diminu-
tensione o meno). Presentano il fenomeno della riso- corrente di Fase è la corrente che scor- ire la potenza reattiva si introducono condensatore in pa-
nanza per cui il circuito diventa altamente selettivo ad re all’interno del rallelo (detti di rifasamento).
una frequenza, detta di risonanza, per cui le correnti generatore. Le Trasformatore V1/V2=N1/N2=n (rapporto di trasforma-
possono essere ingenti internamente ai componenti in- correnti di linea zione) L’avvolgimento primario instaura un flusso φ che
duttivo e capacitivo. Condensatori ed induttori reali sono √3 volte le concatenandosi con il secondario genera una f.e.m. in-
presentano una resistenza in parallelo e in serie. correnti di fase. dotta. Primario→uplizzatore, secondario→generatore
Trasformatore ideale essendo R=0 ho con impedenza Z Trasformatore privo di perdite con riluttanza R≠0, funzionamento a vuoto (I2=0), considero Trasformatore con perdite nel rame ed accoppia-
connessa al se- la tensione 9/i VjΦil/ Vjm/ Φi quindi mento perfetto cambia per il fatto che considero
condario, ai mor- V1/V2=n, ho che I0 è la corrente a vuoto o la resistenza nel rame e quindi il circuito diventa:
setti del primario si vede un’impedenza pari a Z1=V1/I1=nV2/(I2/n)= magne-
n2 Z2; mentre con impedenza Z connessa al tizzante
primario, ai morsetti che è in
del secondario si vede fase
un’impedenza pari a con il flu-sso
Z/n2. creato avrò im-
pedenza mentre se ho il carico I2≠0 e I2 compensa la fmm
Trasformatore con flussi dispersi considero φd1 e φd2 il flusso concatenato Trasformatore reale L’effetto delle perdite nel nucleo 9/i ≅ (i/ %9 i , A vuoto il trasf- A carico Un trasformatore reale
solo con il primario o con il secondario magnetico si può schematizzare circuitalmente con ormatore reale si comporta ap- connesso ad un’impedenza nul-
una resistenza posta in parallelo all’induttanza di ma- prossimativamente come un tra- la si comporta come un trasfor-
gnetizzazione in quanto parte della corrente a vuoto si sformatore ideale, per quanto matore ideale per quanto riguarda il rapporto
perde in isteresi magnetica e correnti parassite riguarda il rapporto fra le tensio- tra le correnti. La potenza attiva assorbita dal
ni, assorbe dalla rete le potenze primario deve essere uguale alla somma di qu-
a vuoto che costituiscono delle ella erogata al carico e delle potenze perse ne-
potenze perse: gli eleme-
nti passivi
del circui-
to:

motore→Pmecc<Pel → η=Pmecc/Pel.
Regolazione della velocità: cambio

Generatore→Pel<Pmecc→η=Pel/Pmecc
delle caratteristica in funzione dei

Ppersa=Prame+Pferro+Pmeccaniche
Macchine elettriche: caratteristica elet-
tromeccanica n(I) e C(I) costituita dal
grafico (coppia in funzione del numero
di giri C(n) e si ottiene dalle caratteristi-
che elettromeccaniche, considerando
valori di coppia e numero di giri a parità
vari metodi

di corrente. Possibilità di realizzare re-


golazione a coppia costante durante
l’avviamento e una regolazione a pote-
nza costante durante la crociera c motrice vs c resistente, stabilità e instabilità
Motore asincrono velocità di sincronismo co- Resistenze e Motore sincrono non può avviarsi da solo (si usaIl dimensionamento elettrico si basa sulla massima caduta
stan-te ns=60f/p. Il rotore viene trascinato induttanze come generatore per frequenza di rete) Gene- di tensione di linea ammissibile: ΔV=Vn-Vmin < X%Vn (e.g.
ad una velocità nr, minore di ns, determinan- legate all’av- ratore 1: rotore alimentato in c.c. e trascinato X=2): tratto di linea → Circuito equivalente, LKT-sovrap-
do lo scorrime-nto s=(ns-nr)/ns. la velocità si volgimento da un motore. L’avvolgimento/i di statore sono posizione degli effetti; calcolo sezione minima da R e ΔV
regola vari- statorico a si- sede di f.e.m. indotte sinusoidali. 2: statore ali- imponendo % e Vn. Dimensionamento termico si basa sul
ando la fre- nistra e roto- mentato in c.c. e rotore trascinato. Dall’avvolgi- massimo riscaldamento per effetto Joule è importante
quenza de- rico a destra mento di rotore (circuito indotto) si preleva la per linee in cavo: tratto di linea → Circuito equivalente;
lla tensione potenza attraverso contatti striscianti (1 o 3 av- calcolo sezi-
trifase for- volgimenti monofase o trifase) one minima
nita dall’in- motore sincrono 3 avvolgimenti statorici sono da effetto
verter; la alimentati con 3 tensioni sfasate di 120°. I 3 Joule su R in
coppia si campi sinusoidali si combinano, dando luogo ad equilibrio te-
regola va- un campo magnetico rotante. Il rotore è ali- rmico. Dime-
riando la fase della tensione di alimentazione mentato con una corrente continua. Il campo nsionamento
(e quindi lo scorrimento del motore) da essa generato tenterà di allinearsi con il complessivo:
ia(t)=Im cos(ωt-φ); ib(t)=Im cos(ωt-φ−2π/3); campo rotante di statore, trascinando il rotore. elettrico e
ic(t)=Im cos(ωt-φ−4π/3) termico.

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