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GDC reali
I R = VR = ε0 Nel caso di genera-
tori reali devo considerare la re-
sistenza interna del generatore
che per il GDC sarà in parallelo,
nel caso di GDT sarà in serie
Conoscendo tensione/corrente e La potenza netta trasferita da un dispositivo fem ai portatori di carica è Un bipolo si dice passivo se l’energia asso-
resistenza interna posso passare data da: P=i V=i(Vb-Va)=i(ε-ir)=iε-i2r=Pfem–Pr con: Pfem=PO-TENZA della rbita è sempre non negativa, non può for-
da uno all’altro generatore. Ma un FEM, Pr= DISSIPAZIONE interna della FEM. Il RENDIMENTO di un gene- nire al circuito cui è collegato più energia
generatore ideale di tensione ratore ε di resistenza interna Ri su un circuito di resisten-za R è dato dalladi quanta ne abbia assorbita in preceden-–
tende ad avere resistenza interna Potenza Utile diviso la Potenza Generatore. La Pu= R I2 = R ε2/(Ri+R)2 ; la za. Legge di OHM V=RI Legge di Joule se un
Rg≈0; mentre di corrente tende ad Pg = ε I = (Ri+R) I2. η = Pu/Pg = (RI2) / (εI) = R / (Ri+R) poiché ε = (Ri+R) I. resistore R è percorso da una corrente I
avere Rg≈molto grande. Per cui Al diminuire della Ri il rendimento aumenta. Adattamento del carico: nel resistore si dissipa una potenza P sot-
tanto più uno di questi bip-oli si Fissata Ri la potenza trasferita al carico R è massima se R = Ri cosi la toforma di calore pari a: P=RI2=V2/R. La
avvicina ad ideale, tanto più il (Ri+R)2/R è minima (derivata=0 derivata di Ri2/R+R è -Ri2/R2+1=0 per cui conduttanza è l’inverso della resistenza G=
ε0=tensione ideale duale si allontana dal modello. Ri2=R2). In queste condizioni il rendimento vale 0,5!. 1/R=I/V. [G]=1/Ω = A/V=Siemens
II Legge di OHM R=ρl/S la resistività ρ è Si definisce circuito elettrico un percorso chiuso
funzione della temperatura con α=coef- di cariche elettriche del quale fanno parte dive-
ficiente di temperatura.ρ= ρ0(1+α(T-T0)) rsi elementi (componenti) interconnessi nei qu-
•Conduttori 10-8<ρR< 10-5 (metalli) ali sotto, l’azione di una o più sorgenti, si pro-
• Semiconduttori 10-1<ρR< 103 (Si, Ge duce il passaggio di una corrente.
puri). • Isolanti 107<ρR<1017 (legno, pla- Un circuito elettrico a costanti concentrate tra-
stica, vetri, ceramici). In generale, ab- scura i tempi di propagazione dei fenomeni
bassando la temperatura, la resistenza elettromagnetici. Considero istantanei cambi di
dei conduttori diminuisce metalli ρ(T)= stato dei componenti. ∙ ≪ ∙ 10
ρ0(1+αT). RESISTENZE IN:
F=frequenza L= lunghezza circuito [unità Hz e
Serie→Req=R1+R2; //→1/Req=1/R1+1/R2
m]. → Modello adatto a circuiti piccoli media
stella/triangolo
frequenza (audio, certi circuiti elettronici, tra-
smissione elettrica <100km); non adatto a cir-
cuiti grandi alta frequenza (microonde, certi cir-
cuiti elettronici, antenne cellulari)
IV eq. Maxwell→KCL H = campo magnetico, J = III eq. Maxwell→KVL (II legge di kirchoff) E = ca- Passo 0: verificare condizioni di applicabilità del modello a costanti concen-
densità di corrente, D = induzione elettrica (in mpo elettrico, B = induzione magnetica (in mez- trate. Passo 1: individuare i nodi (e quindi i rami) del circuito e scegliere N-1
mezzi lineari e isotropi = εo εr E). zi lineari e isotro- nodi indipendenti. Passo 2: definire le correnti di ramo assegnando dei versi
i campi non variano pi =μo μr H). in arbitrari alle correnti. Passo 3: scrivere N-1 equazioni, applicando a ogni nodo
quindi l’integrale si condizioni stazio- indipendente la legge di Kirchhoff delle correnti (KLC). Quarto passo: identifi-
riduce a: narie, cioè se i care le maglie segnando arbitrariamente i versi di percorrenza delle correnti e
campi non variano scegliendo le maglie indipendenti (in numero R-N+1). Quinto passo: scrivere
∙
R-N+1 equazioni, applicando a ogni maglia indipendente la legge di Kirchhoff
(∙ 0 delle tensioni (KVL) ed esprimendo le tensioni con le equazioni costitutive dei
somma di correnti che attraversano
componenti. Sesto passo: risolvere il sistema di (N-1)+(R-N+1)=R equazioni in-
una qualunque superficie chiusa è somma di ddp calcolati lungo un qualunque pe-
i7 = i3+ i5 + i6 dipendenti. Settimo passo: valutare i segni e calcolare le tensioni. Teorema di
pari a zero. Si passa dun-que alla rcorso chiuso è pari a zero → conservatività del
Tellegen Patt= ΣiVi Ii = Ppas= ΣjVJ Ij -> ΣiVi Ii - ΣjVJ Ij = 0 -> Sk vk ik = 0
KCL (I legge di kirchoff): ∑ "# $%&' in un nodo=0 campo elettrico (rotore e circuitazione nulli) v1– v6 – v4 + v5 = 0
Metodo maglie: esempio Teorema di Thévenin sostituisco nel circuito tensione e resistenza equivalenti, Relazione costitutive del
cortocircuito il generatore e calcolo Req; per trovare Eeq considero i poli come Condensatore C=Q/V 1
se fossero a vuoto (in questo caso 5KΩ di destra sparisce, alle altre tre resistenze farad= 1 cou-lomb/ 1 volt. L’energia
in serire applico il partitore di tensione cioè resistenza a cavallo fratto la somma accumulata è w=1/2 cv2con c=ca-
della se-rie pacità e v=tensione. Per i condensa-
per la tori in serie attraversati da stessa
tensione ai corren-te (Q), i potenziali si sommano
+, / / 5/
e )$* 1 3 4
capi vedi
5V) ∆./0∆. 2/ 2
mentre in parallelo stesso potenziale
Teorema di Norton è uguale a thévenin Si definisce dipolo magnetico la sorgente più la corrente si somma e )$* )1 3 )2.
solo che nel circuito sostituisco corrente semplice di campo magnetico ed è l’equivalen- Carica max condensatore: quando t=RC
Equivalente e resistenza di Norton che te del dipolo elettrico. Una carica che si sposta ho il 63% di ca-rica la scarica è esponen-
all’atto pratico diventanol’equazione genera un campo magnetico ch si misura in ziale e a t=RC ho il 37% di carica residua.
67 3 87 9 Tesla (T). [T] = [N][s]/([C][m]). Un Tesla è il Energia fornita generatore è CV2 men-tre
Conduttanza equivalente per tensione = campo magnetico necessario affinché una quella ac-cumulata è metà dell’ener-gia
intensità carica di 1 coulomb con velocità pari a 1 m/s fornita 1/2CV2 Energia dissipata in R: è
subisca una forza pari ad 1 Newton l’altra metà 1/2CV2
Il campo generato da una carica in la particella di carica q e velocità v che si muove nel ca- il campo magnetico B induce un campo mag- Il valore della f.e.m. indotta su un circuito è dato dalla derivata del flusso
movimento è funzione della densità mpo magnetico B è soggetta ad una forza magnetica netico nei materiali H, B=μ0μrH la polarizzazi- del campo magnetico cambiata di segno. Nel caso del solenoide (con n=
di corrente J, della distanza dal siste- pari alla carica q moltiplicata per il prodotto vettoriale one magnetica M=Hμr-H (μr=μ /μ0 = perme- n°spire) Una variazione di corrente
ma di riferimento r, e della velocità della velocità della carica per il campo magnetico. For- abilità relativa). e è la costante di proporzio- in un circuito produce una variazio-
C, G= B H ∆ *L H ;< per il verso regola mano des- nalità fra la densità di flusso elettrico (o indu- ne del campo magnetico indotto che a sua volta variando può provocare
<<<<, =>, @, AB
; F 9′
za di Lorentz
4E |∆ | tra (pollice forza, indice corrente, medio campo magn- zione elettrica) D e l'intensità di campo elet- una forza elettromotrice indotta in un altro circuito o può disperdersi in
.I
etico). Flusso magnetico misura la qua-ntità di magne- trico E nel vuoto:D= e0er E. μ è la costante di correnti parassite o può crearsi un autoflusso di induzione (autoinduzio-
Un filo rettilineo infinito percorso da
tismo attraverso una superficie (1Wb=1Tm2), il campo proporzionalità fra la densità di flusso magn- ne) nello stesso circuito. Con E fem
corrente (a=distanza)
magnetico nel vuoto B è uguale alla densità di flusso etico (o induzione) H e l'intensità di campo autoindotta e L coefficiente di
;< C, magnetico nel vuoto (1T=1Wb/1m2). autoinduzione (si misura in Henry H=Wb/A. L’induttore è un bipolo dina-
2EK magnetico B nel vuoto: H=B/μ0μr
mico che assorbe o cede energia v(t)=L(di(t)/dt)
È possibile estendere i me- Formule di Eulero IMPEDENZA: rapporto tra tensione e corrente di un qualsiasi componente
todi di analisi di circuiti lin- Z(s) = V(s) / I(s) inverso dell’impe-denza è
eari a circuiti con elementi antitrasformo l’AMMETTENZA: Y(s) = I(s) / V(s)
dinamici quindi integro-dif- fasori in sinus-oidi moltiplicando per ejωt e Sfasamento tra la fase della tensione e la
renziali analizzando la sola considero solo la parte reale fase della corrente= φz. Impedenza e
soluzione permanente (tra- Aejφejωt=Aej(ωt+φ)=A(cos(ωt+φ)+jsin(ωt+φ)) ammettenza sono costituiti da una parte
ttandola con la forma dei la somma di due funzioni sinusoidali è equivale- reale e una immaginaria
termini forzanti) e trascu- nte alla somma dei fasori corrispondenti; il pro-
rando la soluzione omoge- dotto di una sinusoide per un numero reale è
nea (transitoria) considerando quindi solo intervalli di tempo di 4-5 volte alla equivalente al prodotto del fasore corrisponde-
costante di tempo del circuito. Soluzione permanente ≡ Integrale particolare. nte per lo stesso numero reale.
Nei condensatori I è in anticipo di π/2 rispet- Nell’induttore V è in anticipo di π/2 Da rappresentazione Esponenziale a Cartesiana Grandezza sinusoidale data da ampiezza,
to a V L’impedenza del ris-petto a I. L’im- 9M 9N ∙ $ OPQ 9N ∙ "#RST 3 G9N ∙ R'%ST fase, pulsazione (Periodo, Frequenza) per cui
condensatore è pedenza di un ind- Da rappresentazione Cartesiana a Esponenziale ho VM= Valore Massimo = √2 Veff= 1,4
\]
9M 9U 3 V9W X9U 3 9W ∙ $ O YZ[^_
un numero im- uttore è un numero Valore Efficace, K=Fattore di Forma =
maginario puro immagina- Veff/VM. Potenza attiva = P=VIcosφz
impedenza e am- negativo: rio puro Il coniugato Z* di un fasore Z X 3 jY è: Potenza reattiva = Q = VIsen φz
mettenza del re- L’ammettenza del positivo: Z ∗ X– jY divisione e moltiplicazione: Macchine elettriche: statiche (trasformatore)
sistore sono condensatore è L’ammetten-za di un induttore è un o rotanti CC (motore o generatore)o AC
numeri reali un numero immaginario puro positivo: numero immaginario puro negativo: (motore o generatore, sincro-no o asincrono)
Nei circuiti RLC la corrente anticipa o ritarda se prevale Un sistema trifase è simme- Nella rappresentazione dei circuiti il generatore trifase vi-
capacità o induttanza. Si comportano come passa trico se in ogni istante la so- ene considerato come l'insieme di tre generatori monofa-
banda (all’aumentare della frequenza la reattanza ca- mma delle tensioni dei tre generatori è si, ognuno dei quali corrisponde a una fase della macchi-
pacitiva diminuisce nel collegamento in serie mentre la uguale a zero e1(t)+e2(t)+e3(t)=0, faso- na reale; a seconda che le fasi dell'alternatore siano colle-
suscettanza capacitiva aumenta nel parallelo). Sono rialment: (1 3 (2 3 (3 0 per veri- gate a stella o a triangolo, si hanno le 2 diverse configura-
equivalenti ai sistemi meccanici massa, molla, smorza- ficare ciò si deve avere che i valori mas- zioni. In un sistema squilibrato devo tener conto che le
tore (RLC con forzante o meno se con generatore di simi (o efficaci) siano uguali tra loro. La tensioni tra i “neutri” non sono zero. Inoltre, per diminu-
tensione o meno). Presentano il fenomeno della riso- corrente di Fase è la corrente che scor- ire la potenza reattiva si introducono condensatore in pa-
nanza per cui il circuito diventa altamente selettivo ad re all’interno del rallelo (detti di rifasamento).
una frequenza, detta di risonanza, per cui le correnti generatore. Le Trasformatore V1/V2=N1/N2=n (rapporto di trasforma-
possono essere ingenti internamente ai componenti in- correnti di linea zione) L’avvolgimento primario instaura un flusso φ che
duttivo e capacitivo. Condensatori ed induttori reali sono √3 volte le concatenandosi con il secondario genera una f.e.m. in-
presentano una resistenza in parallelo e in serie. correnti di fase. dotta. Primario→uplizzatore, secondario→generatore
Trasformatore ideale essendo R=0 ho con impedenza Z Trasformatore privo di perdite con riluttanza R≠0, funzionamento a vuoto (I2=0), considero Trasformatore con perdite nel rame ed accoppia-
connessa al se- la tensione 9/i VjΦil/ Vjm/ Φi quindi mento perfetto cambia per il fatto che considero
condario, ai mor- V1/V2=n, ho che I0 è la corrente a vuoto o la resistenza nel rame e quindi il circuito diventa:
setti del primario si vede un’impedenza pari a Z1=V1/I1=nV2/(I2/n)= magne-
n2 Z2; mentre con impedenza Z connessa al tizzante
primario, ai morsetti che è in
del secondario si vede fase
un’impedenza pari a con il flu-sso
Z/n2. creato avrò im-
pedenza mentre se ho il carico I2≠0 e I2 compensa la fmm
Trasformatore con flussi dispersi considero φd1 e φd2 il flusso concatenato Trasformatore reale L’effetto delle perdite nel nucleo 9/i ≅ (i/ %9 i , A vuoto il trasf- A carico Un trasformatore reale
solo con il primario o con il secondario magnetico si può schematizzare circuitalmente con ormatore reale si comporta ap- connesso ad un’impedenza nul-
una resistenza posta in parallelo all’induttanza di ma- prossimativamente come un tra- la si comporta come un trasfor-
gnetizzazione in quanto parte della corrente a vuoto si sformatore ideale, per quanto matore ideale per quanto riguarda il rapporto
perde in isteresi magnetica e correnti parassite riguarda il rapporto fra le tensio- tra le correnti. La potenza attiva assorbita dal
ni, assorbe dalla rete le potenze primario deve essere uguale alla somma di qu-
a vuoto che costituiscono delle ella erogata al carico e delle potenze perse ne-
potenze perse: gli eleme-
nti passivi
del circui-
to:
motore→Pmecc<Pel → η=Pmecc/Pel.
Regolazione della velocità: cambio
Generatore→Pel<Pmecc→η=Pel/Pmecc
delle caratteristica in funzione dei
Ppersa=Prame+Pferro+Pmeccaniche
Macchine elettriche: caratteristica elet-
tromeccanica n(I) e C(I) costituita dal
grafico (coppia in funzione del numero
di giri C(n) e si ottiene dalle caratteristi-
che elettromeccaniche, considerando
valori di coppia e numero di giri a parità
vari metodi