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2. Cosa stabilisce il principio di conservazione della carica e come si esprime in forma di equazione?
In condizioni statiche la carica elettrica totale contenuta all’interno di un fissato volume resta
costante nel tempo; anche in situazioni in cui si generano o si distruggono particelle elementari la
carica totale resta costante: non si osserva mai la comparsa (o scomparsa) di una particella carica
senza che si osservi la comparsa (o scomparsa) di una particella con carica di segno opposto.
Inoltre il principio si può esprimere matematicamente tramite l’equazione di continuità:
𝑑𝑄𝑖𝑛𝑡 𝑑
𝛷𝑗 = − ⇔ ∯ 𝑗⃗ ∙ 𝑑𝑆⃗ = − ∭ 𝜌𝑑𝑉
𝑑𝑡 𝑆 𝑑𝑡 𝑉
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10. Che relazione c'è fra modulo del campo elettrico e le linee di forza?
La densità di linee di forza per unità di superficie dipende dal modulo del campo. Nelle regioni in
cui le linee sono vicine, o fitte, 𝐸⃗⃗ è grande, mentre dove sono rade 𝐸⃗⃗ è piccolo. Inoltre la direzione
del campo è sempre tangente alle linee di forza.
11. Come è definito il flusso di un campo attraverso una superficie piana infinitesima?
Il flusso di un generico campo vettoriale 𝑣⃗ è una grandezza scalare che dipende dal campo e dalla
superficie rispetto alla quale viene calcolato ∆𝑆⃗, vettore superficie (perpendicolare alla superficie
e con modulo l’area della stessa).
𝛷𝑣 = ∬ 𝑣⃗ ∙ ∆𝑆⃗ = ∬ 𝑣⃗ ∙ 𝑛̂∆𝑆⃗
𝑆 𝑆
Per esempio, nel caso del campo elettrico il flusso di 𝐸⃗⃗ attraverso una qualsiasi superficie è dato
da Φ𝐸 = ∬ 𝐸⃗⃗ ∙ 𝑑𝑆⃗ = ∬ 𝐸⃗⃗ ∙ 𝑛̂𝑑𝑆⃗ = ∬ 𝐸 cos 𝜗 𝑑𝑆
𝑆 𝑆 𝑆
12. Il flusso del campo elettrico è una grandezza fisica scalare o vettoriale?
Scalare, in quanto è descritto dall’integrale di un prodotto scalare tra due vettori.
13. La legge di Gauss può essere dedotta usando due leggi fondamentali dell'elettrostatica, quali?
Può essere dedotta:
✓ dalla legge di Coulomb:
prendiamo in considerazione un sistema con 𝑞 carica di prova a distanza 𝑟1
dalla calotta 1 e a distanza 𝑟2 dalla calotta 2.
Tutte le facce del volumetto, tranne la calotta 1 e 2, sono radialmente
allineate con ⃗⃗⃗⃗⃗
𝐸𝑞 (campo elettrico generato da 𝑞) ⇒ Φ𝑟𝑎𝑑 = 0. I flussi che
attraversano le calotte sono invece, rispettivamente: Φ1 = ∬ 𝐸⃗⃗ ∙ 𝑑𝑆⃗ = 𝑆1
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𝑞 𝑞 𝑞 𝑞
∬𝑆 − 4𝜋𝜀 2 𝑑𝑆 = − 4𝜋𝜀 2 ∬𝑆 𝑑𝑆 = − 4𝜋𝜀 2 ∆𝑆1 e, analogamente, Φ2 = 4𝜋𝜀 2 ∆𝑆2. Ma
1 0 𝑟1 0 𝑟1 1 0 𝑟1 0 𝑟2
dal momento che le calotte sferiche sono delimitate dalle medesime facce piane radiali
∆𝑆2 𝑟2 𝑞 𝑟22 𝑞
∆𝑆1
= 𝑟22 , si può quindi riscrivere Φ2 come Φ2 = 4𝜋𝜀 2 2 ∆𝑆1 = 4𝜋𝜀0 𝑟12
∆𝑆1 = −Φ1 . Il flusso
1 0 𝑟2 𝑟1
totale attraverso una superficie chiusa con carica 𝑞 esterna sarà infine:
Φ𝑡𝑜𝑡 = Φ𝑟𝑎𝑑 + Φ1 + Φ2 = 0 + Φ1 − Φ1 = 0
Se invece la carica fosse posta al centro di una sfera di raggio 𝑟, si avrebbe 𝐸⃗⃗ parallelo a 𝑆⃗ in
𝑞 𝑞
ogni punto della superficie e quindi Φ𝐸 = ∬ 𝐸⃗⃗ ∙ 𝑑𝑆⃗ = 𝐸𝑟 ∬ 𝑑𝑆 = 𝑆
2
2 4𝜋𝑟 = . 𝑠 4𝜋𝜀0 𝑟 𝜀0
✓ Dal principio di sovrapposizione:
prendiamo in considerazione un sistema misto, con cariche esterne ed
interne. Per il principio di sovrapposizione si ottiene 𝐸⃗⃗ = 𝐸⃗⃗1 + 𝐸⃗⃗2 + 𝐸⃗⃗3
Φ𝐸 = ∬ 𝐸⃗⃗ ∙ 𝑑𝑆⃗ = ∬ (𝐸⃗⃗1 + 𝐸⃗⃗2 + 𝐸⃗⃗3 ) 𝑑𝑆⃗ = ∬ 𝐸
𝑆 𝑆
⃗⃗⃗⃗⃗1 ∙ 𝑑𝑆⃗ +
𝑆
𝑞 𝑞 𝑄
𝐸2 ∙ 𝑑𝑆⃗ + ∬𝑆 ⃗⃗⃗⃗⃗
∬𝑆 ⃗⃗⃗⃗⃗ 𝐸3 ∙ 𝑑𝑆⃗ = 𝜀 1 + 0 + 𝜀 3 = 𝜀𝑖𝑛𝑡 (valori ottenuti dai calcoli precedenti)
0 0 0
𝑄𝑖𝑛𝑡 ∑𝑞
In conclusione: Φ𝐸 = 𝜀0
ovvero ∯𝑆 𝐸⃗⃗ ∙ 𝑑𝑆⃗ = 𝜀
𝑐ℎ𝑖𝑢𝑠𝑎 0
14. Enunciare e discutere la legge di Gauss per il campo elettrico in forma integrale.
Il flusso del campo elettrico attraverso una superficie chiusa arbitraria è pari alla somma algebrica
delle cariche contenute all’interno del volume delimitato dalla superficie diviso per la costante
dielettrica nel vuoto.
𝑄 1
Φ𝐸 = 𝑖𝑛𝑡 ⇒ ∬ 𝐸⃗⃗ ∙ 𝑑𝑆⃗ = ∭ 𝜌 𝑑𝑉
𝜀0 𝑆 𝜀0 𝑉𝑖𝑛𝑡
15. Enunciare e discutere la legge di Gauss per il campo elettrico in forma differenziale.
Il flusso del campo elettrico attraverso una superficie chiusa arbitraria è pari alla somma algebrica
delle cariche contenute all’interno del volume delimitato dalla superficie diviso per la costante
dielettrica nel vuoto.
𝑑𝑄 𝑑𝑄 𝜌
𝑑Φ = 𝑖𝑛𝑡 , dove 𝑖𝑛𝑡 = 𝜌 (con 𝑑𝑣 volumetto infinitesimo) ⇒ 𝑑𝑖𝑣𝐸⃗⃗ =
𝜀0 𝑑𝑣 𝜀0
16. Quanto vale, in ogni punto dello spazio, il campo elettrico generato da un piano uniformemente
carico?
Prendiamo ccome superficie gaussiana un cilindro circolare retto
centrato sull’origine il cui asse coincida con l’asse 𝑥 e uscente dalla
lamina.
17. Quanto vale, in ogni punto dello spazio, il campo elettrico generato da un filo rettilineo (di lunghezza
infinita) uniformemente carico?
Prendiamo come superficie gaussiana un cilindro circolare retto con asse coincidente con l’asse 𝑧
e consideriamo il punto P a distanza 𝑅 dalla distribuzione di carica. Il flusso attraverso la base
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18. Quanto vale, in ogni punto dello spazio, il campo elettrico generato da una sfera uniformemente
carica?
Prendiamo come superficie gaussiana una superficie sferica di raggio 𝑟 concentrica alla sfera carica
di raggio 𝑟0 . Analizziamo due casi:
- Se 𝑟 < 𝑟0 : trattandosi di una sfera, l’unica componente del campo elettrico presente è 𝐸𝑟 per
cui Φ𝐸 = 𝐸𝑟 (4𝜋𝑟 2 ). Per applicare la legge di Gauss abbiamo bisogno del valore di 𝑄𝑖𝑛𝑡 dato
𝑄
dal prodotto tra densità volumetrica di carica, 𝜌 = 4𝜋𝑟3 /3, e il volume della sfera delimitata
0
4𝜋𝑟 3 𝑟3
dalla superficie gaussiana: 𝑄𝑖𝑛𝑡 = 𝜌 3 = 𝑄 𝑟3. Il campo elettrico all’interno di una sfera
0
carica uniformemente è quindi
𝑄(𝑟 3 /𝑟03 ) 𝑄𝑟
𝐸𝑟 (4𝜋𝑟 2 ) = 𝜀0
⇒ 𝐸𝑟 = 4𝜋𝜀 3
0 𝑟0
- Se 𝑟 > 𝑟0 : essendo la sfera delimitata dalla gaussiana più grande della sfera carica, 𝑄𝑖𝑛𝑡 = 𝑄.
Procedendo con un ragionamento analogo a quello precedente si ha che il campo elettrico
all’esterno di una sfera carica uniformemente è
𝑄 𝑄
𝐸𝑟 (4𝜋𝑟 2 ) = 𝜀 ⇒ 𝐸𝑟 = 4𝜋𝜀 𝑟2
0 0
19. Quanto vale il campo elettrico di un dipolo a grandi distanze dallo stesso?
𝑝 cos 𝜗
In un dipolo elettrico di momento 𝑝⃗ = (2𝑎𝑞)𝑘̂ il potenziale in punti lontani vale 𝑉 = con
4𝜋𝜀0 𝑟 2
𝑧 𝑝 𝑧
𝑟 = √𝑥 2 + 𝑦 2 + 𝑧 2 e cos 𝜗 = , quindi 𝑉 = . Derivando parzialmente 𝑉 si ha:
𝑟 4𝜋𝜀0 𝑟 3
3
𝜕𝑉 𝑝 (− )(2𝑥)𝑧 𝑝 3𝑥𝑧 𝜕𝑉 𝑝 3𝑦𝑧 𝜕𝑉 𝑝 3𝑧 2 1
2
𝐸𝑥 = 𝜕𝑥 = 4𝜋𝜀 (𝑥 2 +𝑦 2 +𝑧 2 )5/2
= 4𝜋𝜀 5 , 𝐸𝑦 = 𝜕𝑦 = 4𝜋𝜀 5 e 𝐸𝑧 = = 4𝜋𝜀 ( 𝑟5 − 𝑟3 )
0 0 𝑟 0 𝑟 𝜕𝑧 0
2
1 3(𝑝⃗ ∙ 𝑟̂ )𝑟̂ − 𝑝⃗ 1 3𝑝 𝑥𝑧 3𝑝 𝑦𝑧 3𝑝 𝑧 𝑝
𝐸⃗⃗ = = [ 𝑖̂ + 𝑗̂ + ( − ) 𝑘̂ ]
4𝜋𝜀0 𝑟3 4𝜋𝜀0 𝑟5 𝑟5 𝑟5 𝑟3
20. Come si comportano le cariche in un conduttore solido metallico immerso in un campo elettrico?
In un conduttore in condizioni statiche le cariche in eccesso si dispongono in modo da realizzare
(in media macroscopica) la condizione: 𝐸⃗⃗ = 0 (all'interno). L'eccesso di carica si trova invece sulla
superficie, distribuito con una densità superficiale σ. In generale la densità di carica varia da punto
a punto: un conduttore elettricamente neutro può presentare una densità di carica positiva su una
parte della propria superficie e una densità di carica negativa su un'altra parte, in modo che la
carica totale sia pari a zero.
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21. Quanto vale il campo elettrico all'interno di un conduttore? Giustificare entro che limiti vale quanto
detto.
All’interno di un conduttore 𝐸⃗⃗ = 0 quando le cariche sono in equilibrio statico. Se non lo fossero i
portatori di carica sarebbe liberi di muoversi andando a creare delle correnti perpetue. Il campo
elettrico è quindi pari a 0 solo in condizioni statiche.
23. Energia potenziale elettrostatica per una carica di prova immersa nel campo di un numero qualsiasi
di cariche puntiformi fisse.
Definizione di energia potenziale elettrostatica: lavoro compiuto contro la forza elettrica, quando
la particella di prova viene portata da un punto molto lontano fino ad una distanza 𝑟 dalla carica
puntiforme.
𝑟
𝑈(𝑟) = − ∫ 𝐹⃗ ∙ 𝑑𝑙⃗
∞
Supponiamo che la particella di prova sia immersa nel campo generato da due cariche puntiformi
𝑞1 e 𝑞2 . Per il principio di sovrapposizione, la forza elettrica 𝐹⃗ agente sulla particella di prova è:
𝐹⃗ = 𝑞0 𝐸⃗⃗ = 𝑞0 (𝐸
⃗⃗⃗⃗⃗1 + ⃗⃗⃗⃗⃗
𝐸2 ). Il lavoro compiuto dalla forza elettrica quando la particella di prova
𝑏 𝑏 𝑏 𝑏
viene portata da 𝑎 a 𝑏 è 𝑊 = ∫ 𝐹⃗ 𝑑𝑙⃗ = ∫ 𝑞0 ( ⃗⃗⃗⃗⃗
𝑎 𝑎
𝐸2 )𝑑𝑙⃗ = 𝑞0 (∫ ⃗⃗⃗⃗⃗
𝐸1 + ⃗⃗⃗⃗⃗ 𝐸1 𝑑𝑙⃗ + ∫ ⃗⃗⃗⃗⃗
𝑎
𝐸2 𝑑𝑙⃗ )
𝑎
𝑞0 𝑞1 𝑞2 𝑞0 𝑞
Ponendo 𝑈∞ = 0 si ha 𝑈 = ( + ), in generale con 𝑖 cariche puntiformi 𝑈 = ∑ 𝑖.
4𝜋𝜀0 𝑟1 𝑟2 4𝜋𝜀0 𝑟𝑖
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32. Che relazione c'è fra le superfici equipotenziali e le linee di forza del campo elettrico?
Le superfici equipotenziali in un campo uniforme sono piani paralleli tra loro e perpendicolari a 𝐸⃗⃗ .
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Ciò deve verificarsi in tutti i casi perché, se 𝐸⃗⃗ avesse una componente tangente a una superficie, la
forza elettrica compirebbe lavoro quando la particella carica si muove sulla superficie. Pertanto, 𝐸⃗⃗
non può avere componente tangenziale ed è sempre perpendicolare alle superfici equipotenziali.
Le linee di forza del campo elettrico inoltre sono sempre perpendicolare alle superfici
equipotenziali.
35. Cos'è la rigidità dielettrica? Dare l'ordine di grandezza per buoni isolanti.
La rigidità dielettrica di un materiale isolante è l'intensità massima 𝐸𝑀𝐴𝑋 del campo elettrico che
può sussistere nel materiale senza che si verifichi la scarica.
𝑉
Aria secca (1 atm): 3 ∗ 106 𝑚
𝑉
Teflon: 60 ∗ 106 𝑚
𝑉
Polistirolo: 25 ∗ 106 𝑚
𝑉
Carta: 15 ∗ 106
𝑚
36. Quanto vale la circuitazione del campo elettrico statico su una qualunque linea chiusa?
La forza di Coulomb e di conseguenza il campo elettrostatico sono conservativi, dunque la loro
circuitazione è sempre nulla.
∮ 𝐸⃗⃗ ∙ 𝑑𝑙⃗ = 0
𝑐𝑢𝑟𝑣𝑎 𝑐ℎ𝑖𝑢𝑠𝑎 𝛾
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40. Come si chiama e come è definita l'unita di misura della capacità di un condensatore?
1𝐶
La capacità si misura in Farad, 1𝐹 = 1𝑉 (in onore del fisico Michael Faraday). 1 𝐹 è la capacità di un
condensatore che con 1 𝐶 di carica per armatura ha una differenza di potenziale pari a 1 𝑉. Un
Farad è un’unità di misura molto grande, in quanto il Coulomb è un'unità di misura altrettanto
grande → di solito gli ordini di grandezza vanno da 10−12 𝐹 = 𝑝𝐹 a 10−6 𝐹 = 𝜇𝐹.
41. Quanto vale la capacità di un condensatore piano nel vuoto, se è nota la sua superficie e la distanza
fra le piastre?
Se le dimensioni delle armature di un condensatore sono maggiori della distanza tra i piatti, la
𝑄
densità superficiale di carica sulle superfici affacciate è uniforme (|𝜎| = 𝐴 ), il campo nella regione
𝜎 𝑄
compresa tra i piatti è uniforme (𝐸 = 𝜀0
= 𝜀0 𝐴
) e il potenziale tra i due piatti varia linearmente
con la distanza. Quindi la differenza di potenziale tra le armature del condensatore è
𝑑
𝑄𝑑
∆𝑉 = 𝑉 = ∫ 𝐸⃗⃗ ∙ 𝑑𝑙⃗ = 𝐸𝑑 =
0 𝜀0 𝐴
𝑄 𝜀 𝐴
Come era prevedibile, la differenza di potenziale è proporzionale a 𝑄. Pertanto 𝐶 = = 0 e
𝑉 𝑑
quindi la capacità di un condensatore piano dipende dall'area dei piatti e dalla loro distanza.
42. Quanto vale la capacità di un condensatore piano riempito di un materiale, se è nota la costante
dielettrica relativa del mezzo, la superficie e la distanza fra le piastre?
Se in un condensatore piano carico si inserisce del materiale isolante tra le armature, il potenziale
tra le due sarà pari ad un valore 𝑉, sempre < 𝑉0 (ossia il valore misurato nel vuoto), che dipenderà
dal materiale isolante usato. Il rapporto tra 𝑉0 e 𝑉 fornisce 𝜅, chiamato costante dielettrica relativa
𝑉0 𝑄 𝐶 𝐶 𝜅(𝜀0 𝐴)
(del dielettrico/isolante). 𝜅 = 𝑉
=𝐶 = 𝐶 , pertanto 𝐶 = 𝜅𝐶0 =
0𝑄 0 𝑑
43. Che relazione esiste fra la densità di energia elettrostatica ed il campo elettrostatico in una regione
dello spazio vuoto?
𝑄 𝑄
𝑞 1 𝑄 2 1 2 1 𝜀0 𝐴 1
𝑈 = ∫ 𝑉 𝑑𝑞 = ∫ 𝑑𝑞 = = 𝐶𝑉 = ( ) (𝐸𝑑)2 = 𝜀0 𝐸 2 (𝐴𝑑)
0 0 𝐶 𝐶 2 2 2 𝑑 2
Il fattore 𝐴𝑑 è il volume della regione compresa tra i piatti, che corrisponde alla regione sede del
campo elettrico (trascurando gli effetti di bordo). Poiché l'energia è proporzionale al volume
occupato dal campo, introduciamo la densità di energia potenziale u, definita come
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𝑈 1
𝑢= = 𝜀0 𝐸 2
𝐴𝑑 2
44. Che relazione esiste fra la densità di energia elettrostatica ed il campo elettrostatico in una regione
dello spazio in cui è presente un materiale isolante?
𝑉
I dielettrici sono caratterizzati da una costante dielettrica relativa 𝜅 = 𝑉0. Facendo le dovute
1 𝑉 2 𝑈0 𝑢0 1 𝜀0 𝐸 2
sostituzioni, si ottiene 𝑈 = (𝜅𝐶0 ) ( 0 ) = ⇒ 𝑢= = .
2 𝜅 𝜅 𝜅 2 𝜅
45. Un condensatore piano viene dapprima caricato e poi isolato. Come cambiano la sua differenza di
potenziale, capacità e campo elettrico quando viene successivamente inserito un materiale
dielettrico (isolante) al suo interno?
𝑉 𝐸 𝑈 𝐶
Da 𝜅 = 𝑉0 = 𝐸0 = 𝑈0 = 𝐶 si ottiene che il potenziale, il campo elettrico e l’energia elettrostatica si
0
1
riducono di un fattore 𝜅, mentre la capacità aumenta di un fattore 𝜅.
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49. Come si ricava la corrente attraverso una superficie se è nota la densità di corrente?
Se la velocità di deriva dei portatori di carica varia da punto a punto all'interno di un materiale, la
densità di corrente varia in modo corrispondente. In questo caso l'intensità di corrente 𝐼 attraverso
una superficie può essere determinata calcolando l'integrale di superficie della densità di corrente
𝑗⃗: 𝐼 = ∬ 𝑗⃗ ∙ 𝑑𝑆⃗, quindi l'intensità di corrente attraverso una superficie è il flusso della densità di
corrente attraverso quella superficie.
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52. Che relazione c'è fra densità di corrente e campo elettrico in un materiale resistivo (legge di Ohm
microscopica)?
Se un campo elettrico 𝐸⃗⃗ viene applicato ad un materiale conduttore, nel materiale si produce un
corrente di densità 𝑗⃗, che dipende dal campo elettrico in quel punto. Tale dipendenza è espressa
in termini di una proprietà del materiale chiamata conducibilità 𝜎: 𝑗⃗ = 𝜎𝐸⃗⃗ . Maggiore sarà la
conducibilità del materiale, maggiore sarà la densità di corrente a parità di campo elettrico
applicato.
54. Come si chiama, e come è definita, l'unita di misura della resistenza elettrica?
1𝑉
L’unità di misura della resistenza è l’Ohm: 1Ω = . Un resistore ha resistenza pari a 1 𝛺 quando
1𝐴
una differenza di potenziale ai suoi capi pari a 1 𝑉 genera una corrente di intensità pari a 1 𝐴.
55. Come si inserisce e che perturbazione introduce in un circuito di resistenza totale R uno strumento
di misura della corrente?
Lo strumento di misura della corrente si chiama amperometro ed è composto da un componente
principale, atto a rilevare la corrente (ad esempio un galvanometro), in parallelo con una resistenza
𝑅𝑝 (detta deviatore). Un amperometro deve essere disposto in serie con l’elemento ai capi del
quale si vuole misurare l’intensità di corrente 𝑖 ( elementi in serie sono percorsi dalla stessa 𝑖).
Perché il risultato della misura sia il più preciso possibile, la resistenza interna 𝑅𝑖 dell’amperometro
deve essere molto piccola (𝑅𝑖 → 0). Inoltre la perturbazione che lo strumento introduce nel
circuito è pari a 𝑅𝑖 , data dal parallelo tra 𝑅𝑝 e la resistenza interna del rilevatore 𝑅𝑑 , quando nel
circuito scorre una intensità di corrente massima.
𝑅𝑑 𝑅𝑝
𝑅𝑖 =
𝑅𝑑 + 𝑅𝑝
56. Come si inserisce e che perturbazione introduce in un circuito di resistenza totale R uno strumento
di misura della differenza di potenziale?
Lo strumento di misura della tensione si chiama voltmetro ed è composto da un componente
principale, atto a rilevare la corrente (ad esempio un galvanometro), in serie con una resistenza 𝑅𝑠 .
Il rilevatore di corrente ha una resistenza interna 𝑅𝑑 ed è attraversato da una corrente 𝐼𝑓𝑠 . Un
voltmetro deve essere disposto in parallelo con l’elemento ai capi del quale si vuole misurare la
tensione 𝑉 ( elementi in parallelo ai loro capi hanno la stessa 𝑉). Perché il risultato della misura
sia il più preciso possibile, la resistenza interna 𝑅𝑖 del voltmetro deve essere molto grande
(𝑅𝑖 → ∞). Inoltre la perturbazione che lo strumento introduce nel circuito è pari a 𝑅𝑖 , data dalla
serie tra 𝑅𝑠 e 𝑅𝑑 , quando ai capi del voltmetro è applicata una differenza di potenziale massima.
𝑉
𝑅𝑖 = 𝑅𝑠 + 𝑅𝑑 = 𝑚𝑎𝑥𝐼
(per la legge di Ohm)
𝑓𝑠
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57. Quanto vale la potenza dissipata in un resistore in funzione della resistenza e della corrente?
∆𝑈 𝑉∆𝑄 ∆𝑄
𝑃𝑅 = − = − =𝑉 = 𝑉𝐼
∆𝑡 ∆𝑡 ∆𝑡
Legando a questa equazione la legge di Ohm, si ottiene: 𝑃𝑅 = 𝑅𝐼 2 , tale forma è conosciuta come
legge di Joule.
58. Quanto vale la potenza dissipata in un resistore in funzione di resistenza, corrente e differenza di
potenziale?
𝑉2
𝑃𝑅 = 𝑉𝐼 = 𝑅𝐼 2 = 𝑅
(stessa derivazione della domanda 57)
59. Quanto vale la potenza erogata da un generatore di tensione in funzione della fem, della corrente e
della resistenza interna?
In una batteria o generatore di tensione con resistenza interna 𝑟, si ha una potenza in uscita pari a
𝑃𝑢 = 𝑉𝐼, essendo 𝑉 = ℰ − 𝐼𝑟, si ha: 𝑃𝑢 = 𝐼(ℰ − 𝐼𝑟) = 𝐼ℰ − 𝐼 2 𝑟 = 𝑃ℰ − 𝑃𝑟 , dove 𝑃𝑟 è la potenza
dissipata dalla resistenza interna come calore, 𝑃ℰ la potenza spesa dalla fem.
60. Come varia nel tempo la carica presente su un condensatore C che viene caricato da una batteria con
fem e attraverso una resistenza R?
Prendiamo in considerazione un circuito RC con interruttore S. Quando
S viene chiuso, la batteria incomincia a trasferire portatori da
un'armatura del condensatore all'altra e nel circuito circola una
corrente.
Dalla legge di Kirchoff per le maglie si ottiene
𝑞
ℰ + (− ) + 0 + (−𝑖𝑅) = 0 (Si noti che 𝑉𝑐 < 𝑉𝑑 a causa di come
𝐶
𝑑𝑞 1
sono disposte armatura positiva e negativa) ⇔ ℰ𝐶−𝑞
= 𝑅𝐶 𝑑𝑡
Per risolvere l’equazione differenziale poniamo 𝑢 = ℰ𝐶 − 𝑞 ⇒ 𝑑𝑢 = −𝑑𝑞. L’equazione allora
𝑑𝑢 1 𝑡
diventa 𝑢 = − 𝑅𝐶 𝑑𝑡; integrandola si ottiene ln(ℰ𝐶 − 𝑞) = − 𝑅𝐶 + 𝑐𝑜𝑠𝑡. Determiniamo la
costante d’integrazione facendo uso delle condizioni iniziali (𝑡 = 0 e 𝑞 = 0): ln(ℰ𝐶) = 𝑐𝑜𝑠𝑡.
𝑡
𝑡 ℰ𝐶−𝑞 𝑡 ℰ𝐶−𝑞
Sostituendo si ha: ln(ℰ𝐶 − 𝑞) = − 𝑅𝐶 + ln(ℰ𝐶) ⇔ ln ( ℰ𝐶
) = − 𝑅𝐶 ⇔ ℰ𝐶
= 𝑒 −𝑅𝐶 .
Risolvendo infine rispetto a q:
𝑡
𝑞(𝑡) = ℰ𝐶 (1 − 𝑒 −𝑅𝐶 )
61. Dimostrare le leggi che regolano la scarica di un condensatore attraverso una resistenza.
Prendiamo in considerazione lo stesso circuito della domanda 60, nell’istante in cui l’interruttore
viene chiuso, i portatori di carica cominciano a scorrere nel circuito per neutralizzare la carica
localizzata sulle armature, si forma quindi una corrente che scorre dall’armatura positiva verso
𝑑𝑞
quella negativa: 𝑖 = − 𝑑𝑡 (la carica presente sulle armature diminuisce)
𝑞 𝑑𝑞 1
La legge di Kirchoff sulle maglie fornisce: −𝑖𝑅 + 𝐶 = 0 ⇔ 𝑞
= − 𝑅𝐶 𝑑𝑡. Integrando l’equazione
𝑡
𝑞 𝑡
ottenuta si ha ln (𝑄 ) = − 𝑅𝐶 ⇔ 𝑞(𝑡) = 𝑄0 𝑒 −𝑅𝐶
0
Per 𝜏 = 𝑅𝐶 grande → il condensatore si carica (o scarica) lentamente
Per 𝜏 = 𝑅𝐶 piccola → il condensatore si carica (o scarica) velocemente
La carica diminuisce esponenzialmente con il tempo e tende asintoticamente a 0.
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𝑡
𝑑𝑞 𝑑
Consideriamo la corrente che circola nel circuito. Poiché 𝑖 = − 𝑑𝑡 ⇒ 𝑖(𝑡) = − 𝑑𝑡 (𝑄0 𝑒 −𝑅𝐶 ) =
𝑄0 − 𝑡 𝑉0 − 𝑡 𝑄0
𝑅𝐶
𝑒 𝑅𝐶 = 𝑅
𝑒 𝑅𝐶 in quanto 𝑉0 = 𝐶
63. Quanto vale la forza magnetica su un elemento di volume percorso da una densità di corrente
costante?
Consideriamo un segmento di lunghezza 𝑙 di un sottile filo rettilineo con sezione di area 𝐴 percorso
da una corrente di intensità 𝐼 e situato in un campo uniforme 𝐵 ⃗⃗. Calcoliamo la somma delle forze
magnetiche agenti sui portatori di carica servendoci del valore medio della loro velocità, ossia della
velocità di deriva ⃗⃗⃗⃗⃗.
𝑣𝑑 Il numero di portatori di carica nel segmento è 𝑁 = 𝑛𝐴𝑙, dove 𝑛 è il numero
di portatori per unità di volume e 𝐴𝑙 è il volume del segmento del conduttore. Se 𝑞 rappresenta la
carica di ciascun portatore, la forza magnetica totale agente sulla carica totale 𝑁𝑞 è:
𝐹⃗ = 𝑁𝑞𝑣 ⃗⃗⃗⃗⃗ ⃗⃗
𝑑 × 𝐵 = 𝑛𝐴𝑙𝑞𝑣 ⃗⃗⃗⃗⃗ ⃗⃗
𝑑 × 𝐵 . La densità di corrente vale 𝑗⃗ = 𝑛𝑞𝑣 ⃗⃗⃗⃗⃗, ⃗ ⃗⃗
𝑑 si ha quindi: 𝐹 = 𝐴𝑙𝑗⃗ × 𝐵 .
Siccome 𝐼 = 𝑗𝐴 ⇒ 𝐹⃗ = 𝑛𝑞𝑣𝑑 𝐴𝑙⃗ × 𝐵 ⃗⃗, perché 𝑙⃗ ha la stessa direzione della velocità di deriva. Infine
si ottiene: 𝐹⃗ = 𝐼𝑙⃗ × 𝐵⃗⃗. In espressione generale: 𝐹⃗ = ∫ 𝐼𝑑𝑙⃗ × 𝐵 ⃗⃗.
65. Dare la definizione di momento magnetico di una spira piana percorsa da corrente.
Il momento di dipolo magnetico di una spira piana è 𝑚 ⃗⃗⃗ = 𝐼𝑆⃗ =
𝐼∬ 𝑑𝑆⃗. L'unità SI del momento di dipolo magnetico 𝑚
𝑠𝑢𝑝.𝑠𝑝𝑖𝑟𝑎
⃗⃗⃗ è 𝐴𝑚2 . La
direzione di 𝑚 ⃗⃗⃗ è quella del vettore superficie, ossia perpendicolare al piano
della spira, il verso invece è determinato dalla regola della mano destra.
66. Quanto vale il momento delle forze su una spira percorsa da corrente e posta in un campo magnetico
uniforme?
Il momento della forza magnetica agente su una spira piana è pari a 𝜏⃗ = 𝐼𝑆⃗ × 𝐵 ⃗⃗ ⇒ 𝜏⃗ = 𝑚 ⃗⃗. Se
⃗⃗⃗ × 𝐵
una bobina percorsa da corrente è orientata in un campo di induzione magnetica uniforme c'è un
momento che tende ad allineare la bobina in modo che 𝑆⃗ e 𝐵 ⃗⃗ siano nuovamente paralleli. Da notare
che una bobina con N spire ha momento delle forze: 𝜏⃗ = 𝑁𝐼𝑆⃗ × 𝐵 ⃗⃗.
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67. Quanto vale l'energia potenziale di un dipolo magnetico immerso in un campo magnetico? Come
tende ad allinearsi il dipolo rispetto al campo B?
Come nel caso del dipolo elettrico, c'è un'energia potenziale associata a un dipolo magnetico
immerso in un campo magnetico. Consideriamo una spira rettangolare percorsa da corrente. Il
momento meccanico che agisce su tale spira, per effetto del campo magnetico, è dato
dall'equazione: 𝜏⃗ = 𝑚 ⃗⃗. Il lavoro compiuto dal campo magnetico per ruotare di 𝑑𝜗 è quindi:
⃗⃗⃗ × 𝐵
𝑑𝑊 = 𝜏𝑑𝜗 = −𝑚𝐵 sin 𝜗 𝑑𝜗 (il segno negativo è dovuto al fatto che momento magnetico e
rotazione meccanica hanno versi opposti).
𝜗2 𝜗2
𝑈(𝜗2 ) − 𝑈(𝜗1 ) = − ∫ 𝑑𝑊 = 𝑚𝐵 ∫ sin 𝜗 𝑑𝜗 = 𝑚𝐵 cos 𝜗1 − 𝑚𝐵 cos 𝜗2
𝜗1 𝜗1
L'energia potenziale di dipolo ha dunque forma: 𝑈(𝜗) = −𝑚𝐵 cos 𝜗 = −𝑚 ⃗⃗. C'è quindi un
⃗⃗⃗ ∙ 𝐵
momento che tende ad allineare la bobina in modo che 𝑆⃗ e 𝐵
⃗⃗ siano nuovamente paralleli, in modo
da diminuire l'energia potenziale.
70. Disegnare, in modo qualitativo, le linee del campo di induzione magnetica generato da una spira
circolare percorsa da una corrente.
Le linee sono tracciate in un piano perpendicolare al piano della spira. Inoltre, il
campo di induzione magnetica è più intenso al centro della spira rispetto che
all’esterno e la sua direzione è sempre tangente alle linee di campo.
71. Enunciare la legge di Ampere per campi magnetici statici nella sua forma integrale.
La legge di Ampere afferma che l'integrale di linea dell'induzione magnetica lungo qualche percorso
chiuso dipende soltanto dalla somma delle correnti stazionarie 𝐼𝑐𝑜𝑛𝑐 che attraversano una
superficie che ha il percorso chiuso come intorno:
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72. Enunciare la legge di Ampere per campi magnetici statici nella sua forma locale.
Consideriamo la relazione in cui 𝑆 è una generica superficie che ha come contorno la curva chiusa
𝛾: ∮ 𝐵 ⃗⃗𝑑𝑟⃗ = 𝜇0 ∫ 𝑗⃗ 𝑑𝑆⃗, dove 𝑗⃗ indica la densità di corrente che genera il campo magnetico 𝐵
⃗⃗.
𝛾 𝑆𝛾
73. Quanto vale, in ogni punto dello spazio, il campo di induzione magnetica di un cilindro percorso da
una corrente uniforme?
Analizziamo due casi:
𝜇 𝐼
- Se 𝑟 > 𝑟0 , ossia si considera un punto esterno al cilindro: 𝐵 = 0 , in quanto è come
2𝜋 𝑟
considerare il campo in un punto a distanza 𝑅 da una lunga distribuzione uniforme di corrente;
- Se 𝑟 < 𝑟0 , ossia si considera un punto interno al cilindro: essendo la distribuzione di corrente
𝐼 𝑟2
uniforme 𝑗 = , la corrente concatenata 𝐼𝑐𝑜𝑛𝑐 risulta 𝐼𝑐𝑜𝑛𝑐 = ∑ 𝑖 = 𝑗𝜋𝑟 2 = 𝐼 ⇒
𝜋𝑟02 𝑟02
𝜇0 𝐼𝑐𝑜𝑛𝑐 𝜇0 𝐼𝑟
𝐵= =
2𝜋 𝑟 2 2𝜋 𝑟02
74. Quanto vale, in ogni punto dello spazio, il campo di induzione magnetica di un solenoide rettilineo
indefinito percorso da una corrente costante?
All’interno il campo di induzione magnetica 𝐵 ⃗⃗ è uniforme e parallelo all’asse del solenoide. La
corrente 𝐼𝑐𝑜𝑛𝑐 che lo percorre è pari a 𝐼𝑐𝑜𝑛𝑐 = 𝑁𝐼 = 𝑛𝐿𝐼 (con 𝐿: lunghezza del segmento di filo
con estremi 𝑎 e 𝑏). ∮ 𝐵 ⃗⃗ ∙ 𝑑𝑟⃗ = 𝐵 ∫𝑏 𝑑𝑟 = 𝐵𝐿 ⇒ 𝐵𝐿 = 𝜇0 𝐼𝑐𝑜𝑛𝑐 = 𝑛𝐿𝐼𝜇0 . Risolvendo per 𝐵 si
𝑎
ottiene infine 𝐵 = 𝜇0 𝑛𝐼.
All’esterno invece il campo si può ritenere idealmente nullo.
75. Quanto vale la forza magnetica fra due fili rettilinei percorsi da corrente?
Consideriamo due lunghi fili paralleli percorsi da corrente 𝐼1 e 𝐼2 a distanza 𝑅
tra loro. Sia ⃗⃗⃗⃗⃗
𝐵2 il campo di induzione magnetica generato dalla corrente 𝐼2 nella
𝜇 𝐼
posizione del filo percorso da 𝐼1 , si ha 𝐵2 = 2𝜋0 𝑟2 . La forza esercitata da questo
campo sull’elemento di corrente 𝐼1 𝑑𝑙⃗ si ricava dall’equazione 𝐹⃗ = 𝐼1 𝑙⃗ × ⃗⃗⃗⃗⃗
𝐵2 ⇒
𝜇0 𝐼1 𝐼2
𝐹 = 𝐼1 𝑙𝐵2 = 𝑙
2𝜋 𝑅
Se le due correnti sono equiverse, i due fili si attrarranno; invece se le correnti hanno versi opposti,
i due fili si respingono.
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79. Enunciare e commentare la legge di legge di Gauss per il campo magnetico in forma differenziale.
La legge di Gauss afferma che il flusso magnetico attraverso qualunque superficie chiusa è nullo:
Φ𝐵 = 0 ovvero ∯ ⃗⃗𝑑𝑆⃗ = 0. Poiché per il campo di induzione magnetica 𝐵
𝐵 ⃗⃗, come si è
𝑆 𝑐ℎ𝑖𝑢𝑠𝑎
osservato nella domanda 78, non esiste una grandezza fisica che svolga il ruolo svolto dalla carica
per il campo elettrico 𝐸⃗⃗ , possiamo scrivere Φ𝐵 = ∬ 𝐵 ⃗⃗ ∙ 𝑑𝑆⃗ = ∭ 𝑑𝑖𝑣𝐵 ⃗⃗ 𝑑𝑉 = 0 ⇔
𝑆𝛾 𝑉
⃗∇⃗ ∙ 𝐵
⃗⃗ = 𝑑𝑖𝑣𝐵
⃗⃗ = 0.
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𝑑Φ𝐸
Definiamo questa corrente efficace come corrente di spostamento: 𝐼𝑠 = 𝜀0 ( 𝑑𝑡
); dove la sua
𝐼𝑠
densità di corrente è 𝑗⃗ = 𝐴
.
[N.B. la corrente di spostamento non comporta lo spostamento di cariche elettriche.]
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𝑑
⃗⃗ ∙ 𝑑𝑆⃗ ⇔ ∬ (𝑟𝑜𝑡𝐸⃗⃗ + 𝜕𝐵) 𝑑𝑆⃗ = 0
∬𝑆 𝑟𝑜𝑡𝐸⃗⃗ 𝑑𝑆⃗ = − 𝑑𝑡 ∬𝑆 𝐵
𝛾 𝛾𝑆 𝜕𝑡 𝛾
𝜕𝐵 ⃗⃗
Da cui si conclude che 𝑟𝑜𝑡𝐸⃗⃗ = − 𝜕𝑡 .
89. Come si chiama e come è definita l'unità di misura del coefficiente di autoinduzione?
1𝑉𝑠 1𝑊𝑏
L'unità di misura SI dell'autoinduttanza è l'Henry (H), 1𝐻 = = . I valori si aggirano
1𝐴 1𝐴
−3 −6
solitamente tra 10 𝐻 = 𝑚𝐻 e 10 𝐻 = 𝜇𝐻.
93. Come si determina, che valore ha e dove si localizza l'energia immagazzinata da un'induttanza
percorsa da corrente?
La potenza è la rapidità di trasformazione dell'energia ed è data dall'equazione 𝑃 = 𝑖𝑉.
Nell'induttanza abbiamo due fattori di trasformazione dell'energia: l'energia dissipata per effetto
Joule a causa della resistenza ohmica (𝑃 = 𝑖 2 𝑅) e la variazione dell'intensità di corrente, la quale
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𝑑𝑖
genera una fem autoindotta, pari a 𝑉 = 𝐿 𝑑𝑡, ai capi dell'induttanza; la potenza assorbita in
𝑑𝑖
quest’ultima trasformazione è 𝑃 = 𝐿𝑖 𝑑𝑡. Se l'intensità di corrente aumenta nell'induttanza, il senso
della fem autoindotta è opposto a quello della corrente e i portatori di carica perdono energia
potenziale; se invece l'intensità di corrente diminuisce, il senso della fem autoindotta coincide con
quello della corrente e i portatori di carica acquistano energia potenziale. Dal momento che i
portatori possono sia acquistare che perdere energia potenziale, deve esserci dell'energia
immagazzinata nell'induttanza: questa energia viene immagazzinata quando l'intensità di corrente
aumenta e recuperata quando l'intensità di corrente diminuisce.
𝑑𝑈 𝑑𝑖 1
𝑝 = 𝑑𝑡 e 𝑃 = 𝐿𝑖 𝑑𝑡 ⇒ 𝑑𝑈 = 𝐿𝑖𝑑𝑖 ⇒ 𝑈 = 2 𝐿𝑖 2
La costante di integrazione viene scelta in modo che l'energia immagazzinata in un'induttanza sia
nulla quando 𝑖 = 0. L'energia viene immagazzinata nel campo magnetico.
94. Che relazione esiste fra la densità di energia magnetica ed il campo magnetico in una regione dello
spazio vuoto?
1 1 𝐵2
𝑈 = 𝐿𝑖 2 = 𝜇0 𝑛2 𝑆𝑙𝑖 2 = 𝑆𝑙 con 𝑆𝑙: volume della regione interna dell'induttanza
2 2 2𝜇0
𝐵2
La densità di energia magnetica è quindi 𝑢𝐵 = . Gli esperimenti dimostrano che l'espressione
2𝜇0
è valida per qualunque campo magnetico.
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l'intensità dalla corrente fino a raggiungere il valore di 𝐻 corrispondente al punto 𝐶; questo valore
si chiama “campo coercitivo”. Aumentando ancora la corrente si raggiunge la magnetizzazione di
saturazione opposta, corrispondente al punto 𝑆′. Il cammino chiuso 𝑆𝑅𝐶𝑆′𝑅′𝐶′𝑆 rappresenta il
ciclo di isteresi della sostanza. È evidente che a ogni valore di 𝐻 corrispondono differenti valori di
𝐵. Nei materiali ferromagnetici cosiddetti duri, usati per i magneti permanenti, il ciclo di isteresi è
molto largo, quindi il campo coercitivo e il valore della magnetizzazione residua sono elevati. I
materiali ferromagnetici cosiddetti dolci, usati per esempio negli elettromagneti, sono
caratterizzati da un ciclo di isteresi molto stretto, rendendoli più facili da smagnetizzare; inoltre la
saturazione può raggiungere valori molto alti, superiori rispetto a quelli duri e per molti la
magnetizzazione residua è molto inferiore a quella di saturazione.
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𝑑𝑞
L'intensità della corrente è 𝑖(𝑡) = 𝑑𝑡 = −𝜔0 𝑄𝑚 sin(𝜔0 𝑡 + 𝜑), ossia 𝑖(𝑡) = −𝐼𝑚 sin(𝜔0 𝑡 + 𝜑),
dove 𝐼𝑚 = 𝜔0 𝑄𝑚 è l'intensità massima della corrente. Deriviamo ancora una volta l'espressione
di 𝑖(𝑡) trovata e la confrontiamo con l'equazione del circuito:
𝑑𝑖 𝑑
= [−𝜔0 𝑄𝑚 sin(𝜔0 𝑡 + 𝜑)] = −𝜔02 𝑄𝑚 cos(𝜔0 𝑡 + 𝜑) = −𝜔02 𝑞(𝑡)
𝑑𝑡 𝑑𝑡
𝑑2 𝑞 1 1 1 𝜔
2 = − 𝑞 ⇔ −𝜔02 𝑞(𝑡) = − 𝑞(𝑡) ⇔ 𝜔0 = . La frequenza dell’oscillazione è 𝑣0 = 0 .
𝑑𝑡 𝐿𝐶 𝐿𝐶 √𝐿𝐶 2𝜋
Le costanti 𝑄𝑚 e 𝜑 sono determinate dalle condizioni iniziali.
104. Dare l'equazione e la soluzione del circuito puramente resistivo in corrente alternata.
Circuito con sorgente di tensione alternata con una resistenza in serie.
𝑓𝑒𝑚 = 𝑉(𝑡) = 𝑉𝑚 sin(𝜔𝑡), per la legge di Kirchoff sulle maglie 𝑉𝑚 sin(𝜔𝑡) = 𝑖𝑅, risolvendo
𝑉 𝑉
rispetto a 𝑖, si ha 𝑖 = 𝑅𝑚 sin(𝜔𝑡). In particolare per una resistenza ohmica: 𝐼𝑚 = 𝑅𝑚.
105. Dare l'equazione e la soluzione del circuito puramente capacitivo in corrente alternata.
Circuito con sorgente di tensione alternata con un condensatore in serie.
𝑞
𝑉𝑚 sin(𝜔𝑡) = 𝐶, risolvendo rispetto a 𝑞, si ha: 𝑞 = 𝐶𝑉𝑚 cos(𝜔𝑡) ⇒ 𝑄𝑚 = 𝐶𝑉𝑚
𝑑𝑞 𝑑
Per determinare la corrente: 𝑖(𝑡) = 𝑑𝑡
= 𝑑𝑡 [𝐶𝑉𝑚 cos(𝜔𝑡)] = 𝜔𝐶𝑉𝑚 sin(𝜔𝑡) = 𝜔𝐶𝑉𝑚 sin(𝜔𝑡 +
𝜋 𝜋
).La tensione è dunque in ritardo rispetto alla corrente di . L'ampiezza della corrente oscillante
2 2
è 𝐼𝑚 = 𝜔𝐶𝑉𝑚 . Per trovar un'analogia con la resistenza, introduciamo la reattanza capacitiva
1 𝑉𝑚 𝑉
Χ 𝐶 = 𝜔𝐶, infatti: 𝐼𝑚 = 1/𝜔𝐶 = Χ𝑚.
𝐶
106. Dare l'equazione e la soluzione del circuito puramente induttivo in corrente alternata.
Circuito con sorgente di tensione alternata con un'induttanza in serie.
𝑑𝑖 𝑚 𝑉
𝑉𝑚 sin(𝜔𝑡) = 𝐿 𝑑𝑡, integrando e risolvendo per 𝑖 si ottiene 𝑖 = − 𝜔𝐿 cos(𝜔𝑡) + 𝑐𝑜𝑠𝑡. La costante
rappresenta la componente della corrente stazionaria, essendo la fem oscillante attorno allo 0.
Quindi la corrente oscilla simmetricamente rispetto a 0 la componente stazionaria = 0.
𝑚𝑉 𝑚 𝑉 𝜋 𝑚 𝑉
𝑖 = − 𝜔𝐶 cos(𝜔𝑡) = 𝜔𝐿 sin (𝜔𝑡 − 2 ) L'ampiezza della corrente è 𝐼𝑚 = 𝜔𝐿 . Si definisce come
𝑉𝑚
reattanza capacitiva Χ 𝐿 = 𝜔𝐿 ⇒ 𝐼𝑚 = . La tensione è in anticipo rispetto alla corrente.
Χ𝐿
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108. Dare l'equazione e la soluzione stazionaria del circuito RLC in serie con fem sinusoidale col metodo
dei fasori.
𝑑𝑖 𝑞
𝐿 + 𝑖𝑅 + = 𝑉
𝑑𝑡 𝐶
𝑉 = 𝑉𝑚 sin(𝜔𝑡) : tensione di alimentazione. I parametri che caratterizzano il circuito sono: 𝐿, 𝑅,
𝐶, 𝑉𝑚 e 𝜔. Gli elementi essendo posti in serie, sono percorsi dalla stessa intensità di corrente. Ci
aspettiamo che la corrente abbia forma: 𝑖(𝑡) = 𝐼𝑚 sin(𝜔𝑡 + 𝜑). Costruiamo un diagramma dei
fasori per determinare 𝜑 e 𝐼𝑚 . Costruiamo dunque 4 fasori: 𝐼⃗ per la corrente
e𝑉⃗⃗⃗⃗𝐿 , ⃗⃗⃗⃗ ⃗⃗⃗⃗⃗
𝑉𝑐 , 𝑉 𝑅 per le tensioni ai capi dei vari elementi. Si ha:
- ⃗⃗⃗⃗⃗
𝑉 ⃗
𝑅 è parallelo a 𝐼 perché la tensione è in fase con la corrente
𝜋
- ⃗⃗⃗⃗⃗𝑉𝐶 è in ritardo di rispetto a 𝐼⃗
2
- 𝑉 ⃗⃗⃗⃗𝐿 è in anticipo di 𝜋 rispetto a 𝐼⃗
2
I moduli di questi fasori sono: 𝑉𝑅𝑚 = 𝐼𝑚 𝑅, 𝑉𝐶𝑚 = 𝐼𝑚 𝑋𝑐 , 𝑉𝐿𝑚 = 𝐼𝑚 𝑋𝐿 . Si ha
⃗⃗⃗⃗𝐿 + ⃗⃗⃗⃗
𝑉 𝑉𝑐 + 𝑉 ⃗⃗⃗⃗⃗ ⃗⃗⃗⃗ ⃗⃗⃗⃗
𝑅 = 0. Siccome 𝑉𝐿 e 𝑉𝑐 giacciono sulla stessa retta, in direzioni opposte, li combiniamo
in un unico fasore 𝑉 ⃗⃗⃗⃗𝐿 + ⃗⃗⃗⃗
𝑉𝑐 con modulo |𝑉𝐶𝑚 − 𝑉𝐿𝑚 |. Dal momento che 𝑉 ⃗⃗ costituisce l'ipotenusa di
un triangolo rettangolo i cui cateti sono (𝑉 ⃗⃗⃗⃗𝐿 + ⃗⃗⃗⃗ ⃗⃗⃗⃗⃗
𝑉𝑐 ) e 𝑉 2 2
𝑅 , il teorema di Pitagora fornisce: 𝑉𝑚 = 𝑉𝑅𝑚 +
𝑉
(𝑉𝐶𝑚 − 𝑉𝐿𝑚 )2. Risolvendo rispetto a 𝐼𝑚 si ottiene 𝐼𝑚 = 2
𝑚
2
. In analogia con una
√𝑅 +(𝑋𝐶 −𝑋𝐿 )
resistenza di un circuito in corrente continua, introduciamo l'impedenza 𝑍 di un circuito in corrente
alternata: 𝑍 = √𝑅 2 + (𝑋𝐶 − 𝑋𝐿 )2. La differenza di fase tra 𝐼⃗ e 𝑉
⃗⃗ può essere determinata a partire
𝑉𝐶𝑚 −𝑉𝐿𝑚 𝑋𝐶 −𝑋𝐿
dal triangolo delle tensioni: tan 𝜑 = 𝑉 = 𝑅
𝑅𝑚
110. Quanto vale lo sfasamento della corrente rispetto alla tensione di alimentazione nel circuito RLC in
serie?
𝑋𝐶 − 𝑋𝐿
tan 𝜑 =
𝑅
- se 𝑋𝐶 > 𝑋𝐿 la tensione è in ritardo (𝜑 > 0)
- se 𝑋𝐶 < 𝑋𝐿 la tensione è in anticipo (𝜑 < 0)
111. Definire la condizione di risonanza del circuito RLC in serie con fem sinusoidale.
La risonanza è un fenomeno comune tra i sistemi che hanno la tendenza a oscillare a una
particolare frequenza. Questa frequenza di oscillazione è chiamata frequenza naturale o propria
del sistema. Supponiamo che un circuito RLC in serie sia alimentato da una sorgente in c.a. la cui
frequenza può essere fatta variare. Consideriamo l'ampiezza 𝐼𝑚 mentre facciamo variare la
frequenza mantenendo costanti le altre grandezze (𝑅, 𝐿, 𝐶 e 𝑉𝑚 ). L'equazione mostra che
𝑉
l'ampiezza della corrente è limitata dall'impedenza del circuito: 𝐼𝑚 = 𝑍𝑚, dove
1
𝑍 = √𝑅 2 + (𝑋𝐶 − 𝑋𝐿 )2 . Poiché 𝑋𝐶 = 𝜔𝐶 e 𝑋𝐿 = 𝜔𝐿 c'è una particolare frequenza 𝜔0 alla quale
𝑉𝑚
𝑋𝑐 = 𝑋𝐿 e quindi l'impedenza è minima (𝑍 = 𝑅) e la corrente ha il valore massimo 𝐼𝑚 = 𝑅
. Questa
1
particolare frequenza angolare viene detta frequenza angolare di risonanza: 𝜔0 = . Spesso è
√𝐿𝐶
chiamata frequenza angolare naturale del circuito. Dal punto di vista esterno, il circuito ha
comportamento resistivo e la tensione è in fase con la corrente.
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112. Che cosa limita la corrente in un circuito RLC a frequenze molto inferiori di quella di risonanza?
A frequenze molto minori di 𝜔0 un circuito è prevalentemente capacitivo e la corrente è limitata
soprattutto dalla reattanza capacitiva.
113. Che cosa limita la corrente in un circuito RLC a frequenze molto superiori di quella di risonanza?
A frequenze molto maggiori di 𝜔0 un circuito è prevalentemente induttivo e la corrente è limitata
soprattutto dalla reattanza induttiva.
114. Definire i valori efficaci della tensione e della corrente in un circuito RLC in alternata.
Il valore efficace di una grandezza è la radice quadrata del valore medio del quadrato della
grandezza.
𝑉𝑚
𝑉𝑒𝑓𝑓 = √〈𝑉 2 〉 = √〈𝑉𝑚2 sin2(𝜔𝑡)〉 = 𝑉𝑚 √〈sin2(𝜔𝑇)〉 =
√2
2
𝐼𝑚
𝐼𝑒𝑓𝑓 = √〈𝐼 〉 =
√2
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118. Ricavare l'equazione delle onde elettromagnetiche piane lungo un asse dalle equazioni Maxwell nel
vuoto.
Le equazioni di Maxwell in forma differenziale in assenza di sorgenti (ossia con 𝜌 = 0 e 𝑗⃗ = 0) sono:
⃗⃗ ⃗⃗
⃗⃗ = 0, 𝑟𝑜𝑡 𝐸⃗⃗ = − 𝜕𝐵 e 𝑟𝑜𝑡 𝐵
𝑑𝑖𝑣 𝐸⃗⃗ = 0, 𝑑𝑖𝑣 𝐵 ⃗⃗ = 𝜀0 𝜇0 𝜕𝐸. Assumiamo ora che i campi dipendano
𝜕𝑡 𝜕𝑡
da una sola coordinata spaziale (𝑥), oltre che dal tempo 𝑡; le derivate parziali rispetto alle variabili
𝑦 e 𝑧 sono quindi nulle, mentre le equazioni in termini di derivate assumono la forma:
𝜕𝐵𝑥 𝜕𝐸𝑥
0=− 0 = 𝜀0 𝜇0
𝜕𝑡 𝜕𝑡
𝜕𝐸𝑥 𝜕𝐵𝑥 𝜕𝐸𝑧 𝜕𝐵𝑦 𝜕𝐵𝑧 𝜕𝐸
𝜕𝑥
= 0, 𝜕𝑥
= 0, − 𝜕𝑥
=− 𝜕𝑡
e − 𝜕𝑥
= 𝜀0 𝜇0 𝜕𝑡𝑦
𝜕𝐸𝑦 𝜕𝐵𝑧 𝑧 𝜕𝐵𝑦 𝜕𝐸
{ 𝜕𝑥 = − 𝜕𝑡 { 𝜕𝑥 = 𝜀0 𝜇0 𝜕𝑡
Al fine di ottenere un’equazione che contenga solo il campo elettrico (o solo quello magnetico),
deriviamo la terza equazione del terzo blocco rispetto a 𝑥 e la seconda equazione del quarto blocco
𝜕2 𝐸𝑦 𝜕2 𝐵 𝜕2 𝐵 𝜕2 𝐸𝑦
rispetto al tempo 𝑡 ottenendo così 𝜕𝑥 2 = − 𝜕𝑥𝜕𝑡𝑧 e − 𝜕𝑡𝜕𝑥𝑧 = 𝜀0 𝜇0 𝜕𝑡 2 . Assumendo che siano
verificate le condizioni che consentono di scambiare l’ordine delle derivate (teor. di Young – Analisi
𝜕2 𝐸𝑦 1 𝜕2 𝐸𝑦
II), si ottiene per la componente 𝐸𝑦 l’equazione delle onde piane = , dove 𝑐 è la
𝜕𝑥 2 𝑐 2 𝜕𝑡 2
1
velocità delle onde elettromagnetiche nel vuoto e vale 𝑐 = .
√𝜀0 𝜇0
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