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La carica elettrica

Due tipi di carica


I greci avevano osservato che l’ambra se viene strofinata con la pelliccia di animale è
in grado di attrarre oggetti leggeri di piccole dimensioni. Questo avviene perché è
carica.
Se facciamo avvicinare due pezzi d’ambra c’è una forza repulsiva (hanno la stessa
carica negativa), se facciamo avvicinare un pezzo di ambra e uno di vetro c’è forza
attrattiva (hanno carica diversa).
Esistono due tipi di carica: positiva (+) e negativa (-). Ci sono corpi con carica
totale nulla (hanno lo stesso numero di cariche positive e negative) e si definiscono
neutri; un esempio è l’atomo, dotato di carica positiva e circondato da elettroni
carichi negativamente.

Conversazione della carica elettrica


La carica elettrica totale di un sistema chiuso è costante.

Per sistema chiuso intendiamo un sistema che non scambia carica con l’ambiente
esterno. L’universo è un sistema chiuso quindi:

Legge di conservazione della carica elettrica


La carica elettrica totale dell’universo è costante. Nessun processo fisico può
determinare un aumento o una diminuzione della quantità totale di carica
dell’universo.

La separazione delle cariche


L’atomo che perde un elettrone diventa uno ione positivo, mentre l’atomo che
riceve un elettrone supplementare diventa uno ione negativo. Il processo prende il
nome di elettrizzazione per separazione.
La quantità e il segno della carica acquisita da ognuno di essi dipendono dalla sua
capacità di trattenere gli elettroni.
Esiste una tabella nella quale sono elencate le cariche relative accumulate per
strofinio e il loro comportamento, definito effetto triboelettrico.

Isolanti e conduttori
Elettrizzazione di un materiale
I materiali come l’ambra, nei quali le cariche non sono libere di muoversi, sono
chiamati isolanti.

Molti metalli sono invece buoni conduttori di elettricità, poiché permettono alle
cariche di muoversi più o meno liberamente. Se abbiamo una sfera metallica scarica
appoggiata su una base isolante e la tocchiamo con una sbarretta carica, una parte
della carica viene trasferita sulla sfera, e si ha una distribuzione uniforme della carica
sulla superficie della sfera.

I materiali isolanti si elettrizzano per strofinio. I materiali conduttori si elettrizzano


per contatto. Gli elettroni presenti negli atomi di un conduttore sono chiamati
elettroni di conduzione e si muovono liberamente attraverso il conduttore.
Ci sono materiali che hanno proprietà intermedie tra quelle di un buon conduttore e
quelle di un buon isolante e si chiamano semiconduttori e vengono utilizzati
nell’elettronica e nei computer.

La carica elettrica di un corpo si può misurare con l’elettroscopio a foglie, un’ampolla


di vetro chiusa con tappo isolante nella quale c’è una bacchetta metallica alla cui
estremità inferiore ci sono due foglioline d’oro o stagnola e all’estremità superiore
c’è una sferrata metallica, se questa non è carica le foglie si dispongono
verticalmente, se viene toccata con un oggetto elettrizzato, le foglie si separano e si
respingono.
L’unità di misura della quantità di carica
La quantità di carica nel SI si misura in coulomb (C) , che è una grandezza derivata.
Carica fondamentale, e=1,60x10^-19C e rappresenta il valore assoluto della
carica dell’elettrone e del protone. Pertanto poiché per convenzione la carica
dell’elettrone è negativa e quella del protone è positiva, si ha qe=-e. qp=+e

Polarizzazione e induzione
POLARIZZAZIONE
Un corpo può essere elettrizzato per contatto, cioè toccandolo con un altro corpo
carico, ma si può elettrizzare un oggetto anche senza un contatto fisico diretto. Se
avviciniamo un corpo carico a uno inizialmente neutro, questo si comporta in
maniera differente a seconda se è un isolante o conduttore. Avvicinando una
sbarretta carica a un oggetto isolante neutro man mano che si avvicina, gli atomi
dell’oggetto iniziano a deformarsi, determinando un eccesso di cariche di un certo
segno in superficie.
Il meccanismo responsabile dell’elettrizzazione a distanza di un isolante è detto
polarizzazione. La carica che si accumula sulla superficie dell’oggetto è detta
carica di polarizzazione. Poiché la carica di polarizzazione e quella della sbarra
hanno segno opposto, essi si attraggono.
Consideriamo un particolare caso di polarizzazione: mentre in alcune molecole il
centro delle cariche positive coincide con quello delle cariche negative, in altre
molecole dette polari, i centri si trovano a una distanza d. Le molecole polari
tendono a polarizzarsi facilmente, si parla di polarizzazione per orientamento.
INDUZIONE
E’ il meccanismo responsabile della carica a distanza di un conduttore. Abbiamo una
sfera scarica posta su una superficie isolante. Avvicino una sbarra carica
negativamente senza toccare la sfera, gli elettroni vengono respinti e nella parte
della sfera si forma una carica positiva indotta, nella parte lontana dalla sbarretta
una carica negativa indotta. La sfera è ancora neutra, avviene perciò la messa a
terra, cioè si collega la sfera al terreno con un filo conduttore. La terra può cedere o
acquisire una quantità illimitata di elettroni, quindi vi è il passaggio degli elettroni e
la sfera diventa carica positivamente.

Legge di Coulomb
Suppongo che una carica puntiforme ideale q1 si trovi a distanza r da un’altra carica
puntiforme q2, le cariche sono in quiete e il sistema è elettrostatico. Secondo la legge
di coulomb, l’intensità della forza elettrica fra le cariche è direttamente proporzionale
al prodotto delle cariche e inversamente proporzionale al quadrato della loro distanza.
La forza agisce lungo la direzione che congiunge le due cariche. Dalle osservazioni
fatte sappiamo inoltre che la forza è repulsiva se le cariche hanno stesso segno,
attrattiva se hanno segno opposto.
F=k(q1q2/r^2) dove k vale 8,99x10^9 Nm^2/C^2

Potremo esprimere k in funzione di un’altra costante detta costante dielettrica


del vuoto ε0=1/4πk = 8,85x10^-12C^2/(N m^2)
Se le cariche non si trovano nel vuoto ma in un mezzo isolante la forza, a parità di
distanza, si riduce di un fattore εr= F/Fm che sarebbe il rapporto fra la forza nel
vuoto e la forza nel mezzo ed è una caratteristica del mezzo. Sarebbe la costante
dielettrica relativa del mezzo.

Due leggi a confronto


Coulomb:
1. Può essere attrattiva o repulsiva
2. Si esercita solo su corpi carichi
3. Risente del mezzo in cui si trovano le cariche
Legge gravitazionale di Newton:
1. Sempre attrattiva
2. Si esercita su tutti i corpi
3. Non risente del mezzo
Analogie: agiscono a distanza, lungo a congiungente; decrescono al quadrato delle
distanze e dipendono dal prodotto di due cariche intrinseche (cariche o masse)
A livello macroscopico:
la forza elettrica risultante tra corpi neutri è nulla, mentre per la legge
gravitazionale, essendo sempre attrattiva non è nulla
al livello microscopico è il contrario
Sovrapposizione di forze:
Sappiamo che la forza elettrica è una grandezza vettoriale e se abbiamo una carica
soggetta alla forza di più cariche avremo una forza risultante. La forza risultante può
essere considerata la legge di Coulomb in modo generale per sistemi contenenti più
cariche, perché è uguale alla somma vettoriale delle singole forze, ovvero la somma
delle singole interazioni tra ciascuna carica, e prende appunto il nome di
sovrapposizione di forze.

Densità volumica di carica, introdotta per i fenomeni elettrici, è conveniente


specificare la quantità di carica espressa per volume. ρ=Q/V, (C/m^3)
poi c’è la densità superficiale di carica, cioè la quantità di carica per superficie,
σ=Q|A (C/m^2)
Densità lineare di carica, quantità di carica per lunghezza λ=Q/L (C/m)

DISTRIBZIONE DELLE CARICHE ELETTRICHE IN UNA SFERA


Abbiamo una sfera con una carica Q distribuita uniformemente sulla sua superficie e
una carica puntiforme q posta esternamente e situata a una distanza r dal centro della
sfera. La forza fra la carica puntiforme q e il centro della sfera è F=k Qq/r^2. Cioè la
distribuzione della carica si comporta come se la carica fosse situata nel centro della
sfera.
Carica su una sfera di raggio R e densità superficiale di carica Q=σ4π R^2

Campo elettrico
Ho una carica puntiforme posta all’origine di un sistema di assi cartesiani. Avendo
una carica di prova q0 posta nel punto A, l’intensità della forza a cui è sottoposta è il
vettore FA, se è posta nel punto B, LA forza è il vettore FB. A ogni punto dello
spazio corrisponde una forza precisa.
L’intensità della forza in ogni punto della figura è proporzionale alla carica di prova
q0. E’ conveniente definire per ogni punto dello spazio una forza per unità di carica
indipendente da q0. La forza per unità di carica è il campo elettrico. Se una carica di
prova q0 è sottoposta a una forza F in un punto dato, il campo elettrico E in quel
punto è E=F/q0 (N/C)

Conoscendo il valore del campo elettrico in un dato punto, la forza a cui è sottoposta
la carica q in quel punto è F=qE. La forza F esercitata su una carica da un campo
elettrico ha la stessa direzione del campo. In particolare
- una carica positiva risente di una forza nella stessa direzione e verso di E
- Una carica negativa risente di una forza nella stessa direzione ma con verso opposto
aE
IL CAMPO ELETTRICO DI UNA CARICA PUNTIFORME
L’esempio più semplice di campo elettrico è quello prodotto da una carica ideale
puntiforme. Suppongo che una carica puntiforme positiva q si trovi al centro di un
sistema di riferimento di assi cartesiani e ci sia una carica positiva di prova q0 a
distanza r dall’origine, la forza a cui è sottoposta è diretta dalla parte opposta rispetto
all’origine e la sua intensità è F=k qq0/r^2

L’intensità di un campo elettrico a distanza r da una carica puntiforme q


è E= k q/r^2
Poiché una carica positiva è sottoposta a una forza repulsiva diretta radialmente e
verso l’esterno, anche E sarà in direzione radiale e verso l’esterno.

Se la carica è positiva il campo putì radialmente dalla carica verso l’esterno, se è


negativa il campo è radiale verso la carica

Sovrapposizione di campi
I sistemi elettrici possono essere costituiti da più cariche, in questo caso calcoliamo il
campo elettrico totale con la sovrapposizione di campi. Consiste nella semplice
somma vettoriale dei campi elettrici delle singole cariche.

Linee del campo elettrico


Possiamo pensare il campo elettrico come un insieme di linee radiali, ovvero le linee
del campo elettrico.
Hanno quattro caratteristiche principali:
1. Hanno la stessa direzione del vettore del campo elettrico in ogni punto
2. Partono dalle cariche positive o dall’infinito
3. Terminano in quelle negative o all’infinito
4. Dove il campo ha un’intensità maggiore sono più dense e a seconda della
carica vi è un determinato numero di linee entranti o uscenti.
Inoltre le linee del campo sono curve e tangenti l vettore del campo in ogni punto.
Possiamo avere tre casi:
 Dipolo elettrico: quando abbiamo un sistema con due cariche uguali e opposte
a una certa distanza, si chiama dipolo elettrico, La carica totale è zero ma
essendo separate il campo non si annulla, e le linee del campo sono chiuse. Un
esempio può essere l’acqua
 Campo generato da due cariche +2q e –q: in questo caso le due cariche non
hanno la stessa intensità quindi la carica totale non è nulla e il campo è più
intenso vicino la carica maggiore. Le linee non sono simmetriche.
 Campo generato da due cariche uguali: in questo caso il campo è quasi zero
tra le due cariche. Le linee si estendono all’infinito e se sono entrambe positive
queste si allontanano radialmente all’infinito, mentre eìse sono negative sono
entranti.
IL FLUSSO DEL CAMPO ELETTRICO E IL TEOREMA DI
GAUSS
Il flusso di un vettore v attraverso una superficie è il prodotto fra il vettore V e il vettore superficie
A, ossia il vettore perpendicolare alla superficie avente come modulo l’area A della superficie
stessa.

Φ V = V x A se θ è l’angolo fra il vettore V e il vettore superficie A, Φ V = VA cos θ

Considerando un campo elettrico uniforme E, le cui linee di campo attraversano una superficie di
area A formando un angolo teta con il vettore A
FLUSSO DEL CAMPO ELETTRICO Φ V = EA cos θ
L’unità di misura è il N m^2/C
- Se il campo elettrico uniforme E attraversa una superficie di area A perpendicolare al campo, il
coseno dell’angolo è 1 e il flusso del campo assume il valore massimo
Φ V = EA
- Se la superficie è parallela alle linee del campo, nessuna linea del campo elettrico attraversa la
supperficie, il coseno dell’angolo è 0 e il flusso è nullo.
ΦV=0
IL TEOREMA DI GAUSS
Consideriamo una carica puntiforme positiva q al centro di una superficie sferica di raggio r. Il campo
elettrico sulla superficie della sfera ha intensità costante E =k q/r^2

Il flusso del campo elettrico attraverso una superficie chiusa è dato dal rapporto fra la somma algebrica delle
cariche racchiuse all’interno della superficie e la costante dielettrica nel mezzo in cui si trovano le cariche

(costante dielettrica del vuoto) ε0 (che vale 1/4 πk= 8.85 x 10^-12 C^2/ (N m ^2)

Φ(E) = ΣQ/ ε
Se le cariche sono nel vuoto il flusso del campo elettrico è Φ(E) = Σ Q/ε0
Il segno del flusso è positivo per le linee del campo elettrico che escono dal volume racchiuso dalla
superficie, è negativo per le linee del campo elettrico che entrano nel volume racchiuso dalla superficie.

Una qualunque superficie tridimensionale attraversata da un vettore campo la chiameremo SUPERFICIE


GAUSSIANA.
Se la superficie non contiene cariche il flusso netto del campo elettrico attraverso la superficie deve essere
nullo.

Campi generati da distribuzioni di carica


Distribuzione lineare infinita
Esempio un filo metallico con una densità pari a λ
Cilindro di base r e altezza L Le linee del campo elettrico sono radiali e partono dal filo uniformemente
carico
CAMPO ELETTRICO DI UN FILO RETTILINEO IN UN PUNTO A DISTANZA R
E=λ/ 2πrε0
Distribuzione piana infinita
Consideriamo una sottile lamina carica che si estende all’infinito con densità superficiale di carica
σ. Ci aspettiamo che il campo sia perpendicolare alla lamina, come nel caso del filo rettilineo.
E=σ/ε0
E non dipende dalla distanza dalla lamina, anche nei punti lontano dal bordo il campo elettrico è uniforme in
direzione e intensità. Il campo punta in un’unica direzione perpendicolare alla lamina e la sua intensità è
indipendente dalla distanza da essa.

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