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Corso di Fisica II

Contatti
Prof. E. Paladino,
Cittadella universitaria, DFA (edificio 6), terzo piano, studio 318
E-mail: elisabetta.paladino@dfa.unict.it
Ricevimento: martedì 11-13 su MsTeams (da prenotare per e-mail)

Informazioni @: StudiumUNICT

Testi
P. Mazzoldi, M. Nigro, C. Voci, Fisica volume II Seconda edizione, EdiSES 2000.
Fisica 2, D. Halliday, R. Resnick, K. S. Krane, Zanichelli
Testo di approfondimento:
Edward M. Purcell, La Fisica di Berkley 2, Elettricità e Magnetismo, Zanichelli.

Lezioni per il Corso di Fisica 2


Laurea triennale in Ingegneria Elettronica AA 2020-2021
GEOMETRIA

ANALISI I

FISICA I
Test di auto-verifica dei prerequisiti → su Studium prossima lezione
Fisica II: Elettricità e Magnetismo

Programma AA17/18


Campo elettrostatico

Potenziale elettrostatico

Conduttori e capacità elettrica

Dielettrici

Corrente elettrica continua

Campo magnetico

Mezzi magnetici

Campi elettrici e magnetici variabili nel tempo

Equazioni di Maxwell e onde elettromagnetiche nel vuoto

Equazioni di Maxwell nella materia e onde elettromagnetiche nei mezzi
Cenni storici

VII sec a.C. : prime osservazioni del fenomeno della elettrizzazione

1500: (Gilbert) analisi sistematica dei fenomeni di elettrizzazione


1800: Elettromagnetismo classico trattazione completa dei fenomeni elettrici e magnetici.
Formalizzata da Ampere, Faraday e Maxwell e riassunta nelle

Equazioni di Maxwell per i campi elettrico e magnetico

Ancora oggi studiamo una teoria sviluppata nell'800!!!!


PERCHE'??????????????
1) Motivo pratico:
L'elettromagnetismo classico descrive con ottima approssimazione tutti i fenomeni
elettromagnetici su dimensioni “macroscopiche” (lampadina ad incandescenza,
corrente elettrica, forno a microonde etc... )

2) Motivo di tipo fondamentale:


l'elettromagnetismo classico non è stato modificato a seguito delle “rivoluzioni” della fisica
moderna, cioè dalle teoria della relatività ristretta (Einstein 1915) e dalla meccanica
quantistica (Einstein, Planck, Bohr, Sommerfeld 1905 - 1930)
La teoria della relatività ristretta è nata dall'elettromagnetismo classico e dagli esperimenti
ad esso ispirati. Le equazioni di Maxwell sono del tutto compatibili con la relatività.
Le modifiche quantistiche alle forze elettromagnetiche sono irrilevanti a distanze inferiori a
10-12 m (cento volte minori delle dimensioni atomiche) - anche se su questa scala la legge di
Newton non è valida – a distanze inferiori: “elettrodinamica quantistica”.

IN QUESTO CORSO
approccio sperimentale in cui descriveremo alcuni esperimenti illustrativi dei fenomeni a
partire dai quali sono state ricavate le leggi fisiche → leggi dell'elettromagnetismo che
permettono di prevedere il comportamento di sistemi in condizioni diverse dallo specifico
esperimento da cui sono state ricavate.

prevedere progettare
fisica delle cariche elettriche stazionarie
La carica elettrica
Osservazioni di Gilbert: Alcune sostanze, che diremo “isolanti” (vetro, ambra, bachelite),
dopo lo strofinio con un panno sono in grado di attrarre piccoli corpuscoli, diremo che queste
sostanze sono “elettrizzate” e chiameremo “forza elettrica” la forze di attrazione dei corpuscoli.
Altre sostanze, che diremo “conduttori”, dopo lo strofinio non sono in grado di attrarre oggetti.

Esistono due “specie” di isolanti, che si comportano o come il vetro o come la bachelite

bachelite
vetro

1) Fra materiali della stessa specie c'è sempre una forza repulsiva
2) Fra materiali di specie diversa c'è sempre una forza attrattiva
3) Fra materiali di qualsiasi specie ed il panno c'è sempre una forza attrattiva
1) Fra materiali della stessa specie c'è sempre una forza repulsiva
2) Fra materiali di specie diversa c'è sempre una forza attrattiva
3) Fra materiali di qualsiasi specie ed il panno c'è sempre una forza attrattiva

INTERPRETAZIONE: Lo strofinio causa il passaggio da un corpo all'altro di particelle presenti


su tutti i corpi, che chiamiamo “cariche elettriche” (electron = ambra in greco).
I corpi elettrizzati si diranno elettricamente carichi

1) – 3) → esistono due diverse specie di cariche elettriche. Per convenzione chiamiamo


positiva la carica che compare sul vetro, negativa la carica che compare sulla bachelite.

Con questa terminologia possiamo riformulare le osservazioni 1) – 3) così:

1) Due isolanti carichi o entrambi positivamente


o entrambi negativamente si respingono

2) Due isolanti di carica opposta si attraggono

3) Nel processo di elettrizzazione per strofinio


isolante e panno acquistano carica opposta
Proprietà delle cariche elettriche
1. Conservazione della carica elettrica in un sistema isolato (la materia non può
attraversare i confini del sistema) : la somma delle cariche elettriche positive e
negative presenti in un sistema isolato non cambia MAI!!

2. Quantizzazione della carica elettrica:


La carica elettrica si presenta sempre come multipla di una sola quantità di carica, che
corrisponde alla quantità di carica del costituente elementare della materia detto elettrone
che insieme a neutrone e protone forma gli atomi (esperienze di Millikan 1909-1917)

dimensioni atomiche ~ 10-10 m = 1 Å


Dimensione Massa

Elettrone < 10-17 m me= 9.11 10-31 Kg


Protone < 10-15 m mn=mp= 1.67 10-27 Kg
Neutrone < 10-15 m mn=mp= 1.67 10-27 Kg

Tratteremo gli elettroni come particelle puntiformi


Parleremo anche di distribuzioni continue di carica e di densità di carica,
intendendo la media su un grande numero di cariche elettriche
(analogo della densità di un liquido nonostante la sua struttura molecolare discreta)
Cosa accade in un isolante e cosa accade in un conduttore a seguito dello strofinio?

Isolanti: atomi in cui gli elettroni sono fortemente legati al nucleo.


In alcuni materiali isolanti (bachelite, ..) lo strofinio “forza” alcuni elettroni a lasciare il materiale
e produce “localmente” un eccesso di carica positiva.
In altri materiali isolanti gli elettroni passano dal panno al materiale, producendo localmente
un eccesso di carica negativa.

Conduttori: lo strofinio NON provoca elettrizzazione SE il conduttore viene tenuto in


mano dallo sperimentatore (il corpo umano è un conduttore). Se invece il conduttore
è sostenuto da un supporto isolante l'azione dello strofinio induce una carica positiva
sul conduttore.

OSSERVAZIONE:
Le proprietà di conservazione e quantizzazione della carica implicano la capacità
di misurare la quantità di carica presente su un corpo.

L'unico modo per misurare cariche elettriche è basato sulla misura della forza di interazione
fra corpi carichi. Quando le cariche sono FERME la forza di interazione è data dalla
LEGGE DI COULOMB (1785)
Legge di Coulomb
Forza che la carica puntiforme q1 esercita sulla carica puntiforme q2

costante che dipende dal sistema di unità di misura e dal


mezzo in cui si trovano le cariche
1) La forza elettrostatica dipende dall'inverso del
quadrato della distanza (come la forza gravitazionale,
che però è sempre attrattiva. Sono entrambe “interazioni
fondamentali”)

Proprietà dedotta dalla misura


attraverso la bilancia di torsione

2) La forza è diretta lungo la congiungente le due cariche (simmetria);


3) Cariche dello stesso segno si respingono, cariche di segno opposto si attraggono;

4) La forza di Coulomb è Newtoniana:


Per le forze Coulombiane vale il principio di sovrapposizione
Unità di misura della carica elettrica e valore della costante

Sistema Internazionale o MKS (Metro-Chilogrammo-Secondo):


Unità di misura fondamentale Ampere che misura l'intensità di corrente elettrica

Unità di misura della carica elettrica: Coulomb


1 Coulomb = carica trasportata dalla corrente di 1 A in 1s

Misurando la forza fra due cariche note poste a distanza fissata si deduce la costante

costante dielettrica del vuoto

Legge di Coulomb nel SI

Nel SI la carica elettrica dell'elettrone vale


Esempi/esercizi:
1) Quanto vale la forza fra due cariche di 1 Coulomb poste alla distanza di 1 m?

ENORME!!!

Usualmente le cariche in eccesso su conduttori e isolanti sono dell'ordine di

2) Condizione di equilibrio fra forze elettrostatiche


Modello semplificato di elettroscopio a foglie
Ricavare il valore numerico della carica per
Fare l’analisi dimensionale per verificare che sia espressa in Coulomb
Campo elettrostatico
In base al principio di sovrapposizione le forze agenti su una carica di prova q0 dovuta a
cariche circostanti si sommano vettorialmente

Campo elettrostatico generato da un insieme di cariche ferme: è definito in ciascun punto


dello spazio ed è dato dalla forza elettrostatica risultante dall'insieme di cariche che agisce
su una carica di prova q0 posta in quel punto divisa per la carica q0

E' una proprietà LOCALE: è cioè definito in ciascun punto dello spazio e se conosciamo il
suo valore possiamo trovare la forza elettrostatica di cui risente qualsiasi carica posta in un
certo punto anche senza conoscere la distribuzione di cariche responsabili della forza.
Unità di misura: [E]= N/C
Linee di forza del campo elettrostatico:
Essendo una grandezza vettoriale per visualizzarla dobbiamo associare a ciascun punto
dello spazio una direzione, un verso ed una intensità

Campo elettrostatico di una carica puntiforme

In coordinate sferiche con origine sulla


carica sorgente del campo

Linee di forza del campo elettrostatico: linee definite in ogni punto dello spazio dalla
tangente il campo elettrico in quel punto e orientate nel verso del campo. Le linee di forza
sono più fitte nelle regioni di spazio in cui il campo è più intenso.
Dalla definizione di linee di forza del campo elettrostatico segue che:

1) Le linee di campo NON SI INCROCIANO MAI;


2) Le linee di campo hanno inizio sulle cariche positive e fine sulle cariche negative;
3) Le linee di forza del campo elettrostatico sono APERTE, cioè NON SI
CHIUDONO (nel caso di cariche di un solo segno “si chiudono all'infinito”)
→ vedremo nella prossima lezione che questo è dovuto al fatto che la
forza elettrostatica è una FORZA CONSERVATIVA

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