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POLITECNICO DI MILANO – IV FACOLTÀ

Ingegneria Aerospaziale
Fisica Sperimentale A+B - III Appello 11 Febbraio 2008

Giustificare le risposte e scrivere in modo chiaro e leggibile. Sostituire i valori numerici solo alla fine,
dopo aver ricavato le espressioni letterali. Indicare nome e cognome (in stampatello) e matricola su
ogni foglio.

1. Due punti materiali di massa m1 = M e m2 = 2M, non soggetti a forze, si muovono nello spazio con
velocità V1 = V i e V2 = V j rispettivamente (i e j sono i versori degli assi ortogonali x e y). Supponendo
che ad un certo istante essi si urtino in modo completamente anelastico, calcolare:
a) il vettore velocità finale del sistema;
b) l’energia dissipata nell’urto.

2. Esprimere le seguenti grandezze in funzione di g = 9.8 m⋅s-2 = accelerazione di gravità in prossimità


della superficie terrestre:
a) valore numerico della velocità con cui deve muoversi un corpo per percorrere un'orbita circolare ad
una distanza di 6 raggi terrestri dal centro della terra;
b) valore numerico della velocità minima che deve essere impartita ad un corpo in prossimità della
superficie terrestre affinché esso possa superare la forza di gravità e portarsi a distanza infinita dalla
terra (si trascurino gli attriti).
(Raggio della Terra = 6370 km).

3. Un condensatore piano ideale, con superficie delle armature S = 12.5 cm2 e distanza fra le armature
d = 5 mm, viene caricato finché la differenza di potenziale fra le armature è pari a ΔV = 6 kV.
Successivamente le armature vengono allontanate fino ad una distanza d’ = 1 cm mantenendole
collegate al generatore. Trovare:
a) la variazione di capacità;
b) la variazione della densità volumetrica di energia del campo elettrostatico.
Ripetere i calcoli nel caso in cui il condensatore venga scollegato dal generatore prima di allontanare le
armature.
(Costante dielettrica del vuoto ε0 = 8.85 × 10-12 F⋅m-1)

4. Si consideri un filo rettilineo in cui scorre una corrente stazionaria di intensità I = 48 A e un elettrone
che possiede una velocità di modulo v = 1.2 × 107 m⋅s-1 a una distanza d = 5 cm dal filo. Calcolare la
forza magnetica che agisce sull’elettrone, specificando modulo, direzione e verso, a seconda che la
velocità dell’elettrone sia:
a) rivolta verso il filo e diretta perpendicolarmente ad esso;
b) parallela e concorde alla corrente del filo;
c) in direzione normale ai due casi precedenti.
(Carica dell’elettrone e = -1.6 × 10-19 C; permeabilità magnetica del vuoto µ0 = 4π⋅10-7 T⋅m⋅A-1).
Esercizio 1

a) Nell’urto completamente anelastico fra due corpi non sottoposti ad alcuna forza esterna si
conserva la quantità di moto. Detta Vf la velocità dopo l’urto, la conservazione della quantità di
moto del sistema descritto nel testo dell’esercizio è espressa dalla seguente relazione:

1 2
3M Vf = M V1 + 2M V2 = MV i + 2MV j ⇒ Vf = V i + V j.
3 3

Il modulo di Vf è pari a

2 2
1  2  5
Vf =  V + V = V.
3  3  3

b) Poiché non sono presenti forze esterne, l’energia potenziale del sistema rimane costante.
L’energia cinetica totale prima e dopo l’urto è invece rispettivamente pari a :

1 1 1 3
E kprima = m1V12 + m 2V22 = MV 2 + MV 2 = MV 2 ;
2 2 2 2

3 5
E kdopo = MVf2 = MV 2 .
2 6

Si ottiene quindi che l’energia ∆E dissipata durante l’urto completamente anelastico è pari a

2
∆E = E kprima – E kdopo = MV 2 .
3
Esercizio 2

Detti MT e RT rispettivamente la massa e il raggio della Terra, la legge di gravitazione universale


stabilisce che il peso P di un corpo di massa m posto in prossimità della superficie terrestre vale

mM T
P= G .
RT2

Da questa espressione si ricava l’accelerazione di gravità g in prossimità della crosta terrestre:

MT
g = P/m = G ,
RT2

e quindi

GMT = gRT2 .

a) Affinché l’orbita del satellite sia circolare con raggio pari a 6RT, l’attrazione gravitazionale alla
quale il satellite è sottoposto deve eguagliare l’accelerazione centripeta moltiplicata per la
massa ms del satellite. Detta vs la velocità di quest’ultimo:

ms M T v s2 RT g
G = ms ⇒ vs = ≈ 3.22 km/s.
(6RT )2 6RT 6

b) La velocità minima vf che deve essere impartita ad un corpo di massa m posto in prossimità
della superficie terrestre affinché esso possa superare la forza di gravità e portarsi a distanza
infinita dalla terra è detta velocità di fuga. Posta pari a zero l’energia potenziale gravitazionale
del corpo a distanza infinitamente grande dalla Terra, vf si ottiene imponendo che l’energia
totale del corpo in quiete sulla superficie terrestre sia nulla ():

1 2 mM T
Etot = Epot + Ekin = mvf – G =0 ⇒ vf = 2gRT ≈ 11.1 km/s.
2 RT

Si noti che vs < vf.


Esercizio 3

a) La capacità C di un condensatore ad armature piane e parallele ha la seguente espressione

Sε 0
C= .
d

pertanto, la variazione ∆C = C’ – C della capacità del condensatore vale

 1 1
∆C = Sε 0  −  ≈ -1.1 pF = -1.1 × 10-12 F.
 d' d 

∆C < 0 poiché la capacità diminuisce allontanando le armature. La capacità non dipende dalla
carica del condensatore o dalla differenza di potenziale fra le sue armature e quindi ∆C è la
stessa sia che il condensatore rimanga collegato al generatore, sia che venga scollegato e
lasciato isolato.

b) La densità di energia u è data da:

1
u= ε 0 E 2.
2

In un condensatore ad armature piane e parallele E è uniforme. E si ricava conoscendo il valore


della differenza di potenziale ∆V fra le armature, oppure attraverso il valore della densità di
carica σ deposta sulle armature stesse:

∆V σ
E= = .
d ε0

Se il generatore rimane collegato alle armature, ∆V rimane costante. Raddoppiando la distanza


fra le armature il campo elettrico si dimezza e la densità di energia diventa un quarto del valore
iniziale. In queste condizioni, la variazione ∆u di densità di energia vale

1  ∆V  1  ∆V  3  ∆V 
2 2 2

∆u = ε 0   – ε0  = - ε0  ≈ - 4.78 J⋅m .


-3
2  d'  2  d  8  d 

La variazione di densità di energia è negativa poiché questa diminuisce all’aumentare della


distanza fra le armature. Si noti che, essendo l’energia totale Etot immagazzinata nel
condensatore pari a
1
Etot = C∆V 2,
2

anche la variazione di energia totale risulta essere negativa:

1
∆Etot = ∆C∆V 2 ⇒ ∆Etot < 0.
2

Viceversa, nel caso in cui il condensatore venga scollegato dal generatore e lasciato isolato, la
densità di carica sulle armature rimane costante (principio di conservazione della carica
elettrica). Di conseguenza il campo elettrico e la densità di energia per unità di volume
rimangono invariati. Ne segue che ∆u = 0. L’energia totale accumulata nel condensatore invece
raddoppia (quindi ∆Etot > 0), dal momento che u rimane costante mentre il volume del
condensatore raddoppia.
Esercizio 4

Il modulo campo magnetico B generato nella posizione dell’elettrone dal filo percorso da corrente
di intensità I si calcola applicando il teorema di Ampère. Si ottiene

µ0 I
B= = 192 µT = 1.92 × 10-4 T.
2πd

B è perpendicolare al filo e al piano che passa per il filo e per l’elettrone. La forza che agisce
sull’elettrone è data dall’espressione di Lorentz:

FL = e v × B

a) Se l’elettrone si muove con velocità rivolta verso il filo e diretta perpendicolarmente ad esso, v
e B sono fra di loro perpendicolari. La forza che agisce sull’elettrone ha modulo pari a

FL = e v B ≈ 3.7 × 10-16 N

ed è parallela al filo e diretta in modo concorde alla corrente che lo percorre.

b) Se l’elettrone si muove con velocità parallela e concorde alla corrente del filo, v e B sono fra di
loro perpendicolari. La forza che agisce sull’elettrone ha modulo ancora un volta pari a

FL = e v B ≈ 3.7 × 10-16 N

ed è nel piano del filo, perpendicolare ad esso e diretta verso l’esterno.

c) Se l’elettrone si muove in direzione normale ai due casi precedenti, v e B sono fra di loro
paralleli. La forza che agisce sull’elettrone è nulla.

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