Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
21/11/2022
Argomenti
• Introduzione ai fenomeni magnetici ed al campo magnetico
• Seconda formula di Laplace e forza di Lorentz
• Prima formula di Laplace
• Applicazioni della prima formula di Laplace: calcolo del campo di induzione
prodotto da un filo rettilineo di lunghezza indefinito.
• due fili rettilinei percorsi nello stesso verso da corrente sono sottoposti ad una forza
attrattiva, mentre se la corrente è di verso opposto la forza è repulsiva;
127
128 22. 21/11/2022
Figura 22.1. Circuito con ramo mobile AC e molla di proprietà note atto a misurare l’intensità della
forza magnetica Fm . In questo caso specifico, tale forza si instaura nei pressi di un filo percorso da
corrente (l’intensità di corrente è indicata con i in figura, mentre in queste note viene indicata con
I). La forza magnetica è attrattiva/repulsiva se le correnti sono di verso concorde/discorde. [Fonte:
http://www.roma1.infn.it/~luci/libro/Campo_magnetico.pdf].
dF~m = Id~` × B
~. (22.1)
Tale definizione operativa del campo di induzione magnetica è nota come seconda
formula di Laplace. L’apparato atto a caratterizzare un campo magnetico mediante
la sua definizione operativa è mostrato in Fig. 22.1.
Unità di misura comuni per l’induzione magnetica:
1. Weber per metro quadro (Wb/m2 )
[F ] N N Vs Wb
[B] = = = = 2 = 2 .
[I`] C/s m C m/s m m
129
[F ] N
1 T = [B] = = .
[I`] A·m
• Dalla seconda formula di Laplace — Eq. (22.1) — che caratterizza gli effetti ma-
croscopici di un campo magnetico, è possibile ricavare la forza che agisce a livello
microscopico su una carica in moto in un campo magnetico.
Dato il tratto di circuito d~` percorso da una corrente I secondo il verso di d~`, questo
lunghezza orientata individua anche il verso della densità di corrente J.~ Infatti, detta
dS la sezione del filo,
Id~` = JdSd`
~ .
Indicando come di consueto con n la densità di numero dei portatori di carica, con q
la loro carica e con ~vd la loro velocità di deriva,
dF~m = (dSd`J)
~ ×B
~ = (dSd`)(nq~vd ) × B
~ = (ndSd`)q~vd × B
~,
Si noti inoltre che la forza di Lorentz non compie lavoro poiché, essendo ortogonale
al vettore velocità ~v , essa è ortogonale allo spostamento infinitesimo. Non compiendo
lavoro, essa non può modificare l’energia cinetica della carica, ma può solo modificare
la direzione della velocità preservandone il modulo.
F~ = q(E
~ + ~v × B)
~ . (22.4)
• Supponiamo che una carica entri in una regione di spazio permeata da un campo
magnetico uniforme con una velocità ~v = ~vk + ~v⊥ , dove ~vk (~v⊥ ) è la componente
della velocità parallela(perpendicolare) al campo magnetico. Detto θ l’angolo fra ~v
~ vk = v cos θ e v⊥ = v sin θ. La carica viene sottoposta alla forza di Lorentz
e B,
di modulo F = |q|vB sin θ = |q|v⊥ B. Dunque, solamente la componente di ~v
ortogonale a B ~ contribuisce all’intensità della forza. Inoltre F~ è ortogonale a ~v⊥
~
e a B, a sua volta parallelo a ~vk e pertanto la particella compie un moto circolare
uniforme attorno a B~ di forza centripeta F~ ed un moto rettilineo uniforme di velocità
~ Ne risulta un moto elicoidale.
~vk nella direzione di B.
2
v⊥
F =m
R
ed è dato da:
mv⊥ mv sin θ
R= = .
|q|B |q|B
Esso viene detto raggio di ciclotrone.
A questa grandezza sono associati la frequenza di ciclotrone ed il periodo di
ciclotrone:
2πR 2πm 1 |q|B
T = = ν= = .
v⊥ |q|B T 2πm
Si noti che queste due grandezze non dipendono dalla velocità della carica.
Figura 22.2. Il verso del campo magnetico è quello in cui si avvolgono le dita della mano destra
quando si allinea il pollice con il verso della corrente elettrica. L’intensità di corrente è indicata con i
in figura, mentre in queste note viene indicata con I. [Fonte: http://www.roma1.infn.it/
~luci/libro/Campo_magnetico.pdf]
I
B = km . (22.5)
r
[Br] Vs m Ωs H
[µ0 ] = = 2 = = (22.7)
[I] m A m m
1H = 1Ω · 1s. (22.8)
Infine
Ωs H
µ0 = 4π · 10−7 = 12.56 · 10−7 . (22.9)
m m
Detta c la velocità della luce, vale la relazione
0 µ0 c2 = 1 . (22.10)
132 22. 21/11/2022
~ r),
• In generale, dato un circuito elettrico percorso da una corrente di densità J(~
~ r 0 ) × (~r − ~r 0 )
~ r ) = µ0 J(~
Z
B(~ dτ 0 . (22.11)
4π VCircuito |~r − ~r 0 |3
Si noti la somiglianza con l’espressione integrale in Eq. (4.11) per il calcolo del campo
elettrico data la densità di carica volumetrica.
~ r 0) =
Per circuiti filiformi (ovvero costituiti da conduttori di sezione trascurabile), dτ 0 J(~
0 0
d` dS J(~~ r ) = Id~` e pertanto
0 0
~ r ) = µ0 I d~` 0 × (~r − ~r 0 )
I
B(~ (22.12)
4π LCircuito |~r − ~r 0 |3
che prende il nome di legge di Ampère-Laplace, mentre per la sua forma differen-
ziale viene spesso indicata come legge di Biot-Savart o prima formula di Laplace.
Questa formula permette di calcolare il campo magnetico di un circuito di forma
qualsiasi.
~ è tangente alla circonferenza di raggio r e asse il filo, con verso dato dalla
La direzione di B
regola della mano destra: formalmente, detto k̂ il versore concorde con la densità di corrente
~ B
J, ~ ∝ k̂ × r̂.
Esprimiamo ora le grandezze nell’integrando in termini della variabile angolare1 :
r
|~r − ~r 0 | =
sin ϕ
0 0 r
d` = dr = dϕ [poiché ~r = −~r 0 tan ϕ] .
sin2 ϕ
1
Alternativamente è possibile determinare dr0 prendendo il differenziale dei due membri della prima
equazione:
Figura 22.3. Calcolo del campo di induzione magnetica generato da un filo indefinito percorso da
~ è entrante.
corrente. Il simbolo ⊗ denota che il vettore dB
Dunque
r sin2 ϕ
Z π Z π Z π
µ0 I µ0 I µ0 I µ0 I
B= 2 2
sin ϕdϕ = sin ϕdϕ = sin ϕdϕ = .
4π 0 sin ϕ r 4πr 0 4πr 0 2πr
Riassumendo
µ0 I
BFilo (r) = . (22.13)
2π r
Si noti che, coerentemente, tale espressione coincide con la legge empirica in Eq. (22.5).
Esempio
Un filo conduttore rettilineo infinito è percorso da una corrente di 6.0 A. Quanto vale
l’intensità del campo magnetico a 3 mm dal filo?