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Induzione

Elettromagnetica
Introduzione

Nel 1820, il fisico danese Oersted aveva


osservato come un filo percorso da
corrente fosse in grado di generare un
campo magnetico attorno a sé.

Circa un decennio più tardi, Michael


Faraday (inglese) si chiese se fosse
possibile anche il fenomeno inverso, ossia
se un campo magnetico potesse essere in
qualche modo in grado di generare corrente
elettrica.
Gli esperimenti di Faraday

Faraday si servì di alcuni strumenti per studiare quella che verrà


definita come induzione elettromagnetica. In particolare:

- una sorgente di campo magnetico (induttore), che può essere un


magnete o un circuito alimentato da un generatore.

- un circuito non alimentato (indotto) immerso nel campo magnetico


creato dall’induttore.

- Un eventuale galvanometro inserito nel circuito indotto. Questo


strumento è un amperometro in grado di rilevare correnti deboli
e di stabilire il verso con cui esse scorrono nel circuito.
Esperimento n°1
Si ha un circuito in cui è presente un
solenoide ed una resistenza.

Ad esso non è collegato alcun generatore,


quindi di norma la lampadina rimarrebbe
spenta.

A questo punto bisogna prendere un


magnete e farlo muovere all’interno del
solenoide.

Si osserva come, durante il movimento, la


lampadina si accende.
Inoltre, tanto più è veloce il movimento
del magnete e tanto più intensa sarà la
luce emessa dalla lampadina, e quindi
l’intensità della corrente.
Esperimento n°2
Si immagina di avere una spira inserita
nel campo magnetico fra i due poli di un
magnete, collegata ad un amperometro.

Si suppone di far ruotare la spira


all’interno di questo campo magnetico. In
teoria non dovrebbe esserci alcuna
corrente.

Tuttavia si osserva che l’amperometro,


durante la rotazione della spira, rileva
una corrente elettrica di intensità tanto
più elevata quanto più elevata è la
velocità di rotazione della spira.
Conclusioni

1) Evidenzia come il movimento della calamita all’interno del conduttore


rappresenti un campo magnetico variabile nel tempo. Le linee di questo campo
magnetico sono concatenate con la superficie del circuito, facendo in modo
che scorra una corrente al suo interno.
2) Analizzando il movimento della spira, si deduce che può essere generata
corrente elettrica dalla variazione nel tempo dell’angolo compreso tra la
normale alla superficie e le linee di campo magnetico.

Inoltre, dato che la corrente indotta si comporta esattamente come quella


generata da una batteria con una forza elettromotrice (f.e.m.), si aggiunge che
un campo magnetico che varia nel tempo genera una fem indotta nel circuito
indotto.
Il Flusso Magnetico

Il flusso magnetico è la quantità


fisica che racchiude tutte le
situazioni osservate negli esperimenti
di Faraday.

In altre parole, la variazione di


intensità di Bo dell’angolo tra la
normale a S e le linee di campo possono
essere sostituite con la variazione di
flusso del campo magnetico.

Il flusso magnetico è una misura del


numero di linee di campo che
attraversano una data superficie.
Il Flusso Magnetico

In formule, il flusso del campo magnetico si


ottiene nel seguente modo:

𝛟s (B) = B *S*cos𝛂

Casi particolari:

𝛟s (B) = B *S - se B è perpendicolare a S

𝛟s (B) = 0 - se B è parallelo ad S
Legge di Lenz

La legge di Lenz afferma che ogni corrente


indotta scorre nel verso opposto a quello
della variazione che l’ha generata.

Questa legge è necessaria per la


conservazione dell’energia.
Legge di Lenz: conservazione
dell’energia

Si consideri una spira circolare immersa in


un campo magnetico che aumenta nel tempo. La
variazione del flusso è concorde al campo.

Se il segno meno mancasse, la corrente


indotta genererebbe un campo indotto Bi con
verso uguale alla variazione del flusso.
Questo campo indotto aumenterebbe la
variazione di flusso, poiché andrebbe a
sommarsi al campo magnetico B.

A sua volta aumenterebbe anche l’intensità


della corrente indotta nella spira, che a
sua volta aumenterebbe il campo indotto,
andando avanti all’infinito e generando una
corrente e un’energia infinite.
Legge di Lenz: dimostrazione
Il flusso magnetico diminuisce,
poiché diminuisce la superficie del
circuito mano mano che la barra
scende.
Secondo la legge di Lenz, la
corrente indotta dovrebbe
rafforzare l’intensità B del campo
magnetico, in modo da opporsi alla
diminuzione del flusso.

Il verso del movimento della


corrente è opposto a quello della
variazione di flusso.
La corrente produce una forza
magnetica diretta verso l’alto, in
opposizione al movimento della
barra.
La forza compensa la forza di
gravità, annullando l’accelerazione
della barra.
L’energia potenziale gravitazionale
della barra viene interamente
convertita in calore e luce, emessi
dalla lampadina.
Legge di Faraday-Neumann-Lenz

“Ogni volta che il flusso Φ(B) di un


campo magnetico B concatenato con la
superficie racchiusa di un circuito
varia al passare del tempo, si
manifesta nel circuito una forza
elettromotrice indotta (f.e.m.)
uguale al rapporto, cambiato di
segno, tra la variazione di flusso di
campo magnetico ΔΦ e il tempo Δt in
cui essa avviene.”
Legge di Faraday-Neumann-Lenz
Per trovare la fem indotta istantanea si deve
calcolare il limite per Δt tendente a zero del
rapporto ΔФ/Δt.
La fem indotta è quindi la derivata, cambiata di
segno, del flusso del campo magnetico rispetto al
tempo.

(la derivata prima di una funzione in un punto è


limite del rapporto incrementale della funzione nel
punto al tendere dell'incremento a zero).

Inoltre, per calcolare il valore della corrente


indotta in un circuito basta ricorrere alla prima
legge di Ohm, che mette in relazione la resistenza
di un circuito, la differenza di potenziale ai capi
del conduttore e l’intensità i della corrente che
attraversa il circuito.
Problema

Un generatore elettrico è formato da 100 spire rettangolari di lati 50,0 cm e 30,0 cm, immerse in
un campo magnetico uniforme di intensità B = 3,50 T inizialmente perpendicolare al piano delle
spire. Qual è il valore massimo della f.e.m. indotta quando il generatore ruota alla velocità
angolare di 1000 giri al minuto su un asse perpendicolare a B?

Come dice la legge di Faraday-Lenz, per far in modo che si venga a creare una f.e.m. indotta in una
spira di conduzione è necessaria la variazione del flusso magnetico nel tempo:

Come visto grazie agli esperimenti effettuati da Faraday e Lenz, ci sono 3 modi per far sì che questo
flusso magnetico subisca una variazione nel tempo:
• Variare l’intensità del campo magnetico che attraversa le spire;
• Variare l’area della spira o la porzione di area che giace nel campo magnetico;
• Variare l’angolo compreso tra la normale alla superficie e le linee di campo magnetico.
Problema
In questo caso si ha un generatore costituito da N spire (ciascuna di area S) immerso in un campo magnetico
costante di 3,50 T. Siccome il generatore ruoterà, l’angolo θ varierà ogni istante, quindi la variazione di
questo angolo farà variare il flusso magnetico. Essendo sia l’angolo, sia il campo magnetico, sia l’area costanti
in un determinato istante, l’equazione da considerare è:
ΦB=BScosØ

A questo punto si riprende la formula della legge di faraday-neumann-lenz e si sostituisce il valore del flusso:
ε= -N[d(BScosØ)/dt]

La legge del moto circolare uniforme afferma che θ = ωT (in cui ω è la velocità angolare costante e T è il
periodo). Si sostituisce:
ε= -N[d(BScos(ωT))/dt]

Come si può vedere, si hanno 3 valori costanti. N, B ed S;


Si deriva la funzione, partendo dal coseno:
per definizione, la derivata del coseno di x è uguale a -sinx.
quindi:
ε= -N[d(BScos(ωT))/dt] diventa ε=-NBS[-sin(ωT)]ω
poiché la derivata dell’angolo ωT è uguale a ω.
Andando avanti:
ε=NBSωsin(ωT)
Problema
Per ottenere il valore massimo della f.e.m. indotta, la grandezza non costante dell’equazione deve avere il suo
valore massimo. L’unica grandezza tale nell’equazione è sin(ωT), che ha come valore massimo 1 (per via della
natura sinusoidale delle funzioni seno e coseno). Quindi, ponendo sin(ωT)= 1, il valore massimo della f.e.m. sarà
NBAω.
εmax= NBSω

La superficie S della spira è rettangolare, per cui:


S=b*h=0,50m*0,30m = 0,15 m2

L’unico valore che resta da trovare per poter calcolare la fem indotta è la velocità angolare. Per trovarla basta
sfruttare la relazione che c’è tra la frequenza f e la velocità angolare ω.
Considerando che la spira effettua 1000 giri al minuto, si può scrivere che:
ω = 2πf
ω = 2π (1000/60s)
ω = 104,66 rad/s

Ora che si conoscono tutti i valori utili, si può calcolare il valore massimo della fem indotta:
εmax= NBSω = 100*3,50T*0,15m²*104,66 rad/s=5,5*10³ V

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