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Cenni Generali di Elettromagnetismo Lelettromagnetismo la sezione della fisica che studia le relazioni tra fenomeni elettrici e fenomeni magnetici

i e, in particolare, gli effetti magnetici prodotti da una corrente elettrica, le azioni dei campi magnetici sulle correnti elettriche e i fenomeni di induzione elettromagnetica. Diversi fenomeni elettrici e magnetici erano gi noti ai Greci, che conoscevano le forze prodotte dall'ambra (in greco electron) e della magnetite (dal nome dell'antica regione di Magnesia, da cui si estraeva). L'inizio di uno studio rigoroso dell'elettricit e del magnetismo si ebbe per solo con W. Gilbert, medico di corte della regina Elisabetta, che cominci a studiare i fenomeni elettrici e magnetici con una seria metodica sperimentale, conducendo esperienze con un ago magnetico e con una calamita di forma sferica. Giunse cos a notare una profonda analogia con la Terra, "la gran calamita", e nel 1600 pubblic il fondamentale trattato De magnete, nel quale tent di spiegare i numerosissimi fenomeni elettrici e magnetici ivi descritti con una sua teoria generale. Nel Settecento, poi, si ebbe una vera e propria esplosione di interesse per i fenomeni elettrici, interesse che port alla nascita dell'elettrologia come disciplina scientifica. Nel 1745, P. van Musschenbroek realizz il primo apparecchio per accumulare elettricit, la cosiddetta bottiglia di Leida; un condensatore elettrico che, generando intense scariche elettriche, consent di effettuare innumerevoli esperimenti, oggetto di grande interesse anche nei salotti alla moda. In questo periodo, B. Franklin diede inizio alle ricerche intorno al cosiddetto "potere disperdente delle punte. Tra il 1780 e il 1789, C. A. Coulomb, con l'aiuto della sua bilancia di torsione, effettu una serie di osservazioni che lo portarono a concludere che le forze elettriche sono di tipo newtoniano, dipendono cio dall'inverso del quadrato delle distanze fra i corpi (puntiformi) carichi (legge di Coulomb). La scoperta pi importante di questo periodo, la pila elettrica e la corrente elettrica, deriv dalle ricerche di cui furono protagonisti L. Galvani e A. Volta. Il primo ebbe modo di osservare che i muscoli di una rana si contraevano quando venivano toccati con un conduttore ad arco in presenza di una macchina elettrostatica in funzione. Successive esperienze lo convinsero che la stessa rana era sede di elettricit, detta elettricit animale. Le sue ricerche furono riprese da Volta che constat, come gi Galvani, che il fenomeno della contrazione risultava accentuato se l'arco metallico formato per provocarlo era costituito da due metalli diversi. Volta fin per concludere (1795) che la fonte dell'elettricit non sta nell'organismo vivente bens nel contatto dei due metalli. Volta costru poi un generatore di elettricit, oggi noto come pila di Volta (1799), che diede un notevole impulso agli studi sugli effetti chimici e termici determinati dalla corrente elettrica. L'elettricit divenne cos uno dei capitoli pi importanti della fisica e della chimica e si ebbero moltissimi risultati di notevole interesse, di cui il pi importante fu la scoperta della profonda relazione esistente fra elettricit e magnetismo e la conseguente scoperta di forze non newtoniane, cio non dipendenti dal quadrato delle distanze. D'allora in avanti lo sviluppo dell'elettricit si identificato con lo sviluppo dell'elettromagnetismo. Ne iniziatore il fisico danese H. C. Oersted che il 20 luglio del 1820 annunci un fondamentale esperimento che mostrava come la corrente elettrica poteva produrre delle forze su un ago magnetico. A questi studi si applic A. M. Ampre, il quale scopr e descrisse le forze che si esercitano tra correnti elettriche, fondando cos l'elettrodinamica. Ampre, nel 1828, per spiegare i risultati dell'esperienza di Oersted, propose di considerare il magnete come composto da una moltitudine di piccoli circuiti elettrici, tutti paralleli tra loro, con le correnti tutte in moto nello stesso verso. Le relazioni tra elettricit e magnetismo costituirono il problema fondamentale nell'opera di M. Faraday, che pose le basi teoriche e formul le leggi fondamentali dell'elettromagnetismo. Nel 1831, Faraday scopr il fenomeno dell'induzione elettromagnetica producendo correnti elettriche mediante variazioni di campi magnetici e spieg il fenomeno introducendo il fondamentale concetto di linee di

forza. Da ci trasse la legge fondamentale dell'induzione, legge rielaborata e resa pi rigorosa da E. Lenz. Dai lavori di Faraday prese le mosse J. C. Maxwell, che condens tutta la teoria in sei equazioni che collegavano in un unico edificio l'elettricit, il magnetismo e l'ottica e introducevano il concetto di onda elettromagnetica. H. Hertz, in seguito, verific le ipotesi teoriche di Maxwell e riusc a produrre onde elettromagnetiche che, come la luce, potevano essere riflesse, rifratte e polarizzate, aprendo la via allo sviluppo delle radiotelecomunicazioni. Leggi dellElettromagnetismo La trattazione rigorosa dell'elettromagnetismo basata sul concetto di campo elettromagnetico, le cui propriet sono descritte dalle citate equazioni di Maxwell e che comprende come casi particolari quello di campo elettrico e quello di campo magnetico. Il campo magnetico, caratterizzato dal vettore induzione magnetica B, prodotto dalla corrente elettrica che percorre un circuito, dipende dall'intensit della corrente e dalla forma del circuito. Il valore di B pu essere calcolato in generale attraverso la cosiddetta prima legge di Laplace. Questa legge assume una forma semplice nel caso di un filo conduttore rettilineo e in quello di un circuito avvolto a spira elicoidale (solenoide) percorsi da una corrente elettrica di intensit i. Nel primo caso, la corrente genera un campo magnetico direttamente proporzionale all'intensit della corrente e inversamente proporzionale alla distanza R del punto considerato dal filo (legge di Biot e Savart): B=u i/(2 R), in cui u una costante caratteristica del mezzo detta permeabilit magnetica. Le linee di induzione magnetica sono cerchi concentrici aventi i centri nel filo. Nel secondo caso, il campo magnetico costante e direttamente proporzionale all'intensit della corrente e al numero n di spire per unit di lunghezza (B= uni) e ha direzione parallela all'asse del solenoide. Le forze meccaniche esercitate da un campo magnetico su un conduttore percorso da corrente immerso nel campo dipendono dal campo magnetico, dall'intensit della corrente, dalla forma del circuito e possono essere calcolate con la cosiddetta seconda legge di Laplace, che in alcuni casi particolari assume una forma semplice. Per esempio, su un conduttore rettilineo di lunghezza l, percorso da una corrente di intensit i, disposto perpendicolarmente alla direzione di un campo magnetico costante, agisce una forza di intensit F=Bil e direzione ortogonale al conduttore e alle linee del campo. Dalla prima e dalla seconda legge di Laplace si ricava la legge di Ampre sulle azioni elettrodinamiche e il teorema di equivalenza di Ampre tra una spira percorsa da corrente di intensit i e un ago magnetico di momento m=uiS (S la superficie della spira), diretto perpendicolarmente al piano della spira. La produzione di correnti elettriche con campi magnetici variabili riguarda il fenomeno dell'induzione elettromagnetica, in cui il campo elettromagnetico non pu essere studiato analizzando separatamente il campo magnetico da quello elettrico. Applicazioni Tecniche dellElettromagnetismo Importanti applicazioni di quanto detto sopra sono alcuni strumenti e mezzi a noi familiari, quale il motore elettrico e il telegrafo. Il motore quella macchina che fornisce lavoro meccanico trasformando una forma qualsiasi di energia. Nel nostro caso ci interesseremo di motori elettrici, che cio assorbono e trasformano energia elettrica. Sperimentalmente una spira di area , in cui il piano sia parallelo alle linee di forza del campo B nel quale si trova immersa, soggetto ad una coppia di momento di coppia scalare: M=iAB, dove i lintensit della corrente che circola nella spira e M il momento magnetico. Un solenoide costituito da un lungo filo conduttore avvolto elicoidalmente, pu considerarsi come un insieme n di spire per cui il momento agente si pu calcorare moltiplicare per n la relazione precedente.

M=NiAB. Su ci si fonda il funzionamento del motore elettrico a corrente continua. Quando il piano della spira parallelo alle linee di forza del campo magnetico, il momento della coppia ha intensit massima e la spira, considerato il verso della corrente, ruota in senso antiorario intorno allasse A. Per, superata per inerzia la posizione in cui il piano della spira perpendicolare alle linee di forza, il momento della coppia motrice cambia verso, per cui la spira si ferma ed inverte il senso di rotazione. Si verifica quindi una serie di oscillazioni smorzate a causa di inevitabili attriti intorno alla posizione di equilibrio finch il piano della spira non si ferma perpendicolarmente alle linee di forza. evidente che si realizzerebbe un moto rotatorio continuo se si riuscisse ad invertire il senso della corrente, cio se il piano si trovasse sempre nella posizione appena descritta o ruotata di 180. Per far ci si utilizzano dei contatti striscianti, in modo da invertir eil senso della spira ogni mezzo giro. Il motore elettrico a corrente continua si realizza sostituendo la spira con un tamburo girevole sul quale sono avvolte pi bobine. I contatti striscianti devono essere sistemati in modo tale da far passare corrente in quella bobina, il cui piano, durante la rotazione del tamburo, si trova ad essere meno inclinato degli altri rispetto alle linee di forza del campo magnetico. Il telegrafo dispositivo ottico, meccanico o elettromeccanico impiegato per lo scambio di messaggi mediante la trasmissione e la ricezione di segnali in codice. Il pi importante di questi dispositivi il Telegrafo Morse (o elettrico), apparato telegrafico scrivente a funzionamento elettromagnetico, brevettato da S. Morse. costituito essenzialmente da un generatore elettrico (batteria di pile), una linea di alimentazione e un elettromagnete (ricevitore) che attrae un blocchetto metallico quando viene alimentato attraverso la linea. In serie alla linea collegato un tasto (trasmettitore o manipolatore) che consente di inviare corrente in linea o di interromperla, provocando il movimento del blocchetto. Quest'ultima porta un nastro di carta che si svolge con velocit costante quando la corrente in linea; secondo la durata degli impulsi, il nastro viene spinto a contatto con una punta scrivente che traccia su di esso i segnali caratteristici del codice Morse (punti e linee) in relazione al tempo durante il quale il manipolatore viene premuto. In pratica si ha che premendo il tasto il circuito elettrico si chiude attraverso il suolo, lelettrocalamita si eccita ed attira il blocchetto di ferro. Di conseguenza la punta si solleva e preme un nastro di carta continuo che scorre in modo regolare contro una rotellina bagnata di inchiostro. La rotellina traccia sulla carta un segno pi o meno lungo a seconda di quanto si tiene premuto il tasto. Il telegrafo un dispositivo che funziona grazie alla propriet dei nuclei ferromagnetici di magnetizzarsi e smagnetizzarti molto rapidamente.

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