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Fenomeni magnetici

fondamentali
I magneti
• La magnetite è un minerale del ferro e i pezzi di
questo materiale sono dei magneti naturali.

• Gli oggetti che, messi in contatto con la magnetite,


attirano il ferro, sono detti magneti artificiali o
calamite.
• I materiali che possono essere magnetizzati, cioè
resi capaci di attirare il ferro, sono detti materiali
ferromagnetici.
• Ogni magnete ha un polo nord e un polo sud. Poli
dello stesso tipo si respingono, poli di tipo diverso
si attraggono.
I poli magnetici terrestri
• La Terra si comporta come un magnete: il polo sud
del magnete Terra è vicino al Polo Nord geografico,
ma i due punti non coincidono; in modo simmetrico,
il polo nord del magnete Terra è nella zona del Polo
Sud geografico.
• L’ago magnetico di una bussola è una piccola
calamita libera di ruotare attorno a un perno
centrale. Quando teniamo la bussola in orizzontale,
osserviamo che l’ago si dispone nella direzione
Sud-Nord. Chiamiamo polo nord dell’ago l’estremità
che punta verso Nord e polo sud l’altra estremità,
rivolta a Sud.
Campo magnetico
• Un magnete genera un campo magnetico nello
spazio.
• Il campo magnetico è una grandezza vettoriale, che
indichiamo con il simbolo . Per esplorare le sue
proprietà utilizziamo un magnete di prova: un ago
magnetico che possa ruotare, come quello di una
bussola, attorno a un perno centrale. Se poniamo il
magnete di prova in un punto del campo,
osserviamo che esso ruota, compie qualche
oscillazione e poi si ferma in un’orientazione di
equilibrio. Nel punto considerato definiamo come
segue la direzione e il verso del campo magnetico
:
– la direzione di è la retta che unisce i poli del magnete di
prova all’equilibrio;
– il verso di va dal polo sud al polo nord dello stesso
magnete.
Linee del campo magnetico

• Le linee del campo magnetico hanno le seguenti


proprietà generali:
– in ogni punto sono tangenti alla direzione del campo
magnetico;
– escono dal polo nord ed entrano nel polo sud dei magneti;
– sono più fitte dove il campo magnetico è più intenso.
Confronto tra interazione elettrica
e magnetica
• Esistono due tipi di poli magnetici, nord e sud, ed
esistono due tipi di cariche elettriche, positive e
negative;
• Come le cariche, i poli si respingono se sono dello
stesso tipo e si attraggono se sono di tipo diverso.
• Campo elettrico e campo magnetico sono entrambi
campi vettoriali;
• Come le linee del campo elettrico hanno origine
dalle cariche positive e convergono nelle cariche
negative, così le linee del campo magnetico escono
dai poli nord ed entrano nei poli sud magnetici.
• In vari modi possiamo aggiungere elettroni a un
corpo e caricarlo negativamente, o togliere un po’
dei suoi elettroni e lasciarlo carico positivamente,
invece non è possibile dare a un pezzo di ferro una
«carica magnetica», aggiungendo o togliendo poli
magnetici. I poli nord e sud esistono solo in coppia:
non è possibile isolare un polo nord da un polo sud
L’esperimento di Oersted (1820)
Una corrente elettrica esercita una forza, o più
precisamente un momento di forza, che fa ruotare un
magnete.
L’esperimento di Faraday (1821)
Un filo percorso da corrente, posto in un campo
magnetico, subisce una forza.

Il verso della forza magnetica che agisce sul filo è


dato dalla regola della mano destra. Se poniamo:
• il pollice della mano destra nel verso della corrente
• e le altre dita nel verso del campo magnetico,
allora il verso della forza è quello che esce dal palmo
della mano.
L’esperimento di Ampère
• Gli esperimenti di Oersted e di Faraday mostrano
che una corrente elettrica:
– genera un campo magnetico;
– è soggetta a una forza magnetica.
• Allora possiamo aspettarci che due fili percorsi da
corrente esercitino una forza l’uno sull’altro, ossia
che ciascuno di essi sia una sorgente di campo
magnetico e subisca la forza associata al campo
dell’altro.
La legge di Ampère

• La forza descritta dalla [1] agisce su qualunque


tratto di ciascuno dei due fili ed è:
– direttamente proporzionale alla lunghezza del tratto
considerato e alle intensità e delle correnti che
percorrono i fili;
– inversamente proporzionale alla distanza tra i fili.
• La costante di proporzionalità dipende dal
mezzo in cui sono immersi i fili. Nel vuoto e nell’aria
il suo valore è

Dove è detta costante di permeabilità magnetica


nel vuoto.
Definizione di Ampère
• Vecchia definizione (fino al 2019):
«Il valore di 1 A è assegnato all’intensità di corrente
che, in due lunghi fili rettilinei, paralleli e posti nel
vuoto a una distanza reciproca di 1 m, produce una
forza di su ogni metro di lunghezza di
ciascun filo.»
Questa definizione presupponeva di assumere la [4]
come un’uguaglianza esatta, cioè di considerare
fissato il valore di (così come quello di ). Inoltre
legava l’ampere, che è l’unità elettrica fondamentale
del SI, a misure non abbastanza precise di forza e di
lunghezza.
• Nuova definizione:
«Una corrente di 1 A corrisponde al transito di un
numero di cariche elementari uguale a
attraverso una sezione trasversale
di un conduttore ogni secondo.»
Il campo magnetico
• Usando un ago magnetico, sappiamo come
determinare la direzione e il verso del campo
magnetico . Per definire il modulo di possiamo
prendere un filo attraversato da una corrente di
intensità e considerare un suo tratto rettilineo di
lunghezza come filo di prova.

• Il modulo B del campo magnetico nella zona in cui


abbiamo messo il filo di prova è:

• Nel SI si misura in Tesla:


Campo magnetico generato da un
filo rettilineo percorso da corrente
• Le linee di campo:
Legge di Biot-Savart
𝑖 : intensità di
corrente
𝑖 : intensità di
corrente nel filo
di prova
𝑑: distanza tra i
fili.
𝑙 : tratto di
lunghezza
fissato
• Per la legge di Ampère:

• Quindi:
Campo generato da un tratto di
filo infinitesimo

• Il campo magnetico è dato da:

Per calcolare il campo magnetico generato dal filo


occorre sommare tutti i contributi e utilizzare il calcolo
integrale.
Campo magnetico di una spira
• Una corrente in una spira circolare, cioè in un filo
conduttore piegato ad anello, genera un campo
magnetico che può essere calcolato come somma
di contributi infinitesimi.

• Il modulo del campo magnetico nel punto P è dato


da:

• Al centro della spira:


Campo magnetico di un solenoide
• Un solenoide è una bobina cilindrica di filo
conduttore, avvolta a elica con passo regolare.
Indichiamo con la sua lunghezza, con il numero
delle sue spire e con i l’intensità della corrente che
scorre nel filo.
• Il numero di spire per unità di lunghezza è lo
stesso in ogni parte del solenoide.

• Il modulo del campo magnetico all’interno del


solenoide è:
Forza magnetica su una corrente
e su una particella carica
• Si considera un filo percorso da corrente e un
fascio catodico, cioè un fascio di elettroni accelerati
da un cannone elettronico in un tubo a vuoto. Gli
elettroni del fascio, che si muovono tutti assieme,
formano una corrente.

• Le cariche elettriche in movimento generano campi


magnetici e sono soggette a forze quando si
trovano in un campo magnetico.
Forza magnetica su un tratto di filo
percorso da corrente
• Supponiamo che un pezzo di filo rettilineo di
lunghezza , percorso da una corrente di intensità ,
sia immerso in un campo magnetico uniforme. Se
conosciamo , possiamo determinare la forza che
agisce sul pezzo di filo.
è perpendicolare sia al campo sia al filo e il suo
verso è dato dalla regola della mano destra.
• Quando il filo è perpendicolare al campo magnetico,
tra i moduli e del campo e della forza vale la
seguente relazione:
• Se filo e campo non sono
perpendicolari, bisogna considerare
la componente di lungo la
perpendicolare al filo e
nell’espressione di dobbiamo
usare il valore assoluto di al
posto di .
Forza magnetica su un tratto di filo
percorso da corrente

• Quindi:

• Il modulo di è dato da:

in cui è l’angolo (minore o uguale all’angolo piatto)


compreso tra i vettori (lunghezza vettoriale) e .
Forza di Lorentz
• La forza magnetica a cui è soggetto un filo percorso
da corrente è la risultante delle forze che agiscono
sui singoli elettroni in movimento al suo interno.
• Qualunque particella di carica positiva o negativa,
che si muove con velocità in un campo magnetico
, risente di una forza data dalla formula:

• Il modulo di è dato da:

in cui è l’angolo (minore o uguale all’angolo piatto)


compreso tra i vettori e .
Il calcolo della forza di Lorentz

• Consideriamo il tratto del filo cilindrico come in


figura. Il numero di elettroni di conduzione al suo
interno è dato da

e l’intensità di corrente è

• La forza magnetica totale che agisce sul filo è data


da .
• Poiché tutti gli elettroni sono uguali e hanno la
stessa velocità, su ciascuno di essi agisce
Il calcolo della forza di Lorentz
Sostituendo nell’ultima formula trovata le espressioni di
e di , otteniamo

Poiché il vettore ha la stessa direzione di , ma ha


verso opposto, vale la relazione

e il risultato precedente diventa:

che è l’espressione della forza di Lorentz.


Il moto di una carica in un campo
magnetico uniforme
La forza di Lorentz è
sempre perpendicolare alla
velocità vettoriale , ossia è
perpendicolare a ogni
spostamento che la particella
compie. Perciò, il lavoro di è
sempre nullo:

Dal teorema dell’energia cinetica,


se una particella è soggetta solo
alla forza di Lorentz la sua energia
cinetica non varia:

La forza di Lorentz non modifica il modulo della velocità;


modifica solo la direzione del vettore velocità.
Il moto circolare uniforme nel
piano perpendicolare al campo
In un campo magnetico
uniforme, una particella
carica con velocità
iniziale perpendicolare
al campo compie un
moto circolare
uniforme.
 è sempre perpendicolare a che quindi è costante;
 è perpendicolare a ; di conseguenza la particella
non accelera mai nella direzione del campo;
 e hanno moduli costanti e sono sempre
perpendicolari tra loro.
La particella si muove di moto circolare uniforme: dal
secondo principio della dinamica si ha
continua
Il moto circolare uniforme nel
piano perpendicolare al campo
Sostituendo nell’espressione precedente il modulo
della forza di Lorentz si ha

Il raggio della traiettoria è direttamente proporzionale


alla massa della particella e alla sua velocità e
inversamente proporzionale alla sua carica e al
modulo del campo magnetico.
Nel moto circolare uniforme , e sono legate dalla
relazione . Sostituendola nella formula per si
ottiene

Il periodo del moto circolare uniforme di una particella


carica in un campo magnetico non dipende dalla
velocità della particella.
Il moto elicoidale
 è la carica della particella;
 sono i campi uniformi;
 è l’angolo tra e ;
 ⟂ e ∥ sono le proiezioni
della velocità lungo .
è sempre perpendicolare a e non causa nessuna
accelerazione nella direzione di . In questa direzione,
∥ è costante e il moto è rettilineo uniforme.
Nel piano perpendicolare a , produce un moto
circolare uniforme, cambiando la direzione di ⟂ ma non
il suo modulo.
Se il campo magnetico è uniforme, il moto di una
particella carica con velocità iniziale obliqua rispetto a
è la composizione di un moto rettilineo uniforme nella
direzione di e un moto circolare uniforme nel piano
perpendicolare a .
La traiettoria della particella è un’elica cilindrica continua
a
passo costante.
Il moto elicoidale
Il raggio dell’elica è espresso da

Il suo passo è la distanza che la


particella percorre in direzione
parallela a , nel tempo in cui essa
compie un giro nel piano trasversale:

Se il campo magnetico non è uniforme, le traiettorie


delle particelle cariche sono eliche incurvate.
Percorrono eliche
incurvate le particelle
cariche delle fasce di
van Allen intrappolate
nel campo magnetico
terrestre.
La carica specifica dell’elettrone
La carica specifica dell’elettrone è il rapporto tra la
carica elementare , cioè il valore assoluto della carica
della particella, e la sua massa . Il valore oggi
accettato di questa costante è

Questo rapporto può essere misurato usando un tubo


catodico.
Un altro metodo è quello di sfruttare il moto degli elettroni in
un campo magnetico attraverso un gas a bassa pressione.
Il modulo della velocità con cui gli elettroni escono dipende

dalla differenza di potenziale secondo la formula .
Nel campo magnetico gli elettroni descrivono una
circonferenza di raggio e la velocità vale .
Sostituendo in essa l’espressione della velocità otteniamo:
Il selettore di velocità e lo
spettrometro di massa

Supponiamo che un elettrone viaggi tra le armature con


velocità orizzontale . Su di esso agiscono una forza elettrica
, verticale e diretta verso il basso, e la forza di
Lorentz , verticale e diretta verso l’alto. Se i
moduli delle due forze sono uguali, la risultante delle forze è
nulla e l’elettrone mantiene la sua velocità costante:

Se lungo l’asse del condensatore viene iniettato un fascio di


particelle di diverse velocità, dal foro emergono solo le
particelle la cui velocità soddisfa la formula precedente. Perciò
il dispositivo è chiamato selettore di velocità.
L’effetto Hall

Se una lamina conduttrice è percorsa da corrente in


direzione perpendicolare a un campo magnetico, tra i
suoi margini, in direzione trasversale sia al campo che
alla corrente, si crea una differenza di potenziale il cui
segno dipende dal segno dei portatori di carica in
movimento all’interno del materiale.
Questo fenomeno è chiamato effetto Hall, dal nome
continua
del fisico statunitense Edwin Hall.
L’effetto Hall

Indichiamo con la larghezza della lamina, con il


campo elettrico dovuto all’effetto Hall e con la
tensione di Hall, cioè il valore assoluto della
corrispondente differenza di potenziale. Il modulo del
campo è

Sostituendola in , ricaviamo la tensione di


Hall:
Il magnetismo nel vuoto e
nella materia
Il flusso del campo magnetico
Il flusso del campo magnetico attraverso una superficie
è definito come quello del campo elettrico e di ogni
altro campo vettoriale. Per calcolarlo dobbiamo:
 scegliere la faccia positiva della superficie, per
assegnare al flusso un segno;
 suddividere la superficie in piccole parti,
 rappresentare ogni parte con un vettore superficie
;
 per ogni parte, calcolare il prodotto scalare ;
 sommare gli prodotti scalari.

continua
Il flusso del campo magnetico
Il flusso del campo magnetico attraverso è dato
dalla seguente sommatoria:

Nel SI, l’unità di misura del flusso del campo magnetico


è chiamato weber (Wb):
Il calcolo del flusso è semplice quando la superficie è
piana e immersa in un campo magnetico uniforme; la
formula del flusso si riduce a
Il teorema di Gauss per il campo
magnetico
Il teorema di Gauss per il campo magnetico
afferma che il flusso del campo magnetico
attraverso una superficie chiusa è sempre nullo:

Il secondo membro dell’equazione è sempre nullo


perché i monopòli magnetici non esistono e una
superficie chiusa contiene sempre un numero di poli
nord uguale al numero dei poli sud.
Le linee del campo
magnetico sono chiuse. A
ogni linea di campo
uscente da una superficie
chiusa ne corrisponde
una entrante, e il flusso
totale uscente da è
nullo.
Dimostrazione del teorema
Per dimostrare il
teorema di Gauss,
consideriamo il campo
magnetico generato da
un filo rettilineo percorso
da corrente e scegliamo
come una superficie
cilindrica.
Le linee del campo magnetico sono in questo caso
delle circonferenze con centro nel filo e appartengono
a piani a esso perpendicolari.
In ogni piccola porzione della superficie laterale, il
campo magnetico è perpendicolare al vettore
superficie. Ciò è vero anche per ogni piccola porzione
delle due basi. Per ogni vale e quindi
La circuitazione del campo
magnetico
La circuitazione del campo magnetico lungo
una linea chiusa e orientata è definita come

I termini della sommatoria al secondo membro


corrispondono agli tratti in cui abbiamo suddiviso
la linea , ognuno abbastanza piccolo da essere
all’incirca rettilineo. Il termine
-esimo è il prodotto scalare dei vettori : il
primo rappresenta il campo magnetico sul tratto e
il secondo è lo spostamento che descrive quel
tratto.
Nel SI, l’unità di misura della circuitazione è
il prodotto del tesla per il metro.
Il teorema di Ampère
È detta corrente
concatenata con una
linea chiusa l’intensità
di una corrente elettrica
che passa attraverso una
superficie qualsiasi,
piana o curva, che ha
come contorno.
Data una linea chiusa su cui sia
fissato un verso di percorrenza,
una corrente concatenata con è
positiva, e uguale all’intensità di
corrente, se il campo magnetico
da essa generato è orientato nel
verso di ; è negativa, e uguale
all’intensità di corrente preceduta
dal segno meno, nel caso
contrario. continua
Il teorema di Ampère
La corrente concatenata totale è la somma di tutte le
correnti concatenate , ciascuna presa con
il suo segno:

Il teorema di Ampère afferma che la circuitazione


del campo magnetico, calcolata lungo una
linea chiusa posta nel vuoto, è uguale al prodotto
della permeabilità magnetica del vuoto per la
corrente totale concatenata con :

In base al teorema di Ampère, la circuitazione del


campo magnetico è diversa da zero ogni volta che la
linea chiusa considerata passa attorno a una
corrente. Questo significa che il campo magnetico
non è conservativo.
Dimostrazione del teorema
Per semplicità, consideriamo il campo
magnetico generato da un filo
rettilineo infinito percorso da una
corrente di intensità e come una
circonferenza di raggio con centro
nel filo. coincide allora con una linea
del campo magnetico il cui modulo è
espresso da

Gli spostamenti hanno la stessa


direzione e lo stesso verso di . Per ogni si
ha

Applicando la proprietà distributiva dell’addizione e


tenendo conto che gli tratti formano la circonferenza,
si ha
Il campo magnetico di un conduttore
cilindrico infinito percorso da corrente
Supponiamo che una corrente omogenea di intensità
percorra un conduttore cilindrico di raggio

 Da lontano il cilindro appare come un filo sottile e, a


distanza , il campo magnetico è descritto dalla
legge di Biot-Savart:

 All’interno del cilindro,


per , il campo
magnetico ha modulo
La densità di corrente
Per una corrente omogenea, definiamo la densità di
corrente attraverso una sezione trasversale del
conduttore come

L’unità di misura della densità di corrente è l’ampere


fratto metro quadrato (A/m2).
Nel caso di un conduttore cilindrico di raggio , di
area trasversale , la densità di corrente è

Ricavando , troviamo

e, sostituendo nell’espressione del campo magnetico


di un cilindro, otteniamo
Calcolo del campo all’interno e
all’esterno del conduttore cilindrico
Il conduttore cilindrico, di lunghezza infinita e raggio
, percorso da una corrente omogenea , ha una
simmetria assiale.
 Proprietà del campo magnetico dedotte dalla
simmetria del sistema. Sia all’interno che
all’esterno del conduttore le linee del campo
magnetico devono essere circonferenze. Inoltre, il
modulo deve essere lo stesso in tutti i punti.
 Il verso del campo. Il verso delle linee di campo è
quello in cui si chiude la mano destra quando il
pollice punta nel verso della corrente.
Calcolo del campo all’interno e all’esterno
del conduttore cilindrico
Il teorema di Ampère per il calcolo del
campo interno. Applichiamo il teorema
alla linea chiusa , con , che
coincide con una linea del campo
magnetico interno. Dalla formula della
circuitazione si ha:

Dalla definizione di densità di corrente, possiamo


determinare l’intensità di corrente:
Sostituendo questi risultati nella formula per il teorema di
Ampère, si ottiene:

Il teorema di Ampère per il calcolo del


campo esterno. Consideriamo con .
La corrente totale è . Dal teorema di
Ampère otteniamo:
Il campo magnetico di un solenoide
infinito
Lo spostamento della
linea ha la stessa
direzione e lo stesso verso
del campo magnetico.
Lungo gli altri tratti, lo
spostamento e il campo
sono perpendicolari o non
c’è alcun campo.
La circuitazione del campo è

D’altra parte, la corrente del solenoide attraversa la


superficie delimitata da volte. La corrente
totale concatenata con è

Usando questi risultati nel teorema di Ampère, otteniamo


l’espressione del modulo di
Il momento delle forze magnetiche
su una spira
La forza magnetica che agisce su un filo rettilineo
percorso da corrente dipende da come è orientato il
filo rispetto al campo magnetico , dall’intensità
della corrente e dalla lunghezza del filo.
Questa forza, in un campo uniforme, è espressa
dalla formula vettoriale

in cui è un vettore di modulo , parallelo al filo e


orientato nel verso della corrente.
Il momento delle forze magnetiche
su una spira
La forza magnetica che agisce su un filo rettilineo
percorso da corrente dipende da come è orientato il
filo rispetto al campo magnetico , dall’intensità
della corrente e dalla lunghezza del filo.
Questa forza, in un campo uniforme, è espressa
dalla formula vettoriale

in cui è un vettore di modulo , parallelo al filo e


orientato nel verso della corrente.
Le forze su una spira percorsa da
corrente in un campo magnetico
uniforme

I due lati di lunghezza , paralleli a e attraversati dalla


corrente in versi opposti, sono perpendicolari a . Su di
essi agiscono due forze e entrambe di modulo
. Esse sono uguali e opposte ma non appartengono
alla stessa retta: costituiscono una coppia di forze.
Anche sui lati di lunghezza agiscono due forze
magnetiche e . Esse giacciono sulla stessa retta e
quindi si annullano a vicenda.
Il momento risultante delle forze
Il momento risultante delle
forze magnetiche è il momento
della coppia e .
La figura mostra che il braccio
della coppia è

in cui è l’angolo tra la


perpendicolare alla spira e il
campo .
Il modulo è
Indicando con l’area della superficie piana delimitata
dalla spira, si ha

Questa formula può essere riscritta con una formula


vettoriale:
Il momento magnetico della spira
Il momento magnetico della spira è definito come

Usando questa definizione possiamo riscrivere il modulo


del momento risultante come

Una spira percorsa da corrente in un campo magnetico


uniforme tende a ruotare in modo da portare il proprio
momento magnetico nella stessa direzione e nello
stesso verso di .
La rotazione di una spira in un
campo magnetico
Un motore elettrico trasforma l’energia elettrica in
energia meccanica.
Il motore elettrico più semplice è una spira
rettangolare immersa in un campo magnetico
uniforme, libera di ruotare attorno a un asse
perpendicolare al campo.
Il motore elettrico
Affinché il momento non cambi mai verso, la corrente
deve essere invertita ogni volta che l’angolo tra e
vale , così da farlo saltare al valore di .
A questo scopo, il motore elettrico fornisce corrente alla
spira tramite due contatti elettrici striscianti: quelli tra le
spazzole, che sono collegate ai poli del generatore, e il
commutatore, che ruota attorno alla spira.

Poiché nel motore elettrico il verso della corrente


cambia dopo ogni mezzo giro, il momento risultante
delle forze magnetiche mantiene la spira in rotazione
sempre nello stesso verso.
L’amperometro e il voltmetro
Un amperometro analogico contiene una bobina
rigida di filo metallico, disposta tra due poli magnetici
nord e sud e libera di ruotare attorno a un asse
perpendicolare al campo magnetico.
Quando l’amperometro è attraversato dalla corrente da
misurare, la bobina è sottoposta a una coppia di forze
magnetiche che la fa ruotare, essendo il momento
proporzionale alla corrente.
Una molla contrasta la rotazione della bobina,
esercitando un momento elastico direttamente
proporzionale all’angolo di rotazione che,
all’equilibrio, è direttamente proporzionale a .
L’amperometro deve essere collegato in serie e deve
avere una resistenza interna molto piccola.
Per misurare la differenza di potenziale bisogna usare
invece un voltmetro.
Un voltmetro analogico è un amperometro a bobina a
cui è aggiunto un resistore in serie con la bobina.
Le correnti microscopiche e il campo
magnetico nella materia

 Ogni atomo può essere descritto come una spira microscopica;


 il campo esterno orienta nella propria direzione i momenti
magnetici microscopici;
 i campi generati dalle spire hanno una somma vettoriale
diversa da zero.
Quando le spire microscopiche di corrente interne a un campione di
materia hanno i momenti magnetici allineati tra loro, cioè sono
percorse tutte nello stesso verso, esse equivalgono nel complesso a
una corrente macroscopica sulla superficie del campione.
La corrente di superficie prende il nome di corrente di
magnetizzazione.
Materiali ferromagnetici,
paramagnetici e diamagnetici

La spira microscopica è soggetta a una forza rivolta


verso il magnete. La forza che subisce il blocco di ferro
è la risultante delle forze che agiscono sulle sue spire
microscopiche.
Per riconoscere un materiale ferromagnetico basta
controllare se una calamita lo attrae. In presenza di un
campo molto intenso però alcuni materiali si
comportano in modo diverso.
I materiali che sono debolmente attratti dai magneti
sono detti paramagnetici; quelli che sono debolmente
continua
respinti sono detti diamagnetici.
Materiali ferromagnetici,
paramagnetici e diamagnetici
Materiali ferromagnetici. A livello
microscopico hanno momenti magnetici
grandi che si allineano facilmente con . Il
loro allineamento produce un campo
magnetico più intenso di . Le linee del
campo magnetico totale sono più dense
all’interno.
Materiali paramagnetici. I loro atomi hanno
momenti magnetici molto piccoli, che si
allineano con creando un campo magnetico
molto minore di . L’addensamento delle
linee del campo totale è trascurabile.
Materiali diamagnetici. Sono composti da
atomi privi di momento magnetico. Quando si
inserisce , gli atomi acquistano deboli
momenti magnetici antiparalleli a e
generano un campo di intensità piccola che
si oppone a . Le linee di campo all’interno
tendono a diradarsi.
La permeabilità magnetica relativa
Dentro un materiale omogeneo e isotropo, il campo
magnetico dovuto alle correnti microscopiche è
parallelo al campo applicato dall’esterno. Il campo
totale è parallelo a e può essere scritto
come:

La quantità è chiamata permeabilità magnetica


relativa ed è caratteristica del materiale.
Gli esperimenti mostrano che:
 per materiali diamagnetici ( poco minore di ) è
poco minore di 1;
 per materiali paramagnetici ( supera di poco )
è poco maggiore di 1;
 per materiali ferromagnetici dipende da .
Il ciclo di isteresi magnetica
Per studiare la relazione tra il campo magnetico
totale presente in un materiale ferromagnetico e il
campo applicato dall’esterno si usa il ciclo di
isteresi magnetica.
La magnetizzazione permanente
I materiali ferromagnetici acquistano una magnetizzazione
permanente perché i loro momenti magnetici microscopici
sono abbastanza intensi da risentire dell’interazione
reciproca e rimangono parzialmente allineati tra loro anche
in assenza del campo che li ha fatti allineare la prima volta.
Il modello, sviluppato da Pierre-
Ernst Weiss, prevede che un
materiale ferromagnetico è
suddiviso in tante piccole zone, al
cui interno i momenti dei singoli
atomi sono tutti paralleli e concordi.
Queste zone sono chiamate domini
magnetici o domini di Weiss.
Quando il materiale non è magnetizzato, domini diversi
hanno momenti magnetici orientati in maniera casuale. Per
effetto di un campo magnetico esterno, i domini che sono
già rivolti nella direzione del campo e nel suo verso si
ingrandiscono a scapito degli altri, mentre quelli non
ancora allineati cambiano orientazione.
La magnetizzazione permanente

I materiali paramagnetici non possono conservare


alcuna magnetizzazione. Quando il campo esterno
viene rimosso, i loro momenti magnetici tornano allo
stato di disordine a causa dell’agitazione termica.
L’agitazione termica contrasta anche la
magnetizzazione dei materiali ferromagnetici. Al di
sopra della temperatura di Curie, un magnete
permanente rompe i suoi domini magnetici.
A temperature maggiori della temperatura di Curie, gli
atomi di un materiale ferromagnetico hanno abbastanza
energia cinetica da vincere le forze che tendono a
mantenere allineati i loro momenti magnetici; il materiale
diventa quindi paramagnetico.
L’elettromagnete
Il ferro puro, detto anche ferro
dolce, non è utilizzabile per le
calamite perché ha una curva
di isteresi molto stretta, resta
cioè magnetizzato in misura
trascurabile quando il campo
esterno viene spento.
Un elettromagnete è una calamita che funziona a
comando, azionata da un interruttore e costituita da un
solenoide avvolto attorno a un nucleo di ferro dolce.
Quando un solenoide è percorso da
corrente, il nucleo di ferro contribuisce al
campo magnetico totale, che può essere
diverse centinaia di volte maggiore di
quello del solenoide. Tuttavia il nucleo si
smagnetizza non appena la corrente si
interrompe.
Verso le equazioni di Maxwell

continua
Verso le equazioni di Maxwell

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