1. La distanza tra due protoni in un atomo di elio è d = 10−15 m. Determinare la forza elettrostatica tra
di essi.
" #
|~F| = 230.4 N
2. Tre particelle cariche q1 , q2 , q3 sono disposte lungo una linea retta ognuna ad una distanza d da quella
contigua (q2 si trova al centro, tra q1 e q3 ). Le cariche q1 e q2 sono tenute ferme, mentre la carica q3
è libera di muoversi, ma è ferma nella sua posizione di equilibrio. Determinare la relazione tra q1 e
q2 .
" #
q1 = −4 q2
."
1 #
sin θ1 m2 q1 q2 3
a) = , b) θ1 = θ2 ' Ke 2
sin θ2 m1 4` mg
4. Date le 3 cariche:
poste nei vertici di un triangolo equilatero di lato a = 1.2 cm ( posto su un piano orizzontale ), deter-
minare la forza totale ~F2 che agisce sulla carica q2 .
1
"
Se scegliamo che la carica q1 sia nel vertice di sinistra della base del triangolo,
#
~F2 = 0.028 N ~ux + 0.016 N ~uy
5. Un elettrone viene immesso con velocità iniziale ~v0 in una regione limitata in cui agisce un campo
elettrostatico uniforme ~E = E~uy , perpendicolare a ~v0 . Uscito dalla regione, l’elettrone colpisce uno
schermo S nel punto C.
Avendo indicato con l la lunghezza della regione limitata ed L la distanza di questa dallo schermo
S, calcolare, in funzione della carica e e massa m dell’elettrone e dei dati E, l, L, ~v0 , l’angolo di
deflessione α, l’energia cinetica ( T(B) ) dell’elettrone all’uscita dalla regione in cui agisce E , la
velocità finale dell’elettrone quando colpisce lo schermo e la distanza d del punto C dall’asse x (su
cui si trovava l’elettrone all’ingresso nella regione con E.
( Tratto dal Mazzoldi, Nigro, Voci - Esempio 2.4, pag. 40 - Separatore elettrostatico , Oscilloscopio . )
" #
e2 E 2 l 2 e2 E 2 l 2
eE l 1 2 2 2 eE l l
tan (α) = 2
, T (B) = m v 0 + 2
, v = v0 + 2 2
, d= +L
m v0 2 2 m v0 m v0 m v0 2 2
" #
~E (x) = λ Rx
3
~ux
2 ε0 ( R2 + x2 ) 2
7. In una regione di spazio, il campo elettrico è espresso dalla relazione ~E = −2V0 ( x~ux + y~uy ) con
V0 = 107 V /m2 .
Una particella con rapporto carica su massa pari a q/m = 5 · 106 C/Kg, si trova all’istante t = 0 s nel
punto A di coordinate ( x0 , 0 ) con velocità~v = v0~uy .
Essendo x0 = 1 cm e v0 = 105 m/s , determinare la traiettoria della particella .
( Tratto dal Mazzoldi, Nigro, Voci - Esercizio 2.2, pag. 400 . )
" #
La traiettoria è una circonferenza di raggio pari a x0 .
2
8. Un anello sottile di raggio R posto nel piano x-y e con centro nell’origine possiede una carica dis-
tribuita con densità λ = λ0 sin (θ ), dove θ è l’angolo formato con l’asse delle x .
Determinare il campo elettrostatico nel centro dell’anello .
( Tratto parzialmentte dal Mazzoldi, Nigro, Voci - Esercizio 2.2, pag. 400 . )
" #
~E = − λ0
~uy .
4 ε0 R
9. Una sottile bacchetta di vetro ha forma semicircolare di raggio r. Sulla metà superiore è uniforme-
mente distribuita una carica +q e su quella inferiore è uniformemente distribuita una carica −q .
Si determini il campo elettrico ~E nel punto P, centro della semicirconferenza.
( Tratto dal Pavan, Sartori - Esercizio 26.16, pag. 10 . )
" #
q
E = 2 , diretto dall’alto verso il basso .
π ε0 r2
10. Una sottile bacchetta isolante di lunghezza finita L, possiede una carica totale q distribuita uniforme-
mente su di essa.
Dimostrare che il campo E nel punto P appartentente all’asse y è dato da :
q
E= p
2 π ε0 y L2 + 4 y2
e che quando L → ∞ questo risultato coincide con quello ricavabile per un filo carico infinito, ossia
E = λ / ( 2 π ε0 y ) .
( Tratto dal Pavan, Sartori - Esercizio 26.17, pag. 10 . )
11. Una carica positiva Q è uniformemente distribuita su tre lati di un rettangolo ABCD, con AB = CD = a
e BC = AD = b . Una carica puntiforme q è posta nel centro O del rettangolo ABCD .
Si determini la forza elettrostatica agente su q .
( Tratto dal Longhi, Nisoli, Osellame, Stagira - Esercizio 1.5, pag. 2 . )
" #
~F = qQb
√ .
π ε0 a ( 2a + b ) a2 + b2 .
3
12. Una carica elettrica q = 10−9 C è distribuita su una sfera di raggio r = 1 µm e di massa m = 10−9 Kg.
La sfera cade verticalmente senza attrito e si introduce con velocità v0 = 1 m/s in una regione di
altezza h = 1 cm in cui è presente un campo elettrostatico uniforme in direzione verticale , diretto
verso l’alto.
Determinare il valore minimo del campo perchè il corpo non possa uscire, dopo aver attraversato tutta
la regione .
( Tratto dal Bruno, D’Agostino, Santoro - Esercizio 1.39, pag. 28 . )
" #
E = 59.8 V /m diretto verso l’alto .
4
ed essendo
q1 q3 q2 q3
|~F13 | = Ke , |~F23 | = Ke 2
(2 d )2 d
occorre che
q1 q3 q2 q3
2
=− ⇒ q1 = − 4 q2 .
(2 d ) d2
3. Le forze che agiscono su ognuna delle due masse m1 ed m2 sono la la forza peso (in direzione ver-
ticale, verso il basso), la tensione del filo (in direzione radiale, con verso entrante), l’interazione con
l’altra massa (repulsiva, nella direzione congiungente le due masse).
5
e per quelle che agiscono sulla carica q2
~FP 2 = m2 g − cos θ2~uk(2) − sin θ2~u⊥(2)
dove la distanza tra le due cariche è r12 = 2` sin θ . La condizione di equilibrio (risultante delle forze
uguale a zero) per la massa m1 dà:
e quella per m2 :
q1 q2 1/3
3 q1 q2
(θ ) ' Ke ⇒ θ ' Ke .
4mg`2 4mg`2
4. Per determinare la forza ~F2 che agisce sulla carica q2 utilizziamo il principio di sovrapposizione,
secondo cui le forze in un dato punto, dovute a distribuzioni di carica composte da più sorgenti si
sommano in modo vettoriale. Riferendoci alla figura che segue
6
possiamo scrivere:
~F12 = Ke q1 q2 ~ux ,
a2
~F32 = Ke q2 q3 ~u32 = Ke q2 q3 − cos π ~ux + sin π ~uy ,
a2 a2 3 3
la cui risultante è
7
Il moto lungo l’asse x è rettilineo uniforme con velocità v0 , mentre lungo l’asse y è uniformemente
accelerato
x = v0 t 1 eE 2
1 eE 2 ⇒ y (x) = x .
y= 2 mt 2 m v0 2
L’angolo di deflessione all’uscita della regione ( cioè quando x = l ) si calcola facilmente dalla
traiettoria appena trovata, ossia
dy(x) e E x eE l
tan (α) = = 2
= ,
m v0 2
dx m v0
x=l x=l
e la distanza h vale
1 eE 2
h = y(l) = l .
2 m v0 2
Usando la conservazione dell’energia, si può ricavare l’energia cinetica T (B) dell’elettrone nel punto
B
1 1 1 e2 E 2 l 2
T (B) = m v2 = m v0 2 + e E h = m v0 2 +
2 2 2 2 m v0 2
e quindi, per la corrispondente velocità si ottiene
e2 E 2 l 2
v2 = v0 2 + = v0 2 + 2 a h .
m2 v0 2
Fuori dal campo, l’elettrone descrive una traiettoria rettilinea uniforme, per cui la velocità trovata è
anche la velocità finale dell’elettrone; la distanza d del punto C dall’asse x vale
eE l l
d = h + L tan ( α ) = +L .
m v0 2 2
Osservazione : noti i parametri l e L, il valore del campo e la velocità iniziale, si può determinare il
rapporto e / m per gli elettroni semplicemente misurando d ( Thomson 1897 ).
8
assumiamo la densità di carica ( costante sull’anello ) pari a λ = q / ( 2 π R ). Considerati, poi, due
elementi infinitesimi dl di anello, diamentralmente opposti, ciascuno di carica dq = λ dl, le compo-
nenti lungo l’asse dei campi dovuti alle due cariche sono uguali e concordi, mentre quelle perpendi-
colari si elidono.
Il campo elettrico si può calcolare integrando la componente x di ciascun elemento dl e utilizzando
la definizione di campo elettrico:
dq λ cos (θ ) dl
dEx ( x ) = 2
cos (θ ) = .
4 π ε0 r 4 π ε0 r 2
Al variare della posizione di dl sull’anello, tutti i termini di questa espressione restano costanti, e
quindi
~E(x) = λ cos (θ )~ux dl = 2 π R λ cos (θ ) ~ux ;
Z
4 π ε0 r 2 4 π ε0 r 2
√ √
Siccome r2 = R2 + x2 e cos (θ ) = x/ R2 + x2 , segue
~E(x) = λ Rx q x
3
~ux = ~ux ;
2 ε0 ( R2 + x2 ) 2 4 π ε0 ( R2 + x2 ) 23
il campo è parallelo e concorde per x > 0, parallelo e discorde per x < 0 ed è nullo nel centro
dell’anello, ove tutti i contributi si elidono a coppie .
9
le cui soluzioni sono
x(t) = x0 cos ( ω t )
,
y(t) = y0 sin ( ω t )
p
essendo ω = (2 qV0 ) /m = 107 rad/s . Date le condizioni iniziali del problema, segue che
x(0) = x0
.
y(0) = 0
dq = λ dl = λ R dθ = λ0 R sin(θ ) dθ
10
è la corrispondente carica infinitesima. La carica complessiva distribuita sull’anello è
Z Z 2π
Q= dq = λ0 R sin(θ ) dθ = 0 ,
0
ragion per cui complessivamente l’anello si può considerare come un dipolo ( come vedremo ).
Dalla figura seguente,
dE = − dq sin θ = − λ0 sin2 θ dθ
y 4 π ε R2 4 π ε0 R
0
parti), vale
Z 2π 2π Z 2π
λ0 2 λ0 2
Ey = − sin θ dθ = − − cos θ sin θ + cos θ dθ =
4 π ε0 R 0 4 π ε0 R 0 0
Z 2π Z 2π
λ0 2 λ0
=− dθ − sin θ dθ ⇒ Ey = − ,
4 π ε0 R 0 0 4 ε0 R
avendo utilizzato la relazione cos2 θ = 1 − sin2 θ e il fatto che nell’ultima parentesi quadra ci si è
ricondotti nuovamente all’integrale in sin2 θ .
In conclusione, nel centro il campo elettrostatico assume il valore
Ex = 0 λ0
⇒ ~E = − ~uy .
λ0 4 ε0 R
Ey = − 4 ε0 R
11
9. Fissiamo l’attenzione sul quarto di circonferenza della bacchetta caricata positivamente. Per ragioni
di simmetria, il campo generato da questa distribuzione nel suo centro deve essere diretto secondo
la bisettrice dell’angolo sotteso . Per ottenere il modulo del campo basterà allora sommare le sole
componenti parallele alla bisettrice ( vedi figura ) del campo prodotto dal generico elemento di carica
dq
π
1 dq 1 λ r dθ
Z Z
4
E+ = 2
cos (θ ) = cos (θ )
4 π ε0 r 4 π ε0 − π4 r2
π4 √
1 λ sin (θ ) q 2
= = ,
4 π ε0 2 π 2 ε0 r2
r π
−4
10. La densità lineare di carica sulla bacchetta vale λ = dq/dx = q/L ed il contributo infinitesimo dE al
campo elettrico, prodotto dall’elemento di carica dq = λ dx = q dx/L è
1 dq 1 q dx
dE = 2
= .
4 π ε0 r 4 π ε0 L (x2 + y2 )
La componente parallela del campo si annulla per ragioni di simmetria, mentre la componente nor-
male vale
q dx cos(θ )
dEy = dE cos(θ ) = ;
4 π ε0 L (x2 + y2 )
tale componente, che coincide con il modulo del campo elettrico, va intgrata sull’intervallo ]−L/2, +L/2[,
ossia Z L/2 Z L/2
q dx cos(θ ) q dx cos(θ )
E = Ey = 2 2
= 2 .
−L/2 4 π ε0 L (x + y ) 0 4 π ε0 L (x2 + y2 )
Effettuando il cambio di variabile x = y tan(θ ), l’integrale si calcola facilmente
q q
Z θ0
E = cos(θ ) dθ = sin(θ0 ) ,
2 π ε0 y L 0 2 π ε0 y L
dove l’estremo superiore dell’integrale è l’angolo θ0 = arctan(L/(2y)) corrispondente all’estremo
destro della bacchetta. Si ha pertanto:
L
sin(θ0 ) = tan(θ0 ) cos(θ0 ) = p ,
L2 + 4y2
12
da cui
q 1
E = p .
2 π ε0 y L2 + 4y2
Per calcolare il limite di E quando L → ∞ occorre ricordare che q = λ L, ossia
λ L λ
lim E = lim p = .
L→∞ 2 π ε0 y L→∞ L2 + 4y2 2 π ε0 y
11. Avendo rappresentato in rosso la carica Q distribuita sui tre lati del rettangolo ABCD ( nella figura
che segue )
ricordiamo che la forza elettrostatica sulla carica q posta in O è data da ~F = q~E , con ~E campo
elettrostatico generato in O dalla carica Q .
Considerando i campi elettrostatici generati dalle distribuzioni di carica poste sui lati AB e CD, si
osserva che questi sono uguali in modulo e direzione, ma opposti in verso; pertanto, la loro somma
vetoriale è nulla e il campo elettrico è dovuto soltanto alla carica distribuita su BC. Utilizzando i
risultati dell’esercizio precedente ( con y = a/2 distanza del punto O da BCe L = b lunghezza del
tratto BC ), si ha
~E = λb
√ ~uy ;
π ε0 a a2 + b2
la densità lineare di carica sui 3 lati vale
Q
λ = ,
2a + b
perciò
~F = qQb
√ ~uy .
π ε0 a ( 2a + b ) a2 + b2
13
12. Si consideri un sistema di riferimento con l’asse x diretto verso il basso. La forza che agisce sulla
carica, quando entra nella regione in cui è presente il campo elettrostatico, è la sovrapposizione della
forza peso e della forza elettrica, cioè
dx2 q
F = mg − qE ⇒ 2
= g− E .
dt m
L’accelerazione è evidentemente costante, perciò il moto risulta essere rettilineo uniforme con legge
oraria e velocità date da
q
x(t) = 12 g − m E t 2 + v0 t
;
q
v(t) = g − m E t + v0
la sfera deve arrivare con velocità nulla alla fine della regione in cui è presente il campo elettrostatico,
cioè v = 0 per x = h
q
h = 21 g − m E t 2 + v0 t
.
0 = g − mq E t + v0
Dalla seconda equazione si ricava il tempo per attraversare la regione in cui è presente il campo
elettrostatico
−v0
t =
g − mq E
e sostitundo nella prima equazione si ottiene il campo elettrostatico
v0 2
m V
E = = 59, 8 ,
q 2h + g m
14