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1) Si consideri un filo rettilineo indefinito. Esso possiede una densità lineare uniforme di
carica = 10-8 C/m. Considerando trascurabile la sua sezione, calcolare il campo
elettrostatico in un punto P posto a 2 cm dal filo. Calcolare inoltre la differenza di
potenziale tra P ed un secondo punto Q posto a 20 cm dal filo.
OOO
Il campo risulta solo radiale:
Ex 0
Ey E
2 0 y
Tale risultato si può ricavare anche applicando il teorema di Gauss:
q
E E d
0
Consideriamo un cilindro di raggio y e altezza l coassiale col filo. Calcoliamo il flusso del
campo elettrico attraverso la superficie del cilindro. Le due basi del cilindro non danno
contributo al flusso poichè il campo è radiale e quindi il prodotto scalare nell'integrale vale
zero. Il contributo della superficie laterale vale E , essendo il campo costante a parità di
distanza dal filo e ortogonale alla superficie. Sarà perciò:
q l
E 2ylE
0 0
da cui si ricava:
E
2 0 y
che è il campo a simmetria cilindrica radiale scritto in precedenza. Utilizzando i dati si ha:
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Se ci poniamo su una retta ortogonale al filo e consideriamo il punto P del filo di ordinata
y1 = 2 cm e il punto Q di ordinata y2 = 20 cm, risulta:
y2
dy y
V ( y1 ) V ( y2 ) 2
y1 0
ln 2
y 2 0 y1
Notiamo che la differenza di potenziale dipende solo dalla distanza dal filo; le superfici
equipotenziali sono perciò cilindri coassiali con asse il filo. Inserendo i dati numerici si
ottiene:
y2 Nm 2 C
V K0 2 ln 9 10 9 2 2 10 8 ln 10 414,46V
y1 C m
OOOOO
1 q R2
E
4 0 r 2 0 r 2
Per r = R si ha:
E
0
2
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1 q R2
V (r )
4 0 r 0 r
1 q R
V ( R) ER R
4 0 R 0
Per r < R il potenziale è costante, essendo il campo nullo; per continuità tale valore
costante è il valore del potenziale sulla superficie. Considerando i valori numerici si
ottiene:
q 10 5 C
1,63 10 6 C / m 2
4 R 2 4 (0,7 m) 2
1,63 10 6 C / m 2
ER 1,84 105 N / C
0 8,85 10 C /( Nm )
12 2 2
OOOOO
3) All’interno di un conduttore sferico cavo, con raggio interno R2 e raggio esterno R3, vi è
una sfera conduttrice concentrica ad esso avente raggio R1. Sulla sfera interna vi è una
carica q. Chiamata r la distanza dal centro del sistema, calcolare il campo e il potenziale
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per r variabile da zero all’infinito. Si considerino come valori numerici: R1 = 7 cm, R2 = 9
cm, R3 = 12 cm, q = 10-8 C.
OOO
Nel caso in questione si ha il fenomeno dell’induzione completa: la carica q = 4 R12 1 fa
apparire sulla superficie interna del conduttore cavo una carica: - q = - 4 R22 2 e sulla
superficie esterna dello stesso la carica: q = 4 R32 3, cariche uniformemente distribuite.
All’esterno del sistema si risente solo della carica q della superficie esterna; pertanto
applicando il teorema di Gauss possiamo scrivere:
1 q 3 R3 2
E
4 0 r 2 0r 2
3
E3
0
1 q 1 R1
2
E per: R1 r R2
4 0 r 2 0r 2
per r > R3
4
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3 R3
V3 E3 R3
0
per r = R3.
All’interno del conduttore cavo ( R2 < r < R3 ) il potenziale è costante e vale V3.
Nella regione compresa tra R1 ed R2 si integra: dV = - E dr , ottenendo:
1 q
V (r ) k
4 0 r
1 q 1 q q 1 1
V2 k V3 k ( )
4 0 R2 4 0 R3 4 0 R3 R2
Perciò:
q 1 1 1
V (r ) ( )
4 0 r R2 R3
OOOOO
4) In una regione dello spazio vi è un campo elettrico che si ricava dal seguente potenziale
elettrostatico: V = V0 ( x2 + y2 ). Descrivere il moto di una particella di massa m = 3 . 10-15 kg,
carica positivamente ( q = 5 . 10-18 C ), che si trova all'interno della regione di spazio
indicata. Si consideri V0 = 108 V/m2.
OOO
Consideriamo l’equazione del moto:
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d 2r
m 2 qE
dt
d2x V
m qE x q 2 qV0 x
dt 2
x
d2y V
m qEy q 2 qV0 y
dt 2
y
d2z V
m qEz q 0
dt 2
z
Il moto avviene perciò nel piano (xy). Osservando le prime due equazioni, si nota che
ciascuna componente del moto è armonica, con la medesima pulsazione:
(ricordiamo l’equazione: d2x/dt2 = - ω2 x)
2 q V0
2
m
OOOOO
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OOO
Consideriamo un elemento infinitesimo ds di anello; il potenziale da esso prodotto in un
generico punto P della retta perpendicolare all’anello, che possiamo prendere come asse
x , è:
1 ds
dV
4 0 r
1 2R
2 1/ 2
V ( x) ds sin
4 0 ( x R )
2
4 0 ( x R )
2 2 1/ 2
2 0
dV R x
E Ex
dx 2 0 ( x R 2 ) 3/ 2
2
R 1 1 q
E
2 0 x 2
4 0 x 2
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(se si considera che q = 2 R )
Considerando ora i dati, il valore del campo risulta:
5
2 10 2 m
8,85 10 10 C / m 2 10 2 m 6
E5 944,53N / C
6
R 2 8,85 10 12 C 2 /( Nm 2 ) ( 61 4 10 4 m 2 ) 3 / 2
36
OOOOO
6) Si considerino due fili indefiniti, rettilinei e paralleli. Essi sono carichi con densità
lineare uniforme = 2 . 10-8 C/m. Questa densità è uguale in modulo per entrambi, ma ha
segno opposto. I fili distano l = 6 cm. Si chiede di:
a) calcolare il campo elettrostatico in un punto P distante d 1 = 4 cm dal filo carico
positivamente e d2 = 5 cm dal filo carico negativamente;
b) calcolare la forza per unità di lunghezza con cui i due fili si attraggono.
OOO
Se consideriamo il consueto sistema d’assi con l’asse x orizzontale che punta a destra e
l’asse y verticale ascendente, possiamo pensare di disporre i due fili perpendicolarmente al
piano contenente il disegno. Possiamo disporre ad esempio il filo carico positivamente sul
piano ortogonale al piano del foglio e passante per l’origine del sistema, l’altro sempre
sullo stesso piano, a destra del filo positivo, sull’asse x e distante l dal primo filo. Questa
disposizione, come vedremo, ci permetterà di fare dei calcoli non complessi.
Possiamo ottenere le coordinate (x,y) del punto P come intersezione tra le due
circonferenze con centri i punti di intersezione dei due fili con l’asse x e raggi
rispettivamente d1 e d2. Le due equazioni sono:
x 2 y 2 d12
( x l )2 y 2 d2 2
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2 2
l 2 d1 d 2 36cm 2 16cm 2 25cm 2
x 2,25 10 2 m
2l 12cm
(il doppio segno per l’ordinata indica che c’è simmetria in y; noi consideriamo il punto con
ordinata positiva)
Considerando ora il primo quadrante del sistema d’assi, se indichiamo con 1 l’angolo
formato dal semiasse positivo x col segmento congiungente l’origine degli assi e il punto P
e con 2 l’angolo minore formato dal semiasse positivo x col segmento congiungente P al
punto dell’asse x dove passa il filo negativo, possiamo scrivere:
y 3,3 cm
y d1 sin 1 sin 1 0,825 cos 1 1 sin 2 1 0,565
d1 4 cm
Sappiamo che il filo disposto a sinistra è carico positivamente, quindi crea un campo
elettrico radiale uscente, mentre il filo disposto a destra è carico negativamente, perciò
crea un campo elettrico radiale entrante. Si trova (vedasi esercizio n. 1 pag. 1):
2k 0 2 2 10 8 C / m 9 10 9 Nm2 / C 2
E1 9 10 3 N / C
2 0 d 1 d1 2
4 10 m
2k 0 2 2 10 8 C / m 9 10 9 Nm2 / C 2
E2 7,2 10 3 N / C
2 0 d 2 d2 2
5 10 m
Possiamo passare perciò al calcolo delle componenti Ex ed Ey del campo e al suo modulo:
2 2
E E x E y (10,49 10 3 N / C ) 2 ( 2,67 10 3 N / C ) 2 10,82 10 3 N / C
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L’angolo formato dal campo elettrico con l’asse x vale:
Ey 2,67
tan 0,254 14,25
Ex 10,49
2 dz
dF Edq dz
2 0 l 2 0 l
OOOOO
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con: R’ = ( R R2 ) / ( R + R2 ) (parallelo delle 2 resistenze)
Inoltre: i’ = V / R’
( Si ricorda che con resistori in parallelo la d.d.p. è comune, il reciproco della resistenza
totale è uguale alla somma dei reciproci delle resistenze e: i tot = V/R1+......+V/Rn )
Abbiamo perciò due equazioni nelle due incognite V 0 ed R0. Risolvendo il sistema ( ad
esempio con il metodo di riduzione ) si trova:
i( R R1 ) R' i'
R0
i' i
ii'( R R1 R' )
V0
i' i
R R2 80 600
R' 70,6
R R2 80 600
V 90 V
i' 1,27 A
R ' 70,6
OOOOO
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V 1 = R 1 i1 = V 2 = R 2 i2
Inoltre la corrente totale circolante nel circuito sarà la somma delle due correnti
precedenti:
i = i 1 + i2
Le due relazioni forniscono:
R2
i1 i
R1 R2
R1
i2 i
R1 R2
Per verificare la richiesta del testo, se chiamiamo i^ la corrente che circola nella resistenza
R1, i - i^ sarà quella circolante in R 2. Scriviamo allora la potenza totale dissipata nelle
resistenze:
P = R1 i^ 2 + R2 ( i – i^ ) 2
Derivando P rispetto a i^ e uguagliando a zero si trova:
P
2 (i ^ ( R1 R2 ) R2 i ) 0
i^
da cui si ricava:
R2
i^ i i1
R1 R2
OOOOO
i
k
k 0
R i V
k
k k
k
0, k
Il primo principio si applica ai nodi ed equivale alla conservazione della carica; il secondo
principio si applica alle maglie ed equivale alla legge di Ohm.
Si considerano inoltre alcune convenzioni:
a) si fissa un determinato segno alle correnti entranti in un nodo, segno opposto a quelle
uscenti;
b) si fissa un determinato verso alla corrente in ogni maglia;
c) si considerano positive le forze elettromotrici se tendono a far passare corrente nel
verso prefissato, negative in caso contrario.
Inoltre se in una rete ci sono R rami, ci sono R correnti. Se N è il numero totale di nodi, si
può dimostrare che il numero di correnti indipendenti vale:
M=R–N+1
A ciascuna di queste M correnti indipendenti si può associare una maglia; da qui le
corrispondenti equazioni di Kirchhoff danno un sistema lineare determinato.
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Ritornando al nostro esercizio, abbiamo i 4 nodi A, B, C, D e 6 rami, pertanto il numero di
correnti indipendenti sarà:
M=R–N+1=6–4+1=3
L’applicazione del 2° principio porta ad un sistema di 3 equazioni in 3 incognite:
Vo R1 ( i1 i2 ) R4 ( i1 i3 )
0 R1 ( i2 i1 ) R2 i2 R3 ( i2 i3 )
0 R (i i ) R (i i ) R i
4 3 1 3 3 2 5 3
Queste equazioni possono essere riordinate e scritte utilizzando i dati forniti dal testo:
5i1 i2 4i3 10
i1 6i2 3i3 0
4i 3i 12i 0
1 2 3
OOOOO
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V A V1 V A V A VB
0
R 1 R3 R4
VB V A VB VC VB V2 VC
0
R4 R5 R2
VC VC VB VC V2 VB 0
R6 R5 R2
rispettivamente per i nodi A , B , C . Anche in questo caso abbiamo un sistema lineare che,
utilizzando i dati del testo, possiamo scrivere in questi termini:
1,583V A 0,25VB 5
0,25V A 0,95VB 0,7VC 3
0,7VB 0,867VC 3
OOOOO
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11) Si progetta uno scaldabagno di capienza 20 litri, il quale deve scaldare l’acqua da 10 °C
a 60 °C. Si ha a disposizione un generatore di f.e.m. V 0 = 400 volt e resistenza interna
trascurabile; il generatore eroga al massimo una corrente di 10 Ampere. Vi è inoltre un filo
di costantana di resistività = 49 . 10 –8 ohm . m, di diametro d = 1 mm. Calcolare il tempo
necessario per il riscaldamento dell’acqua, quanti metri di filo sono necessari e quanti sono
i chilowattora di consumo, supponendo che il sistema abbia un rendimento uguale a 0,75.
OOO
Calcoliamo la quantità di calore necessaria per il riscaldamento con la relazione
fondamentale della calorimetria:
J
Q mcT 20 kg 4,186 103 50 K 4,186 10 6 J
kg K
Con questo dato si può trovare il lavoro corrispondente, che è maggiore di Q poichè
compensa la perdita ( infatti il rendimento è 0,75 ):
Q 4,186 10 6 J
L 5,581 10 6 J
0,75
L 5,581 10 6 J
L V0 it t 1395, 25 sec
iV0 10 A 400V
V0 400V
R 40
i 10 A
l RS 40 ( 0,5 10 3 m) 2
R l 64,08m
S 49 10 8 m
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OOOOO
12) Si consideri un circuito in cui un condensatore di capacità C è carico ad una d.d.p. V0;
all’istante t = 0 si connette un resistore di resistenza R. Ricavare le leggi con cui variano nel
tempo la carica e la d.d.p. del condensatore , la corrente che circola nel circuito e l’energia
dissipata sul resistore. Eseguire i calcoli in particolare per C = 2 F, V 0 = 150V ed R = 107
ohm.
OOO
Se si chiude il circuito con il condensatore ed il resistore, le cariche attraverso il resistore
passano da un’armatura all’altra del condensatore e danno perciò origine ad una corrente.
Per convenzione le cariche passano dall’armatura positiva a quella negativa.
Al generico istante t ai capi del condensatore avremo una tensione V ( t ) = R i ( t ); ma
essendo anche V ( t ) = q ( t ) / C , considerando che :
dq(t )
i (t )
dt
q( t ) dq( t ) dq dt
R
C dt q RC
t 0 q q 0 CV0
Risulta pertanto:
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t
q q0 e RC
t
q
V V0 e RC
C
t
dq V0 RC
i e
dt R
Si noti come le tre leggi seguano lo stesso tipo di variazione: una decrescita esponenziale a
partire dal valore massimo, che è quello iniziale. Questa decrescita è regolata dalla
costante di tempo : = RC.
Dopo un intervallo di tempo pari alla costante di tempo , la grandezza in esame si è
ridotta di un fattore 1/e , dopo due intervalli di tempo di un fattore 1/e 2 , etc.
In linea teorica quindi il valore zero viene raggiunto in un tempo infinito; in pratica il
condensatore risulta scarico per t dell’ordine di molte .
La potenza dissipata sul resistore si ricava in questo modo:
2
2t
V0 RC
P Ri 2 e
R
2 2t
V0 RC
dE Pdt e dt
R
t
V 2 2t CV0 2
2t
E ( t ) 0 e RC dt (1 e RC )
R o 2
Si nota che per t tendente all’infinito il termine esponenziale tende a zero, perciò alla fine
del processo tutta l’energia immagazzinata nel condensatore viene dissipata sul resistore.
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Considerando i dati forniti dal testo sarà:
RC 10 7 2 10 6 F 20 sec
q 0 CV0 2 10 6 F 150V 3 10 4 C
V0 150V
7 1,5 10 5 A
R 10
t
V 1,5 10 2 e 20
V
t
i 1,5 10 5 e 20
A
L’energia totale dissipata risulta:
1 1
CV0 2 10 6 F (150V ) 2 2,25 10 2 J
2
E
2 2
OOOOO
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L
J L J Q P dt J (m c dT )
Q
Se si esprime la massa del filo come prodotto della densità per il volume, il quale a sua
volta è dato dal prodotto della lunghezza per la sezione, la formula iniziale
sull’equivalenza calore - lavoro diviene:
2
V0 S
J d nichel l S c dT dt
liniz . (1 T )
2
V0
(1 T ) dT dt
liniz . J d nichel c
2
2 2 At
T2 T 0
avendo posto:
2
V0 (3V ) 2
A 7,25C / sec
8,8 10 3 Kg 3 108 cal
2
liniz. Jd nichel c 7,8 10 8 m ( 2m ) 2 4,186 J
cal m Kg C
1 1 2At
T1/ 2
2
In modo analogo si trova: T2 = - 519,47 °C , valore non accettabile. La temperatura del filo
dopo 40 secondi è perciò 186,13 °C.
Per rispondere alla seconda domanda si ricava la resistenza iniziale:
l 7,8 108 m 2m
Ri 0,0497
S (103 m) 2
OOOOO
i 40 A A A
J 5,66 5,66 10 6 2
S (1,5mm) 2
mm 2
m
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E rame J 1,7 10 8 m 5,66 10 6 A / m2 0,096V / m
l 200 m
V Ri i 1,7 10 8 m 40 A 19,25V
S (1,5 10 3 m)2
P V i 19,25V 40 A 770W
OOOOO
15) Una spira rigida rettangolare conduttrice, di larghezza a = 3 cm, è sospesa al giogo di
una bilancia. Il lato inferiore della spira è immerso in un campo magnetico uniforme
orizzontale ortogonale alla spira stessa. Si osserva che, inviando nella spira una corrente i
di 2 A, per far tornare la bilancia nella posizione di equilibrio occorre aggiungere sull'altro
piatto una massa di 50 mg. Supponendo che il campo magnetico interessi solo il lato
inferiore precedentemente menzionato, calcolare il modulo di B .
OOO
Il lato sottoposto all' azione del campo magnetico , essendo percorso da corrente , risente
di una forza che per ogni trattino elementare dl è data da:
dF idl B
da cui ricaviamo B:
mg 50 10 6 kg 9,8m / s 2 Wb
B 2
81,67 10 4 2 81,67Gauss
ia 2 A 3 10 m m
OOOOO
16) Un filo di alluminio di diametro d può scorrere senza attrito su due guide metalliche
parallele ed orizzontali perpendicolarmente ad esse. Il circuito ottenuto è alimentato da un
generatore di corrente di intensità costante i ed è immerso in un campo magnetico
uniforme ortogonale al piano del circuito. Ad un istante iniziale t = 0 si chiude il circuito e
si osserva che il filo si muove scorrendo sulle guide arrivando ad una distanza l = 5 mm
dalla posizione iniziale con velocità v l = 300 m/s e con una temperatura superiore di 60 °C
rispetto a quella che aveva a t = 0. Calcolare i valori della corrente e del campo magnetico.
( si suppone che il filo abbia resistenza costante e sia termicamente isolato. Si conoscono
inoltre le sue seguenti caratteristiche: d = 10 m ; calore specifico c = 220 cal/kg ; densità
= 2,7 . 103 kg/m3 ; resistività = 2,8 . 10-8 m ).
OOO
Quando il filo ( di lunghezza b e massa m ) è percorso da corrente, è sottoposto ad una
forza costante data da:
F i dl B
C
Il modulo della forza risulta: F = ibB , perciò si può ricavare la sua accelerazione:
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1 2 1 vl 2 2l 2 5 10 3 m
l atl tl tl 3,33 10 5 sec
2 2 tl vl 3 10 2 m / s
L'accelerazione risulta:
vl 300 m / s
a 0,9 10 7 m / s 2
t l 3,33 10 5 s
L JQ Ri 2 tl JmcT
j kg cal
4,186 2,7 10 3 3 ( (5 10 6 m) 2 ) 2 220 60 K
Jb cT
2
cal m kg
i2 0,986 A 2
t l b 3,33 10 5 s 2,8 10 8 m
OOOOO
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L Ri 2 t V 2 t
Q
J J RJ
OOOOO
Fe qE 2 10 9 C 5 N / C 10 8 N
La forza dovuta al campo elettrico ha direzione e verso coincidenti con quelli di E, mentre
la forza dovuta al campo magnetico ha direzione ortogonale a quella di B e verso come
l'asse z di un sistema d'assi tridimensionale con v sull'asse x e B sull'asse y.
La forza risultante sulla particella è perciò: Fr = Fe + Fm , di modulo:
2 2
Fr Fe Fm (10 8 N ) 2 (1,6 10 7 N ) 2 1,603 10 7 N
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OOOOO
19) Si consideri una bacchetta molto sottile rettilinea di lunghezza R = 20 cm. Essa è
incernierata ad un estremo e ruota attorno ad esso con una velocità angolare uniforme
di 200 rad /s. La bacchetta è immersa in un campo magnetico uniforme e costante di
modulo 2 Wb / m2 , parallelo e concorde ad ( ortogonale al piano del moto ed uscente
dal piano ). Calcolare il valore della d.d.p. che compare ai capi della bacchetta.
OOO
Chiamiamo O il punto incernierato della bacchetta e P un generico punto della bacchetta
distante r da O. In P vi è un campo elettrico dato da:
E v B ( OP) B
OOOOO
20) Un filo metallico di massa m striscia con attrito nullo su due rotaie disposte a distanza
L tra loro. Il sistema è immerso in un campo magnetico uniforme verticale. Le rotaie sono
collegate tra loro da un generatore che fa circolare una corrente di intensità costante i
lungo le stesse ( in senso ad esempio antiorario ). Calcolare:
- modulo, direzione e verso della forza agente sul filo e la velocità del filo in funzione del
tempo, considerando nulla la velocità del filo all'istante iniziale;
- sostituendo il generatore G con una batteria di f.e.m. costante E = 10 V, calcolare il valore
della velocità limite a cui tende il filo.
( si consideri: L = 20 cm, m = 150 g, i = 3 A, B = 2 T ).
OOO
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Per rispondere alla prima domanda si considera la legge F = i L x B che agisce sul tratto L
di filo mobile. Se le due rotaie sono disposte orizzontalmente sul piano, il filo mobile è
disposto ortogonalmente ad esse a sinistra e il generatore chiude il circuito a destra del
sistema, la corrente scende attraverso il filo mobile dalla rotaia superiore a quella inferiore,
il campo magnetico è ortogonale al piano e ascendente, pertanto per la legge precedente la
forza F avrà per direzione l'asse x orizzontale, il verso da destra a sinistra e il modulo dato
da:
F iL B 3 A 0,2 m 2T 1,2 N
F 1,2 N m
a 8 2
m 0,15 Kg s
iLB m
v vi at at t 8t
m s
Con la batteria con f.e.m. E costante è presente nel circuito anche una f.e.m. E ' indotta che
per la legge di Faraday vale:
d B
E ' Bv L
dt
Se indichiamo con R la resistenza totale del circuito, l'intensità di corrente nel circuito vale:
E BvL
i '
R
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E BvL B L E B 2 v L2
F 'i ' L B B L ( )
R R R
F ' B L E B 2 v L2
a '
m mR mR
E 10 V m
v 25
B L 2 T 0,2 m s
OOOOO
e2
F
4 0 r0 2
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e2 me v 2 e2 9 10 9 Nm 2 / C 2 (1,6 10 19 C ) 2 m
v 2,18 10 6
4 0 r0 2 r0 4 0 me r0 31
9,11 10 Kg 0,53 10 m 10
s
Per rispondere alla seconda domanda posso pensare ad una spira circolare di raggio r 0
disposta lungo la traiettoria dell'elettrone. Attraverso una sezione della spira passerà una
corrente data da : i = e / T , con T periodo di rotazione dell'elettrone:
Sarà perciò:
e 1,6 10 19 C
i 16
1,05 10 3 A
T 1,53 10 s
Circa l'ultima domanda si considera una spira circolare di raggio r 0 percorsa da una
corrente i; nel suo centro il modulo di B vale:
i 4 10 7 Tm / A 1,05 10 3 A
B 0 12,44T
2r0 2 0,53 10 10 m
OOOOO
22) Un'onda elettromagnetica piana sinusoidale, con frequenza = 1,5 .
102 KHz,
linearmente polarizzata, si propaga nel verso positivo dell' asse x in un mezzo avente la
stessa permeabilità del vuoto e con r = 2. Calcolare:
1) la velocità di propagazione dell' onda;
2) l'espressione del campo magnetico e la sua ampiezza, se E0 = 15 V/m;
3) determinare le espressioni in funzione del tempo del campo elettrico e del campo
magnetico se all'istante t* = 8 s nel punto di ascissa x* = 60 m il campo elettrico ha
componente E* = E0 = 15 V/m lungo l' asse y.
OOO
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Se l' onda piana è polarizzata linearmente, E è ortogonale a B e sono ortogonali alla
direzione di propagazione. Perciò se l' onda si propaga lungo l' asse x, E sarà parallelo ad
y e B a z.
Essendo l' onda sinusoidale, scriveremo:
E E0 sin ( k ( x x0 ) t ) j
1 1 c 3 108 m / s
V 2,12 108 m / s
0 0 r r r r 2
Per calcolare l' ampiezza del campo magnetico considero l' equazione di Maxwell:
B
rot E
t
Ez E y
(rot E ) x 0
y z
Ex Ez
( rot E ) y 0
z x
E y Ex
(rot E ) z k E0 cos (k ( x x0 ) t )
x y
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B
k E0 cos (k ( x x0 ) t ) k
t
k E0
B sin (k ( x x0 ) t ) k B0 sin (k ( x x0 ) t ) k
k E 0 E0 15V / m
B0 7,07 10 8 T
v 2,12 10 m / s
8
E0 sin (k ( x * x0 ) t*) E * E0
k ( x * x0 ) t * ( 2 n )
2
2 2 v 1
( x * x0 ) t * ( 2 n)
2
1
x0 x * v t * (n )
4
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I campi elettrico e magnetico in funzione del tempo sono perciò:
1
E E0 sin (k ( x x * v t * ( n ) ) t ) j
4
1
B B0 sin (k ( x x * v t * (n ) ) t ) k
4
OOOOO
23) Si consideri un’onda piana elettromagnetica che si propaga nel vuoto lungo l’asse x; il
modulo del campo elettrico è funzione della coordinata spaziale x e del tempo secondo la
relazione: E = E0 cos ( t – x/c ). Un’analoga espressione vale per il campo magnetico.
In ogni istante della propagazione il campo elettrico abbia la direzione dell’asse y e il
campo magnetico quella dell’asse z. La misura del valore medio del flusso di energia
dell’onda fornisce il valore: 35 . 10-5 W / m2.
Scritte le componenti cartesiane dei campi, calcolare:
1) i valori di E0 e B0;
2) la densità media di quantità di moto trasportata dall’onda.
OOO
I campi elettrico e magnetico avranno le seguenti componenti cartesiane:
x
E x 0 ; E y E0 cos (t ) ; E z 0
c
x
Bx 0 ; By 0 ; Bz B0 cos (t )
c
Il flusso di energia portato dall’onda è legato ad un vettore molto importante, funzione dei
campi elettrico e magnetico; è il vettore di Poynting, definito come:
1
S EB
0
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Il vettore di Poynting dà la quantità di energia che per unità di tempo attraversa l’unità di
superficie perpendicolarmente alla direzione di propagazione; dimensionalmente sarà
perciò: Joule / (sec . m2 ) = Watt / m2 .
Il valore medio del flusso di energia portato dall’onda è definito come valore medio del
vettore di Poynting. Scriveremo pertanto:
E B E0 B0 x
S cos 2 (t )
0 0 c
Questo è il modulo del vettore di Poynting. Calcoliamo ora il valore medio su un periodo:
E0 B0 1 T x E B 1 T E0 B0
Sm
0 T 0
cos 2 (t ) dt 0 0
c
0 T 2 2 0
Considerando che per un’onda piana nel vuoto valgono le seguenti relazioni:
1
E c B ; c2
0 0
c E
2 2
E0
Sm 0 0
2 c 0 2
2 S m 1/ 2 2 35 10 5W / m 2 V
E0 ( ) ( )1 / 2 0,5135
c 0 12
3 10 m / s 8,85 10 F / m
8
m
E0 0,5135V / m Wb
B0 0,171 10 8 2
c 3 10 m / s
8
m
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Riguardo alla seconda domanda ricordiamo che assieme al flusso di energia c’è anche un
trasporto di quantità di moto; per unità di volume è:
1
Q 2 S
c
( dimensionalmente : ( Joule . sec ) / m4 , che corrisponde ad una quantità di moto divisa per
un volume )
Considerando tale formula, si scriverà:
S m 35 10 5W / m 2 21 Ws
2
Qm 3,89 10
c2 (3 108 m / s ) 2 m4
OOOOO
24) Si consideri un fascio di raggi X che incide su un bersaglio. La lunghezza d’onda è pari
a = 10 pm. I raggi diffusi vengono osservati ad un angolo = 45° rispetto alla direzione
del fascio incidente. Calcolare:
- la lunghezza d’onda dei raggi X diffusi a questo angolo;
- le energie dei fotoni incidenti e diffusi;
- l’energia cinetica dell’elettrone di rinculo;
- l’angolo al quale può venire osservato.
OOO
Per calcolare la lunghezza d’onda dei raggi X diffusi utilizzeremo la formula dell’effetto
Compton, ricavata nel 1923 e che gli fruttò il premio Nobel nel 1927:
' c (1 cos )
34
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h 6,63 10 34 J sec
c 2,43 10 12 m
m0 c 9,1 10 31 Kg 3 108 m / s
Avendo la lunghezza d’onda dei fotoni incidenti e diffusi, possiamo calcolare le loro
energie:
E i m0 c 2 E d E d ( elettrone )
L’energia totale prima dell’urto è infatti data dall’energia totale del fotone + l’energia a
riposo dell’elettrone, mentre dopo l’urto fotone-elettrone all’energia a riposo dell’elettrone
si somma la sua energia cinetica.
Calcolata l’energia totale dell’elettrone dopo l’urto mediante la relazione precedente,
troveremo l’energia cinetica togliendo l’energia a riposo:
E d ( elettrone ) Ei m0 c 2 E d
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E Kd ( elettrone ) E d ( elettrone ) m0 c 2 Ei m0 c 2 E d m0 c 2 Ei E d 0,0082 MeV 8,2 KeV
Per calcolare l’angolo al quale può venire osservato l’elettrone, andremo a considerare il
principio di conservazione della quantità di moto:
p fotone p ' fotone pe
Questa è una relazione vettoriale. Considerando l’asse x su cui sta il vettore p, i due vettori
p’ e p(elettrone) formeranno con l’asse x rispettivamente un angolo e . Scompongo perciò la
relazione vettoriale precedente lungo la direzione del moto del fotone incidente e lungo la
direzione perpendicolare a questa:
Posso ricavare ad esempio sen dalla seconda equazione e cos dalla prima, poi
dividendo le due ricavo tg e quindi :
E'
sin
p ' sin c 0,1151MeV 0,707
tan 1,941 62,74
p p ' cos E E ' cos 0,1233MeV 0,1151MeV 0,707
c c
OOOOO
25) Si consideri la luce solare. Se il flusso di energia solare che arriva sulla terra è pari a
1,94 cal / ( cm2 .
min ), si chiede quanti fotoni per m 2 e al secondo raggiungono la
superficie terrestre (si assuma come lunghezza d’onda media della luce solare: = 500
nm).
OOO
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Per calcolare il numero di fotoni richiesto si dividerà il flusso di fotoni per l’energia di
ciascun fotone, considerando i dati che abbiamo a disposizione e le opportune conversioni
delle unità di misura:
1,94 4,186 J
( ) (5 10 7 m )
10 4
m 2
60 s fotoni
n fotoni 3,4 10 21 2
h hc 34
hc (6,63 10 J s ) (3 10 m / s )
8
m s
OOOOO
26) Si consideri il modello atomico di Bohr, con gli elettroni che descrivono orbite circolari
attorno al nucleo. Considerando l’atomo di idrogeno:
a) dare una relazione generale per l’energia del sistema;
b) in particolare per l’orbita più interna, si calcoli raggio ed energia minima.
OOO
Nell’atomo di idrogeno vi è una forza che agisce tra protone ed elettrone ( se trascuriamo
il contributo gravitazionale ), la forza elettrica. Considerando il moto circolare, possiamo
applicare la legge di Newton:
2
v2 1 e
F ma m e
r 4 0 r 2
1 e2
v
2
4 0 me r
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( il segno – per UP è dovuto al fatto che è energia di legame ( le due particelle si attirano ) e
il risultato è stato ricavato sostituendo in EK il valore di v2 trovato in precedenza )
L’ipotesi di Bohr fu che il raggio non potesse assumere qualunque valore, ma solo valori
tali da soddisfare una condizione di quantizzazione del momento della quantità di moto
dell’elettrone:
h
me v r n
2
n h n2 h
v ( ) v 2 2 ( )2
2
me r 2 me r 2
Sarà perciò:
n2 h 2 1 e2 n2 h
( ) r 4 0 ( ) 2 0,53 10 10 n 2 metri
2 2
me r 2 4 0 me r me e 2
2
Il raggio minimo e l’energia minima saranno quelli per l’orbita più interna, cioè per n = 1.
Se pertanto nelle formule precedenti andiamo a sostituire questo valore per n, sarà:
r0 = 0,53 . 10-10 m
E0 = - 13,585 eV
Questa è la risposta alla seconda domanda.
OOOOO
38