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Un amplificatore operazionale ideale un particolare tipo di amplificatore differenziale che gode delle
seguenti caratteristiche:
1. Guadagno differenziale di tensione infinito. Tale guadagno relativo al solo amplificatore
operazionale, senza alcun collegamento ad altri componenti esterni (in termini tecnici: ad
anello aperto oppure Open-Loop Gain). Questo implica che la tensione di ingresso V deve
essere nulla, altrimenti l'uscita assume valori infiniti, positivi o negativi.
2. Impedenza di ingresso infinita. Questo implica che le due correnti in ingresso devono essere
nulle
3. Impedenza di uscita nulla. Questo significa che la tensione di uscita (e quindi il guadagno) non
dipende dalla corrente di uscita (e quindi da eventuali resistenze collegate tra uscita e massa).
Significa anche che la corrente di uscita pu assumere qualunque valore, con verso in uscita
(source) oppure in ingresso (sink)
4. Banda infinita. Questo significa che le caratteristiche (guadagno, correnti, tensioni...) non
dipendono dalla frequenza del segnale di ingresso
Il simbolo dell'amplificatore operazionale lo stesso utilizzato per il comparatore analogico (ed anche
per l'amplificatore differenziale generico).
L'ingresso indicato nel simbolo con - detto invertente (I); l'ingresso indicato con + detto non
invertente (NI). Nel simbolo non sono in genere indicate le alimentazioni (che devono essere
evidentemente presenti nel circuito reale!)
Spesso indicato come OP.AMP. oppure AO.
Un amplificatore operazionale non pu essere utilizzato direttamente in quanto qualunque tensione
applicata agli ingressi produce idealmente un'uscita infinita, cosa evidentemente impossibile. Per
questo ogni circuito che utilizza questo componente prevede un meccanismo di retroazione negativa
che sottrae all'ingresso una parte dell'uscita, impedendo alla tensione di uscita di raggiungere valori
troppo elevati. Di seguito non verr illustrato questo concetto; basti sapere che nei circuiti che la
utilizzano sempre presente un componente (in genere una resistenza o un condensatore) tra l'uscita e
l'ingresso invertente.
Alcune osservazioni:
L'uscita in grado di erogare una corrente, entrante oppure uscente. Tale corrente deve
evidentemente essere fornita dalle alimentazioni, in genere non indicate nei circuiti ideali.
Se l'amplificatore ideale la corrente di uscita pu assumere qualunque valore (positivo o
negativo), ma in uno reale esistono evidentemente dei limiti
La tensione in uscita di un amplificatore ideale pu assumere qualunque valore (positivo o
negativo), ma in uno reale sempre compresa tra le tensioni di alimentazione
Un amplificatore operazione ideale senza componenti esterni tra uscita e ingresso invertente si
comporta come un comparatore analogico (anche se nei circuiti reali di cattive caratteristiche).
Per questo motivo il simbolo identico
Un amplificatore operazionale, insieme ad alcuni componenti esterni, viene utilizzato secondo
determinate configurazioni. Spesso qualunque circuito riconducibile ad una di queste configurazioni,
semplificando di molto l'analisi e la progettazione. Le principali configurazioni sono:
Amplificatore invertente
Inseguitore di tensione
Amplificatore differenziale
edutecnica.it
Nella figura seguente illustrato il simbolo circuitale dell'A.O. Si nota subito la presenza di due
ingressi v+ e v- detti rispettivamente, ingresso non invertente ed ingresso invertente. Il dispositivo
dotato di un'unica uscita vo. lalimentazione in genere duale con le due tensioni di alimentazione V cc=
12 15V.
Dove AOL il guadagno ad anello aperto dell'operazionale, cio il guadagno di tensione del
dispositivo senza che vi sia un collegamento circuitale fra uscita ed ingressi del dispositivo (anello di
reazione). Viene illustrata anche la costituzione interna dell'A.O. dove si evidenzia la resistenza di
ingressi Ri e il generatore equivalente di uscita AOL vi; dove vi=v+-v-.
I parametri principali di un A.O. reale paragonati ad un A.O. ideale sono schematizzati nella tabella
seguente:
Parametro Simbolo Ideale Reale
Guadagno AOL 106 circa
Resistenza di uscita Ro 0 75
Resistenza di ingresso Ri 2M
Larghezza di banda BW 1MHz
La caratteristica grafica che lega fra di loro l'ingresso e l'uscita di un A.O. reale ad anello aperto
(transcaratteristica) la seguente.
da cui si deduce che se v+>v- l'A.O. risponde con una tensione di saturazione superiore +V SAT +VCC;
altrimenti se v+- l'A.O. presenta in uscita un valore -V SAT -VCC. Esiste solo una ristretta gamma di
valori della tensione di ingresso vi dell'ordine di pochi V detta zona di funzionamento lineare o zona
attiva dove viene rispettata la relazione:
per l'A.O. reale la caratteristica in zona lineare molto ripida, tuttavia non esattamente verticale; tale
condizione si pu ottenere solo per tg = cio solo attraverso un A.O. ideale.
L'A.O. in queste condizioni pu essere usato solo per applicazioni non lineari come ad esempio
comparatore di tensione. Un'applicazione gi da subito realizzabile il rivelatore di passaggio per lo
zero il cui funzionamento illustrato in figura.
Considerando la tabella precedente l'A.O. ideale si differenzia da quello reale per avere R i=
(resistenza di ingresso infinita) questo fatto ha una importante implicazione: l'A.O. non assorbe
corrente in ingresso; cio le due correnti di offset i+=i-=0.
L'A.O. ideale si caratterizza anche per un'altra importante peculiarit: il principio della massa
virtuale; esso si concretizza nella relazione:
v+= v-
Questa equazione dovuta al fatto che nel caso ideale:
Con locuzione matematica molto sportiva si potrebbe dire che per avere un valore di tensione finito
uscita deve necessariamente essere v+=v-.
Questo significa che se uno dei due morsetti (invertente o non invertente) viene messo a massa, anche
l'altro risulta essere a potenziale zero pur non essendo fisicamente collegato a massa.
Amplificatore operazionale ad anello chiuso
L'introduzione di una rete di reazione negativa ci consente di far funzionare il dispositivo come
amplificatore. In tal caso il punto di funzionamento del dispositivo dato dal punto P: intersezione fra
la transcaratteristica dell'A.O. e la retta di carico attribuibile alla rete di reazione.
In questa circostanza la risposta del circuito pu essere resa lineare per escursioni relativamente ampie
del segnale di ingresso definibili dal progettista ed indipendenti da AOL. La retrozione negativa ha degli
effetti stabilizzatori anche sulla risposta in frequenza del dispositivo. La funzione di trasferimento di un
sistema reazionato negativamente facilmente ottenbile tramite le seguenti osservazioni.
avremo:
quindi:
la risposta in frequenza ad anello aperto di un A.O. reale come un comunissimo A741, pu essere
assimilata ad una funzione di trasferimento ad un singolo polo:
A0= guadagno a centro banda (e in continua) del blocco di andata A;
s= +j pulsazione complessa (in regime puramente sinusoidale s=j )
cio: il guadagno a centro banda diminuisce di (1+BA0) rispetto ad un sistema non reazionato A.
infinitesimali: essendo:
per cui..
di conseguenza.
Questo wikilibro illustra alcune applicazioni degli amplificatori operazionali a circuiti integrati allo
stato solido. Una notazione schematica semplificata usata, ed al lettore viene ricordato che molti
dettagli quali la scelta dei dispositivi e le connessioni delle alimentazioni non sono mostrate. I resistori
impiegati in queste configurazioni sono tipicamente dell'ordine dei k. Resistori minori di 1 k
causano un flusso di corrente eccessivo e possibile danneggiamento dei dispositivi. Resistori maggiori
di 1M causano del rumore termico eccessivo ed una eccessiva corrente di polarizzazione.
importante rendersi conto che le equazioni mostrate di sotto, che hanno attinenza con ciascun tipo di
circuito, hanno come presupposto che gli amplificatori siano ideali. Coloro che sono interessati alla
costruzione di questi circuiti per uso pratico dovrebbero consultare dei riferimenti molto pi dettagliati.
Si vedano le sezioni dei Link esterni e dei Riferimenti.
Amplificatori differenziali/sottrattore
Il circuito mostrato usato per trovare la differenza di due tensioni ciascuna moltiplicata per una
qualche costante (determinata dai resistori).
Il nome "amplificatore differenziale" non deve essere confuso col "differenziatore", pure mostrato
in questa pagina.
Differenza amplificata
Quando R1 = R2 e Rf = Rg
Amplificatore di differenza
Amplificatore invertente
Inverte ed amplifica una tensione (moltiplica per una costante negativa).
Zin = infinito (praticamente, l'amplificatore operazionale presenta una resistenza d'ingresso che
varia da 1 M a 1012 )
Amplificatore inseguitore
usato quale amplificatore separatore, per eliminare gli effetti di carico o come impedenza di
interfaccia (collegare un dispositivo ad elevata impedenza d'uscita ad un dispositivo a bassa impedenza
d'ingresso).
Vout = Vin
Zin = infinito (praticamente, l'impedenza d'entrata differenziale dell'amplificatore operativo va
da 1 M a 1012 ).
Amplificatore sommatore
Addiziona varie tensioni pesate.
quando R1 = R2 = = Rn = = Rf
Amplificatore integratore
dove Vin e Vout sono funzioni del tempo e V0 la tensione in uscita al tempo t=0.
Questo circuito pu pure venire considerato come un tipo di filtro.
Amplificatore derivatore
Esegue la derivata rispetto al tempo del segnale in ingresso.
Amplificatore comparatore
Compara due tensioni ed esplicita uno di due stati, VH e VL a seconda del risultato del confronto.
Vout = VH per V1 > V2
Amplificatore strumentale
Combina una impedenza d'entrata elevata ed altre peculiari caratteristiche che riducono il rumore di
fondo ed assicurano una accuratezza elevata nelle misurazioni
Trigger di Schmitt
Il trigger (grilletto) di Schmitt un circuito comparatore particolare. Ha una tensione d'ingresso ed una
tensione d'uscita. L'uscita pu essere o alta o bassa. Quando la tensione applicata si trova al disotto di
una data soglia, l'uscita alta, mentre diventa bassa quando essa si trova al disopra di una soglia a
livello pi elevato. Quando l'ingresso si trova a transitare tra le due soglie l'uscita mantiene il suo
valore per una virtuale isteresi.
Giratore o simulatore di induttanza
Simula un induttore
Vedasi l'articolo
Raddrizzatore di precisione
Si comporta, nei confronti del carico, come un diodo ideale. Il carico, nel diagramma, rappresentato
dal resistore RL.
Logaritmi
La relazione tra la tensione in ingresso Vin e quella in uscita Vout la seguente
in cui IS la corrente di saturazione del diodo.
Dato per idealizzato l'amplificatore, il suo terminale positivo a massa, cosicche la corrente attraverso
il resistore R ed il diodo
Posto Vd = Vout, uguagliate le equazioni (1) e (2), l'inversa della equazione ottenuta
Esponenziali
La relazione tra la tensione in ingresso e quella in uscita data da
dove IS la corrente di saturazione del diodo.
La tensione d'uscita
Gli Amplificatori operazionali
digilander.libero.it
L'amplificatore operazionale come circuito integrato uno dei circuiti lineari maggiormente usati.
Grazie alla produzione in larghissima scala, il suo prezzo sceso a livelli talmente bassi da renderne
conveniente l'uso in quasi tutte le possibili aree applicative.
L'amplificatore operazionale un amplificatore in continua: ci significa che esiste una continuit
elettrica fra ingresso e uscita; il nome di "operazionale" dovuto all'uso per cui era nato tale
amplificatore, e cio il funzionamento all'interno di elaboratori analogici per l'esecuzione di operazioni
matematiche.
Nella sua forma pi semplice (figura 1), un amplificatore operazionale composto essenzialmente da
uno stadio d'ingresso, da un secondo stadio amplificatore differenziale e da uno stadio di uscita in
classe AB, del tipo "emitter follower".
figura 2 - l'amplificatore LM741 nelle vesioni in contenitore metallico tondo ed in contenitore plastico
Dual In Line
Per l'identificazione dei vari piedini si fa riferimento agli schemi della figura 2, dove i piedini sono
raffigurati visti da sopra; nel caso del tipo tondo, il numero 8 corrisponde alla tacca presente
sull'involucro metallico.
Per tener fede all'indirizzo soprattutto pratico di questo corso, non ci dilungheremo sulle equazioni
caratteristiche e sulle problematiche progettuali degli amplificatori operazionali, ma li tratteremo come
un'unit funzionale, dotata di ingressi e uscite, con determinate caratteristiche.
peduto.it
Per capire le numerose caratteristiche di un Amp. Op., opportuno prendere in esame il Data Sheet
(foglio dati), dello stesso, come riportato nei manuali tecnici forniti dal costruttore.
Il foglio dati contiene di solito le seguenti informazioni:
1) Una descrizione generale dell'Ampl.Op.
2) Uno schema del circuito interno
3) La configurazione dei piedini del dispositivo
4) I valori massimi assoluti
5) Le caratteristiche elettriche
6) Le curve tipiche di comportamento
VALORI MASSIMI
PARAMETRI DI INGRESSO
1) Tensione di offset in ingresso (VOS)
E' la tensione che deve essere applicata ad uno dei terminali di ingresso per produrre una tensione di
uscita
uguale a zero. Un Ampl.Op. ideale ha una tensione d'uscita nulla.
La tensione di sbilanciamento (offset) principalmente dovuta allo stadio di ingresso dell'Ampl.Op..
Esso di solito costituito da un amplificatore differenziale, e poich esistono sempre delle piccole
differenze realizzative tra due transistor che costituiscono la coppia differenziale questo fatto determina
delle diversit tra le tensioni continue di soglia B-E Vbe dei due transistor e quindi un offset di
tensione.
L'offset di tensione, che risulta di solito compresa tra 0,5 e 5 mV negli Ampl.Op. in commercio (per
il 741 tra 2 e 6 mV), pu essere compensato principalmente in due modi:
inserendo tra i due ingressi, invertente e non invertente, un'apposita rete di compensazione e
ricercando il punto di offset nullo mediante un potenziometro;
collegando tra due terminali appositamente previsti per la compensazione della tensione di
offset una resistenza variabile di valore compreso, a secondo dei casi, tra 10 e 100 K e
regolando tale resistenza, con l'Ampl.Op. a riposo, fino ad annullare la sua tensione di uscita.
ALTRI PARAMETRI
ESERCITAZIONE
ALCUNE APPLICAZIONI
Lo scopo di questa esercitazione quello di vedere il comportamento degli Ampl.Op. in alcune sue
tipiche applicazioni e, nello stesso tempo mettere in evidenza come semplice il passaggio
dall'elettronica con
componenti discreti, all'elettronica con componenti integrati.
In particolare si vedranno i seguenti circuiti:
1. Inseguitore di tensione
2. Comparatore analogico
3. Trigger di Schmitt
4. Multivibratore astabile
1. Inseguitore di tensione
L'inseguitore di tensione realizzato con Ampl.Op. rappresenta un caso limite di un amplificatore non
invertente, ossia il caso in cui la resistenza di retroazione R2 vale zero, quando, cio, c' un
collegamento diretto tra uscita e ingresso invertente.
In questo caso il rapporto R2/R1 avr sempre valore zero, qualunque sia il valore di R1, per cui, tanto
vale non metterla e considerare quindi il suo valore infinito.
La formula del guadagno sar quindi:
cio:
e in queste condizioni ci sar in uscita una perfetta riproduzione del segnale d'ingresso.
Lo schema elettrico il seguente:
La caratteristica di questo circuito di non avere collegate resistenze n in ingresso, n in retroazione,
per cui, essendo (per l'Ampl.Op.) l'impedenza di ingresso elevatissima e quella d'uscita bassissima,
esso trova applicazione laddove necessario disaccoppiare (BUFFERare) un segnale dal suo carico.
Per verificarne il funzionamento, una volta realizzato il circuito sulla bradboard, si applica all'ingresso
non invertente un segnale qualsiasi (ad esempio 2Vpp a 500Hz) e si andr a visualizzare su un
oscilloscopio a doppia traccia sia il segnale d'ingresso che quello di uscita e si leggeranno i valori:
Vi = ....V Vu = ....V
Si cambieranno poi i valori del segnale d'ingresso (sia la tensione che la frequenza) per verificare se il
guadagno cambia.
Quando si fa uso di questo circuito bisogna tener conto non tanto della risposta in frequenza, quanto
soprattutto dello slew-rate preferendo se necessario operazionali pi veloci.
2. Comparatore analogico
Lo studio del circuito comparatore ci permetter di comprendere meglio il funzionamento del trigger di
Schmitt e del multivibratore astabile.
Il comparatore un circuito in grado di confrontare la tensione di ingresso con una tensione di
riferimento ed realizzato con un Ampl.Op. con ingresso differenziale e ad anello aperto.
Lo schema di principio il seguente:
Schema di principio del comparatore analogico
Se ipotizziamo di collegare all'ingresso non invertente una tensione fissa di riferimento Vi2 = VRIF,
avremo che quando
Vi1 > VRIF
la tensione differenziale VD avr valore positivo rispetto a VRIF e per il comportamento
dell'amplificatore invertente avremo:
Vu = -AVD
ma essendo il guadagno ad anello aperto elevatissimo, basta un piccolo valore di V D per portare in
saturazione l'operazionale e quindi avere:
Vu = -VS
essendo VOUTMAX generalmente coincidente con VS (tensione di alimentazione).
Sar il contrario di quanto detto per:
Vi1 < VRIF
e quindi in uscita avremo:
Vu = +VS
Il ragionamento e il risultato saranno analoghi se invece colleghiamo all'ingresso invertente la tensione
fissa di riferimento e facciamo variare Vi2.
In questo caso per avremo che Vu sar in fase con VD e quindi anche con Vi2.
A proposito di questo circuito c' da aggiungere che la saturazione positiva (+V S) e la saturazione
negativa (-VS) non saranno sempre immediate, come pure non detto che si raggiungano sempre i
valori +VS e -VS, ci a causa del comportamento reale dell'Ampl.Op..
Per verificare il comportamento del comparatore analogico vedremo come esso converte un'onda
sinusoidale (ad esempio di 200 Hz, 3Vpp) all'ingresso invertente e visualizzeremo con un oscilloscopio
a doppia traccia sia l'ingresso che l'uscita.
Si visualizzer in uscita un segnale ad onda quadra sfasato di 180 rispetto al segnale sinusoidale
d'ingresso.
Dopo aver fatto ci, invertiremo i collegamenti di ingresso, collegando l'ingresso invertente a massa e il
segnale sinusoidale all'ingresso non invertente.
Con l'oscilloscopio si visualizzer in uscita un segnale ad onda quadra in fase con il segnale
sinusoidale d'ingressso.
Si raccomanda di tenere in considerazione il valore della tensione di uscita in rapporto alla tensione di
ingresso.
Si pu cambiare la tensione di ingresso per vedere se varia la tensione di uscita.
Si pu anche cambiare la frequenza per vedere come influisce sullo SLEW-RATE.
Il segnale ad onda quadra che si ha in uscita pu essere utilizzato anche per comandare integrati digitali
TTL.
Basta usare una interfaccia costituita da una resistenza ed un diodo zener da 5,1V:
3. Trigger di Schmitt
Il TRIGGER di SCHMITT un commutatore elettronico che trasforma segnali analogici in segnali
rettangolari.
Il circuito realizzato con gli Ampl.Op. un tipo di comparatore, pi precisamente un comparatore
con isteresi la cui uscita pu assumere solo due valori ben distinti e commuta da un valore all'altro solo
in corrispondenza di 2 tensioni di soglia, la tensione di soglia inferiore V Si per segnale d'ingresso
decrescente e, la tensione di soglia superiore VSs per segnale d'ingresso crescente; la differenza tra
queste due tensioni rappresenta la tensione di isteresi o zona morta.
Il trigger di Schmitt, in modo analogo al comparatore, pu essere realizzato sia in configurazione
invertente (quella pi usata) portando il segnale all'ingresso invertente, sia in configurazione non
invertente, portando il segnale all'ingresso non invertente; ovvio che l'uscita sar in fase o meno
(rispetto alla Vi) a secondo della configurazione scelta.
Noi analizzeremo solo la configurazione invertente.
Lo schema il seguente:
In esso si nota subito che la reazione viene effettuata sull'ingresso non invertente, in questo modo si
sfrutta l'amplificazione, che il circuito con reazione positiva, pu dare.
La tensione di uscita sar:
Vu = A ( Vi+ - Vi- )
Ma siccome il guadagno A elevatissimo, quando la tensione all'ingresso invertente supera il valore di
tensione (positivo) dell'ingresso non invertente, l'uscita assume il valore massimo negativo che viene
mantenuto fino a quando la tensione all'ingresso invertente non scende al di sotto del valore di tensione
(negativo) presente all'ingresso non invertente e a quel punto si ha la commutazione al valore massimo
positivo.
La tensione presente all'ingresso non invertente, rappresenta quindi la tensione di soglia, che, a secondo
del segno della tensione di uscita, sar tensione di soglia superiore o inferiore.
Se chiamiamo P il punto di giunzione tra R2 ed R1 con l'ingresso non invertente, avremo che:
cio la tensione di soglia dipende dai valori delle resistenza del partitore R 1 ed R2, assumendo la Vu,
sempre il valore massimo (positivo o negativo) della tensione di alimentazione.
Possiamo quindi dire che per:
avremo Vu = + VOUT
e per:
avremo Vu = - VOUT
Per verificare il funzionamento del trigger si realizzer il circuito come in figura utilizzando, ad
esempio, i seguenti valori di resistenza:
R1 = 47K
R2 = 470K
R3 = 10K
Si applicher poi, all'ingresso un generatore di segnali sinusoidali che dia, ad esempio, un segnale con f
= 200Hz e ampiezza 3 Vpp e si visualizzer all'oscilloscopio sia il segnale d'ingresso che il segnale
d'uscita (accoppiamento DC).
Si legger il valore della tensione di uscita e si calcoler la tensione di soglia:
La tensione di isteresi, come gi detto, rappresenta la differenza fra le due tensioni di soglia (inferiore e
superiore) ed in sostanza uguale a:
VISTERESI = 2VSOGLIA
Per verificare all'oscilloscopio se i valori si ritrovano, si sovrappongono le due forme d'onda e su quella
corrispondente al segnale d'ingresso si leggeranno i valori delle tensioni di soglia:
VSi = .....V ; VSs = ....V ;
Anche in questo caso si varier la frequenza del segnale d'ingresso per vedere l'influenza dello slew-
rate.
4. Multivibratore astabile
Il multivibratore astabile un circuito che fornisce in uscita un segnale rettangolare periodico la cui
frequenza di commutazione dallo stato alto allo stato basso, dipende dai valori dei componenti del
circuito.
Esso pu essere realizzato sia con componenti discreti, che con porte logiche e sia anche con gli
Ampl.Op.; il principio sempre quello di retroazionare all'ingresso, con una rete RC, il segnale
d'uscita.
Lo schema con gli Ampl.Op. il seguente:
Come si vede, il circuito simile al trigger di Schmitt in confine invertente, al quale oltre alla reazione
positiva ottenuta tramite il partitore R2-R1, si aggiunge una retroazione negativa tramite la rete RC che
porta la tensione al morsetto invertente.
Se riteniamo valide le argomentazioni fatte prima, a proposito del trigger di Schmitt, possiamo dire che
per:
avremo Vu = +VOUT
e per:
avremo Vu = -VOUT
dove
Rr = 10 K
R1 = 4,7 K
R2 = 10 K
C = 0,1 F
Sulla forma d'onda del segnale di uscita si potr misurare il valore del periodo T e quindi ricavare la
frequenza, confrontando il risultato con quello calcolato:
Si potranno poi, misurare i valori +VOUT e -VOUT per verificare se l'operazionale satura in modo
simmetrico.
Se sovrapponiamo le due forme d'onda, possiamo misurare, su quella della Vc, la tensione di soglia
superiore e inferiore e confrontarla con il valore calcolato.
Per avere in uscita valori perfettamente simmetrici e diversi da V OUT, basta collegare 2 diodi zener di
valore uguale come nello schema che segue:
T1 T2
collegata tra l'uscita dell'operazionale e l'ingresso invertente al posto della Rr, e con Ra Rb.
In queste condizioni, quando l'uscita alta il diodo D1 interdetto, mentre D2 conduce e la costante di
tempo sar:
1 = Rb * C
quando l'uscita commuta ad un valore basso, D2 sar interdetto e D1 conduce, quindi la costante di
tempo sar:
2 = Ra * C
Noi consideriamo l'operazionale ideale, per cui esso non assorbe corrente ai morsetti di ingresso v + e v-;
inoltre risulta essere v+=v-.
oppure :
Amplificatore operazionale non invertente
d'altra parte, per il solo tratto che va dal morsetto non invertente a
massa avremo:
sostituendo i
oppure:
Amplificatore differenziale
sapendo che:
cio
Nel secondo caso, cortocircuitando E1, Le resistenze R3 ed R4 non sono percorse da corrente, il circuito
viene, cos a semplificarsi come illustrato e diventa una configurazione invertente.
Il circuito rappresentato risponde a questa esigenza: esso infatti presenta un guadagno unitario,
elevatissima resistenza di ingresso e bassissima resistenza di uscita. Si pu determinare facilmente il
guadagno Av considerando che, grazie al corto circuito virtuale la tensione v 0 coincide con v+ ed
uguale a v- ;
dal momento che v- collegato direttamente all' uscita si a evidentemente v0=vi ; cio AV=1.
Sommatore invertente
morsetto v- che per il principio della massa virtuale si trova a 0V (v -=v+=0). Tale resistenza pu essere
dunque ignorata e tolta dal circuito. In questo caso, avremo una configurazione puramente invertente
che risponde:
avremo:
se tutte le resistenze sono uguali: V''o=E2.
quindi la tensione che otterremo in uscita sar:
con
Il principale criterio di progettazione di un trigger invertente dato dalla seguente equazione ottenuta
sottraendo membro a membro le due precedenti.
che come dire che il rapporto fra le due resistenze determinato dall'ampiezza del ciclo e dalle
tensioni di saturazione.
Qui sotto riportiamo il comportamento del dispositivo in relazione ad un segnale di ingresso periodico
e non periodico.
Trigger non invertente (a ciclo diretto)
La sua configurazione pi semplice la seguente:
da cui otteniamo:
Pu essere studiato come nel caso precedente
del circuito invertente.
cio:
Supponiamo che inizialmente l'operazionale, in uscita si trovi a livello logico alto, con il condensatore
scarico, quest'ultimo inizier a caricarsi cercando di raggiungere il valore di tensione VOH; ma quando
raggiunger il livello di tensione
otteniamo:
per cui:
Durata dell'impulso