Sei sulla pagina 1di 10

TERZA PROVA DI LABORATORIO

MISURE CON OSCILLOSCOPIO DIGITALE SU


AMPLICIFCATORE OPERAZIONALE IN
CONFIGURAZIONE IN CATENA CHIUSA
DATA: 25 MAGGIO 2022

GRUPPO A
Bonatesta Ludovica
Carrozzini Pierantonio
Carrozzo Sara
Guerrieri Giuseppe
Leopizzi Matteo
Maselli Lorenzo
Mazzotta Alessio
Padula Jason
Pellegrino Giulia
Piscopo Alessandro
Rollo Marco
Vergari Cosimo

DOCENTE: PROF. ANDREA MARIA CATALDO

RICHIAMI TEORICI
1.1 L’AMPLIFICATORE OPERAZIONALE

L’amplificatore operazionale è un circuito integrato analogico, dotato di due morsetti di ingresso, uno
invertente e uno non invertente e uno di uscita, due di alimentazione continua (+V cc e -Vcc) e due per
l’eliminazione dell’offset. (Figura 1)

L’amplificatore operazionale può essere di due tipi: Open Loop e Closed Loop. Nel primo caso non
vi è retroazione, il guadagno di tensione del dispositivo senza che vi sia un collegamento circuitale
dipende dal livello di tensione dell’uscita e dell’ingresso differenziale (che deve essere limitata in un certo
campo di variabilità), esso è elevato perciò incline ad essere instabile, per evitare ciò si inserisce in un
circuito retroazionato (Closed Loop).

Si sfrutta la configurazione dell’op- amp ad anello chiuso invertente quando si vuole sfasare di 180° il segnale
in ingresso, altrimenti se non si vuole uno sfasamento, si sfrutta la configurazione dell’op amp ad anello chiuso
in configurazione non invertente.

N.B: Ha un guadagno elevato, che però si riduce alle alte frequenze.


Configurazione invertente:

Configurazione non invertente:

Se si considera un op-amp ideale si noteranno caratteristiche diverse rispetto al caso ideale, quali:

Guadagno ad anello aperto AOL =  (amplifica senza limiti i segnali applicati)

Impedenza di uscita ZO = 0 (VO indipendente dal carico)

Impedenza di ingresso ZI =  (non assorbe corrente di ingresso)

Larghezza di banda BW =  (gestisce i segnali ad alta frequenza)

Per quanto riguarda le uscite, la tensione in output di offset idealmente è 0 per la bassa impedenza d’uscita.
Tuttavia, nella realtà, ci sono alcune asimmetrie che rendono la tensione di offset diversa da 0. Per tornare al
caso ideale, in corrente continua si può agire sugli appositi terminali di offset oppure applicando una
tensione differenziale piccola sull’ingresso invertente del dispositivo. In regime alternato non è necessario
utilizzare i terminali di offset ma un condensatore fra uno stadio e l’altro del circuito

Figura 1

(Agendo sui terminali di offset con un trimmer, si regola la tensione d’uscita continua di offset, in modo da
riportarla a 0).
Per ottenere il massimo guadagno ad una determinata frequenza, o la massima frequenza difunzionamento
con un determinato guadagno, si tiene conto di un importante parametro: il GBWP (Gain Bandwidth
Product). Esso è il prodotto tra la frequenza di taglio a -3dB dell’op-amp ad anello aperto e il suo guadagno.

GBWP = AOL * BW

Un’ultima caratteristica importante dell’oscilloscopio è il CMRR (rapporto di reiezione di modo comune): è


il rapporto fra il guadagno dell’ingresso differenziale ad anello aperto e il guadagno dell’ingresso di modo
comune (ossia con ingressi in fase). Esso amplifica, anche in minima parte, la media tra letensioni d’ingresso,
ma si vorrebbe in realtà amplificare solo la differenza tra i segnali in entrata.

Dunque, caratterizziamo idealmente i guadagni dell’amplificatore operazionale delle varie configurazioni.


MATERIALE E STRUMENTI
2.1 DATASHEET µA741CD
In generale possiamo considerare, per valori di tensione di alimentazione compresi fra
±Vcc=± (9÷15) V, una tensione di uscita pari a
Vout= Vcc -2
A cui corrisponde una tensione di ingresso massima

pari a (12-2 V) /22 = 450 mV

Inoltre, osserviamo il GBWP dal datasheet: in corrispondenza dell’amplificazione di 0 dB, abbiamo una
frequenza di taglio di 1 MHz.

2.2 DESCRIZIONE OPERATIVA

2.1.1. Realizzazione del circuito con OP-AMP

Il circuito seguente per la caratterizzazione dell’op-amp è stato realizzato su scheda elettronica:

Di seguito lo schema circuitale con annessa la presenza dei jumper


2.1.2. Effetti di saturazione: il clipping

In un sistema elettronico, definiamo “saturazione” il fenomeno per cui un segnale


elettrico non può assumere valori oltre una certa soglia.

In particolare, quando un amplificatore è spinto a produrre un segnale in uscita più


elevato della tensione di alimentazione, questo risulterà in "clipping", ovvero
l’operazionale amplificherà il segnale solo fino alla massima capacità, dopo la quale
a quest’ultimo sarà applicato un taglio (clips) e perciò non potrà essere amplificato
ulteriormente.

Il segnale extra oltre la capacità dell'amplificatore è semplicemente tagliato, con una


risultante tipica assimilabile ad un'onda quadra.
Nel circuito considerato, le resistenze R6 (tra ingresso invertente dell’amplificatore ed
il pin di uscita)ed R12 (tra ingresso invertente dell’amplificatore ed ingresso
dell’amplificatore) determinano il guadagno in catena chiusa dell’amplificatore, che
vale:

Ateorico= (-R6/R12).

La resistenza R14 posta tra l’ingresso non invertente e massa serve per non
collegare direttamentel’ingresso non invertente a massa, ma ad un valore di
resistenza prossimo a quello dell’ingresso invertente.

Nel nostro caso, nonostante la tensione massima in ingresso V iMAX fosse 450 mV,
abbiamo visto sull’oscilloscopio che l’output era in saturazione; quindi, abbiamo
abbassato ad una tensione di 100mV. Successivamente abbiamo continuato la
ricerca della frequenza di taglio.

Compensazione della tensione di offset

Idealmente, un amplificatore differenziale alimentato con una tensione duale e con


ingressi collegati entrambi a massa dovrebbe fornire in uscita una tensione pari a
0 V. In realtà, invece, esistono sempre delle asimmetrie interne di funzionamento che
danno origine ad una piccola tensione d’uscita, detta “tensione di offset”.

Sperimentalmente, l’effetto dell’offset può essere osservato alimentando


l’operazionale e non fornendo alcun segnale agli ingressi. Operativamente,
sull’oscilloscopio, visualizziamo solo il canale al quale è collegata l’uscita
dell’amplificatore operazionale. Il segnale è in continua, con sovrappostoun segnale di
rumore: per questo, è opportuno eseguire una misura mediata della tensione efficace
(RMS).

Nella pratica, per annullare l’offset, si utilizza il trimmer: tramite un cacciavite, si


ruota la vite finquando non vengono letti valori dell’ordine di pochi µV.

Nel nostro caso misuriamo una tensione di offset pari a

VrmsOFFSET= 3,5 mV.

Dunque, girando il cacciavite, facciamo tendere il valore di questa tensione a 0, ottenendo

VrmsOFFSET= 400 µV
ELABORAZIONE DEI DATI OTTENUTI

3.1 OSSERVAZIONI E CONCLUSIONI

Legenda dati misurati:


 f(Hz): frequenza del segnale in ingresso
 Vin,max[mV] : tensione massima in ingresso prima di entrare in zona di saturazione
 CH1[mV]: valore di tensione picco-picco in ingresso misurato dall’oscilloscopio
 Kv1[mV/div]: risoluzione canale 1
 CH2[mV]: valore di tensione picco-picco in uscita misurato dall’oscilloscopio
 Kv2[mV/div]: risoluzione canale 2

f[Hz] Vin,max[mV] CH1[mV] Kv1[mV/div] CH2[V] Kv2[V/div]


100 100 189,1 50 4,180 1

Poiché il guadagno del circuito retroazionato NON dipende dalla frequenza


(entro una certafrequenza cosiddetta di taglio), consideriamo

A(teorico) = -R6/R12=22

(valutato in unità, non in decibel, con segno negativo in riferimento allo

sfasamento di 180°).Possiamo confrontare FTsperimentale con FTteorica,

ottenibile dal GBWP presente nel datasheet.

FTteorica =GBWP/Ateorica= 1M/22= 45Hz

Misurando con l’oscilloscopio le tensioni di ingresso e di uscita sul canale CH1 e CH2,
otteniamo

Asperimentale = -Vout/ Vin= 22,10


Per ottenere la frequenza di taglio, consideriamo il valore del guadagno alla
frequenza di taglio,cioè

A(-3dB) = Asperimentale / √2 = 15,62

Sperimentalmente, posizioniamo i cursori orizzontali dell’oscilloscopio in modo che


misurino una tensione Vpp pari a quella che si avrebbe con il guadagno A(-3dB),
ovvero:

Vout(-3dB) = A(-3dB) . Vin = 15,62 . 0,189 = 2,95 V

Ftteorica = GBP/A = 1MHz/22,10 = 45,25 kHz


Per la valutazione sperimentale della frequenza di taglio, si impostano i due cursori
orizzontali dell’oscilloscopio in corrisponde di questo valore di tensione. Si procede
quindi a variare la frequenza del segnale fino a che il segnale in uscita visualizzato
sull’oscilloscopio non risulta tangente ai due cursori orizzontali.

La frequenza di taglio trovata sperimentalmente è troppo bassa rispetto al valore teorico che ci
aspettiamo perché stiamo inserendo nel circuito una tensione di ingresso circa pari a quella
massima possibile prima di andare in zona di saturazione.

Per ottenere una misura migliore, diminuiamo la tensione di ingresso. Otteniamo i seguenti dati:

16

14
Modulo (dB)

12

10

100 1'000 10'000 100'000 500'000 600'000


700'000
Frequenza (Hz)

3.2 VALUTAZIONE DELL’INCERTEZZA

Consideriamo il datasheet dell’oscilloscopio per la valutazione dell’incertezza (operiamo come


nell’esperienza per la caratterizzazione del filtro RC).
F (Hz) uvi% uvo% ua%
100 6,003602161 5,45454545 11,45814762
1000 6,03075686 5,49199085 11,52274771
7000 6,009615385 5,59440559 11,60402098
9000 6,012626516 5,58139535 11,59402186
10000 6,034396058 5,58139535 11,61579141
15000 6,112469438 5,76923077 11,88170021
20000 6,047777442 6,03015075 12,0779282
25000 6,268937415 6,28272251 12,55165993
30000 6,010819475 6,66666667 12,67748614
50000 6,020469597 8,63309353 14,65356312
100000 6,015640666 15,5239327 21,5395734
700000 6,087662338 5,41809644 11,50575878

3.3 VALUTAZIONE DELLO SFASAMENTO

Per determinare lo sfasamento tra i due segnali si può ricorrere alle figure di Lissajous, in particolare, la più
semplice figura è la curva di equazione:

Dove la pulsazione ω è la stessa per entrambe le sinusoidi.

La curva si ottiene rappresentando sull’asse x la funzione x(t) e sull’asse y y(t). Ad esempio, la figura può essere
rappresentata tramite un’ellisse come nella figura seguente, dove l’altezza Ya è pari a 2B, mentre l’altezza Yb
è 2Bsin(Φ).

sin(Φ) = Yb / Ya Φ = arcsin (Yb / Ya)

Potrebbero piacerti anche