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Politecnico di Bari

Corso di Laurea in Ingegneria Elettrica

Esame di impianti elettrici

LE PROTEZIONI DEI GENERATORI E TRASFORMATORI; OSCILLAZIONI PENDOLARI.

Docenti : Prof.Ing. P. Pugliese , Prof.Ing. M. Bronzini

Studenti : Bove Sabino Francesco , DElia Antonio

PROTEZIONI DEI GENERATORI E DEI TRASFORMATORI


Introduzione
La protezione delle linee di trasmissione e distribuzione uno dei capitoli pi interessanti e difficili della tecnica delle protezioni, ma la protezione delle macchine altrettanto importante. I guasti si verificano meno frequentemente sulle apparecchiature di stazione che sulle linee, ma, quando si verificano, producono danni di notevole entit, che richiedono pi tempo e spese per essere riparati che non i guasti sulle linee. La scelta delle protezioni deve essere quanto mai attenta poich un non corretto intervento dei rel altrettanto pericoloso quanto un mancato intervento.La non necessaria sconnessione dal sistema di un generatore pu sovraccaricare il resto del sistema e provocare oscillazioni pendolari pericolose per il sincronismo delle altre macchine. Daltro canto la mancata sconnessione in presenza di guasto pu causare danni di notevole entit al generatore. La rapidit di intervento ha, in tal caso, una importanza fondamentale per limitare la entit del danno e diminuire la durata di interruzione del servizio.

PROTEZIONE GENERATORI Premessa


Nei generatori si possono verificare una gran variet di condizioni anormali, come cortocircuiti o interruzioni negli avvolgimenti o nei collegamenti del generatore alle sbarre, sovracorrenti, funzionamento da motore, guasti nel circuito deccitazione , velocit anormali, riscaldamento anormale, funzionamento squilibrato, aumento anormale o diminuzione anormale di tensione ai morsetti, perdita del sincronismo. Quindi il sistema di protezione di un generatore costituito da una somma di singoli sistemi di protezione, ciascuno dei quali fa fronte ad un guasto o ad un funzionamento anomalo ben definiti dalla macchina.

Il generatore costituisce una delle parti pi delicate e costose del sistema elettrico; perci, quando si pensa alla sua protezione, si prendono in considerazione oltre ai guasti ed ai funzionamenti anomali, anche le eventuali lunghe indisponibilit e i forti costi di riparazione che seguono. Quando si verifica un corto circuito sugli avvolgimenti di armatura o sui collegamenti del generatore, linterruttore che collega il generatore alle sbarre deve essere aperto immediatamente per evitare inconvenienti al servizio sul resto della rete e per interrompere lalimentazione al guasto da parte degli altri generatori della rete. Ma ci non sufficiente. Contemporaneamente il circuito di campo deve essere aperto in modo che il generatore non alimenti il guasto da s. Pochi generatori hanno un interruttore trifase addizionale per sconnette gli avvolgimenti dal neutro in modo da aprire anche il circuito delle correnti di guasto, poich a causa del lento smorzarsi del flusso e a causa del magnetismo residuo, anche dopo aver aperto linterruttore sul circuito di campo, continua a fluire corrente nel circuito delle correnti di guasto sullarmatura. Occorre inoltre interrompere il flusso del fluido motore al motore primo e talvolta introdurre delle coppie frenanti. Infine pu essere pompato nella macchina del biossido di carbonio per spegnere incendi dellisolamento accesi dallarco di guasto e ravvivati dal movimento del rotore.

Classificazione guasti
I guasti tipici di un generatore possono essere suddivisi in tre categorie: 1. guasti interni; 2. guasti esterni; 3. funzionamenti anomali; Per i guasti del tipo 1. i sistemi di protezione coinvolti comandano il blocco della macchina e direttamente lo scatto della stessa, il rel di blocco esplica le seguenti funzioni principali: apertura dellinterruttore di macchina; apertura dellinterruttore di campo; messa in cortocircuito dellavvolgimento di campo, eventualmente controeccitandolo; chiusura del distributore della turbina; messa in funzione di dispositivi di raffreddamento ausiliari;

emissione di un allarme con indicazione della protezione intervenuta. I guasti interni nei generatori si verificano negli avvolgimenti di macchina e nel sistema di regolazione della tensione. Possono essere di tipo monofase rilevati tramite protezione di terra statorica oppure tra le spire della stessa fase, o plurifasi rilevati per mezzo di protezione differenziale. Per i guasti del tipo 2. i sistemi di protezione intervengono con unazione di scatto del generatore cio viene comandata lapertura dellinterruttore di gruppo e vengono azionati i sistemi di regolazione per mantenere il gruppo ai giri nominali pronto a rientrare in servizio. Infine per i guasti del tipo 3. le azioni sono differenziate in base al tipo di anomalia presentatasi nel funzionamento della macchina.

La protezione differenziale del generatore


La protezione contro i cortocircuiti tra le fasi e tra una fase e la carcassa nel circuito darmatura realizzata per mezzo di un rel differenziale ad alta velocit, che confronta le correnti ai due estremi della macchina per ciascuna fase.

Assenza di guasto interno

K2I2 I2 I2

K2I2

A IR=0

A IR=0

K1I1 I1 I1

K1I1

ASSENZA DI GUASTO INTERNO (I1 = I2) : Nel caso di trasformatori di corrente perfettamente uguali K1=K2=K K2 I2 - K1 I1 + IR=0 IR =(K1 K2) I1=0 Nel rel non circola corrente quindi la protezione non interviene. Nel caso reale K1 K2 IR =( K1- K2) I10 nel rel circola una corrente che potrebbe provocare scatti intempestivi. PRESENZA DI GUASTO INTERNO ( I1+Ig I2 ): K2 I2- K1 I1 -K1 Ig - IR=0 IR = K1 Ig. Il rel percorso da una corrente tale da eccitarlo, quindi la protezione interviene. (N.B.: I1 ed I2 sono correnti che rileviamo rispettivamente sui terminali di ingresso e uscita dellavvolgimento di una fase in assenza di guasto e quindi risultano eguali.) 4

Normalmente le due correnti sono eguali, ma durante un corto circuito interno sono diseguali. La differenza delle due correnti si manifesta in presenza di un corto circuito tra le fasi o tra una fase e la terra (se il generatore ha il neutro atterrato) ed eccita il rel amperometrico R (fig.1). In generale i due TA non solo non avranno rapporto di trasformazione perfettamente eguale K1 K2 fig.1, ma tale rapporto varier secondo due curve distinte per i due TA, al variare della corrente primaria fig.2.

Ad evitare perci lintervento non corretto del rel per guasti eterni, senza peraltro impedirgli di intervenire per cortocircuiti interni di lieve entit, lo si provvede di bobine antagoniste. Se continuassimo ad usare il solo rel amperometrico fig. 1, per ottenere la selettivit occorrerebbe diminuire la sensibilit del rel per aumentare il valore minimo di corrente per il quale il rel chiude il circuito di sgancio dell interruttore. Lo schema del rel differenziale percentuale quello di fig.3

Corrente nella bobina di scatto:


I b = K1 I1 K 2 I 2

Corrente nella bobina antagonista: K I + K1 I1 Ia = 2 2 2 In caso di guasto esterno o sovraccarico (I1 = I2): K 2 I 2 + K1 I1 > K1 I1 K 2 I 2 2 quindi la bobina antagonista si oppone allapertura. In caso di guasto interno (I1 > I2): K 2 I 2 + K1 I1 < K1 I1 K 2 I 2 2 quindi interviene la bobina di scatto.
k1 I 1 + k 2 I 2 mentre la bobina di 2

La bobina antagonista percorsa dalla corrente

scatto percorsa dalla corrente k1 I 1 k 2 I 2 se k1 e k2 sono i rapporti di trasformazione dei due TA. Lintervento del rel avviene quando la corrente nella bobina di scatto supera una certa percentuale della corrente nella bobina antagonista. Quando la macchina ha il neutro atterrato tramite impedenza, ed in genere il valore di tale impedenza scelto in modo da limitare il valore massimo delle correnti di guasto a circa 30 A, un contatto a massa vicino al neutro produrr una corrente di corto circuito molto piccola, anche per la piccola f.e.m. dellavvolgimento cortocircuitato, la protezione differenziale non sufficientemente sensibile per sentire tali guasti. In tal caso si ricorre alla cosiddetta protezione ti terra statorica (fig. 4).

Protezione di terra statorica


Un criterio per rilevare il contatto a terra degli avvolgimenti quello di affidarsi alla corrente omopolare generatasi nel guasto.

Il tipo pi semplice quello di fig. 4a in cui viene rilevata la corrente di sequenza omopolare che circola durante un guasto a terra. Infatti il guasto monofase a terra genera una corrente di sequenza omopolare che si richiude verso terra attraverso il circuito di atterramento, tale corrente sar rilevata dal TA che ha il suo secondario collegato al rel R che quindi verr eccitato. Come per la protezione precedente, anche in questo caso la protezione non ricopre lintero avvolgimento statorico, ma solo circa il 90%, risultando insensibile nei confronti dei guasti verso il neutro. Inoltre ricordando che la caratteristica della macchina sincrona non lineare, ma presenta la saturazione, le correnti prodotte nel normale esercizio sono dotate di componente di terza armonica (150 Hz) che hanno caratteristica omopolare e che quindi si richiudono verso il ramo di atterramento interessando il rel R e azionando intempestivamente le protezioni. Per superare tali limiti vengono proposte e protezioni in fig. 4b e 4c. Per evitare linflusso delle terze armoniche di corrente che hanno carattere omopolare si deve usare lo schema di fig. 4b usando un rel elettrodinamico alimentato da una delle tensioni concatenate, nella quale non compaiono terze armoniche.Infatti la coppia del rel elettrodinamico proporzionale al valor medio delle correnti isofrequenziali che attraversano le due bobine, inoltre il primario del TV preleva una tensione concatenata quindi depurata di componenti omopolari, presentando sempre sul secondario una tensione a 50 Hz.

Quindi in assenza di guasto il TV sulla resistenza di atterramento prelever una tensione a 150 Hz, allora non essendo le due correnti nelle bobine del rel alla stessa frequenza il valor medio della coppia del rel sar nullo. Invece in presenza di guasto fase terra il TV sul ramo di atterramento prelever una tensione ( 3zIo dove Io la componente omopolare della corrente di guasto) di 50 Hz cos facendo le due bobine del rel elettrodinamico saranno attraversate da correnti alla stessa frequenza, eccitando il rel che attiva la bobina di sgancio. Si pu estendere la protezione al 100% dellavvolgimento immettendo una f.e.m nel circuito delle correnti di sequenza omopolare (fig.4c ) in modo da aumentare le correnti di cortocircuito una fase a terra e renderle rilevabili quando il numero di spire coinvolto piccolo. Se lalternatore collegato in parallelo ad altri, per evitare lintervento delle protezioni degli altri alternatori e viceversa si dota lalternatore di un rel direzionale di sequenza omopolare, alimentato dalla tensione e dalla corrente di sequenza omopolare (fig.4d).

I generatori il cui centro non atterrato sono rari, ma laddove ve ne siano, un contatto di una fase a massa deve essere rilevato con un rilevatore elettrostatico, poich

le correnti di guasto sono in tal caso molto piccole, limitate alle piccole correnti capacitive che interessano le fasi sane. Esistono in commercio anche dei rel direzionali di terra basati sul prodotto tensione corrente omopolare per la protezione di alternatori a neutro isolato.

Protezione contro i corto circuiti tra le spire della stessa fase


La protezione contro i cortocircuiti fra le spire di una stessa fase viene ottenuta rilevando la componente di sequenza omopolare delle tensioni fase terra prodotte dal generatore (fig. 5). E necessaria una protezione separata perch i rel finora visti non possono avvertire i guasti che si verificano tra le spire della stessa fase; infatti il corto circuito di alcune spire di una fase non introduce una differenza tra le correnti in entrata ed in uscita nellavvolgimento della fase guasta in grado di far intervenire la protezione differenziale, n origina uno squilibrio tale nelle tensioni omopolari da provocare lintervento del rel di tensione omopolare. Quindi un cortocircuito fra le spire di una stessa fase pu produrre danni notevoli, in quanto per essere rilevato dalle protezioni considerate precedentemente dovrebbe evolversi in cortocircuito tra due fasi o tra la fase e la massa e nel frattempo le forti correnti locali che si producono nelle spire guaste possono anche danneggiare il nucleo, saldando fra loro alcune lamine.

Un altro metodo per rilevare un cortocircuito tra spire di una stessa fase ed anche altri guasti dissimetrizzanti basato sul fatto che ogni dissimetria, eccetto il cortocircuito trifase, delle correnti statoriche crea una componente di sequenza negativa. Essa ruota alla stessa velocit del campo di reazione di armatura, ma in direzione opposta, inducendo nel circuito di campo una corrente a frequenza doppia. Questa corrente pu essere rilevata da un rel, opportunamente accordato, nel circuito di campo, collegato con un rel direzionale di sequenza negativa che chiude un contatto ogni volta che avviene un guasto interno alla macchina ma non si ecciter per guasti esterni. La protezione contro le sovratemperature ha carattere preventivo per avvertirci quando la macchina ha raggiunto anche solo in sua parte valori di temperatura pericolosi. Le cause principali di riscaldamento eccessivi sono i guasti nel circuito di ventilazione, guasti nellisolamento dei bulloni che stringono le lamine. I mezzi di protezione consistono nel rilievo della temperatura dingresso e di uscita del mezzo refrigerante, nel rilievo della temperatura allinterno delle cave di statore mediante termocoppie, termistori o termometri a resistenza o, infine nelluso del rel ad immagine termica. Questultimo tipo di protezione, consiste nel rilevare la temperatura di un corpo, che, in opportuna scala , costituisca limmagine termica della macchina. Il corpo viene riscaldato da un avvolgimento percorso da una corrente proporzionale a quella della macchina ed esso si tiene conto sia delle perdite nel rame che di quelle nel ferro le quali producono un riscaldamento eguale a circa il 30% di quello prodotto dalle perdite nel rame. Il rel deve presentare le stesse costanti di tempo della macchina in modo che la sua curva termica non ritardi rispetto a quella della macchina, ma anzi la preceda. Questo un vantaggio rispetto ai rilevatori indicati in precedenza i quali presentano un certo ritardo. Protezione contro le sovratensioni. A parte le sovratensioni transitorie causate da fulmini o altro, altre sovratensioni sono associate con gli aumenti di velocit o possono essere causate da guasti al regolatore di tensione. Nei moderni turbo alternatori , i regolatori di tensione agiscono in modo sufficientemente rapido da prevenire serie

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sovratensioni sia quando si interrompe il carico sul generatore e la tensione ai morsetti aumenta a causa dellaccelerazione. Nei sistemi mossi da turbine idrauliche turbine a vapore. Il miglior sistema di protezione composto da un rel istantaneo che interviene per aumenti di tensione del 25% 40% ed ununit a tempo dipendente che parte per sovratensioni del 10%. Entrambe queste unit devono essere compensate per variazioni di frequenza. Protezioni antincendi. La protezione per macchine ventilate in un ciclo aperto, consiste nella chiusura della finestra di presa daria per ventilazione. Nelle macchine raffreddate in un ciclo chiuso, si pompa biossido di carbonio nel circuito di ventilazione. Le macchine ad idrogeno sono autoprotette contro gli incendi. Altre protezioni riguardano il controllo del buon funzionamento del circuito di refrigerazione, dei cuscinetti,ecc, ma esorbitano la sfera delle protezioni che qui vogliamo esaminare. o a gas tuttavia, laccelerazione maggiore perch serve pi tempo per staccare il motore primo che non nel caso delle

Protezioni per circuito rotorico


Il circuito rotorico generalmente non atterrato. Un contatto a massa non ha perci nessuna influenza, ma un secondo contatto a massa aumenta la corrente in una parte dellavvolgimento (fig.6) e pu sbilanciare anche il flusso al traferro provocando vibrazioni che posso causare danni seri.

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If Ef Ef

If

fig.6

Dal primo schema si vede che con un solo contatto a terra lavvolgimento continua ad essere interamente percorso dalla corrente di eccitazione If. Nel secondo schema parte dellavvolgimento di eccitazione non viene percorso da corrente If perch il doppio contatto a terra provoca una seconda via per questa corrente. Occorre perci dare lallarme quando vi il primo contatto a massa. La protezione pu essere realizzata come in fig. 7.Come si vede dal circuito di campo si derivato un ramo verso massa nel quale viene fornita una tensione in c.a. , in assenza di guasto il rel non viene percorso da corrente, mentre viene percorso da corrente al verificarsi di un guasto verso terra del circuito di eccitazione. La capacit serie serve ad isolare la terra dal circuito di eccitazione. Al primo contatto a terra il rel R attraverso da una corrente alternata e fa scattare un segnale dallarme in modo che loperatore intervenga, appena possibile, per eliminare il guasto.

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Il disinserimento del generatore per questo tipo di guasto segnalato dallarme pu essere gestito in modo pi cautelativo tale da non procurare pericolose oscillazioni pendolari tra gli altri generatori connessi. A tal proposito introduciamo a titolo di esempio gli step di un possibile intervento per scollegare un generatore con un guasto verso massa del circuito di eccitazione che lavora in parallelo con altri. Se per esempio ho 4 macchine da 400 MW ciascuna che stanno erogando 250 MW se una di queste deve andare in manutenzione devo trasferire questi 250 MW ( potenza apparente ) sulle altre macchine che stanno in parallelo, cio devo trasferire potenza attiva e reattiva sugli altri generatori che restano in funzione. Per annullare la potenza reattiva devo ovviamente regolare la corrente dei circuiti di eccitazione della macchina da disconnettere e delle macchine che restano connesse ,cio man mano che la potenza reattiva Q viene ridotta ad una viene convogliata sulle altre, fin quando il modulo della fem interna del generatore da disconnettere risulta uguale al modulo della tensione ai morsetti fig. 8

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P
Ef Ef

Ef P=0 V

Q'

V Q=0

Fig. 8 Descrizione vettoriale della messa fuori servizio di un generatore sincrono nel piano delle prestazioni (P,Q).

Vediamo nel primo grafico la situazione iniziale della macchina da disconnettere, dal secondo grafico vediamo loperazione di regolazione della corrente di campo che si conclude quando |Ef|=|V|, infine si vede come Ef ,azzerando la potenza attiva in ingresso, si sovrappone a V.

Fatto questo posso annullare la potenza P attiva diminuendo la potenza del motore primo collegato al generatore e man mano aumentando la potenza dei motori primi degli altri generatori in funzione. Cos facendo la fase della fem interna del generatore da disconnettere varier rispetto a quella della tensione a morsetti fino a diventare in fase con questa ultima fig.8 quindi la macchina sta ora lavorando in condizioni di parallelo a vuoto da qui si pu passare alla normale procedura di disconnessione.

Protezione contro i carichi squilibrati


Le correnti di sequenza negativa che circolano in condizioni di squilibrio nello statore inducono correnti a frequenza doppia nel rotore. Se il grado di squilibrio molto grande si possono verificare sovrariscaldamenti nel rotore. Il tempo che il rotore pu sopportare una tale condizione inversamente proporzionale al quadrato dellampiezza della corrente di sequenza negativa: I22t=k ove k varia da 7 per turboalternatori a 60 per macchine a poli salienti raffreddate ad aria. La capacit dei grossi generatori a sopportare correnti di sequenza negativa diventa sempre pi piccola con laumentare

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delle potenze nominali. Occorre perci un rel di protezione che abbia una caratteristica tempo di intervento corrente del tipo I22t=k che si avvicini quanto pi possibile a quella della macchina poich se importante sconnettere la macchina quando k viene superato, altrettanto importante non toglierla dal servizio quando non necessario. Si usano rel alimentati da un filtro a sequenza negativa e composti da ununit istantanea di allarme e da ununit a tempo inverso di allarme ritardata da un timer per evitare allarmi non necessari in caso di squilibrio di breve durata nel carico.

Funzionamenti anormali
Esaminiamo ora alcune condizioni anormali che non sono collegate direttamente con lo statore o solo col rotore, come per la mancanza di eccitazione, il funzionamento da motore o la perdita del sincronismo. La mancanza di eccitazione pu avvenire per diversi motivi: 1. Perdita di campo nelleccitazione principale 2. Corto circuito di campo 3. Guasti alle spazzole 4. Mancata chiusura dellinterruttore di campo 5. Errori manuali Quando ad un generatore viene a mancare la sua eccitazione, esso aumenta un po la sua velocit ed agisce come generatore ad induzione fig. 9.

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Il generatore cerca di portarsi ad uno scorrimento tale da ripristinare lequilibrio tra potenza meccanica in ingresso e potenza elettrica erogata. I turboalternatori tendono in queste condizioni a sovrariscaldare il rotore a causa delle forti correnti che si inducono nelle gabbie smorzatrici (gli avvolgimenti smorzatrici non sono progettati per sopportare permanentemente un transitorio di corrente). Inoltre la corrente magnetizzante che la macchina richiede alla rete pu arrivare fino a 2 4 volte la corrente nominale secondo lo scorrimento raggiunto, aumentando cos la temperatura dello statore.Quindi la macchina richiede improvvisamente alla rete una potenza reattiva che pu arrivare fino a 2 4 volte della sua potenza nominale. Leffetto combinato della potenza reattiva improvvisamente richiamata dalla rete, e della potenza reattiva non pi fornita, causa di una buca di tensione nelle zone limitrofe al generatore stesso. Questi effetti appena citati consigliano di distaccare il generatore che ha perduto la sua eccitazione. Lassenza del campo pu essere rilevata da un rel di minima corrente nel circuito di campo, ma molti generatori lavorano entro limiti di corrente d'eccitazione piuttosto vasti e perci un tale rel pu costituire un pericolo, cio non permette al generatore di funzionare a corrente d'eccitazione di basso valore come accade nel caso della messa in tensione di una linea a vuoto. Un altro modo lutilizzo del rel di massima resistenza rotorica mediante la misura del rapporto
Vecc = R che controllano che la resistenza del circuito di Iecc

eccitazione non diventi infinita per annullamento Iecc. Il rel che d migliore affidabilit un rel ad ammettenza o un rel direzionale ad impedenza la cui caratteristica sia nel semipiano a reattanza negativa. Il funzionamento da motore del generatore impedito da un rel wattmetrico sensibile che interviene non appena si innesca un flusso di potenza della linea al generatore dello 0,5%. Quando il generatore perde il sincronismo limpedenza misurata da un rel distanziometrico varia descrivendo sul piano delle impedenze una certa curva disegnata in fig.10. Si predispongono due rel ad impedenza di tipo particolare, cio tali da

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misurare la componente dellimpedenza in una certa direzione, in modo tale che se limpedenza assume il valore corrispondente alla caratteristica di uno dei due suona un allarme o si apre un interruttore.

Impedenza della linea

Rel di impedenza di un certo angolo (Blinders)

R Curva di oscillazione

PROTEZIONE DEI TRASFORMATORI Introduzione


In questa sezione ci occuperemo della protezione dei trasformatori di grande potenza, o meglio di trasformatori di interconnessione ,dei trasformatori elevatori di gruppo e dei trasformatori di distribuzione AT/MT. Per trasformatori di distribuzione MT/BT (400 kVA 800 kVA) la protezione viene affidata alle stesse protezioni delle linee a media tensione cui sono allacciati, oppure mediante fusibili. Il trasformatore di potenza una delle macchine elettriche pi importanti negli attuali sistemi di potenza, sia per la sua relativa semplicit costruttiva, sia per la sua affidabilit. Il grado di affidabilit dipende da diversi fattori come unadeguata progettazione, cura costruttiva, e con protezione e relativa manutenzione. laffiancamento di un adeguato sistema di

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Con unadeguata progettazione si intende isolamento dei lamierini e degli avvolgimenti, rinforzando i conduttori contro i cortocircuiti e fornendo la macchina di buone connessioni elettriche. Con cura costruttiva si intende evitare in fase di costruzione dei vari componenti della macchina danni fisici quali urti o incisioni dei cavi, evitare che corpi estranei (residui della lavorazione) rimangano nel cassone. Con un adeguato sistema di protezione e relativa manutenzione, infine, si intende controllo periodico dellefficienza dei rel, dei livelli degli oli, controllo delle temperature raggiunte dagli avvolgimenti, etc.

Classificazione dei guasti


I guasti possono essere suddivisi in due grandi categorie: guasti per funzionamento in sovracorrente e guasti per cortocircuiti esterni, in ogni caso il trasformatore deve essere disconnesso quando si verificano tali guasti e solamente dopo un determinato tempo durante il quale altre protezioni hanno operato. Per protezione primaria di un trasformatore si intendono tutte quelle protezioni atte a prevenire o controllare levoluzione di condizioni di guasto interno verso danni pi gravi. I guasti interni sono molto seri, e quasi sempre sono accompagnati da incendi a causa degli oli utilizzati per il raffreddamento, che se riscaldati producono gas infiammabili. Questi guasti possono essere distinti in due gruppi: 1. gruppo a): guasti elettrici che causano immediatamente seri danni, e che solitamente sono accompagnati da uno sbilanciamento delle correnti e delle tensioni. A questo gruppo appartengono: guasti fase-fase o fase-terra tra terminali di alta e bassa tensione guasti fase-fase o fase-terra tra avvolgimenti di alta e bassa tensione guasti tra le spire dello stesso avvolgimento.

2. gruppo b): guasti detti anche incipenti, sono guasti che inizialmente sono di piccola entit ma che lentamente evolvono in guasti pi seri. A questo gruppo appartengono: inadatte connessioni elettriche o rottura dellisolante dei lamierini

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un

inadeguato

raffreddamento

causa

del

inefficienza

sopravvenuta dellimpianto, quali abbassamento del livello dellolio, tanto da privare le bobine superiori della parte principale del loro isolamento e raffreddamento. inefficienti collegamenti tra trasformatori messi in parallelo.

Generalmente, per il gruppo a, molto importante che lequipaggiamento guastato possa essere isolato il prima possibile dopo che il guasto si manifestato, non solo per limitare i danni, ma anche per minimizzare il tempo durante il quale il sistema di tensione sollecitato. Infatti un prolungato tempo caratterizzato da bassa tensione pu causare una perdita di sincronismo tra le macchine rotanti, e se questo accade, leccessivo passaggio di corrente pu fare intervenire altri rel a protezione dei generatori distaccandoli dalla rete. I guasti di tipo b, non sono di natura seria, ma causano guasti pi gravi col perdurare. Risulta evidente che i sistemi di protezione utilizzati per i guasti di tipo a non sono generalmente usati per i guasti di tipo b.

La protezione differenziale del trasformatore


La protezione contro i cortocircuiti interni nei trasformatori di elevata potenza viene ottenuta tramite rel differenziale percentuale che confronta le correnti di fase nel circuito di alta tensione con le correnti di fase nel circuito di bassa tensione. Queste due correnti sono diseguali gi in condizioni normali o durante i guasti esterni a causa del rapporto di trasformazione e delle differenti connessioni sui due lati (stella-triangolo, ecc). Quindi un cattivo collegamento dei riduttori pu far intervenire intempestivamente il rel o fare mancare lo scatto quando invece voluto. I collegamenti devono essere fatti e controllati in due tappe successive: 1. controllo di fase 2. controllori rapporto Per quanto riguarda il controllo di fase bisogna ricordare che la protezione differenziale sente la differenza vettoriale delle correnti; occorre quindi collegare i TA in modo da compensare leventuale sfasamento introdotto nelle correnti dal gruppo cui appartiene il trasformatore. La differenza nei collegamenti viene controbilanciata collegando gli

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avvolgimenti secondari dei TA a stella sul lato a triangolo e a triangolo sul lato a stella (fig. 11), riportando cos in fase le correnti che uscenti dal trasformatore da un lato allaltro avevano subito uno sfasamento dovuto al collegamento degli avvolgimenti di macchina. In realt i TA potrebbero essere collegati anche in modo diverso per far fronte al controllo di fase ma con linconveniente (grave) di rendere la protezione insensibile ai guasti esterni monofase a terra, e per questo motivo non utilizzata. Una volta stabilita la connessione dei TA per far fronte allo sfasamento introdotto dalla macchina, ci si deve preoccupare di compensare la differenza di ampiezza introdotta dal trasformatore di potenza, in modo da presentare corrente differenziale nulla nel caso di funzione a regime o di guasto esterno. Le correnti confrontate dal rel, che sono le correnti secondarie di due TA, vengono rese eguali nelle condizioni anzidette usando TA di differenti rapporti di trasformazione sul lato alta e bassa tensione

Trasformatore di adattamento Y-Y

Se K il rapporto di trasformazione del trasformatore, K e K i rapporti di trasformazione dei TA (reperibili in commercio) rispettivamente dal lato MT ed AT, si hanno sul secondario dei TA i seguenti valori di corrente I 2MT =KI1n ed I2AT =KI2n e quindi affiche il rel non scatti in assenza di guasto deve essere verificata: KI1n= KI2n = K(K I1n ) cio K/K=K (*). Dallesempio numerico si ricava K=0.075 e K/K= 0.1 quindi introduco un trasformatore di adattamento Y-Y di rapporto 1/0.75 tale da adattare i due gruppi di TA alluguaglianza (*).

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I rel differenziali usati per la protezione dei trasformatori non possono essere calibrati per una differenza percentuale cos bassa come per i generatori, per parecchi motivi: 1) essendo i due TA sui lati di differente tensione nominale, essi non possono avere caratteristiche identiche come due trasformatori aventi lo stesso rapporto e dello stesso tipo e durante guasti esterni il loro rapporto pu scostarsi in modo diseguale dai valori nominali. 2) il rapporto di trasformazione richiesto pu essere tale non essere rispettato da TA standard. Per ristabilire le eguaglianze delle correnti da questo punto di vista si usa in generale un trasformatore di adattamento inserito sui circuiti secondari dei TA (vedi fig.11 con esempio) , con opportuno rapporto spire. 3) il rapporto di trasformazione di alcuni trasformatori di potenza pu essere alterato 10% per mezzo di variazione del numero di spire e non possibile fare altrettanto con i TA in modo da seguire tali variazioni. Per questi motivi, la differenza percentuale non viene pi fissata al 10% come nei rel per generatori, ma deve raggiungere il 25% 30% della corrente pi piccola che attraversa le bobine antagoniste. Spesso si inseriscono trasformatori di adattamento su ambedue i secondari dei TA principali; si usa questa tecnica per bilanciare meglio le correnti avendo in questo modo a disposizione una maggiore gamma di valori per affinare il controllo di rapporto. Ai TA ausiliari viene affidato anche il compito del controllo di fase scegliendo opportunamente i collegamenti tra i loro avvolgimenti. Nel caso di forti sovraccarichi dovuti a cortocircuiti esterni al trasformatore pu circolare una corrente nel rel differenziale e determinare scatti intempestivi della protezione. Per evitare ci bisogna ridurre la sensibilit del rel, o meglio utilizzare dei rel compensati.

Effetti della corrente di inserzione


Quando un trasformatore viene collegato ad una sorgente di tensione si verifica un transitorio di corrente magnetizzante ,che pu raggiungere un valore di corrente anche 10 volte maggiore della corrente nominale e che si smorza con una costante di tempo anche fino a 2 secondi. La presenza della corrente magnetizzante che costituisce

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una differenza tra la corrente entrante e la corrente uscente e come tale circola nel rel differenziale, rende necessario ridurre la sensibilit della protezione. Occorre porre rimedio a questo inconveniente altrimenti non saremmo mai in grado di mettere in servizio un trasformatore protetto con differenziale, in quanto non appena chiuso linterruttore da un lato il differenziale interverrebbe mandando in blocco la macchina. Anche riducendo la sensibilit della protezione, non si ancora fuori pericolo di scatti intempestivi allatto della messa in servizio del trasformatore per effetto della sovracorrente di inserzione (magnetizzante). I fattori che controllano lampiezza e la durata del flusso sono tanti, quali: la dimensione del gruppo trasformatore; la dimensione del sistema di potenza; la resistenza del sistema dallorigine del gruppo; il tipo di materiali utilizzati nel trasformatore (es. il tipo di ferro); storia precedente del trasformatore (flusso residuale );

Lampiezza della corrente massima varia col punto dellonda di tensione nel momento di chiusura e con la polarit e lampiezza del magnetismo residuo. Lo smorzamento della corrente transitoria particolarmente lento se lavvolgimento primario direttamente in parallelo con un altro trasformatore che sia gi in servizio. Consideriamo ora la situazione esemplificativa dellinserzione a vuoto di un trasformatore; a regime il flusso nel ferro in quadratura in ritardo rispetto alla tensione applicata. Allatto della inserzione, il flusso passa dal valore R al valore di regime. Se il trasformatore viene inserito esattamente nellistante in cui londa sinusoidale di tensione di alimentazione passa per il suo valore massimo, istante cui corrisponde, in regime permanente, un valore nullo per il flusso, non si ha nessun fenomeno transitorio di rilievo e la corrente magnetizzante, partendo dal valore zero corrispondente al flusso nullo, segue la sua normale curva di regime permanente.

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fig.12 Se viceversa, il trasformatore viene inserito in un istante in cui la tensione non ha valore massimo, in particolare ha valore nullo, il flusso in quello istante dovrebbe assumere valore non nullo, in particolare massimo. Non potendo viceversa il flusso cambiare istantaneamente valore, e dovendo quindi partire in ogni caso dal valore zero, che aveva fino allistante dellinserzione, si ha un periodo transitorio nel quale al flusso sinusoidale del regime permanente si aggiunge un flusso transitorio con andamento esponenziale e di valore massimo e contrario a quello che avrebbe il flusso permanente nellistante dellinserzione. Il fenomeno transitorio ha una durata di due o tre secondi. dopo un semiperiodo dallinserzione il flusso pu raggiungere un valore teoricamente doppio quello massimo M di regime permanente. Data linevitabile forte saturazione del ferro in queste condizioni, la corrente magnetizzante pu assumere allora anche valori elevatissimi.

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In regime di saturazione, praticamente come se avessimo un nucleo in aria; cio linduttanza offerta dallavvolgimento del trasformatore diviene estremamente piccola. Ci richiama una corrente di valore elevato per produrre il flusso transitorio presente.

fig13

Se invece nel trasformatore presente un flusso residuale rimasto da una precedente carica, a seconda del proprio segno, potrebbe essere o aggiunto o sottratto dal flusso totale, aumentando o diminuendo lampiezza della corrente magnetizzante. La corrente di inserzione si smorza nei cicli successivi per effetto della resistenza R dellavvolgimento primario del generatore equivalente che alimenta il trasformatore; cos i trasformatori installati pi vicini al gruppo generatore sono pi soggetti a fenomeni di transitori di inserzione pi lunghi di quelli inseriti pi lontano poich la resistenza delle linee di collegamento smorza velocemente la corrente. Infine si vuol sottolineare che nella nostra trattazione dellinserzione del trasformatore abbiamo in effetti semplificato il fenomeno, che in realt molto pi complesso: si hanno flussi residui diversi sulle tre colonne, valori diversi delle

componenti unidirezionali delle tre correnti di fase etc. Infatti il circuito equivalente non ha una costante di tempo fissa poich il rapporto R/L varia, variando linduttanza che passa da valori iniziali molto bassi (ferro completamente saturato) a valori pi alti man mano che le perdite smorzano il fenomeno

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C poi un transitorio simile, ma meno importante, quando la tensione ai capi del trasformatore si ristabilisce dopo leliminazione di un guasto esterno, anche in questo caso comunque, siamo in presenza di un flusso transitorio governato dalle stesse leggi dellinserzione appena viste.

Metodi per prevenire lintervento non necessario delle protezioni allatto dellinserzione
La corrente magnetizzante tende a far intervenire non correttamente i rel differenziali. Un rel a bassa velocit, differenziale, del tipo ad induzione non risente alcun fastidio, ma i rel ad alta velocit che sono necessari per considerazioni di stabilit, presentano problemi seri a tal riguardo. Per evitare lintervento non corretto per corrente magnetizzante allinserzione di un trasformatore, sono stati impiegati alcuni metodi, come la desensibilizzazione iniziale del rel, luso di coppie antagoniste create dalle armoniche, luso di rel con raddrizzatori, ossia reetifier relay. Il primo metodo diminuisce la sensibilit del rel differenziale per un breve intervallo di tempo dopo la chiusura dellinterruttore nel circuito primario. Per consentire la sconnessione del trasformatore, se per caso si sviluppa in esso un guasto al momento delleccitazione, si permette lapertura dellinterruttore durante lintervallo iniziale se c sia una corrente differenziale, sia una considerevole diminuzione di tensione; questo metodo comporta degli inconvenienti quali: la protezione differenziale troppo desensibilizzata pu non avvertire certi guasti che si verificano con piccole correnti si allungano di molto i tempi di eliminazione dei guasti Il rel con blocco da parte delle armoniche (armonic restrain relay) ha un avvolgimento di scatto che attraversato solo dalla componente fondamentale della corrente ed una bobina antagonista che viene attraversata dalla componente continua e dalle armoniche. Sia la componente continua che le armoniche hanno grande ampiezza durante il transitorio di inserzione. Il terzo tipo di protezione utilizza il fatto che la corrente transitoria di inserzione costituita da corrente pulsante unidirezionale di polarit positiva o negativa, mentre le

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correnti di guasto sono alternate. Nel circuito di sgancio dellinterruttore previsto quindi un contatto che si chiude solo quando si in presenza di corrente alternata. Quindi nella taratura della protezione differenziale bisogna tenere conto di diversi fattori quali: la corrente di magnetizzazione del trasformatore agisce come una debole corrente di guasto nel circuito differenziale una non precisa valutazione del rapporto di trasformazione fa si che circoli sempre una piccola corrente nel circuito differenziale se il trasformatore di potenza che si vuole proteggere a rapporto di trasformazione variabile, altera lequilibrio del rel La somma di questi ed altri fattori fa si che la sensibilit della protezione del trasformatore venga regolata per valori compresi nellintervallo che va dal 25% al 50% della corrente nominale del rel.

Altri sistemi di protezione


Uno tra i guasti pi frequenti nei trasformatori il cortocircuito di un avvolgimento verso massa. Il guasto non istantaneo, ma inizialmente si manifesta con una perforazione dellisolante verso il cassone, con una corrente di guasto inizialmente debole,e quindi non avvertibile dalla protezione differenziale. Non solo ma la percentuale di avvolgimento protetto dalla protezione differenziale e funzione del tipo di atterramento del neutro che pu essere: rigidamente atterrato; a terra tramite impedenza; isolato.

Nel caso del neutro rigidamente atterrato, la percentuale di avvolgimento protetto dipende dalla sensibilit della protezione differenziale. Nel caso del neutro a terra tramite impedenza, la percentuale dellavvolgimento protetto dipende oltre che dalla sensibilit della protezione differenziale, anche dal valore della resistenza di atterramento del neutro che limita la corrente che si chiude nel circuito di guasto.

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Nel caso del neutro isolato, la percentuale dellavvolgimento isolato dipende anche dal piano di messa a terra della rete che alimenta il guasto, e dal tipo di connessione delle bobine del trasformatore (triangolo-stella, stella-triangolo). Per eliminare il pi velocemente possibile la situazione di guasto verso massa degli avvolgimenti del trasformatore, si deve utilizzare una protezione pi sensibile della differenziale. Il rel pi utilizzato specie nei paesi anglosassoni il rel di terra ristretta Per la protezione contro i guasti a massa, si pu utilizzare la protezione di terra, realizzabile con un rel amperometrico collegato tra il cassone del trasformatore (isolato) e la terra mediante un opportuno TA. La protezione di terra non necessaria in presenza di protezioni differenziali, ma vantaggiosamente utilizzabile per la protezione di trasformatori di media potenza data la sua economicit ( infatti realizzabile con un solo TA a fronte di sei TA della protezione differenziale). Osserviamo che il cassone isolato per evitare che una eventuale corrente di guasto fluisca verso terra by-passando la protezione, in oltre per reti a neutro isolato la protezione di terra non utilizzabile essendo in questo caso la corrente di guasto molto minore.

Rel Buchholz
Un altro metodo efficace di protezione contro i guasti interni il rel a sviluppo di gas Buchholz che utilizza il principio che un guasto interno produce calore e decompone i materiali, solidi o liquidi, producendo gas. Un guasto incipiente produce del gas lentamente, mentre i guasti pi pericolosi producono rapidamente grandi quantit di gas aumentano la pressione nel cassone. Tale rel ha due elementi, uno dei quali viene messo in funzione da lenti accumuli di gas, rilevando cos un guasto incipiente e facendo suonare un allarme, ed un elemento di intervento rapido che risponde alla pressione del flusso del gas ed apre immediatamente gli interruttori quando si verifica un guasto pi serio. Vi sono due varianti del rel Buchholz; un tipo per installazione sul condotto che dal cassone porta al conservatore dolio,ed un secondo tipo per installazione direttamente sul cassone.

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Il principio di funzionamento facilmente comprensibile anche dal disegno fig.14

Molti sono i vantaggi offerti dal rel Buchholz ed in particolare la possibilit di rilevare guasti nel loro primo stadio di sviluppo in modo che si possa ripararli con meno

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spesa ed in meno tempo. Esso non influenzato dalla corrente di eccitazione alla inserzione, semplice e poco costoso. Unanalisi del tipo di gas prodotto pu gi permetterci di localizzare grosso modo se il guasto interessa gli avvolgimenti o se stato interessato il nucleo. Il minimo tempo di intervento nel rel Buchholz di 0,1 sec circa ed un tempo medio di 0,2 sec., che un tempo di intervento molto lungo. Perci per guasti di una certa entit occorreranno i rel elettrici per assicurare un intervento pi pronto lasciando al Buchholz il compito di avvertirci soprattutto per guasti incipienti, difficilmente evidenziabili con altri tipi di rel, ed il compito di protezione di riserva. Nel caso di piccoli trasformatori sono usati i rel di sovracorrente sia per protezione contro i sovraccarichi che contro i guasti. Occorre in genere una unit istantanea per i guasti di una certa entit ed una unit a caratteristica inversa (I 22t=k) per sovraccarichi e guasti di non grande entit. Altra protezione contro i sovraccarichi pu essere fornita dai rel termici i quali dovrebbero rispondere alla temperatura del rame perch gli avvolgimenti hanno una costante di tempo minore che non il nucleo o lolio. Se un trasformatore viene sovraccaricato oltre il limite previsto, la temperatura dei suoi avvolgimenti pu raggiungere temperature tali da danneggiare gli isolanti e provocare guasti interni. La protezione di massima corrente non utilizzabile poich non permette di sfruttare la sovreccitabilit dei trasformatori. Infatti i trasformatori possono sopportare sovraccarichi di durata limitata senza che vengano raggiunte le temperature limite nei materiali attivi. Anche in questo caso si usa il rel ad immagine termica,nei trasformatori di grande potenza. Lindicatore un termometro a resistenza o un bulbo contenente liquido volatile che aziona un indicatore di pressione. Lindicatore di temperatura, componente principale del rel ad immagine termica, posto in un recipiente ripieno dolio e situato nellolio alla sommit del cassone in modo cio che sia immerso negli strati pi caldi. Il recipiente contiene anche una bobina di riscaldamento, alimentata dalla corrente secondaria di un TA inserito su uno degli avvolgimenti. La costante di tempo la stessa dellavvolgimento. Se la temperatura supera un limite prefissato viene azionato un allarme e se sale ulteriormente vengono aperti gli interruttori.

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Osserviamo che al posto del termometro a bulbo pu essere usata una lamina bimetallica che meno delicata, e che quindi fornir misure pi precise. Per proteggere il trasformatore contro i guasti esterni in caso di mancato funzionamento delle relative protezioni, si prevedono protezioni di riserva, coordinate con quelle di sbarre o di linea, con rel di sovracorrente o ad impedenza. La protezione per guasti nel circuito di raffreddamento in genere aziona soltanto un allarme senza mettere fuori servizio il trasformatore, poich i trasformatori possono funzionare per un certo tempo a carico quasi normale anche in assenza di raffreddamento. La protezione antincendio pi importante nei trasformatori che non negli alternatori a causa delle grandi masse dolio presenti che potrebbero costituire grave pericolo di propagazione dellincendio nel caso in cui lolio dovesse fuoriuscire dal cassone. I mezzi pi comunemente usati sono: 1) le fosse di fuga dellolio, realizzate sotto il trasformatore e riempite di grosso pietrisco per raccogliere lolio raffreddandolo in caso di fuoriuscita del medesimo. 2) Luso di oli isolanti incombustibili, che sono per costosi e intaccano le vernici isolanti spesso usate per lisolamento degli avvolgimenti di bassa tensione. 3) Limpiego di estintori al biossido di carbonio, per quanto riguarda i trasformatori installati in celle chiuse. 4) luso di acqua polverizzata per trasformatori allaperto. Un sistema di tubi viene posto intorno al trasformatore ed in caso di incendio dagli ugelli viene pompata acqua polverizzata, il cui effetto refrigerante seda lincendio.

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INTRODUZIONE E CONCETTIDI STABILITA

A causa di una perturbazione le condizioni di equilibrio possono cambiare in modo permanente o no a seconda del tipo di perturbazione. Se la perturbazione di tipo impulsivo il sistema raggiunge nuovamente la condizione di equilibrio preesistente. Se invece la perturbazione di tipo permanente il sistema evolver verso una nuova configurazione di equilibrio.

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Diremo che in tal caso il sistema elettrico di potenza stabile, mentre diremo che il sistema di potenza instabile se sottoposto ad una perturbazione, le sue grandezze caratteristiche si allontanano sempre pi dalle condizioni di equilibrio. Tra le varie grandezze del sistema elettrico di cui si pu studiare la stabilit (tensione, frequenza) assume una particolare importanza la stabilit del moto rotatorio delle macchine sincrone collegate al sistema. In questo caso la stabilit

coincide con lattitudine del sistema a mantenere il sincronismo, o a tornarvi nel caso in cui il sistema soggetto ad una perturbazione. Lattitudine delle macchine sincrone collegate ad un sistema elettrico a mantenere il sincronismo dipende dal valore dellangolo compreso fra i vettori

rappresentativi delle tensioni costanti esistenti agli estremi del sistema stesso e diminuisce con laumentare di tale angolo.

La potenza P trasmessa varia con il sin :

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Ogni cambiamento di regime produce una variazione di questo angolo, il quale, affinch il sistema non perda il sincronismo, non deve eccedere i valori limite ben definiti. La stabilit tanto maggiore quanto pi piccolo tale angolo . Questo angolo strettamente legato alla posizione occupata nello spazio dai poli induttori delle ruote polari delle macchine sincrone allacciate al sistema; ad ogni cambiamento di regime corrisponde uno spostamento relativo di dette ruote polari e per mantenere la stabilit occorre che questi spostamenti non superino certi limiti. Quando la variazione delle condizioni di regime avviene molto lentamente tanto da poter considerare, in ogni istante, la potenza elettrica fornita da ciascuna macchina sincrona uguale alla potenza meccanica assorbita sul proprio asse, si dice che il sistema in regime permanente ed il passaggio dei rotori dalla vecchia alla nuova posizione di equilibrio avviene senza innescare pericolose oscillazioni. La massima potenza che il sistema pu trasportare in queste condizioni costituisce il limite di stabilit statica del sistema. A questa potenza corrisponde un valore dellangolo che, a sua volta, costituisce il valore limite dellangolo di stabilit del sistema. Quando invece la variazione delle condizioni di regime avviene bruscamente perch il sistema sede di perturbazioni dampiezza (causate ad esempio da repentine variazioni di carico,etc..) allora lo spostamento dei rotori sempre accompagnato da una serie di oscillazioni pendolari dei rotori stessi, intorno a nuove posizioni dequilibrio, di ampiezza e frequenza tanto pi grandi quanto pi cospicuo e rapido stato il cambiamento di regime.

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REL

DI

PROTEZIONE

DURANTE

LE

OSCILLAZIONI

PENDOLARI
I rel hanno grande importanza nel migliorare la stabilit di un sistema, in quanto essi intervengono sui disservizi aprendo ed escludendo dal sistema il tronco guasto il pi rapidamente possibile. Ma i rel possono anche intervenire in presenza di oscillazioni pendolari fra due gruppi di macchine, aprendo tronchi di linea non affetti da alcun disservizio, in sostanza anche quando lintervento non richiesto.

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Finch i rel di protezione possedevano tempi di scatto dell'ordine di qualche secondo era relativamente raro che essi intervenissero in caso di pendolazione. Con gli attuali tempi di scatto, inferiori alla pi breve durata presumibile di un periodo di scorrimento, invece, la possibilit di intervento grandemente aumentata. chiaro poi che tale probabilit sussiste soprattutto in quei sistemi, nei quali, accanto a moderne protezioni ultra rapide, sono ancora in servizio rel pi lenti, i quali favoriscono, nei casi di guasti sulla sezione di impianto da loro protetto, lo stabilirsi di forti pendolazioni su tutta la rete interconnessa e quindi il pericolo di scatti dei rel ultr rapidi, che tolgono dal servizio linee sane. Cos facendo si indebolisce il collegamento fra le macchine gi peggiorato per proprio conto a causa della perturbazione che ha messo in oscillazione le macchine. Il sistema potrebbe divenire instabile a causa di questo intervento non corretto, se non era instabile in conseguenza della prima perturbazione. Oltre ad intervenire durante le oscillazioni pendolari, i rel potrebbero anche sconnettere linee sane dopo l'uscita fuori passo di una macchina o di un gruppo di macchine rispetto alle altre. In alcuni casi tale intervento richiesto, mentre in altri casi non corretto. Quando due gruppi di macchine abbandonano il sincronismo, le fluttuazioni di tensione e di corrente conseguenti disturbano fortemente il servizio e per impedirle occorre sconnettere i due gruppi. Naturalmente il punto di sconnessione dovr essere scelto in precedenza in modo che ogni parte del sistema continui ad essere alimentata adeguatamente, senza che vengano sovraccaricate altre linee. Inoltre la separazione andr effettuata di preferenza in quelle stazioni le cui apparecchiature e la cui ubicazione siano tali da permettere una rapida ed agevole ripresa del parallelo. Per essere sicuri che il sistema si divider soltanto nel punto o nei punti prescelti occorre impedire l'intervento dei rel che abbiano una diversa ubicazione durante le condizioni di uscita fuori passo e garantire invece con sicurezza l'intervento entro quel limite di tempo prefissato, dei rel cui si affidato il compito di separare i gruppi fuori sincronismo. Una macchina che continua a ruotare in presenza di assenza di sincronismo rispetto alle altre macchine collegate alle sbarre, non soltanto disturba il servizio ma si

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danneggia e deve essere messa fuori servizio il pi presto possibile, non appena esce fuori passo attraverso l'intervento di rel selettivi. I rel devono quindi essere capaci di distinguere fra condizioni normali, condizioni di corto circuito, oscillazioni pendolari di grande ampiezza e condizioni di assenza di sincronismo. Quando due macchine o due gruppi di macchine sono fuori passo vi un istante in ciascun ciclo di scorrimento in cui la differenza di fase fra le forze elettromotrici interne 180. In queste condizioni come se all'incirca a met (in generale nel centro elettrico) fra le due macchine vi fosse un corto circuito trifase, se quindi ci fosse in quel punto un un rel che protegge la linea questo farebbe scattare gli interruttori. La posizione effettiva del centro elettrico in un sistema di trasmissione dipende non solo dall'ampiezza delle forze elettromotrici terminali, ma anche dal valore delle impedenze in gioco e quindi dal numero e dalle caratteristiche delle linee e macchine in servizio. Inoltre la posizione del centro elettrico suscettibile di variazioni non solo durante l'esercizio, ma anche nel corso stesso di una pendolazione che provochi la messa fuori servizio di una o pi parti del sistema. Quando le macchine sono in oscillazione fra loro, dopo l'eliminazione di un guasto per sconnessione del tronco guasto, anche se non escono fuori passo, pu esserci un istante in cui lo sfasamento fra le forze elettromotrici interne e cos grande che le condizioni elettriche della rete si avvicinano a quelle di un corto circuito trifase tanto da fare intervenire i rel. Gli effetti delle oscillazioni pendolari e dell'uscita fuori passo delle macchine sui rel, possono essere ben compresi considerando un sistema a due macchine come rappresentati nella fig. 17:

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Ea Ea - Eb

Eb

Con le ipotesi esemplificative normalmente ammesse nello studio dei problemi del genere, ovvero di trascurare l'effetto della anisotropia ( X d Xq ) delle macchine e dei fenomeni di saturazione magnetica; si suppone inoltre trascurabile l'influenza dei parametri trasversali (cio linee non molto lunghe) e costante il rapporto reattanza/resistenza per tutto il sistema. In base alle relazioni trovate in precedenza possibile scrivere:
E = E A m( E A E B ) E = mE B + (1 m) E A

Se assumiamo EB come riferimento e chiamiamo langolo di sfasamento di EA rispetto ad EB , risulta:


E = mE B + (1 m) E A ed I =

E A E B Z

Allora limpedenza vista dal rel distanziometrico R posto in H :


Z rel =

E (1 m) E A + mE B = Z I E A E B

Z rel Z

E (1 m) E A + mE B = I E A E B

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Supponiamo per ora che E A = EB , e separiamo la parte reale da quella immaginaria, otteniamo la seguente equazione parametrica nel parametro m, e con variabile :
Z rel Z

1 1 = ( m) j cot g ( ) 2 2 2

(*)

Questa espressione nel piano complesso (Re( Z rel / Z ) Im(Z rel / Z )) per ogni m fissato (variabile fra 0 a cui corrisponde il punto H coincidente con A e 1 a cui corrisponde H coincidente con B) ed al variare di (fra 0 e 360) descrive una retta (fig.18 a): Moltiplicando per Z la (*) otteniamo il luogo di Z rel .Per ogni valore di m abbiamo una retta inclinata di = 75 (angolo caratteristico della impedenza Z di linea) (fig. 19 b):

=330
0 =33

Luogo delle impedenze durante un corto circuito trifase netto

=300 =270 =180 =90 =60


=30 m=0 m=1/2 m=1

75

=30 m=1 m=0 m=1/2

E possibile constatare che per m=0.5 e =180 il rel posto in H vede un corto circuito trifase ( Z rel =
E = 0 ). I

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Se E A E B invece di rette si hanno delle circonferenze. Supponiamo di stabilire la dislocazione del rel (in questo modo si imposta un determinato valore di m), ed inoltre sia noto il rapporto E A / E B , si fissa in questo modo un solo cerchio sul piano
(Re( Z rel ) = Rrel , Im(Z rel ) = X rel ) .

Supponiamo sia E A / E B = 0.87 1.15 ed m = 0 (fig.20):

Ea/Eb=1,15

Ea/Eb=1 Condizioni normali Ea/Eb=0,87 =330 =300

Im(Zrel) Luogo delle impedenze durante un corto ciruito trifase netto Direzione di coppia massima Condizioni di oscillazioni Re(Zrel) =60

Area di intervento del rel distanziometrico a impedenza a tre gradini

Condizioni normali =30 Elemento direzionale

fig. 20

Sullo stesso piano si possono riportare le caratteristiche dei rel distanziometrici; per cui si pu facilmente vedere quale sia lampiezza delle oscillazioni che determinano lintervento non corretto di un tale tipo di rel istantaneamente o con ritardo. Nellintervallo 2 < < 360 2
75 < < 210 , si dimostra che la potenza

attiva fluisce da entrambi gli estremi A e B verso linterno del sistema; per le protezioni wattmetriche direzionali tutto va come un cortocircuito interno alla zona protetta. Per i sistemi di protezione a confronto di direzione, la esclusione del tronco avviene, come sappiamo, se entrambi i rel agli estremi dello stesso danno indicazione favorevole. Le circostanze nelle quali ci si verifica, durante una oscillazione pendolare si trovano facilmente sovrapponendo le caratteristiche dei due rel agli estremi del tronco ed esaminando contemporaneamente la curva o la retta luogo di l'oscillazione come stato fatto di seguito (fig. 21):
Z rel durante

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Ea/Eb=1 Z/4 A a) B X M
Luogo delle impedenze durante un corto circuito trifase netto Luogo delle impedenze durante l'oscillazione

Z/2 N

Z/4 B

Luogo delle impedenze durante un corto circuito trifase netto

R'
M

R
M

Rel direzionale

X'

Rel direzionale

b) Rel in M (m=0,25) X B

c) Rel in N (m=0,50)

d)

L'area in cui i due rel intervengono per oscillazioni l'area in comune (quella tratteggiata due volte)

R'
M

Luogo delle impedenze durante l'oscillazione

A
fig. 21

R X'

MEZZI PER PREVENIRE L'INTERVENTO DEI REL DURANTE LE OSCILLAZIONI PENDOLARI Come gi detto all'inizio di questo argomento, in alcuni casi si richiede che il rel non intervenga durante oscillazioni ma intervenga appena il sistema esce fuori passo; in altri casi si vuole che esso non intervenga neanche quando il sistema esce fuori passo. Per quanto riguarda il primo tipo di rel, limitandoci ai rel distanziometrici, necessario restringere l'area della caratteristica di intervento del rel nel piano dell'impedenza, in modo che la sovrapposizione col luogo delle impedenze vista dal rel in condizioni di oscillazione, si abbia solo per valori di angolo raggiunti solo in condizioni di uscita dal sincronismo. Si ammette che la massima oscillazione prevedibile per cui il sistema sia in grado di riprendere il sincronismo non superi i 120.

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fig. 22

Ora lampiezza dellarea della caratteristica di intervento che si sovrappone al luogo delle impedenze d'oscillazione varia a seconda del tipo di rel distanziometrico usato. Per eguale tratto protetto sul tronco MN si vede dalla figura che il rel ad ammettenza copre uno spazio di valori di minore che non il rel ad impedenza direzionale o il rel a reattanza corredato con elemento di avviamento. Nel caso di linee lunghe il rel ad ammettenza pu ancora non bastare poich copre un intervallo ancora troppo ampio di valori di . Perci lo si correda di alcuni elementi addizionali chiamati rel ad impedenza dangolo (blinders). Essi hanno caratteristica lineare e rispondono solo ad impedenze aventi un certo angolo, per esempio -30 e +60 (fig. 23). I loro contatti sono posti in serie con quello del rel ad ammettenza in modo che la caratteristica risultante quella della figura seguente:

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fig. 23

Oltre all'uso di blinders per ovviare all'inconveniente di intervento durante le oscillazioni si pu ricorrere ad altri mezzi rivolti anch'essi a ridurre l'area di intervento in modo da restringerla a valori di maggiori di quelli che si hanno durante le oscillazioni normali. Abbiamo sinora esaminato i mezzi per prevenire l'intervento durante le oscillazioni pendolari, consentendolo invece in condizioni di uscita dal sincronismo. Come gi detto, spesso invece occorre bloccare l'intervento anche in queste ultime condizioni, permettendo l'apertura della rete sono in alcuni punti scelti in precedenza, cio permettendo solo ad alcuni rel prescelti di scattare in condizioni di fuori passo e bloccando lo scatto degli altri. Il problema del blocco in condizioni di fuori passo si presenta quasi sempre per rel distanziometrici ad alta velocit; questo problema viene risolto osservando che fra l'impedenza vista dal rel durante l'uscita fuori passo e quella che si presenta per un corto circuito, vi una differenza sostanziale. In condizioni di corto circuito l'impedenza varia bruscamente dal valore normale al valore di guasto, mentre durante l'uscita fuori passo tale variazione avviene in modo molto pi graduale. E diversa quindi la velocit di variazione dell'impedenza e l'intervento del rel viene perci consentito se il tempo richiesto per la variazione da un

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valore stabilito ad un altro inferiore ad un certo limite. Vi sono diversi schemi basati sul principio della velocit di variazione della impedenza. Per esempio tracciamo la caratteristica di intervento di un rel distanziometrico nel piano delle impedenze.Supponiamo che larea di intervento sia circondata, e separata dallarea di carico normale, da unarea cuscinetto indicata in fig.24. Il contorno di questa nuova zona in realt la caratteristica di un altro elemento di impedenza Z 3 con impedenza maggiore del precedente. Nel caso della protezione ad onde convogliate questarea cuscinetto coincide con larea che corrisponde alla trasmissione di segnale da parte dei trasmettitori.La figura in altri termini potrebbe anche rappresentare un sistema di protezione ad onde convogliate in cui la trasmissione viene avviata dallelemento di terza zona ed arrestata per lazione combinata dellelemento direzionale e dellelemento di seconda zona.
X

fig. 24

Analogo significato pu essere attribuito al sistema di fig.25.


x

R fig. 25

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Ora limpedenza vista dal rel non pu cambiare da un valore corrispondente al carico normale ad un valore contenuto nellarea di scatto senza attraversare larea cuscinetto. In presenza di un guasto la trasmissione avviene istantaneamente mentre in condizioni di uscita fuori passo avviene pi lentamente. Il tempo occorso per il passaggio pu servire a determinare se lintervento debba essere o meno bloccato. REL PER COMANDO DI APERTURA IN CONDIZIONI DI FUORI PASSO Dopo aver parlato del modo di impedire l'apertura degli interruttori in condizioni di fuori passo, diamo qualche cenno sul modo di costringere ad intervenire gli interruttori prescelti nelle stesse condizioni. In genere sufficiente per questo che nel rel incaricato della separazione l'azione del dispositivo di blocco per fuori passo venga annullata dopo un tempo stabilito, ad esempio tramite un rel cronometrico. Pu capitare che i rel di protezione gi predisposti sulla rete non intervengano in presenza di uscita fuori passo, o perch essi sono insensibili a queste condizioni o perch il luogo dell'impedenza vista dal rel non attraversa l'area di intervento cio la condizione di assenza di sincronismo si identifica con quella di guasto esterno e non con quella di guasto interno. In questi casi occorre predisporre dei rel di caratteristiche specifiche che aprono l'interruttore. Un metodo per distinguere fra condizioni di uscita fuori passo e guasti esterni di riferirsi alla velocit di variazione dell'impedenza. Altro metodo per mettere in evidenza una situazione di fuori passo di usare due blinders in maniera tale che se l'impedenza vista dai rel li attraversano uno dopo l'altro in una delle due direzioni si eccita la bobina di sgancio:
X 02 N

01

M R

fig. 27

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Un vantaggio di questo metodo consiste nel fatto che esso permette di intervenire qualunque sia il luogo delle impedenze di oscillazione e permette di distinguere tra oscillazioni rapide e lente. PROTEZIONE INDIVIDUALE PER USCITA FUORI PASSO DELLE

MACCHINE SINCRONE Un generatore o un motore sincrono possono uscire fuori passo a causa di sovraccarichi superiore al limite di stabilit statica o per brusche variazioni di carico o per diminuzione anormale della corrente di campo. I motori possono uscire fuori passo anche per diminuzione troppo forte della tensione morsetti. I rel sensibili a queste condizioni possono eccitare, a seconda della gravit del caso un allarme che inviti alla correzione manuale o alla sconnessione o possono sconnettere direttamente la macchina. Abbastanza semplice la protezione per condizioni di uscita fuori passo basata sul fatto che il flusso di potenza si inverte alternativamente, facendo chiudere una volta il contatto diretto ed una volta quello inverso di un rel direzionale. Prevedendo anche un elemento contatore che chiude il circuito di sgancio solo dopo un certo numero di inversioni si ha la possibilit di distinguere le condizioni di fuori passo dai corto circuiti seguiti da richiusura che producono anche essi inversione di potenza.

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Bibliografia

Pugliese P., Dinamica delle reti elettriche Faletti N., Chizzolini P., Trasmissione e distribuzione dellenergia Elettrica , vol. II cap. 9 Westinghouse, Elettrical trasmission and distribution, Reference book cap. 3,4,6,10 Van C. Warrington, protective relays cap. 10,11 Pratesi G., Le protezioni dei sistemi elettrici per

lenergia cap.7,8 Rivista AEI del 5 aprile 1927, I relais di protezione Buchholtz per i trasformatori dell Ing. M. Buchholtz

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Indice

Parte prima PROTEZIONE DEI GENERATORI E DEI TRASFORMATORI

Introduzione ....................................................................... Protezione dei generatori, premessa .. Classificazione dei guasti ... La protezione differenziale del generatore ... Protezione di terra statorica .......... Protezione contro i corto circuiti statorici tra le spire della Stessa fase . Protezioni per circuito rotorico . Protezioni contro carichi squilibrati .. Protezioni dei trasformatori, introduzione Classificazione dei guasti ... La protezione differenziale del trasformatore

2 2 3 4 6 9 11 14 17 17 18

Funzionamenti anomali ..... 14

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Effetti della corrente di inserzione Metodi per impedire lintervento non necessario delle protezioni allatto dellinserzione Altri sistemi di protezione .. Rel Buchholtz ...

21 24 25 26

Parte seconda IL FENOMENO DELLE OSCILLAZIONI PENDOLARI Introduzione e concetti di stabilit . Rel di protezione durante le oscillazioni pendolari .. Mezzi per prevenire lintervento dei rel durante le oscillazioni pendolari . Protezione individuale per uscita fuori passo delle macchine sincrone .. 44 39 Rel per comando di apertura in condizioni di fuori passo . 43 31 34

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