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CAP 19

CIRCUITAZIONE DEL CAMPO ELETTRICO:


Il calcolo della circuitazione è sempre riferito ad una linea chiusa orientata (L)
La circuitazione del campo elettrico E lungo L, che indichiamo con il simbolo 𝜞 (L) è la somma
dei prodotti scalari relativi a tutti i tratti in cui è divisa L:

n
𝜞 L (E) = E1 x 𝜟l1 + E2 x 𝜟l2 + En x 𝜟ln = ∑ E x 𝜟li
i=l

Considerando due punti su questa linea si ha che W AB (quello della forza interna al campo)
W AB = - 𝜟Ui = -q x 𝜟Vi Se Ei è costante di conseguenza anche Fi è costante = Ei x q
Il W AB = F * Δli = Ei x q x Δli
Eguagliamo e si ottiene che Δvi = - E x Δli
La Circuitazione lungo una linea chiusa è nulla = 0 perché la forza elettrostatica è conservativa

CAP 20

I CONDUTTORI:
- Considerando una pallina di metallo bisogna capire se Q è sulla superficie o all’interno. La metto
a contatto in mezzo tra due gusci: le cariche passano alla superficie esterna, quella interna
rimane neutra.
- Utilizziamo invece il pozzo di Faraday: viene inserita all’interno, quando poi va a contatto con il
pozzo le cariche possono muoversi e si trasferiscono sulla superficie esterna del pozzo. Di
conseguenza la carica sulla pallina diventa nulla.
- Con un oggetto metallico noi sappiamo che E è perpendicolare a questo in quanto se fosse
obliquo avrebbe due direzioni ovvero una lunga x e una lungo y. Prendendo un punto P interno
all’oggetto, il suo campo elettrico è nullo perché il campo elettrico punta verso l’esterno quindi E
all’interno è nullo.
- Per il teorema di Gauss sappiamo che 𝜱𝜴(E) = Qtot / 𝜺. Essendo che all’interno non vi è campo
elettrico di conseguenza non ci sono cariche quindi Qtot è nulla.
- Prendendo in considerazione dei punti sulla linea chiusa ΔV = 0, tutti i punti sulla linea hanno lo
stesso potenziale e il lavoro è dunque nullo.
- In ogni conduttore tutti i punti nell’oggetto hanno lo stesso potenziale.
- Le cariche si distribuiscono lungo la superficie perché è il modo che hanno per respingersi e
dunque per stare il più lontano tra di loro.
- Per quanto riguarda le sfere, il campo elettrico punta verso l’esterno e V sulla superficie della
sfera metallica carica = ko x Qtot / r.
- Prendendo in considerazione due sfere, una delle quali ha il raggio che è il doppio dell’altra, se io
carico la struttura (unendole) questa si carica fino a quando V è uguale in ogni punto. Si dividono le
sfere per studiare i due potenziali. Ponendo V1 = V2 otteniamo che la densità superficiale di
quella più piccola è il doppio di quella più grande. La pallina piccola è come se fosse la punta in un
oggetto appuntito.
PROBLEMA SULL’ELETTROSTATICA:
Determinare E o V in una zona dove sono presenti anche sorgenti. Prendendo un oggetto metallico
noi sappiamo che le linee di campo sono perpendicolari alla superficie metallica e il campo
elettrico punta verso l’esterno.
Uso il Teorema di Coulomb e immagino di inserire un cilindro immaginario (metà dentro e metà
fuori
Divido il Cilindro in 3 zone
Dentro le prime 2 zone (che sono interne al cilindro) le superfici metallici hanno E=0
Per teorema 𝜱𝜴(E) = Qtot / 𝜺 e per definizione (solo nella parte esterna del Cilindro) 𝜱𝜴(E)= E
x 𝜟s
Eguaglio e trovo che E = Qtot / 𝜺 x 𝜟s  Qtot /𝜟s = 𝝈

Quindi E = 𝝈 / 𝜺  formula del campo elettrico da utilizzare con superfici metalliche cariche

CAPACITà DI UN CONDUTTORE:
Il potenziale di un conduttore è uguale al rapporto tra W compiuto dalla forza elettrica su una
carica q e la carica stessa. Se consideriamo un conduttore isolato, se questo è scarico, il campo
elettrico è nullo ovunque e perciò il W è nullo e quindi anche il potenziale.
Se noi elettrizziamo il conduttore isolato con una carica Q, il suo potenziale assume un valore non
nullo
La capacità di un conduttore C = Q / V (unità di misura è il farad).

CAPACITà DI UNA SFERA CONDUTTRICE ISOLATA:


Considerando una sfera conduttrice isolata la carica Q si dispone in modo uniforme sulla superficie
ed essa genera in tutti i punti esterni un campo elettrico che è uguale a quello di una carica
puntiforme, con lo stesso valore, posta al centro della sfera.
Se r (distanza dal centro) > = di R (raggio della sfera) si ha che V della carica puntiforme = Q / 4
𝛑𝜺r
Il V della carica con r = R è dunque uguale soltanto che al posto di r si mette R.
Quindi la Capacità C = Q/V = 4𝛑𝜺R

CONDENSATORI:
DEF: Sono dispositivi che accumulano cariche ed energia
I Condensatori che utilizziamo sono costituiti da due conduttori, chiamati armature, separati da un
mezzo isolante con i due conduttori con segno della carica opposta.
Se la seconda armatura la metto in collegamento a terra porto a zero le cariche e la seconda
lamina diventa negativa.

CAPACITà DEI CONDENSATORI IN GENERALE:


La carica Q sull’armatura positiva di un condensatore (che è uguale al modulo di quella negativa) è
chiamata carica del condensatore.
La capacità del condensatore C = Q / ΔV tra le armature, dove Q non è la somma di tutte le cariche
ma una carica singola.
CAPACITà DEI CONDENSATORI A FACCE PIANE E PARALLELE:
So che 𝜟V = E x d
So che 𝝈 = Q/S
Si ottiene che 𝜟V = 𝝈 x d / 𝜺 = Q x d / 𝜺 x S
Sapendo che C = Q / ΔV, utilizziamo come ΔV quello appena trovato e semplificando si ottiene che
C = 𝜺* S / d.

CAMPO ELETTRICO DEI CONDENSATORI PIANI:


Utilizzo un modello semplice composto da due piani infiniti paralleli tra di loro, uno con densità di
carica uniforme positiva e l’altro negativa.
So che il campo generato da entrambi i piani è perpendicolare a essi ed è uguale ad E = 𝝈 / 2𝜺.
In mezzo ai due piani il verso di entrambi I campi va dal piano positivo e al piano negativo
E ha modulo = 𝝈/𝜺

CAPACITà CON UN ISOLANTE:


Indichiamo con C0 la capacità che avrebbe un condensatore piano se tra le due armature ci fosse il
vuoto e si ottiene C0 = 𝜺 x S / d
riscrivendo la formula che trova la capacità di un condensatore piano diventa che
C = 𝜺 dell’isolante * C0

CAPACITà EQUIVALENTE:
Considerando una rete di condensatori si chiama capacità equivalente la capacità di un singolo
condensatore che accumula la stessa carica elettrica dell’intera rete quando ΔV tra le sue
armature è uguale a quella tra i terminali della rete.
Indicando con Qeq la carica immagazzinata dalla rete,
Ceq = Qeq / ΔV.

CONDENSATORI IN SERIE:
le armature non hanno più lo stesso potenziale ma condensatori in serie hanno sulle armature la
stessa carica.
Noi sappiamo che ΔV = Q / C
quindi ΔV = Q / C1 + Q / C2
e raccogliendo (1 / C1 + 1 / C2) x Q
Utilizzando ora la formula Ceq = Qeq / ΔV
ricaviamo che 1 / Ceq = 1 / C1 + 1 / C2
e dunque Ceq = C1*C2 / C1 + C2

CONDENSATORI IN PARALLELO:
Condensatori in parallelo hanno tra le armature la stessa differenza di potenziale.
Per determinare Ceq di due condensatori in parallelo bisogna sapere le capacità di ognuno dei
due,
Qeq = Q1 + Q2
e in base alla definizione di capacità sappiamo che Q = C x ΔV
e quindi Qeq = (C1 + C2) x ΔV.
Sapendo che Ceq = Qeq / ΔV,
sostituendo Qeq con quella appena trovato si ottiene che la capacità equivalente = C1 + C2.
ENERGIA IMMAGAZINATA IN UN CONDENSATORE:
Per caricare un condensatore c’è bisogno di lavoro ovvero il lavoro che deve compiere un
generatore di tensione per stabilire tra le due armature del condensatore una differenza di
potenziale creando lacune e per portare su di esso la Q = C x ΔV.
W di carica = ½ * Q x ΔV.
W ricordando la formula di capacità di un condensatore possiamo scriverlo anche in due modi:
W = ½ x C x ΔV alla seconda
e W = ½ x Q alla seconda / C.

DENSITà VOLUMICA DI ENRGIA ELETTRICA IN UN CONDENSATORE:


Nel caso di un condensatore piano con le armature di area S e separate da una distanza d,
il volume interno è S x d.
wE = W di carica / S x d.
Utilizzando al posto di W,
W = ½ x C x ΔV alla seconda
si ottiene questo / S x d.
Successivamente wE = ½ x 𝜺 x S / d x ΔV alla seconda / S x d,
mandiamo via S e resta che wE = ½ 𝜺 x (ΔV/ d) alla seconda
e dato che ΔV / d corrisponde a E,
alla fine wE = ½ x 𝜺 x E alla seconda.

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