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Trasformatore

www.die.ing.unibo.it/pers/mastri/didattica.htm
(versione del 7-3-2008)

Schema di principio

Il trasformatore una macchina elettrica statica


(priva di parti in movimento)
E costituito da due avvolgimenti (detti primario e secondario) aventi
rispettivamente N1 e N2 spire avvolti su un nucleo di materiale
ferromagnetico
E un componente a due porte che consente di trasferire potenza
elettrica tra due circuiti elettrici non collegati tra loro, ma accoppiati per
mezzo di un circuito magnetico
2

Ipotesi sul campo magnetico


Se i due avvolgimenti sono percorsi da corrente viene generato un
campo magnetico
Si assume che le linee di flusso abbiano andamenti qualitativi
corrispondenti ai tre tipi indicati in figura
linee che si sviluppano interamente nel nucleo e si concatenano con
entrambi gli avvolgimenti
linee che si sviluppano in parte in aria e si concatenano con un solo
avvolgimento

Flussi di induzione magnetica


Il flusso di induzione magnetica concatenato con entrambi gli
avvolgimenti detto flusso principale
I flussi concatenati con il solo avvolgimento primario o il solo
avvolgimento secondario sono detti flussi di dispersione
La riluttanza dei tubi di flusso di dispersione determinata
prevalentemente dai tratti in aria
sempre lecito trascurare gli effetti di non linearit del nucleo e
assumere che i flussi di dispersione siano proporzionali alle correnti

d 1 = Ld 1i1
d 2 = Ld 2i2

Ld1, Ld2 = induttanze di dispersione

Flussi totali concatenati con gli avvolgimenti

c1 = N1 + d 1
c 2 = N 2 + d 2
4

Equazioni interne
Circuito primario

v1 (t ) = R1 i1 (t ) +

d c1
di
d
= R1 i1 (t ) + Ld 1 1 + N1
dt
dt
dt

R1 = resistenza dellavvolgimento primario


Circuito secondario

v 2 (t ) = R2 i 2 (t ) +

d c 2
di
d
= R2 i 2 (t ) + Ld 2 2 + N 2
dt
dt
dt

R2 = resistenza dellavvolgimento secondario


Circuito magnetico

N1 i1 + N 2 i 2 = R

R = riluttanza del nucleo


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Equazioni in condizioni di regime sinusoidale


Ipotesi
Il primario alimentato da una tensione v1 sinusoidale
Il secondario collegato a un carico lineare
E possibile trascurare gli effetti non lineari nel nucleo
In condizioni di regime tutte le grandezze dipendenti dal tempo
variano con legge sinusoidale
E possibile applicare la trasformata di Steinmetz alle equazioni
interne

V1 = ( R1 + jLd 1 )I1 + jN1


V2 = ( R2 + jLd 2 )I 2 + jN 2
N 1 I 1 + N 2 I 2 = R
6

Effetti dissipativi in un trasformatore


Nel modello sviluppato fino a a questo punto si tenuto conto solo degli
effetti dissipativi dovuti alle resistenze degli avvolgimenti
perdite nel rame
Altri fenomeni dissipativi avvengono allinterno del nucleo magnetico
perdite nel ferro
Perdite per correnti parassite (correnti di Foucault)
Se il flusso di induzione magnetica nel nucleo varia nel tempo
allinterno del nucleo si hanno delle forze elettromotrici indotte
A causa della conducibilit del materiale ferromagnetico
allinterno del nucleo si hanno delle correnti
Dissipazione di energia per effetto Joule
Perdite per isteresi
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Correnti parassite (1)


Induzione magnetica B uniforme, ortogonale alle sezioni trasversali e
variabile con legge sinusoidale

B(t ) = BM cos t

Si pu pensare che in ogni sezione trasversale del nucleo esistano dei


circuiti elettrici elementari
Se S indica larea della sezione racchiusa da un circuito elementare, il
flusso concatenato

= SBM cos t
Forza elettromotrice indotta

e=

d
= SBM sen t = EM sen t
dt

Se R la resistenza di un circuito elementare,


la potenza media dissipata in un periodo

1 EM2 2 S 2 BM2
Pd =
=
2 R
2R
8

Correnti parassite (2)


La trattazione precedente giustifica intuitivamente la formula
semiempirica

pCP = K CP f 2 BM2

pCP =
f =
BM =
KCP =

potenza dissipata per unit di peso del materiale


frequenza
induzione massima
costante dipendente dalla forma della sezione e dal
materiale (inversamente proporzionale alla resistivit)

Per ridurre le perdite dovute alle correnti parassite


si utilizzano leghe ad elevata resistivit (ferro-silicio)
si ricorre alla laminazione del nucleo
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Laminazione del nucleo (1)


Il nucleo formato da sottili lamierini sovrapposti e isolati tra loro
Le correnti parassite si possono richiudere solo allinterno dei lamierini
i percorsi interessati dalle correnti parassite hanno sezione minore
resistenza pi elevata
a parit di f.e.m. indotta si hanno correnti minori
larea delimitata dalle linee di corrente minore
riduzione del flusso concatenato e quindi della f.e.m. indotta

10

Laminazione del nucleo (2)

Nel caso di un nucleo laminato, la potenza dissipata per unit di


peso pu essere espressa mediante la relazione

pCP = kCP 2 f 2 BM2

pCP
f
BM

kCP

=
=
=
=
=

potenza dissipata per unit di peso del materiale


frequenza
induzione massima
spessore di un lamierino
costante dipendente dal materiale

11

Perdite per isteresi


Ad ogni ciclo di isteresi corrisponde unenergia dissipata per unit di
volume pari allarea racchiusa dal ciclo stesso
Le perdite per isteresi nel nucleo di un trasformatore dipendono
dal numero di cicli di isteresi nellunita di tempo, determinato dalla
frequenza f
dallarea del ciclo di isteresi, determinata dal valore massimo
dellinduzione magnetica BM
La potenza dissipata pu essere espressa mediante la formula
semiempirica

pI = k I f BM1.6

pI
f
BM
kI

=
=
=
=

potenza dissipata per unit di peso


frequenza
induzione massima
costante dipendente dal materiale
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Rappresentazione delle perdite nel ferro


Per tenere conto delle perdite nel ferro si pu modificare il modello
introducendo un terzo avvolgimento fittizio caricato da una resistenza Rf
Il valore della resistenza e il numero di spire dellavvolgimento vanno
scelti in modo che la potenza dissipata su Rf coincida con la potenza
dissipata a causa delle perdite nel ferro

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Rappresentazione delle perdite nel ferro


Per lavvolgimento fittizio vale la relazione

R f I f + jN f = 0

I f = j

Nf
Rf

Con il terzo avvolgimento lequazione del circuito magnetico diviene

N1 I 1 + N 2 I 2 + N f I f = R
cio

N1I1 + N 2 I 2 = (R + jK f )

Kf =

N 2f
Rf

Le equazioni interne diventano

V1 = ( R1 + jLd 1 )I1 + jN1


V2 = ( R2 + jLd 2 )I 2 + jN 2
N1I1 + N 2 I 2 = (R + jK f )

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Trasformatore ideale (1)


Un trasformatore si dice ideale se
Gli avvolgimento hanno resistenza nulla R1 = R2 = 0
Non ci sono flussi dispersi Ld1 = Ld2 = 0
La permeabilit del nucleo infinita = R = 0
Non si hanno effetti dissipativi nel nucleo Kf = 0
In queste condizioni le equazioni interne divengono

V1 =

V1 = jN1
V2 = jN 2

N1
V2
N2

I1 =

N1I1 + N 2 I 2 = 0

N2
I2
N1
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Trasformatore ideale (2)


Equazioni caratteristiche

Simbolo

v1 (t ) = K v 2 (t )
i1 (t ) =

K=

N1
N2

1
i 2 (t )
K
rapporto di trasformazione (rapporto spire)
Potenza assorbita

1
p(t ) = v1 (t ) i1 (t ) + v 2 (t ) i 2 (t ) = K v 2 (t ) i 2 (t ) + v 2 (t ) i 2 (t ) = 0

K
La potenza assorbita a primario viene trasferita integralmente in
uscita al secondario
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Trasformazione dellimpedenza di carico


Trasformatore ideale caricato da unimpedenza ZC
Si valuta limpedenza equivalente a primario

N
V1 = 1 V2
N2
I1 =

N2
I2
N1

V2 = Z C I 2

N
N
V1 = 1 Z C I 2 = 1 Z C I1
N2
N2
2

V N
Z eq = 1 = 1 Z C
I1 N 2
17

Trasferimento di impedenza

N
N
V1 = 1 V2 = 1 (V2 ZI 2 )
N2
N2

I2 =

N1
I1
N2

N
N
V1 = 1 V2 + 1 ZI1
N2
N
12
3 2
= V
1

18

Circuito equivalente (1)


Equazione del circuito magnetico

N1I1 + N 2 I 2 = (R + jK f )

I1 +

N2
I 2 = I + I a
N1

Corrente magnetizzante

I =

R
N1

La corrente magnetizzante la corrente che circolando


nellavvolgimento primario con I2 = 0 produce il flusso

N1I = R

Corrente attiva

I a = j

Kf
N1

La corrente attiva determina le perdite nel nucleo


19

Circuito equivalente (2)


Si pone

V0 = jN1
La corrente attiva in quadratura con in fase con V0
Si pu porre

V0 N12 N12
R0 =
=
= 2 Rf
Ia K f N f
La corrente magnetizzante in fase con in quadratura con V0
Si pu porre

V0
N12
jX 0 =
= j
I
R

X0 = reattanza magnetizzante
20

Circuito equivalente (3)


Le equazioni interne possono essere poste in una forma che si presta
ad una interpretazione mediante un circuito equivalente

V0 = jN1

V1 = ( R1 + jLd 1 )I1 + jN1

V2 = ( R2 + jLd 2 )I 2 + jN 2

N1

N1I1 + N 2 I 2 = (R + jK f )

= I = j

Kf
N1

V0
X0

= Ia =

V0
R0

V1 = ( R1 + jLd 1 )I1 + V0
V2 = ( R2 + jLd 2 )I 2 +
I1 +

N2
V0
N1

1
1
N2
V0
I 2 = I + I a = j
N1
R
X
0
0
21

Circuito equivalente (4)

V1 = ( R1 + jLd 1 )I1 + V0
V2 = ( R2 + jLd 2 )I 2 +
I1 +

N2
V0
N1

1
1
N2
V0
I 2 = I + I a = j
N1
R
X
0
0
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Circuito equivalente riferito a primario

Si utilizza la propriet di
trasferimento dellimpedenza

N12
R12 = R2 2
N2
Ld 12

N12
= R2 2
N2

V12 = V2
I12 = I 2

N1
N2

N2
N1
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Dati di targa
Un trasformatore caratterizzato da un insieme di valori nominali che
ne definiscono le prestazioni ai fini delle garanzie e del collaudo
Questi valori, assieme ad altre informazioni, sono riportati su una targa
apposta sul trasformatore (dati di targa)
Alcuni dei principali dati di targa sono:
Frequenza nominale [Hz]
Tensione nominale primaria (valore efficace): V1n
Tensione nominale secondaria (a vuoto) (valore efficace): V20
Rapporto nominale di trasformazione: K0 = V1n / V20
Potenza nominale (apparente): Sn = V1n I1n = V20I2n
Corrente nominale primaria (valore efficace): I1n
Corrente nominale secondaria (valore efficace): I2n
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Prova a vuoto
Al primario viene applicata una tensione di valore nominale
Il secondario viene lasciato aperto I2 = 0
Corrente del primario

I1 = I + I a

valore molto inferiore al valore nominale


le perdite nel rame sono trascurabili
La caduta di tensione su R2 e Ld2 nulla
La caduta di tensione su R1 e Ld1 e molto piccola rispetto al valore in
condizioni nominali
il rapporto V1/V2 si identifica con quello di un trasformatore ideale

V1 N1
=
V2 N 2

(rapporto di trasformazione nominale)

V0 e quindi Ia hanno praticamente i valori nominali

le perdite nel ferro coincidono con quelle relative al funzionamento


nominale
25

Prova in cortocircuito (1)


Se il secondario chiuso in cortocircuito V2 = 0 V12 = 0
Limpedenza R0 X0 in parallelo con limpedenza R12 Ld12

R0 e X0 possono essere trascurate perch normalmente R12 e Ld12


sono molto piccole
Corrente del primario

I1 =

V1
R1 + jLd 1 + R12 + jLd 12

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Prova in cortocircuito (2)

Le impedenze dovute alle resistenze di degli avvolgimenti e alle


induttanze di dispersione sono molto piccole
Se la tensione a primario ha valore nominale le correnti possono
risultare molto grandi rispetto ai valori nominali
eccessivo surriscaldamento dovuto alleffetto Joule
possibili danni dovuti alle forze tra gli avvolgimenti prodotte
dalle correnti
Nella prova in cortocircuito il trasformatore viene alimentato con
una tensione V1cc , di valore efficace inferiore a V1, tale da fare
circolare negli avvolgimenti correnti uguali a quelle nominali

27

Prova in cortocircuito (3)


Le correnti I1 e I2 hanno valori coincidenti con quelli nominali
le perdite nel rame coincidono con quelle relative al
funzionamento nominale

V1, e quindi anche V0, hanno valori molto inferiori a quelli


nominali

la corrente Ia e I hanno valori molto piccoli rispetto ai valori


in condizioni nominali
le perdite nel ferro sono trascurabili
il rapporto I1/I2 si identifica con quello di un trasformatore
ideale

I1
N
= 2
I2
N1
28

Rendimento
Trasformatore alimentato a primario da una tensione sinusoidale
con il secondario collegato ad un impedenza di carico
Rendimento

P2
P1

P1 = potenza attiva assorbita dal primario


P2 = potenza attiva ceduta al carico

I trasformatori, essendo macchine statiche, hanno rendimenti


molto elevati (oltre il 99.5% per i trasformatori di grande potenza)
La definizione non adatta per la misura del rendimento

P1 e P2 sono poco diverse tra loro la valutazione del

rapporto molto sensibile agli errori di misura


Le potenze in gioco possono essere molto elevate

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Rendimento convenzionale
Il rendimento convenzionale definito dalla relazione

C =

Pn
Pn + PCu + PFe

Pn = potenza nominale del trasformatore


PCu = potenza dissipate a causa delle perdite nel rame
PFe = potenza dissipata a causa delle perdite nel ferro
La misura del rendimento convenzionale del trasformatore
richiede la valutazione delle perdite nel rame e nel ferro
pu essere effettuata mediante una prova in cortocircuito e una
prova a vuoto
30

Trasformatore trifase (1)


Per trasferire energia elettrica tra due reti trifase si possono utilizzare
tre trasformatori monofase, uguali tra loro, opportunamente collegati
Unendo i nuclei, si pu ottenere un unico trasformatore trifase

31

Trasformatore trifase (2)


Se gli avvolgimenti sono alimentati da una terna di tensioni simmetrica
anche i flussi a, b, c formano una terna simmetrica
Il flusso nella colonna centrale nullo
La colonna centrale pu essere eliminata

32

Trasformatore trifase (3)


La configurazione tridimensionale presenta difficolt costruttive
Nella pratica viene utilizzata una configurazione planare
in questo modo si introduce una dissimmetria nella terna dei flussi
(che comunque in genere trascurabile)

33

Trasformatore trifase (4)


Numero di spire degli avvolgimenti
primari: N
Numero di spire degli avvolgimenti
secondari: n
f.e.m. indotte negli avvolgimenti
primari: EA, EB, EC
f.e.m. indotte negli avvolgimenti
secondari: Ea, Eb, Eb

E A = j N a
E a = jn a

EA N
=
Ea
n

(lo stesso risultato si ottiene per le altre coppie di f.e.m.)


I rapporti fra le f.e.m. indotte coincidono con il rapporto spire
34

Rapporto di trasformazione
Le fasi del primario e del secondario possono essere collegate tra loro
in vari modi
stella
triangolo
zig-zag (utilizzato solo per il secondario)
diversi valori delle tensioni concatenate
Rapporto di trasformazione: rapporto tra i valori efficaci delle tensioni
concatenate relative a coppie di terminali omologhi del primario e del
secondario valutato nella condizione di funzionamento a vuoto
( si trascurano le cadute di tensione interne del trasformatore)

K=

VAB
Vab

il suo valore pu essere diverso dal rapporto spire e dipende dal tipo
di collegamento
35

Gruppi
Spostamento angolare: angolo (in gradi) di sfasamento in ritardo di
una tensione concatenata primaria rispetto alla corrispondente tensione
secondaria

V
= arg AB
Vab

(0 < 360)

dipende dal tipo di collegamento adottato


il suo valore sempre un multiplo di 30
Gruppo: rapporto tra spostamento angolare e 30
pu assumere valori da 0 a 11
in pratica i gruppi pi frequentemente utilizzati sono
0=0
5 = 150
6 = 180
11 = 330
36

Collegamento delle fasi (1)


Collegamento a stella

VAB = E A E B = 3E A e

VAC = E B EC = 3E B e

VCA = EC E A = 3EC e

37

Collegamento delle fasi (2)


Collegamenti a triangolo

VAB = E A
VBC = E B
VCA = EC

VAB = E = E A e

VBC = EC = E B e

VCA = E A = EC e

38

Collegamento delle fasi (3)


Collegamento a zig-zag

Gli avvolgimenti sono divisi in due parti uguali


La prima sezione di ciascun avvolgimento collegata in serie discorde
con la seconda sezione dellavvolgimento posto sulla colonna successiva
Gli avvolgimenti risultanti sono collegati a stella
39

Collegamento a zig-zag Tensioni di fase

E a1 = E a 2
E b1 = E b 2
E c1 = E c 2

Vfa = E a 2 E b1 = 3E a1 e

Vfb = E b 2 E c1 = 3E b1 e

Vfc = E c 2 E a1 = 3E c1 e

40

Collegamento a zig-zag Tensioni concatenate

Vab = 3Vfa e

Vbc = 3Vfb e

Vca = 3Vfc e

= 3E a1 e

= 3E b1 e

= 3E c1 e

41

Collegamento stella - stella (Yy)


j

VAB
N
3E A e
=
=

j
Vab
n
3E a e 6
K=

N
n

= 0

Il rapporto di trasformazione coincide con il rapporto spire


Il gruppo 0
Questo collegamento indicato con la sigla Yy0
Se si invertono le polarit degli avvolgimenti dei primario o del
secondario si ha = 180 gruppo 6 (Yy6)
42

Collegamento triangolo - triangolo (Dd)


VAB E A N
=
=
Vab E a
n
K=

N
n

= 0

In questo caso si utilizzato il primo tipo di collegamento a triangolo


Il rapporto di trasformazione coincide con il rapporto spire
Il gruppo 0 (Dd0)
Se si invertono le polarit degli avvolgimenti dei primario o del
secondario si ha = 180 gruppo 6 (Dd6)
43

Collegamento triangolo - stella (Dy)


VAB
=
Vab

K=

EA
3E a e

1 N
3 n

1 N j6
=
e
n
3

= 330

Anche in questo caso si utilizzato il primo tipo di collegamento a


triangolo
Il gruppo 11 (Dy11)
Se si invertono le polarit degli avvolgimenti dei primario o del
secondario si ha = 150 gruppo 5 (Dy5)

44

Collegamento stella - triangolo (Yd)


VAB
3E A e
=
Vab
Eb
K= 3

N
n

3E A e
Ea e

N j
= 3 e 6
n

= 330

In questo caso si utilizzato il secondo tipo di collegamento a triangolo


Il gruppo 11 (Yd11)
Se si invertono le polarit degli avvolgimenti dei primario o del
secondario si ha = 150 gruppo 5 (Yd5)
Utilizzando il primo tipo di collegamento a triangolo si ottiene, nei due
casi, = 30 e = 210 gruppi 1 e 7 (Yd1 e Yd7)
45

Collegamento stella - zig-zag (Yz)


j

VAB
3 N j6
3E A e
=
=
e

j
Vab
2 n
3E a1e 3
K=

3N
2 n

= 330

Il gruppo 11 (Yz11)
Se si invertono le polarit degli avvolgimenti dei primario o del
secondario si ha = 150 gruppo 5 (Yz5)

46

Scelta dei collegamenti (1)


A parit di tensioni concatenate, nel caso del collegamento a
stella le tensioni di fase sono minori

E=

V
3

gli avvolgimenti devono sostenere tensioni inferiori


il collegamento a stella conveniente per le alte tensioni
Il collegamento a triangolo non rende disponibile il neutro
Se le correnti dovute al carico collegato al secondario sono
squilibrate, conveniente che il primario sia collegato a triangolo
il collegamento triangolo-stella (con neutro) viene utilizzato
nei trasformatori di distribuzione
47

Scelta dei collegamenti (2)


Primario collegato a stella
Si collega unimpedenza di carico che
assorbe una corrente I tra il terminale
di una fase del secondario e il neutro
La fase corrispondente del primario
percorsa dalla corrente n/N I
Questa corrente deve richiudersi attraverso le altre fasi
Le tensioni di fase sono modificate
Dato che le tensioni concatenate sono fissate, la terna delle tensioni di
fase diviene asimmetrica (spostamento del centro di fase)
48

Scelta dei collegamenti (3)


Primario collegato a triangolo

In questo caso la corrente al primario


si richiude sui conduttori della linea e
non attraversa le altre due fasi
In presenza del carico non le tensioni
di fase non sono perturbate

49

Scelta dei collegamenti (4)


Se il primario collegato a stella (senza neutro) si pu dimostrare che,
a causa della non linearit del nucleo, i flussi magnetici, e quindi anche
le tensioni indotte nel secondario, non sono sinusoidali ma distorti
Se il secondario collegato a stella
le tensioni di fase sono distorte
le tensioni concatenate sono sinusoidali
(gli effetti non lineari si compensano)
Se il secondario collegato a zig-zag, sia le tensioni di fase che le
tensioni concatenate sono sinusoidali
Se il secondario collegato a triangolo
le tensioni concatenate sono distorte
si pu dimostrare che, di conseguenza, si ha una corrente che
circola nella maglia formata dalle tre fasi
per la legge di Lenz, questa corrente si oppone alla causa che la
ha generata e quindi produce un flusso che tende a compensare
le distorsioni
Se il primario collegato a triangolo, le f.e.m indotte nelle fasi del
secondario sono sinusoidali anche in presenza di effetti non lineari
50

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