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↘ IPOTESI PROGETTO
Il dispositivo deve essere in grado di dare in uscita una tensione regolabile, massimo 15[V]
minimo 1,25[V] e una corrente massima di 300[mA]; nel nostro caso la tensione d'uscita pari a
12[V]. In ingresso è necessario un trasformatore in caso di corrente alternata; può comunque
funzionare correttamente anche con corrente continua. La tensione in uscita deve rimanere
costante al variare del carico, entro certi limiti; il funzionamento del generatore deve essere
segnalato da un led e in caso di correnti troppo elevate il dispositivo deve bloccarsi.
↘ TESI PROGETTO
Il circuito riceve in ingresso una tensione alternata di valore efficace pari a 17[V]. Questa tensione
viene ottenuta grazie ad un trasformatore che riceve in ingresso la tensione di rete che vale 220[V]
(efficaci) la quale viene abbassata. La tensione in uscita dal trasformatore viene trasformata in una
doppia semionda positiva con il ponte di Gretz o ponte a diodi; questo componente è costituito da
quattro diodi, collegati opportunamente, e possiede quattro reofori: due di essi sono evidenziati
con il simbolo di corrente alternata, sono uno opposto all'altro e a questi vengono collegati i fili
d'uscita del trasformatore (non serve rispettare una polarità perché si tratta di corrente alternata).
Gli altri due reofori sono evidenziati con i simboli + e – e danno in uscita la semionda di cui si ha
bisogno (in questo caso bisogna rispettare la polarità indicata). A questo punto la tensione viene
filtrata per renderla il più possibile continua, per fare questo ci vuole un filtro ossia un
condensatore. Il condensatore ha la caratteristica di caricarsi e di scaricarsi con una certa costante
di tempo (Ʈ) che aumenta all'aumentare della capacità; quindi il condensatore scelto deve avere
un valore abbastanza alto ma non troppo al fine di non causare elevati picchi di corrente pericolosi
anche per il campo magnetico che provocherebbero. La tensione filtrata contiene ancora una
componente alternata chiamata ripple. Il ripple è una variazione di tensione dell'ordine delle
decine di mV che in alcune applicazioni può anche essere trascurata. Per eliminare questo segnale
residuo sarebbe sufficiente un diodo zener con una tensione di zener inferiore al valore minimo
del ripple così da poter andare in conduzione con la tensione inversa che rimane costante. In
questo caso abbiamo usato uno stabilizzatore in grado di fornire tensioni regolabili da 1,25[V] (VREF)
ad alcune decine di Volt. Lo stabilizzatore usato, LM317T, è in grado di fornire una tensione
massime di 37[V] ed erogare una corrente massima di 1,5[A], in più è dotato di protezione termica
e quindi è possibile applicarvi un dissipatore. Per regolare la VREF è stato usato un trimmer in
parallelo con una resistenza collegato ai piedini di VOUT e VADJ mentre per regolare la tensione
d'uscita è stato collegato un altro trimmer che andava poi a massa. Alla fine sono stati collegati
altri due condensatori per diminuire ulteriormente il ripple.
↘ DIMENSIONAMENTO CIRCUITO
Il primo componente da dimensionare è il fusibile: in questo circuito è necessario un fusibile che
sopporti una corrente massima di 1[A]. Per il trasformatore ne è stato usato uno regolabile, la
tensione in uscita si calcola trovando prima l'ampiezza del secondario:
La resistenza per il led è stata calcolata con la seguente formula:Vo=Vγ+R*I ,dalla quale si ricava la
resistenza:
Il condensatore per il ripple è stato dimensionato in base alla frequenza, alla corrente e alla
differenza di potenziale del ripple:
P=(Vo-Vi)*Io
↘ REALIZZAZIONE PRATICA
Questo circuito è stato realizzato su un circuito stampato. All'inizio lo schema è stato disegnato
con il programma OrCad, poi, dopo aver stabilito il footprint dei componenti, è stato aperto con il
programma Layout dove è stato visualizzato con i collegamenti elastici. Dopo aver impostato il lato
serigrafia e il lato rame è stato fatto lo sbroglio affinché si formassero i collegamenti. Il lato rame è
stato stampato su un foglio da lucido per fare il circuito stampato.
Il circuito stampato è realizzato su una scheda PCB presensibilizzata per monofaccia costituita da
una basetta ramata ricoperta da fotoresist. Il disegno sul foglio è stato disposto sopra alla scheda e
sottoposto a luce ultravioletta. Dopo questo passaggio la scheda è stata immersa nella soda
caustica diluita: la parte di fotoresist sottoposta agli ultravioletti viene resa vulnerabile alla soda,
quindi la zona sottostante alla parte scura del foglio è rimasta anche dopo il passaggio nella soda.
Di seguito la scheda è stata sottoposta all'azione dell'acido che ha eliminato la parte di rame
scoperto dal fotoresist. In fine il fotoresist rimasto è stato tolto con un passaggio nella soda è con
una carta abrasiva. Sono stati applicati dei fori per i reofori è saldati i componenti.
Oltre al saldatore e al trapano per i fori, sono stati usati multimetri e oscilloscopio per il collaudo.
↘ COLLAUDO CIRCUITO
La prima parte del collaudo consiste nel montare il circuito su una breadboard, per cui i
collegamenti non sono definitivi, e si verifica la funzionalità dei componenti passo per passo.
•La prima verifica che viene fatta consiste nel controllare il valore della tensione alternata in uscita
dal trasformatore: con un multimetro in modalità di tensione alternata si va a misurare il valore
efficace della tensione mentre con l'oscilloscopio si va invece a misurare il periodo e si verifica
l'ampiezza. I valori ottenuti sono i seguenti:
Veff=17,8[V]
T=20[ms] (f =50[Hz] frequenza di rete)
•Dopo la prima verifica si collega il ponte di Gretz si misura con l'oscilloscopio in modalità DC il
valore massimo della semionda e il periodo. Ci si aspetta che il valore massimo sia uguale a quello
della sinusoide e il periodo dimezzato in quanto la parte negativa della sinusoide viene resa
positiva. In più, tra una semionda e la successiva c'è un breve periodo in cui la tensione resta quasi
costante di poco sopra lo zero, ossia il passaggio tra una semionda e l'altra non è immediato:
questo è l'effetto della Vγ dei diodi del ponte che causa anche un abbassamento del valore
massimo del segnale. I valori ottenuti sono i seguenti: Vmax=22[V] (il valore massimo risulta più
basso di quello calcolato)
Vref =1,247[V]
Vout =12,078V
Una volta verificate le tensioni sulla BB si passa alla costruzione del circuito sulla basetta stampata:
Schema a blocchi:
Ecco come viene a presentarsi in modo schematico il circuito di collaudo. L’alimentatore è visto
come un quadripolo con in ingresso la tensione ѵIN (alternata) e l’uscita VOUT (continua) che lavora
su un carico variabile Rc. I vari strumenti di misura andranno a interporsi a seconda del loro
utilizzo e funzione.
conseguenza: se la tensione di ingresso è costante l’uscita sarà in funzione della corrente di uscita.
VOUT = f(IOUT)
La prova vuole verificare che l’uscita dell’alimentatore sia una tensione continua e costante di 12
[V], come specificato dal progetto, entro i limiti di corrente prefissati:
circa 300 [mA]; dopo i quali avviene un brusco abbassamento della tensione di uscita a causa della
diminuzione eccessiva della resistenza di carico su cui lavora la corrente Iout. Questo
comportamento deve essere evitato (si esce infatti dal range di funzionamento ottimale). Per fare
si che l’alimentatore non lavori fuori dal suo campo stabilito, con conseguenti danni circuitali, si è
introdotto un fusibile (vedi progettazione).
Tabella valori:
Grafico:
Vo = f(Io)
12,05
12
11,95
11,9
11,85
11,8
11,75
11,7
11,65
11,6
Vo (V)
11,55
11,5
11,45
11,4
11,35
11,3
11,25
11,2
11,15
11,1
11,05
11
0 100 200 300 400 500 600 700
Io (mA)
Dal grafico noto come l’andamento della tensione in uscita diminuisca con l’aumentare della
corrente in conseguenza dell’abbassamento del carico resistivo. Le nostre misurazioni sono state
interrotte nel momento di sovraccarico del fusibile e alla conseguente
conseguente rotture dello stesso.
Delimitando il range di funzionamento dell’alimentatore visualizzato nel grafico come
c intervallo
dei valori di VOUT.
VOUT = f(vin)
Lo scopo della prova è l’individuazione della minima tensione alternata di ingresso che permette
all’alimentatore stabilizzato il corretto funzionamento (vedi freccia). Quando l’alimentatore
stabilizzato da in uscita un valore abbastanza prossimo ai 12 [V] di progettazione posso
considerare il relativo valore di ingresso come minima tensione apprezzabile.
Tabella valori:
Vo = f(vi)
14
12
10
8
Vo (V)
0
0 2 4 6 8 10 12 14 16 18
-2
vi (V)
Dal grafico noto, come anticipato precedentemente, che la tensione di uscita diventa costante
intorno ai 15 [V] alternati di ingresso.
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DENOMINAZIONE COMPONENTI QUANTITÀ CODICE ARTICOLO PREZZO cad. PREZZO
COMPLESIVA COMPLESSIVO
FUSIBILE 1A 1 280060 € 0.11 € 0.55
PONTE DI DIODI 1.5A 1 600600 € 0.38 € 0.38
DIODO LED RED 1 632044 € 0.02 € 0.02
it.rs-online.com
DENOMINAZIONE COMPONENTI QUANTITÀ CODICE ARTICOLO PREZZO cad. PREZZO
COMPLESIVA COMPLESSIVO
FUSIBILE 1A 1 2508841584 € 0.55 € 0.55
PONTE DI DIODI 1.5A 1 968-3492 € 0.49 € 0.49
La realizzazione di questo circuito ha presentato difficoltà per quanto riguarda la gestione della
potenza: il dispositivo era facilmente soggetto a cortocircuiti e per questo era fondamentale la
funzione protettiva del fusibile per salvaguardare il circuito da possibili correnti troppo elevate.
La progettazione del circuito stampato si è dimostrata particolarmente complicata nella fase di
sbrogliatura dei collegamenti. La disposizione dei componenti ostacolava lo sviluppo dello sbroglio
in quanto la disposizione dei piedini influenzava lo schema circuitale. Per quanto riguarda la
strumentazione usata si è introdotto l'utilizzo dell'oscilloscopio per rilevare la componente
alternata.
In fine dal collaudo si è verificato che l'alimentatore funziona correttamente entro il range di
carico ammissibile.