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Esercitazione N.2
Risultanti dei carichi aerodinamici sull’ala
2 CARICHI SUL VELIVOLO
Esercizio
La figura mostra la semiala in pianta di un velivolo.
Il centro aerodinamico di ogni sezione è localizzato, rispetto al bordo
-2,0
25%c
-1,0 Asse dei C.A. cT =
C.A. y (m) 5,34m
0,0
cR = 2 4 6 8 10 12 14 16
2,40m
1,0
2,0
3,0
l=15,5m
4,0
x (m)
d’attacco, al 25% della corda della sezione. Considerando un peso del
velivolo W=2S (Newton) dove S è l’area della semiala, si calcolino le
risultanti dei carichi Tz, Mx ed My nelle varie sezioni nel moto rettilineo
uniforme, corrispondenti ai quattro casi di figura di distribuzione di
portanza per unità di apertura L ' = L'R f (y) , ortogonale al piano alare
(rappresentativa della portanza pensata applicata lungo l’asse dei C.A.).
1,20
f(y) Costante
1,00
Costante-lineare
0,80
Ellittica
0,60
Lineare
0,40
0,20
0,00
0 2 4 6 8 10 12 14
y (m) 16
R. BARBONI − ESERCITAZIONI DI COSTRUZIONI AEROSPAZIALI 3
Soluzione
La portanza totale agente sull’ala la cui superficie sia A risulta:
l l
(1) L = 2 ∫ L '(y)dy = 2L′R ∫ f (y)dy
0 0
Pertanto:
A A 60, 00
(3) L′R = l
= = = 4,645 N/m
∫ f (y)dy
0
12,92 12,92
R. BARBONI − ESERCITAZIONI DI COSTRUZIONI AEROSPAZIALI 7
N. C1 C2 C3 C4 C5 C6 C7 C8 C9 C10 C11
y c L’ ∆y L′ ∆P Y T m1x m2x Mx
m m N/m m N/m Ν m N Nm Nm Nm
----
S dato dato dato ∑∆P T•∆y ∆P ----
•Y
R yS+1− (C3S+C3S+1)/2 C5•C Equ.
yS 5 (8)
S+1 ---- dato ∑C6 C8S• C6R• C11S
C4R C7R +C9R
+C10R
R+1 dato yS+2− ---- ---- ----
yS+1
---- ---- ---- ---- ---- ---- ----
8 CARICHI SUL VELIVOLO
Anche in questo caso le righe sono indicate in modo che ad una riga S
relativa alla stazione in esame segua una riga R su cui riportare i valori medi
tra due stazioni successive. Poiché occorre calcolare forze e momenti il cui
valore è zero all’estremità dell’ala, in questa nuova tabella conviene
numerare le stazioni a partire da quella d’estremità y=L.
C3S)−il carico per unità di apertura alare L’, letto dal relativo grafico:
Si passa poi a calcolare una serie di valori medi tra due stazioni successive
(nella fattispecie sulla riga R che segue la riga S):
C4R)−la distanza ∆y tra due sezioni consecutive (si ricorda che nella
colonna C1S le y risultano decrescenti):
(4) ∆y = yS− yS+1 ∆y C4R
y y
ovvero, in forma simbolica:
(4’) C4R = C1S− C1S+1 yS+1 yS
C1S+1 C1S
C6R)−il carico alare, ortogonale alla pianta alare, sul tratto ∆y:
(6) ∆PR = ∆y R iL′R ∆PR
ovvero, in forma simbolica: ∆y
yS+1 C.A.
(6’) C6R = C4R * C5R yS
C7R)−la distanza Y del baricentro G dalla sezione successiva del tratto ∆y.
Il tratto ∆y può essere schematizzato come un trapezio per cui risulta:
∆y cS+1 + 2cS
(7) Y=
3 cS+1 + cS G
cS+1 cS
ovvero, in forma simbolica: Y
C8S)−la forza normale T nella stazione in esame, ottenuta come somma dei
precedenti valori di ∆P (chiaramente all’estremità libera si ha T=0.):
(8) TS = ∑ ∆P R TS ∆PR+2
∆PR+1
ovvero, in forma simbolica:
∆PR
∑ C6
S
(8’) C8S = r
C.A.
r =1
10 CARICHI SUL VELIVOLO
C9S)−il contributo al momento Mx, nella sezione in esame, dato dalla forza
di taglio applicata nella precedente sezione: (1 )
(9) m1x = Ti∆y T
∆y
ovvero, in forma simbolica: C.A.
1
Chiaramente nella sezione di estremità M x = 0 come lo è nella sezione
immediatamente successiva dal momento che all’estremità Tz=0.
R. BARBONI − ESERCITAZIONI DI COSTRUZIONI AEROSPAZIALI 11
(15) My = ∑m y ⇒
my
my
x
∑ C14
S
(15’) C15S = s
s =1 y
I risultati, ottenuti con il calcolatore, sono riportati in tabella.
N C1 C2 C3 C4 C5 C6 C7 C8 C9 C10 C11
y c L’ ∆y L′ ∆P Y T m1x m2x Mx
m m N/m m N/m Ν m N Nm Nm Nm
1 15,50 2,40 0,00 0,000 0,000 0,000 0,000
0,50 0,225 0,112 0,248
2 15,00 2,50 0,45 0,112 0,000 0,028 0,028
0,50 0,674 0,337 0,248
3 14,50 2,59 0,90 0,450 0,056 0,084 0,168
0,50 1,124 0,562 0,249
4 14,00 2,69 1,35 1,011 0,225 0,140 0,532
0,50 1,573 0,787 0,249
5 13,50 2,78 1,80 1,798 0,506 0,196 1,234
0,50 2,023 1,011 0,249
6 13,00 2,88 2,25 2,810 0,899 0,251 2,384
0,50 2,472 1,236 0,249
7 12,50 2,97 2,70 4,046 1,405 0,307 4,096
0,50 2,922 1,461 0,249
8 12,00 3,07 3,15 5,507 2,023 0,363 6,482
0,50 3,371 1,686 0,249
9 11,50 3,16 3,60 7,193 2,753 0,419 9,655
0,50 3,821 1,911 0,249
10 11,00 3,25 4,05 9,103 3,596 0,475 13,727
0,07 4,076 0,272 0,033
11 10,93 3,27 4,11 9,375 0,607 0,009 14,343
0,05 4,128 0,206 0,025
12 10,88 3,28 4,15 9,581 0,469 0,005 14,816
0,05 4,173 0,209 0,025
13 10,83 3,29 4,20 9,790 0,479 0,005 15,301
0,05 4,218 0,211 0,025
14 10,78 3,30 4,24 10,001 0,489 0,005 15,795
0,05 4,263 0,213 0,025
15 10,73 3,31 4,29 10,214 0,500 0,005 16,301
12 CARICHI SUL VELIVOLO
7,0 d) Lineare
6,0
1,0
0,0
0 2 4 6 8 10 12 14 y (m) 16
Dal grafico, si evince che: L’ del caso a)-spezzata è molto prossimo a
quello del caso b)-ellittica; L’ del caso c)-costante alla radice risulta più
basso dei casi a,b) per poi risultare più elevato all’estremità alare; L’ del
caso d)-lineare alla radice risulta più elevato dei casi a,b) per poi risultare
più basso all’estremità alare. Questo lascia intuire che le sollecitazioni del
caso a,b) risulteranno molto prossime, mentre quelle del caso c) saranno
mediamente più elevate e quelle del caso d) mediamente più basse.
70
T (N)
60
50
c) Costante
40
30
d) Lineare
20 b) Ellittica
10
a) Cost – Lin.
0
0 2 4 6 8 10 12 14 y (m)16
R. BARBONI − ESERCITAZIONI DI COSTRUZIONI AEROSPAZIALI 15
500
450
Mx (Nm)
400
350
c) Costante
300
250
200
150 b) Ellittica
d) Lineare a) Cost – Lin.
100
50
0
0 2 4 6 8 10 12 14 y (m)16
40
My (Nm)
35
30
c) Costante
25
b) Ellittica
20
a) Cost – Lin.
15 d) Lineare
10
0
0 2 4 6 8 10 12 14 y (m)16
16 CARICHI SUL VELIVOLO
Nota
L’analisi condotta può essere indicata come analisi unitaria nel senso che si
è assunto un peso del velivolo pari alla superficie alare ed un fattore di
carico unitario. Il passaggio al caso pratico di peso realistico e condizioni di
volo diverse è immediato se si riflette che in generale possiamo scrivere:
l
nW
(16) L = qSCL = 2L′RW ∫ f(y)dy = nW ⇒ L′RW = l
0 2 ∫ f(y)dy
0
Confrontando la (16) con la (2) e ricordando che S=2A, alla radice si ha:
nW W
(3) L′RW = L′R = n L′R
2A S
quindi, sempre in condizioni stazionarie, le grandezze T,M prima valutate
vengono ad essere moltiplicate per il fattore nW/S.
In particolare1, assumendo W=400.000 N e mantenendo n=1 , per cui:
400.000
L′RW = L′R = 3.333 L′R N/m
120
e si hanno i valori di L’ riportati nel grafico seguente.
30.000
L’ (N/m) n=1
25.000
W=400.000 N
d) Lineare
20.000
a) Cost – Lin.
15.000 c) Costante
10.000 b) Ellittica
5.000
0
0 2 4 6 8 10 12 14
y (m)16
1
A titolo di esempio, da questo punto si assumono i valori del velivolo
considerato in molti degli esercizi precedentemente svolti.
R. BARBONI − ESERCITAZIONI DI COSTRUZIONI AEROSPAZIALI 17
250.000
T (N) n=1
200.000 W=400.000 N
150.000
c) Costante
0
0 2 4 6 8 10 12 14 y (m)16
1.800.000
1.600.000
Mx (Nm) n=1
W=400.000 N
1.400.000
1.200.000
1.000.000
800.000
600.000
c) Costante b) Ellittica
400.000
d) Lineare
200.000
a) Cost – Lin.
0
y (m)
0 2 4 6 8 10 12 14 16
140.000
My (Nm)
120.000
n=1
W=400.000 N
100.000
c) Costante
80.000
0
y (m)
0 2 4 6 8 10 12 14 16
18 CARICHI SUL VELIVOLO
1
Viene esposto un calcolo semplificato dei punti critici di volo e questo per varie
ragioni quali: 1)−si considera solo la portanza e limitatamente a quella prodotta dall’ala (in
realtà è presente anche quella dei piani di coda,…); 2)−non si tiene conto dell’angolo di
incidenza da cui dipende sia la distribuzione di pressioni lungo la corda che la componente
di portanza; 3)−si considerano manovre stazionarie trascurando l’inerzia del velivolo; …
Tutte queste approssimazioni richiederebbero un’analisi aerodinamica e del moto
del velivolo propri dei settori dell’aerodinamica e della meccanica del volo.
R. BARBONI − ESERCITAZIONI DI COSTRUZIONI AEROSPAZIALI 19
pertanto:
1
Ve = 750 km / h = 208 m / s ; q = ρ0 Ve2 = 26.588 N / m 2
2
2nW / S
CL = = 0,3134 ; L = qSC L = 1.000.000 N
ρ0 VeMax
2