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Traformatore
Parte 1
mario.cacciato@dieei.unict.it
giacomo.scelba@dieei.unict.it
Trasformatori
Alimentazione di apparecchiature
elettriche ed elettroniche:
Trasformatori
Alimentatori Switching
Trasformatore da palo
(alimentazione utenze rurali)
Trasformatore per
Stazioni Elettriche
Trasformatori
L'adozione di elevati valori di tensione per il trasporto di grandi potenze su lunghe distanze
consente un dimensionamento più favorevole delle linee e/o un livello più contenuto delle
perdite in linea per effetto Joule: infatti, a pari potenza trasportata, P= 3·V·I·cos, quanto
maggiore è la tensione V di funzionamento della linea, tanto minore è la corrente di linea I,
quindi le perdite R·I². Fra i valori di tensione normalizzati per le linee ad alta tensione in europa
vi sono: 130, 220, 380 kV.
USA
Considerazioni Generali sul Trasformatore
Trasformatore Ideale
È la più semplice delle macchine elettriche.
● La potenza assorbita dal primario dal trasformatore ideale (p1 = v1 i1) risulta in ogni
istante uguale a quella erogata al secondario (p2 = v2 i2).
Avvolgimento
Secondario
N 2'
N1'
Avvolgimento
Primario
F1
Trasformatore Ideale a Vuoto
Applicando una tensione sinusoidale v1 in uno dei due avvolgimenti circolerà una
corrente i1 che produrrà una forza magnetomotrice F1:
Avvolgimento
Secondario
N 2'
N1'
Avvolgimento
Primario
F1
Trasformatore Ideale a Vuoto
La variabilità del flusso concatenato con gli avvolgimenti primario e secondario
stabilisce due forze elettromotrici e1 ed e2 che controbilanciano le tensioni v1 e v2 :
dF1 dF1
v1 e1 N '
1 v2 e2 N '
2
dt dt
dove:
F1 è il flusso elementare concatenato con una spira;
N1'F1 è il flusso totale concatenato con l’avvolgimento primario; N2'F1 e con quello
secondario.
'dF 1
N Avvolgimento
v1 1
dt Secondario
e1
v 2 N ' dF 1 N 2'
2 N1' e2
dt Avvolgimento
Primario
N 2'
v2 ' v1 F1
N1
Trasformatore Ideale a Vuoto
In particolare, e2 è la f.e.m. indotta dal flusso generato dal primario F1 sul secondo
avvolgimento e che si stabilisce sui morsetti di quest’ultimo (sul secondario non è
applicata nessuna tensione esterna).
Le due forze elettromotrici e1 ed e2 sono legate dal rapporto spire N1' /N2':
e1 N 1'
' I1
e2 N 2
V1 N1' N 2' V2
Il trasformatore è detto elevatore se N1 < N2 e quindi e1 < e2.
' ‘
I1
V1 N1' N 2' V2
Il trasformatore è detto abbassatore se N1 > N2 e quindi e2 < e1.
' ‘
I1
Isolamento galvanico
Trasformatore Ideale a Vuoto
In particolare, e2 è la f.e.m. indotta dal flusso generato dal primario F1 sul secondo
avvolgimento e che si stabilisce sui morsetti di quest’ultimo (sul secondario non è
applicata nessuna tensione esterna).
Le due forze elettromotrici e1 ed e2 sono legate dal rapporto spire N1' /N2':
e1 N 1'
' I1
e2 N 2
Si trasformatore
noti che,è data l’assoluta “reversibilità”
della macchina, V V1 N1' N 2'
Il detto elevatore se N1 < N2 e quindi e1 < e2.
‘ 2
'
I1
Isolamento galvanico
Trasformatore Ideale a Vuoto
Uno sguardo agli andamenti temporali…
Regime Sinusoidale:
Avvolgimento
F1 t F1M cost
Secondario
e1
N 2'
dF1 N1' e2
e1 N '
1 N1' F1M cos t Avvolgimento
2 Primario
dt
F1
Relazioni che legano le
grandezze e1(t), F1(t) e i1(t):
1 t N 1' F 1 t
L
i1 t i1 t
e1(t) ,V1(t) F1(t)
'
1
i t
N 1
F1 t
di1 t
i1(t)
L e t L
t
F
1
e t N ' d 1 t dt
1 1
dt
Trasformatore Ideale a Vuoto
Uno sguardo agli andamenti temporali…
Regime Sinusoidale:
Avvolgimento
dF1 i1(t)
N1' e2
e1 N '
1 N1' F1M cos t Avvolgimento
2 Primario
dt
F1
Relazioni che legano le
grandezze e1(t), F1(t) e i1(t):
1 t N 1' F 1 t
V1 e1(t)
L L
i1 t i1 t
e1(t) ,V1(t) F1(t)
'
1
i t
N1
F1 t
di1 t
i1(t)
L e1 t L
e t N ' dF1 t
t
dt
1 1
dt
Trasformatore Ideale
Se colleghiamo un carico al secondario del trasformatore anche in
quest’ultimo scorre una corrente. Tale corrente a sua volta genererà
un campo magnetico che interagisce con quello generato dalla
corrente di ingresso all’avvolgimento primario.
Avvolgimento Avvolgimento
Primario Secondario
Nucleo
Magnetico
Trasformatore Ideale - Correnti
i1 i2
+ +
Carico
AC v1 N1' N2' v2 Elettrico
- -
F N1' i1 N 2' i2 F
Dato che nel trasformatore ideale la riluttanza del nucleo magnetico è nulla:
N 1'
N1' i1 N 2' i2 0 i2 ' i1
N2
Trasformatore Ideale - Impedenze
i1 i2 i1
Carico Carico
+ + Elettrico
+ Elettrico
AC v1 N1' N2' v2 Z2 AC v1 Z2'
- - -
V2
Impedenza del carico applicato all’avvolgimento secondario: Z2
I2
N1' N 2'
Dato che: V1 ' V2 I1 ' I 2
N2 N1
L’impedenza di ingresso del trasformatore risulta:
N1'
V 2
V1 N 2 ' 2 N1
'
Le impedenze di ingresso e uscita del
Z2
'
' ' Z 2 trasformatore sono legate dal rapporto spire
I1 N
N2
I 2
' 2
N1
Trasformatore Ideale - Potenze
i1 i2
Carico
+ + Elettrico
AC v1 N1' N2' v2 Z2
- -
i1 i2
v1 v2
Linee di flusso
disperso
Il materiale ferromagnetico ha una rfe che non è infinita, per cui si
hanno correnti parassite.
Trasformatore Reale
Elementi Costruttivi del Trasformatore
Gli avvolgimenti sono magneticamente accoppiati tramite una struttura
di materiale ferromagnetico che costituisce la rete magnetica a
bassissima riluttanza entro la quale si sviluppano in misura prevalente le
linee di flusso di induzione magnetica.
F Ni F
Elevata permeabilità magnetica : nuclei ferromagnetici;
A Colonne
A Mantello
Trasformatore Reale
Elementi Costruttivi del Trasformatore
Rispetto alla schematizzazione circuitale gli avvolgimenti sono realizzati sulla stessa
colonna per migliorare il concatenamento dei flussi. Nel caso del trasformatore monofase
a colonne l’avvolgimento di alta tensione AT e l’avvolgimento di bassa tensione BT
possono essere divisi in più parti posizionate sulle due colonne del nucleo magnetico in
modo da ridurre i flussi dispersi. Se i gioghi e le colonne hanno tutti la stessa sezione, il
valore dell’induzione è lo stesso in tutte le sezioni del nucleo.
A1 A2
N1' N1'
2 2
b1 b2
N 2' N 2'
2 2
A1
N 1'
F A2
F F
2 b1 2
N 2'
2
Fb Fc vb t Vm cos t
Fa 3
2
vc t Vm cos t
N ' N 1' N 1' 3
1
F a t F m cos t
2
F b t F m cos t
2
N 2' N 2' 3 2
N 2'
F c t F m cos t
2
3 2
Nucleo a tre colonne per
Trasformatore Trifase
Trasformatore Reale
Elementi Costruttivi del Trasformatore
Nei trasformatori trifase a tre colonne i flussi nelle tre colonne devono avere uguale il valore
massimo. Tuttavia, mentre il percorso magnetico del flusso Fa è costituito dalla sola
colonna centrale, il percorso magnetico dei flussi Fb e Fc comprende anche metà di ciascun
giogo. Pertanto, la riluttanza del nucleo magnetico percorso dal flusso Fa sarà inferiore a
quella dei nuclei percorsi dai flussi Fb e Fc e quindi sarà inferiore la corrente magnetizzante
relativa alla colonna centrale. Tuttavia, questo squilibrio di correnti si manifesta solo nel
funzionamento a vuoto, poiché nel funzionamento a carico le correnti magnetizzanti
risultano trascurabili rispetto alle correnti primarie, e queste risultano equilibrate (o meno)
a seconda che sia equilibrato (o squilibrato) il carico sulle tre fasi secondarie.
Rg Rg
Fb Fc Fb Fc
Fa Fa
Rc Rc Rc
Rg Rg
Trasformatore Reale
Nuclei Magnetici
Una struttura “chiusa” (ovvero continua) varrebbe certamente a eliminare i
traferri (facendo diminuire la riluttanza) ma renderebbe molto difficile
l’inserimento degli avvolgimenti: il nucleo viene, perciò, costruito per
assemblaggio di parti, con le due colonne vere e proprie che vengono serrate
fra due elementi orizzontali, detti gioghi.
gioghi
colonne
Trasformatore con nucleo a colonne
Trasformatore Reale
Nuclei Magnetici
Per ridurre al minimo la presenza di traferri nella struttura del nucleo
magnetico si utilizzano diverse tecniche di assemblaggio di circuiti
magnetici.
Strato isolante
Trasformatore Reale
Nuclei Magnetici
I giunti intercalati si ottengono alternando vari strati di lamierini:
difficoltà maggiori nel montaggio;
buona compattezza (attrito tra i lamierini);
traferro equivalente di circa 0,03 mm.
i giunti intercalati riducono la corrente magnetizzante del trasformatore
ed il ronzio causato dalle forze elettromagnetiche sui lamierini.
Trasformatore Reale
Tipologie di Nuclei Magnetici
Nei trasformatori di potenza minore (fino a qualche kVA) le sezioni delle
colonne e gli avvolgimenti hanno forma quadrata.
AT AT
AT AT
Si distinguono in:
L’isolamento di ciascuna sezione viene realizzato con fogli di carta o film di materiale
termo-plastico.
L’isolamento di bobina con dei nastri di cotone, tela o materiale plastico termo
indurente dalle buone proprietà di conducibilità termica.
Trasformatore Reale
Isolanti
Occorre prevenire il riscaldamento eccessivo degli avvolgimenti, mediante idoneo
raffreddamento. Allo scopo di poter contare su una vita media analoga per i diversi
avvolgimenti del trasformatore, occorre che, a parità di trasmissione del calore,
l’apporto di calore agli avvolgimenti sia sostanzialmente identico; ciò comporta, nel
caso, ad esempio, del trasformatore monofase, l’identità:
2 2
R primario I12 Rsecondario I 22 R primario I 2 N1
Rsecondario I1 N 2
trasformatore in olio,
circolazione dell’olio forzata
mediante
pompe, flusso dell’olio diretto
attraverso gli avvolgimenti,
circolazione dell’aria forzata
mediante ventole
Trasformatore Reale
Trasformatore disassemblato
https://www.youtube.com/watch?v=eRAJhZO-P5M
Modello del Trasformatore Reale
Rappresentazione analitica/circuitale dei
flussi magnetizzanti e dispersi in un trasformatore:
Induttanza Magnetizzante e Induttanza di Dispersione
i1 Fm1
Ipotizziamo di alimentare solo il
primario del trasformatore
i1
monofase con una tensione v1 e e1 e1 Fl1
trascuriamo la presenza
dell’avvolgimento secondario:
La Fmm data da N1'i1 da luogo ad una densità di flusso le cui linee di forza in buona parte
si concatenano con l’avvolgimento secondario, mentre altre linee di forza si richiudono in
prossimità dell’avvolgimento primario. Quindi, Il flusso totale F1 concatenato con il
primario sarà dato dalla somma di due contributi:
Il flusso associato alle linee di campo che si concatenano con il secondario detto flusso
magnetizzante Fm1.
Il flusso associato alle linee di campo che non “abbraccia” le spire N2’, Fl1, detto flusso di
dispersione.
Modello del Trasformatore Reale
Rappresentazione analitica/circuitale dei
flussi magnetizzanti e dispersi in un trasformatore:
Induttanza Magnetizzante e Induttanza di Dispersione
Quindi:
Fm1 :associato alle linee di campo concatenate con tutte le spire di primario e secondario.
Fl1 :associato alle linee di campo che si concatenano solo parzialmente con le spire del
secondario. Inoltre, il flusso disperso ingloba anche le linee di campo che solo
parzialmente si concatenano con l’avvolgimento del primario.
F1 F m1 F l1
Nella definizione del flusso disperso non dobbiamo considerare le spire reali N1' ma un
numero di spire equivalenti N1 che permettano di rappresentare la reale distribuzione
delle linee di campo nel nucleo magnetico. Questo ultimo parametro si determina mediante
prove sperimentali.
Modello del Trasformatore Reale
Rappresentazione analitica/circuitale dei
flussi magnetizzanti e dispersi in un trasformatore:
Induttanza Magnetizzante e Induttanza di Dispersione
N1i1
In definitiva, il valore del flusso Fl1 è pari a: F l 1
l1
dove Rl1 è la riluttanza equivalente del circuito magnetico interessato dal flusso disperso.
N1i1
Il flusso di magnetizzazione Fm1 è dato da: F m1
m
dove Rm è la riluttanza del circuito magnetico in Fe.
N1i1 N1i1 N1 N1
F1 F m1 F l1 i1
m l1 m l1
Modello del Trasformatore Reale
Rappresentazione analitica/circuitale dei
flussi magnetizzanti e dispersi in un trasformatore:
Induttanza Magnetizzante e Induttanza di Dispersione
Il flusso totale 1 è calcolato come:
N12i1 N12i1 N12 N12
1 N1F1 N1F m1 N1F l1 i1
m l1 m l1
Considerato che il flusso totale 1 è legato alla corrente dalla relazione:
1 N1F1 t Li1 t
L’induttanza associata al sistema analizzato è composta da due termini:
N12 N12
1 N1F1 t i1 Lm1 Ll1 i1 t
m l1
Analogamente per la f.e.m. e1:
La Fmm data da N2'i2 da luogo ad una densità di flusso le cui linee di forza in buona parte
si concatenano con l’avvolgimento primario, mentre altre linee di forza si richiudono solo in
prossimità dell’avvolgimento secondario. Quindi, Il flusso elementare F2 concatenato con il
secondario sarà dato dalla somma di due contributi:
Il flusso associato alle linee di campo che si concatenano con il primario detto flusso
magnetizzante Fm2.
Il flusso associato alle linee di campo che non “abbraccia” le spire N1’, Fl2, detto flusso di
dispersione.
F 2 F m2 Fl 2
Anche in questo caso consideriamo un numero di spire equivalenti N2 per rappresentare
circuitalmente la reale distribuzione delle linee di campo nel nucleo magnetico.
Modello del Trasformatore Reale
Rappresentazione analitica/circuitale dei
flussi magnetizzanti e dispersi in un trasformatore:
Induttanza Magnetizzante e Induttanza di Dispersione
N 2i2
Il valore del flusso Fl2 è pari a: Fl 2
l 2
dove Rl2 è la riluttanza equivalente del circuito magnetico interessato dal flusso disperso.
N 2i2
Il flusso di magnetizzazione Fm2 prodotto dalla f.m.m. N2i2 è dato da: F m2
m
dove Rm è la riluttanza del circuito magnetico in Fe.
N 2i2 N 2i2 N 2 N 2
F 2 F m2 F l 2 i2
m l1 m l1
Modello del Trasformatore Reale
Rappresentazione analitica/circuitale dei
flussi magnetizzanti e dispersi in un trasformatore:
Induttanza Magnetizzante e Induttanza di Dispersione
Il flusso totale 2 è calcolato come:
N 22i2 N 22i2 N 22 N 22
2 N 2F 2 N 2 F m 2 F l 2 i2
m l 2 m l 2
Considerato che il flusso totale 2 è legato alla corrente. dalla relazione:
2 N 2F 2 t Li2 t
L’induttanza associata al sistema analizzato è composta da due termini:
N 22 N 22
2 N 2F 2 t i2 Lm 2 Ll 2 i2 t
m l1
Analogamente per la f.e.m. e2:
F 1 F l1 F m1 F m 2
F 2 F l 2 F m 2 F m1 Linee di flusso
disperso
In quanto il flusso elementare concatenato con una spira del primario è
dato dalla somma del flusso generato dal primario (Fl1 +Fm1) e del
contributo di flusso magnetizzante dovuto alla corrente che scorre
nell’avvolgimento secondario che si concatena con il primario (Fm2).
N12 N 22 N12
Ll1 Ll 2 Lm1
1 Ll1i1 Lm1i1 L12i2 l 1 l 2 m
2 Ll 2i2 Lm 2i2 L21i1
N 22 N1 N 2
Lm 2 L12 L21
m m
Modello del Trasformatore Reale
Rappresentazione analitica/circuitale dei
flussi magnetizzanti e dispersi in un trasformatore:
dove Ll1 e Ll2 sono chiamate induttanze di dispersione, Lm1 e Lm2 rappresentano le
induttanze associate ai flussi magnetizzanti propri di ciascun avvolgimento, indipendenti
l’uno dall’esistenza dell’altro; quest’ultime sono indicate come induttanze di
magnetizzazione. Infine, i coefficienti di mutua induzione L12 e L21 esistono solo se su
entrambi gli avvolgimenti si stabilisce una f.m.m. (presenza contemporanea di i1 e i2).
N1 N1 N 2 N1 N12 N 2 N 1 N 2 N 2 N 22
L12 Lm1 L21 Lm 2
N2 m N 2 m N1 m N 1 m
Modello del Trasformatore Reale
Rappresentazione analitica/circuitale dei
flussi magnetizzanti e dispersi in un trasformatore:
N1i1 N 2i2
F m F m1 F m 2
m
Stiamo al momento trascurando le perdite sugli avvolgimenti e sul nucleo magnetico.
Modello del Trasformatore Reale
Rappresentazione analitica/circuitale dei
flussi magnetizzanti e dispersi in un trasformatore:
i1 Ll1 L12=L21 Ll2 i2
Se esplicitiamo le induttanze di dispersione si ha:
Lm1 Lm2 e2
e1
d1
v1 R1i1 dt 1 Ll1i1 Lm1i1 L12i2
v2 R2i2 d2 2 L21i1 Ll 2i2 Lm 2i2
dt
Modello del Trasformatore Reale
Circuito Equivalente Ridotto (circuito a T)
Le equazioni di tensione e flussi ottenute dipendono da diversi parametri circuitali:
N1
utilizzando le relazioni che legano le induttanze: L12 Lm1
N2
N12 N 22 L12 L21
N1 N 2
Lm1 Lm 2
m m m L21
N2
Lm 2
N1
Modello del Trasformatore Reale
Circuito Equivalente Ridotto (circuito a T)
N2
1 Ll1i1 Lm1 i1 i2
N1
sostituendo si ottiene:
L i L i N 1 i
2 l2 2 m2 2 1
N2
N2
Definiamo : i
'
2 i2 N1i2' N 2i2
N1
i2’ è una corrente fittizia che scorre nel primario e che determina una
f.m.m. pari esattamente a quella generata dalla corrente i2 sul
secondario. Dato che i2’ proviene dall’avvolgimento secondario ma scorre
sull’avvolgimento primario si definisce come corrente del secondario
riportata al primario.
Sostituendo al primario si ha: 1 Ll1i1 Lm1 i1 i2'
Modello del Trasformatore Reale
Circuito Equivalente Ridotto (circuito a T)
Scrivendo anche la seconda equazione di flusso e riferendo i2 al primario si ottiene:
N1 N1 ' N1 ' N1
2 Ll 2i2 Lm 2 i2
i1 2 Ll 2 i2 Lm 2 i2 i1
N2 N2 N2 N2
2
N
'2 Ll 2 12 i2' Lm1 i2' i1
N2
Se definiamo anche una nuova induttanza di dispersione del secondario riportata al
primario avremo:
1 L i
l1 1 L i
m1 1 i2
'
i1 Ll1 L'l2 i'2
'
2 L' '
i
l2 2 L i
m1 2 i1
'
d1 Lm1 d'2
dt dt
Il cui circuito equivalente diventa:
d1
Se consideriamo anche le equazioni di maglia si ha: v1 R1i1 dt
Moltiplicando anche in questo caso per: N1 N 2 v2 R2i2 d2
dt
d1
v1 R1i1
dt
1 L i
l1 1 L i
m1 1
i2
'
'
v R i 2
' ' ' d '
2 L' '
i
l2 2 Lm1 2 i1
i '
2 2 2
dt
2
N N1
dove: R2
' 1
2
R2 v
'
2 v2 Sono la tensione e la resistenza del secondario
N2 N2 riportate al primario.
Modello ideale del
Circuito Equivalente Ridotto (5 parametri + t): trasformatore:
R1 R2’ i'2 i2
i1 Ll1 L'l2 N1 : N2= t
e1 N1
Il parametro t rapporto di trasformazione è definito come: t
e2 N 2
Il nuovo modello circuitale mantiene inalterate il valore delle potenze riportate al primario
rispetto al loro valore sul secondario:
N 2 ' N1 '
p2 v2 i2 v2 i2 v2' i2' p2'
N1 N2
Nel passaggio dal secondario al primario rimangono invariate le proprietà magnetiche
(f.m.m.) ed elettriche (potenze) del sistema.
Modello del Trasformatore Reale
Circuito Equivalente Ridotto (circuito a T)
R1 R2’ i'2 i2
i1 Ll1 L'l2 N1 : N2= t
Dall’equazione dei flussi si nota che in questo nuovo modello il flusso magnetizzante m è
unico e tiene conto di entrambe le componenti di flusso legate alle correnti i1 e i2’:
1 L i
l1 1 L i
m1 1
i '
2 Ll 1i1 m
'
2 L' '
i
l2 2 Lm1 2i '
i 1 Ll 2i2 m
' '
Trasformatore Reale
Perdite nel materiale magnetico e loro
rappresentazione circuitale.
Perdite per isteresi:
proporzionali alla massa Mfe del materiale ferromagnetico, alla frequenza fe di
magnetizzazione ed al valore massimo della induzione BM elevato ad un esponente n.
Pertanto si ha:
Pist M fe f e BM
n
f e2
Pcp M fe BM2 2
r fe fe Correnti
indotte
e N1' A fe BM 2E1 BM '
2 E1 Pfe
E12
R fe
N1e A fe
m
dove Afe è la sezione del nucleo magnetico.
R1 R2’ i'2 i2
i1 Ll1 L'l2 N1 : N2= t
N 22 1 N 22 1
R1' R1 R1 L'l1 Ll1 Ll1
N12 t 2
N12 t 2
Trasformatore Reale
Circuito Equivalente