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Corso di Laurea in Ingegneria Informatica

ultima cifra del numero di matricola da 5 a 9

Teoria dei Circuiti (B)


(prof. D. Desideri)

Lezione 9

Bipoli in parallelo –
Rete lineare

9.1 Bipoli in parallelo

Bipoli in parallelo: parallelo di un generatore ideale di


corrente costante J e di un resistore ideale passivo R (R>0)
Il bipolo equivalente parallelo è
Ip convenzionato con la convenzione
J dei generatori.
- +
R
V1
Vp - +
Si fissino i riferimenti del parallelo. Ip
J I1
Riferimenti di tensione concordi. -
I2 +
Uguale convenzione: in questo caso, R
quella dei generatori. - V2* +
Valgono le relazioni:
Vp = V1 = V2*; Ip = I1 + I2 Vp 2

1
9.1 Bipoli in parallelo

Parallelo di un GIC costante J e un resistore ideale passivo R (R>0)


Con i riferimenti scelti, per il GIC e il V1
resistore si hanno le seguenti caratteristiche - +
statiche esterne e relazioni. Ip
I2 R I2* J I1
I1
J - V2* + - +
R I2
Vp
- + - - V* +
V1 I 2
(V2*,I2) (V2*,I2*)
I (Vp,Ip) I
J (V1,I1) J (V1,I1)
ip. J>0 V
V V
V2*= RI2* (R>0) (V2*,I2)
= − RI2 Ip = I1+I2 =J – G Vp
I1=J, V1 I2= −GV2* Vp = V1 = V2* 3

9.2 Generatore lineare di corrente

Generatore lineare di corrente


Il Generatore lineare di corrente (GLC) o
Ip
Generatore normale di corrente (GNC) è dato
J
dal parallelo di un GIC ed un resistore ideale di - +
conduttanza G. Con i riferimenti di figura, vale R Vp
che: Ip = J – G Vp.
Regola pratica: si suggerisce di procedere nel
modo seguente. Vp (con il suo riferimento) sia Ip
anche la tensione del resistore. Si convenzioni il J A
resistore con la convenzione degli utilizzatori: - B +
vale la relazione IR=GVp. Si scriva la LKC in A - Vp + V
p
(o in B) fra le correnti Ip, J e IR. Si ha: Ip =J–GVp. R IR
Nota. Si segnala che il GLC in generale può essere anche il parallelo di
un GIC e un resistore ideale attivo (G<0). La regola pratica data
conduce alla relazione trovata, anche con G valore reale negativo. 4

2
9.3 Analisi dell’equivalenza fra GLT e GLC

Analisi dell’equivalenza fra GLT e GLC


I GLT I
GLC
+
Rs V = E – Rs I + I = J – Gp V
+ V 𝐸 𝑉 Gp V J 𝐼
E I= − V= −
- 𝑅 𝑅 J - 𝐺 𝐺
-
Le relazioni per il passaggio dal Le relazioni per il passaggio dal
GLT all’equivalente GLC sono GLC all’equivalente GLT sono
(per Rs0): (per Gp0):
1 1 E 1 J
𝐺 = = ;J = 𝑅 = = 𝑅 ;E =
𝑅 𝑅 𝑅 𝐺 𝐺
Si può passare all’equivalente Si può passare all’equivalente
GLC, tranne il caso che il GLT sia GLT, tranne il caso che il GLC
un GIT, con E0. sia un GIC, con J0. 5

9.4 Resistori ideali in parallelo

Resistori ideali in parallelo


Consideriamo il parallelo di ℓ resistori ideali.
Ip
S
+ V1 + V2+ + + Vℓ
I Iℓ-1 Vℓ-1
Vp 1 Iℓ
R1 R2 I2 R
- - - - ℓ-1 - Rℓ

Con riferimenti di tensione concordi e convenzionati tutti i resistori


con la stessa convenzione, la convenzione dell’utilizzatore, si ha che:
Vp = V1 = V2 = ….. = Vℓ (LKT)
Ip = I1 + I2 + ….. + Iℓ (LKC)
I bipoli resistori con la convenzione dell’utilizzatore hanno relazione:
Ik = Gk Vk
6

3
9.4 Resistori ideali in parallelo

Resistori ideali in parallelo


Osservazione sul disegno. Non cambiano le LKC e le LKT e le
equazioni dei bipoli, con il disegno modificato nel modo seguente.
Ip
S
+ V1 + + + Vℓ
I V2+ Iℓ-1 Vℓ-1
Vp 1 Iℓ
R1 R2 Rℓ-1 R
- - - I2 - - ℓ

Il nuovo disegno si ottiene dal precedente, mettendo al posto del nodo


superiore (e poi lo stesso per quello inferiore) più nodi cortocircuitati.
Ricordando quanto detto per l’analisi delle reti di bipoli, visto che il
sistema costituito dalle LKC, LKT ed equazioni tipologiche fornisce
la soluzione della rete, non cambiando le equazioni, non cambiano le
soluzioni, cioè le tensioni e le correnti. 7

9.4 Resistori ideali in parallelo

Resistori ideali in parallelo


Dalle equazioni, con la convenzione degli utilizzatori
ℓ ℓ ℓ

𝐼 = 𝐺 𝑉 = 𝐺 𝑉 = 𝐺 𝑉 =𝐺 𝑉

Il bipolo equivalente al parallelo di resistori è un ℓ

resistore di conduttanza equivalente parallelo Gp: 𝐺 = 𝐺


Ip
Ip
+ V1 + + + Vℓ
I1 V2+ Iℓ-1 Vℓ-1 I +
Vp R ℓ
R1 2 Rℓ-1 R Vp Gp
- - - I2 - - ℓ -
8

4
9.4 Resistori ideali in parallelo

Resistori ideali in parallelo


Inoltre 1
𝑉 = 𝐼 =𝑅 𝐼
𝐺
La resistenza equivalente parallelo è Rp:
1 1 1
𝑅 = = ℓ =
𝐺 ∑ 𝐺 1
∑ℓ
𝑅
Nel caso di due resistori, si ha che:
𝐺 =𝐺 +𝐺
1 𝑅 𝑅
𝑅 = =
1 1 𝑅 +𝑅
𝑅 +𝑅

9.4 Resistori ideali in parallelo

Resistori ideali in parallelo


Si consideri uno dei resistori (il k-esimo). Vale la relazione Ik=GkVk .
Dato che Vk = Vp , si ha la formula del partitore di corrente resistivo:
𝐺
𝐼 =𝐺 𝑉 = ℓ 𝐼
∑ 𝐺
Nel caso di due resistori, con i riferimenti connessi alla formula del
partitore di corrente resistivo:
1
𝐺 𝑅 𝑅
𝐼 = 𝐼 = 𝐼 = 𝐼
𝐺 +𝐺 1 1 𝑅 +𝑅
𝑅 + 𝑅
1
𝐺 𝑅 𝑅
𝐼 = 𝐼 = 𝐼 = 𝐼
𝐺 +𝐺 1 1 𝑅 +𝑅
𝑅 + 𝑅 10

5
9.5 Esercizio di partitore di corrente resistivo

Esercizio di partitore di corrente resistivo


Data la rete di figura, con:
R1 R2 R5
J = 8 A, R1 = 6 Ω, R2 = 3 Ω, R3 = 10 Ω,
R4 = 10 Ω, R5 = 7 Ω. Calcolare il valore − J
(IA) misurato dall’amperometro ideale. A
R3 R4 +
Soluzione
L’amperometro ideale equivale ad un cortocircuito e misura la
corrente con il riferimento dal + al -. Si ottiene la seguente rete.
I resistori R1 e R2 sono in parallelo: sia RA la
resistenza equivalente. Sia RB la resistenza R1 R2 R5
equivalente del parallelo dei resistori R3 e R4. J
Infine RA e RB sono in serie: RC = RA+ RB. R
3 R4 IA
Pertanto il blocco di resistori R1, R2, R3, R4 è
equivalente ad un resistore di resistenza RC. 11

9.5 Esercizio di partitore di corrente resistivo

Esercizio di partitore di corrente resistivo


𝑅 𝑅 𝑅 𝑅
𝑅 = + =7Ω R5
𝑅 +𝑅 𝑅 +𝑅
Si ottiene la rete di destra. Il resistore RC è RC J
in parallelo a R5. La corrente sul parallelo di IA
RC ed R5 è imposta dal GIC ed è quindi pari
a J = 8 A.
Applicando la formula del partitore di corrente resistivo, si ottiene
che la corrente che passa per R5 è pari a: J = 4 A, con
riferimento che è quello connesso alla relazione del partitore di
corrente resistivo e quindi in questo caso è opposto a quello
misurato dall’amperometro ideale. Si ha pertanto che IA = - 4 A.
12

6
9.6 Analisi di una rete lineare a regime stazionario

Analisi di una rete lineare a regime stazionario


Si consideri una rete di GIT e/o GIC e/o resistori ideali a regime
stazionario: è una rete di ℓ bipoli. Si scrivono le ℓ equazioni
topologiche con le LKC e le LKT e le ℓ equazioni tipologiche, cioè le
equazioni di legame tensione-corrente di ciascun bipolo. Si ottiene un
sistema di 2ℓ equazioni
in 2ℓ incognite. E’ un ±𝑉 = 0 LKT: m=ℓ-n+1
sistema di 2ℓ equazioni
lineari a coefficienti ±𝐼 = 0 LKC: n-1
costanti. Una tale rete è
detta rete lineare. Come
equazioni dei bipoli
già detto, si fa l’ipotesi 𝑉=𝐸
𝐼=J (con gli opportuni
che la soluzione esista e
𝑉 − 𝑅𝐼 = 0 riferimenti): ℓ
sia unica.
Il metodo di soluzione è generale, ma in generale ha molte equazioni. 13

9.7 Esercizio risolto con le leggi di


Kirchhoff ed equazioni dei bipoli

Esercizio risolto con le leggi di Kirchhoff ed equazioni dei bipoli


Data la rete di figura, con: E1 = 20 V,
E2 = 40 V, E3 = 80 V, R1 = 10 Ω, R1 R R3
2
R2 =10 Ω, R3 =10 Ω, R4 =10 Ω.
R4
Calcolare il valore della corrente I4 con E1 −+ + + E
− − 3
il riferimento di figura. E2 I4
Soluzione
Scrittura delle LKT e LKC. Quante
equazioni? Se si considerano i bipoli tutti
C
presi singolarmente (cioè come GIT e R1 R2 R3
resistori ideali), si hanno 7 bipoli (bipoli A B R4 E
+ + + E
E1, E2, E3, R1, R2, R3, R4: ℓ=7) e 5 nodi E1
− E− − 3
(nodi A, B, C, D, E: n=5). Pertanto le 2 D I4
LKT sono m=ℓ-n+1 = 3 e le LKC sono
n-1 = 4. 14

7
9.7 Esercizio risolto con le leggi di
Kirchhoff ed equazioni dei bipoli

Esercizio risolto con le leggi di Kirchhoff ed equazioni dei bipoli


Le equazioni dei bipoli sono 7, risultando un sistema dalle equazioni
topologiche e quelle tipologiche pari a 2ℓ = 14 equazioni in altrettante
incognite: è un numero abbastanza elevato.
I bipoli E1 ed R1 adesso sono visti C
non come due bipoli distinti, ma
R1 R2 R3
come un solo bipolo GLT, serie di
E1 con R1. Si fa lo stesso per E2 e + R4
E + +
R2 e per E3 e R3. Si hanno così 4 1 − E2

I4 − E3
bipoli (3 GLT più R4: ℓ=4) e 2
nodi (nodi C e D: n=2). D
Pertanto le LKT sono m=ℓ-n+1=3 e le LKC sono n-1=1. Le
equazioni dei bipoli sono 4, risultando un sistema dalle equazioni
topologiche e quelle tipologiche pari a 2ℓ = 8 equazioni in altrettante
incognite: meno numerose di prima. 15

9.7 Esercizio risolto con le leggi di


Kirchhoff ed equazioni dei bipoli

Esercizio risolto con le leggi di Kirchhoff ed equazioni dei bipoli


Scrittura delle leggi di Kirchhoff. E’ una rete piana, cioè con grafo
piano. Si lavora direttamente sulla rete senza disegnare il grafo (è
sottointeso: nodi e lati del grafo sono disposti in modo analogo a
come sono disposti nodi e bipoli della rappresentazione usata per la
rete). Si identificano gli anelli, che sono tre, su cui si scrivono le
LKT. Le LKC si scrivono su un nodo, scelto ad arbitrio fra i due.
Riferimenti. Per le I1 I3
C
tensioni: sono 4 bipoli in
+ + + +
parallelo. I segni + tutti R1 R2 R3
dalla stessa parte. Per le V4
V1 V2 R4 V3
correnti: convenzione E + + + E
dell’utilizzatore per R4 e
1 − I2 − − 3
E2 I4
− − − −
convenzioni dei
D
generatori per i GLT. 16

8
9.7 Esercizio risolto con le leggi di
Kirchhoff ed equazioni dei bipoli

Esercizio risolto con le leggi di Kirchhoff ed equazioni dei bipoli


LKC: I1+I2+I3-I4=0 I1 C I3
LKT: V2-V1=0 + + + +
V4-V2=0 R1 R2 R3
V4
V3-V4=0 V1 V2 R4 V3
+ + + E
eq. bipoli: V1-E1+R1I1 =0 E1 − I2 − − 3
V2-E2+R2I2 =0 E2 I4
− − − −
V3-E3+R3I3 =0 D
V4=R4 I4
Soluzione. Dalle LKT: V1=V2=V3=V4. Combinandole con le eq. bipoli:
E1-R1I1 = V1= V2= E2-R2I2 → I2 = (E2-E1+R1I1)/R2 (1)
E1-R1I1 = V1= V3= E3-R3I3 → I3 = (E3-E1+R1I1)/R3 (2)
E1-R1I1 = V1= V4= R4I4 → I4 = (E1-R1I1)/R4 (3)
Dalla LKC (I1+I2+I3-I4=0), con le (1), (2), (3) e i valori: I1 = -1,5 A.
Da cui: I2 = 0,5 A; I3 = 4,5 A; I4 = 3,5 A; V1= V2= V3 = V4 = 35 V. 17

9.7 Esercizio risolto con le leggi di


Kirchhoff ed equazioni dei bipoli

Esercizio risolto con le leggi di Kirchhoff ed equazioni dei bipoli


Osservazione 1. Si aggiunga alla rete un circuito aperto collegato a
due nodi già presenti nella rete (nodi C e D). Per i tre GLT e R4, si
mantengano gli stessi I1 C I3
riferimenti già utilizzati e + + + V5 + +
si aggiungano i R1 R2 V4 R3
riferimenti per il circuito V1 V2 V3
+ + R4 + E
aperto aggiunto. Le LKT, E1 − I2 − I4
E2 I − 3
LKC e le equazioni dei − − − 5− −
bipoli scritte sulla rete D
senza l’aggiunta del circuito aperto valgono ancora aggiungendo il
circuito aperto (si ricorda che I5=0): forniscono la stessa soluzione di
prima. Pertanto data una rete di bipoli che ammette soluzione unica,
tensioni e correnti dei bipoli di tale rete non cambiano se si aggiunge
un circuito aperto collegato a due nodi già presenti nella rete. 18

9
9.7 Esercizio risolto con le leggi di
Kirchhoff ed equazioni dei bipoli

Esercizio risolto con le leggi di Kirchhoff ed equazioni dei bipoli


Osservazione 2. Si ‟dividaˮ il nodo C in due nodi cortocircuitati: C’ e
C’’ (che sono quindi vicini fra di loro e sono, all’incirca, dove c’era
C). I bipoli che avevano un morsetto in C ora lo hanno in C’ o C’’.
Per i tre GLT e R4, si I1 S + C’ I3
mantengano gli stessi + V5 I5 +
riferimenti già R1 + − + R3
V2
V1 R2 C’’ V3
utilizzati e si
E1 + I2 R 4 V + E
aggiungano i − + E2 4
− 3
− I
riferimenti del − − 4
− −
cortocircuito aggiunto. D
Le LKT, LKC e le equazioni dei bipoli scritte sulla rete con C valgono
ancora con la rete con C’ e C’’ (si ricorda che V5 = 0 e si scriva la
LKC con riferimento a S): forniscono la stessa soluzione di prima. 19

9.7 Esercizio risolto con le leggi di


Kirchhoff ed equazioni dei bipoli

Esercizio risolto con le leggi di Kirchhoff ed equazioni dei bipoli


Pertanto data una rete di bipoli che ammette soluzione unica,
tensioni e correnti dei bipoli di tale rete non cambiano se, nel modo
indicato, si ‟divideˮ un nodo in due nodi cortocircuitati.

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