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Elettrotecnica: Trasformate di Laplace nello Studio dei

Circuiti Elettrici
Simone Fiori
s.fiori@univpm.it

Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione (DII)


Università Politecnica delle Marche

Simone Fiori – Elettrotecnica: Trasformate di Laplace nello Studio dei Circuiti Elettrici – p. 1/20
Argomenti

• Generalità sulle trasformate di Laplace


• Componenti elettrici nel dominio di Laplace
• Leggi di Kirchhoff nel dominio di Laplace

Simone Fiori – Elettrotecnica: Trasformate di Laplace nello Studio dei Circuiti Elettrici – p. 2/20
Definizione di trasformata di Laplace

Data una funzione f : [0 + ∞[→ R, si definisce trasformata di


Laplace la funzione F : C → C:
Z +∞
F (s) = L[f (t)](s) = f (t)e−st dt,
0

con s ∈ C variabile complessa di Laplace. Le funzioni che


ammettono trasformata di Laplace si dicono L-trasformabili.
Scomponendo la variabile di Laplace come s = α + Jω , risulta:

e−st = e−αt e−Jωt .

Ovvero: Sotto alcune condizioni, la trasformata di Laplace può


essere vista come una generalizzazione del metodo dei fasori
nello studio dei circuiti elettrici.

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Proprietà della trasformata di Laplace

L’operatore di Laplace è lineare, cioè, date due funzioni f1 (t) e


f2 (t) L-trasformabili e date due costanti arbitrarie k1 , k2 ∈ R,
risulta:

L[k1 f1 (t) + k2 f2 (t)](s) = k1 L[f1 (t)](s) + k2 L[f2 (t)](s).

Data una funzione f (t), indicando con f ′ (t) la sua derivata


prima rispetto a t, risulta:

L[f ′ (t)](s) = sL[f (t)](s) − f (0).

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Trasformazione dei circuiti nel dominio di Laplace

Data una generica tensione elettrica v(t) L-trasformabile, nel


dominio di Laplace essa diventa:

V (s) = L[v(t)](s) (Unità di misura: Volt × sec).

Data una generica corrente elettrica i(t) L-trasformabile, nel


dominio di Laplace essa diventa:

I(s) = L[i(t)](s) (Unità di misura: Ampère × sec).

Notare: A differenza di quanto accade nelle trasformazioni


fasoriali, non si ipotizza che le grandezze elettriche siano di tipo
sinusoidale. Esse possono essere di tipo arbitrario, purché
L-trasformabili.

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Il resistore nel dominio di Laplace

Determinazione della relazione costitutiva del resistore nel


dominio di Laplace.
+ v −
i R
Relazione costitutiva da utilizzare:

v(t) = Ri(t).

Applicando l’operatore di Laplace ad ambo i membri e


ricordando la proprietà di linearità, si ottiene:

V (s) = RI(s).

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Il resistore nel dominio di Laplace (2)

Dunque, nel dominio di Laplace, il resistore diviene un resistore


simbolico di impedenza Z(s) = R.

I(s)
+
V (s) R

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L’induttore nel dominio di Laplace

Determinazione della relazione costitutiva dell’induttore nel


dominio di Laplace.
+ v −
i L
Relazione costitutiva da utilizzare:
di(t)
v(t) = L .
dt
Applicando l’operatore di Laplace ad ambo i membri e
ricordando le proprietà di linearità e di derivazione temporale,
si ottiene:
V (s) = sLI(s) − Li(0).

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L’induttore nel dominio di Laplace (2)

Dunque, nel dominio di Laplace, l’induttore diviene un


resistore simbolico di impedenza Z(s) = sL in serie con un
generatore indipendente di tensione.

+
I(s)

sL

V (s)

Li(0)
+

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Impedenze elementari nel dominio di Laplace

Le relazioni costitutive del resistore e dell’induttore (con


i(0) = 0) si possono scrivere nello stesso modo, ovvero:

V (s) = Z(s)I(s),
dove la quantità Z ∈ C si denota con:
• Impedenza resistiva: Nel caso del resistore, vale Z = R.
• Impedenza induttiva: Nel caso dell’induttore, vale Z = sL.

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Il “trasformatore ideale” nel dominio di Laplace
i1 i2
+ 1:n +
v1 v2

− −

Il comportamento del trasformatore è descritto dalle relazioni:

1
v2 (t) = n · v1 (t), i2 (t) = − i1 (t),
n
che, nel dominio di Laplace, diventano:
V2 (s) = nV1 (s), I2 (s) = − n1 I1 (s).

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Il 2-porte “induttori mutuamente accoppiati (IMA)”
i1 i2
+ M +

v1 L1 L2 v2

− −
Il comportamento degli IMA è descritto dalle relazioni:

di1 (t) di2 (t) di1 (t) di2 (t)


v1 (t) = L1 +M , v2 (t) = M + L2 ,
dt dt dt dt
che, nel dominio di Laplace, diventano:
V1 (s) = sL1 I1 (s) + sM I2 (s), V2 (s) = sM I1 (s) + sL2 I2 (s).
(Si è ipotizzato, per semplicità, i1 (0) = i2 (0) = 0.)

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Il 2-porte “Z ” nel dominio di Laplace

i1 i2
+ +
v1 1 Z 2 v2
− −

Il comportamento del 2-porte “Z ” è descritto dalle relazioni:

v1 (t) = Z11 i1 (t) + Z12 i2 (t), v2 (t) = Z21 i1 (t) + Z22 i2 (t),

che, nel dominio di Laplace, diventano:


V1 (s) = Z11 I1 (s) + Z12 I2 (s), V2 (s) = Z21 I1 (s) + Z22 I2 (s).

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Rappresentazione “Z ” di un IMA (in Laplace)

Le relazioni costitutive di un IMA per cui valga


i1 (0) = i2 (0) = 0, si possono riscrivere, in modo compatto,
utilizzando la rappresentazione “Z ” di una rete 2-porte nel
dominio di Laplace:
" # " #" #
V1 (s) L1 M I1 (s)
=s .
V2 (s) M L2 I2 (s)

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Leggi di Kirchhoff nel dominio di Laplace

Le leggi di Kirchhoff nel dominio di Laplace si scrivono:


• Legge di Kirchhoff alle tensioni (LKTL) su una maglia M:

X alg
Vk (s) = 0.
k∈M

• Legge di Kirchhoff alle correnti (LKCL) su un taglio T :

X alg
Ik (s) = 0.
k∈T

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Esempio: Calcolo dell’impedenza di un bipolo

Si determini l’impedenza Z(s) del seguente bipolo nel dominio


di Laplace nell’ipotesi che la corrente sull’induttore sia nulla
per t = 0.

R1
R2 L

Usando le usuali operazioni valide per le impedenze, si trova


immediatamente:
R2 · sL
Z(s) = R1 + .
R2 + sL

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Esempio: Calcolo della matrice Z di un 2-porte (1)

Si determini la matrice delle impedenze Z(s) della seguente


rete 2-porte nel dominio di Laplace.
I1 (s) I2 (s)
+ 1:n +

V1 (s) Z0 (s) V2 (s)

− −

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Esempio: Calcolo della matrice Z di un 2-porte (2)

Conviene utilizzare il metodo dei generatori di prova:


I2T (s)
+ I1T (s) +
1:n
+ +
I1 (s) V1 (s) Z0 (s) VT1 (s) VT2 (s) V2 (s) I2 (s)
− −

− −

e studiare il circuito con il metodo di analisi su base nodi.

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Esempio: Calcolo della matrice Z di un 2-porte (3)

Le equazioni utili sono:

1
I1T (s) + V1T (s) − I1 (s) = 0,
Z0 (s)
I2T (s) − I2 (s) = 0,
V2T (s) = nV1T (s),
1
I2T (s) = − I1T (s),
n
V1T (s) = V1 (s), V2T (s) = V2 (s).

Per sostituzione, si ottiene:

V1 (s) = Z0 (s)I1 (s) + nZ0 (s)I2 (s),


V2 (s) = nZ0 (s)I1 (s) + n2 Z0 (s)I2 (s).

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Esempio: Calcolo della matrice Z di un 2-porte (4)

Quindi, la matrice Z della rete in esame si scrive:


" #
1 n
Z = Z0 (s) 2
.
n n

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