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Elettrotecnica: Grandezze fondamentali e bipoli

elementari
Simone Fiori
s.fiori@univpm.it

Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione (DII)


Università Politecnica delle Marche

Simone Fiori – Elettrotecnica: Grandezze fondamentali e bipoli elementari – p. 1/37


Argomenti

• Tensione elettrica v(t)


• Corrente elettrica i(t)
• Elementi fondamentali: Bipoli elementari
• Funzioni generatrici e relazioni costitutive
• Potenza istantanea ed energia istantanea

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Tensione elettrica

Rappresenta la quantità di energia de necessaria per spostare


una carica elettrica dq nello spazio.
dq B
j
de

• Definizione: v = de
dq
• Unità di misura: Volt (V)
• Dipende dal tempo t. Esempio: v(t) = A cos(ωt + ϕ).

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Esempio: Tensione elettrica sinusoidale

A=2 Volt, ω=10π rad/sec, φ=π/4 rad


2.5

1.5

0.5
Tensione v(t)

−0.5

−1

−1.5

−2

−2.5
0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9 1
Tempo t

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Corrente elettrica

Rappresenta la quantità di carica dq che attraversa un punto


dello spazio nel tempo dt.
dq
3

dt
A
• Definizione: i = dq
dt
• Unità di misura: Ampére (A)
• Dipende dal tempo t. Esempio: i(t) = Ie−βt .

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Esempio: Corrente elettrica esponenziale

I=2 Ampére, β=6 1/sec


2

1.8

1.6

1.4

1.2
Corrente i(t)

0.8

0.6

0.4

0.2

0
0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9 1
Tempo t

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Esempio: Circuito elettrico

R1 L1 iR3

R3
+
vg
C1 C3

C2
L2 L3
R2

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Equazioni fondamentali dell’Elettrotecnica

Le equazioni fondamentali dell’Elettrotecnica si dividono in


due categorie:
• Relazioni costitutive dei componenti: descrivono il
comportamento dei singoli componenti.

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Equazioni fondamentali dell’Elettrotecnica

Le equazioni fondamentali dell’Elettrotecnica si dividono in


due categorie:
• Relazioni costitutive dei componenti: descrivono il
comportamento dei singoli componenti.
• Equazioni di Kirchhoff: descrivono il collegamento dei
componenti tra loro.

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Bipoli elementari

Gli elementi più semplici dei circuiti elettrici sono i bipoli


elementari.

+ i
v

Un bipolo instaura una relazione tra la tensione ai suoi capi


v(t) e la corrente che lo attraversa i(t).
E’ importante notare che v(t) e i(t) sono in versi coordinati.

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Bipoli elementari (2)

E’ importante ricordare che v(t) e i(t) sono grandezze con


segno, cioè le variabili v ed i possono assumere valori positivi,
negativi e nullo. Ovvero: v, i ∈ R.

Inoltre, la variabile temporale t è reale, ovvero: t ∈ R.

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Funzione generatrice di un bipolo

La relazione che il bipolo instaura tra la tensione e la corrente


si esprime per mezzo della funzione generatrice del bipolo:

f (v(t), i(t), t).


All’istante t, ai capi di un bipolo con funzione generatrice f si
possono trovare tutte e sole quelle coppie di valori (v(t), i(t))
tali che:

f (v(t), i(t), t) = 0.

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Relazione costitutiva di un bipolo

Se si riesce ad esplicitare la tensione v in funzione della


corrente i e del tempo t, oppure si riesce ad esplicitare la
corrente i in funzione della tensione v e del tempo t, allora la
relazione corrispondente si chiama relazione costitutiva del
bipolo.

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Esempio: Funzione generatrice

Supponiamo che un bipolo abbia la seguente funzione


generatrice:
f (v, i, t) = v 2 + i2 − 4t2 .
Le coppie (v, i) ammissibili per tale bipolo sono tutte e sole
quelle che soddisfano l’equazione f (v, i, t) = 0, ovvero:
6v

2|t| 1
i
-

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Proprietà di linearità e tempo-invarianza

Un bipolo si dice lineare se per ogni combinazione di costanti


α e β e di coppie tensione-corrente (v1 (t), i1 (t)) e (v2 (t), i2 (t))
vale:

f (αv1 (t)+βv2 (t), αi1 (t)+βi2 (t), t) = αf (v1 (t), i1 (t), t)+βf (v2 (t), i2 (t), t).

Questa si dice anche proprietà di sovrapposizione degli effetti.


Un bipolo si dice tempo-invariante se il suo comportamento
non dipende esplicitamente dal tempo:

f (v(t), i(t), t) = f˜(v(t), i(t)).


Un bipolo lineare tempo-invariante si denota con LTI.

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Bipoli elementari: Il resistore

Il resistore elettrico ha simbolo grafico:

+ i
v R

La funzione generatrice è f (v, i, t) = v − Ri, quindi la sua


relazione costitutiva è:

v(t) = Ri(t),
dove il parametro costante R si chiama resistenza del resistore
e si misura in Ohm (Ω).

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Bipoli elementari: Il resistore (2)

La relazione costitutiva del resistore si può scrivere anche:

i(t) = Gv(t),
dove il parametro costante G si chiama conduttanza del
resistore e si misura in Siemens (S ) oppure in Ω−1 .
Chiaramente, se R 6= 0, vale la relazione G = R1 .

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Bipoli elementari: L’induttore

L’induttore elettrico ha simbolo grafico:

+i
v L

di
La funzione generatrice è f (v, i, t) = v − L dt , quindi la sua
relazione costitutiva è:

di(t)
v(t) = L ,
dt
dove il parametro costante L si chiama induttanza
dell’induttore e si misura in Henry (H ).

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Bipoli elementari: Il condensatore

Il condensatore elettrico ha simbolo grafico:

+ i
v C

La funzione generatrice è f (v, i, t) = i − C dv


dt , quindi la sua
relazione costitutiva è:

dv(t)
i(t) = C ,
dt
dove il parametro costante C si chiama capacità del
condensatore e si misura in Farad (F ).

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Bipoli elementari: Il circuito aperto (c.a.)

Il circuito aperto ha simbolo grafico:


i +
v

La funzione generatrice è f (v, i, t) = i, quindi la sua relazione


costitutiva è:

i(t) = 0.
In un circuito aperto non scorre corrente, ma non c’è nessun
vincolo sulla tensione ai suoi capi. Il c.a. è equivalente ad un
resistore con G = 0.

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Bipoli elementari: Il corto-circuito (c.c.)

Il corto-circuito ha simbolo grafico:

+
i v

La funzione generatrice è f (v, i, t) = v , quindi la sua relazione


costitutiva è:

v(t) = 0.
In un corto-circuito non c’è alcun vincolo sulla corrente. Il c.c.
è equivalente ad un resistore con R = 0.

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Il generatore indipendente di tensione (GIT)

Il generatore indipendente di tensione ha simbolo grafico:


i
++
vg v

La funzione generatrice è f (v(t), i(t), t) = v(t) − vg (t), quindi la


sua relazione costitutiva è:

v(t) = vg (t),
dove la tensione vg (t) è la funzione caratteristica del generatore
indipendente di tensione.

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Il generatore indipendente di corrente (GIC)

Il generatore indipendente di corrente ha simbolo grafico:

i
+
ig v

La funzione generatrice è f (v(t), i(t), t) = i(t) − ig (t), quindi la


sua relazione costitutiva è:

i(t) = ig (t),
dove la corrente ig (t) è la funzione caratteristica del generatore
indipendente di corrente.

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Esempio: Circuito elettrico

R1 L1 iR3

R3
+
vg
C1 C3

C2
L2 L3
R2

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Potenza istantanea su un bipolo

Su un bipolo in cui v(t) e i(t) sono coordinati, si definisce la


potenza istantanea:

p(t) = v(t)i(t),
che si misura in Watt (W ). Inoltre, si definisce l’energia
istantanea: Z t
e(t) = p(τ )dτ,
−∞

che si misura in Joule (J ). La definizione vale sotto l’ipotesi che


e(−∞) = 0.

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Significato della potenza istantanea

In ogni istante t la potenza p(t) può assumere valore:


• positivo: in questo caso il bipolo sta assorbendo energia dal
resto del circuito;
• negativo: in questo caso il bipolo sta erogando energia al
resto del circuito;
• nullo: in questo caso il bipolo non sta scambiando energia
con il resto del circuito.

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Significato dell’energia istantanea

Se un bipolo è tale per cui in ogni istante di tempo t risulta


e(t) ≥ 0, allora si dice che il bipolo è passivo.
Un bipolo passivo può sia assorbire che erogare energia, ma
non può mai erogare più energia di quella ricevuta in
precedenza.

Se l’energia istantanea di un bipolo cambia segno, il bipolo


non è passivo. Si dice, pertanto, attivo.

Un bipolo attivo è energeticamente indefinito, ovvero, può sia


erogare che assorbire energia in quantità arbitrarie.

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Esempio: potenza ed energia

6 p(t)

t
-

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Classificazione energetica dei bipoli: Resistore

In un resistore, vale v(t) = Ri(t), quindi:

p(t) = v(t)i(t) = Ri2 (t),


Z t
e(t) = R i2 (τ )dτ.
−∞

Chiaramente, il resistore è passivo se e solo se R ≥ 0.


Come conseguenza, il circuito aperto e il corto-circuito sono
bipoli passivi.

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Classificazione energetica dei bipoli: Induttore

In un induttore, vale v(t) = L di(t)


dt , quindi:

di(t)
p(t) = v(t)i(t) = Li(t) ,
dt
Z t
di(τ ) 1 2
e(t) = L i(τ ) dτ = Li (t).
−∞ dτ 2

Chiaramente, l’induttore è passivo se e solo se L ≥ 0.

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Classificazione energetica: Condensatore

In un condensatore, vale i(t) = C dv(t)


dt , quindi:

dv(t)
p(t) = v(t)i(t) = Cv(t) ,
dt
Z t
dv(τ ) 1 2
e(t) = C v(τ ) dτ = Cv (t).
−∞ dτ 2

Chiaramente, il condensatore è passivo se e solo se C ≥ 0.

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Classificazione energetica dei bipoli: GIT

In un generatore indipendente di tensione, vale v(t) = vg (t),


quindi:

p(t) = v(t)i(t) = vg (t)i(t),


Z t
e(t) = vg (τ )i(τ )dτ.
−∞

Non si può dire nulla, a prori, sul segno dell’energia istantanea,


quindi si deve concludere che il GIT è un bipolo attivo.

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Classificazione energetica dei bipoli: GIC

In un generatore indipendente di corrente, vale i(t) = ig (t),


quindi:

p(t) = v(t)i(t) = v(t)ig (t),


Z t
e(t) = v(τ )ig (τ )dτ.
−∞

Non si può dire nulla, a priori, sul segno dell’energia


istantanea, quindi si deve concludere che il GIC è un bipolo
attivo.

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Proprietà di memoria

I componenti bipolari condensatore e induttore si dicono


componenti con memoria perché nelle loro relazioni
costitutive compaiono operatori di derivazione (o
integrazione).

Quando un circuito contiene uno o più elementi con memoria,


si parla di circuito con memoria.

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Bipoli generici

Ogni circuito elettrico accessibile da due terminali si dice


bipolo.

+ i
v

Un bipolo elementare è un bipolo. Un bipolo può essere però


formato dalla connessione di più componenti tra loro.
La funzione generatrice f (v(t), i(t), t) può essere
arbitrariamente complicata.

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Bipoli ‘affini’

Una classe importante è quella dei bipoli che hanno una


funzione generatrice affine.

+ i
v

In questo caso, la funzione generatrice assume la forma:

f (v(t), i(t), t) = av(t) + bi(t) + c(t),

dove a e b sono costanti rispetto al tempo e c(t) è una funzione


del tempo che dipende dai GIT e GIC interni al bipolo.

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Equivalenza delle funzioni generatrici

Per un dato bipolo, la funzione generatrice che ne descrive il


comportamento non è unica.
Per esempio, se f (v, i, t) è una funzione generatrice di un
bipolo, anche k · f (v, i, t) ne è funzione generatrice per
qualsiasi costante k 6= 0.
Di fatto, le funzioni generatrici per ogni bipolo sono infinite.

Si introduce allora una relazione di equivalenza per una coppia


di funzioni generatrici f1 (v, i, t) e f2 (v, i, t):

f1 (v, i, t) ∼ f2 (v, i, t).

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Equivalenza dei bipoli

Sia b1 un bipolo con funzione generatrice f1 (v, i, t) e sia b2 un


diverso bipolo con funzione generatrice f2 (v, i, t).

Due bipoli si dicono esternamente equivalenti se


f1 (v, i, t) ∼ f2 (v, i, t).

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