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Lezione 15
Trasformatore ideale −
Reti di n-poli in regime variabile −
Bipolo condensatore
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Trasformatore ideale
Nelle reti elettriche, il trasformatore ideale è un i1 n:1 i2
doppio bipolo ideale inerte di ordine zero, che, + +
con le due porte convenzionate da utilizzatore,
ha relazioni (che valgono in regime stazionario
o variabile quasi-stazionario): v1 v2
v = nv
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i =− i − −
n
dove n è un parametro costante adimensionale detto “rapporto di
trasformazione”.
Il trasformatore ideale, in regime variabile (non stazionario), è usato
come modello ideale di un sistema di due induttori (si veda in
seguito) mutuamente accoppiati (o magneticamente accoppiati). 2
15.1 Trasformatore ideale
Trasformatore ideale
Matrici di rappresentazione.
Le relazioni sopra riportate non consentono una scelta delle correnti
alle due porte come variabili indipendenti, né delle tensioni. Non è
quindi possibile una rappresentazione controllata in corrente o in
tensione e non ci sono quindi le matrici di resistenza e di
conduttanza. Sono possibili le altre quattro rappresentazioni; tra esse
è immediata la prima rappresentazione di trasmissione, con A = n,
B = 0, C = 0, D = 1/n.
Alcune proprietà del trasformatore ideale.
a) E’ trasparente alla potenza (o conserva la potenza). In ogni
istante la totale potenza entrante è nulla. Si ha cioè che la potenza
che entra da una porta è pari a quella che esce dall’altra porta.
p(t)entrante = p1(t)+p2(t)= v1(t) i1(t) + v2(t) i2(t) =
= nv2(t) − i (t) + v2(t) i2(t) = 0 3
Trasformatore ideale
b) E’ passivo. Dato che è trasparente alla potenza, è passivo.
c) Non è simmetrico, tranne che nel caso n =1. Nota: un doppio
bipolo è simmetrico quando scambiando le due porte, tensioni e
correnti non cambiano nella rete.
d) Amplifica tensioni o correnti, tranne che nel caso n =1. Infatti,
tranne che nel caso n =1, il trasformatore amplifica la tensione o
la corrente passando da una porta all’altra, conservando la
potenza.
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15.2 Reti di n-poli in regime variabile
Soluzione.
Si calcola la tensione a vuoto VAB0.
Per il calcolo, si usano le LKC, LKT e le equazioni dei bipoli e dei
doppi bipoli.
Si mettono i riferimenti seguendo le usuali scelte.
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15.4 Esempio di rete con doppio bipolo ideale
inerte di ordine zero
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15.4 Esempio di rete con doppio bipolo ideale
inerte di ordine zero
Il condensatore armature
Il condensatore è formato da una coppia di
conduttori di forma generica, detti armature,
separati da uno o più dielettrici. qB(t)
Sulle due armature sono presenti cariche qA(t)
elettriche libere, qA(t) e qB(t) rispettivamente,
uguali ed opposte, cioè: qA(t) = ‒ qB(t). + v (t) -
Si assume che il campo elettrico ovunque, anche se variabile nel
tempo, è quello elettrostatico (istante per istante): ciascuna armatura
è equipotenziale e fra le due armature c’è una tensione v(t) che è una
differenza di potenziale. Il legame esistente fra le cariche e la
tensione è la capacità C del condensatore che si definisce pari a:
q (t) q (t) q (t)
C= = =
v (t) v (t) v (t)
L’unità di misura della capacità è il farad (simbolo F). Si ha: F = C/V.
In ipotesi di condensatore ideale, C è una costante positiva. 18
15.5 Bipolo condensatore
Un condensatore è
schematizzabile come un iA(t) qA(t) qB(t) iB(t)
bipolo: il bipolo
condensatore. B
A + -
v (t)
Dato un condensatore, ciascuna armatura è dotata di un conduttore
(terminale) il cui estremo (morsetto) è indicato in figura
rispettivamente con A e con B. In tratteggio è indicata la superficie
limite del bipolo (che racchiude completamente entrambe le
armature) da cui emergono i due terminali. Sulle due armature sono
presenti cariche elettriche libere uguali ed opposte: qA(t) = ‒ qB(t).
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