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Corso di Laurea in Ingegneria Informatica

ultima cifra del numero di matricola da 5 a 9

Teoria dei Circuiti (B)


(prof. D. Desideri)

Lezione 8

Bipoli in serie –
Bipoli in parallelo

8.1 Bipoli in serie

Reti in regime stazionario


Si considerano ora connessioni semplici di bipoli in regime
stazionario: connessioni serie e connessioni parallelo.
Bipoli in serie: serie di due bipoli generici
Due bipoli si dicono connessi in serie A
quando hanno un morsetto in comune, cioè
collegato allo stesso nodo (N) e a tale nodo
1
non è collegato alcun altro componente. R
Gli altri due morsetti sono collegati a due N
diversi nodi A e B, tramite i quali avviene 2
la connessione alla parte rimanente della
rete (indicata con R in figura).
B
2

1
8.1 Bipoli in serie

Bipoli in serie: serie di due bipoli generici


Si può pensare che al posto dei bipoli 1 e 2 ci sia un bipolo
equivalente (bipolo equivalente serie) con tensione VS e corrente IS
che presenta lo stesso comportamento tensione-corrente fra A e B che
ha la serie dei bipoli 1 e 2.
A
Stesso comportamento vuol IS bipolo
dire che ha la stessa +
equivalente
caratteristica statica esterna. Si 1 serie
calcoli tale caratteristica statica R VS
esterna del bipolo equivalente N
a partire dalle caratteristiche 2
statiche esterne dei bipoli 1 e -
2. Si devono fissare i IS
riferimenti delle tensioni e B
delle correnti dei bipoli 1 e 2. 3

8.1 Bipoli in serie

Bipoli in serie: serie di due bipoli generici


Conviene fissare dei riferimenti di corrente concordi. Questo vuol
dire che sul terminale A, si prende I1 uguale a IS. I1 ha quindi
riferimento entrante nel nodo N e quindi si prende I2 con riferimento
uscente dal nodo N: dalla LKC al nodo N, si ha che I1 = I2.
Il riferimento scelto per I2 è uguale a IS A
sul terminale B. Quindi, con i IS
+
riferimenti scelti concordi: IS = I1 = I2. +
Si fissano i riferimenti per le tensioni, V 1 1 I1
R VS -
in modo che il bipolo 1, il bipolo 2 e il
+ N
bipolo equivalente serie abbiano la
V2 2 I2
stessa convenzione: ad esempio quella
- -
degli utilizzatori. Si hanno V1, V2 e VS
IS
(con i riferimenti indicati in figura).
B 4

2
8.1 Bipoli in serie

Bipoli in serie: serie di due bipoli generici


Si ricorda che un bipolo ha la proprietà che la tensione fra i due
morsetti è una differenza di potenziale. Si scrivano le tensioni dei
bipoli 1, 2 e del bipolo equivalente serie come differenze di potenziale:
V1 = VA - VN ; V2 = VN - VB ; VS = VA - VB .
Si ha: V1 + V2 = VA - VN + VN - VB = A
= VA – VB = VS . IS
+
Regola pratica. La relazione V1+V2=VS +
si ottiene anche scrivendo la LKT sul V1 1 I1
percorso chiuso identificato dal bipolo 1 R VS -
(tra A e N) più il bipolo 2 (tra N e B) e + N
richiudendo il percorso tornando V2 2 I2
direttamente da B ad A (cioè da uno - -
all’altro dei morsetti del bipolo IS
equivalente serie, fra cui c’è VS). B 5

8.1 Bipoli in serie

Bipoli in serie: serie di due bipoli generici


Con i riferimenti indicati, si sono ottenute le relazioni per la serie di
due bipoli: IS = I1 = I2 ; VS = V1 + V2 . Pertanto la caratteristica
statica esterna del bipolo equivalente serie si ottiene sommando le
tensioni dei due bipoli, a parità di corrente (con i riferimenti indicati).
Esempio
+ V IS
(V1,I1) +
V1 1 I1 + (VS,IS)
I V1 1 I1 V (V2,I2)
- VS - (V1,I1)
+ V (V2,I2) +
V2 2 I2 I
V2 2 I2 - -
I
- 6

3
8.1 Bipoli in serie

Bipoli in serie: serie di due bipoli generici


-) Non tutti i bipoli possono essere connessi in serie.
Esempio
Con J1  J2 la connessione riportata in IS
figura è impossibile. A +
Infatti, con i riferimenti indicati, la V1 +
serie impone che: J1 I1
IS = I1 = I2 -
N VS
VS = V1 + V2 V2 +
mentre per i GIC vale che: J2 I2
I1 = J1 V1 -
I2 = J2 V2 B -
non compatibili con J1  J2 .
7

8.1 Bipoli in serie

Bipoli in serie: serie di un generatore ideale di tensione E


e di un resistore ideale passivo R (R>0)
IS
Il bipolo equivalente serie è E R
- + +
convenzionato con la convenzione
dei generatori. VS
-

Si fissino i riferimenti della serie. I1 I2*


IS
Riferimenti di corrente concordi. E R
Uguale convenzione: in questo caso, - + +
quella dei generatori. - + - +
V1 V2 V
Valgono le relazioni: S

IS = I1 = I2* ; VS = V1 + V2 - 8

4
8.1 Bipoli in serie

Serie di un GIT E e di un resistore ideale passivo R (R>0)


Con i riferimenti scelti, per il GIT e il
resistore si hanno le seguenti caratteristiche I1 I2*
IS
statiche esterne e relazioni. E R
I1 - + +
I *
2 R I - + - +
E 2
V1 V2 V
- + S
- + - V2 +
V1 -
V V (VS,IS)V
(V ,I ) (V ,I *) (V ,I )
E 1 1 2 2 2 2
E (V1,I1)
ip. E>0
I I I
(V2,I2*)
V1=E, I1 V2 = RI2 (R>0) IS = I1 = I2*
= − RI2* VS = V1+V2 =E – RIS 9

8.2 Generatore lineare di tensione

Generatore lineare di tensione


Il Generatore lineare di tensione (GLT) o IS
E R
Generatore normale di tensione (GNT) è - + +
dato dalla serie di un GIT ed un resistore
ideale R. Con i riferimenti di figura, vale VS
che: VS = E – RIS .
Regola pratica. IS (con il suo riferimento) sia -
anche la corrente del resistore. Si convenzioni
il resistore con la convenzione degli IS
IS
utilizzatori e quindi vale VR = RIS. Si scriva la E R
LKT sul percorso chiuso identificato dal GIT, - + +
+ - A
dal resistore e si richiuda il percorso VR
VS
direttamente fra A e B (cioè da uno all’altro
B
dei morsetti del bipolo equivalente serie, fra -
cui c’è VS). Si ottiene: VS = E – VR = E – R IS. 10

5
8.2 Generatore lineare di tensione

Generatore lineare di tensione


Nota. Si segnala che il GLT in generale è la serie di un GIT e un
resistore ideale che può essere sia attivo che passivo. La regola pratica
data conduce alla relazione trovata, con R che può essere qualsiasi
valore reale positivo o negativo. IS
Osservazione 1. Il GLT si può disegnare anche
R +
nel modo indicato a lato. Vale sempre la
relazione: VS = E – RIS , come si vede + VS
E
applicando, alla figura indicata a lato, la regola - -
pratica precedentemente suggerita.
Osservazione 2. Per il generatore elettrico a carico,
+
si era ottenuto il modello di bipolo, indicato a lato
con i riferimenti utilizzati, avente relazione: I V
V = E – RiI
Si riconosce ora che era la relazione di un GLT. - 11

8.3 Resistori ideali in serie

Resistori ideali in serie


Consideriamo la serie di ℓ resistori ideali.
V1 V2 Vℓ
Is + R1 - + R2 - + Rℓ -
+
Vs I1 I2 Iℓ
-

Convenzionati tutti i resistori con la stessa convenzione, la


convenzione dell’utilizzatore, si ha che:
Is = I1 = I2 = ….. = Iℓ (LKC)
Vs = V1 + V2 + ….. + Vℓ (LKT)
I bipoli resistori con la convenzione dell’utilizzatore hanno
relazione: Vk = Rk Ik 12

6
8.3 Resistori ideali in serie

Resistori ideali in serie


e quindi, con la convenzione degli utilizzatori
ℓ ℓ ℓ

𝑉 = 𝑅 𝐼 = 𝑅 𝐼 = 𝑅 𝐼 =𝑅 𝐼

Il bipolo equivalente alla serie di resistori è ℓ

un resistore di resistenza equivalente serie Rs: 𝑅 = 𝑅

V1 V2 Vℓ
Is + R1 - + R2 - + Rℓ - Is

+ +
Vs I1 I2 Iℓ Vs Rs
- -
13

8.3 Resistori ideali in serie

Resistori ideali in serie


Inoltre 𝑉
𝐼 = =𝐺𝑉
𝑅
La conduttanza equivalente serie è Gs:
1 1 1
𝐺 = = ℓ =
𝑅 ∑ 𝑅 1
∑ℓ
𝐺
Si consideri uno dei resistori (il k-esimo). Vale la relazione Vk=RkIk.
Dato che Ik = Is , si ha la formula del partitore di tensione resistivo:
𝑅
𝑉 =𝑅 𝐼 = ℓ 𝑉
∑ 𝑅
Nel caso di due resistori, con i riferimenti connessi con la formula del
partitore di tensione resistivo:
𝑅 𝑅
𝑉 = 𝑉;𝑉 = 𝑉.
𝑅 +𝑅 𝑅 +𝑅 14

7
8.4 Esercizio di partitore di tensione resistivo

Esercizio di partitore di tensione resistivo


Data la rete di figura, con E = 30 V, R1 = 5 Ω,
R2 = 10 Ω, calcolare il valore (VV) misurato R1 −
E −+ V R2
dal voltmetro ideale.
Soluzione +
Il voltmetro ideale equivale ad un circuito
aperto e misura la tensione con il riferimento
R1 −
dal + al -. Si ottiene la rete a lato. I due E +
− VV R2
resistori sono in serie. La tensione sulla serie
+
dei due resistori è imposta dal GIT e quindi è:
E = 30 V. Applicando la formula del partitore di tensione resistivo, si
ottiene che la tensione ai capi di R2 è: 𝐸 = 20 V, con riferimento
che è quello connesso alla relazione del partitore di tensione resistivo.
Quindi è opposto a quello del voltmetro ideale: VV = - 20 V.
15

8.5 Bipoli in parallelo

Bipoli in parallelo: parallelo di due bipoli generici


Due bipoli sono connessi in parallelo A
quando hanno i morsetti collegati alla stessa
coppia di nodi (figura a destra in alto).
E’ chiaro che è lo stesso disegnare la parte R 1 2
di sinistra nei due modi illustrati a sinistra
in basso. Si ottiene il disegno a destra in
basso. B
A

R R R 1 2

B 16

8
8.5 Bipoli in parallelo

Bipoli in parallelo: parallelo di due bipoli generici


Si può allora pensare che al posto dei bipoli 1 e 2 ci sia un bipolo
equivalente (bipolo equivalente parallelo) con tensione Vp e corrente
Ip che presenta lo stesso comportamento tensione-corrente fra A e B
che ha il parallelo dei bipoli 1 e 2.
Stesso comportamento, come già A
detto, vuol dire che ha la stessa Ip
+
caratteristica statica esterna. Si bipolo
calcoli tale caratteristica statica equivalente
esterna del bipolo equivalente a R Vp 1 2 parallelo
partire dalle caratteristiche
statiche esterne dei bipoli 1 e 2.
Si devono fissare i riferimenti - Ip
delle tensioni e delle correnti dei B
bipoli 1 e 2. 17

8.5 Bipoli in parallelo

Bipoli in parallelo: parallelo di due bipoli generici


Conviene fissare dei riferimenti di tensione concordi, cioè con il
segno + nello stesso nodo: ad esempio il nodo A. Quindi, dalla LKT:
V2 ‒ V1 = 0. Inoltre avendo Vp i riferimenti scelti concordi con V1 e
V2, allora coincide con V1 e V2: Vp = V1 = V2 .

Si fissano i riferimenti per le A


+ Ip
correnti, in modo che il bipolo 1,
il bipolo 2 e il bipolo equivalente + +
parallelo abbiano la stessa R Vp V1 1 2 V2
convenzione: ad esempio quella
degli utilizzatori. I1 I2
- -
Dalla LKC, si ha: I1 + I2 - Ip = 0.
- Ip
B 18

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8.5 Bipoli in parallelo

Bipoli in parallelo: parallelo di due bipoli generici


Le relazioni scritte con i riferimenti indicati per il parallelo di due
bipoli (Vp = V1 = V2 ; Ip = I1 + I2 ) indicano che la caratteristica statica
esterna del bipolo equivalente parallelo si ottiene sommando le correnti
dei due bipoli, a parità di tensione (adottati i riferimenti indicati).
Esempio
+ I (V1,I1) Ip
+
V1 1 I1 + +
V I (V2,I2)
-
Vp V1 1 2 V2 (Vp,Ip)
+ I I1 I2
- - V
(V2,I2)
V2 2 I2 - (V1,I1)
- V
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8.5 Bipoli in parallelo

Bipoli in parallelo: parallelo di due bipoli generici


-) Non tutti i bipoli possono essere connessi in parallelo.
Esempio
Si consideri la situazione a lato in figura.
Siano E1 = 50 V e E2 = - 30 V. A
Dalla LKT, si ottiene: V1 + + V2
-V1+V2 = 0 . R E1 + -
+
- E2
Dato che V1 = E1 e V2 = E2, si ha che è - -
impossibile la connessione indicata tra i B
due GIT aventi tensioni impresse
differenti.

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