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DIODO A GIUNZIONE PN

Il diodo a giunzione PN consiste in una giunzione PN a cui sono aggiunti due terminali:
l'anodo (A) alla zona di tipo P, il catodo (K) alla zona di tipo N. In figura sono riportate la
struttura semplificata e il simbolo circuitale del diodo, con indicate le convenzioni di segno per
tensione e corrente.
Sappiamo, dalle propriet della giunzione PN, che:
Il diodo polarizzato direttamente quando il + del generatore
applicato all'anodo e il applicato al catodo. In questo
caso si ha passaggio di corrente: il diodo conduce (il simbolo ci
ricorda proprio il verso della corrente quando il diodo
conduce). La resistenza R serve per limitare la corrente
attraverso il diodo.
Il diodo polarizzato inversamente quando il + del generatore
applicato al catodo e il applicato all'anodo. In questo
caso, trascurando la piccolissima corrente inversa, non si ha
passaggio di corrente: il diodo non conduce.
Caratteristica tensione corrente
La caratteristica V I del diodo la rappresentazione grafica dell'andamento della corrente ID
in funzione della tensione VAK applicata al diodo. Questa caratteristica, riportata nella figura
seguente e riferita a un diodo al silicio, si pu suddividere in tre regioni: polarizzazione
diretta, polarizzazione inversa e regione di breakdown.
Polarizzazione diretta: VAK > 0
Per tensioni VAK positive, ma inferiori a una tensione di soglia V = 0,5 V, la corrente ID
attraverso la giunzione trascurabile. Per tensioni VAK maggiori della tensione di soglia, la
corrente diretta cresce esponenzialmente al crescere di VAK, cio in maniera molto forte.
Quando il diodo in piena conduzione, la caduta di tensione ai suoi capi si colloca
approssimativamente intorno agli 0,7 0,8 V (VON).
Polarizzazione inversa: VAK < 0
Per tensioni VAK negative, vi una debole corrente negativa (dell'ordine del nA o del A) detta
corrente di saturazione inversa IS. Questa in pratica trascurabile nella quasi totalit dei casi.
Breakdown: VAK < VZ
Quando la tensione di polarizzazione inversa scende al disotto di un valore VZ, si ha un forte
aumento di corrente mentre la tensione ai capi del diodo rimane sostanzialmente costante. Il
breakdown avviene in genere per tensioni inverse comprese tra qualche volt e alcune centinaia
di volt, a seconda del tipo di diodi, ed causato:
o dal campo elettrico alla giunzione, che diventato cos intenso da riuscire a
strappare gli elettroni dagli atomi (effetto Zener);
o dall'energia cinetica degli elettroni, che diventata cos elevata da riuscire a rompere,
per urto, i legami covalenti (effetto valanga).
In entrambi i casi si ha un notevole aumento di cariche libere e quindi la corrente inversa
cresce fortemente.
Il breakdown del diodo normalmente non distruttivo, a patto che la corrente circolante e
quindi la potenza dissipata nel diodo sia limitata dal circuito esterno entro valori di sicurezza,
e viene utilizzato (nei diodi Zener) per realizzare stabilizzatori di tensione.
Equazione del diodo a giunzione
L'equazione del diodo a giunzione esprime in forma matematica l'andamento della corrente ID
nel diodo in funzione della tensione VAK ai suoi capi nelle regioni di polarizzazione diretta e
inversa. Si ha:
I
D
= I
S
e
V
AK
V
T
1
dove: ID = corrente nel diodo ;
IS = corrente inversa di saturazione ;
VAK = tensione ai capi del diodo ;
VT = tensione termica (vale circa 25 mV a temperatura ambiente) .
Si ha in particolare che se VAK = 0 , risulta ID = 0 ; inoltre :
se VAK < 0,1 V , ID IS ;
se VAK > 0,5 V si pu trascurare l' 1 nell'equazione, e risulta I
D
I
S
e
V
AK
V
T
, cio la
corrente cresce in modo esponenziale con la tensione.
ANALISI DEI CIRCUITI CON DIODI
Consideriamo ancora il circuito di figura. Vogliamo
analizzare il circuito per determinare la corrente ID nel
diodo e la tensione VAK ai suoi capi.
Il diodo polarizzato direttamente; assumiamo che VDD > 0,5 V, cos che la corrente ID si possa
rappresentare mediante la relazione esponenziale:
I
D
I
S
e
V
AK
V
T
L'altra equazione che governa il funzionamento del circuito data dalla LKT, che fornisce :
V
DD
RI
D
V
AK
= 0 , ovvero :
I
D
=
V
AK
R

V
DD
R
Per determinare la corrente nel diodo e la tensione ai suoi capi occorre dunque risolvere il
sistema di queste due equazioni nelle due incognite ID e VAK. Il sistema tuttavia assai
difficile da risolvere a mano (perch la prima equazione non lineare): la risoluzione fatta
al computer dai vari programmi di simulazione circuitale.
Analisi grafica
La soluzione pu essere ricavata per via
grafica. Tracciamo sul piano V I le due
relazioni precedenti: la curva esponenziale,
che rappresenta l'equazione del diodo, e la
retta, che rappresenta la seconda equazione
(LKT), ed nota come retta di carico. Il
punto Q di intersezione dei due grafici il
punto di lavoro del circuito; le sue
coordinate forniscono i valori di VAK e ID,
cio la soluzione del sistema.
Modelli di diodi
La soluzione dei circuiti con diodi pu essere resa semplice utilizzando i modelli equivalenti
dei diodi. Nei calcoli, si sostituiscono i diodi con circuiti equivalenti semplici, le cui
caratteristiche approssimano quelle dei diodi reali, e che permettono di determinare le
tensioni e le correnti in modo pi rapido, anche se meno preciso.
1. Modello del diodo ideale
il modello pi semplice. Considera il diodo polarizzato inversamente come un interruttore
aperto (ID = 0 ovvero diodo OFF) e il diodo polarizzato direttamente come un interruttore
chiuso ovvero un cortocircuito (VAK = 0 ovvero diodo ON).
La caratteristica I V e i modelli rappresentativi sono quelli della figura seguente.
Le semplificazioni che conducono al diodo ideale sono: si trascurano la caduta di tensione VAK
ai capi del diodo in polarizzazione diretta , e la corrente di saturazione in polarizzazione
inversa.
Il modello valido in prima approssimazione, e in particolare quando le correnti e le tensioni
in gioco sono sufficientemente grandi.
2. Modello a caduta di tensione costante
un modello pi preciso del precedente. La caratteristica del diodo reale approssimata come
nella figura seguente, e il diodo in conduzione rappresentato da un generatore di tensione di
verso opposto alla corrente (forza contro-elettromotrice o f.c.e.m)
Quando il diodo conduce, la tensione ai suoi capi supposta costante e pari a VON = 0,7 V. Per
VAK < 0,7 V ID = 0 ossia non vi passaggio di corrente nel diodo e la caratteristica si
sovrappone all'asse delle ascisse. In questo modello dunque trascurato l'andamento
esponenziale della corrente, ma si tiene conto della caduta di tensione sul diodo. il modello
generalmente pi usato.
3. Modello con circuito resistivo
il modello pi preciso. La caratteristica del diodo reale approssimata dalla caratteristica
lineare a tratti della figura seguente, e tiene conto del fatto che:
quando il diodo in piena conduzione, la tensione sul diodo aumenta leggermente al
crescere della corrente;
quando il diodo polarizzato inversamente, circola una corrente piccola ma non nulla, e
che tende ad aumentare leggermente con la tensione inversa.
Il diodo in conduzione allora visto come un generatore di tensione (f.c.e.m.) con in serie una
piccola resistenza Rf (di valore compreso tra qualche ohm e qualche decina di ohm); il diodo in
polarizzazione inversa invece visto come una resistenza Rr di valore molto elevato.

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