Nel caso MOS, le espressioni delle quantit in gioco sono dipendenti da un parametro VT , detto tensione di soglia, che risulta
crescente con legge di radice al crescere di VSB secondo la gi analizzata VT = VT0 + ( + VSB - ) .
Fissata la tensione VGS (che nel caso MOS svolge il ruolo analogo a quello della corrente IB dei BJT in quanto IG 0) si ha un
andamento dapprima crescente di ID con VDS, poi il mantenimento di un certo valore.
A differenza del caso dei BJT, tuttavia, dove i tratti orizzontali erano equispaziati a parit di IB, nel caso MOS le curve sono
proporzionali a (VGS-VT)2 e dunque la corrente ID cresce in modo quadratico al crescere di VGS.
Il modello a livello 1 cui faremo nel seguito riferimento per descrivere il funzionamento di un MOS pi semplice del modello di
Ebers-Moll visto a proposito dei transistori bipolari, ma obbliga a considerare le curve precedenti descrivendole per tratti:
IG 0
0
2
I D = f1 (VDS , VGS ) = (VGS VT )VDS 12 VDS
2
se VGS VT
se VDS VGS VT
se VDS VGS VT
(
(
(
)
)
)
ZONA DI
SPEGNIMENT O
ZONA LINEARE
o ZONA TRIODO
ZONA DI
SATURAZION E
Contrariamente a quanto accadeva per i bipolari, la zona lineare corrisponde al tratto inclinato del diagramma (VDS , ID) e quella di
saturazione con il tratto a pendenza nulla; si pu osservare ad occhio che sar...
.zona lineare
VD V G - V T
VDS piccola rispetto a VGS
.zona di saturazione
VD V G - V T
VDS grande rispetto a VGS
Si noti che, data la simmetria delle zone n+ di un MOS, assume il ruolo di drain quella a pi alto potenziale tra le due, lasciando
allaltra il compito di realizzare il source; non detto che source e drain non invertano i propri ruoli durante il funzionamento (es:
pass-transistor v. oltre)!
MOS a canale p
Relativamente ai MOS a canale p valgono, con segni opposti e versi delle disuguaglianze invertite, tutte le considerazioni e le
relazioni sopra osservate.
VI = VGS = VI L = 0
ID = 0
mod.1
Essendo le porte a valle altri MOS con corrente IG nulla, attraverso R non scorre corrente:
n
I Gk = 0
EKC
k =1
I R = I D + I Gk = 0
VO = R I R = VDD = VOH
VGS
VDS
k =1
VI = VGS = VI H = VDD
mod.1
grande
piccola
Per avere un buon valore di VOL possibile dimensionare opportunamente R tramite la relazione, ricavata dalla precedente...
R=
VDD VOL
= f1DD(VO ,OL )
L
ID
...ottenendo, tuttavia, valori troppo elevati (nellordine del k) per poter realmente implementare tale soluzione in un chip integrato
(nemmeno pensando di ricorrere alle resistenze di quadro delle piste stesse: ne servirebbero larghe 1m e lunghe oltre 1mm!).
Continuando a ragionare sullespressione di ID tramite la f1(...) si nota inoltre che R inversamente proporzionale a VOL:
VDD VOL
R
[(
] (
VDD
R
R (VVDDDDVT ) VO1
0
L
VDS L = VGS L
VGS L VTn L
sempre
Essendo VSB 0,
inoltre, la tensione di soglia
transistore M, da cui la relazione:
I DL =
L
2
(V
GS L
VT L
L
2
((V
DD
VTL
VT0
VO ) VTL (VO )
Se lingresso VI assume il valore basso VIL, il transistore M , come noto, interdetto; dovrebbe
seguire una corrente ID nulla e, di conseguenza, una ISL nulla; in realt, dovendo essere VO = VOH, la
giunzione S-B di ML lavora ancora in inversa, continuando a pompare corrente, mentre la giunzione D-S
di M in diretta, riducendo cos il circuito a quello raffigurato a destra (), dove il valore esatto di Id si
trova come intersezione delle caratteristiche statiche dei due MOS (e dipende comunque notevolmente dalla
temperatura).
Risulta cos:
(V
OH
)]
+ < VDD
VGS p = 0
I Dp 0
VDS p VGS p VT p
I d = I Dn non trascurabile
A differenza dei problemi riscontrati nel tentativo di fissare il potenziale di gate di un transistore a canale
n, dovendo ora ottenere VGSp < 0 possibile disporre del terminale di massa gi presente non lontano,
senza introdurre ulteriori piste di metallizzazione per una seconda alimentazione.
Si ottiene cos
un valore
piano (VDSp, IDp):
|V G Sp | = V D D
Swing logico:
VI = VI L = 0 = VGS n
VDS p = v.curva I D
0 = I Dn = I D p
Mn OFF
p
= I D p VDS p
)0
Leffetto di assorbimento di corrente IDn da parte del MOSn stavolta trascurabile in quanto la curva fissata nel piano (VDSp, IDp)
cui si fa riferimento, nuovamente riportata di seguito (insieme a quella relativa al MOS n), tracciata in scala lineare e riguarda
dunque amperaggi molto piccoli!
||ID|
IDn
||
IDp
|VGSp| VDD
(p)
VGSn = Vi = 0
(n)
||VDS|
Mp |VDSp| = 0
Mn
VI = VI H = VDD = VGS n
I Dn = I D p
I Dn = I D p
=VOL
[
(V
n
DD
VTn VOL
p
2
Sp
Sn
'
p
2
( V
( V
DD
p'
2
GS
VTp
VT p
S p VDD VTp
VOL
Tp
Sp
Sn
V D Sn = V O L
|V D S p | = V D D - V O L
E dunque possibile ottenere un adeguato VOL semplicemente agendo sul rapporto tra le sezioni del MOSp e del MOSn; in questo
modo possibile realizzare questi ultimi piccoli fin quanto il limite tecnologico costruttivo lo consente, a patto di mantenere il
rapporto voluto tra le sezioni delle loro aree di gate: si parla perci di circuiti a rapporto.
Tale rapporto comunque, in genere, non molto distante da 1.
Esempio: nel caso dei valori...
VDD = 3V
|VTp|=|VTn| = 0,8 V
n = 40 A/V2
p = 15 A/V2
...per ottenere un VOL = 0,3 V occorrer realizzare il rapporto (estremamente plausibile):
Sp / Sn = 0,73
VI = VGS n = VDD = VI H
V = V = V = V
DS n
OL
CL
O
t = t0
M n = LIN
M p = SAT
VI = VGS n = VI L = 0
V = V = V = V
DS n
CL
OL
+ O
t = t0
M n = OFF
M p = SAT
VGSn = Vi = VDD
IDn= IDp
10A
Mp(t0-)
Mn(t0-)
Mn(t0-)
Mp(t0-) Mp(t0+)
|VGSp| VDD
Mn(t0+)
VOL = VDSn
(p)
|VGSp| VDD
Mn(t0+R) Mn(t1-) (n)
VDD-VOL = |VDSp|
VGSn = Vi = 0
Essendosi spento Mn, Mp si scarica (passando dunque dalla zona SAT alla LIN e infine alla condizione IDp = 0
attraverso la capacit CL (dunque caricata da IDp) secondo la relazione:
I D p (t ) = p [ f (VO )] = I C L (t ) = C L
dVO
dt
dt =
C L dVO
p f p (VO )
R =
VDD
e |VDSp|=0 )
CL
dVO
C L VO fin
p V =V
f p (VO ) p
Oin
OL
Il tempo di commutazione in salita risulta dunque proporzionale alla capacit CL e inversamente proporzionale al parametro p.
tpHL = F = fall-time:
VI = VGS n = 0 = VI L
V = V = V = V = V
DS n
DD
OH
CL
O
t = t1
M n = OFF
VDS p = 0
VI = VGS n = VDD = VI H
V = V = V = V
DS n
CL
OH
+ O
t = t1
M n = SAT
VDS p = 0
La capacit CL si scarica attraverso il MOS Mn e dunque per mezzo della corrente IDn; tuttavia, mentre VO si abbassa
aumenta |VDSp|, di modo che Mp fornisce nuovamente corrente: questultima IDp, confluendo in IDn, limita in parte la
corrente ICL proveniente da CL che entra in Mn, rallentando cos la scarica della capacit stessa.
||ID|
Mn(t1+)
|VGSp| VDD
IDn
||
IDp
VGSn = VDD
(p)
Mn(t1+F)
VGSn = Vi = 0
Mp |VDSp| = 0
||VDS|
(n)
Mn
|VGSp| VDD
Mp(t1+F)
VDD
VDSn =VDD=VOH
Mp(t1-) Mp(t1+)
Mn(t1-)
CL
= I C L = I D n I D p = n f n (VO ) p f p (VO )
dVO
dt
F =
t1 + F
t1
dt =
VDD
CL
n V
OL max
dVO
CL
n
e quindi
dVO
dt = C Ln
R
F
CL
CL
p
n
f n (VO ) f p (VO )
n
n
p
= >> 1
Il tempo di scarica rimane comunque inferiore a quello di carica, poich avviene grazie a una corrente IDn maggiore di un fattore
>> 1 (lo stesso del rapporto tra n e p che determina VOL ) della corrente IDp tramite cui CL si carica:
Ai fini della minimizzazione dei tempi di commutazione occorrer dunque concentrarsi sul tempo di salita R.
( )
( )
( )
p
2
(V
GS
Mp
VT p
) =V
2
p
DD 2
(0 V
DD
VT p
) =V
2
p
DD 2
( V
DD
VT p
Prodotto consumo-ritardo:
E il vero parametro caratterizzante una famiglia logica; intervenendo sul solo p sarebbe infatti possibile migliorare il
tempo di salita R incrementando la corrente IDp, ma ci avverrebbe a scapito del consumo di potenza statica, che si
eleverebbe notevolmente.
Per ottenere migliori prestazioni su entrambi i fronti occorre allora cambiare tecnologia e/o architettura: la caratteristica
di una famiglia logica non dunque il ritardo o il consumo, ma il prodotto consumo-ritardo!
Con riferimento al caso peggiore di entrambi fattori, questultimo pu essere calcolato come:
Pd R VDD
p
2
( V
DD
VT p
2 CL
p
CL
2
Numeri di transistori necessari: in corrispondenza di n ingressi occorrono n+1 transistori (quindi n-1 in meno
di una porta CMOS classica).
Capacit di ingresso: ognuno degli n segnali in ingresso sul gate di uno dei transistori MOSn presenti incontra una
capacit di ingresso minore che in una porta CMOS (in quanto il segnale stesso non portato anche al gate di alcun
MOSp v.oltre):
C in = COX L2 S n
Altro: Il minor numero di MOS necessari rispetto alle porte CMOS comporta anche un minor numero di nodi interni
e dunque la possibilit di ottenere prestazioni pi elevate in quanto meno inficiate dalla presenza di capacit
parassite da caricare e scarica in transitorio; questo vantaggio bilancia lhandicap del consumo statico di potenza in
modo tanto pi evidente quanto pi alto il numero degli ingresso, permettendo di fatto migliori tempi di
propagazione e fan-in pi elevati (sono tipicamente realizzati con tecnologia Pseudo-CMOS i decoder delle
memorie).
Riassunto: vantaggi e svantaggi delle logiche MOS a rapporto o Pseduo-CMOS
PROS
VH = VDD
Pd VOH = 0
( )
CONS
R F
Pd VOL 0
V 0
L
( )
I S DM = I D S M
p
ni
...e che, al termine dei transitori, Mn,i ed Mp opereranno sicuramente, rispettivamente, in regione lineare e in saturazione, in
quanto per VOL non proprio uguale a 0, ma quasi risultano plausibilmente verificate le condizioni:
Mn,i LIN
ossia
Mp SAT
ossia
I DnLIN =
n '
2
[(
n '
2
[(
p'
2
S p VDD VTp
'S
VOL = VDD VTn 1 1 pn 'S np = VOL
p'
2
S p VGS p VT p
( )
Sp
Sn
f x (VI )V = 0 = 0
I
||ID|
(p)
||VDS|
VGSn = Vi = 0
Mn
(n)
VDSn =VDD=VOH
VTn
Impedire il passaggio di IDp quando VI = VH = VDD , costringendo cos entrambi i MOS ad operare in condizioni di corrente
di drain nulla (in pratica come 2 rubinetti in serie sullo stesso tubo); per ottenere questo si pu ad esempio imporre...
0 = VGS p
VI =VDD
= VG p VS p
VI =VDD
...e dunque:
f x (VI )V =V
I
DD
= VG p
VI =VDD
= VS VDD
VGSn = VDD
(n)
VGSp = 0
VDSn = 0
(p)
VDSp = VDD
VTp
Si ottiene dunque...
f x (VI ) = VI
...da cui lo schema di invertitore CMOS raffigurato a destra.
Ps = 0
Sar ovviamente invece dissipata una potenza dinamica durante i transitori per caricare/scaricare CL da
VCL = 0 a
VCL = CL VDD2 e viceversa, ma il risultato raggiunto comunque buonissimo: in pratica come se si consumasse benzina solo
dando gas:
2
Pd = C LVDD
f
Swing logico:
Il valore logico altro continua ad essere VH = VDD come nel MOSn a source comune con bipolo di carico dato da un MOSp con
gate a massa; il valore logico VL invece automaticamente posto a 0 grazie alla mancata circolazione di corrente nel MOSp (che
permette dunque una totale scarica di CL attraverso il MOSn).
SL = VDD
Tempi di commutazione:
Non essendo pi presente il vincolo VOL p/n sar possibile giocare sul dimensionamento per ottenere...
R =F
...per sapere come, tuttavia, occorrer determinare i legami che tale famiglia di porte logiche presenta tra
tra p e R (v. oltre).
I Dn (VI , VO ) = I D p (VI , VO )
Nel caso di entrambi i transistori MOS, si avr un funzionamento in regione di interdizione quando la tensione VGS oltrepassa
il valore di soglia VT (cio se VGSn VTn per Mn e se VGSp VTp per Mp); a tale situazione corrispondono i tratti 1 e
2 della caratteristica statica tracciata sotto, per i quali risulta:
1)
Mn OFF
VGS n = VI VTn
VI VTn
I Dn = I D p = 0
V = V
DD
O
2)
Mp OFF
VI VDD + VTp
VO = 0
Per valori di VI compresi nellintervallo [VTn, VDD+VTp] i MOS lavoreranno entrambi in saturazione o uno in regione lineare
e uno in saturazione; poich per ognuno di essi lentrata in saturazione avviene quando la VDS oltrepassa il valore VGS - VT
(cio se VDSn VGSn - VT per Mn e se VDSp VGSp - VTp per Mp) si possono allora individuare nel piano (VO,VI) le due
rette sparti-acque:
Mn SAT
VO VI VTn
Mp SAT
VO VI VT p
Mn SAT, Mp LIN
[(
(V V
] (V V )
]
n
2
Tn
(man mano che Mn esce dallo stato di interdizione, Mp viene attraversato da corrente; aumenta cos |VDSp| e diminuisce VO)
4)
Mn LIN, Mp SAT
p
2
DD
VT p
) = [(V V )V
2
Tn
12 VO
(in modo duale al precedente, Mp esce dallo stato di interdizione, Mn viene attraversato da corrente, aumentano cos
VDSn e VO)
La regione ad alto guadagno corrisponde infine alla condizione di saturazione contemporanea di entrambi i MOS; poich in tale
stato si evidenzia lininfluenza di VO nella relazione IDn = IDp, ad esso corrisponde un tratto a VI = VI* = costante (quindi
verticale) della caratteristica statica:
5)
Mn SAT, Mp SAT
p
2
(V V
I
DD
VT p
) = (V V )
n
2
Tn
Definito allora r = p/n , ricordandosi delle convenzioni (in precedenza non rispettate) sul segno di IDp segue:
r VI VDD VT p = VI VTn
VI ( r 1) = VTn r VDD + VT p
VI = VI * =
r =1
VTn =VT p
VTL
VO = VI
(1)
_
Mp OFF
VDD
VOH,min
(3)
= VI * = VDD
2
(5)
-VTp
(4)
VOL,max
-VTn
(2)
_
Mn OFF
CL
VO
e la massa, allandamento di
VI
VI = VDD
dV
t 0+ VO = VC L = VDD
C L dtO = I D (Vo )
n
C L si scarica a 0 tramite la sola corrente
di M n perch M p interdetto
VI = 0
dV
t1+ VO = VCL = 0
C L dtO = I D (Vo )
p
C L si carica a VDD tramite la sola corrente
di M p perch M n interdetto
M nOFF
t0 VI = VGS n = 0
V = V = V
DD
CL
O
M pOFF
t1 VI = VGS n = VDD
V = 0 = V
CL
O
Nel caso di soglie VTn e VTp uguali in modulo e di parametri n e p identici, le precedenti equazioni differenziali si
equivalgono (a parte il segno ovviamente), essendo uguali anche gli intervalli [VDD-VOHmin , VOLmax] che costituiscono gli estremi
della fase di carica/scarica di CL che origina il transitorio.
Considerando allora la sola equazione relativa alla scarica
di CL attraverso IDn, occorrer suddividere il tempo
di caduta F in due intervalli di durata F e F
corrispondenti, rispettivamente, al funzionamento in
saturazione e in regione lineare di Mn (individuabile
anche nei tratti in cui suddivisa la caratteristica statica).
Valgono infatti le relazioni...
dVO
L dt
[
]
[ ((
2n VDD VT 2
n
= I Dn (Vo ) =
n
2 VO 2 VDD VTn VO
se
(
)
se VO VDD VTn
)]
...da cui:
F =
t 0 + F
t0
VOL max
dt =
VDD
VDD VTn
VDD
VDD VTn
'F = 2CnL (V 1V )2
DD
Tn
"F = 2CnL
=
=
=
VOL max
VDD VTn
CL
2
n 2 VDD VTn
CL
1
n VDD VTn
CL
2
n VDD VTn
CL
n
VOL max
2CnL (V 1V )2 dVO +
2CnL
VDD VTn
DD
Tn
VDD
1
VO 2 VDD VTn VO
[(
VO
L
2CL
1
] dVO = = n 2(VDD VTn ) VDD VT
((
(V
Tn
2 (VDD VDD
Tn )(VDD VTn )
) ln 2 (V (VVOL )max(V ) ) =
DD Tn OL max
VTn
) (VDD VTn ) +
CL
2
n VDD VTn
CL
1
n VDD VTn
) ln
1
2
VOL max
VDD VTn
) ln
((
=+
)(
(VOL max )
)(
(VOL max )
)=
[(
] dVO =
VTn
) (VDD VTn )
[(
VO
CL
2
n VDD VTn
) 2 ln
1
((
)]
VDD VTn
VOL max
)(
(VOL max )
CL
2
n VDD VTn
CL
2
n 2 VDD VTn
1
VO
)]
max
CL
2
n VDD VTn
1
VO 2 VDD VTn VO
A
B
] = VO + [2 (VDD VTn )VO ] =
1
VO 2 VDD VTn VO
[(
[(
[(
VO 2 V DD VTn VO
[(
R =
CL
2
p VDD +VTp
) (V
VT p
DD +VT p
) + 2 ln
1
((
)(
(VDD VOH min )
)}
A+ B = 0
1
DD VTn
A = B = 2 (V
R =
2C L
() = 2CL f R
p
p
...risulta anche...
F =
...dove, se
2C L
() = 2CL f F
n
n
fF = fR
...e dunque:
R =F
Considerando allora i tempi di scarica e carica peggiori, cio quelli che avvengono attraverso il minor numero possibile di MOS in
parallelo e il maggior numero possibile di MOS in serie, da cui i fattori di forma equivalenti nel caso peggiore Sn,worst case ed
Sp,worst case , segue:
2C L 2C L
=
p
n
case
case
case
Esempio:
E possibile constatare, con un breve esempio numerico, come lordine di grandezza di F
rapporto CL/n, in quanto gli altri fattori presenti si mantengono circa dello.d.g. dellunit:
per
VDD = 5 V
VTn = 1 V
oppure per
S p worst =
'n
S n worst
' p case
VDD = 3 V
VTn = 0,7 V
VOL,max
{...}
g(...)
0,1 VDD
0,5 | 0,3
1,60 | 1,63
0,80 | 1,42
0,2 VDD
| 0,6
1,22 | 1,24
0,60 | 1,08
0,5 VDD
2,5 | 1,5
0,64 | 1,67
0,32 | 1,58
Con riferimento a tali valori di tensione di alimentazione e soglia, nel caso si abbia...
n = n W/L
/L = 1
n = 50 A/V2
CL = 20 fF
F = 200 psec
F = 350 psec
Preso un valore intermedio, ad esempio F = 300 psec, poich un ciclo di clock prevede due commutazioni dellinvertitore (LH) si
avrebbe:
TCK = 600 psec
Per incrementare questo valore occorre diminuire CL migliorando il processo tecnologico con cui realizzato il transistore, ma poich
CL = S/d ci significa diminuire la sezione s del MOS; in alternativa si potrebbe pensare di aumentare n incrementando W/L,
cosa che per contrasta con lobiettivo di diminuire s, oppure laltro fattore n (dipendente dallo spessore dello strato di ossido).
Nota:
Abbiamo ipotizzato di poter rendere n = p grazie al grado di libert sul dimensionamento dei MOS; va notato allora che in tal caso,
poich n > p a causa della minore mobilit delle lacune, risulta:
p = n
' p S p = 'n S n
'p
'n
Sn
Sp
Essendo dunque intrinsecamente meno efficienti dei MOSn, i MOS a canale p dovranno essere realizzati prevedendo una maggiore
affinch sia soddisfatta la condizione di simmetria della caratteristica statica.
Sp
VB
VO
VL
VL
VH
VH
VL
VH
VL
VH
VH
VL
VL
VL
...il semplice fatto di aver replicato gli ingressi sui gate dei MOSp in serie realizza il
comportamento richiesto: un eventuale ingresso alto VH blocca il corrispondente MOSp e
gli impedisce cos di portare corrente (sia esso il primo o il secondo dei due), mentre accende
il corrispondente MOSn obbligandolo cos a scaricare luscita fino a VDSn = VOL = 0.
Dimensionamento dei parametri
La capacit di carico CL tra VO e massa si scarica se almeno uno dei segnali VA e VB si trova a livello logico alto; si pone
allora il problema di come dimensionare i parametri n e p, quindi Sp e Sn, per ottenere le stesse durate dei transitori viste
a proposito della porta NOT.
Se entrambi gli ingressi sono alti, entrambi i MOSn cooperano alla scarica della capacit, che dunque avviene pi velocemente del
caso, peggiore, in cui uno solo dei due MOSn consenta il passaggio di corrente: infatti, se solo VA alto il solo MOSn MnA che
scarica CL; la stessa cosa avviene per VB alto e il MOSn MnB.
Introducendo un po pi di pedici per chiarezza, dovremmo dunque porre:
In fase di carica, invece, cio con VA e VB entrambi bassi, lo stesso transitorio visto per il NOT sar ottenibile se i MOS
MpA,NOR e MpB,NOR portano insieme la stessa ID del MOSp Mp,NOT.
Poich il fattore di forma equivalente di due MOS in serie dato, come per due resistenze in parallelo, dallespressione...
Seq =
S1S2
S1 + S 2
S p worst =
case
S pA , NOR S pB , NOR
S pA , NOR + S pB ,NOR
S p ,NOR
2
Per avere F = R , ognuno dei due MOSp della porta NOR dovr quindi avere fattore di forma calcolato, con riferimento al caso
peggiore, come:
S p worst =
case
S p NOR
2
'n
'
S n worst = n S n NOR
' p case
'p
'
Secondo questa architettura, tuttavia, necessario un transisore MOSp (molto pi ingombrante di un MOSn) per ogni segnale di
ingresso; dati n ingressi, inoltre, ognuno di questi MOSp dovr avere fattore di forma:
In queste condizioni pu invece rivelarsi migliore larchitettura, vista a proposito del NOT, che utilizzava come bipolo di carico
un unico MOSp col gate connesso a massa.
VB
VO
VL
VL
VH
VH
VL
VH
VL
VH
VH
VL
VL
VL
S p worst = S p NAND
case
S n worst = 12 S nNAND
case
R = F :
S p worst = S pNAND =
case
'n
1 'n
S n worst =
Sn
' p case 2 ' p NAND
Nella porta NOT cos come in quelle NOR e NAND sempre la parte inferiore
mentre per la parte superiore p basterebbe un unico bipolo di carico.
Per questo motivo, poich nel NOR i transistori MOSn erano connessi in
parallelo, dora in poi per tale tipo di connessione si user la locuzione
connessione a NOR indipendentemente dal soggetto (ad esempio: nel NAND i
MOSp sono in parallelo e dunque sono connessi a NOR).
Analogamente, poich nel NAND i transistori MOSn sono connessi in serie, per
tale tipo di connessione si user dora in poi la locuzione connessione a NAND
indipendentemente dal soggetto (ad esempio: nel NOR i MOSp sono connessi a
NAND).
Tali locuzioni sono peraltro pi esatte del parlare di serie e paralleli: i transistori
sono infatti dotati anche di un terzo (e, volendo, di un quarto) morsetto.
Il fatto di realizzare la parte superiore p di una porta MOS mediante transistori
MOSp disposti in modo complementare ai corrispondenti MOSn della parte
inferiore n serve solo a migliorare le figure di merito del dispositivo; secondo
questo schema si pu allora affermare che:
n MOS = 2 n ingressi
area sottesa
da I DD (t )
Il parametro f01 appena introdotto rappresenta la frequenza con cui luscita commuta dal valore logico basso al valore logico alto
(comportando, quindi, la carica di CL ) e non detto che coincida con linverso del periodo T.
Esempio 1: se il dispositivo inserito in una pipe-line regolata da un periodo di clock Tck, ad esempio, il dispositivo sar chiamato in
causa solo in corrispondenza dei fronti di salita di questultimo:
f 01 <
1 1
2 Tck
1
2
f ck
La sua uscita, inoltre, passer da 0 a 1 solamente nella met delle volte al massimo, cio
qualora si consideri un andamento del tipo 0 1 0 1 0 1; detta allora P(01) la probabilit che
si verifichi tale commutazione risulta...
f 01 = P(0 1) f ck
...che, esprimendo P(01) come prodotto tra la probabilit P(0) che luscita sia attualmente
a 0 e la probabilit P(1) che essa
valga 1 nel prossimo periodo di clock, pu essere
posta nella forma:
f 01 = P(0 )P(1) f ck
f 01NOT =
1 1
2 2
f ck =
1
4
f ck
Nel caso di un NAND, invece, la cui uscita bassa solo in corrispondenza di una delle quattro configurazioni di ingresso:
f 01NAND =
1 3
4 4
f ck = 163 f ck
t pHL =
2C L
n 'S n
I DS sat =
n '
2
(
S (V
DD
VTn
Pi = T1 VDD C X
0
dV X
dt
= T1 VDD [C x ]0DD
V
Vx
dt = T1 VDD
VTn
Vx
t =T
t =0
C x dVx =
Esempio:
Nel caso di una dissincronia tra i fronti degli ingressi del tipo rappresentato a lato (),
luscita indotta ad abbassarsi durante t, scaricando cos parzialmente CL.
Terminato lintervallo t si assiste nuovamente a una coppia di ingressi corrispondenti
alluscita alta; questultima dovr dunque tornare sui propri passi e richieder nuovamente
corrente per recuperare la parziale scarica di CL avvenuta durante t.
GLITCH
I DD (t ) = I C L (t ) + I M n (t ) = C L
dVout
dt
+ I M n (t )
I M n (t ) = I M n (Vout (t ),Vin (t ), C L )
IMn,max
Vout = VDS,Mn , ossia se CL .
se
CL = 0
Vin = t
(caso peggiore)
(fronti non istantanei, ma comunque lineari: a rampa)
VLT = VDD
2
(simmetria)
...si pu calcolare:
I DDmax = I DD
t2 +t1
2
= I DD V = I DDsat
LT
( )=
S ( V )
)
)=
=
I DDmax = I DD Vout = VLT = VDD
2
) (
) (
n '
2
VTn
t 2 t1
2
VDD
2
Tn
n ' VDD
DD S n
2
= T2 V
VTn 12
I DDmax
VDD
2T
n '
S n
, ,
VDD
2
VTn
VDD +VTp
) (V
2
DD
+ VTp VTn
by parte by parte
in esame a monte
T
2
= VDD
...e dunque:
VDD
2
VTn
Nonostante le potenze di cortocircuito realmente assorbite siano minori di tale limite (anche perch, nella realt, non
mai CL = 0 ), interessante determinare criteri di progetto per minimizzare PCC,lim.
Si pu, ad esempio, immediatamente notare che larea sottesa dalla corrente IDD
tanto pi grande quanto minore la pendenza del fronte di ingresso; detto allora r
il rapporto tra le pendenze dei fronti di ingresso e di uscita, ossia...
r=
input slope
output slope
E ECC
=
E
ET
Vin = 0
M p ON
M n OFF
Vout = VDD
correnti di
giunzione
in inversa
VGS
.correnti di giunzione in inversa, dovute al fatto che si possono pensare le giunzioni del
MOSn come quelle di un diodo polarizzato in inversa (e quindi attraversato da
correnti aventi densit dellordine di qualche pA / m2 a temperatura ambiente - tale
densit raddoppia poi circa ogni T = 10 C di temperatura);
D
B
Dovranno allora essere abbandonate alcune delle ipotesi fin qui ritenute valide; occorrer infatti considerare:
.accoppiamenti ingresso - uscita;
.limitazioni al fan-in non comprese in CL ;
.fronti di ingresso non istantanei.
In particolare, la presenza di questi ultimi, ad esempio per lingresso
Vout
dellinvertitore, evidenziando lesistenza di un intervallo temporale t in cui entrambi i
MOS del dispositivo sono accesi, produce la nuova relazione in transitorio...
CL
dVout
dt
= I DS M I SDM
n
..da cui gli andamenti a lato e lespressione del tempo di propagazione tp,HL delluscita
dal valore logico alto al valore logico basso:
t pHL t pHL
per fronti
istantanei
( )
t slope 2
2
dove
Infine, dal momento si lavora con porte logiche in cascata dello stesso tipo, occorrer
ovviamente che i fronti di uscita siano congruenti con quelli di ingresso, cio circa uguali
a questi ultimi.
La dipendenza del tempo di propagazione dal fan-out d invece origine a una relazione
circa lineare per piccoli valori di questo ultimo (considerato tramite il valore di CL):
t pHL =
2 CL
n 'S n
f = t pint + CSnL F
dove
F=
determinab ile
sperimentalmente
VDS = 0
ON
I =0
OFF (VGS VTh )
Mn1 opera dunque in saturazione e risulta:
Vx = VDD VTh = Vy Vz
Per t = 0
I Cout = Cout
dVout
dt
La scarica dei nodi di uscita comporta dunque la scarica dei nodi interni.
Supposto invece che le tensioni di ingresso valgano I2 = I3 = I4 = VDD e che I1 commuti dal valore logico basso a quello alto, nella
rete n non circola corrente; il transistore Mn4 ha VGS,n,4 = VDD e quindi Vx = Vy = Vz = 0.
Le tensioni Vx, Vy, Vz commutano poi, per t = 0+.
t pint HL =
t pint LH =
n
Sn
n
n
Sp
f ' n2
I transistori MOS possono essere pensati come interruttori, accesi da unopportuna tensione di gate con lo scopo di
trasferire al loro drain il valore di tensione presente sul loro source:
La tensione di comando che abilita o meno il passaggio ovviamente quella presente sul gate, che consente (se alta
per i MOSn / bassa per i MOSp) di portare carica nel canale;
La maggiore o minore conduttivit dipende dalla maggiore o minore differenza tra i potenziali di source e di drain;
I MOSn trasferiscono completamente i valori bassi, mentre perdono una soglia - VTn negli alti e sono perci
tipicamente utilizzati come rete di pull-down del valore delluscita; analogamente, i MOSp trasferiscono
completamente i valori alti, mentre perdono una soglia - VTp nei bassi e sono perci tipicamente utilizzati come
rete di pull-up del valore delluscita.
Segue un breve riassunto delle caratteristiche distintive della logica CMOS:
Statica: per ogni livello logico in ingresso esiste un cammino a bassa impedenza (in questo caso tramite transistori
MOS accesi) che collega luscita ad una tra alimentazione VDD e massa GND.
Swing logico: massimo e indipendente dal dimensionamento dei parametri Sn e Sp dei MOS presenti.
VOL = 0
VOH = VDD
2) Non c passaggio di corrente tra VDD e GND in regime stazionario (cio a transitori esauriti).
Potenza statica:
Ps = 0
Dimensionamento dei transistori: dipendono invece dal dimensionamento di Sn e Sp i valori assunti da:
tp
Pd
NM
C in = MOS su cui insiste COX LnWn + COX L pW p = Ln = L p COX L(Wn + W p ) = COX L2 (S n + S p ) = COX L2 S n (1 + )
l'ingresso considerato
Logica ECL
Bench storicamente importante, in quanto per un breve tempo persino pi performante della tecnologia MOS, la ECL (acronimo di
emmiter coupled logic) rappresenta ormai una tipologia di porte logiche in disuso.
Prevedono uno schema di base realizzato da...
...due gruppi di transistori bipolari con emettitori connessi a un unico generatore di corrente a pozzo e collettori collegati a due
diverse resistenze R di ugual valore aventi il compito di trasdurre in due diversi livelli di tensione il passaggio di corrente I0 che i
sottostanti bipolari permettono o meno sui loro lati.
...un gruppo di tali transistori contenete solo un valore di riferimento, laltro realizzante la funzione logica richiesta.
...altrettanti bipolari a collettore comune con tensioni di base realizzate dai suddetti livelli; dagli emettitori di questi poi
prelevata la vera e propria uscita della porta.
Invertitore ECL
Lo schema sotto riportato, corrispondente alla porta rappresentata a fianco (), verr di seguito analizzato come
strumento per una prima applicazione delle figure di merito.
Detta VR la tensione di riferimento (da scegliere poi opportunamente per migliorare le figure di merito) e supposte trascurabili le
correnti di base (quindi F >> 1) ed identici i transistori Q1 e Q2, entrambi operanti in regione normale diretta, il calcolo dei
valori nominali VL e VH avviene come segue...
I 0 = I E1 + I E 2
VBE 1
VI VS
V
V
I E1 = I S1e th = I S e th
VR VS
VBE 2
Vth
= I S e Vth
I E 2 = I S 2e
...da cui:
I E1
IE 2
=e
VI VR
Vth
I0 = I E2
I E1
IE2
+1
IE2 =
I0
et
VI VR
1+ e Vth
I0
I E1 =
1+ e
VR VI
Vth
La differenza tra VI e VR determina dunque laumentare di una delle due correnti IE1 o IE2 a scapito dellaltra (essendo la
loro somma fissata) e determina dunque una relazione simmetrica del tipo rappresentato a lato, dove la regione di transizione pu
considerarsi conclusa per VI -VR = 3Vth in quanto:
VI-VR = 3 Vth
I E1 = 1+Ie03 0,95 I 0
regione di transizione
VI-VR
VI = VL
I E1 = 0
I E 2 = I 0
t.c.
...e dunque non circolando in tale condizione alcuna corrente sulla resistenza
correnti di base):
I E 3 I 0 VBE 3 fissata
VH = VCC - VBE
Sulla resistenza R di destra scorre invece lintera corrente I0 che diventer poi IE2 :
I E 4 I 0 VBE 4 fissata
VL =
Lo swing logico rimane dunque molto limitato, in quanto pari (come verr giustificato tra poco) a:
Tempi di propagazione
Essendo, come evidente, le porte ECL strutturalmente ingombranti, sensibili ai disturbi e caratterizzate da un assorbimento non
nullo di potenza statica, non potendo eliminare tali difetti si sceglie, nella loro realizzazione, lobiettivo di minimizzare il tempo di
propagazione (ma tali velocit sono oggi raggiunte anche dai MOS la famiglia ECL sempre meno usata); affinch ci avvenga
necessario che i transistori Q1 e Q2 non saturino mai, perch in tal caso le maggiori capacit da caricare/scaricare porterebbero a
transitori pi lunghi; i parametri R e I0 sono stati quindi scelti tali da mantenere sempre negative le loro tensioni VBC.
Con riferimento a Q1, ad esempio...
...da cui:
RI 0 = VBE ( 0,8 V )
I parametri a disposizione per migliorare le prestazioni restano dunque i soli valori scelti per la resistenza R e la corrente I0.
Margini di immunit al rumore
Al variare della tensione VI in ingresso si ottiene la caratteristica statica a lato (), dove VR
rappresenta la tensione di riferimento per la quale il guadagno Av massimo e su entrambi i
transistori scorre I0/2.
I margini di immunit al rumore
NM0
e
NM1
dipendono in massima parte dal
soddisfacimento delle richieste di simmetria per la caratteristica statica e di guadagno elevato in
corrispondenza della tensione di soglia logica VLT ; per soddisfare tali condizioni sufficiente
scegliere la tensione di riferimento VR , che gi naturalmente corrisponde al punto per la
quale Av massimo, in modo che coincida col valore mediano tra VL e VH viene in
questo modo garantita la simmetria della caratteristica e dunque la sua intersezione con la retta
per lorigine a pendenza +1 in corrispondenza della stessa tensione VR, portata cos a
coincidere con la tensione di soglia logica VLT . Risulta:
(VCC VBE )+ (VCC VBE RI 0 )
RI 0
VH +VL
VLT = VR =
Av V
R =V LT
( )
vO 1
vI V
R
= VCC VBE
vO 1 v x
v x vI V
R
= 1 g m V R =
1
2
1
2
IC
2
VR
Vth
R = 12
I0
2Vth
R = 14 VVBEth 40V,8th 8
Purtroppo, dipendendo VR da VBE e questultima da Vth , quindi dalla temperatura T, non sar
possibile imporre VR tramite un generatore di tensione, ma occorrer fare in modo che essa vari insieme a
VBE al variare di T, mantenendo cos il valore intermedio tra VL e VH.
Per la generazione di VR si ricorre allora allo schema raffigurato a lato (), dove si scelto di dimezzare
la corrente anzich la resistenza per motivi tecnologici e di dissipazione di potenza.
Grazie ai ragionamenti fatti nella pagina precedente, poich per VI [VL, VR-3Vth] risulta VO 95% VH
si pu porre...
SL
2
3Vth =
RI 0
2
3Vth 325 mV
...e analogamente, considerando che per VI [VR+3Vth, VL] risulta VO (VL + 5% VL):
SL
2
3Vth =
RI 0
2
3Vth 325 mV
PS = 3 VCC I 0
...e considerando la sola porta di uscita invertente:
PS = 2 VCC I 0
Fan-out statico
l fan-out statico molto elevato, ma per la sua determinazione deve essere abbandonata lipotesi di trascurabilit delle correnti di
base in gioco; detti Q1,1 ... Q1,n i transistori di ingresso delle n porte connesse a valle di quella considerata, come mostrato () :
I0
F +1
+ I 0 VBE VL
I B 0
I
= VCC R FE3+1 VBE = VCC FR+1 I 0 + I B1 ,k VBE = VCC RIF +0 1 FR+1 nIF +0 1 VBE = VH n ( RI+01)2
F
k =1
Dal momento che il massimo scarto V accettabile determina il fan-out statico, risulta allora:
2
V = n ( RI+01)2
V = n ( F +1RI) 0Vmax
Anche valutando la resistenza differenziale di uscita si poteva verificare lelevato fan-out statico:
r0 =
rBE + Rg
F +1
// RE
rBE + R
F +1
C L = Cink = n Cin
k =1
In realt il carico dipende anche dalle capacit non lineare del transistore Q1 , sicch anche al nodo
Vx possibile pensare applicata una capacit Cx (molto minore, comunque, di CL); ad ogni modo,
essendo la velocit lobiettivo principale delle porte ECL, non saranno possibili grosse CL , le quali determinerebbero transitori di
durata superiore.
Per determinare equazioni analitiche atte a dimensionare il circuito in base al fan-out dinamico introduciamo allora le ipotesi di
carico rappresentabile tramite ununica capacit CL tra luscita VO1 e massa, fronti di salita e discesa istantanei di VI e
accensioni e spegnimenti automatici dei transistori bipolari presenti.
Inoltre, nonostante il variare di Vx durante i transistori, quindi di VBE3 (da cui un aumento esponenziale di IE3 ), la tensione VBE3
sar pensata costante durante tutto il transitorio, di modo che CL si carichi e scarichi a corrente costante.
Fronti di salita dellingresso:
VI = VL
Q = OFF
1
t=0
Vx = VCC
VO1 = VCC VBE = VH = VC L
VI = VH
Q = ON
+ 1
t=0
Vx = VCC RI 0 = per ipotesi VCC VBE
VO1 = VC L = VCC VBE
...il condensatore CL si scarica a corrente costante I0 (in tal caso, anche se VBE si alza, Q3 rimane spento):
CL
dVO1
dt
= I0
VO1, fin
t PHL =
VO1,in
CI 0L dVO1 = CI 0L [V ]VHH
V 0 , 5 (VH VL )
= CI 0L 0,5(VH VL ) =
1 CL
2 I0
RI 0 = 12 RC L
VI = VH
Q = ON
1
t = 0 I E1 = I 0
V = V RI
0
CC
x
=
=
V
V
V
O1
CL
CC RI 0 VBE3 = VL
VI = VL
Q = OFF
1
t = 0
VO1 = VCL
Il transistore Q3 si accende e fornisce quindi la corrente IE3 necessaria alla carica di CL ; parte di questa corrente viene tuttavia
incanalata lungo il ramo del generatore I0 lasciando cos disponibile per la carica la sola quantit IE3 - I0 .
CL
dVO1
dt
VO1,in
VL + 0, 5 (VH VL )
dVO1
RI0
F +1 )
= (RCF +L1)
VL
(t )
dVO1
VH VO1
= ( RCF +L1) ln
VH VO1,in
VH VO1, fin
)= (
RCL
F +1)
ln(2)
VA
VB
Vx
VL
VL
VCC
VO1
VO2
VH =VCC-VBE
VL
(come nel normale invertitore; tutta la corrente I circola su Q )
0
VL
VH
VCC-RI0
VL = VCC-RI0-VBE
(la corrente I circola tutta su Q )
VH
VCC-RI0
VH
VH
VL
VH
VL
(la corrente I circola tutta su Q )
0
VH
VCC-RI0
VL
VH
(Q e Q sono entrambi attivi e si spartiscono a met la corrente I )
A
Si parla, ad esempio, di porta ECL con pull-down di tipo attivo (APD ECL) per un dispositivo realizzato secondo lo
schema seguente:
La circuiteria di corredo che polarizza Q4 serve a far
scendere la sua tensione di base da VCC attraverso step
di ampiezza VBE. Per tale dispositivo risulta:
Vin = VL
V7 = VCC
+250 mV
V7 = VCC RC1 I C1
500 mV
250 mV
Tecnologia BiCMOS
E possibile pensare ad una tecnologia ibrida tra la CMOS e la BJT, che unisca i pregi delluna e dellaltra.
Tabella di sintesi
CMOS:
Pro:
.Pd ;
.NM ;
.packing density (basse capacit parassite);
.possibile integrazione di funzioni complesse su un unico chip;
Contro:
Pro:
.
(v. ECL con APD);
.minore tensione equivalente di rumore rispetto ai CMOS;
.maggiore transconduttanza dei MOS;
.meglio nellutilizzo di tipo analogico;
.I/O pi veloci;
Contro:
BJT:
BiCMOS:
Pro:
Contro:
.
parte di carica e scarica pilotata da dispositivo BJT;
.Pd
parte di comando pilotata da dispositivi CMOS;
.I/O flessibile (TTL, CMOS, ECL, ....);
.buoni anche sul piano analogico;
.latch-up free;
.Tempi di fabbricazione (necessari allimplementazione delle varie tecnologie);
.Costo (dovuto al personale necessario per il punto precedente);
Caratteristica statica
Il legame tra ID(VGS) di tipo al pi quadratico (in saturazione) nei
CMOS, mentre il legame IC(VBE) dei BJT di tipo esponenziale; la
caratteristica dei BiCMOS si colloca a met strada tra le due, tuttavia,
per capacit di carico tendenti a zero risulta inferiore agli stessi CMOS,
a causa delle capacit parassite, dovute alla maggiore complessit
realizzativa, che si evidenziano in tali condizioni.
Lutilizzo dei BiCMOS perci destinato alla necessit di ottenere
transitori molto rapidi in presenza di grandi capacit di carico (e al
fatto che siano per questo permessi costi maggiori ad esempio,
dunque, nei buffer e nei decoder delle memorie).
Scarica: durante tale fase, un ulteriore gruppo di MOS di comando si incarica di accendere il BJT di scarica collegandone la base
al nodo di uscita dellintero circuito; replicando tali MOS, in pratica, nuovamente la parte di logica n della funzione voluta...
Nel caso di segnali di ingresso tali da abbassare luscita, luscita del circuito e la base del bipolare di scarica risultano
collegate e, se la prima alta viene innalzata anche la seconda, innescando dunque il transitorio di discesa a causa della
VBE alta che cos si crea (VBE che comunque, data la scarica, diminuisce durante il transitorio);
Nel frattempo, la tensione di pre-uscita...
Assumendo valore basso interdice il BJT di carica.
Rispetto ad un invertitore realizzato con la normale tecnologia CMOS o BJT, il circuito rappresentato sopra presenta
due sostanziali vantaggi e due sostanziali svantaggi:
Contro 1:
ABiCMOS >>ACMOS
Dato il numero di transistori presenti richiesta una maggiore area di silicio realizzare la porta logica.
Contro 2:
SLBiCMOS SLCMOS - 1,2 V
La presenza di un bipolare tra lalimentazione e luscita e tra luscita e massa comporta un passaggio di
correnti sporche dovute alla polarizzazione inversa che si verifica tra il collettore e il substrato di Q1, tra
lemettitore e il substrato di Q2 (credo, ndPisi, ma oggi Masetti ha dato il peggio di s); per il calcolo del
minimo e del massimo valore assunto dalluscita perci necessario considerare i cali di tensioni che
conseguono a questo fenomeno (pari, in entrambi i casi, a circa 0,6 V = V ).
Pro 1:
Ps = 0
La dissipazione di potenza statica nulla, grazie allentrata in interdizione dei MOS presenti, che impediscono
cos la circolazione di corrente in condizioni statiche.
BiCMOS << CMOS
Pro 2:
I tempi di commutazione si riducono sensibilmente, dal momento che lintervento dei bipolari durante i
transitori fa s che le cariche / scariche di CL avvengono grazie a correnti (F + 1)
volte pi grandi della normale ID di un MOS.
Infatti, ad esempio nel transitorio da Vout,H = VDD - V a Vout,L = 0 + V , a causa
delle minori capacit parassite presenti sui nodi interni [1] e [2] i transitori relativi
a tali nodi potranno essere considerati subito esauriti, riducendo cos il circuito a quello
mostrato a lato (), dove la scarica di CL affidata alla corrente ICL, per la quale
risulta:
CL
=
dVout
dt
M 2 in SAT
M 2 in LIN
= I C L = I D M + I CQ = Q 2 in R.N.D. I DM + F I BQ = EKC I DM + F I DM =
2
(
(
+ 1)
+ 1)M 2
M2
2
(V
(V
DD
VBEQ2 VT
)(
) (
21 VDD VBEQ
DD VBE Q VT VDD VBE Q
2
)
2
Esempio: durante il transitorio di carica di CL, quindi durante il passaggio da Vout,L a Vout,H,
una volta raggiunta...
Vout,H = V[1] - VBE,Q1 = VDD - VBE,Q1
...il bipolare Q1 si spegne, mentre M5, essendo in zona lineare, continua a fornire un po di
corrente, fino ad accompagnare Vout al valore VDD.
NAND a BiCMOS
E possibile realizzare una rete NAND (sebbene con SL
non corretto) secondo lo schema:
Logiche a PASS-TRANSISTOR
Si basano sulla possibilit di utilizzare i transistori MOS come veri e propri interruttori, sfruttandone inoltre la simmetria dei
terminali di drain e source; i circuiti realizzati a PASS-TRANSISTOR presentano la struttura tipica di una matrice di interruttori
pilotati da N ingressi e in grado di fornire ununica uscita.
Questi circuiti sono particolarmente convenienti per realizzare quelle funzioni in cui entrano in gioco i segnali sia in forma vera
che in forma negata (come ad esempio nei MULTIPLEXER).
Esempio
Il circuito in figura () realizza la funzione logica descritta dalla seguente tabella della verit:
VA
VB
VOUT
0
0
VDD
VDD
0
VDD
0
VDD
0
0
0
VDD - VTn
Infatti:
Se VB = VDD e VA = 0, per qualsiasi tensione VOUT il nodo OUT si trover a potenziale pi alto del nodo A : OUT
realizzer il drain del MOS M1 , mentre A ne costituir il source; dato il basso potenziale di gate, M2 risulter poi interdetto,
permettendo cos di concentrare lattenzione sul solo M1 .
Identificati allora i terminali a cui riferirsi, possibile stabilire che M1 risulta acceso, in quanto...
...consentendo dunque il passaggio di corrente; questultimo si arrester non appena il drain ( OUT ) avr raggiunto lo stesso
potenziale del source ( A ), dunque per:
VOUT fin = VA = 0
Se invece VB = VDD e VA = VDD, il nodo A dovr essere considerato, per motivi duali a prima, il drain del MOS M1 ,
mentre il nodo OUT ne costituir il source; dato il valore del segnale B , M2 continua a risultare interdetto.
M1 risulta acceso, in quanto...
...e il passaggio di corrente cos determinato verr interrotto a causa dellinterdirsi di M1 prima che VOUT raggiunga il valore alto
VA = VDD (in quanto i MOSn, come noto, perdono una soglia nel trasferire i valori alti); risulta...
VOUT fin = VOUT t.c. M 1OFF = VOUT t.c. VGS M1 = VTn = VOUT t.c. VB VOUT = VTn = VOUT t.c. VDD VOUT = VTn
...quindi:
VTn = VTn +
0
(V
SB
VS,M1 = VOUT
(V
OUT
)]
VB = 0
sul suo
Infine, se VB = 0 risulta accesso il solo MOS M2 e la tensione nulla
source B (necessariamente tale, in quanto a potenziale certamente minore o uguale di OUT ) viene trasferita
al suo drain OUT ; la realizzazione di cui sopra allora equivalente allo schema riportato a lato ().
MULTIPLEXER a PASS-TRANSISTOR
Dovendo realizzare la funzione logica....
MUX:
Seguono concetti riportati con riferimento al caso del multplexer, ma validi in generale per lintera tipologia di porte logiche a
PASS-TRANSISTOR.
Caratteristiche, vantaggi e svantaggi
1) Tempi di commutazione: la carica delle capacit sul nodo OUT avviene, purtroppo, attraverso dei transistori MOS a canale n
che, oltre a far perdere una soglia a tale valore, diventano come noto sempre meno conduttivi man mano che VOUT si avvicina
al valore richiesto (dato il funzionamento dapprima in saturazione, quindi in regione lineare causato da VGS = VDD - VTn e
VDS = VDD VTn ).
2) Swing logico: poich i MOSn perdono una soglia nel trasferimento dei valori alti, diminuiscono rispetto alle logiche CMOS i lo
swing logico e i margini di immunit ai disturbi.
Al fine tali di rigenerare i valori nominali 0 e VDD dei segnali da trasferire, necessario inserire dei buffer di ripristino
(realizzati secondo la normale logica CMOS) ogni prefissato numero di stadi a PASSTRANSISTOR in cascata.
Nel caso del MULTIPLEXER ci ad esempio realizzato dallo schema a lato ():
Unaltra possibile realizzazione del MULTIPLEXER con tecnologia PASS-TRANSISTOR prevede laggiunta allo schema fin
ottenuto al putno precedente di un MOSp che, ricevendo sul gate la tensione VOUT1 in uscita dal buffer invertitore, si assuma
(se attivato da VOUT1 = 0 ) il compito di condurre
VOUT
fino a VDD,
facendole dunque recuperare la soglia mancante.
Questultimo transistore, tuttavia, si oppone di fatto alla scarica delle capacit
presenti sul nodo OUT in caso di passaggio di VOUT da VDD a 0; il suo
dimensionamento deve dunque essere condotto con estrema attenzione, al fine di
renderlo efficace in fase di carica ma sufficientemente meno conduttivo di M1
(attraverso il quale fluisce la corrente da OUT a A in fase di scarica di VOUT )
da garantire che sia possibile ottenere
VOUT < VDD + VTp
prima del suo
spegnimento (attuato poi dalla sequenza VOUT VOUT1 Mp OFF ).
OUT = A B + A B
OUT = A B + A B
Se VB = VDD il transistore interdetto e il nodo OUT abbandonato a s stesso (quindi al raggiungimento di un valore di
tensione dipendenti dagli accoppiamenti capacitivi su di esso presenti, quindi a una lenta scarica dovuta alle correnti di perdita).
Indicati con j gli eventuali nodi accoppiati ad OUT tramite effetti capacitivi, risulta:
VOUT =
C j V j
C j
Se VB = 0 e VA = VDD A diventa source del MOSp e VGS = 0 - VDD < VTp consente laccensione del transistore stesso; il
passaggio di corrente prodottisi si arresta al raggiungimento di una tensione nulla tra gate ( A ) e source ( OUT ) , dunque per...
VCK = VDD
VOUT = VCK
c) per
VCK = 0
CGSOV
CGSOV + COUT
COUT
dVOUT
dt
= I leakage
Analoghe considerazioni possono essere svolte se V1 si trova scollegato dal resto del circuito (condizioni di alta impedenza):
a) per
VCK = VDD
VCK = 0
Entrambi i transistori operano sia per la carica che per la scarica durante la fase centrale del transitorio, ma solo uno di essi si
incaricher di condurre
transistore.
VOUT
VDD ,
Tuttavia, la presenza dei transistori a canale p comporta una grande occupazione di area.
E previsto un ingresso di clock CK, il cui valore permette di distinguere tra una fase di
precarica e una di valutazione allinterno del funzionamento della porta logica.
Il valore di tensione in uscita significativo solo durante la fase di valutazione, a transitori esauriti; pu infatti esistere un
cammino conduttivo a bassa impedenza tra luscita e massa solo durante tale fase e, comunque, solo se ai segnali in ingresso
corrisponde laccensione di una configurazione di MOSn tale da permettere la scarica di VOUT attraverso di essi e, quindi,
attraverso il sottostante transistore di valutazione.
In dipendenza dai segnali in ingresso e dalla funzione logica realizzata dai MOSn centrali, durante la fase di valutazione luscita
viene portata al valore basso 0 o mantenuta in condizioni di Hi-Z al valore logico alto VDD (raggiunto durante la precedente
fase di precarica), accettandone leventuale degrado nel tempo dovuto alla presenza di correnti di perdita e di accoppiamenti con i
circuiti a valle.
Per impedire che luscita si assesti su livelli non significativi a causa di parziali scariche, occorre impedire agli ingressi delle porte
MOS dinamiche di attraversare transitori di discesa durante la fase di valutazione; ci reso possibile dallinserimento di un
invertitore CMOS tra ogni coppia di successive porte MOS dinamiche in cascata.
La nuova tipologia di dispositivi cos ottenuta prende il nome di DOMINO e presenta la particolarit di poter realizzare solo funzioni
logiche espresse da combinazioni non negate dei suoi ingressi (allo stesso modo in cui le porte CMOS realizzano esclusivamente
funzioni logiche espresse da combinazioni negate dei loro ingressi): non infatti ovviamente possibile prevedere di negare luscita
con un ulteriore inverter, perch si riotterrebbero gli indesiderati fronti di discesa in ingresso alla successive porte MOS dinamiche.
Nota: Nei successivi disegni, la capacit COUT presente al nodo OUT in ingresso allinvertitore CMOS, detta anche capacit di memorizzazione,
rappresenta linsieme delle capacit di giunzione presenti al nodo OUT e delle capacit di ingresso presentate dallinvertitore CMOS stesso.
OUT
Data la diversa conduttivit tra MOSn e MOSp e dati i fattori di forma equivalenti
presentati da MOS collegati in serie o parallelo, cos come trattando con le porte
CMOS, a parit di tempi di commutazione, si ottimizza loccupazione darea
realizzando funzioni logiche a NAND, trattando con le porte DOMINO (che
realizzano funzioni non negate degli ingressi) risulta conveniente realizzare
funzioni logiche a OR.
OUT
OUT1
Ps = 0
2) La potenza dinamica invece calcolabile secondo una formula analoga a quella Pd = f CL VDD2 vista per le porte CMOS; al
posto della normale capacit di carico al nodo di uscita vanno per considerate sia la capacit di carico COUT sul nodo di uscita
della porta MOS dinamica interna che la capacit di carico COUT,1 sul nodo di uscita dello stadio invertitore finale, ottenendo:
2) Questa potenza non riguarda tuttavia solo i transitori di carica / scarica del nodo di uscita dovuti a cambi di configurazione
degli ingressi: in una porta DOMINO, infatti, a differenza che in una porta CMOS, se gli ingressi sono tali da produrre unuscita
VOUT bassa e si mantengono costanti per pi periodi di clock, i periodi successivi al primo vedranno lo stesso variazioni della
tensione di uscita, in quanto in fase di precarica avviene comunque, ad opera di Mp , la carica di COUT e solo in fase di
valutazione questultima verr nuovamente scaricata, ad opera di Mn .
Luscita della porta MOS dinamica non pu rimanere bassa, ma durante la fase di precarica si porta comunque al valore alto,
scaricaricandosi poi in fase di valutazione: viene dissipata potenza dinamica ad ogni periodo di clock! Lespressione pi corretta
dunque:
2) A differenza delle porte CMOS, grazie alla presenza dellinvertitore finale le porte DOMINO non conoscono mai fenomeni di
glitch, ossia di variazioni non desiderate (e quindi da recuperare, dissipando potenza dinamica) delluscita a seguito di fronti non
allineati nei segnali di ingresso.
2) Nel caso di segnali che permettano lo scaricarsi delluscita verso massa, le porte DOMINO presentano un contributo di
potenza di corto circuito Pcc dovuto alla temporanea simultanea attivazione dei MOS Mn e Mp durante il fronte di discesa
del clock (finora pensato come istantaneo, ma in realt dotato di pendenza finita):
CK
PCC 0
2) Si genera in questo caso un percorso conduttivo dallalimentazione a massa.; invece assolutamente trascurabile la potenza di
cortocircuito dissipata in corrispondenza del fronte di salita del clock.
5) Dimensionamento: grazie al basso numero di MOS impiegati (e dunque alle basse capacit parassite associate ai nodi interni) i
tempi di propagazione ottenuti risultano decisamente migliori che nei dispositivi CMOS; inoltre, mentre questi ultimi prevedono
cariche e scariche sia attraverso MOSn che attraverso i pi lenti MOSp, le porte DOMINO contemplano solamente scariche (in
fase di valutazione) attraverso MOSn (pi conduttivi dei MOSp).
6) Numeri di transistori necessari: in corrispondenza di n ingressi occorrono n+2+2 transistori, ossia quelli necessari a
realizzare la funzione logica + quelli per la gestion del clock (MOS di precarica e di valutazione) + quelli dellinverter MOS
finale.
7) Come gi visto a proposito dellOR MOS DOMINO, inoltre, data la diversa conduttivit tra MOSn e MOSp e dati i fattori di
forma equivalenti presentati da MOS collegati in serie o parallelo, realizzando le porte DOMINO funzioni non negate dei propri
ingressi risulta conveniente realizzare funzioni logiche complesse privilegiando le connessioni a OR (cos come, trattando con le
porte CMOS, a parit di tempi di commutazione si ottimizza loccupazione darea realizzando funzioni logiche a NAND).
7) Capacit di ingresso: sono determinate dai soli MOS a canale n, gli unici che ricevono sui propri gate i segnali in ingresso
(mentre nelle porte CMOS gli ingressi entrano anche sui gate di MOS a canale p).
5) Ogni porta DOMINO, tuttavia, riceve in ingresso non solo i segnali veri e propri, ma anche il clock, apportando dunque al
buffer di questultimo un grande carico capacitivo, pari alla somma delle capacit di gate del MOS di precarica Mp e di quello
di valutazione Mn .
COUT
= I jk
dVOUT
dt
...dove:
Considerando che esiste un valore minimo VOH,min di VOUT tale da permetterne il riconoscimento
come valore logico alto da parte dellinvertitore CMOS seguente, esister allora anche una massima
escursione VOUT,max = VOUT - VOH,min ammissibile per VOUT ; integrando la precedente equazione tra
VOUT e VOH,min si ricava allora la massima durata tmax della fase di valutazione:
t max =
COUT VOUTmax
I jk
k
...da cui la durata massima del periodo di clock e, banalmente, la sua frequenza minima:
Tmax = 2 t max
f min =
1
Tmax
Esempio:
Nel caso dellOR a DOMINO precedentemente analizzato (e qui riportato a lato mettendone in
evidenza le capacit di uscita COUT e COUT,1 ) le giunzioni drain-bulk polarizzate in inversa
presenti realizzano lo schema:
OUT
OUT 1
C OUT
GND
GND
Permettendo il flusso delle rispettive correnti di polarizzazione inversa, tali giunzioni portano quindi alla scarica della capacit
secondo la relazione:
COUT
dVOUT
dt
C OUT,1
COUT
= 2 In I p
t max =
COUT VOUTmax
In
Capacit di accoppiamento: La durata del periodo di clock (o, meglio, del semiperiodo di valutazione) deve essere
inoltre sufficientemente breve da garantire che durante la fase di valutazione la tensione VOUT , idealmente mantenuta
al valore logico alto grazie alle condizioni di alta impedenza del nodo OUT , non scenda al di sotto di VOH,min a
causa di fenomeni di accoppiamento capacitivi con eventuali altri nodi Y.
Se questi accoppiamenti sono presenti, infatti, il nodo isolato si presenta come un partitore di tensione del tipo a lato
() e, trascurando ora le correnti inverse di giunzione, mantenendosi costante la carica presente sul nodo, si potr
scrivere...
VOUTin COUT + VOUTin VYin C ACC = VOUT fin COUT + VOUT fin VY fin C ACC
VOUT = VY
C ACC
C ACC + COUT
La tensione al nodo OUT, dunque, si degrada in modo tanto pi evidente quanto pi alta la capacit di accoppiamento di
linea CACC.
OUT1 = (A + B )C
IMA = 0
(A)
M A OFF
VGS M A = VTn
(B )
M A ON
con
V DS M A = 0
fin
...il primo dei quali ovviamente preferibile, in quanto comporta un minore degrado del valore (alto) da mantenere in uscita; il
verificarsi di (A) o di (B) dipende dal rapporto esistente tra le capacit CX e COUT, in quanto, se ad esempio VX,iniz = 0 :
VX iniz = 0
COUT
COUT + C X
= VDD
COUT
COUT + C X
Ipotizzando di ricadere nel caso (A) si ricava poi la condizione sul rapporto CX/COUT :
VDD
COUT
COUT + C X
COUT
COUT + C X
Tn
> 1 VDD
1
C
1+ C X
OUT
X
<
1 + CCOUT
1
VTn
DD
1 V
CX
COUT
Tn
> 1 VDD
<
VTn
DD
1 V
1
1 15
1 = 14 COUT
Per porte logiche pi complesse si possono tuttavia avere nodi interni con CX > COUT ; per evitare allora che risulti, come
nel caso peggiore (B) , VOUT,fin < VDD - VTn indispensabile ottimizzare al massimo il layout del dispositivo.
Se anche questo non fosse sufficiente si rende necessario ricorrere alla precarica a VDD di tali nodi attraverso lintroduzione di
opportuni PASS-TRANSISTOR; infatti, se VX,iniz = VOUT,iniz = VDD , allora anche VX,fin = VOUT,fin = VDD da cui una
ridistribuzione di carica nulla.
In questo modo, tuttavia, aumentano il carico del clock e la potenza dissipata; si creano, inoltre, ulteriori effetti reattivi parassiti
sui nodi precaricati e dunque maggiori capacit da caricare/scaricare, da cui tempi di propagazione pi elevati.
Accoppiamenti di clock
Nelle porte DOMINO evidente un accoppiamento di clock delluscita durante i fronti di salita di questultimo, quando laumento
della tensione VG,Mp sul gate di Mp tende a produrre un incremento di VOUT.
Infatti, quando il clock passa dal valore basso al valore alto il MOS Mp si spegne e, se gli ingressi sono tali da produrre un uscita
alta, VOUT viene a trovarsi nelle gi viste condizioni di alta impedenza; al nodo OUT sono tuttavia presenti anche fenomeni di
accoppiamenti capacitivi, a causa della capacit di giunzione gate-drain CGD,Mp di Mp ; essendo aumentata VCK = VG,Mp , tali
accoppiamenti tendono ad aumentare anche VOUT , fino a valori persino maggiori della tensione di alimentazione VDD.
Il nodo OUT diventa cos un nodo a bassa impedenza, ma aumenta il carico in uscita allinvertitore CMOS e quindi il tempo di
propagazione ad esso associato.
Il MOSp Mp2 , inoltre, si oppone alla transizione opposta (cio alla scarica di VOUT ) e andr quindi oculatamente
dimensionato in modo da non impedirla, progettandolo cio meno conduttivo del MOS a canale n equivalente alla parte logica n
della porta dinamica.
Logiche NORA
Breve descrizione
Il nome deriva dalla concatenazione dellinizio delle parole no race ed indica la possibilit di collegare porte logiche dinamiche in
cascata senza che il dispositivo ottenuto presenti corse critiche o transizioni proibite.
Ci possibile semplicemente secondo lo schema seguente...
...ossia collegando porte dinamiche alternativamente pilotate dal clock e dal suo negato e prelevandone luscita, rispettivamente, tra
la circuiteria riguardante gli ingressi e il MOS di precarica e tra la circuiteria riguardante gli ingressi e il MOS di pre-scarica.
= O
prescc arica
= VDD
= VDD
valutazione
= O
Manca lo stadio finale invertitore, presente invece nelle porte DOMINO, ma sono presenti numerosi MOS a canale p, per giunta
di grandi dimensioni (al fine di ottenere la stessa conducibilit dei MOS a canale n);
Occorre inoltre disporre sia del segnale di clock che del suo negato.