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Corso di Laurea in Ingegneria Informatica

ultima cifra del numero di matricola da 5 a 9

Teoria dei Circuiti (B)


(prof. D. Desideri)

Lezione 10

Resistenza equivalente ad una porta −


Metodo della sovrapposizione degli effetti

10.1 Reti di resistori

Reti di resistori: resistenza equivalente ad una porta


Si consideri la seguente generalizzazione della serie e parallelo di
resistori ideali.
I A
Si consideri una rete formata da resistori ideali +
e si considerano due nodi generici A e B, tali V
che la rete è accessibile solo da questi nodi: si −
B
può quindi vedere la rete come un bipolo.
Si convenzioni tale bipolo con la convenzione degli utilizzatori.
Si può dimostrare che con una rete di resistori ideali, anche il
bipolo equivalente è un resistore ideale di resistenza equivalente
Req (anche detta resistenza interna Ri = Req) tale che:
V = Req I = Ri I , con la convenzione degli utilizzatori .
In modo equivalente si può introdurre la conduttanza equivalente
Geq = 1/Req (anche detta conduttanza interna Gi = Geq) tale che:
I = Geq V = Gi V , con la convenzione degli utilizzatori. 2

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10.1 Reti di resistori

Triangolo (poligono con tre vertici) – stella con tre vertici


In molti casi, la Req si può calcolare mediante operazioni di serie e/o
parallelo di resistori fino ad ottenere un unico resistore di resistenza
equivalente Req fra i morsetti A e B.
In generale, esistono reti di resistori che presentano collegamenti di
tipo diverso rispetto alla serie e al parallelo; resta valido tuttavia che
alla porta A-B risulta una Req.
Al riguardo si A A
considerano i
seguenti due tripoli di RCA RAB RA
resistori: triangolo RC RB
(poligono con tre O
vertici) e stella con C RBC C
B B
tre vertici. stella
triangolo
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10.1 Reti di resistori

Trasformazione triangolo-stella
Si può dimostrare che si può passare dalla stella con tre vertici
all’equivalente triangolo (pari nodi esterni, sparisce il nodo O della
stella) e viceversa (pari nodi esterni, si aggiunge il nodo O). In altre
parole, il resto della rete non si accorge della differenza (uguali legami
tensione-corrente ai morsetti/terminali dei due tripoli) una volta
effettuata la sostituzione. Il nodo O è detto centro stella.
Nel testo sono riportate le formule di passaggio (formule della
trasformazione triangolo-stella e della trasformazione stella-
triangolo): tali formule non sono in programma.
È in programma conoscere le formule di passaggio in un caso
particolare: se sono tra loro uguali le tre resistenze della stella con tre
vertici (ciascuna pari a R⅄), lo sono anche quelle del triangolo
equivalente (ciascuna pari a RΔ) e viceversa. Valgono allora le
relazioni di trasformazione: RΔ = 3R⅄ . 4

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10.2 Esercizio di resistenza equivalente
ad una porta

Esercizio di resistenza equivalente ad una porta


Data la rete di figura, con: A R4
R1 = 8 Ω, R2 = 12 Ω, R3 = 24 Ω,
R4 = 8 Ω, R5 = 4 Ω. R1 R2 R3 R5
Calcolare la resistenza
equivalente tra i morsetti A e B. B
Soluzione.
Calcolare la resistenza equivalente
fra i morsetti A e B vuol dire A
accedere alla rete di resistori
tramite la porta A-B. Si evidenzia R
1 R2 R3 R4 R5
l’accesso (cioè il collegamento) a
tale porta con due cortocircuiti
collegati uno in A ed uno in B, B
come fatto in figura. 5

10.2 Esercizio di resistenza equivalente


ad una porta

Esercizio di resistenza equivalente ad una porta


Si combinano le resistenze con equivalenze di serie e parallelo, fino
ad avere una resistenza equivalente finale fra A e B.
Si ha che R1, R2 ed R3 sono in A
parallelo (si indichi con RA la
resistenza equivalente). Si ha: R1 R2 R3 R4 R5
GA= G1+G2+G3 e quindi
RA=1/GA = 4 .
Si ha inoltre che R4 ed R5 sono B
in serie: RB=R4+R5= 12 . A
Infine RA ed RB sono entrambe collegate alla
coppia di morsetti A e B. Sono pertanto in RB
RA
parallelo e quindi: RC= RARB /(RA+RB) =3 
è la soluzione, cioè la resistenza equivalente
tra i morsetti A e B. B 6

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10.3 Analisi di una rete lineare
a regime stazionario

Analisi di una rete lineare a regime stazionario


Si consideri una rete di GIT e/o GIC e/o resistori ideali a regime
stazionario: è una rete di ℓ bipoli. Si è già visto che il sistema di
equazioni per la sua analisi si ottiene scrivendo con le LKC e le LKT
le ℓ equazioni topologiche più le ℓ equazioni tipologiche. Si ottiene
così il seguente sistema di 2ℓ equazioni in 2ℓ incognite.

±𝑉 = 0 LKT: m=ℓ-n+1

±𝐼 = 0 LKC: n-1

𝑉=𝐸 equazioni dei bipoli


𝐼=J (con gli opportuni
𝑉 − 𝑅𝐼 = 0 riferimenti): ℓ 7

10.3 Analisi di una rete lineare


a regime stazionario

Analisi di una rete lineare a regime stazionario


E’ un sistema di 2ℓ equazioni lineari a coefficienti costanti. Una tale
rete è detta rete lineare.
Il sistema può essere scritto in forma matriciale come:
𝑉
𝐴 = 𝐵
𝐼
I termini della matrice A sono i coefficienti +1, 0, -1, -R del sistema di
2ℓ equazioni. I termini del vettore colonna 𝐵 sono i termini dopo il
segno uguale del sistema di 2ℓ equazioni, cioè sono i valori 0, E, J. Se
le 2ℓ equazioni sono linearmente indipendenti, la matrice [A] è
invertibile e la soluzione esiste ed è unica. Si ottiene così:
𝑉
= 𝐴 𝐵
𝐼 8

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10.4 Metodo della sovrapposizione degli effetti

Metodo della sovrapposizione degli effetti


Si è trovato che: 𝑉
= 𝐴 𝐵
𝐼
Visto che i termini del vettore colonna [B] sono 0, E, J, la relazione
trovata esprime che ogni tensione della rete e ogni corrente della rete
è esprimibile come la combinazione lineare delle tensioni impresse
dai generatori ideali di tensione della rete e delle correnti impresse dei
generatori ideali di corrente della rete, mediante coefficienti (i termini
della matrice inversa di A) che dipendono dai termini di A e quindi
dipendono dai coefficienti +1, 0, -1, -R.
Pertanto, data una rete in cui sono presenti r generatori ideali di
tensione (E1, E2, ….., Er) ed s generatori ideali di corrente (J1, J2, …,
Js), per la generica tensione Vh e la generica corrente Ih si può allora
scrivere che: 9

10.4 Metodo della sovrapposizione degli effetti

Metodo della sovrapposizione degli effetti

𝑉 = 𝑎 𝐸 + 𝑅 J 𝑉 = 𝑉 + 𝑉

ovvero
𝐼 = 𝐺 𝐸 + 𝛽 J 𝐼 = 𝐼 + 𝐼

Il termine VhE1 =αh1E1, ad esempio, è la tensione che si ottiene sul


lato h azzerando tutti i generatori ideali di tensione, tranne E1 e
azzerando tutti i generatori ideali di corrente. Si ricorda che un
generatore ideale di tensione impressa nulla è un cortocircuito,
mentre un generatore ideale di corrente impressa nulla è un aperto.
In modo analogo, il termine IhJ1 = βh1J1, ad esempio, è la corrente che
si ottiene sul lato h azzerando tutti i generatori ideali di tensione e
azzerando tutti i generatori ideali di corrente tranne J1.
Analogo è per tutti gli altri termini. 10

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10.4 Metodo della sovrapposizione degli effetti

Metodo della sovrapposizione degli effetti


Pertanto, per calcolare la tensione (o la corrente) su un generico lato h
della rete si può procedere nel modo seguente.
-) Si calcola la tensione (o la corrente) su tale lato h facendo agire un
solo generatore ideale con tutti gli altri generatori ideali azzerati.
-) Si ripete il calcolo per tutti i generatori ideali della rete facendoli
agire uno alla volta e ogni volta azzerando tutti gli altri generatori
ideali (quindi ogni volta agisce un solo generatore). In questo modo,
tutti i generatori agiscono una e una sola volta.
-) Alla fine si sommano tutti i valori così calcolati di tensione (o
corrente) sul lato h: tale somma è la tensione (o corrente) cercata sul
lato h.

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10.4 Metodo della sovrapposizione degli effetti

Metodo della sovrapposizione degli effetti


Osservazione 1. Il metodo consente di ricondurre il problema della
risoluzione di una rete, in generale complessa, nella soluzione in tante
reti (in numero pari al numero dei generatori ideali) ciascuna molto
più semplice della rete originale.

Osservazione 2. Per il calcolo della tensione (o della corrente) sul


generico lato h si possono far agire i generatori ideali anche a
“blocchi”, cioè in numero maggiore di uno per volta (azzerando i
rimanenti ogni volta): basta che alla fine tutti i generatori ideali
abbiano agito una e una sola volta.

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10.4 Metodo della sovrapposizione degli effetti

Metodo della sovrapposizione degli effetti


Osservazione 3. Il metodo della sovrapposizione degli effetti si
applica per il calcolo della tensione (o della corrente) sul generico
lato h, non per il calcolo della potenza scambiata sul lato h, nel senso
che la potenza scambiata non è la somma delle potenze scambiate
calcolate sul lato h facendo agire i generatori ideali uno alla volta.
Esempio. Rete con tre generatori ideali. Se Vh = Vh’+Vh’’+Vh’’’ e Ih=
Ih’+Ih’’+Ih’’’, la potenza scambiata è Ph = VhIh =
(Vh’+Vh’’+Vh’’’)(Ih’+Ih’’+Ih’’’)  Vh’ Ih’+Vh’’Ih’’ +Vh’’’Ih’’’. I calcoli
di potenza si fanno pertanto sulla rete di partenza, calcolati Vh e Ih.
Osservazione 4. La sovrapposizione degli effetti vale per qualunque
lato della rete e quindi anche per calcolare la corrente di un
generatore ideale di tensione o la tensione di un generatore ideale di
corrente.
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10.5 Esercizio risolto con il metodo della


sovrapposizione degli effetti

Esercizio risolto con il metodo della sovrapposizione degli effetti


Data la rete di figura, con: E = 120 V, +−
J1= 4 A, J2= 12 A, R1 = 6 Ω, R2 = 8 Ω,
R2 E
R3 = 10 Ω.
Calcolare il valore della corrente I1 con J 1 R1 R3 J 2
il riferimento di figura e le potenze PJ1 I1
e PJ2 e PE uscenti dai GIC J1 e J2 e dal
GIT E.
Soluzione
Si calcola I1 con il metodo della sovrapposizione degli effetti.
Si analizzano tre reti: quella in cui agisce solo J1 e si calcola I1’ (con
il riferimento di I1); quella in cui agisce solo E e si calcola I1’’ (con il
riferimento di I1) e quella in cui agisce solo J2 e si calcola I1’’’ (con il
riferimento di I1).
Infine, si calcola: I1 = I1’+ I1’’+ I1’’’. 14

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10.5 Esercizio risolto con il metodo della
sovrapposizione degli effetti

Esercizio risolto con il metodo della sovrapposizione degli effetti


Prima rete. Agisce solo J1 e si annullano gli R2
altri due generatori.
La corrente del GIC J1 si ripartisce fra due lati I*
in parallelo: quello formato da R1 e quello J 1 R1 R3
formato dalla resistenza RA serie di R2 ed R3
I1’
(RA = R2 + R3= 18 ).
Applicando la formula del partitore di corrente
resistivo, si ottiene che la corrente su R1 è:
𝑅
J = 3𝐴
𝑅 +𝑅
La formula del partitore di corrente resistivo fornisce il valore della
corrente su R1, con un riferimento: è quello, in figura, di I*. Pertanto,
il valore cercato di I1’= - I*= - 3 A.
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10.5 Esercizio risolto con il metodo della


sovrapposizione degli effetti

Esercizio risolto con il metodo della sovrapposizione degli effetti


Seconda rete. Agisce solo E e si annullano gli
altri due generatori. I** +−
La tensione del GIT E si ripartisce fra i tre R2 E
+
resistori in serie. V** R1 R3
Applicando la formula del partitore di −
tensione resistivo, si ottiene che la tensione su I1’’
R1 è:
𝑅
𝐸 = 30 𝑉
𝑅 +𝑅 +𝑅
La formula del partitore di tensione resistivo fornisce il valore della
tensione su R1, con un riferimento: è quello riportato in figura, di
V**. Per R1, con la convenzione dell’utilizzatore, si ricava:
I**=V**/R1 = 5 A. Pertanto, il valore cercato di I1’’= - I**= - 5 A.
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10.5 Esercizio risolto con il metodo della
sovrapposizione degli effetti

Esercizio risolto con il metodo della sovrapposizione degli effetti


Terza rete. Agisce solo J2 e si annullano gli
altri due generatori. R2
La corrente del GIC J2 si ripartisce fra due lati
in parallelo: quello formato da R3 e quello R1 R3 J 2
formato dalla resistenza RB serie di R1 ed R2 I1’’’
(RB = R1 + R2= 14 ).
Applicando la formula del partitore di corrente
resistivo, si ottiene che la corrente su R1 è:
𝑅
J = 5𝐴
𝑅 +𝑅
La formula del partitore di corrente resistivo fornisce il valore della
corrente su R1, con un riferimento: è quello, in figura, di I1’’’= 5 A.

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10.5 Esercizio risolto con il metodo della


sovrapposizione degli effetti

Esercizio risolto con il metodo della sovrapposizione degli effetti


Sulla rete di partenza, si ottiene: I1 =
I1’+ I1’’+ I1’’’= -3 -5 +5 = -3 A. A IE B
+−
Sulla rete di partenza, avendo VJ1
+ − R2 E − −
calcolato I1, si ottiene VR1 con la
R1 R3 J 2
convenzione degli utilizzatori,
mediante la relazione del resistore 1 − V J + I1 I3 + +
R1 VR3 VJ2
ideale: VR1= R1I1 = - 18 V.
VJ1= - VR1= 18 V e quindi la potenza uscente da J1 è: PJ1=VJ1J1=72 W.
Si ricorda che la potenza uscente da un bipolo è:
Pusc = VI, con la convenzione dei generatori
Applicando la LKC al nodo A, si ottiene: J1 + I1 + IE = 0 e quindi:
IE = -1 A. Si ottiene la potenza uscente da E: PE = E IE = -120 W.
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10.5 Esercizio risolto con il metodo della
sovrapposizione degli effetti

Esercizio risolto con il metodo della sovrapposizione degli effetti


Applicando la LKC al nodo B, si ha: A IE B
IE – I3 + J2 = 0 e quindi: I3=11 A. +−
VJ1
Con la convenzione degli + − R2 E − −
utilizzatori, la tensione VR3 = R3I3 = R3 J 2
R1
110 V. Si ha: VJ2=VR3=110 V. La J
− + + +
potenza uscente da J2 è: 1 VR1 I1 I3 V V
R3 J2
PJ2=VJ2J2=1320 W.
Per esercizio: verificare la conservazione delle potenze, cioè
verificare che: PR1 entr + PR2 entr + PR3 entr = PJ1 usc + PJ2 usc + PE usc .
Al riguardo, si ricorda che la potenza entrante in un bipolo è:
Pentr= VI , con la convenzione degli utilizzatori
Per un resistore ideale, che, con la convenzione degli utilizzatori, ha
relazione V=RI, si ottiene: PR entr= RI2 =V2/R. 19

10.6 Reti di resistori

Reti di resistori: resistenza equivalente ad una porta


Dimostrazione.
Si colleghi alla porta A-B della rete di I A
resistori ideali un GIT o un GIC. Si ha + GIT o
una rete lineare, formata dal V GIC
generatore ideale e dalla rete di −
resistori. Si ammette che la soluzione B
esista e sia unica: = 𝐴 𝐵.
Dato che è presente un solo generatore ideale (quello messo alla
porta A-B), si ha che è non nullo un solo termine del vettore
colonna [B]. Delle due grandezze tensione e corrente della porta
A-B, una è quella impressa dal generatore ideale; l’altra, è
proporzionale a quella impressa dal generatore ideale. Si ha quindi
la proporzionalità fra la tensione e la corrente della porta, cioè il
bipolo equivalente alla rete di resistori ideali è un resistore ideale. 20

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