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N O TA 3 : A N A L I S I D I C I R -
CUITI RESISTIVI
I N G E G N E R I A I N F O R M AT I C A E D E L L’ A U T O M A Z I O N E – P O -
LITECNICO DI MILANO
2
1 Capitolo 3 5
1.1 Circuito serie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5
1.2 Circuito parallelo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7
1.3 Equivalenza tra bipoli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10
1.4 Equivalente di circuiti di tipo serie . . . . . . . . . . . . 11
Resistori in serie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12
Serie di generatori di tensione . . . . . . . . . . . . . . . 13
Serie con generatore ideale di corrente . . . . . . . . . . 14
1.5 Equivalente di circuiti di tipo parallelo . . . . . . . . . . 15
Resistori in parallelo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15
Esercizi serie/parallelo di resistori . . . . . . . . . . . . . 17
Parallelo di generatori di corrente . . . . . . . . . . . . . 19
Parallelo con generatore ideale di tensione . . . . . . . 20
1.6 Casi senza soluzione o con indeterminazione . . . . . . 21
1.7 Trasformazione serie-parallelo dei generatori reali . . . 22
1.8 Esercizi sulla composizione dei generatori . . . . . . . . 24
1.9 Potenza elettrica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26
1
Figure 1.1: .
i m = i1 = i2 = i3 (1.1)
6 nota3:analisi di circuiti resistivi
v1 = R1 i1
v2 = R2 i2
(1.2)
v3 = R3 i3
v4 = E
v4 = v1 + v2 + v3 (1.3)
v1 = R1 i m
v2 = R2 i m
(1.4)
v3 = R3 i m
v4 = E
e quindi
Rk
vk = E (1.9)
N
∑ Ri
i =1
per k = 1, . . . , N.
Applichiamo il metodo al circuito esempio in fig. 1.2.
Si ottiene:
24
im = = 0.4A
30 + 20 + 10
e quindi: Figure 1.2: Esempio numerico di
circuito serie.
v1 = 0.4 · 30 = 12V; v2 = 0.4 · 20 = 8V; v3 = 0.4 · 10 = 4V.
v AB = v1 = v2 = v3 (1.10)
8 nota3:analisi di circuiti resistivi
i1 = G1 v1
i2 = G2 v2
(1.11)
i3 = G3 v3
i4 = Is
dove Gk = 1/Rk indica la conduttanza del resistore k.mo.
i4 = i1 + i2 + i3 (1.12)
i1 = G1 v AB
i2 = G2 v AB
(1.13)
i3 = G3 v AB
i4 = Is
Is
v AB = (1.17)
N
∑ Gi
i =1
e quindi
Gk 1/Rk
ik = Is = Is (1.18)
N N
∑ Gi ∑ 1/Ri
i =1 i =1
per k = 1, . . . , N.
La formula (1.18) vale per qualunque numero N di resistori in
parallelo, tuttavia è istruttivo analizzare nello specifico il caso N = 2
di soli due resistori. In questo caso, per esempio nel calcolo di i1 , si
trova
1/R1 R2
i1 = Is = Is
1/R1 + 1/R2 R1 + R2
Similmente per i2 vale
1/R2 R1
i2 = Is = Is
1/R1 + 1/R2 R1 + R2
Figure 1.8: .
i1 = i2 = i3 = i
v1 = f 1 ( i1 )
v2 = f 2 ( i2 ) (1.19)
v3 = f 3 ( i3 )
v = v1 + v2 + v3
v = f 1 (i ) + f 2 (i ) + f 3 (i ) (1.20)
Resistori in serie
Si consideri ora lo scenario in cui i bipoli elementari siano resistori di
resistenza Rk come in figura 1.9 e quindi f k (ik ) = Rk · ik . Dalla (1.20)
Figure 1.9: .
risulta
v = R1 · i + R2 · i + R3 · i = ( R1 + R2 + R3 ) · i (1.21)
da cui si deduce che il bipolo composto ha una caratteristica di tipo
resistore (cioè V = R · i) dove il coefficiente R è dato dalla somma
delle tre resistenze elementari. Il bipolo composto è dunque equiva-
lente ai fini esterni ad un unico resistore di valore
Req = R1 + R2 + R3
Figure 1.10: .
v1 = im · 30 = 12V
Figure 1.11: .
v = v1 + v2 = E1 − E2 . (1.22)
v4 + E1 + v1 + E2 + v3 − E3 = 0
im R4 + E1 + im R1 + E2 + im R3 − E3 = 0
im ( R4 + R1 + R3 ) = E3 − E1 − E2 .
14 nota3:analisi di circuiti resistivi
Figure 1.12: .
Req = R4 + R1 + R3 .
Figure 1.15: .
i = g1 ( v ) + g2 ( v ) + g3 ( v ) (1.24)
Resistori in parallelo
Si consideri ora la circostanza in cui i bipoli elementari siano resistori
di resistenza Rk come in figura 1.16 e quindi gk (vk ) = Gk · vk , dove
16 nota3:analisi di circuiti resistivi
Figure 1.16: .
Geq = G1 + G2 + G3
1
Req = 1 1 1
(1.26)
R1 + R2 + R3
1 R1 · R2
Req = 1 1
=
R1 + R2
R1 + R2
1 · 10
Req = = 10/11Ω
1 + 10
e quindi calcolare la tensione "a cavallo" del generatore di corrente
v = 1 · 10/11 = 10/11V
oppure
R1 + R3
i2 = Is
( R1 + R3 ) + ( R2 + R4 )
e la tensione sul generatore vale:
( R1 + R3 )( R2 + R4 )
v x = Is
( R1 + R3 ) + ( R2 + R4 )
Infine studiamo il circuito in fig.1.22 caso C. Si ha che R3 ed R4
sono in parallelo ed R1 è in parallelo con R2 . Dal partitore di corrente
troviamo:
R2
i1 = Is
R1 + R2
R4
i3 = Is
R3 + R4
e quindi
R2 R4
Ix = i1 − i3 = Is − Is
R1 + R2 R3 + R4
Volendo si può anche ricavare ls tensione:
R4 R3 R R
v x = i3 R3 + i1 R1 = Is + Is 2 1
R3 + R4 R1 + R2
Figure 1.23: .
Figure 1.24: .
v = Rs · i + Es (1.30)
circuito).
R p = Rs
Es
(1.33)
Ip = Rs .
I p = 12/3 = 4A R p = Rs = 3Ω
Es = 0.1 · 50 = 5V Rs = R p = 50Ω
R1 = R2 = R3 = 10Ω
v AB = 3 · 10/3 = 10V.
capitolo 3 25
L(∆t) = v · ∆Q
L(∆t) ∆Q
p= = v· = v·i
∆t ∆t
. La potenza elettrica è dunque data dal prodotto della tensione per
la corrente. La figura 1.40 mostra schematicamente l’esecuzione di
un celebre esperimento dovuto a James Prescott Joule in cui un resis-
tore elettrico alimentato da una pila viene inserito in uno strumento
adibatico (cioè isolato termicamente) in grado di misurare la quan-
tità di calore prodotto al suo interno (questo avviene attraverso un
termometro che fornisce la temperatura di un fluido interno).
Con tale esperimento Joule dimostrò come il passaggio della cor-
rente elettrica nel resistore corrispondesse alla generazione di calore
(effetto Joule) e come tale calore fosse proporzionale al valore di v · i.
Da un punto di vista fisico ne traiamo la seguente pittura: il prodotto
Figure 1.40: Esperimento col
v · i con v ed i misurate con la convenzione degli utilizzatori, rap- calorimetro.
presenta la potenza elettrica assorbita o entrante in un bipolo (o
capitolo 3 27
v2
p = v · i = R · i2 = ≥0
R
è sempre positiva o nulla, esso viene detto bipolo passivo. La figura
1.41 mostra un modo comune di evidenziare la potenza p assorbita
da un resistore.
La figura 1.42, invece, mostra il caso di un generatore ideale di
tensione ed uno di corrente. Si prenda per esempio il primo, la sua
Figure 1.41: Bipolo passivo p ≥ 0W.
caratteristica impone v = Es ma nulla dice circa la variabile corrente
il cui valore dipende da ciò che vi è ad esso collegato. In questo caso
la potenza elettrica assorbita potrà essere positiva, negativa o nulla
ed il bipolo, non essendo passivo, viene detto attivo. Fisicamente un
20 + im · 10 = 10
da cui
10 − 20
im = = −1A
10
28 nota3:analisi di circuiti resistivi