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 L'interazione fra due componenti di un sistema ingegneristico: Stabilisce un vincolo per le grandezze caratteristiche dei due

componenti
 Il valore assunto da una tensione nel modello circuitale: Può essere costante nel tempo
 Le leggi di Kirchhoff: Sono i postulati del modello circuitale
 La teoria dei grafi: E' una tecnica matematica utilizzata nel modello circuitale
 Per la validazione di un modello: Occorre confrontare i risultati ottenuti con l'analisi del modello con i risultati di prove e
misurazioni sul sistema reale
 Per la identificazione di un modello: E' necessario disporre dei risultati di prove e misurazioni sul sistema reale
 La caratteristica esterna di un componente: Non dipende dalle caratteristiche degli altri componenti
 Le tensioni: Sono grandezze aventi la dimensione di Volt
 Le correnti: Sono grandezze aventi la dimensione di Ampère

 Nel sistema elettrico avente lo schema a blocchi rappresentato in figura 1 :Il componente C è
connesso sia al componente D sia al componente B.
 La potenza utilizzata in un bipolo: e' pari all'opposto della potenza generata
 In un bipolo i cui morsetti sono indicati con A e B, la convenzione del generatore: implica che se per la tensione è stato
scelto il morsetto B come riferimento, la corrente è orientata da B verso A
 In un bipolo adinamico: la funzione caratteristica non può dipendere dalle derivate temporali delle tensioni e correnti
 Un bipolo avente la seguente caratteristica t*v+i +15*t=0: e' un bipolo lineare e tempo-variante

 Il bipolo con la caratteristica di fig. 1 :e' un bipolo adinamico controllato in tensione

 Il bipolo in fig. 2 :e' un bipolo statico a caratteristica lineare


 In un sistema sovra vincolato: il numero delle incognite indipendenti è inferiore al numero dei vincoli
 La funzione caratteristica di un bipolo f(v,i)=0: dipende dall'orientamento della tensione e della corrente

 Nela rete di bipoli in fig. 3 :il nodo A è semplice ed il nodo B è multiplo


 In una rete di bipoli: il numero di nodi può essere pari a quello dei lati.
 Per risolvere una rete di bipoli: e' necessario orientare preventivamente tutte le tensioni e le correnti della rete
 Considerato lo schema della figura, nella corrispondente rappresentazione tabellare

:Va messo +1 nella casella A1 e -1 nella casella C1


 Date due incognite x e y e due vincoli x-y=4; 2x-2y=10: i due vincoli sono dipendenti ed incompatibili
 Per definire completamente un grafo non orientato: E' sufficiente assegnare il numero di lati, il numero di lati ed il modo in
cui sono connessi
 In un grafo connesso: considerati due generici nodi, non esiste necessariamente un lato della rete che li mette in
connessione
 Un grafo avente 3 nodi e 2 lati: e' certamente connesso
 Nel grafo :I lati 1,2,4,5 costituiscono una maglia

 Nel grafo :i lati 2,3,5 costituiscono un insieme di taglio

 Nel grafo :I lati 1,2,4 costituiscono un albero del grafo

 Nel grafo :tutti i possibili alberi del grafo sono costituiti da 3 lati.
 In una rete di bipoli gli insiemi di taglio minimo distinti: sono in numero pari a quello dei nodi
 In una rete di bipoli nello scrivere le LKT: il verso di percorrenza di una generica maglia è del tutto arbitrario

 Le due relazioni di tipo LKT in fig. 4.1 :sono relative a due maglie indipendenti
 In una rete di bipoli le LKC indipendenti: sono sempre in numero pari al numero di bipoli di qualunque albero della rete

 Con riferimento rete di fig.4.1 :e' possibile scrivere altre relazioni di tipo LKT
 Per poter scrivere leggi di Kirchhoff indipendenti utilizzando la tecnica matriciale per una rete di n nodi e l bipoli: occorre
costruire una matrice di n-1 righe e l colonne per LKC e una matrice di l-(n-1) righe e l colonne per LKT
 Il sistema matematico fondamentale di una rete generica: può anche non ammettere alcuna soluzione
 Il sistema matematico fondamentale di una rete nella quale tutti i bipoli sono adinamici ed a caratteristica lineare: ammette
una ed una sola soluzione solo se il determinante dei coefficienti è diverso da zero
 Il metodo di eliminazione di Gauss: e' più conveniente del metodo di Cramer ai fini di una implementazione numerica
 Il modello circuitale lineare: e' di tipo algebrico solo se tutti i bipoli sono lineari ed adinamici.
 Un corto circuito ideale: e' un generatore di tensione di tensione nulla
 In un bipolo la cui funzione caratteristica lo qualifica come generatore ideale di corrente: la corrente dipende solo dalla
funzione caratteristica e dall'orientamento della corrente
 La funzione caratteristica di un resistore ideale si può scrivere nella forma v=-R*i: se è stata fatta sul bipolo la convenzione
del generatore

 Per la rete di fig. 5.1 l'utilizzo del metodo di sostituzione guidata :comporta la scrittura di 5
equazioni in 5 incognite
 In una rete resistiva di 50 bipoli e 30 nodi con la sostituzione guidata: si perviene ad un sistema con un numero di equazioni
≤ 50
 Risolvendo con il metodo della sostituzione guidata la rete di fig. 5.1, la tensione vAB tra i morsetti del generatore di

corrente :si può calcolare dopo avere calcolato le correnti negli altri bipoli

 Applicando il metodo del potenziale ai nodi alla rete di fig. 5.1 :il numero incognite è pari a 3

 Applicando il metodo delle correnti di maglia alla rete di fig. 5.1 :il numero delle incognite è pari a 2

 Applicando il metodo del potenziale ai nodi alla rete di fig. 5.1 :occorre esprimere la corrente del
resistore R3 in funzione dei potenziali del nodo C e del nodo D

 Applicando il metodo delle correnti di maglia alla rete di fig. 5.1 :la tensione sul resistore R3
dipende da una sola corrente di maglia.
 Se due sottoreti sono equivalenti: Le tensioni e le correnti nei bipoli che ne fanno parte possono essere diverse
 Con il teorema di sostituzione: È possibile sostituire una sottorete con un generatore di tensione o un generatore di
corrente purché esista una sola soluzione ai morsetti
 In relazione alla definizione di bipoli in serie: La relazione di serie fra due bipoli è conseguenza esclusivamente della
topologia della rete
 In relazione alla definizione di bipoli in parallelo: La relazione di parallelo fra due bipoli è conseguenza esclusivamente della
topologia della rete

 Con riferimento alla rete in fig. 1 :I bipoli 3 e 6 sono in serie e i bipoli 7 e 9 sono in
parallelo

 Con riferimento alla rete in fig. 2 :La tensione v3 ha lo stesso segno di e(t) se R3>0

 Con riferimento alla rete in fig. 3 :Le correnti I3 e I4 sono uguali fra loro

 Con riferimento alla rete in fig. 3 :La sottorete costituita dai resistori R3 e R4 può essere sostituita da
un unico resistore di resistenza pari a 24
 Con riferimento alla rete in fig. 4 :La sottorete originaria è equivalente alla sottorete di
fig. 4 (a)

 Con riferimento alla rete in fig. 5 :La sottorete tra i morsetti A e B può essere sostituita da un unico
resistore avente resistenza pari a 30.
 Il teorema di sovrapposizione degli effetti: È valido solo il determinante della matrice dei coefficienti del sistema
matematico è diverso da zero
 In una rete resistiva: Se ci sono solo generatori di tensione gli effetti sono sia le tensioni dei bipoli sia le correnti nei bipoli
 In una rete resistiva: Qualunque tensione nella rete può essere espressa come combinazione lineare dei valori delle tensioni
di tutti i generatori di tensione e delle correnti dei generatori di corrente

 Nella rete di fig.1 il contributo alla corrente I1 dovuto al generatore di tensione :È pari a 2,5

 Nella rete di fig.1 per calcolare il contributo dovuto al generatore di corrente J1

:Occorre risolvere la rete di fig. 2 (d)

 Nella rete di fig.1 il valore della resistenza R3 :Non influenza nessuno dei contributi

 Nella rete di fig.1 :Raddoppierebbe qualora raddoppiassero i valori di tutti generatori


 Nella rete di fig.1 il valore assoluto della tensione ai capi del generatore J1 :È pari a 135

 Il teorema di non amplificazione :Non è applicabile alla rete di fig.1

 Nella rete di fig.1 il valore assoluto della corrente I4 :È pari a 20.


 L'equivalente di Norton di una sottorete lineare: Contiene solo un generatore di corrente ed un resistore
 Nel teorema di Thévenin/Norton: La resistenza equivalente è pari al rapporto fra corrente di corto circuito e tensione a
vuoto
 Il teorema di Thévenin/Norton: Consente di sostituire una sottorete con un altre purché sia costituita solo da bipoli lineari
 Applicando il teorema di Thévenin /Norton ai morsetti A e B della rete di fig.1

:La tensione a vuoto è pari a -16


 Applicando il teorema di Thévenin /Norton ai morsetti A e B della rete di fig.1

:La resistenza equivalente è pari a 8


 Applicando il teorema di Thévenin /Norton ai morsetti A e B della rete di fig.1

:La corrente di corto circuito è pari a 2


 Il diodo ideale: È un bipolo non lineare caratterizzato da due stati, quello di conduzione e quello di interdizione
 Il diodo ideale: È un bipolo non lineare caratterizzato da due stati, quello di conduzione e quello di interdizione

 Il diodo nella rete di fig.2 :È nello stato di conduzione


 Nella rete di fig.2 :La corrente I3 è pari a 10.
 L'unità di misura della potenza elettrica: È la stessa della potenza meccanica
 La tensione in un bipolo: Non è una grandezza fondamentale per il sistema internazionale delle unità di misura
 La corrente in un bipolo: È una grandezza fondamentale per il sistema internazionale delle unità di misura
 Il lavoro elettrico in un bipolo: È determinato dall'interazione con la rimanente parte della rete
 Il lavoro elettrico in un bipolo: Può influenzare l'energia interna immagazzinata nel bipolo
 Se la tensione e la corrente in un bipolo sono entrambe costanti nel tempo e diverse da zero: L'energia interna
immagazzinata nel bipolo è costante nel tempo
 Il teorema di Tellegen: È valido anche se tutti i bipoli delle due reti aventi la stessa topologia sono non lineari
 In una rete elettrica generica: La somma, estesa a tutti bipoli, dei prodotti tensione*corrente può essere nulla
 La proprietà di conservazione della conservazione della potenza in una rete: È valida qualunque sia la topologia della rete
 In una rete resistiva fisicamente realizzabile: La somma delle potenze generate dai generatori della rete è positiva.
 Da un punto di vista operativo, la tensione in un bipolo: È pari all'indicazione di un voltmetro connesso in parallelo al bipolo
 Un amperometro ideale: È equivalente ad un corto circuito ideale

 I voltmetri in fig. 1 :Forniscono la stessa indicazione in valore assoluto


 Per il rilievo sperimentale della caratteristica statica di un bipolo: Occorre disporre un voltmetro in parallelo al bipolo ed un
amperometro in serie al bipolo
 Nel rilevare sperimentalmente una caratteristica: Se il bipolo è lineare sono sufficienti solo due misure

 Nel rilevare la caratteristica del bipolo in fig.2 :Se il voltmetro dà un'indicazione pari a zero
l'amperometro dà un'indicazione pari a -E/R
 Immaginando di linearizzare il bipolo con la caratteristica circolare di fig. 3 nell'intorno dei punti P e Q

:In entrambi i casi si ottiene un generatore ideale di tensione, ma di valore diverso

 La caratteristica illustrata in fig. 4 è linearizzabile :Nell'intorno di tutti e tre i punti P,Q,R

 Considerando la linearizzazione intorno al punto P della caratteristica in fig. 5 :Il bipolo è


linearizzabile con l'equivalente circuitale rappresentato in fig. 5 (d)
 Un diolo: È un bipolo non linearizzabile.
 L'induttore ideale: È un bipolo dinamico
 Due capacitori di capacità rispettivamente C1 e C2: Equivalgono ad un unico capacitore di valore C1+C2 se sono connessi in
parallelo
 In un capacitore la corrente: È sempre direttamente proporzionale alla derivata temporale della tensione
 L'energia immagazzinata in un induttore: Dipende dalla corrente
 La corrente in un capacitore: Non è una variabile di stato della rete
 In una rete RLC l'energia quasi-magnetostatica: È determinata solo dalle correnti negli induttori presenti nella rete
 Il sistema fondamentale per una rete RLC: Ammette una sola soluzione
 Mediante la soluzione di una rete RLC: Le tensioni e le correnti in generale non sono univocamente determinate
 Nel sistema fondamentale per una rete RLC: Ci sono tante equazioni differenziali quanti sono gli induttori e capacitori
presenti nella rete
 Un induttore e un capacitore in parallelo: Non sono equivalenti né ad un singolo capacitore né ad un singolo induttore.
 Nel sistema fondamentale per la risoluzione di una rete RLC, Il numero di equazioni differenziali: È pari al numero
complessivo di induttori e capacitori
 Il sistema di equazioni differenziali di una rete RLC è omogeneo: se sono nulli tutti i generatori presenti nella rete
 Nella forma canonica di un sistema di equazioni differenziali di una rete RLC: la matrice dei coefficienti dipende solo dai
parametri RLC
 Il polinomio caratteristico: ha un grado massimo pari al numero complessivo di induttori e capacitori
 L'integrale generale: corrisponde alla soluzione della rete quando tutti i generatori sono nulli
 L'integrale particolare: soddisfa il sistema fondamentale di equazioni differenziali
 Il teorema di fisica realizzabilità: implica che l'integrale generale è asintoticamente nullo
 Le costanti di tempo in una rete RLC fisicamente realizzabile: sono determinabili dal sistema fondamentale reso omogeneo
 La soluzione a regime in una rete RLC fisicamente realizzabile: può dipendere dal tempo
 Il termine transitorio (t>0) in una rete RLC fisicamente realizzabile: dipende dalla scelta delle costanti arbitrarie.
 L'interruttore ideale: È un bipolo che non è equivalente né a un circuito aperto né a un corto circuito
 In una rete RLC un transitorio: Può innescarsi a seguito della improvvisa variazione di una resistenza
 Nel corso del transitorio: Qualunque tensione/corrente deve essere, in valore assoluto, sempre decrescente
 In una rete RLC: Le condizion iniziali si possono determinare in base al regime esistente prima dell'innesco del transitorio
 La soluzione del problema di Cauchy: Determina l'esistenza ed unicità della soluzione
 La continuità delle variabili di stato: È utilizzata per calcolare le condizioni iniziali
 Il numero di costanti di integrazione: È pari al numero di induttori e capacitori
 Le costanti di integrazione: Possono dipendere anche dalle frequenze naturali
 Le costanti di integrazione: Dipendono anche dai valori delle tensioni/correnti dei generatori
 Una tensione/corrente che non è una variabile di stato: Ha le stesse frequenze naturali delle variabili di stato.
 In una rete RC con un sol capacitore: La corrente a regime nel capacitore può essere dipendente dal tempo
 In una rete RL nella quale c'è un solo induttore di induttanza pari a L: La costante di tempo è proporzionale a L
 Se in una rete RC ci sono due capacitori: La rete è del primo ordine se i due capacitori sono in parallelo
 Utilizzando un generatore di tensione costante per caricare un induttore inizialmente scarico: La tensione sull'induttore
assume il massimo valore all'inizio del processo di carica

 Utilizzando il circuito di fig. 2 per caricare un induttore inizialmente scarico :La durata del
processo di carica è influenzato dai valori sia di R1 sia di R2

 Utilizzando il circuito di fig. 2 per caricare un induttore inizialmente scarico :Il massimo valore
della corrente è inferiore alla corrente del generatore

 Utilizzando il circuito di fig. 1 per caricare un capacitore inizialmente scarico :Il massimo valore della
tensione sul capacitore è inferiore alla tensione del generatore
 Utilizzando il circuito di fig. 1 per caricare un capacitore inizialmente scarico :La durata del processo di
carica è influenzato dai valori sia di R1 sia di R2
 Utilizzando un generatore di tensione costante per caricare un capacitore inizialmente scarico: La corrente nel capacitore
assume il massimo valore all'inizio del processo di carica
 Utilizzando un generatore di tensione costante, il rendimento energetico della carica di un capacitore: Non dipende né da R
né da C.
 Per calcolare la soluzione a regime: occorre studiare la rete configurata per t>0
 La soluzione a regime: può dipendere dal tempo
 La soluzione a regime: coincide con l'integrale particolare della equazione differenziale
 Per il calcolo della costante di tempo: occorre studiare la rete configurata per t > 0
 Per il calcolo della costante di tempo: occorre studiare la rete con tutti i generatori nulli
 Per il calcolo della costante di tempo: si può applicare indifferentemente il teorema di Thévenin o il teorema di Norton
 Per il calcolo delle condizioni iniziali: Occorre conoscere il valore delle variabili di stato all'istante t=0-
 Con il metodo circuitale per il calcolo delle condizioni iniziali: si applica il teorema di sostituzione
 Il valore della costante di integrazione: dipende sia dal valore iniziale della grandezza sia dal valore iniziale della soluzione a
regime
 Il valore della costante di integrazione: non dipende dalla costante di tempo.
 L'ampiezza di una grandezza sinusoidale: È un numero reale sempre positivo
 La frequenza di una grandezza sinusoidale: Dipende dalla pulsazione
 Se in una rete RLC a regime agisce un sol generatore di tensione sinusoidale: Tutte le tensioni e tutte le correnti nella rete
hanno la stessa frequenza del generatore
 In una rete RLC in regime sinusoidale iso-frequenziale: Tutte le tensioni e tutte le correnti nella rete hanno la stessa
frequenza
 In una rete RLC in regime sinusoidale iso-frequenziale: La differenza di fase fra la tensione e la corrente in un bipolo può
essere sia positiva sia negativa
 Se la differenza di fase fra due grandezze è pari a zero: Le due grandezze sono in fase
 Considerate le due funzioni a(t)=15 sen(314t+0,3) e b(t)=20 sen(314t+0,5): B(t) è in anticipo rispetto a a(t)

 Considerata questa rete dove e(t)=15 sen(314t+0,3) :La pulsazione della corrente nel
resistore è pari a 314

 Considerata questa rete dove e(t)=15 sen(314t+0,3) :La corrente nell'induttore deve avere
una fase minore di 0,3

 Considerata questa rete dove e(t)=15 sen(314t+0,3) :La tensione del resistore e la corrente del
resistore devono avere la stessa fase.

 Il numero complesso :È uguale a j


 Il modulo del numero complesso (-5-5j): È maggiore di 5
 I numeri complessi (-3+3j) e (-9+9j): Hanno lo stesso argomento
 La parte immaginaria di un numero complesso: È un numero reale

 Applicando ad un vettore l'operatore :Lo fa ruotare di 90° in senso antiorario


 Considerati 3 generici numeri complessi, i vettori che li rappresentano: Devono necessariamente giacere sullo stesso piano
 Per confrontare l'intensità di due vettori: È necessario definire una metrica nel piano
 Nel piano di Gauss: L'azimut di un vettore è dato dall'angolo formato da una retta orientata avente stessa giacitura e verso
del vettore con l'asse delle ascisse
 Affinché sussista un isomorfismo fra funzioni sinusoidali e numeri complessi: È necessario che almeno una fra le possibili
operazioni nel dominio del tempo abbia una corrispondente nel dominio complesso
 Nell'isomorfismo fra funzioni sinusoidali e numeri complessi: Le funzioni sinusoidali devono avere necessariamente lo stesso
periodo.
 Il modulo di un fasore: Può essere uguale all'ampiezza della funzione sinusoidale corrispondente
 Un generico numero complesso: Può corrispondere ad una tensione o a una corrente della rete
 L'argomento di un fasore: Può essere uguale alla fase iniziale della funzione sinusoidale corrispondente
 Detto C il fasore corrispondente alla derivata di una funzione sinusoidale corrispondente ad una fasore A: I vettori A e C
sono perpendicolari
 Il prodotto di due funzioni sinusoidali: Non ha un corrispondente nel dominio fasoriale
 La differenza fra due funzioni sinusoidali: Corrisponde sempre alla differenza fra i corrispondenti fasori
 In un capacitore: Il modulo del fasore della tensione è direttamente proporzionale al modulo del fasore della corrente
 In un induttore: Il modulo del fasore della tensione dipende dal valore della pulsazione
 In un resistore: Il modulo del fasore della tensione non dipende dal valore della pulsazione
 Nel dominio fasoriale la resistenza: È un operatore di magnificazione della corrente rispetto alla tensione.
 L'impedenza di un bipolo: È un operatore nel dominio dei fasori
 La reattanza di un bipolo: È un numero reale
 Il modulo dell'impedenza di un bipolo: È pari al rapporto fra il modulo della tensione e il modulo della corrente
 L'impedenza di una sottorete costituita solo da bipoli RLC: In generale dipende dalla frequenza della rete
 La reattanza induttiva e la reattanza capacitiva: Hanno le stesse dimensioni fisiche
 La reattanza capacitiva: È inversamente proporzionale alla frequenza della rete
 La reattanza induttiva: Si misura in Ohm
 L'impedenza di un resistore: È un operatore nel dominio dei fasori a parte immaginaria nulla
 La sottorete per il calcolo della impedenza equivalente: Deve contenere solo resistori, induttori e capacitori
 La sottorete per il calcolo della tensione a vuoto: Deve essere necessariamente RLC in rsi.
 Il valor medio di una funzione periodica di periodo T: È un numero reale che può essere sia positivo sia negativo, sia nullo
 Se il valor medio di funzione periodico è nullo: La funzione deve assumere necessariamente sia valori positivi sia valori
negativi nel corso del periodo

 Per questa funzione periodica :Il valor medio è positivo e minore di FM


 Il valore efficace di una funzione periodica: È nullo solo se la funzione è identicamente nulla

 Per questa funzione periodica :Il valore efficace è minore di FM


 Il valore efficace di una funzione periodica: Non dipende dal valore del periodo
 Il valore efficace di una funzione sinusoidale: Dipende dall'ampiezza
 Un voltmetro a valore efficace: Dà sempre una indicazione positiva o nulla
 In una rete RLC in rsi un voltmetro a valore efficace: Consente di calcolare l'ampiezza della tensione ai morsetti
 Se in bipolo di una rete RLC in rsi è stata misurata la tensione con un voltmetro a valore efficace e la corrente con un
amperometro a valore efficace: Non si può concludere che il bipolo sia un resistore.
 La potenza fluttuante: È una funzione sinusoidale
 La potenza di dimensionamento: È un numero reale sempre positivo
 La potenza reattiva: È un numero reale che può essere positivo o negativo
 Conoscendo la potenza reattiva e la potenza di dimensionamento: Si può calcolare la potenza media
 La potenza reattiva utilizzata in un capacitore: È sempre negativa
 La potenza reattiva utilizzata in un resistore: È sempre nulla
 La potenza di dimensionamento di un induttore: Dipende dalla frequenza
 Con un amperometro e voltmetro a valore efficace: Si può misurare il modulo di una impedenza
 L'impedenza di una sottorete nella quale sono presenti solo resistori ed induttori: Ha sempre parte immaginaria positiva
 L'impedenza di una sottorete RLC è di tipo ohmico-capacitivo: Se la parte immaginaria è negativa.
 Nella risposta in frequenza l'ampiezza: È una funzione della pulsazione sempre positiva
 In un sistema ingegneristico: Ci possono essere fenomeni di risonanza solo se una delle grandezze fisiche lo caratterizzano
ha un andamento oscillatorio
 Le frequenze naturali di un sistema fisico: Sono indipendenti dalle sollecitazioni impresse al sistema
 La frequenza di risonanza in un circuito RLC serie: Non dipende dal valore della resistenza
 La corrente in un circuito RLC serie: È massima quando la frequenza del generatore è pari alla frequenza di risonanza
 In condizioni di risonanza l'impedenza di un circuito RLC parallelo: È un numero complesso a parte immaginaria nulla
 In una sottorete formata solo da resistori e capacitori: Non esiste una frequenza di risonanza
 In condizioni di risonanza per un circuito RLC serie la tensione del capacitore: Può essere maggiore di quella del generatore
 In condizioni di risonanza per un circuito RLC serie: La tensione dell'induttore e la tensione sono due vettori di uguale
intensità e verso opposto
 In condizioni di risonanza per un circuito RLC serie l'intensità della tensione dell'induttore: Può essere sia maggiore sia
minore di quella del resistore.
 In una rete RLC in rsi: La potenza fluttuante gode della proprietà di conservazione
 In una rete RLC in rsi la somma delle potenza complesse nei bipoli della rete: È pari a zero se viene fatta la convenzione del
generatore su tutti i bipoli
 Per una sottorete costituita solo da resistori: Non ha senso compensare la potenza reattiva
 Se un'impedenza è di tipo ohmico-capacitivo: La potenza reattiva si può compensare mettendo in parallelo una impedenza
ohmico-induttiva
 Compensando la potenza reattiva assorbita da una sottorete RLC in rsi: Si riduce la caduta di tensione ai morsetti
 La caduta di tensione in una sottorete RLC in rsi: È pari alla differenza fra il modulo della tensione a vuoto ed il modulo della
tensione effettiva sulla sottorete
 La caduta di tensione in una sottorete RLC in rsi: È proporzionale al valore efficace della corrente ai morsetti della sottorete
 Un wattmetro in una rete RLC in rsi può essere utilizzato: Per misurare la potenza attiva utilizzata in una sottorete a
configurazione bipolare
 L'indicazione di un wattmetro: Dipende dal valore assoluto della differenza di fase esistente fra la tensione ai morsetti
voltmetrici e la corrente ai morsetti amperometrici
 L'indicazione di un wattmetro: È sempre inferiore o uguale al prodotto del valore efficace della tensione ai morsetti
voltmetrici per la corrente ai morsetti amperometrici.
 n un N-polo, il postulato fondamentale per le correnti: Costituisce un vincolo lineare ed omogeneo per le correnti
 La caratteristica esterna di un N-polo: È costituita da N -1 funzioni non necessariamente lineari
 Il grafo di un N-polo: È formato da N-1 archi
 In un N-polo: La tensione fra due morsetti non dipende dal morsetto scelto come riferimento
 Una rete di N-poli: Può essere formata da N-poli aventi diversi numeri di terminali
 Il sistema fondamentale per la soluzione di una rete comprendente un quadripolo, un tripolo ed un bipolo: È formato da 12
equazioni in 12 incognite
 Per misurare le tensioni e le correnti in un N-polo: Occorrono N-1 amperometri e N-1 voltmetri
 Ad una rete di N-poli: Può essere applicato il metodo fasoriale se in tutti gli N-poli le tensioni e le correnti sono funzioni
sinusoidali isofrequenziali
 Considerato il tripolo in figura, nel quale sono stati inseriti 3 voltmetri a valore efficace, detti rispettivamente V13, V12 e

V23 i valori delle misure :Le indicazioni dei 3 voltmetri posso essere tutte positive e diverse fra loro
 Considerati i 2 wattmetri connessi come in figura nel tripolo in regime sinusoidale e dette W12 e W32 le loro indicazioni e

dette PU la potenza attiva utilizzata nel tripolo :PU=W12+W32.


 Un doppio bipolo è completamente caratterizzato assegnando: 2 funzioni caratteristiche
 In un componente circuitale multiporta: Le funzioni caratteristiche possono stabilire un legame fra tensioni e correnti di
porte diverse
 La potenza utilizzata in un triplo bipolo: È la somma algebrica di tre termini
 Il grafo di un doppio tripolo: È formato da 4 archi

 La rete in figura ammette una soluzione :Se L è costituita solo da generatori e resistori variamente connessi
 Per un doppio bipolo: Si possono assegnare due funzioni caratteristiche, delle quali la prima stabilisce un legame solo fra
tensione e corrente della prima porta e la seconda un legame solo fra tensione e corrente della seconda porta
 Due componenti multiporta sono in cascata se: Tutti i morsetti di una porta del primo sono in comune con tutti i morsetti di
una porta del secondo
 In una rete, la presenza di una derivazione, comporta una connessione fra le porte di: Almeno tre componenti
 In una rete di componenti connessi in cascata, ciascuno con un numero massimo di 2 porte: Esiste certamente almeno un
componente con una porta che ha lo stesso numero di terminali di una porta di un altro componente
 In una rete di 5 componenti connessi in cascata, ciascuno con un numero massimo di 2 porte: Il numero complessivo di
terminali deve essere necessariamente un numero pari.
 In una sottorete trifase: La somma dei fasori delle correnti di linea è pari a zero
 Una sottorete trifase è completamente caratterizzata se: Sono assegnate 2 funzioni caratteristiche
 Considerata una sottorete di bipoli a configurazione tripolare, un suo morsetto O costituisce il centro stella della sottorete
se: La somma dei fasori delle tensioni fra ciascuno dei tre terminali ed il morsetto O è pari a zero
 In una sottorete trifase, le tensioni di fase: Sono fasori la cui somma deve essere necessariamente nulla
 Una sottorete trifase è simmetrica: La differenza di fase tra 2 tensioni di linea è pari a 2π/3
 In una sottorete trifase simmetrica: Il modulo della tensione di linea è sempre maggiore del modulo della tensione di fase
 Utilizzando la rappresentazione vettoriale dei fasori, le tensioni di linea di una sottorete simmetrica: Formano
necessariamente un triangolo equilatero
 Un carico trifase costituito da 3 impedenze connesse a stella: È equilibrato se le tre tensioni ai loro morsetti di linea
costituiscono una terna simmetrica
 Un carico trifase costituito da 3 impedenze connesse a triangolo: È sempre equivalente a 3 impedenze connesse a stella
 Una sottorete trifase: Può essere non simmetrica e non equilibrata.
 In una rete trifase simmetrica ed equilibrata: Tutti i componenti della rete devono essere sottoreti trifasi simmetriche ed
equilibrate
 La tecnica risolutiva della rete monofase equivalente: Si può applicare solo se i centri stella dei vari componenti della rete
sono allo stesso potenziale
 Un carico trifase facente parte di una rete trifase sinusoidale ed equivalente: Può essere configurata come tre impedenze
uguali connesse a stella
 Se un carico trifase è simmetrico ed equilibrato, la potenza attiva utilizzata: Può essere misurata con un sol wattmetro solo
se e' disponibile il centro stella
 Se un carico trifase è simmetrico ed equilibrato, la potenza reattiva utilizzata: Non può mai essere misurata con un sol
wattmetro
 Nell'espressione della potenza attiva utilizzata in un carico simmetrico ed equilibrato, il termine cos(φ): E' il coseno della
differenza di fase esistente fra una tensione di fase e la corrispondente corrente di fase
 Misurando i valori efficaci delle correnti di linea in un carico trifase con tre amperometri a valore efficace: Se il carico è
simmetrico ed equilibrato le tre indicazioni devono essere necessariamente uguali
 Una rete trifase a 4 fili: È equivalente ad una rete trifase a tre fili solo se tutte le sottoreti sono simmetriche ed equilibrate
 Le reti trifasi a 4 fili vengono usualmente utilizzate: Quando il carico non è equilibrato
 In una rete trifase a 4 fili: La potenza attiva utilizzata in un carico deve essere necessariamente misurata con 3 wattmetri.
 Per definire un trasformatore ideale occorre assegnare: una funzione reale di variabile reale
 Un trasformatore ideale: è sempre un doppio bipolo lineare
 Un trasformatore ideale: è sempre trasparente per la potenza

 Affinchè le due reti in figura siano equivalenti :deve aversi Rx=a^2* R2


 Per sapere se un doppio bipolo separa ohmicamente la sottorete connessa alla porta primaria dalla sottorete connessa alla
porta secondaria: non è sufficiente conoscere le funzioni caratteristiche del doppio bipolo
 Un trasformatore ideale: può separare ohmicamente la sottorete connessa alla porta primaria da quella connessa alla porta
secondaria
 Un trasformatore possiede le proprietà di separazione ohmica fra primario e secondario: se il suo grafo non è connesso
 Per realizzare la messa a terra in una rete: occorre che sia connesso a terra un morsetto della rete

 Nella rete in figura si possono mettere a terra: :il morsetto A se il trasformatore non possiede
la proprietà di separazione ohmica.
 La reciprocità è una proprietà caratteristica: dei doppi bipoli lineari, purché passivi
 In un doppio bipolo la proprietà di reciprocità si può dimostrare utilizzando: il teorema di Tellegen
 Affinchè un doppio bipolo resistivo sia fisicamente realizzabile deve aversi necessariamente che: l'autoresistenza primaria
sia positiva
 Per definire un doppio bipolo resistivo tempo invariante, occorre fissare: quattro numeri reali
 In un doppio bipolo resistivo la potenza utilizzata è sempre positiva se: è fisicamente realizzabile ed è stata fatta la
convenzione dell'utilizzatore
 In un doppio bipolo resistivo, la matrice di resistenza: può essere simmetrica anche se il bipolo non è fisicamente
realizzabile
 Una sottorete di resistori equivale ad un doppio bipolo: qualunque siano i valori delle resistenze
 Dato un doppio bipolo di resistori, per calcolare l'autoresistenza primaria: occorre connettere la porta secondaria ad un
circuito aperto
 Dato un doppio bipolo di resistori, per calcolare la resistenza mutua: occorre connettere con un circuito aperto solo una
delle due porte

 La soluzione della rete in figura consente di calcolare: :l'elemento R21 della matrice di resistenza.
 Un doppio bipolo induttivo è un componente circuitale: lineare e dinamico
 La proprietà di accoppiamento perfetto per un doppio bipolo induttivo è verificata se: la mutua induttanza, in valore
assoluto, è pari alla media geometrica delle autoinduttanze primaria e secondaria
 L'energia magnetostatica immagazzinata in un doppio bipolo induttivo: È positiva anche se entrambe le correnti sono
negative
 La potenza utilizzata in un doppio bipolo induttivo (con la convenzione dell'utilizzatore ad entrambe le porte): può essere
positiva, negativa o nulla
 Un doppio bipolo induttivo fisicamente realizzabile è caratterizzato da: 3 numeri reali di cui almeno due positivi
 In un doppio bipolo induttivo in regime sinusoidale il fasore della tensione al primario: dipende in generale sia dal fasore
della corrente primaria sia dal fasore della corrente secondaria
 Un doppio bipolo induttivo è equivalente ad un trasformatore ideale: se sono verificate entrambe le condizioni di
accoppiamento perfetto e riluttanza nulla
 Se un doppio bipolo induttivo è equivalente ad un trasformatore ideale, il rapporto di trasformazione di quest'ultimo è pari:
al rapporto fra l'autoinduttanza primaria e la mutua induttanza
 Se in un doppio bipolo induttivo è verificata la condizione di accoppiamento perfetto: il rapporto fra i fasori della tensione
primaria e tensione secondaria è pari a un numero reale che può essere sia positivo sia negativo
 Se un doppio bipolo induttivo rispetta la condizione di riluttanza nulla: L1, L2, M tendono all'infinito.
 Se un doppio bipolo di impedenze è fisicamente realizzabile: la parte immaginaria delle impedenze proprie può essere sia
positiva sia negativa
 In un doppio bipolo di impedenze, ai fini del calcolo dell'impedenza propria della porta primaria, la porta secondaria: deve
essere collegata ad un circuito aperto
 Una sottorete configurata come doppio bipolo può essere rappresentata come doppio bipolo di impedenze: anche se
contiene trasformatori ideali
 Una sottorete composta esclusivamente da resistori ideali tempo invarianti e configurata come doppio bipolo: può essere
rappresentata sia come doppio bipolo resistivo sia come doppio bipolo di impedenze
 Con riferimento alla matrice ibrida di un doppio bipolo di impedenze, il guadagno in corrente: È un numero reale
necessariamente positivo
 Nella matrice di trasmissione di un doppio bipolo di impedenze: I moduli T11 e T22 dei termini della diagonale principale
sono entrambi adimensionali
 In un doppio bipolo di impedenze rappresentato con la matrice di trasmissione, le grandezze indipendenti sono: il fasore di
una corrente ed il fasore di una tensione
 Un doppio bipolo di impedenze controllato in tensione è rappresentato: dalla matrice di ammettenza
 Nella configurazione canonica a T di un doppio bipolo di impedenze: riconosciamo la presenza di tre impedenze connesse a
stella
 Per effettuare la sintesi di un doppio bipolo di impedenze formato da varie impedenze variamente connesse: Occorre
conoscere sia i valori delle impedenze sia il modo in cui sono connesse.

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