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 I due approcci complementari che presenta l'Informatica sono: Metodologico e tecnologico

 Una Base di Dati è: Un insieme organizzato di dati utilizzati per il supporto allo svolgimento di attività
 Un Sistema inFormativo è: Una componente di una organizzazione che gestisce le informazioni di interesse
 Un Sistema Informatico è: Una porzione automatizzata del sistema informativo
 Un Sistema informativo: E' indipendente da qualsiasi automazione
 Le attività di un Sistema Informativo sono: 4
 Nei sistemi Informatici, le informazioni vengono rappresentate attraverso: Dati
 Archiviazione e conservazione sono: Tra le attività di un Sistema Informativo
 Ogni organizzazione ha: Un Sistema Informativo
 Numeri e codici sono esempi di: Gestione delle informazioni.
 Una base di dati è: Un insieme di dati gestito da un DBMS
 DBMS sta per: Data Base Management System
 DB2 è un esempio di: DBMS
 Un DBMS garantisce: Privatezza, Affidabilità, Efficienza ed Efficacia
 La ridondanza riguarda: Informazioni ripetute
 Le basi di dati "sono grandi" significa che: Il limite deve essere solo quello fisico dei dispositivi
 La persistenza indica che: Le basi dati hanno un tempo di vita indipendente dalle singole esecuzioni dei programmi che le
utilizzano
 Quando si lavora con procedure settoriali, i due maggiori rischi sono: Ridondanza e incoerenza
 L'efficienza di un DBMS si misura in termini di: Tempo e spazio
 L'affidabilità di un DBMS riguarda: La resistenza a malfunzionamenti hardware e software.
 La transazione è: Atomica
 L'effetto di transazioni concorrenti deve essere: Coerente
 La conclusione positiva di una transazione corrisponde a: Una COMMIT
 I DBMS devono essere: Efficaci ed efficienti
 I File System prevedono forme di condivisione: "Tutto o niente"
 La rappresentazione dei dati in un DBMS: Permette l'indipendenza dei dati dalla rappresentazione fisica
 Lo Schema di un modello dati: Rappresenta l'aspetto intensionale
 L'istanza di un modello di dati riguarda: L'aspetto estensionale
 Le intestazioni di una tabella: Rappresentano un esempio di schema di modello dati
 Il dizionario di un DBMS: Contiene una descrizione centralizzata dei dati.
 I modelli principali di una base di dati sono: 2
 Il modello logico di una base di dati è: Indipendente dalla struttura fisica
 Il modello concettuale di una base di dati è: Utilizzato nelle fasi preliminari di progettazione
 Il modello Entity-Relationship di una base di dati è un modello: Concettuale
 L'architettura semplificata di un DBMS consiste di: Schema logico e schema interno
 L'architettura a 3 livelli di un database prevede: Schema esterno, schema logico e schema interno
 L'architettura a 3 livelli di un database è l'architettura: ANSI/SPARC
 L'indipendenza logica di una base di dati prevede che: Il livello esterno è indipendente da quello logico
 L'indipendenza fisica di una base di dati prevede che: La realizzazione fisica può cambiare senza che debbano essere
modificati i programmi.
 L'indipendenza dati è conseguenza: Della articolazione a livelli.
 Il linguaggio SQL: E' un linguaggio testuale interattivo
 SQL sta per: Structured Query Language
 DDL sta per: Data Definition Language
 DML sta per: Data Manipulation Language
 DBA sta per: Data Base Administrator
 La riduzione delle ridondanze e inconsistenze è: Uno dei vantaggi di un DBMS
 Uno degli svantaggi di un DBMS è: Il costo dei prodotti e la transizione verso di essi
 Per il sistema, una transazione è: Una sequenza indivisibile di operazioni
 "SELECT Corso, Aula, Piano FROM Aule, Corsi" è: Una operazione DML
 Un utente finale di un DBMS: Esegue transazioni.
 Il modello Reticolare dei dati è: Un modello logico dei dati
 Il modello Relazionale dei dati è: Basato su valori
 Il modello Relazionale dei dati è del: 1970
 Il modello Relazionale si basa sul concetto matematico di: Relazione
 Nel modello Relazionale, una tabella è: La rappresentazione di una relazione
 La Relazione matematica è: Un sottoinsieme di un prodotto cartesiano
 La struttura di una relazione matematica è: Posizionale
 In una tabella che rappresenta una relazione, l'ordinamento tra le righe è: Irrilevante
 In una tabella che rappresenta una relazione: Le righe sono tutte diverse tra loro
 Il nome unico che si associa a ciascun dominio di una tabella, prende il nome di: Attributo.
 Uno Schema di Relazione R è: Un nome R con un insieme di attributi A1…An
 Uno Schema di base di dati è: Un insieme di schemi di relazioni
 T[A] denota: Il valore della tupla t sull'attributo A
 Una istanza di relazione (matematica) su uno schema R(x) è: Un insieme R di ennuple su X
 Una relazione è: Un insieme di record omogenei
 In una struttura di relazione nidificata: Non è possibile rappresentare le informazioni con un'unica relazione
 Il modello relazionale impone ai dati una struttura: Rigida
 Nel modello relazionale le informazioni sono rappresentate tramite: Tuple
 Il valore NULL: Denota l'assenza di un valore di dominio
 In un database relazionale per il valore nullo ci si trova nel caso di: Senza informazione.
 I vincoli di dominio: Coinvolgono un solo attributo di una relazione
 I vincoli di ennupla: Esprimono condizioni sui valori di ciascuna ennupla, indipendentemente dalle altre ennuple
 Una chiave è: Un insieme di attributi che identificano univocamente una ennupla in una relazione
 Un vincolo di integrità può essere: Interrelazionale e Intrarelazionale
 Una superchiave è minimale se: Non contiene altre superchiavi
 Un insieme K di attributi è sempre superchiave: No
 Un vincolo di integrità è: Una funzione booleana
 Un vincolo di integrità fornisce: Una descrizione più accurata della realtà di interesse
 Una base di dati è "scorretta" quando: Viola almeno un vincolo di integrità
 Una possibile sintassi di un vincolo di ennupla è: Espressione booleana di atomi che confrontano valori di attributo o
espressioni aritmetiche su di essi.
 In presenza di valori nulli, i valori della chiave non permettono: Di realizzare facilmente i riferimenti con altre relazioni
 In una relazione, la presenza di valori NULL deve essere: Limitata
 Una chiave primaria è una chiave: Su cui non sono ammessi valori nulli
 La notazione per una chiave primaria è: La sottolineatura
 In una relazione, se la chiave primaria non esiste: Si introduce un codice aggiuntivo
 I vincoli di integrità referenziale sono vincoli: Interrelazionali
 I vincoli di integrità referenziale prevedono che: Informazioni in relazioni diverse sono correlate attraverso valori comuni
 Un vincolo di integrità referenziale prende il nome di: Foreign Key
 L'eliminazione in cascata è: Un'azione compensativa per valori nulli
 Nei vincoli multipli su più attributi: L'ordine degli attributi è significativo.
 La seguente relazione: PRESTITO (Titolo, Nome, DataRestituzione) ha l'attributo Titolo come: Chiave primaria
 Nella relazione della domanda precedente, ogni libro in prestito è: Unico
 Nelle relazioni PARTENZE e FERMATE dell'esercizio 2.2, deve esistere un vincolo di integrità referenziale tra i due attributi:
ID_Treno in FERMATE e Numero in PARTENZE
 La rappresentazione delle fermate nella relazione PARTENZE non risulta possibile perché: Deve avere un numero fisso di
attributi
 Nelle due relazioni dell'esercizio 2.3 ovvero Impiegati e Filiali, le chiavi primarie sono: Codice fiscale e codice filiale
 L'attributo filiale della relazione Impiegati è: Foreign key
 Nella relazione PROGRAMMA dell'esercizio 2.8, la chiave primaria è l'attributo: Titolo
 Nella relazione STAZIONE dell'esercizio 2.8, la chiave primaria è l'attributo: Nome
 L'attributo stazione della relazione PROGRAMMA è: Foreign key
 Lo schema proposto nelle due relazioni STAZIONE e PROGRAMMA presuppone che: Lo stesso titolo di un programma non
possa essere utilizzato da due stazioni differenti.
 Il Data Definition Language agisce: Sullo schema del database
 La query appartiene al: DML
 I linguaggi di interrogazione per basi di dati relazionali possono essere: Dichiarativi e Procedurali
 Gli operatori insiemistici si applicano solo a: Relazioni definite sugli stessi attributi
 L'operatore Unione applicato a due relazioni R1 ed R2 produce: Una relazione con tutte le tuple che appartengono o a R1 o
a R2 o a entrambi
 L'operatore Intersezione, applicato a due relazioni R1 ed R2, produce: Una relazione con tutte le tuple che appartengono a
entrambi le relazioni R1 ed R2
 L'operatore Differenza, applicato a due relazioni R1 ed R2 (R1-R2), produce: Una relazione che contiene le tuple che
appartengono solo ad R1
 L'operatore Ridenominazione è un operatore: Con un solo argomento
 L'operatore Ridenominazione: Cambia il nome ad un attributo
 Il QBE è un linguaggio: Dichiarativo.
 La selezione è un operatore: Monadico
 L'operatore Selezione produce un risultato che: Contiene un sottoinsieme delle ennuple dell'operando
 La condizione dell'operatore Selezione è: Una espressione booleana
 Selezione e Proiezione sono due operazioni: Unarie
 Selezione e Proiezione sono due operatori: "Ortogonali "
 La Proiezione genera decomposizioni: Verticali
 La Proiezione è un operatore: Monadico
 La Proiezione produce un risultato che: Contiene ennuple cui contribuiscono tutte le ennuple dell'operando
 Il risultato di una Proiezione: Contiene al più tante tuple quanto l'operando
 Il risultato di una Proiezione non può ammettere: Più tuple uguali tra loro.
 L'operatore Join consente di: Correlare dati in relazioni diverse
 Il Join naturale è un operatore: Binario
 Il Join naturale produce un risultato: Sull'unione degli attributi degli operandi

 Il simbolo del join naturale è:


 Lo schema risultato del join naturale è: L'unione degli schemi degli operandi
 Nel join completo: Ogni ennupla contribuisce al risultato
 Nel Join vuoto: Nessuna ennupla è nella relazione risultato
 Date le due relazioni: r1(Numero, Voti,) e r2(Numero, Candidato), il risultato del join naturale sarà: r(Numero, Voto,
Candidato)
 Nel Join incompleto: Non tutte le ennuple contribuiscono al risultato
 Nel Join naturale: Le tuple del risultato sono ottenute combinando tuple degli operandi con valori uguali sugli attributi
comuni;.
 Si definisce cardinalità del Join: numero di ennuple appartenenti alla relazione risultante
 Il Join di R1 ed R2 contiene un numero di ennuple compreso tra: zero ed il prodotto |R1|x|R2|
 Le versioni del Join esterno sono: tre
 Il Join esterno estende le ennuple che verrebbero tagliate fuori dal Join naturale con: il valore NULL
 Il Join sinistro: mantiene tutte le ennuple del primo operando, estendendole con valori nulli, se necessario
 Il Semijoin è un operatore: binario
 Il Join esterno è un operatore: binario
 Il Join completo è un operatore: binario
 Il Join destro è un operatore: binario
 Il Join sinistro è un operatore: binario.
 Un join naturale su relazioni senza attributi in comune: Contiene sempre un numero di ennuple pari al prodotto delle
cardinalità degli operandi
 In un join naturale su relazioni senza attributi in comune: Le ennuple sono tutte combinabili
 L'operazione di Theta-Join: Equivale al prodotto cartesiano seguito dalla selezione
 Se l'operatore di confronto nel theta-join è sempre l'uguaglianza (=) allora si parla di: Equi-Join
 Due espressioni relazionali sono equivalenti se: Producono lo stesso risultato qualunque sia l'istanza attuale della base di
dati
 I DBMS cercano di eseguire espressioni equivalenti a quelle date ma: Meno costose
 Push Selections rappresenta: Un’equivalenza che coinvolge gli operatori selezione e Join
 I DBMS si occupano di scegliere le strategie realizzative: Più efficienti
 Il Join naturale gode delle proprietà: Commutativa e associativa
 Il Join n-ario è: Il Join effettuato tra n relazioni.
 In una base dati relazionale, le tipologie di viste sono: Due
 Le relazioni derivate memorizzate in una base di dati relazionale sono: Raramente supportate dai DBMS
 In una base dati relazionale, gli aggiornamenti di una vista: Sono ben pochi quelli ammissibili
 In una base dati relazionale, una Relazione di Base ha: Un contenuto autonomo
 Nell'architettura a 3 livelli di una base di dati, l'utente interagisce con: Lo schema esterno
 In una base di dati relazionale, nelle relazioni derivate: Il contenuto è funzione del contenuto di altre relazioni
 In una base di dati relazionale, le Viste: Non sono memorizzate nella base dati
 In una base di dati relazionale, le Viste Materializzate: Appesantiscono gli aggiornamenti
 In una base di dati relazionale, le Relazioni Virtuali sono supportate: Da tutti i DBMS
 In una base di dati relazionale, le operazioni sulle viste: Sono eseguite sostituendo alla vista la sua definizione.
 SQL sta per: Structured Query Language
 SQL è: È un linguaggio standardizzato per database basati sul modello relazionale
 Il linguaggio SQL contiene: Sia DDL che DML
 DCL sta per: Data Control Language
 La prima proposta di SQL è del: 1974
 CREATE TABLE: definisce uno schema di relazione e ne crea un'istanza vuota. specifica un attributi, domini e vincoli
 I domini possono essere: elementari o definiti dall'utente
 CREATE DOMAIN: definisce un dominio semplice
 Nel linguaggio SQL, PRIMARY KEY: definisce una chiave primaria
 UNIQUE: definisce chiavi.
 E' possibile definire in un DBMS politiche di reazione alla violazione dell'integrità referenziale: Sempre
 REFERENCES e FOREIGN KEY permettono di: Definire vincoli di integrità referenziale
 CHECK definisce un vincolo: Interrelazionale
 L'interrogazione nel linguaggio SQL si effettua attraverso l'istruzione: SELECT
 DELETE è una operazione di.: Modifica dati
 IMPORT è una operazione di: Modifica dati
 L'istruzione SELECT è utilizzata per: Selezionare dati da un database
 La clausola WHERE è utilizzata per: Filtrare ennuple (records)
 L'istruzione ALTER TABLE serve a: Aggiungere o eliminare una colonna da una tabella
 L'istruzione CREATE INDEX: Crea un indice di una tabella.
 SQL esprime le interrogazioni in modo: Dichiarativo
 Il programmatore SQL deve basarsi su: Leggibilità e modificabilità
 L'istruzione SELECT specifica: L'operazione di interrogazione
 Il risultato di una SELECT è: Una tabella
 Come argomento della clausola SELECT può apparire anche il carattere speciale: *
 La clausola FROM specifica: L'insieme delle tabelle alle quali si vuole accedere
 La clausola WHERE specifica: Un filtro applicato al prodotto cartesiano delle tabelle alle quali si vuole accedere
 L'istruzioneSELECT Impiegato.Nome, Impiegato.Cognome, Dipartimento.Città: Opera sugli attributi Nome, Cognome della
tabella Impiegato e sull'attributo Città della tabella Dipartimento
 L'istruzione SQL SELECT Stipendio as StipendioMensile from Impiegati: Produce una tabella con il nome dell'attributo
Stipendio cambiato in StipendioMensile
 La clausola SELECT è anche chiamata: Target list.
 La clausola WHERE ammette come argomento: Una esressione booleana
 Gli operatori logici della clausola WHERE sono: AND, OR, NOT
 L'operatore logico NOT è un operatore: Unario
 In una espressione con più operatori logici ha la precedenza l'operatore: NOT
 L'operatore LIKE è un operatore: Di confronto tra stringhe
 L'espressione: Cognome= LIKE '%_ab' è vera quando l'attributo Cognome assume il valore: Vale ad esempio quando
Cognome='pippoAab'
 Il valore NULL in un attributo può significare anche che: Il valore è applicabile ma non è conosciuto
 Per selezionare attributi con valori NULL, SQL fornisce il predicato: IS NULL
 L’istruzione SQL: SELECT * FROM Impiegati WHERE (Età>40) AND (Età IS NULL) genera un resource set: Vuoto.
 In algebra relazionale, una tabella viene vista come: una relazione matematica
 La parola chiave DISTNCT va inserita: subito dopo la clausola SELECT
 La condizione di JOIN: non compare come argomento nella clausola WHERE
 Il parametro TipoJOin specifica: qual è il tipo di Join da utilizzare nella clausola FROM
 Il qualificatore outer è: opzionale
 L'inner Join rappresenta il: theta join dell'algebra relazionale
 Il FULL join restituisce: il join interno esteso con le righe escluse di entrambe le tabelle
 Il LEFT Join rappresenta: il join interno esteso con le righe della tabella che compare a sinistra per le quali non esiste una
corrispondente riga nella tabella di destra
 Il RIGHT Join: fornisce come risultato il join interno esteso con le righe della tabella che compare a destra per le quali non
esiste una corrispondente riga nella tabella di sinistra
 Con l'Inner Join: alcune righe possono essere eliminate quando non c'è corrispondenza.
 Un alias viene definito attraverso la parola chiave;: AS
 Un alias esiste: Solo per la durata della query
 Tra i vantaggi dell’uso di un alias si ha: Una scrittura più chiara e compatta
 SQL permette di creare un ordinamento nel result-set attraverso la clausola: ORDER BY
 Il default di ritorno dell'operazione di ordinamento è: Ascendente
 In algebra relazionale tutte le condizioni vengono valutate: Su una tupla alla volta
 Lo standard SQL prevede: 5 operatori aggregati
 L'operatore aggregato va inserito: Nella clausola SELECT
 L'operatore aggregato SUM() torna: Un numero che rappresenta la somma di una colonna numerica
 L'operatore aggregato AVG() torna: La media aritmetica dei valori di una colonna numerica.
 Le funzioni possono essere applicate a partizioni delle relazioni attraverso la clausola: GROUP BY
 La clausola HAVING consente di considerare: Sottoinsiemi
 Gli operatori insiemistici SQL sono: 3
 Nell'unione con il costrutto UNION: I duplicati vengono eliminati
 L'operatore intersect è l'operatore di: L'intersezione
 L'operatore Except prende anche il nome di: Minus
 Se nella clausola HAVING manca la clausola GROUP BY, l'insieme di righe è trattato come: Un unico raggruppamento
 Come la clausola WHERE, anche la clausola HAVING ammette come argomento: Un'espressione booleana su predicati
semplici
 La clausola GROUP BY ammette come argomento: Un insieme di attributi
 Se gli attributi degli operatori insiemistici hanno nome diverso, il risultato usa: Il nome del primo attributo.
 La nidificazione può avvenire: sia nella clausola FROM che nella clausola WHERE
 La parola chiave ANY: specifica che la riga soddisfa la condizione con almeno uno degli elementi restituiti dall'interrogazione
 Il comando: INSERT INTO Tabella [ ( Attributi ) ] VALUES (Valori): inserisce singole righe nelle tabelle
 In una INSERT gli attributi mancanti: prendono il valore di default se previsto
 La seconda forma del comando INSERT consente di: inserire insiemi di righe in una tabella
 In un INSERT l'ordinamento degli attributi (se presente) e dei valori: e' significativo
 Il comando DELETE: elimina righe da una tabella
 In un comando DELETE se la clausola WHERE viene omessa: viene cancellata tutta la tabella
 Il comando UPDATE consente di: aggiornare uno o più attributi delle righe di una tabella che soddisfano l'eventuale
Condizione
 Il nuovo valore a cui viene posto un attributo con il comando UPDATE può essere: il valore nullo.
 La clausola CHECK: Specifica vincoli di ennupla
 Le condizioni della clausola CHECK: Sono le stesse che possono apparire nella clausola WHERE
 La clausola ASSERTION: Specifica vincoli a livello di schema
 Ogni vincolo di integrità, definito tramite check o tramite asserzione, è associato: Ad una politica di controllo
 In una politica di controllo, un vincolo può essere: Immediato o differito
 I vincoli differiti sono verificati: Solo al termine della transazione
 Una vista è: Una tabella virtuale
 Una Vista è una relazione di cui: Viene memorizzata solo la definizione
 Le interrogazioni sulle viste: Possono fare riferimento alle viste come se fossero relazioni di base
 La clausola CHECK OPTION prevede che: Sono ammessi aggiornamenti solo sulle righe della vista.
 Le funzioni scalari sono suddivise in: Famiglie
 Le funzioni scalari possono essere utilizzate: All'interno di espressioni
 La funzione char_lenght() restituisce: La lunghezza di una stringa
 La funzione cast() consente di: Convertire valori da un dominio ad un altro
 Le famiglie di funzioni condizionali sono: 3
 La funzione coalescence():Restituisce il primo valore non nullo
 Un trigger è: Una regola attiva in una base di dati
 Il paradigma di comportamento di un trigger è: Evento-Condizione-Azione
 Quando accade un evento il trigger è: Attivato
 I livelli di granularità di un TRIGGER sono: 2.
 Il comando GRANT OPTION specifica: Se il privilegio può essere trasmesso ad altri utenti
 Un utente si può autorizzare a vedere solo alcune ennuple di una relazione: Attraverso una vista
 Le clausole RESTRICT e CASCADE del comando REVOKE servono per: La propagazione delle revoche
 Una transazione inizia: Al primo comando SQL
 Con il comando ROLLBACK: Si rinuncia all'esecuzione delle operazioni specificate dalla transazione
 Le proprietà acide di una transazione sono: 4
 Una transazione è 'Consistente' quando: La sequenza di operazioni sulla base di dati viene eseguita per intero o per niente
 Una transazione è 'Coerente' quando: Il suo effetto è coerente
 Il comando COMMIT WORK: Avvia le operazioni sulla base di dati
 Un sistema 'Transazionale' è un sistema dove: Valgono le proprietà acide della transazioni.
 La progettazione di una base di dati: e' una delle attività di sviluppo di un sistema informativo
 Il ciclo di vita di un sistema informativo è: l'insieme e la sequenzializzazione delle attività svolte da analisti, progettisti, utenti
 Il ciclo di vita di un sistema informatovo si compone di: 6 fasi
 Lo studio di fattibilità di un sistema informativo: serve a definire costi e priorità di un sistema informativo
 Nella fasi di implementazione di un sistema informativo: viene costruita e popolata la base di dati e viene prodotto il codice
dei programmi
 La fase di validazione e collaudo di un sistema informativo: serve a verificare il corretto funzionamento e la qualità del
sistema informativo
 La progettazione di un sistema informativo si basa: sulla progettazione dei dati e delle applicazioni
 Il processo sul quale si basa il ciclo di vita di un sistema informativo: può essere a tratti sequenziale ed a tratti iterativo su
più fasi
 Le basi di tati costituiscono: solo una parte di un sistema informativo
 La prototipizzazione: e' una fase che a volte si aggiunge come primo blocco alle fasi standard di un sistema informativo.
 Per metodologia di progettazione in generale si intende: Decomposizione dell'intera attività di progetto in passi successivi
indipendenti tra loro
 Una metodologia di progettazione deve avere le seguenti proprietà: Generalità, qualità e facilità d'uso
 La progettazione di una base di dati si basa su: Tre livelli
 La progettazione logica di n database produce: Lo schema logico
 IL modello concettuale di un database più noto è il modello: Entità-Relazione
 Un esempio di modello logico di un database è il modello: Reticolare
 Il modello fisico dei dati riguarda: L'organizzazione dei file e degli indici
 Le specifiche sui dati di un database riguardano: Il contenuto della base di dati
 La progettazione concettuale riguarda: Il CHE COSA fare (Analisi)
 Generalmente, alcuni modelli di riferimento per descrivere I dati di ingresso e uscita delle varie fasi appartengono ad una
metodologia di: Progettazione.
 Il modello E-R venne formalizzato dal prof. Peter Chen nel: 1976
 Il modello E-R è un modello: Teorico
 I costrutti base di un modello E-R sono: Entità, Relazione, Attributo
 Nel modello E-R, una Entità è: Classe di oggetti della realtà di interesse
 Nel modello E-R, una entità viene rappresentata graficamente da: Un rettangolo con il nome dell'entità
 Nel modello E-R, una occorrenza di una entità è: L'oggetto stesso
 Nel modello E-R una relazione R è: Un legame logico fra due o più entità, rilevante nell'applicazione di interesse
 Nel modello E-R, una relazione è rappresentata da: Un rombo con il nome
 Nel modello E-R, nell'ambito di una relazione R: Non ci possono essere n-ple ripetute
 Nel modello E-R, una relazione R: Non ha mai un verso.
 Una relazione è: un legame logico fra due o più entità, rilevante nell'applicazione di interesse
 Una relazione è ricorsiva è una relazione: tra una entità e se stessa
 Una relazione ricorsiva con ruoli: non è simmetrica
 Un attributo è: proprietà elementare di un'entità o di una relazione, di interesse ai fini dell'applicazione
 Il dominio di un attributo è: un insieme di valori
 Un attributo composto: raggruppa attributi di una medesima entità o relazione che presentino affinità nel loro uso
 Via, Numero civico e CAP rappresentano, per una persona: un attributo composto
 La residenza di una persona in una città è un esempio di: relazione
 Una relazione ricorsiva ternaria è composta da: una relazione e due entità
 Un attributo si rappresenta attraverso: una linea con un piccolo cerchio ad una estremità.
 La cardinalità di una relazione: coppia di valori interi associati a ogni entità che partecipa a una relazione
 In una cardinalità di una relazione, il valore zero indica: la partecipazione dell'entità è opzionale
 Se la cardinalità dell'entità Impiegato è (0,N) rispetto ad una relazione R con l'entità incarico significa che: l'entità Impiegato
partecipa alla relazione R in modo opzionale oppure fino ad un numero imprecisato di incarichi
 I tipi di relazioni binarie con cardinalità massima sono: 3
 Una cardinalità binaria massima di una relazione R, di tipo UNO-A-MOLTI tra due occorrenze A e B, di tipo UNO-A-MOLTI,
dalla parte di B, significa che: ciascuna occorrenza di B è in relazione con un numero imprecisato di occorrenze di A
 In una relazione n-aria: le entità coinvolte partecipano quasi sempre con cardinalità massima pari ad N
 Un attributo con cardinalità minima uguale a zero è: opzionale
 Un attributo è multi-valore se la sua cardinalità massima è pari a: N
 Molto spesso gli attributi multi-valore vengono convertiti in: entità
 Se la cardinalità di un attributo viene omessa è da intendersi: (1,1).
 Un identificatore di una entità nel modello E-R è: Uno strumento per l'identificazione univoca delle occorrenze di una entità
 Nel modello E-R, un identificatore di una entità può essere: Interno o esterno
 In un diagramma E-R, ogni entità: Deve possedere almeno un identificatore
 Nel diagramma E-R, una generalizzazione: Mette in relazione una o più entità E1, E2, ..., En con una entità E, che le
comprende come casi particolari
 In un diagramma E-R, se E (genitore) è generalizzazione di E1, E2, ..., En (figli), allora: Ogni occorrenza di E1, E2, ..., En è
occorrenza anche di E
 Nel diagramma E-R, una generalizzazione è esclusiva quando: Ogni occorrenza dell'entità genitore è occorrenza di al più una
delle entità figlie
 In un diagramma E-R: Tutte le proprietà (attributi, relazioni, altre generalizzazioni) dell'entità genitore vengono ereditate
dalle entità figlie e non rappresentate esplicitamente
 In un diagramma E-R, se una generalizzazione ha solo un'entità figlia si parla di: Sottoinsieme
 In un diagramma E-R, un'entità può essere inclusa in più gerarchie, come: Genitore e/o come figlia
 In un diagramma E-R, una identificazione esterna è possibile solo attraverso una relazione a cui l'entità da identificare
partecipa con cardinalità: (1,1).
 Il modello E-R è sufficientemente espressivo per rappresentare: Dati
 In uno schema E-R compaiono : Solo i nomi dei vari concetti in esso presenti
 Il seguente vincolo: "un impiegato non può avere uno stipendio maggiore di quello del direttore del dipartimento al quale
afferisce" :Non è mai rappresentabile in un diagramma E-R
 Una Business Rule è: Una regola propria del dominio applicativo
 Per la descrizione di un concetto rilevante per l'applicazione, in un diagramma E-R, fi fa ricorso ad: Un glossario
 La seguente asserzione: "il direttore di un dipartimento deve afferire a tale dipartimento", rappresenta in un diagramma E-
R: Un vincolo di integrità sui dati dell'applicazione
 La seguente asserzione: "il numero degli impiegati di un dipartimento si ottiene contando gli impiegati che vi afferiscono" è
un esempio di: Derivazione
 Il dizionario dei dati per un dominio applicativo è composto da: Una tabella delle entità, una delle relazioni ed una delle
regole aziendali
 Per implementare una regola aziendale, non rappresentabile con il diagramma E-R, si può ricorrere anche al linguaggio: SQL
 Un costrutto del tipo: " si ottiene " , nello studio di un dominio di dati, è tipico di: Una derivazione.
 UML sta per: Unified Modeling Language
 In UML per rappresentare la modellazione dei dati si utilizza: Il diagramma degli oggetti
 In UML, una classe viene rappresentata con: Nome, attributi, operazioni ammissibili sui dati
 Nel modello E-R, rispetto all'UML, una classe corrisponde: Ad una entità
 In UML, nel diagramma delle classi, un'associazione tra le classi corrisponde a: Una relazione del modello E-R
 In UML, in una associazione tra classi: Non è possibile assegnare attributi
 La reificazione di un'associazione, nel diagramma delle classi, consiste nel: Trasformare l'associazione in una entità, legata
alle classi originarie con associazioni binarie
 In un diagramma UML delle classi, come identificatore interno si usa: Il vincolo utente
 In un diagramma UML delle classi, come identificatore esterno si usa: Lo stereotipo
 In un diagramma delle classi, il simbolo "*" in una associazione sta a significare una cardinalità: (0,N).
 In un diagramma E-R, una generalizzazione viene rappresentata graficamente attraverso: Delle frecce che congiungono le
entità figlie con l'entità genitore
 In un diagramma E-R, una generalizzazione è totale se: Ogni occorrenza dell'entità genitore è una occorrenza di almeno una
delle entità figlie
 In un diagramma E-R, una generalizzazione tra PERSONA, UOMO e DONNA è: Totale
 In una generalizzazione, ogni occorrenza dell'entità figlia: E' anche un'occorrenza dell'entità genitore
 In un diagramma E-R, una generalizzazione è esclusiva se: Ogni occorrenza dell'entità genitore è al più un'occorrenza di una
delle entità figlie
 Un diagramma UML si può documentare con l'uso di: Note
 Se un CD ha codice e titolo come attributi, il codice rappresenta: L'identificatore
 In un diagramma E-R, per l'entità automobile, l'identificatore migliore è: La targa
 La relazione tra l'entità automobile e l'entità categoria è una relazione: (1,1)
 La seguente affermazione: "Ogni uomo è padre di altri uomini e figlio di due uomini " viene rappresentata con: Attraverso
una relazione ricorsiva con ruoli.
 La progettazione concettuale, tra le tante attività prevede: L'analisi dei requisiti
 Una delle possibili fonti dei requisiti è: La modulistica
 Una delle attività di analisi dei requisiti è l'interazione con l'utente la quale richiede anche: La richiesta di definizioni e
classificazioni
 Nella documentazione descrittiva di una realtà di interesse è necessario: Separare le frasi sui dati da quelle sulle funzioni
 Il Glossario dei termini, per ogni termine deve contenere: Una descrizione, eventuali sinonimi e i collegamenti con altri
termini
 L'analisi dei requisiti consiste nel: Chiarimento e nell'organizzazione delle specifiche dei requisiti
 I requisiti di un'applicazione provengono: Da fonti diverse
 Nell'analisi dei requisiti di una realtà di interesse, le eventuali realizzazioni preesistenti: Devono essere sicuramente prese
sempre in considerazione
 Per caratteristiche del sistema si intendono: Sia gli aspetti statici che gli aspetti dinamici
 Nell'analisi dei requisiti, le verifiche di comprensione e consistenza delle informazioni che si raccolgono vanno fatte: Con
interviste all'utente.
 Per rappresentare un concetto presente nelle specifiche attraverso un costrutto E-R, ci si basa su: Le definizioni dei costrutti
de modello E-R
 Esiste una rappresentazione univoca in E-R di un insieme di specifiche: A volte
 Se un concetto ha proprietà significative e/o descriva oggetti con esistenza autonoma è opportuno rappresentarlo con: Una
entità
 L'età di un insegnante è un classico esempio di: Attributo
 La partecipazione di uno studente ad un corso è un classico esempio di: Relazione

 La figura rappresenta :Una entità con identificatore l'attributo codice


 La figura rappresenta :L'entità Prestito con quattro attributi (nessun identificatore)

 La figura rappresenta un esempio di :Generalizzazione


 Se uno o più concetti risultano essere casi particolari di un altro concetto, è opportuno rappresentarli con: Una
generalizzazione
 Se nelle specifiche appare un concetto che associa due entità, esso si traduce in: Una relazione.
 Un pattern può essere definito come: Una soluzione progettuale generale ad un problema ricorrente
 I pattern riguardanti le relazioni uno-a-molti sono: Part-of e Istance-of
 La reificazione di un attributo avviene quando: Quando si individua nelle specifiche un concetto autonomo con proprietà
associate, come attributo
 Reificare un attributo significa: L'attributo viene promosso ad entità
 Il pattern part-of: Riguarda una entità che è parte di un'altra entità in una relazione uno-a-molti
 Il pattern istance-of si applica quando: Le istanze delle occorrenze di una entità di una relazione sono istanze delle
occorrenze dell'altra entità
 La reificazione di una relazione binaria si applica quando: Si ha un concetto che lega altri due concetti
 La reificazione di una relazione ricorsiva si ha quando: Si ha un concetto in relazione ricorsiva con un'altra entità
 Nell'esempio di relazione tra torneo ed una sua edizione annuale, siamo in presenza di un pattern di tipo: Istance-of
 Nell'esempio di relazione tra cinema e sue sale, si è in presenza di un pattern di tipo: Part-of.
 Dato lo schema E-R riportato in figura. Per rappresentare un musicista che possa suonare diversi strumenti per un'orchestra,

che costrutto è necessario utilizzare :la reificazione sia dell'attributo


strumento sia della relazione PARTECIPAZIONE
 Storicizzare un concetto significa: tenere conto dello storico di un concetto
 Evoluzione di un concetto significa: tenere conto dell'evoluzione temporale del concetto
 Reificare una relazione ternaria significa: trasformare la relazione ternaria in relazioni binarie reificando eventualmente una
relazione a entità
 In un diagramma E-R, una relazione con più di tre entità è: altamente sconsigliata
 Se si vogliono rappresentare due versioni di uno stesso software, una più vecchia ed una più nuova, il pattern da utilizzare
nel diagramma E-R è: la storicizzazione di un concetto
 Se si vuole modellare un curriculum lavorativo con gli impieghi passati di una persona, nel diagramma E-R, il pattern da
utilizzare è: la storicizzazione di un concetto
 Se si vuole modellare la regola che un sotto insieme di impiegati può essere anche un manager, il pattern da utilizzare è:
generalizzazione
 Si vuole modellare il fatto che un progetto può subire una evoluzione nel tempo. In questo caso il pattern da utilizzare è:
evoluzione di un concetto
 Se si vuole modellare un'azienda tenendo traccia anche dei dati passati e correnti, il pattern da utilizzare per il diagramma E-
R è: storicizzazione di un concetto.
 Lo sviluppo di uno schema concettuale: deve partire dalle specifiche
 Nella strategia top-down di progettazione di un diagramma concettuale: si procede per raffinamenti successivi
 Nella strategia bottom-up di progettazione di un diagramma concettuale: le specifiche iniziali sono suddivise in componenti
sempre più piccole
 Nella strategia inside-out di progettazione di un diagramma concettuale: ci si muove verso i concetti più lontani attraverso
una navigazione tra le specifiche
 Nella strategia mista di progettazione di un diagramma concettuale: si individuano i concetti principali e si realizza uno
schema scheletro
 La trasformazione di una entità in una gerarchia di generalizzazione, nella progettazione E-R con strategia top-down è: una
primitiva di trasformazione
 La strategia bottom-up di costruzione di un diagramma E-R prevede che: l'utilizzo di primitive di trasformazione bottom-up
 L'aggregazione di una serie di attributi in una entità o in una relazione fa parte della strategia di progettazione concettuale E-
R di tipo: Bottom-up
 Ci si muove verso i concetti più lontani attraverso una navigazione tra le specifiche nella strategia di progettazione E-R di
tipo: Inside-out
 Nella definizione di uno schema scheletro, utilizzando una strategia mista di costruzione del diagramma E-R: si individuano i
concetti principali
 I requisiti di qualità che uno schema concettuale deve avere sono in totale: Quattro
 Uno schema di lavoro corretto sull'analisi dei requisiti di qualità deve prevedere almeno le fasi di: Definizione e verifica
 Gli errori sintattici e gli errori semantici di uno schema concettuale vengono verificati per: La correttezza di uno schema
 La completezza di uno schema ER riguarda: Riguarda sia le specifiche di progetto sia i dati e le operazioni
 In un diagramma concettuale risulta corretto: Minimizzare il numero di intersezioni
 La metodologia generale di costruzione di uno schema concettuale prevede: Sei passi
 Il Passo Base nella metodologia generale di costruzione di un diagramma concettuale prevede: Di individuare i concetti più
importanti e rappresentarli in uno schema a scheletro
 Il Passo di Integrazione nella metodologia generale di costruzione di un diagramma concettuale: Va effettuato solo se è stata
effettuata la decomposizione
 La documentazione di uno schema concettuale prevede la costruzione di: Dizionario dati e regole aziendali
 L'analisi di qualità di uno schema concettuale: Va effettuata con regolarità durante tutto lo sviluppo dello schema
concettuale.
 Il passo iterativo della metodologia generale di costruzione di uno schema concettuale consiste in: Due operazioni
 Il passo di decomposizione della metodologia generale di costruzione di uno schema concettuale consiste nel: Effettuare
una decomposizione dei requisiti con riferimento ai concetti presenti nello schema scheletro
 Uno schema concettuale è minimale quando: Tutte le specifiche sui dati sono rappresentate una sola volta nello schema
 La strategia inside-out di progettazione di uno schema concettuale: Procede a macchia d'olio a partire da alcuni concetti
importanti
 La proprietà di minimalità di uno schema concettuale si può verificare attraverso: Ispezione
 Procedere a 'macchia d'olio' nella costruzione di uno schema concettuale significa: Navigare tra le specifiche
 La strategia più flessibile di costruzione di uno schema concettuale è quella: Più flessibile
 In tutti i casi pratici di una certa complessità, l'unica strategia di costruzione di uno schema concettuale, che può essere
adottata è: La strategia mista

 Data l'entità libro descritta in figura, un libro quanti autori può avare? : Un solo autore

 Secondo lo schema E-R descritto in figura, un docente : Può essere o Collaboratore o


interno.
 L'output della progettazione logica è: Lo schema logico
 Le fasi della progettazione logica sono: La ristrutturazione dello schema E-R e la traduzione verso il modello logico
 La ristrutturazione di uno schema E-R si basa: Sulla semplificazione della traduzione e sulla ottimizzazione delle prestazioni
 Gli indicatori delle prestazioni su uno schema E-R sono: Il costo di una operazione e l'occupazione di memoria
 Si definisce SCHEMA DI UNA OPERAZIONE: Il frammento di diagramma E-R interessato dall'operazione
 La TAVOLA DEGLI ACCESSI è: E' una matrice che riassume il numero degli accessi alle occorrenze di un cammino logico di
una operazione
 Tutti gli aspetti di un diagramma E-R: Non sono direttamente rappresentabili in uno schema logico
 Per OCCUPAZIONE DI MEMORIA in uno schema E-R si intende: Lo spazio di memoria (misurato ad esempio in numero di
byte) necessario per memorizzare i dati descritti dallo schema
 La regola 80-20 afferma che: L'80% del carico è generato dal 20% delle operazioni
 Nel calcolo del costo su schame E-R, si assume che il recupero di un'occorrenza richieda: Sempre un accesso.
 Una ridondanza in uno schema E-R è: Una informazione significativa ma derivabile da altre
 Le fasi della ristrutturazione di uno schema E-R sono: Quattro
 Nella fase di ristrutturazione di uno schema E-R: Si possono anche tenere le ridondanze
 Il vantaggio di avere una ridondanza in uno schema E-R è: La semplificazione delle interrogazioni
 Una forma di ridondanza in uno schema E-R è: Un attributo derivabile
 Per decidere se una ridondanza va tolta è necessario calcolare: Gli indici di prestazione
 La tabella illustrata in figura è :La tavola dei volumi

 Il diagramma illustrato :Presenta almeno una ridondanza


 In uno schema E-R, un ciclo di associazioni può generare: Ridondanze
 Uno degli svantaggi nel tenere le ridondanze in uno schema E-R è: Maggiore occupazione di spazio in memoria.
 Il modello relazionale di una base di dati: non può rappresentare direttamente una generalizzazione
 Per il modello relazionale, le gerarchie si eliminano sostituendole con: entità e associazioni
 Le possibilità di trasformazione di una generalizzazione per il modello relazionale sono: tre

 L'operazione illustrata in figura è una operazione di :accorpamento delle figlie

 Il diagramma E-R illustrato in figura contiene :una sola generalizzazione


 Nel caso di 'Sostituzione di generalizzazione': la generalizzazione si trasforma in più associazioni uno-a-uno che legano
rispettivamente l'entità genitore con le entità figlie
 Una delle regole di 'Accorpamento del genitore' risulta conveniente quando: gli accessi alle figlie sono distinti
 In gerarchie a più livelli di un diagramma E-R sono possibili anche: soluzioni ibride
 La strategia di 'Accorpamento del genitore' prevede che: le entità figlie ereditano attributi e associazioni alle quali l'entità
padre partecipava

 La figura rappresenta un esempio di :Diagramma E-R con una generalizzazione.


 In uno schema E-R, raggruppare attributi di concetti diversi acceduti insieme: riduce il numero di accessi
 Nell'operazione di decomposizione verticale di una entità: si suddivide il concetto operando sui suoi attributi
 Nella scelta di un identificatore principale di una entità, un attributo con valori nulli: non può essere mai scelto
 Un attributo multivalore di uno schema E-R: non è direttamente rappresentabile nel modello relazionale
 L'accorpamento di una entità in uno schema E-R: si effettuano in genere su associazioni UNO-a-UNO
 E' conveniente decomporre un'associazione tra due entità quando: quando le occorrenze dell'associazione originale sono
accedute sempre separatamente
 Nella scelta di un identificatore principale, un identificatore composto da un solo attributo: È da preferire a identificatori
costituiti da molti attributi
 Se nessuno degli attributi di una entità soddisfa i vincoli per essere identificatore principale: si introducono nuovi attributi
chiamati codici
 Nella Decomposizione Orizzontale di una entità, la suddivisione avviene: sulle occorrenze della entità
 I casi principali di accorpamento/partizionamento sono: quattro.
 Lo schema concettuale di una base di dati: fa riferimento a uno specifico modello logico
 Nella trasformazione di un'associazione molti a molti dallo schema E-R al modello logico: le entità diventano relazioni sugli
stessi attributi
 Nella trasformazione di un'associazione molti a molti dallo schema E-R al modello logico bisogna necessariamente tener
conto: dei vincoli di integrità referenziale
 La traduzione nel modello logico di una associazione molti a molti: non riesce a tener conto delle cardinalità minime delle
associazioni
 La relazione ricorsiva rappresentata in figura viene tradotta nel modello logico relazionale nelle relazioni

:
 Nella trasformazione di un'associazione molti a molti dallo schema E-R al modello logico, le associazioni: le associazioni
diventano relazioni sugli identificatori delle entità coinvolte
 Data l'associazione n-aria riportata in figura, la traduzione dell'associazione Fornitura nella relazione omonima del modello

logico relazione la è :

 Il costrutto E-R illustrato in figura si traduce, nel modello relazionale in :

 Nello schema E-R della figura, la trasformazione dell'entità GIOCATORE, nel modello logico relazionale, corrisponde alla

relazione :
 Nella trasformazione di una associazione n-aria dallo schema E-R allo schema logico, si potrebbe creare: una superchiave
ridondante.
 Nella traduzione da diagramma E-R a modello logico, le entità con identificatori esterni, danno luogo a relazioni con chiavi
che includono gli identificatori delle entità: identificanti
 Nella traduzione dello schema E-R in modello logico, l'entità Studente viene tradotta nella relazione

 Nella traduzione dello schema E-R in modello logico :si hanno due possibilità
simmetriche di traduzione

 Nella traduzione dello schema E-R rappresentato in figura :entrambe le entità


hanno partecipazione opzionale
 Nella traduzione dello schema E-R illustrato in figura, i vincoli di integrità referenziale sono

: l'attributo Università della relazione Studente e l'attributo Nome della relazione


Università
 Dato lo schema E-R illustrato in figura, da tradurre nel modello logico, la soluzione preferibile è

 :l'entità Dipartimento ha una chiave composta dai due attributi


Nome e Sede
 La traduzione di un'associazione uno a uno: ha varie possibilità di traduzione
 Nella traduzione di una associazione uno a uno con partecipazione obbligatoria per entrambe le entità: entrambi le
soluzioni sono con vincoli di integrità referenziale
 Osservando lo schema E-R illustrato in figura, si può concludere che possono esistere

:dipartimenti senza direttori e Impiegati senza dipartimenti.


 La Normalizzazione di un modello relazionale di una base di dati è: È una tecnica di verifica di qualità dei database relazionali
 Una Forma Normale del modello relazionale di una base di dati è: una proprietà di una base di dati relazionale che ne
garantisce la qualità
 La teoria della normalizzazione di un modello relazionale di una base di dati è stata inventata da: Edgar Codd
 La Dipendenza Funzionale nel modello relazionale di una base di dati è: un vincolo di integrità
 Una dipendenza funzionale si definisce BANALE se: asserisce una proprietà ovvia di una relazione
 La Normalizzazione nel modello relazionale di una base di dati consente di: eliminare anomalie
 Nel modello relazionale di una base di dati, il vincolo di dipendenza funzionale: serve ad eliminare le ridondanze
 La seguente dipendenza funzionale: Impiegato Progetto -> Progetto, essendo l'attributo Impiegato e l'attributo Progetto
appartenenti ad una relazione r è: Banale
 Una relazione non normalizzata in un modello relazionale di una base di dati: si presta a comportamenti poco desiderabili
(anomalie) durante gli aggiornamenti
 Esiste una dipendenza funzionale tra una chiave K di una relazione r di un modello relazionale di una base di dati e: tutti gli
attributi dello schema della relazione.
 In uno schema logico relazionale, una relazione r è in Forma Normae Di Boyce e Codd se: per ogni dipendenza funzionale
(non banale) X -> Y definita su di essa, X contiene una chiave K di r
 In uno schema logico relazionale, se una relazione r non è in forma normale di Boyce e Codd: r si decompone sulla base
delle dipendenze funzionali, al fine di separare i concetti
 Il processo di normalizzazione di uno schema logico relazionale prevede che: se una relazione rappresenta più concetti
indipendenti, allora va decomposta in relazioni più piccole, una per ogni concetto
 Nella forma normale di Boyce e Codd: i concetti indipendenti vengono separati, uno per relazione
 Data una relazione r, per ogni dipendenza X -> Y che viola la BCNF, al fine della normalizzazione è necessario, nei casi
semplici: definire una relazione su XY ed eliminare Y dalla relazione originaria
 Nella normalizzazione di una relazione r, è necessario che: la decomposizione deve essere senza perdita
 La condizione sufficiente per garantire una decomposizione senza perdita di una relazione r è che: gli attributi comuni di r
contengano una chiave per almeno una delle relazioni decomposte
 La procedura 'intuitiva' di normalizzazione di una relazione r, nel modello logico relazionale, prevede che: per ogni
dipendenza X -> Y che viola la BCNF, è necessario definire una relazione su XY ed eliminare Y dalla relazione originaria
 Nel processo di normalizzazione di una relazione r, è necessario tenere conto: delle dipendenze funzionali
 Data la relazione r illustrata in figura, l'unica dipendenza funzionale che non viola la BCNF è

:Impiegato Progetto ->Funzione.


 Una decomposizione in Terza Forma Normale, conserva le dipendenze se: ciascuna delle dipendenze funzionali dello
schema originario coinvolge attributi che compaiono tutti insieme in uno degli schemi decomposti
 Una decomposizione in Terza Forma Normale, dovrebbe sempre soddisfare: la decomposizione senza perdita, la
conservazione delle dipendenze e la conservazione delle chiavi
 La Terza Forma Normale, rispetto alla BCNF risulta: meno restrittiva
 La decomposizione in Terza Forma Normale di una relazione R: dipende dalle dipendenze individuate
 Una relazione R è in Prima Forma Normale se: gli attributi di R sono definiti su valori atomici e non su valori complessi come
insiemi o relazioni
 Una relazione R è in Seconda Forma Normale se: su di essa non sono definite dipendenze parziali
 Una relazione R è in Terza Forma Normale se per ogni FD (non banale) X -> Y definita su R, è verificata almeno una delle
seguenti condizioni: 1-X contiene una chiave K di R; 2- ogni attributo in Y è contenuto in almeno una chiave di R

 Nella relazione R illustrata in figura, risulta :una violazione della dipendenza Progetto -> Sede

 La relazione R illustrata in figura, risulta :in terza forma normale

 Nella relazione R illustrata in figura, la dipendenza dirigente -> Sede :non è superchiave.
 Un insieme F di FD su una relazione r implica un'altra FD f se: ogni relazione che soddisfa tutte le FD in F soddisfa anche f
 La chiusura di un insieme di attributi X rispetto ad un insieme di dipendenze funzionali F: è l'insieme degli attributi che
dipendono funzionalmente da X
 La non raggiungibilità della forma normale di Boyce e Codd può essere dovuta a: un'analisi non sufficientemente accurata
dell'applicazione
 Data la relazione R(Impiegato, Categoria, Stipendio), si ha che le FD Impiegato→Categoria e Categoria→Stipendio implicano
la FD: Impiegato→Stipendio
 Data la relazione in figura, con la FD Titolo -> Autore Genere, e chiave Titolo+Copia, risulta che

:la relazione non è in terza forma normale


 La forma normale di Boyce e Codd: non è sempre raggiungibile
 Per calcolare l'insieme chiusura si utilizza: un apposito algoritmo
 L'algoritmo di chiusura produce in output: solo un insieme di attributi Xp

 L'uguaglianza in figura rappresenta :La chiusura di X


 L'algoritmo di chiusura ha in input: un insieme di attributi X e un insieme F di dipendenze funzionali.
 Due insiemi di dipendenze funzionali F1 ed F2 sono equivalenti se: F1 implica ciascuna dipendenza in F2 e viceversa
 Un insieme di dipendenze F è RIDOTTO se: È non ridondante e non esiste un insieme F′ equivalente a F ottenuto eliminando
attributi dai primi membri di una o più dipendenze di F
 L'insieme di dipendenze funzionali F3={A → B; A → C} risulta: ridotto
 L'entità Fornitore illustrata in figura: viola la 3NF
 Per verificare la 3NF di un'associazione è necessario: individuare le FD che sussistono tra le entità coinvolte
 La verifica di normalizzazione su associazioni, va effettuata solo su associazioni: non binarie
 L'insieme di dipendenze funzionali F1 = {A → B; AB → C; A → C} risulta: ridondante
 La verifica di normalizzazione su entità serve a: verificare la qualità di uno schema concettuale
 L'insieme di dipendenze funzionali F2 = {A → B; AB → C} risulta: non ridondante e non ridotto
 Dati due insiemi di dipendenze funzionali, F1 ed F2, si dice che uno è la copertura dell'altro se e solo se i due insiemi sono:
equivalenti.

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