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Insieme delle fasi che accompagnano un programma durante tutta la sua vita, dal momento in cui

viene pensato al momento in cui viene cancellato perché non più utilizzato.

• Per progettare correttamente un database è opportuno procedere ad un’analisi astratta


indipendente: sia dal modo in cui verranno sicamente memorizzati i dati sui supporti di memoria di
massa, sia da, tipo di DBMS che verrà utilizzato

• Il modello più di uso per la realizzazione di schemi astratti è i, modello Entità-Relazioni

• Il modello logico è una tecnica di rappresentazione dei dati che consente di rappresentare la
struttura di un database (schema logico) sempre in modo indipendente dall’implementazione sica
ma in funzione del tipo di DBMS che si desidera utilizzare

• Infatti ogni modello logico ha una precisa corrispondenza con speci ci DBMS

• I DBMS più di usi oggi usano i, modello relazionale (RDBMS)

Analisi del problema e delle esigenze del utente, si capisce quello che si vuole realizzare de nendo con
chiarezza gli obiettivi del progetto.

1. Rappresentazione dei dati in uenzata dal supporto sici di memorizzazione

2. Rappresentazione dei dati orientata al problema

3. Rappresentazione dei dati svincolata anche dalle applicazioni (maggiore stabilità dei dati rispettto
alle funzioni

4. Dato visto come oggetto

È un modello concettuale: consente di rappresentare le info della base dati che vogliamo creare e i
collegamenti tra di esse in modo astratto, cioè svincolato non solo dal tipo di supporto si
memorizzazione ma anche dai ruoli di DBMS che verrà utilizzato .

Si basa su 3 elementi:

1. entità oggetto (concreti o astratto) di interesse;

2. Relazioni: corrispondenza signi cativa tra gli esemplari di due o più entità;

3. Attributi: dati di interesse riguardante un’entità o una relazione

Spaziale:

• Ambito di riferimento degli oggetti e delle associazioni che costituiscono la realtà di interesse

Temporale:

• Intervallo di tempo considerato signi cativo per la realtà data.

Elemento (concerto o astratto) di interesse per la nostra applicazione, che può essere identi cato
attraverso una de nizione. Categoria di oggetti

Istanza (o concorrenza) di entità: ogni esemplare di un entità che soddisfa la de nizione

Un entità non è un insieme di oggetti ma una categoria di riferimento(de nibile attraversi un predicato)
che serve a stabilire se un’occorrenza appartiene all’unita

Un occorrenza di un entità rappresenta un oggetto concreto e la sua esistenza è indipendente dai


valori che assumono i dati che la caratterizzano.

Evento o condivisione che stabilisce una corrispondenza signi cativa tra gli esemplari di due o più
entità

Combinazione di istanze delle entità che prendono parte all’associazione

Ogni relazione è identi cata da un nome che indica su cosa si basa la relazione. Ciò importa che ci può
essere più di una relazione tra 2 entità.

Una relazione si dice opzionale quando non tutte le occorrenze dell entità partecipano alla relazione (si
rappresenta con una linea tratteggiata dal alto dell entità opzionale)

Si ha una relazione di esistenza quando un entità esiste solo in dipendenza di una o di tutte le altre
unità coinvolte nella relazione ( ENTITÀ DEBOLE)x

Dato di interesse riguardante un entità o una relazione N.B obbligatorio solo per le entità

Insieme di valori ammessi, ovvero campo di variabilità dell’attributo (es. età impiegato, 18/65)

I valori assunti sono gli elementi del domino associati a qualche occorrenza dell’entità o della relazione
cui l’attribuzione si riferisce.

• Semplice (titolo del libro)

• Composto (data di pubblicazione)

• Ripetitivo o multiplo - cardinalita dell’attributo (ristampe)

• Obbligatorio/opzionale -possibilità di avere o meno valori nulli

• Attributo identi catore - attributo che permette di identi care univocamente un’istanza

I vincoli impliciti sono quelli imposti dalla stessa struttura dei dati e si dividono in:

• Vincoli di chiave primaria: impongono che le istanze di una categoria debbano essere tutte diverse
fra loro

• Vincoli referenziali: date 2 città A e B e un’associazione tra loro, questi vincoli impongono che non si
possa inserire un elemento in A (o non esista un eelemento in A) che non sia associati a un elemento
B. Ciò può anche essere visto come un vincolo sulla partecipazione delle associazioni.

I vincoli espliciti sono quelli che impongono delle restrizioni sul modo in cui i dati possono cambiare.
Un esempio di vincolo esplicito è: “valore dell attributo età non può essere negativo ne maggiore di
120”

Si chiama is-a una struttura di classi cazione che consente di derivare alcune entità da altre per diversi
livelli di astrazione. La gerarchia indica che un’occorrenza dell’entità a livello superiore È UNA (IS-A)
occorrenza anche di una delle entità sottostanti

Si dice completa se tutte le occorrenze dell’entità padre, coincide con la somma delle occorrenze delle
entità glie.

• Una entità può avere ovviamente diverse entità glie

• Le istanze di due entità che sono glie della stessa entità possono avere istanze in comune

• Questo signi ca che, al contrario di UML, nel modello ER uno stesso oggetti può essere istanza di
diverse classi più speci che

Una vista locale è una porzione ben determinata dell’intera realtà da esaminare (analizzabile
separatamente, non coincide necessariamente con un sottoinsieme di applicazioni)

Le viste locali si rappresentano con diagrammi entità relazioni, per ogni vista locale si de nisce il
relativo contesto (limiti spaziali e temporali)

Alla fase di analisi delle viste locali seguirà quella di integrazione delle viste per ottenere lo schema
globale.

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