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Nella lezione precedente abbiamo parlato dello schema della prima aerea fondamentale per
l’architetto dell’informazione (sistema di classificazione ) e ci siamo occupati principalmente del
primo sistema di classificazione, ovvero quello tassonomico.
In questa lezione ci occuperemo del secondo sistema di classificazione: faccette o schemi analitici-
sintetici(rivoluzione). La classificazione a faccette o analitico sintetica, non si preoccupa di
collocare un oggetto (item) in una gerarchia, bensì di descriverlo in termini di sue proprietà o
caratteristiche (metadati), dette faccette. Non una singola grande tassonomia, ma tante piccole
tassonomie che rispecchiano altrettanti punti di vista. Il valore di ogni singola faccetta viene detto
fuoco o topic.
Esempio faccette:
Adottare sul Web uno schema a faccette può comportare per il lavoro degli architetti
dell’informazione di un sito sostanziali vantaggi, così sintetizzabili:
Non solo, ma gli schemi a faccette sul Web si propongono in una prospettiva di esperienza-
utente:
La flessibilità: ogni oggetto può essere reperito utilizzando un singolo attributo di ricerca
per volta, oppure una combinazione di attributi;
L’utente è più libero: chi visita il sito non dovrà più sottostare alla logica che gli viene
imposta dalla struttura organizzativa, ma potrà navigare in base al proprio punto di vista. Il
sistema prevede la possibilità di percorsi multipli sulla base dei diversi bisogni informativi e
delle differenti tipologie di utenti;
La ricerca è mirata: la logica a faccette permette incrociare facilmente più caratteristiche
dello stesso oggetto fornendo risultati più mirati e soddisfacenti per l’utente.
Per parlare di classificazione a faccette (prima del web) è necessario che il sistema preveda una
forma di indicizzazione semantica (legata al contenuto) di ciò che si vuole classificare. Per gli
oggetti si parla di semantica quando le proprietà non sono ricavabili direttamente
dall’osservazione dell’oggetto.
Nel web in genere(a differenza della biblioteconomia) gli approcci a faccette sono per lo più del
tipo spurio mescolano cioè attributi semantici ad altri descrittivi. Ma questo non significa che siano
scorrette o che non funzionino: è gioco di forza che in molti casi ( es: nell’e-commerce) io abbia
bisogno anche di parametri descrittivi.
Uno dei primi siti web che ha utilizzato la classificazione a faccette spurie è wine.com. In essa
sono descritte le faccette ed i fuochi sottostanti. Ogni faccetta corrisponde ad un tipo di esigenza-
competenza- motivazione dell’utente. Inoltre si vide che le faccette tipo: regione, tipo, vitigno,
proposte da wine.com per classificare i vini risultano insufficienti e poco utili per utenti che non
hanno conoscenze enologiche. Quindi si iniziò ad adottare una classificazione di aspetti del vino
non riconducibili solo a proprietà fisiche dell’oggetto (inserirono leggero, fruttato , fresco etc…).
Incrociando le varie faccette si ottengono determinati item informativi (vino rosso + regione +
prezzo = 103 risultati).