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Informazione per l'arte: mezzi e metodi – Lab

Lezione 1
3 tipologie di tesi:
1) Lavoro di ricerca che affianca un progetto pratico, ad esempio realizzare la tesi su un
progetto realizzato come ad esempio un ep.
2) Accademico: realizzare un progetto di ricerca pura, bisogna stare attenti a non
generalizzare troppo.
3) Portfolio creativo: propongo tutti i lavori che ho fatto in un certo ambito un po’ come
biglietto da visita.
la tesi è un approfondimento ulteriore di un qualcosa che abbiamo già fatto.
Questo corso è un laboratorio con due scadenze una il 22 gennaio l’altra il 19 febbraio
IPA.F1: è un pezzo del summative, è un’analisi bibliografica dei 2-3 testi cardine che trattano del
nostro argomento, dobbiamo contestualizzare l’ambito di ricerca.
IPA.S1: tesina di progetto: lunghezza minima di circa 1500 parole, nel quale dobbiamo far capire al
100% al nostro relatore l’ambito che vogliamo trattare all’interno della tesi.
Deve contenere: frontespizio SAE, titolo e keywords, struttura logica/scaletta argomentativa,
introduzione, argomento, casi di studio, conclusioni, bibliografia, appendice.
Lezione 2
Iniziare la ricerca:
per cominciare a costruire un progetto di ricerca devo individuare per primo il macro-argomento e
da lì comincio a definire la sua possibile articolazione, quindi i potenziali rami che andrà a trattare
il mio progetto. Alla fine, il tutto si traduce in una proposta scritta che non è altro che quello che
consegneremo per l’esame di informazione per l’arte.
Per definire l’argomento si hanno tre scelte: localizzare un certo tema, individuare una specifica
prospettiva disciplinare, la domanda/e fondamentali che il ricercatore intende porre e porsi
rispetto al tema e attraverso la prospettiva disciplinare. Questi tre elementi cardine mi aiutano a
definire il mio argomento di ricerca.
La domanda mi permette di localizzare meglio il mio oggetto di studio e seleziona una prospettiva
disciplinare definita. L’interazione tra le tre componenti definisce la rilevanza o l’impatto della
ricerca rispetto ai differenti contesti in cui essa si colloca.
La definizione dell’argomento implica già una sua possibile articolazione, ovvero un suo sviluppo
lineare. Nella forma di una struttura espositiva ben architettata e quindi di un indice.
La proposta dell’argomento consiste in tre elementi fondamentali: l’introduzione, l’indice e la
bibliografia.
L’introduzione: l’introduzione ricalca la struttura argomentativa della ricerca, in essa bisogna
definire di quale tema ci si vuole occupare, quale o quali prospettive disciplinari adotteremo e
quali domande fondamentali ci si pone o porrà attraverso il lavoro. È interessante mostrare
quanto effettivamente io conosca del settore di riferimento che andrò ad analizzare, bisogna
leggere il più possibile sull’argomento, una volta approfondito il tema vado a tracciare una sorta di
scaletta che fa capire a me gli studi pregressi sul tema e aggiunge qualche nota pratica per far
capire che cosa giustifica o smentisce la mia ricerca.
Indice:
l’indice per quanto non definitivo sarà già articolato per paragrafi e sotto paragrafi.
Risorse:
libri accademici, riviste scientifiche, tesi e tesi di dottorato sia cartacei che elettronici.
Libri non strettamente accademici ma comunque di rilevanza scientifica, articoli di divulgazione
scientifica, sempre sia in formato cartaceo che elettronico.
Risorse nodo: enciclopedie, siti tematici, refence book etc…
Banche date numeriche e report
Siti e blogs, tenendo in considerazione l’affidabilità del sito.
Aricoli e magazine
Individuazione delle risorse:
il punto di partenza sono gli OPAC
Lezione 3
Operatore avanzati:
site: filtra i risultati per sito o dominio.
Related: filtra i risultati per indirizzi web simili a quello indicato.
Info: restituisce le informazioni sull’indirizzo web
Cache: mostra la versione della pagina salvata nella cache di google.
Filetype: filtra i risultati per file con suffisso indicato.
Datarange: filtra per intervallo di date.
Gestione delle risorse:
la ricerca delle risorse procede di pari passo con la loro selezione e organizzazione. Queste
operazioni sono legate anzitutto a un metodo di valutazione delle risorse reperite, che porta al
loro inquadramento all’interno dell’indice che avete disegnato all’inizio del nostro lavoro.
Sono entrambe un elenco di fonti che ho utilizzato per la creazione della mia tesi.
Lista dei riferimenti: vanno inseriti dei materiali che ho direttamente o indirettamente citato nel
testo, se è una citazione diretta aggiungo la pagina, se è indiretta la pagina non è inserita. Quando
cito bisogna inserire il cognome dell’autore, l’anno di pubblicazione e la pagina se necessaria.
bibliografia: tutti i testi che leggo vanno inseriti nella bibliografia, bisogna anche reinserire i testi
inseriti nella lista dei riferimenti.
Appendice: è una cartella dove poter mettere tutte quelle informazioni che non sono state
pubblicate e che quindi non possono essere inserite nella bibliografia o nella lista dei riferimenti.
Elementi di controllo:
affidabilità accademica: da testi meno specialistici a testi via via più specialistici facendo sempre
attenzioni alla affidabilità delle nostre fonti.
Grado di ampiezza o di specificità dell’argomento: testi introduttivi, raccolte di saggi sono da
utilizzare nei capitoli di inquadramento, testi metodologici e testi più specifici sono invece da
utilizzare nelle parti più applicative
Aggiornamenti sono da tenere in conto, posizione nel dibattito.
Lezione 4
Cosa richiede la prova finale:
focalizzare un oggetto, formulare una domanda di ricerca.
Studio di tesi, per esplorare, chiarire e approfondire: i contenuti trattati, le ricerche precedenti, le
teorie di riferimento, i metodi d’indagine.
Raccolta dati empirici: indagine qualitativa e/o qualitativa. Analisi di fonti documentarie e
statistiche. Rilevazioni sul campo.
Analisi dei dati e individuazione ed elaborazione di evidenze empiriche.
Costruzione di un testo di adeguato livello scientifico e linguistico che accompagni lo sviluppo del
percorso e renda contro del procedimento e dei risultati indicando/ proponendo ulteriori
domande per una prosecuzione della ricerca.
Formative:
bibliografia commentata e scaletta:
struttura logica in bullet point (scaletta argomentativa)
3 schede bibliografiche di circa 200 parole ciascuna come sintesi con già inserite alcune citazioni
dalle fonti in Harvard Style.
Keywords 5 o più
Scaletta argomentativa: l’indice stabilisce già quale sarà la suddivisione della tesi in capitoli
paragrafi e sottoparagrafi.
Problema centrale  sotto problema principale  sotto problema secondario.
Sviluppo del problema centrale  prima diramazione  seconda diramazione.
Scheda bibliografica di lettura:
la scheda in cui si annotano con precisione tutti i riferimenti bibliografici, riguardanti un libro o un
articolo, si stila il sunto, si traggono alcune citazioni chiave, si elabora un giudizio, si appongono
una serie di osservazioni.
Il metodo standard è il seguente:
indicazioni bibliografiche precise, serve per parlare di quel testo e per citarlo correttamente nella
bibliografia finale. Quando consultare la scheda bibliografica di lettura avete il livero in mano e
quindi potete rilevare tutte le indicazioni possibili, numero di pagine, edizioni, dati sull’editore
eccetera.
Notizie sull’autore, quando non è autorità notissima.
Breve o lungo riassunto del libro o dell’articolo
Ampie citazioni dei brani che presumete di dover citare, con indicazione precisa della pagina o
delle pagine. Non posso alterare in minima parte le parole dell’autore, lasciarle nella lingua in cui
sono.
Vostri commenti personali, metterli tra parentesi quadre. [][]
Keywords: le parole chiave sono uno strumento per aiutare gli indicizzatori e i motori di ricerca a
trovare documenti pertinenti. Se i motori di ricerca del database riescono a trovare documenti
pertinenti al tuo ambito d’indagine anche i lettori saranno in grafo di trovarlo. Tuttavia, per essere
efficaci le parole chiave devono essere scelte con attenzione, dovrebbero: rappresentare il
contenuto del tuo manoscritto, essere specifiche per il campo o sottocampo.

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